Compendio Punta Giglio, interviene la Soprintendenza

SASSARI – “Considerato l’interesse dell’opinione pubblica in merito all’intervento per il restauro, la rifunzionalizzazione e l’allestimento museale del compendio militare di Punta Giglio, attualmente in fase di avvio, per completezza e correttezza d’informazione, anche in riferimento al comunicato stampa emanato dall’Ente Parco di Porto Conte, questa Soprintendenza precisa quanto segue.

L’azione di tutela di questo ufficio si esplica sulla base dei progetti che proprietari e/o detentori dei beni culturali inviano ai fini del restauro, del riuso o della rifunzionalizzazione. In questo processo raramente veniamo interpellati per la scelta delle destinazioni d’uso future ed è in sede di esame del progetto che tali nuove destinazioni vengono valutate sulla base della compatibilità con il bene e con i suoi valori riconoscibili; nel corso di una lunga fase interlocutoria con il proponente e con il Demanio dello Stato questo Ufficio ha respinto il primo progetto presentato dalla Società e dato indicazioni per una totale rielaborazione del medesimo in senso rigorosamente conservativo; questo Ufficio ha quindi autorizzato, ai sensi dell’art. 21 del Codice dei Beni Culturali, il progetto definitivo per l’esecuzione dell’intervento, con prescrizioni e rinviando comunque all’approvazione del progetto esecutivo (prot. 5275 del 8.06.2020);

questo Ufficio ha emanato, in seguito ad apposito sopralluogo, puntuali disposizioni per l’accantieramento e per l’elaborazione del progetto esecutivo (prot. 2332 del 19.02.2021);

considerata la peculiarità dei luoghi, ha ritenuto di dover richiedere specifico e dettagliato progetto di accantieramento, approvato in data 5.03.2021 con nota prot. 3146;

In base alle competenze attribuite, questa Soprintendenza esplicherà l’alta sorveglianza sui lavori mediante le opportune verifiche in corso d’opera.

Si precisa infine che questa Soprintendenza, pur nello spirito di piena collaborazione con tutti gli Enti che operano nel territorio, esercita in modo esclusivo l’azione di tutela dei beni culturali e non necessita di sollecitazioni o affiancamenti per rendere più incisivo il raggiungimento di questo obiettivo, in quanto tutti gli aspetti che esulano dalle competenze, che il Codice dei Beni Culturali ci affida, vengono posti in secondo piano e risultano secondari rispetto alle scelte che sottendono alla tutela.

Autonomamente rispetto ad eventuali dibattiti e movimenti di opinione, questo ufficio svolge ordinariamente l’azione di controllo o di tutela nel miglior modo possibile: nessuna pressione quindi, nel caso specifico, ha mutato l’approccio al tema che è stato fin dall’inizio trattato con l’approfondimento e il rigore che merita”.

Il Soprintendente
Prof. Arch. Bruno Billeci

Compendio Punta Giglio, dossier del Parco

ALGHERO – “Punta Giglio è un bene prezioso, di altissimo pregio ambientale, ricco di valori storici, culturali ed identitari. Ed è giusto e doveroso che tutta la comunità di Alghero si batta per tutelarlo, preservarlo e difenderlo da qualsiasi possibile rischio per consegnarlo e tramandarlo integro alle generazioni future. Non si può quindi che apprezzare il dibattito acceso, le prese di posizione ed anche le dure critiche che alcune componenti della comunità locale stanno rivolgendo al progetto di valorizzazione del compendio promosso dal Demanio dello Stato ed affidato in concessione ad una cooperativa di giovani imprenditori che ha vinto nel 2018 un bando pubblico. Si tratta di una chiara testimonianza di democrazia, partecipazione e cittadinanza attiva che, tuttavia, ha il preciso dovere del rispetto dei fatti, come oggettivamente si sono verificati e del ruolo effettivo che sulla vicenda ha svolto il Parco di Porto Conte. Per questo motivo il Parco intende concorrere in modo costruttivo a questo dibattito con la massima trasparenza, portando all’attenzione di tutta la comunità la sua posizione affinchè non vi possano essere dubbi e fraintendimenti sul proprio operato. A tale fine ha deciso di pubblicare nel proprio sito istituzionale una ricostruzione dei fatti come si sono svolti – fin dai mesi precedenti la decisione del Demanio e fino alla autorizzazione unica rilasciata dal Comune di Alghero – corredata da allegati di atti e lettere ufficiali che dimostrano in modo inequivocabile quali siano stati gli intendimenti e le azioni poste in essere dal Parco per la massima tutela e valorizzazione del compendio di Punta Giglio (il dossier è consultabile al link https://www.algheroparks.it/news-e-eventi/posts/2021/march/compendio-di-punta-giglio-parco-di-porto-conte-documenti-e-verit%c3%a0/). Come riscontrabile dai documenti pubblicati, i punti salienti dell’operato del Parco possono essere così riassunti:

