AMBIENTE
Parco Tarragona più green, contenitori frutto del riciclo |video
ALGHERO – Alla presenza dell’assessore all’Ambiente Andrea Montis, del titolare del “Gruppo Esposito” Ezio Esposito e del referente della società Folia Bio, Giovanni Barmina, che gestisce il Parco Tarragona, c’è stata la presentazione dei nuovi contenitori per la differenziata. Colorati e soprattutto realizzati da materiale da riciclo, “questo a certificare la volontà di tutti i soggetti coinvolti di completare il ciclo virtuoso del recupero dei rifiuti”, cosi è stato detto dai presenti. Un Parco Tarragona che, a breve, ripartirà con le numerose iniziative già attivare per le famiglie con anche nuovi appuntamenti finalizzati a promuovere le eccellenze del territorio in collaborazione con alcune organizzazioni del territorio.
Rifiuti, controlli e sanzioni. Novità sugli Ecobox
ALGHERO – Nei giorni scorsi son state elevate diverse sanzioni a carico di cittadini residenti in zone servite dal servizio Porta a Porta. Si tratta di soggetti che hanno conferito i rifiuti nell’agro, abbandonando i sacchetti che alla successiva ispezione hanno rivelato diversi indizi utili alla loro individuazione. Molti anche gli interventi in citta, a seguito di monitoraggio delle zone che abitualmente sono oggetto di abbandono; si è infatti proceduto alla verifica ( incrociando i dati in possesso del settore ambiente con quelli della Secal ) dei database che certificano l’iscrizione al ruolo Tari o l’avvenuto ritiro dei kit per la raccolta differenziata delle abitazioni limitrofe ai luoghi di abbandono. Anche in questo caso son state elevate sanzioni per il mancato ritiro dei mastelli o segnalazioni per la mancata iscrizione al ruolo Tari. La collaborazione dei cittadini è in questo caso fondamentale : sono sempre più frequenti infatti i casi in cui il vicino di casa segnala comportamenti anomali nel condominio o nella zona.
Intanto, in questi giorni l’ Assessorato ha dato indicazioni ai dirigenti competenti affinché dai primi giorni del mese di Febbraio si avvii ad una specifica attività di verifica, in particolare sul rispetto del regolamento che disciplina l’uso e il mantenimento dei cosiddetti Ecobox presso le singole attività commerciali e la verifica dell’oggettiva assenza di spazi interni per il collocamento dei contenitori. Da ricordare infatti che questo è il presupposto necessario per l’ottenimento dell’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico con le strutture di mascheramento.
“Il nuovo regolamento sugli Ecobox ha dato indicazioni mirate a garantire il decoro delle strutture di mascheramento con interventi di manutenzione e con addobbi floreali; di contro, continuano a persistere situazioni che possono e devono esser migliorate a beneficio del decoro cittadino e del mantenimento delle condizioni minime di igiene”, precisa al riguardo l’Assessore all’Ambiente del Comune di Alghero, Andrea Montis.
“L’intenzione dell’Amministrazione – aggiunge l’Assessore – è quella di arrivare alla graduale eliminazione degli Ecobox, in particolare nelle zone più centrali della città, per arrivare alla totale eliminazione in vista del prossimo nuovo appalto di igiene urbana che dovrà prevedere frequenze maggiori di ritiro dei rifiuti per le attività commerciali tali da escludere l’utilizzo delle strutture di mascheramento. E’ quindi necessario che tutti si adeguino alle regole anche ricercando, come ho recentemente proposto, forme di collaborazione diffuse tra diverse attività commerciali con il solo scopo di mantenere l’ordine ed evitare sanzioni”.
