Nuova vita per la pineta dell’Arenosu, oltre 700mila euro per bonificare l’area

ALGHERO – Nuova vita per la pineta dell’Arenosu. Nei giorni scorsi la Giunta comunale algherese guidata dal sindaco Mario Conoci ha approvato il progetto definitivo – esecutivo relativo al primo lotto funzionale dei lavori relativi alla bonifica dell’ex campo nomadi. Un progetto che ammonta a 754.624, 73 euro, con fondi provenienti dalla Regione tramite il Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020. “Un iter lungo e difficoltoso al quale la struttura comunale ha lavorato instancabilmente per strappare al degrado e restituire una porzione importante di territorio alla libera fruizione degli algheresi” ha voluto sottolineare il primo cittadino. La svolta è arrivata nel mese di febbraio con l’approvazione della proposta di Piano Operativo di Bonifica e il successivo via libera della conferenza di servizi. È di questi giorni, invece, la delibera della Giunta comunale che ha approvato il progetto redatto dalla società Lithos Srl.

Si completa così il percorso di recupero di un’area verde di straordinario pregio, iniziato nel 2015 con lo sgombero del campo rom e proseguito negli anni successivi con ulteriori interventi. In particolare, nel 2020 nel corso dei lavori di caratterizzazione e messa in sicurezza sono stati rimossi oltre 200 tonnellate di rifiuti. «Le procedure sono molto complesse – dichiara l’assessore all’Ambiente Andrea Montis – e per questo ringrazio gli uffici e in particolare l’ingegnere Azara per la grande professionalità con cui ha gestito il complesso procedimento. A breve si potrà finalmente dare avvio all’ultimo step di lavori e a prescindere dai tempi necessari, che non sono mai dichiarabili con certezza, i terreni dell’Arenosu potranno essere restituiti alla collettività».
Soddisfazione espressa anche dall’assessore Antonello Peru. «L’importante intervento di bonifica che sarà realizzato in sinergia con l’Assessorato all’ambiente – commenta il delegato alle Opere Pubbliche della Giunta Conoci – permetterà di restituire alla cittadinanza un importante polmone verde che per troppo tempo era stato trascurato».

Terreni Abbado nell’EcoMuseo del Parco, intitolata la “Gruta de la Llumera”

ALGHERO – “E’ il regalo più bello per mio padre”. E’ Alessandra Abbado, figlia del maestro Claudio, che commenta positivamente la definizione dell’accordo tra Parco di Porto Conte, Legambiente e Famiglia Abbado proprio nel giorno del suo compleanno (avrebbe compiuto 90 anni). Un progetto che vede l’Ente Parco puntare alla sua crescita dell’offerta culturale, ambientale e anche artistica e questo grazie alla partecipazione ad un bando regionale dell’assessorato all’Ambiente. “Mostrami”, questo il nome dell’iniziativa definita dal Ceas Porto Conte, con cui si intende garantire l’accessibilità e la fruizione (a studenti di ogni grado, ricercatori scientifici, cittadini o membri della comunità, artisti, etc) di un bene comune che si inserirà nel circuito culturale e turistico dell’Ecomuseo di Porto Conte, il primo ecomuseo formalmente riconosciuto dalla Regione Sardegna, creando, quindi, le condizioni per una utilizzazione e fruizione del bene comune, stabile e prolungata nel tempo. Fra le finalità della proposta “Mostrami” c’è quella di contribuire alla realizzazione del progetto “C.RI.M.M. – Centro di Ricerca Macchia Mediterranea, iniziativa portata avanti nell’ambito del partenariato con la famiglia Abbado e Legambiente che coinvolge la Università di Sassari e che è orientato al tema della sostenibilità, della innovazione e trasformazione culturale che parte dalla natura per attivare ad affrontare i temi dei diritti, della giustizia e del benessere, coerentemente, con quanto stabilito dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2020. Iniziativa, come introdotto, al centro della conferenza stamp alla presenza, oltre che di Alessandra Abbado, del presidente dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca, degli assessori algheresi Andrea Montis, Alessandro Cocco e di Sassari Antonello Sassu, del direttore delle aree protette di Porto Conte Mariano Mariani e del Presidente di Legambiente di Sassari Michele Meloni e di Giampiero Mulas del Grup Espeleològic Alguerès

