Oasi ecologica a Guardia Grande, Pirisi “tuona” contro la gestione dei rifiuti

ALGHERO – “Sollecitato a più riprese da cittadini e associazioni di borgata circa la situazione non più sostenibile nell’oasi di utilizzo per il contenimento dei rifiuti nella borgata di Guardia Grande e visti i solleciti non evasi dalla struttura comunale all’ambiente, si chiede all’assessore competente Raniero Selva di verificare (in attesa del nuovo appalto di raccolta rifiuti) la strada già sperimentata in altre borgate dove è stata rimossa l’oasi ecologica e sostituita da contenitori di rifiuti a tempo e a giorni alterni ,soluzione che in attesa del porta a porta sta risolvendo in termini di raccolta di rifiuti, di decoro e di igiene pubblica la situazione , inoltre si chiede al presidente della commissione ambiente un incontro apposito per fare il punto della situazione per risolvere le criticità ancora presenti in città e nell’agro”, cosi il presidente del consiglio comunale Mimmo Pirisi.

Ciclocross a Maria Pia, “Nessun danno ambientale, autorizzazioni in regola e ripristino”

ALGHERO – “Sull’impatto ambientale e ripristino dei luoghi dopo il 4°Trofeo Maria Pia del 12 Gennaio 2025. La società Alghero Bike, organizzatrice dell’evento in argomento, ha allestito la manifestazione sportiva, peraltro autorizzata dagli organi preposti, nel rispetto dell’ambiente e dei luoghi, con il massimo rispetto delle essenze arboree presenti nell’area interessata senza che nessuna pianta venisse deturpata dal passaggio delle biciclette. Teniamo a sottolineare che il percorso è stato realizzato nella giornata di Sabato 11 ed è stato rimosso completamente nella mattinata del giorno della gara, Domenica 12, prima delle ore 13:00. Come dichiarato e specificato nel verbale di autorizzazione, la ASD si è impegnata al ripristino dei luoghi nei giorni successivi alla manifestazione.
Vorremmo dare rilievo al fatto che i percorsi sono stati realizzati nelle aree già soggette a calpestio da parte di podisti, passeggiatori ed animali vari da compagnia. Riteniamo comunque che le folle estive siano di gran lunga più impattanti di una gara ciclistica di ragazzi che percorrono detti sentieri per un paio d’ore per una volta all’anno”, cosi l’Asd Alghero Bike organizzatrice della manifestazione oggetto delle critiche di alcune associazioni ambientaliste.

“Considerato che le iniziative sportive siano sempre di lodevole valore e viste le considerazioni, giuste e precise, dei comitati, per i prossimi anni ci auguriamo una collaborazione volta alla tutela dell’ambiente, primo obiettivo di chi ha fatto uno sport come il ciclismo una passione ed un valore.
Come per ogni gara organizzata, Alghero Bike non solo si impegna a ripulire l’area coinvolta dall’evento, ma utilizza anche mezzi propri per ripristinare lo stato originario dei luoghi, garantendo il massimo rispetto per l’ambiente e il territorio. Qualora questo non fosse stato possibile immediatamente, sarà nostra cura provvedere nei giorni successivi”.

Nella foto il percorso del ciclocross nella pineta di Maria Pia

Ciclocross nella pineta di Maria Pia, “Quale coerenza c’è tra tutela e tali eventi sportivi?”