Pesca, Ente Parco: noi disponibili con chi opera nella legge
ALGHERO – L’Ente Parco gestore dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana respinge con forza le critiche ricevute da uno sparuto gruppo di pescatori algheresi che evidentemente non accetta di operare nel rispetto delle regole e della legalità. “Abbiamo sempre cercato il dialogo costruttivo con gli operatori della piccola pesca algherese e negli ultimi anni (da fine 2018), da quando l’Ente Parco è subentrato nella gestione dell’Area marina protetta, abbiamo intensificato le azioni di supporto e coinvolgimento degli stessi pescatori in attività di tutela del mare e salvaguardia delle risorse ittiche. Abbiamo sempre avuto come interlocutore l’Associazione pescatori Banchina Millelire, che rappresenta la gran parte della piccola pesca algherese, e non ci risulta alcuna criticità nei nostri rapporti di collaborazione. Respingiamo, pertanto, con forza le inaccettabili affermazioni di un gruppetto di pescatori che non sappiamo chi siano, ma che possiamo ritenere non abbiano ancora capito bene quale sia il ruolo e l’importanza di un’area protetta anche per tutelare le risorse ittiche, e quindi a tutela anche della loro attività”. Con questa dichiarazione Raimondo Tilloca, Presidente dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, ente gestore dell’AMP, replica e respinge con forza le critiche ricevute da uno sparuto gruppo di pescatori algheresi che evidentemente non accetta di operare nel rispetto delle regole e della legalità.
“Siamo consapevoli che il comparto della piccola pesca algherese stia vivendo un momento molto difficile” – prosegue il Presidente Tilloca – “e proprio per questo vogliamo migliorare la nostra collaborazione con gli operatori del settore coinvolgendoli in molti dei nostri progetti. Questo è stato capito dalla maggioranza dei pescatori che ritengono che l’Area Marina Protetta sia una ricchezza ed una opportunità, mentre purtroppo una piccola minoranza mal sopporta di rispettare le regole e la legalità, come dimostra la recente operazione della locale guardia costiera che proprio nei giorni scorsi ha portato a termine, nella baia di Porto Conte, all’interno della AMP, una operazione di contrasto della pesca illegale. “Non vorremmo ci possa essere un collegamento fra queste critiche inaccettabili e lo sforzo sempre più rilevante che stiamo facendo, in collaborazione con le forze di polizia (guardia costiera, corpo forestale, guardia di finanza e compagnia barracellare), per contrastare la ancora troppo diffusa illegalità all’interno della nostra area marina protetta”. Così afferma Mariano Mariani direttore dell’AMP e prosegue “la pesca professionale nella nostra, come nelle altre aree marine, è concessa, in deroga alla legge nazionale 394/91, ma prevede delle limitazioni delle modalità di prelievo imposte al livello ministeriale e sancite nel regolamento della AMP. Mentre la maggior parte dei pescatori cerca di rispettare queste regole, con il passare degli anni si sono sviluppate situazioni di trasgressione come la pesca illegale da parte di una minoranza di operatori che continua ad utilizzare la posa di migliaia di attrezzi di cattura oltre il consentito, a danno sia dell’ambiente sia dei pescatori rispettosi delle norme, che giova ribadirlo, sono la maggioranza”. “Restando poi nel tema della sostenibilità della piccola pesca artigianale – prosegue Mariani – “è doveroso ricordare che in diversi distretti della Sardegna, dove pure non esiste un’area marina protetta, le marinerie locali sospendono autonomamente la pesca di alcune specie, come il polpo, effettuata con le nasse, da settembre a marzo per dare tempo alla specie di riprodursi. Esattamente il contrario di quello che sta succedendo qui da noi, dove invece alcuni operatori moltiplicano gli attrezzi consentiti concentrandoli nella baia di Porto Conte, procurando un danno ambientale notevole a discapito di tutti”. Non ci sono dubbi che la piccola pesca viva un momento difficile e abbia necessità di tutto il possibile supporto da parte delle istituzioni e proprio per questo, negli ultimi anni, con la nuova gestione affidata all’Ente Parco sono state rafforzate le azioni di collaborazione con la marineria Algherese potenziando lo sportello dedicato alla pesca con nuove e più qualificate professionalità rispetto al passato, che hanno portato sin da subito frutti con l’ottenimento di finanziamenti europei ed il coinvolgimento degli operatori della pesca negli stessi progetti come i monitoraggi annuali del pescato ed altre importanti iniziative che riguardano i piani di gestione della piccola pesca ed un progetto sperimentale di sostegno al ripopolamento del riccio di mare. “Sono esempi di progetti che vogliamo incrementare in futuro anche perché oltre a tutelare il mare, prevedono una integrazione economica del reddito dei pescatori” precisa il Direttore Mariani