“Non possiamo che essere orgogliosi di questo progetto che vede dare nuovo risalto all’aspetto artistico, con il posizionamento nei terreni di Abbado del Lazzaretto di una straordinaria opera in pietra dell’artista, sempre attento all’ambiente, Michelangelo Pistoletto, e anche quello ambientale che, oltre la valorizzazione e tutela dell’area del litorale, vede la nostra decisione di intitolare a Claudio Abbado una delle più particolari grotte della nostra area marina protetta ovvero la gruta de la llumera (la grotta della luce)”, cosi il Presidente Tilloca. Una cavità fruibile, tramite richiesta, dal mare e che ha nella possibilità di godere, in alcune ore del giorno, dei raggi solari che creano un’atmosfera magica e unica. In chiusura il commento soddisfatto degli amministratori di Alghero e Sassari che sottolineano come, in generale, si tratti di “un progetto coraggioso e ambizioso che evidenzia ancora una volta la volontà di questo territorio di continuare a preservare le proprie bellezze sempre nell’ottica di una fruizione consapevole e di una mirata promozione delle sue peculiarità ambientali e naturalistiche”.

‘IT-alert’, in Sardegna il primo sistema di “allarme pubblico”

CAGLIARI – “Venerdì 30 giugno, alle ore 12, i cittadini presenti sul territorio sardo riceveranno sul telefono cellulare un sms di allerta. Si tratta di un test del nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, ‘IT-alert’, per l’informazione diretta alla popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso. Tutti i dispositivi agganciati a celle di telefonia mobile in Sardegna suoneranno contemporaneamente, emettendo un suono distintivo diverso da quello delle notifiche abituali”. Lo ha spiegato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, che, questa mattina, ha presentato l’iniziativa insieme al direttore generale della Protezione civile regionale, Antonio Pasquale Belloi.

Le gravi emergenze, individuate dal Dipartimento nazionale di protezione civile, sono maremoto (generato da un terremoto); collasso di una grande diga; attività vulcanica; incidenti nucleari o emergenze radiologiche; incidenti rilevanti in stabilimenti industriali; precipitazioni intense.

“Non è necessario iscriversi, né scaricare applicazioni, il servizio è anonimo e gratuito e chi riceverà il messaggio di test non dovrà fare nulla, tranne leggere il messaggio – ha aggiunto l’assessore Porcu – Invitiamo tutti, però, ad andare sul sito ‘it-alert.it’ e rispondere al questionario. Infatti, le risposte dei cittadini consentiranno di migliorare lo strumento, che, comunque, non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle”.

“La Sardegna sarà la seconda regione, dopo la Toscana, ad effettuare il test, mentre le altre seguiranno per completare il quadro entro il 2023. Il sistema, invece, entrerà definitivamente in funzione da febbraio 2024. Nei mesi successivi, la Regione Sardegna lavorerà affinché il nuovo sistema possa essere esteso anche alle situazioni emergenziali di competenza dei dipartimenti regionali. Per esempio gli incendi boschivi, particolarmente importante nei casi in cui fosse necessario evacuare la popolazione. Si tratta di un sistema innovativo indispensabile perché non si poteva più affidare ai soli organi di stampa e alle comunicazioni istituzionali l’informativa immediata in caso di emergenza. Ormai, quasi tutti sono dotati di un cellulare, perciò la copertura sarà praticamente del 100%”, ha concluso l’Assessore dell’Ambiente.

Parco Asinara, liberata una tartaruga: “Prosegue protezione”

CAGLIARI – Lo scorso 16 febbraio, nel Golfo dell’Asinara, è stato recuperato un giovane esemplare di Caretta caretta. “Oggi, dopo un periodo di osservazione a cura del Centro recupero tartarughe marine del Parco nazionale dell’Asinara, abbiamo potuto liberare ‘Carletto’ a Punta Lunga, restituendolo al suo habitat naturale”, ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, che, questa mattina, durante una visita nel Parco nazionale dell’Asinara, ha partecipato alla liberazione della tartaruga.

L’esemplare, di appena due chili, era stato recuperato e curato dai veterinari del Centro perché aveva difficoltà nell’immersione ed era stato trasferito all’Osservatorio del mare nel Parco per effettuare tutti gli accertamenti clinici.

“L’attività di protezione e salvaguardia delle tartarughe Caretta caretta è curata dalla ‘Rete regionale per la conservazione della fauna marina’, con il coordinamento dell’Assessorato regionale e la collaborazione del Corpo forestale e delle Capitanerie di porto – ha aggiunto l’assessore Porcu – Le spiagge della Sardegna, sovente, sono scelte da questa specie anche per nidificare, a riprova dell’ottimo stato di salute dei nostri litorali, dove trovano le condizioni climatiche giuste. Nelle prossime settimane, approfittando delle condizioni climatiche e del traffico nautico ancora contenuto, altri esemplari di tartarughe saranno rimessi all’interno del loro ambiente naturale. La Regione è impegnata da tempo sul tema della biodiversità marina, che rappresenta un fattore di ricchezza ambientale”.