– fin dai primi mesi della sua effettiva operatività (anno 2008), il Parco cercò in tutti i modi di riportare la disponibilità dei ruderi militari di Punta Giglio, bene dello Stato, nella propria diretta gestione per evitarne il progressivo degrado e per poterlo ricondurre alle finalità istituzionali di tutela, educazione ambientale e fruizione controllata proprie di un’area protetta. Della questione fu anche interessato l’allora Sottosegretario di Stato alla Difesa ma, nonostante le dichiarate disponibilità, il tentativo non condusse ai risultati sperati;

– in tempi più recenti, venuti a conoscenza dei propositi del Demanio dello Stato di mettere a bando il compendio militare, il Parco, unica voce del territorio a prendere una posizione, si mobilitò e cercò di contrastare tali intendimenti manifestando anche formalmente la propria contrarietà ad una ipotesi di sfruttamento turistico di un’area di alto pregio storico-ambientale ricadente all’interno di un’area protetta e non compatibile con la stessa;

– anche in questo caso la posizione chiaramente espressa dal Parco non fu accolta dallo Stato anche perché, nel frattempo, completate le fasi di aggiudicazione, il Demanio chiese ed ottenne la piena disponibilità degli allora vertici dell’Amministrazione comunale di Alghero a sostenere l’iniziativa ed il progetto risultato vincitore, anche al prezzo di introdurre le necessarie modifiche di tipo urbanistico;

– vani furono i tentativi del Parco, anche in quel caso in solitudine, di evidenziare le forti criticità ambientali e di scongiurare la posizione dell’Amministrazione comunale che, al contrario, firmò un protocollo d’intesa che dava il via libera al progetto dichiarato vincitore dal Demanio;

– forti furono le preoccupazione del Parco per le caratteristiche del progetto risultato vincitore, ritenuto non compatibile con l’area naturalistica protetta; il progetto prevedeva, infatti, un intervento di riqualificazione della caserma e degli altri edifici militari, nonché l’aggiunta di ulteriori unità mobili sparse all’interno del compendio al fine di costituire una struttura ricettiva diffusa per un totale di oltre 70 posti letto con annesso ristorante e piscina: propositi del tutto improponibili all’interno di un Parco naturale;

– di fronte a questa evidenza dei fatti al Parco non restava che attivare immediatamente una linea di condotta di diretta interlocuzione con la cooperativa vincitrice per fare in modo che la stessa ridefinisse in modo sostanziale i contenuti della proposta originaria per renderla compatibile con l’area naturale protetta e con i diversi vincoli di natura edilizia e paesaggistica, nonché con la esigenza del pieno rispetto della storia, della salvaguardia della memoria e della identità dei luoghi;

– la cooperativa “Il Quinto Elemento” con spirito di massima collaborazione si rese fin da subito disponibile alla collaborazione richiesta dal Parco ed alla rimodulazione sostanziale della proposta originaria per rispondere alle richieste dei diversi Enti preposti fra i quali, oltre al Parco, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, l’Ufficio Tutela del Paesaggio, il Corpo Forestale dello Stato, il Comune di Alghero;

– il punto di arrivo della rimodulazione può essere così sintetizzato: rinuncia completa alla impostazione turistico-ricettiva con 70 camere, ristorante e piscina e nuova impostazione delprogetto, suggerita dal Parco e del tutto condivisa dalla Soprintendenza, di realizzazione prioritaria di un museo a cielo aperto con annessa foresteria (massimo 20 posti letto), punto ristoro e vasca ludica legata in modo funzionale alle attività dell’Ecomuseo del Parco di Porto Conte;