Pesca ai ricci, avviate pratiche per indinizzi
CAGLIARI – “Le strutture dell’Assessorato e dell’Agenzia Agris stanno dedicando il massimo impegno possibile alla pronta definizione di un quadro di regole e procedimenti necessari per dare attuazione all’articolo 13 della legge regionale 17 del 22 novembre del 2021, approvato in Consiglio con ampio consenso. La legge, che stabilisce un percorso finalizzato a trovare una soluzione non più procrastinabile al concreto problema di riduzione della specie nel mare territoriale della Sardegna, prevedeva la chiusura della stagione della pesca del riccio di mare entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Buras, scaduti ieri. Le linee guida sono già state definite da tempo dalle unità operative che partecipano al piano di monitoraggio della risorsa. Agris ha già avviato il lavoro di definizione del Piano operativo per l’attuazione dell’intervento e tempestivamente pubblicherà la manifestazione di interesse per gli aventi diritto”. Lo precisa l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che fa il punto sugli interventi messi in campo dalla Giunta a sostegno dei pescatori.
“Nei termini previsti dalla norma – ricorda l’assessore Murgia – la Giunta regionale ha approvato con delibera del 28 dicembre scorso le direttive di attuazione. L’11 gennaio 2022 è stato riunito il Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca e l’acquacoltura per la condivisione e raccolta di osservazioni sulle Direttive approvate dalla Giunta e sulle proposte di disposizioni di dettaglio, approvate con un apposito decreto il 19 gennaio scorso”.
Nel dettaglio il decreto stabilisce che la remunerazione giornaliera per la prestazione di servizio fornita per l’attività di monitoraggio della risorsa riccio di mare e per la pulizia dei fondali, sia di 250 euro per i pescatori professionali subacquei che operano dalla riva e di 500 euro per chi opera con un’imbarcazione d’appoggio e una persona preposta all’ausilio e al soccorso (250 euro per il pescatore subacqueo, 150 per la persona preposta al soccorso e 100 per le spese relative all’imbarcazione). Se sulla stessa imbarcazione lavorano due pescatori subacquei professionali, la remunerazione giornaliera per la prestazione di servizio fornita è di 600 euro nel caso in cui gli stessi subacquei forniscano reciprocamente l’ausilio e il soccorso, e di 750 euro se oltre ai due pescatori subacquei professionali si trova anche una terza persona imbarcata e preposta all’ausilio e al soccorso.
Il corrispettivo previsto per la prestazione di servizio contrattualizzata viene così erogato: il 20% dell’importo complessivo quale anticipazione, se di interesse del richiedente, alla stipula del contratto, previa accensione di apposita polizza fideiussoria a garanzia dell’anticipazione; il 50% dell’importo complessivo, al temine del regolare svolgimento della metà del numero di prestazioni complessive previste, entro 30 giorni dalla ricezione fattura; il saldo alla regolare conclusione delle prestazioni di servizio previste, previe verifiche di legge e comunque entro 30 giorni dal ricevimento della fattura.
“Le amministrazioni interessate porranno in essere ogni adempimento necessario per garantire agli operatori le forme di salvaguardia del reddito previste dalla legge, fermo restando che i titolari di autorizzazione potranno comunque effettuare le altre tipologie di pesca previste”, conclude l’assessore Murgia, che assicura il massimo impegno “per trovare soluzioni sia amministrative che normative per far rientrare nel provvedimento anche gli operatori rimasti esclusi per diverse problematiche”
Benessere animale, Alghero al primo posto
ALGHERO – Alghero leader nazionale per le politiche del benessere animale. Le iniziative messe in atto dall’Amministrazione su questo tema hanno portato la città ad ottenere il Premio Nazionale “Animali in città 2021”. Lo dicono i dati i risultati del X rapporto nazionale di Legambiente in cui Alghero ha ottenuto il miglior risultato tra tutti i 656 comuni che hanno fornito dati nella valutazione dei 9 indicatori relativi al quadro delle specifiche regole.