ALGHERO – “Il 4° Trofeo Maria Pia Ciclocross, tenutosi domenica 12 gennaio 2025, ha reso necessaria
la realizzazione di un circuito nella pineta storica di Maria Pia, con una fitta rete di sentieri
percorsi dagli atleti in gara.  Pur riconoscendo il valore sociale dello sport ed anche il valore ecologico di discipline sportive che generano emissioni prossime a zero, non possiamo tuttavia tacere in merito all’impatto ambientale che tale manifestazione ha generato sul sito in questione.
Si tratta di un sistema dunale ricco di biodiversità, ma con numerose criticità ambientali.
Da un lato infatti il sistema dunale di Maria Pia ospita più di 200 specie di piante
spontanee, oltre che la pineta storica sul versante interno, proprio dove è stato realizzato il
circuito per il trofeo di ciclocross. Tra questa ricca e variegata flora e fauna, spicca la più
grande popolazione urbana italiana della rara orchidea Gennaria diphylla, oltre a
numerose altre specie e alberi di grandi dimensioni di pino domestico (Pinus pinea) e
ginepro coccolone (Juniperus macrocarpa).
Da diversi anni e da più parti sono stati evidenziati numerosi fattori che stanno
minacciando non solo la biodiversità, ma anche il valore economico di questo sistema
dunale, tra le mete turistiche più gettonate non solo del litorale algherese, ma dell'intera
Sardegna. Erosione costiera, pulizia meccanizzata dell’arenile, eccessivo calpestio,
introduzione di specie aliene invasive, sono solo alcuni dei gravi problemi che
necessiterebbero un rapido e deciso intervento.
A questi, sul versante interno del sistema dunale, interessato dalla pineta, si aggiungono
un’eccessiva compattazione del suolo, la perdita di sostanza organica e fitopatologie che
causano la morte di numerosi pini.
In questo contesto, organizzare una manifestazione sportiva che insiste direttamente sugli
apparati radicali di alberi già provati da anni di siccità, calpestio e fitopatologie, ci è
sembrato poco opportuno. Ancora più se consideriamo che le piogge del giorno
precedente alla manifestazione sportiva hanno inumidito il suolo, favorendo quindi la sua
erosione ed asportazione da parte dei mezzi in gara.
Chiediamo quindi all’Amministrazione comunale di Alghero quale coerenza vi sia tra
l’autorizzazione e il patrocinio di questa manifestazione sportiva e l’impegno, più volte
dichiarato, di voler procedere ad una gestione sostenibile del sistema dunale di Maria Pia:
a noi pare che, data la situazione, nota a tutti, di grave deperimento della pineta e di grave
compromissione dei suoli forestali, la manifestazione di ciclocross del 12 gennaio non
avesse nessun requisito di sostenibilità.
Chiediamo ancora all'Amministrazione comunale ed in particolare all'Assessorato
all'Ambiente, se abbia contezza che la manifestazione di ciclocross si sia svolta su due
habitat comunitari prioritari, quindi tutelati dalla Direttiva UE Habitat (nr. 43 del 1992):
2250* ginepreto su sabbie e 2270* pineta su sabbie. Questo avrebbe suggerito di
effettuare una valutazione preliminare dei possibili impatti generati dall'evento sportivo sui
due habitat prioritari, perché anche se il sito non ricade all'interno della Rete Natura 2000,
può essere considerato area contermine (area buffer), dato che dista pochissimo dal
perimetro della Laguna del Calich.
Domandiamo anche se i componenti della Società sportiva organizzatrice ASD Alghero
Bike siano stati affiancati dai tecnici comunali o da esperti incaricati dal Comune per
realizzare il percorso, o abbiano agito da soli.
Infine chiediamo all'Amministrazione comunale chi provvederà al ripristino dello stato dei
luoghi. Se proprio queste manifestazioni, per scelta politica o per valutazione tecnica, non
possono non essere autorizzate, ha pensato l'Assessore al Demanio a fare versare una
cauzione agli organizzatori, e pretendere il ripristino dello stato dei luoghi a conclusione
della manifestazione, pena la non restituzione della cauzione?
Concludiamo prendendo atto che la manifestazione di ciclocross autorizzata e patrocinata
dal Comune di Alghero per il 12 gennaio 2025 ha evidenziato ancora una volta la grave

assenza in questa città di strumenti moderni e adeguati di governo del territorio, in
particolare l'assenza del PUC e degli strumenti ad esso collegati come, in questo caso, il
Piano del Verde. Esortiamo pertanto l'Amministrazione comunale a dotarsi quanto prima
dei suddetti piani, ai quali i firmatari del presente comunicato saranno ben lieti di apportare
il proprio contributo, soprattutto se saranno realizzati con spirito realmente partecipativo ed
inclusivo e con l'obiettivo di garantire la massima sostenibilità ambientale, sociale ed
economica al nostro territorio, per chi oggi ci vive e per le generazioni future”.