Subito dopo, l’assessore Porcu ha inaugurato, a Cala Reale, lo spazio espositivo riservato allo scheletro di una balenottera che si era spiaggiata a Sorso nel 2017. L’allestimento dello spazio, aperto al pubblico, è stato curato, nella chiesetta di Cala Reale, dal Parco e dall’associazione Crama.

Infine, ha partecipato alla tavola rotonda “Dialogo transfrontaliero a supporto della Carta di partenariato Pelagos”. Alla Carta, sottoscritta da Francia, Italia e Principato di Monaco, hanno aderito oltre 136 Comuni, che svolgono attività di formazione, sensibilizzazione, comunicazione e primo intervento in caso di spiaggiamento di cetacei sul proprio territorio.

“Con l’Accordo Pelagos – ha spiegato l’assessore dell’Ambiente – è stato creato un santuario per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo. Vogliamo migliorare la conservazione dell’ambiente marino, valutando e gestendo l’impatto dell’uomo sulle specie e sull’habitat. La ‘Carta Pelagos’ è lo strumento col quale i comuni costieri del Santuario realizzano le attività in favore dei mammiferi marini e del loro habitat”, ha concluso l’assessore Porcu.

Saluti della Guardia Costiera al Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana

ALGHERO – A seguito del cambio al vertice dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero, c’è stata una visita di cortesia dei vertici della Guardia Costiera nella sede dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte. Il Presidente Raimondo Tilloca insieme al componente del Direttivo Adriano Grossi, al Direttore Mariano Mariani e il referente dell’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana Alberto Ruju hanno accolto il nuovo comandante, Tenente di Vascello, Biagio Semeraro che prende la guida a livello locale subentrando al Tenente di Vascello Giuseppe Tomai. Entrambi sono stati ricevuti, nella struttura di Tramariglio, dai vertici del Parco e dell’Amp, i quali hanno evidenziato l’ottimo lavoro svolto col Comandante Tomai ricordando alcuni delle azioni e progettualità messe in atto per la salvaguardia e tutela dell’ambiente marino e la fruizione di esso. “Siamo sicuri che il rapporto con l’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero continuerà con la massima e proficua collaborazione come è stato svolto fino ad adesso”, cosi dalla guida dell’Ente Parco.

Parco di Porto Conte, a Casa Gioiosa l’esposizione tematica ““AlgueRex, La Sardegna ai tempi dei dinosauri” |foto

ALGHERO – Accordo di collaborazione dell’Ente Parco con la Associazione culturale di Alghero “Paleo-Expo”, per un’esposizione tematica, nell’ambito delle attività dell’Ecomuseo del Parco di Porto Conte, denominata “AlgueRex, la Sardegna ai tempi dei dinosauri. I dominatori di un mondo perduto”. Al via l’esposizione a Casa Gioiosa (Tramariglio) , sede del Parco, da sabato 10 giugno.

L’Ente Parco ha avviato una collaborazione con l’Associazione “Paleo-Expo” di Alghero per realizzare a Casa Gioiosa un’esposizione tematica sui dinosauri. La mostra arricchisce di contenuti culturali e storici l’offerta dell’Ecomuseo introducendo lo stesso anche ai temi della paleontologia, geologia e archeologia del territorio. L’esposizione riguarda paleoambienti e modelli di animali a grandezza naturale appartenuti a specie estinte inseriti in ricostruzioni ambientali con paesaggi e vegetazione del tempo. Più precisamente i modelli animali sono una quindicina e riproducono in maniera accurata alcune delle specie paleontologiche più note del nostro pianeta e della Sardegna. Una specifica relazione scientifica, elaborata dal prof. Marco Zedda, docente del corso di Paleontologia e Paleoecologia presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Nesiotikà a Oristano, istituita dall’Università degli Studi di Sassari, attesta la valenza paleontologica della iniziativa promossa dal Parco rendendo l’esposizione utile anche per scopi didattico – educativi da ricondursi nell’ambito delle attività del Centro di Educazione Ambientale del Parco. I modelli di animali realizzati dall’Associazione “Paleo-Expo” sulla base delle attuali conoscenze paleontologiche sull’argomento e risultano molto validi sotto il profilo scientifico, tanto da costituire un ottimo strumento didattico per avvicinare visitatori di tutte le età al mondo della Paleontologia.