Il dossier nazionale di Legambiente, “Animali in Città”, ha analizzato i dati direttamente forniti dalle pubbliche amministrazioni relativi all’anno 2020 e, attraverso molteplici indicatori, ha valutato lo sforzo e le performance raggiunte nelle differenti realtà italiane. Legambiente intende organizzare nella primavera 2022 la cerimonia per consegnare formalmente i riconoscimenti “Animali in città 2021”. “Un bel traguardo per la città, che premia le politiche attuate sul benessere animale. Alghero si distingue in Italia per le migliori pratiche e progettualità che hanno avuto ottimi riscontri – afferma il Sindaco Mario Conoci, che sottolinea quanti siano stati importanti i passi avanti compiuti “soprattutto – spiega – in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale e con le associazioni che si occupano degli animali d’affezione”.
Sono diverse le attività messe in campo dall’Amministrazione che con la mole di lavoro dell’Assessorato all’Ambiente e Ecologia ha gettato le basi per una gestione sostenibile del rapporto con cani e gatti domestici, per arrivare ad ottenere risultati apprezzati dai cittadini e valutati ottimamente nell’indagine nazionale di Legambiente. Nuove regolamentazioni sono state varate, prima con il regolamento “Benessere animale”, poi con il più recente regolamento sulle “Colonie Feline e Gattari”, nato per rispondere a concrete esigenze di tutela del benessere dei gatti liberi, in particolare di quelli che abitualmente vivono in colonia. Tema, questo, che ha interessato la facoltà di Architettura per una collaborazione con un progetto mirato a migliorare il sito storico del “Solaio”.
“Primi tra oltre 600 comuni d’Italia è un ottimo riconoscimento, da interpretare, però, quale eccellente punto di partenza e non di arrivo e che sia da stimolo per proseguire a far sempre meglio” commenta con soddisfazione l’Assessore all’Ecologia Andrea Montis. “Molto c’è da fare – precisa – e lo stiamo facendo. Il merito è del qualificato e ottimo personale del settore, degli organi di controllo ( barraccelli, polizia locale e guardie) e delle tante associazioni presenti in città che svolgono un lavoro straordinario e a cui quest’anno abbiamo anche voluto riconoscere lo sforzo economico che compiono”.
A pesare positivamente sulla valutazione in ambito nazionale ci sono poi le iniziative atte a contrastare il fenomeno del randagismo, con i contributi del Comune per le sterilizzazioni di cani e gatti. Anche in questo caso, Alghero è stata la prima in Sardegna tra i Comuni virtuosi nel 2020. Il Direttore del servizio Anagrafe canina e randagismo della Asl di Sassari, Dott. Andrea Sarria, esprime soddisfazione per il risultato ottenuto. “Alghero – spiega – è il comune in Sardegna per le attività di benessere animale, e questo riconoscimento nazionale dimostra che si sta procedendo con grande efficacia”. Il Comune di Alghero concede risorse per le sterilizzazioni di cani e gatti di proprietà, concedendo fondi alle persone con un reddito familiare che non avrebbe consentito di sostenere le spese. E poi le sterilizzazioni per i soli cani messe a regime dall’Assessorato all’Ecologia in sinergia con il Dipartimento di Veterinaria dell’Azienda Sanitaria locale, la sistematica attuazione della precisa campagna di microchippatura che avviene con cadenza mensile; i controlli sul rispetto delle regole effettuati in particolare sul territorio urbano attraverso con Guardie zoofile autorizzate dalla RAS e dalla Prefettura; i controlli nell’agro da parte della Compagnia Barracellare. E poi, la realizzazione di aree di sgambamento (le prime due sperimentali sono state approvate a ridosso del Parco Hemmerle con deliberazione della Giunta n. 129 del 28.5.2021).