– la nuova impostazione che rende oggi compatibile il progetto con le esigenze di tutela e sostenibilità ambientale ha trovato puntuale conferma nei nuovi documenti progettuali approvati con il provvedimento finale di autorizzazione unica rilasciato dal Comune di Alghero;

– in fase di realizzazione dei lavori massima dovrà essere l’attenzione agli aspetti ambientali ed alla prescrizioni impartite dalla Regione e dal Parco per il massimo rispetto della flora e della fauna, nonché quelle a tutela della memoria storica impartite dalla Soprintendenza; a tale fine il cantiere sarà monitorato e controllato passo passo da tutti gli Enti pubblici preposti.

In conclusione, è solo grazie alla determinazione ed alla perseveranza del Parco di Porto Conte che è stato possibile scongiurare l’ipotesi originaria di una inaccettabile “aggressione” ambientale del compendio e di sfruttamento dello stesso a fini turistico-ricettivi non compatibili con un’area protetta. Il progetto approvato è un progetto rispettoso dell’ambiente che fermerà il degrado ed eviterà la cancellazione della memoria storica, consegnando alla comunità algherese un museo a cielo aperto che ridimensiona in modo del tutto sostenibile le previste attività di ristoro e pernottamento secondo le logiche tipiche dei rifugi di montagna.

Si tratta di un chiaro esempio che coniuga le finalità conservazionistiche e la tutela ambientale con lo sviluppo locale, creando occasioni di impresa e di occupazione, non solo per i giovani imprenditori della cooperativa, ma per un indotto locale di giovani algheresi che avranno la possibilità di collaborare col Parco nella gestione del museo e nei servizi per la fruizione naturalistica. Ma allora, non è proprio questo quello che un Parco deve fare?”

Azienda Speciale Parco di Porto Conte

“Punta Giglio e Assemblea, che fine ha fatto il Parco?”

ALGHERO – Chi l’ha visto? Per sapere che fine ha fatto la dirigenza del Parco di Porto Conte sul progetto di Punta Giglio ormai non si può far altro che tirare in ballo la famosa trasmissione Rai diretta dalla bravissima giornalista Federica Sciarelli. Se il tema non fosse serio ci sarebbe anche da ridere.

Si convochi l’assemblea del parco. In qualità di Consigliere Comunale e componente dell’Assemblea del Parco di Porto Conte per due volte nel mese di febbraio avevo chiesto pubblicamente attraverso la stampa la convocazione proprio per conoscere il progetto. In quei giorni per sopperire al silenzio dell’Ente Parco era dovuta intervenire addirittura la Cooperativa vincitrice del bando pubblico con una lunga e complessa nota.

Perché di questo mutismo istituzionale? Le dirigenza del Parco in piena pandemia ha trovato il tempo di scrivere e approvare un disciplinare inutile e deleterio sulle riprese foto e video, delibera n° 22 del 12 Marzo 2020. La dirigenza del Parco da quando è in carica ha di fatto evitato di riunire l’assemblea del Parco per temi di interesse generale, tanto che le convocazioni si contano sulle dita di una mano peraltro su temi obbligatori per legge o per prorogare il contratto del direttore senza andare a bando pubblico. Non stupisce quindi la mancanza di volontà della dirigenza di convocare l’Assemblea del Parco sia in generale che sul tema in oggetto. Ciò che davvero lascia perplessi è la motivazione a monte di tale assordante silenzio, soprattutto su un progetto che – dalle informazioni reperite – ha tutte le autorizzazioni del caso.

Colpa o dolo? Faccio davvero fatica a pensare che l’atteggiamento della dirigenza sia semplicemente colposo, dovuto al fatto che non hanno proprio capito l’importante ruolo che rivestono. Appare chiaro che si tratta, invece, della scelta dolosa di chi ben sapendo quali sono i propri compiti decide volontariamente di non condividere con la cittadinanza il progetto sull’ex batteria di Punta Giglio. Un errore da tutti i punti di vista, da quello della partecipazione e del rispetto della cittadinanza e dell’impresa sociale in primis.