In particolare, la relazione scientifica del prof. Marco Zedda evidenzia che merita grande apprezzamento la ricostruzione dell’Alierasaurus ronchii, grosso tetrapode del Permiano, recentemente scoperto nel territorio di Alghero in località Torre del Porticciolo, di cui sono state ricostruiti fedelmente e in grandezza naturale, non solo il corpo con molte caratteristiche morfologiche verosimili, ma anche alcune possibilità di movimento. La fruizione della mostra che ha avuto un primo lancio sperimentale in città presso l’ex mercato ortofrutticolo, sarà soggetta al pagamento di un ticket d’ingresso integrato con quello dell’Ecomuseo. L’Ente Parco si farà carico dell’accoglimento dei visitatori, della bigliettazione e dei correlati servizi di informazione/comunicazione e di supporto per l’ottimale svolgimento delle visite. Il biglietto integrato esposizione dinosauri/Ecomuseo del Parco ha un costo di 15 euro (ridotto, minori accompagnati dai 4 ai 17 anni, 9 euro – 0-3 anni gratuito). Orario apertura dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 18. Per prenotazioni e informazioni Cooperativa ExplorAlghero 338 3400862.

Salvaguardia dell’Isola della Foradada, progetto per eradicazione dei ratti

ALGHERO – Si è svolto nei giorni scorsi un sopralluogo dei rappresentanti della “Fondazione Gioia e Carlo”, Daria Gentiloni Silveri e Filippo Marchi Falck, finalizzato all’avvio operativo del progetto finanziato dalla stessa Fondazione. I rappresentanti della Fondazione “Gioia e Carlo” che ha tra i suoi obbiettivi primari il sostegno ad azioni conservazione sul fronte avifaunistico e non solo, hanno avuto modo di visitare via mare l’isola Foradada esprimendo gradimento per i progetti già avviati dal Parco di Porto Conte in collaborazione con l’Ispra di telemetria satellitare sugli uccelli delle tempeste. In particolare Filippo Marchi Falck, naturalista appassionato di ornitologia, ha mostrato particolare interesse sui i temi di ricerca applicata condotti nell’area di Porto Conte. I tecnici del Parco hanno inoltre, illustrato gli altri progetti in campo avifaunistico che interessano il falco pescatore, il grifone e ancora l’avvoltoio Capo vaccaio. Il progetto di eradicazione del ratto nero dall’isola Foradada prenderà avvio concreto in autunno. I rappresentanti della Fondazione “Gioia e Carlo” sono stati poi accolti dal direttore e dal Presidente del Parco Mariano Mariani e Raimondo Tilloca nella sede del Parco per una visita ai musei di Casa Gioiosa e per un ringraziamento formale per l’attenzione riposta nei confronti del Parco di Porto Conte e Area Marina protetta Capo Caccia – isola Piana.

Il progetto riveste per il Parco una particolare importanza. Riguarda, infatti, una misura di conservazione attiva relativa alla eliminazione del principale pericolo per il successo riproduttivo delle specie di uccelli nidificanti sull’isola della Foradada. Quest’ultima, situata entro i confini del Parco naturale regionale di Porto Conte, dell’Area marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana e della Zona Speciale di Conservazione di Capo Caccia e Punta Giglio, a fronte di una modesta superficie, di poco superiore ai 5 ha, presenta un eccezionale valore naturalistico ai fini della conservazione degli uccelli marini, ospitando siti di nidificazione di tre specie di Procellariformi contenute nell’Allegato I della Direttiva 2009/147 CE: 1. l’uccello delle tempeste mediterraneo Hydrobates pelagicus melitensis, con la seconda colonia italiana (circa 600 coppie nidificanti sull’isola); 2. la berta maggiore Calonectris diomedea; 3. la berta minore Puffinus yelkouan . Durante la nidificazione, il principale fattore di rischio è legato proprio alla presenza del ratto nero, predatore introdotto dall’uomo in Sardegna e in generale sulle isole, nei confronti del quale le tre specie non possiedono i necessari meccanismi difensivi. Mentre per le due berte il ratto rappresenta una minaccia come predatore di uova e pulcini, abbassando il successo riproduttivo fino ad azzerarlo e provocando a lungo termine una riduzione numerica ed estinzione a livello locale delle colonie, nel caso del piccolo uccello delle tempeste può predare anche gli adulti, tanto che questa specie nidifica solo in pochissime isole (in Italia meno di 10) prive di ratti o in grotte da questi irraggiungibili (o che per lo meno lo sono state finora) presenti su isole che ne sono infestate, come nel caso di Foradada.