Amp Capo Caccia-Isola Piana, tutela ambientale e formazione
ALGHERO – Al via un nuovo corso formativo da parte dell’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana. Attività ritenute essenziali per implementare il livello di consapevolezza sui temi ambientali nei confronti degli operatori e delle aziende che svolgono la loro attività nell’Area protetta. Grazie ad un finanziamento ministeriale, in particolare dell’ex-dicastero all’Ambiente, oggi della Transizione Ecologica, sono stati attivati cinque corsi di formazione. Tra questi ha preso il via in questi giorni il “Corso di formazione per operatori del trasporto passeggeri e visite guidate”. I contenuti riguardano il marketing turistico in chiave ambientale e sostenibile, flora e fauna dell’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana, la corretta modalità di osservazione dei cetacei e il quadro normativo di riferimento. Il corso ha la durata di 40 ore per un totale di 15 partecipanti, si svolge due volte a settimana sempre di mattina (5 ore per volta) a partire dalle 8.30. Per informazioni e contatti: + 39 070 7339735 / +39 351 0189424 email: formazione.operatoriamp@gmail.com Le attività si svolgeranno nel rispetto della Normativa vigente per la prevenzione della diffusione dell’infezione da Sars-CoV-2.
Punta Giglio tra i 10 promotori più belli d’Italia
ALGHERO – “La particolare conformazione costiera della Sardegna fa sì che la regione abbia numerose protuberanze che si affacciano sul mare. Una delle più suggestive è Punta Giglio, maestosa scogliera calcarea così chiamata per gli splendidi fiori che vi crescono. Qui si trovano tante grotte misteriose, alcune visitabili solamente mediante immersione subacquee”, cosi il sito internet “Siviaggia.it” che indica il tratto di costa rocciosa a sud di Capo Caccia, ad Alghero, all’intero del Parco naturale regionale di Porto Conte, tra i 10 promontori più belli d’Italia. Un ulteriore riconoscimento per il territorio che fa capo al Comune catalano e nel caso specifico per un luogo unico e particolare per le sue bellezze e peculiarità naturalistiche.
Erosione costiera, 6milioni dalla Regione: c’è anche Alghero
CAGLIARI – “Con interventi strutturali, e non, di difesa del suolo in ambito litoraneo, con la messa in sicurezza, la mitigazione e la prevenzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera, oltreché la riqualificazione ambientale, vogliamo incidere sulla riduzione della popolazione esposta a rischio e, non secondariamente, preservare e riqualificare l’ambiente e le componenti del territorio come beni di fruizione in sicurezza da parte dei cittadini per il miglioramento delle condizioni e della qualità della vita”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, dopo l’approvazione della delibera che stanzia 2 milioni di euro, per ciascuna annualità nel triennio 2021-2023, finalizzati ad interventi che riguardano opere di interesse regionale, interventi di riqualificazione ambientale a salvaguardia dell’erosione costiera.
“Con gli stanziamenti per il triennio – ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis – vogliamo agire con una maggiore sensibilità verso quei territori, anche contigui a quelli dove si è già intervenuto, nei quali sussistono le medesime situazioni di criticità, seppure non ricadenti pienamente o non ricompresi negli ambiti della pianificazione di bacino. Infatti, è ricorrente che gli ambiti limitrofi a quelli interessati da rilevanti opere di difesa idrogeologica e di contrasto all’erosione costiera, pur soggetti alle medesime criticità e dissesto, non sono stati interessati da opere di raccordo o completamento con il territorio contiguo, con conseguente degrado e incremento della pericolosità, che spesso hanno portato alla permanente interdizione del territorio alla fruizione pubblica”.