Sezione sarda della Società Botanica Italiana
Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco aps
Comitato Parco Nord Ovest Sardegna
Italia Nostra – Sezione Sassari
Earth Gardeners
SardegnAmbiente
LIPU Sardegna

Suoli pubblici e rifiuti, controlli degli ecobox ad Alghero

ALGHERO – Il percorso dell’Amministrazione prosegue verso il riassetto del regolamento dei suoli pubblici. Al vaglio ora la proposta di modifica, nello specifico all’articolo 11, oggetto di imminente sottoposizione al Consiglio comunale per la sua approvazione. Nelle more di approfondimento, definizione ed approvazione del regolamento, l’Amministrazione ha deciso di prorogare fino al 31 marzo 2025 tutte le concessioni di suolo pubblico a carattere permanente rilasciate nel 2024, in regola con i pagamenti dei canoni di concessione, con gli obblighi connessi alle premialità ottenute e con i pagamenti della TARI. Parallelamente, gli uffici del Servizio Ambiente e del Settore Demanio stanno provvedendo ad una ricognizione delle concessioni rilasciate per gli ecobox, oggetto di specifico regolamento e strettamente legate alle ripercussioni sul decoro urbano. In particolare, viene ricordato ai concessionari l’osservanza degli articoli 7, 8 e 9 del regolamento, in ordine alle misure per assicurare la tutela igienico sanitaria in tutte le fasi delle gestione dell’ecobox, compresi i periodi in cui le attività chiudono per ferie. Il rispetto delle norme regolamentari è in questi giorni oggetto di verifica in collaborazione con la Polizia Locale.

Fauna selvatica, 500mila euro ai comuni con maggiori incidenti

CAGLIARI – La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della difesa dell’ambiente, ha approvato nei giorni scorsi una delibera che destina 500.000 euro per avviare un progetto sperimentale nei Comuni che hanno registrato il maggior numero di incidenti legati alla presenza di cervi, specie nelle aree limitrofe a strade trafficate. Per ora, i territori coinvolti sono quelli di Pula, Arbus, Guspini, Laconi e Siliqua, dove il fenomeno si è rivelato particolarmente acuto.
La delibera costituisce un primo passo per affrontare un problema crescente, con l’obiettivo di estendere le soluzioni individuate anche ad altri territori, qualora se ne ravvisasse la necessità. Va sottolineato che i cervi sono una specie tutelata e che le misure di contenimento da adottare sono necessariamente differenti rispetto a quelle previste per altre specie selvatiche, come i cinghiali. Ogni intervento, quindi, deve rispettare le specificità ecologiche e normative legate alla protezione di questa specie, garantendo un equilibrio tra la tutela della fauna e la sicurezza pubblica. Il provvedimento mira a contrastare il crescente numero di incidenti causati dall’attraversamento improvviso dei cervi, fenomeno che sta destando forte preoccupazione tra i cittadini. Recentemente, infatti, si sono verificati numerosi episodi sulle strade sarde, come riportato anche dalla stampa locale. Anche nei giorni scorsi, sulla SS 195 nei pressi di Pula, si è verificato un incidente, il secondo in questo mese, che ha causato gravi danni ai veicoli coinvolti e aumentato il rischio per l’incolumità degli automobilisti.