In Italia le prime eradicazioni dei ratti sono state svolte attorno al 2000, e da allora ne sono state completate oltre 20 (altre sono in corso), con difficoltà via via crescenti per superficie (Montecristo e Pianosa, > 1000 ha), morfologia ripidissima (Tavolara), presenza di consistenti comunità locali e abbondanti flussi turistici estivi (Ventotene è oggi l’isola con più abitanti, a livello mondiale, dove sono stati eradicati i ratti). I risultati ottenuti attraverso gli interventi citati sono stati di assoluto rilievo ai fini della conservazione di berta maggiore e, soprattutto, di berta minore (80 % della popolazione italiana, all’incirca pari al 40 % di quella mondiale, attualmente nidificante su isole rat-free), mentre per l’uccello delle tempeste sono in corso i primi tentativi di attrazione della specie su alcune delle isole liberate dai ratti.

In ragione di quanto espresso e, particolarmente, per la sua importanza per i Procellariformi nidificanti, l’obbiettivo eradicazione del ratto nero dall’isola Foradada, e quello di mantenere nel tempo lo status rat-free grazie alla messa in atto di semplici misure di biosicurezza, diventa un azione non più rinviabile.

Giornata mondiale dell’Ambiente, riflessioni dell’assessore Sassu

SASSARI – Era il 1972 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituì la Giornata mondiale dell’Ambiente. Dal 5 giugno 1974, la massima Organizzazione internazionale, nata qualche settimana dopo la fine della seconda guerra mondiale e che riunisce 193 Paesi, celebra ogni anno l’evento con lo slogan “ Una sola Terra”. Per tanti di quei Paesi, e per l’Italia, sono gli anni del secondo boom economico, sino ad allora la popolazione era cresciuta a ritmi vertiginosi con tassi di natalità mai sperimentati prima. Cresceva l’economia, nelle città si sviluppavano le immense periferie urbane e in tutte le famiglie operaie aveva fatto il suo ingresso la Fiat 600. Il nostro Paese inizia la trasformazione da Paese agricolo a Paese industriale. Erano gli anni dei governi Andreotti, Rumor, Moro, che favorivano per la prima volta la ridistribuzione della ricchezza, l’aumento dei salari e faceva capolino per la prima volta un nuovo termine: Welfare State, lo stato sociale. Non solo l’Italia, tutto il mondo ha sete di materie prime, è necessario soddisfare la sempre maggiore richiesta di beni di consumo e cosi il petrolio diventa l’oro nero, che alimenta industrie e centrali elettriche. Nascono le centrali atomiche. Ma nasce soprattutto una nuova categoria sociologica: il consumatore. E’ necessario soddisfare sempre e comunque le sue richieste. Si aprono mercati mondiali, Navi, aerei e Tir trasportano milioni di tonnellate di beni di consumo. Si scava nelle viscere della terra per cercare nuove fonti energetiche. Insomma un piccolo ed insignificante pianeta, cosi come ne esistono miliardi nell’immenso spazio cosmico, che già da qualche secolo per la scienza non è più al centro dell’Universo, diventa una grande ed immensa mammella che deve soddisfare i bisogni quotidiani dei suoi abitanti. Ma sino a quando tutto questo? Sino a quando noi, i nostri figli, i nostri nipoti potremo godere della bellezza dei panorami, dell’aria che respiriamo e della centinaia di migliaia di piante delle foreste, dei mari e dei laghi, delle albe e dei tramonti, di tutte le forme di vita animale e vegetale, dei colori di un arcobaleno, che questo piccolissimo pianeta, forse unico, ancora e nonostante tutto ci dona? Onestamente non lo so. Ma se, ormai cinquant’anni fa, l’Onu ha posto al centro della sua agenda politica l’Ambiente, significa che già allora voleva lanciare un allarme. Oggi tutti noi, come cittadini, nel nostro microcosmo dovremmo recepire quella preoccupazione. Possiamo farlo modificando i nostri comportamenti a “costo zero”. Consumare meno prodotti inquinanti, osservare con scrupolo le regole per differenziare i rifiuti, evitare di abbandonarli per le strade, riutilizzare i tanti oggetti che abbiamo nelle nostre case e che pensiamo non essere più utili. Evitare di gettare i pasti, 60 kg pro capite all’anno, che prepariamo in quantità eccessive e non consumiamo. Usare mezzi di trasporto meno inquinanti. Conferire con cura i rifiuti plastici ed il vetro, che sono una grande risorsa anche economica. Sono piccoli suggerimenti e non sono i soli, che non ci costano assolutamente nulla. Ma se abbiamo dei dubbi su come ci si deve comportare per rispettare l’ambiente basta chiedere ai nostri nipoti, quelli più piccoli che frequentano la scuola primaria. Loro sanno come rispettare l’unica Terra che abbiamo, non è solo la nostra è soprattutto la loro. Ascoltiamoli.