La prima parte del programma di spesa triennale, con 2 milioni di euro destinati ai Comuni, è stata così ripartita: Pula per la messa in sicurezza del litorale, del costone roccioso sottostante la torre di Sant’Efisio e dell’area archeologica di Nora 750mila euro; Badesi per la riqualificazione ambientale del litorale in località Li Junchi 600mila; Golfo Aranci per la messa in sicurezza del litorale di Cala Moresca 400mila; Santa Giusta per la salvaguardia dall’erosione costiera e la riqualificazione ambientale 250mila.
“L’obiettivo è perseguire la realizzazione di nuove opere o per completamenti funzionali di opere programmate con fondi comunitari e statali, operando azioni di difesa sul territorio per preservare e salvaguardare il bene costiero e quindi permettere, in questi ambiti vulnerabili di pregio ambientale e territoriale, il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, che riguardano, tra gli altri, la lotta ai cambiamenti climatici, in coerenza con l’agenda globale per lo sviluppo sostenibile 2030”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
Con precedenti programmi in difesa della fascia costiera dai fenomeni di erosione e dal dissesto geomorfologico sono stati già finanziati 31 interventi urgenti, con una spesa complessiva di 38.050.000 euro, per la prevenzione e la messa in sicurezza degli ambiti costieri più a rischio, salvaguardando alcuni contesti di maggior pregio naturalistico in condizioni di grave degrado strutturale nei territori di 23 Comuni: Castelsardo, Valledoria, Pula, Dorgali, Bosa, Porto Torres, Alghero, San Vero Milis, Villanova Monteleone, Arbus, Tresnuraghes, Magomadas, Cabras, Capoterra, Sorso, Cagliari, Sinnai, Budoni, Badesi, San Teodoro, Calasetta, Posada e Sarroch
Rifiuti, record differenziata. Novità nell’agro
ALGHERO – Ancora in crescita le percentuali della raccolta differenziata ad Alghero che anche nel mese di Novembre segna un 72,76% superando le già notevoli percentuali raggiunte nei mesi caldi. La media annuale continua a consolidarsi ben oltre il 70 % . Un ottimo dato, anche nel mese di Novembre, che attesta quanto siano vincenti le soluzioni apportate, ad esempio nell’agro, con l’eliminazione di diverse batterie di cassonetti a cielo aperto sostituite dal servizio delle isole itineranti. Quelle stesse aree ad oggi, oltre che decorose, risultano anche gradevoli grazie alla riqualificazione fatta in collaborazione con i residenti, i comitati, i consorzi e anche con importanti interventi dell’Assessorato ai Lavori Pubblici.
Intanto, proprio nella giornata di ieri è stato presentato il progetto per la manutenzione dell’ Ecocentro di Galboneddu che allo stato attuale, e sino a termine esigenze, è sostituito da quello di Ungias, che effettua orario continuato dal lunedì al sabato dalle 07:00 alle 19:00. L’Ecocentro di Galboneddu rimane comunque aperto ai residenti dell’agro di Monte Agnese che vi conferiscono i rifiuti domestici e anche gli inerti da lavorazione.
“I lavori di manutenzione non potevano più essere procrastinati, in quanto da troppo tempo la struttura ne necessitava. Non ci sottraiamo, anche se questo comporta qualche disagio. Tra l’ altro, l’apertura con orario continuato del centro di Ungias ( in questo caso emergenziale) sta riscontrando favore tra l’utenza e potrebbe diventare una consuetudine per il futuro”, dichiara l’Assessore Montis.
Arriva intanto l’ok della Ciclat alla proposta dell’Assessorato: dal 2022 ci saranno importanti modifiche al sistema di raccolta in altre zone dell’agro: Smantellamento dell’isola ecologica di Ungias-Galantè e sua reinstallazione presso La Segada ( attualmente servita da cassonetti a cielo aperto) in area idonea; rimozione della batteria di Ungias – Galantè con spostamento della stessa all’interno del vicino Ecocentro; rimozione della batteria di cassonetti di Punta Moro e collocazione dell’isola itinerante al servizio della zona di Punta Moro per tre giornate a settimana, e inoltre, realizzazione dell’isola ecologica con sistema di accesso elettronico dell’Arenosu