Dimissioni. Se la dirigenza del Parco crede che il proprio ruolo si esaurisca nell’occuparsi dei click delle macchine fotografiche allora forse è il caso che faccia un passo indietro e rimetta il proprio mandato, proprio nella mani dell’Assemblea tanto odiata.

Valdo di Nolfo, consigliere comunale e componente assemblea Parco Naturale Regionale di Porto Conte.

Al via la rimozione della posidonia in esubero

ALGHERO – Lunedì scorso si è proceduto ad avviare le operazioni preliminari di movimentazione della posidonia sedimentata sull’arenile di San Giovanni, nelle immediate vicinanze del molo di sottoflutto e dell’omonimo canale. Le operazioni sono state precedute dalla valutazione delle caratteristiche degli accumuli di materiale formatesi nel corso della stagione invernale, alla valutazione delle caratteristiche delle superfici dell’arenile su cui far transitare i mezzi adibiti alle operazioni. Stimate, inoltre, le consistenze dei volumi interessati al fine di consentire la massima riduzione degli impatti sugli ambienti interessati. “Contestualmente – precisa l’Assessore all’ecologia Andrea Montis – si va avanti con la preliminare pulizia dei rifiuti antropici depositati sugli arenili”.

Intanto, la Provincia di Sassari ha autorizzato i lavori per la realizzazione dell’impianto di messa a riserva a San Marco e pertanto, nelle more della realizzazione delle opere, il sito non potrà essere ulteriormente utilizzato quale deposito temporaneo della posidonia per non congestionare l’area da interessare ai lavori. L’intervento rientra nell’Accordo di Programma stipulato ex art 34 del Dlgs 267/2000, tra Comune di Alghero, Consorzio Industriale Provinciale di Sassari e Provincia di Sassari, per l’attuazione di una miglior gestione ambientale della posidonia spiaggiata in esubero al fine di dare impulso alla progettazione e realizzazione di un impianto di trattamento e recupero presso l’ area Industriale di San Marco.

Temporaneamente, quindi, le foglie di posidonia stagionali verranno depositate nell’area di Cuguttu. Parallelamente continua l’operazione di recupero del materiale vegetale misto a sabbia accumulato sia nello stesso sito di Cuguttu che in quello di Punta Negra, per restituire agli arenili di provenienza la sabbia recuperata. “L’amministrazione regionale – spiega ancora Montis – che ha mostrato sensibilità per il caso Alghero, ha già previsto degli appositi capitoli di bilancio da alimentare con prossima manovra; ma ci si farà carico anche localmente, così come avvenuto la scorsa stagione per la spiaggia di Punta Negra”.

Riparte (da lunedi 15/03) “Poetto Pulito”

CAGLIARI – Il Covid-19 non ferma “Poetto Pulito”. Da lunedì 15 marzo 2021 il progetto di innovazione sociale finalizzato all’inclusione socio-lavorativa di persone vulnerabili e a rischio di discriminazione, chiamerà all’azione 5 persone in carico al servizio sanitario per un tirocinio. Con altre 3 che svolgeranno attività di volontariato, raccoglieranno e differenzieranno i rifiuti abbandonati nel lungomare.

Sostenibilità ambientale, impegno civile, senso di comunità e inclusione sociale, saranno dunque al centro di “Poetto Pulito” curato dalla cooperativa sociale Elan e che trova sostegno nel Comune di Cagliari, ATS Sardegna, Regione, Ministero della Giustizia, Unione Europea, quale progetto pilota di eccellenza per l’innovazione (asse prioritario 2 – obiettivo 9.2 – azione 9.2.2 – POR FSE 2014/2020). Attraverso gli open days, saranno inoltre coinvolti nelle attività anche i cittadini e le scuole