​ Antonello Sassu, assessore del Comune di Sassari all’Ambiente e Verde pubblico

Lavoratori Ciclat, pace fatta.”Grazie assessore Montis”

ALGHERO – “Ieri mattina la sigla sindacale Fiadel rappresentata dal segretario territoriale Stefano Delrio, ha incontrato l’azienda Alghero Ambiente s.c.r.a.l al fine di dissipare le incomprensioni nate in questi giorni sulla stabilizzazione dei dipendenti stagionali, utilmente collocati in una apposita graduatoria concordata tra la stessa azienda e i sindacati.
Della situazione, già dalla giornata di ieri, abbiamo messo al corrente l’amministrazione comunale nelle persone del sindaco Conoci e dell’Assessore Montis che da subito si sono attivati al fine di trovare una mediazione e comprendere le ragioni.
A tal proposito questa mattina c’è stato un incontro tra la sigla sindacale Fiadel, che rappresenta il 75% del personale in cantiere e il 100% del personale stagionale, e l’azienda alla presenza anche dell’ Assessore Montis.
L’incontro è stato caratterizzato dalla volontà delle parti di comprendere le rispettive ragioni e di trovare soluzioni di buon senso senza inutili rigidità.
La determinazione del segretario sindacale Delrio Stefano in aggiunta all’intervento dell’Assessore Montis, a cui si deve ringraziare la grande sensibilità e capacità di mediazione mostrata, è stata di grande aiuto per il raggiungimento di un accordo che andasse nell’interesse di tutti.
Già da oggi diversi lavoratori potranno sottoscrivere un contratto a tempo indeterminato e altri ancora un contratto a tempo determinato in attesa di essere stabilizzati alla prima occasione utile. La proposta dell’assessore di valorizzare e formare figure presenti nel cantiere senza dover ricorrere in emergenza a figure in distacco ci trova totalmente d’accordo anche al fine di poter permettere lo scorrimento delle graduatorie concordate.
Auspichiamo, nel ringraziare anche l’azienda per la disponibilità mostrata, che continui ad esserci un dialogo proficuo e costruttivo anche su altre questioni aperte che non potranno che, se risolte, andare nell’interesse di tutti”

Stefano Delrio
Fiadel

Servizio igiene urbana, accordo sui lavoratori

ALGHERO – Dalla mattina di (mercoledì) l’Amministrazione comunale – nelle figure del sindaco e dell’assessore all’Ambiente – è stata interessata della problematica in corso tra lavoratori e azienda che ad Alghero gestisce il servizio di Igiene Urbana. Immediatamente è stata compiuta opera di mediazione che questa mattina è scaturita in un incontro tra le parti, presente anche l’assessore Montis. L’auspicio era che i rapporti tra il sindacato e l’azienda prendessero la strada del buon senso, in rispetto sia degli accordi presi che delle politiche di gestione aziendale. L’incontro è andato a buon fine, azienda e sindacato, anche grazie alla mediazione dell’Amministrazione, hanno trovato un accordo.

“Se pur nel rispetto delle norme e dei contratti, ho suggerito all’azienda di valorizzare – al fine di non dover necessitare di figure in distacco che bloccherebbero lo scorrimento di quei lavoratori che attendono di essere stabilizzati – figure interne al cantiere che possano ricoprire ruoli e mansioni superiori. Per far questo si proceda verso un periodo di formazione e selezione del personale in carico” ha dichiarato l’assessore Andrea Montis. Altre quattro persone (da graduatoria) potranno così esser stabilizzate e altri ancora potranno svolgere l’attività stagionale in attesa di scorrere la graduatoria. “Ringrazio azienda e sindacato per aver saputo dialogare e li invito a mantenere costantemente la condotta del buon senso” ha concluso il sindaco Mario Conoci.