La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta per la Regione. L’incremento della popolazione di cervi nelle aree urbane e periurbane, in prossimità di arterie stradali molto trafficate, impone un intervento deciso e tempestivo. Grazie a questo finanziamento – spiega l’assessore Rosanna Laconi – i Comuni maggiormente esposti a questo problema, ovvero quelli che hanno registrato il maggior numero di fenomeni, potranno attivare azioni di prevenzione, come la messa in sicurezza delle strade, l’installazione di segnaletica dedicata e di barriere dissuasive, oltre ad avviare studi mirati per gestire in maniera equilibrata la coesistenza tra la fauna selvatica e le esigenze di sicurezza pubblica. Inoltre – assicura l’assessore – ai Comuni destinatari saranno garantite non solo le risorse necessarie, ma anche l’assistenza tecnica da parte della Regione per la progettazione e la realizzazione degli interventi, affinché possano essere attuati in tempi rapidi ed efficaci.

I fondi saranno ripartiti tra i Comuni sulla base della gravità del fenomeno e delle necessità specifiche dei territori. Un coordinamento sarà attivato presso l’assessorato dell’ambiente per il coinvolgimento di Forestas, Corpo Forestale, ISPRA e Comuni, per individuare le migliori e più efficaci azioni da intraprendere, anche in via sperimentale.
L’assessorato invita inoltre gli automobilisti a prestare massima attenzione sulle strade interessate, specialmente nelle ore serali, e a segnalare eventuali avvistamenti per contribuire a una maggiore sicurezza.

Smaltimento e riuso posidonia, recupero sabbia: importante passo avanti

ALGHERO – E’ una delle questioni annose e irrisolte che incidono negativamente su questo territori: lo smaltimento della posidonia. Non la sua presenza che, come noto, porta assoluti benefici in termini di salvaguardia del litorale e anche di “caccia” al co2, ma il suo trasloco dalle spiagge, conservazione e riuso. Problematiche che, grazie alla volontà dell’ex-assessore all’Ambiente, della precedente Giunta di Centrodestra guidata dal sindaco Conoci, posso a breve avviarsi verso una definitiva soluzione. Al netto di qualche ritardo, negli scorsi giorni c’è stato un passo avanti importante verso la realizzazione dell’impianto di San Marco. Ora, anzi già da tempo, occorre accelerare per vedere ultima l’opera e giungere finalmente ad evitare che ci siano i lunghi viaggi verso Cagliari dei camion (piuttosto inquinanti) carichi di alghe per poi riportare qui la sabbia che, purtroppo, spesso, una volta riposizionata (come nelle scorse settimane) è vittima delle sferzate di maestrale. Ma, viste le ultime notizie, è giusto provare a pensare positivo.

Le parole dell’ex-assessore Andrea Montis sui social. “Importante Novità per la Posidonia ad Alghero! Son lieto che il Consorzio Industriale di Sassari abbia finalmente pubblicato la gara per la realizzazione della messa in riserva della Posidonia in esubero spiaggiata! Questo progetto, che rappresenta un passo significativo nella gestione sostenibile delle nostre coste, è stato finanziato dalla Regione con circa 2 milioni di euro a dicembre 2023. A questi si aggiungono i 5 milioni già reperiti tramite il PNRR, con cui è in corso la realizzazione dell’impianto vero e proprio. Ma cosa significa “messa a riserva”? Si tratta di un ampio piazzale, progettato specificamente per accogliere la Posidonia, che sarà essenziale per rimuovere i siti di stoccaggio attualmente in uso (San Giovanni, Punta Negra e Cuguttu) e prevenire nuovi accumuli. Questo lavoro straordinario è frutto di anni di impegno da parte del Comune di Alghero, del Consorzio Industriale e della Provincia, e siamo finalmente vicini a una conclusione che porterà benefici significativi per il nostro ambiente marino e per il decoro dei nostri litorali”.

Nella foto Andrea Montis

“Campi ormeggio” avanza l’iter: ascolto stakeholder per modifiche e soluzioni

ALGHERO – Doppio incontro del nuovo Consiglio Direttivo, insediato due mesi fa alla guida dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte, sulla importante questione dei “Campi ormeggio”.

Nei giorni scorsi, infatti, nel corso di due partecipate riunioni sono stati illustrati, prima agli operatori autorizzati e poi ai rappresentanti del settore diportistico, i dettagli dei diversi progetti che andranno a concludersi entro il mese di giugno.

Sono quattro le iniziative portate avanti negli ultimi anni nello specchio acqueo algherese dove, inizialmente, era prevista l’installazione di ben 216 boe: 31 già in uso, altre 60 (progetto PAF risalente al 2020) in fase di installazione in questi giorni e, infine, le 125 boe finanziate con fondi del PNRR, ridotte dalla RAS a sole 63 dopo le osservazioni delle associazioni ambientaliste e la presa di posizione del Sindaco Cacciotto e del Presidente Orrù.

Imprese della nautica, diportisti, associazioni, club e Consorzio del Porto hanno accolto l’invito dell’Ente e, in un clima di proficua collaborazione, hanno fornito il punto di vista di chi tutti i giorni opera nel mare di Alghero e nelle acque protette della AMP.

Ulteriori preziosi elementi sono stati, inoltre, acquisiti dal Presidente e dai consiglieri Carta e Pais nel corso dell’assemblea pubblica promossa recentemente dalle associazioni ambientaliste.

Ricordando il percorso di dialogo e partecipazione avviato subito dopo l’insediamento, il Consiglio Direttivo ha rimarcato “l’importante risultato ottenuto con il dimezzamento delle boe, conseguito grazie al lavoro collettivo dei rappresentanti istituzionali locali e regionali in sinergia con le associazioni ambientaliste, che per prime avevano acceso il faro su queste discusse opere pubbliche. L’iter amministrativo, che il 9 dicembre ha ottenuto il nulla osta finale del ministero, è ora in fase conclusiva, approvato lo studio di fattibilità verrà affidata la progettazione esecutiva, che dovrà obbligatoriamente attenersi alle numerose prescrizioni ricevute dai diversi Enti. I tempi previsti dai bandi PNRR sono molto stretti e il mancato rispetto del cronoprogramma concordato nel 2023 con l’ISPRA comporterebbe la restituzione dei fondi e la concreta possibilità di generare un debito fuori bilancio”.

Preso atto dello stato di fatto, da parte degli intervenuti è emerso il timore che queste progettualità possano mettere a rischio il settore del turismo nautico e del diporto, su cui si basano le attività di molte imprese presenti in città. Tra le criticità evidenziate la dislocazione di alcune boe in punti non utili per la fruizione turistica e diportistica, l’eventuale costo per il loro utilizzo e l’ipotizzato divieto di balneazione per chi è ormeggiato.

Nel suo intervento il Presidente Orrù ha ricordato che questi progetti derivano dalla precisa volontà dell’Unione Europea, condivisa da Ministero dell’Ambiente e ISPRA, di tutelare l’habitat prioritario delle praterie di Posidonia Oceanica, preziosa alleata nel contrasto al cambiamento climatico: due metri quadrati di prateria liberano fino a 20 litri di ossigeno e riescono a catturare e stoccare notevoli quantità di Co2, oltre ai noti benefici nella salvaguardia dei nostri litorali sabbiosi. Il Presidente ha, inoltre, posto l’accento sul fatto che per questo motivo altre Aree Marine Protette stanno procedendo ad installare campi ormeggio e hanno già portato all’attenzione del Ministero l’evidente contraddizione relativa al divieto di balneazione; ha ricordato, peraltro, che nel vicino Parco Nazionale dell’Asinara sono attualmente installate circa 100 boe e il Regolamento in vigore permette la balneazione in prossimità dell’imbarcazione.

Per quanto concerne l’individuazione dei gavitelli che verranno utilizzati dagli operatori autorizzati, sono già state condivise le posizioni GPS in modo da concordare un piano di utilizzo che soddisfi le diverse esigenze. In merito a future eventuali tariffe per chi volesse utilizzare le boe invece, è stato spiegato che al momento nulla è stato deciso e che, qualora si decidesse di applicarle, i costi saranno estremamente contenuti.

In chiusura Orrù, Pais e Carta hanno ribadito ancora una volta la massima disponibilità nell’ascoltare e fare proprie, sempre nel rispetto delle norme e della stabilità finanziaria dell’Ente, le istanze di tutti i cittadini algheresi portatori di interesse, allo scopo di affrontare insieme questa prima fase di sperimentazione dei campi ormeggio ed individuare soluzioni ad eventuali problematiche che dovessero emergere durante l’installazione o il successivo utilizzo.

Nella foto l’incontro del Direttivo del Parco con gli operatori portuali

Albero caduto in via Matteotti, intervento della Polizia Municipale

ALGHERO – “Questa mattina, un enorme tronco di albero di olivo si è spezzato all’interno del parco di via Matteotti, creando una situazione di potenziale pericolo per i passanti. L’albero, a causa delle dimensioni e della posizione, avrebbe potuto colpire chi stava transitando in quella zona, ma fortunatamente nessuna persona è rimasta coinvolta nell’incidente.

Immediatamente dopo aver appreso dell’accaduto, il Presidente della Commissione Consiliare Ambiente, Christian Mulas del Presidente], ha prontamente contattato il Comandante della Polizia Municipale per segnalare l’incidente e garantire un intervento tempestivo. In breve tempo, è stato organizzato il rimozione del tronco e messa in sicurezza l’area, per prevenire ulteriori rischi.

Il Presidente Mulas ha sottolineato l’importanza di monitorare costantemente il verde pubblico per evitare che simili situazioni possano ripetersi, assicurando la sicurezza dei cittadini e la cura dell’ambiente. L’amministrazione comunale continuerà a vigilare sulla manutenzione degli spazi pubblici per garantire la sicurezza della collettività”.

Christian Mulas
Presidente della commissione consiliare Ambiente

L’Azienda Trasporti Pubblici di Sassari è sempre più green: nuovo impianto fotovoltaico

SASSARI – L’Azienda Trasporti Pubblici di Sassari compie un ulteriore passo avanti nel proprio impegno verso la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. Con la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 41,85 kWp su pergola, l’azienda consolida il proprio programma di transizione ecologica, integrando la nuova struttura con l’impianto esistente, già attivo e della potenza di 176,88 kWp.

Grazie a questa integrazione, la potenza complessiva degli impianti fotovoltaici raggiunge i 218,73 kWp, permettendo una produzione media annuale di energia da fonti rinnovabili pari a 278.000 kWh. Questo significativo risultato contribuirà alla riduzione delle emissioni di CO2 di circa 227 tonnellate all’anno, equivalente a un risparmio annuo di circa 52 tonnellate di petrolio.

“Questo nuovo impianto rappresenta un ulteriore tassello della strategia green che da anni guida le scelte della nostra azienda. La sostenibilità ambientale è per noi una priorità, non solo come valore, ma come responsabilità concreta verso la comunità che serviamo e verso le generazioni future. Continueremo a investire in tecnologie innovative per ridurre il nostro impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini”, ha dichiarato il Presidente Paolo Depperu.

L’azienda Trasporti Pubblici di Sassari conferma così il proprio ruolo di punto di riferimento non solo per la mobilità urbana, ma anche per la promozione di un modello virtuoso e sostenibile di sviluppo. L’obiettivo è chiaro: unire efficienza, tecnologia e rispetto per l’ambiente, contribuendo al benessere collettivo.

Aree Protette, Stati Generali: una nuova stagione in Sardegna

CAGLIARI – Si sono svolti a Roma, nei giorni scorsi, gli Stati Generali delle Aree Protette, un evento di rilevanza nazionale organizzato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica in collaborazione con Federparchi. L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’assessora della difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, che ha portato la voce della Sardegna al centro del dibattito e dialogato direttamente con il Sottosegretario di Stato, Claudio Barbaro, coordinatore dell’iniziativa.

“Gli Stati Generali nazionali – ha dichiarato l’assessora Laconi – hanno offerto un’occasione unica per discutere delle aree protette a livello nazionale. Ora, vogliamo trasformare quelle linee guida in azioni concrete per la Sardegna, rendendole efficaci e calate nella nostra realtà territoriale. Per questo, nella prossima primavera, convocheremo gli Stati Generali delle Aree Protette della Sardegna, nel cuore di uno dei nostri parchi. Sarà un’occasione cruciale – ha continuato l’assessora Laconi – per coinvolgere enti parco, istituzioni, sindaci e associazioni, definendo insieme strategie innovative per modernizzare la normativa, rafforzare la rete dei parchi e valorizzare appieno il nostro patrimonio naturale e culturale. Le criticità che affliggono le aree protette in Sardegna richiedono interventi immediati. È essenziale – ha precisato l’assessora – ridefinire la governance, conferendo agli enti gestori una personalità giuridica autonoma, capace di consentire l’assunzione di personale altamente qualificato e di superare finalmente le inefficienze di una gestione precaria e frammentaria. Solo così si potrà garantire una pianificazione solida e di lungo respiro”.

Nel corso dell’incontro, l’assessora ha evidenziato l’urgenza di superare il regime commissariale che da anni ostacola la gestione di parchi nazionali fondamentali per la Sardegna, come il Parco Geominerario, l’Asinara e La Maddalena. Ha ribadito la necessità che il Ministro attivi tempestivamente le procedure per la nomina dei Presidenti, da realizzare attraverso la prevista intesa con la Presidente della Regione. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di avviare una revisione normativa per aggiornare la ormai superata Legge Regionale n. 31 del 1989, rendendola adeguata alle sfide contemporanee.

“Dobbiamo dotarci di strumenti moderni e di finanziamenti stabili che permettano di pianificare il futuro in modo sostenibile. La Sardegna – ha proseguito l’assessora Laconi – può e deve diventare un laboratorio di sperimentazione ecologica, valorizzando il suo straordinario patrimonio ambientale e trasformando le aree protette in un volano di crescita sociale ed economica”.

Per questo, l’incontro ha rappresentato un momento significativo per consolidare l’impegno verso un modello di concertazione inclusivo tra Stato, Regioni, enti locali, gestori delle aree protette e il mondo del volontariato.

“La Sardegna – ha aggiunto l’esponente della Giunta – deve mettere in rete tutte le sue aree protette, siano esse di competenza nazionale o regionale. Solo attraverso un’azione coordinata sarà possibile ottimizzare le risorse, condividere buone pratiche e rendere queste aree più accessibili ai cittadini”.

L’evento, che si terrà in Sardegna nella prossima primavera, rappresenterà un momento cruciale per tradurre le strategie nazionali in interventi concreti per il nostro territorio, promuovendo la valorizzazione e la gestione sostenibile delle sue straordinarie aree protette. Questa importante iniziativa coinvolgerà gli enti parco della Sardegna, le istituzioni, i sindaci e le associazioni attive nella tutela del territorio, con l’obiettivo di sviluppare strategie condivise per modernizzare il quadro legislativo, rafforzare la rete dei parchi e valorizzare il patrimonio naturale e culturale della Sardegna.

“Questo progetto – ha affermato l’assessora Laconi – rappresenterà un passo decisivo per il rilancio delle nostre aree protette. Miriamo a costruire un modello innovativo di gestione partecipativa, che valorizzi il patrimonio naturale e tenga conto del legame indissolubile tra questi territori e le comunità che li abitano”.

Questo confronto rappresenta una svolta verso un approccio innovativo nella gestione delle aree protette, un elemento essenziale per il contesto regionale. Raggiungere gli ambiziosi obiettivi 30/30 dell’Unione Europea significherà non solo preservare il patrimonio naturalistico, ma anche creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile per la Sardegna.

“Siamo pronti a guidare questa trasformazione con coraggio e una visione chiara, inaugurando – ha concluso l’assessora Laconi – una nuova era di sostenibilità e collaborazione per la Sardegna”.