Nomina comandante dei Barracelli: assemblea partecipata

Ampia partecipazione al voto nella giornata di sabato da parte della compagnia barracellare chiamata ad esprimere una terna di nomi da sottoporre a scelta del consiglio comunale per il rinnovo del ruolo di capitano.
Sono 48 i barracelli, su 54, che si son recati al voto. La palla passa ora in mano al consiglio comunale che con voto segreto dovrà indicare un Capitano. Un momento importante per la città e per il ruolo che son chiamati a svolgere i barracelli.
“Nominato il capitano subito un regolamento nuovo, che preveda l esclusione certa ( senza indugi ) di chi, se non per impedimenti certificati, non presterà servizio attivo dando dunque spazio a chi avrà voglia di far parte di una squadra utile alla collettività” .
” Ringrazio tutti i componenti che hanno, con la propria partecipazione, manifestato grande senso di libertà”.
Le operazioni di voto hanno visto impegnata anche la polizia locale che ha seguito tutte le attività di spoglio.” Un ringraziamento, dunque anche alla Polizia locale e al Comandante Pais”.

Posidonia, al via le pulizie del litorale

ALGHERO – Prove tecniche di “Pulizia” questa mattina nel litorale di San Giovanni. Si inzia con pulizia manuale dei rifiuti Antropici, accumulo del legname e delle foglie in esubero. Iniziamo a sottrarre al mare, affinché non la rimetta in circolo, la tanta posidonia in esubero depositata dalle mareggiate invernali.

“Secondo lo studio “Seagrasses provide a novel ecosystem service by trapping marine plastics”, pubblicato su Scientific Reports da un team di ricercatori dell’Universitat de Barcelona (UB), «Le praterie di Posidonia oceanica – una fanerogama marina endemica del Mediterraneo che svolge un importante ruolo ecologico nell’ambiente marino – possono catturare le materie plastiche scaricate in mare e restituirle a terra».
In buona sostanza tutto indica che la plastica viene intrappolata nelle praterie di Posidonia. In queste praterie, le plastiche sono incorporate in agglomerati di fibre naturali a forma di palla – le egagropile o palle di Posidonia – da noi BURIC, che vengono espulse dall’ambiente marino durante le mareggiate.

Ecco che diviene fondamentale un processo di lavaggio che scarti la plastica e recuperi la sabbia, intrappolata nelle foglie in percentuali sino al 70%del loro peso, da restituire poi all arenile di provenienza.
In questa direzione va l impegno dell amministrazione che, parallelamente all ambizioso percorso di realizazzione di un impianto in loco grazie alla collaborazione con provincia di Sassari e Consorzio industriale, invierà a recupero tutta la posidonia stoccata possibile restituendo la sabbia al litorale di provenienza. Una strada su cui Alghero è stata pioniera tre anni fa e che si intende proseguire con le novazioni che l’esperienza offre. È infatti forse il primo comune sardo che investe nella gestione sostenibile degli arenili trovando soluzioni ad un problema irrisolto da anni, con l’obbiettivo di conservare le nostre spiagge, bene ambientale molto prezioso e risorsa importante per il nostro turismo. Si inizierà dal tratto inziale di San giovanni come concordato con gli operatori e anche raccogliendo i suggerimenti della scorsa stagione dei consiglieri anche d opposizione”

“Uno sforzo, anche economico, che comunque non ha prezzo se si pensa agli aspetti di carattere ambientale turistico economico e sociale che l habitat costiero offre alla Sardegna e su cui Regione e governo dovrebbero decisamente puntare di piu” . Conclude l Assessore Montis.

Forestazione Urbana nelle Scuole, primi passi

ALGHERO – Sovralluogo nel cortile del Liceo Scientifico di Alghero. Primo passo del progetto di “Forestazione Urbana” che vede in campo il Parco naturale regionale di Porto Conte, Provincia di Sassari, assessorato all’ambiente del Comune di Alghero e Scuole.

La sintonia “green” tra Azienda Speciale Parco di Porto Conte, Amministrazione Comunale e Scuole passa dalle parole ai fatti. Ieri mattina primo step di un’iniziativa che si innesta perfettamente su tale comunanza d’intenti come già perpetrato da tempo dal direttore di Casa Gioiosa Mariani. Una progettualità delineata dall’assessore all’ambiente Andrea Montis e dal Parco naturale regionale di Porto Conte, e nello specifico il suo direttivo con Grossi, Bardino, il presidente Tilloca e che, grazie anche alla disponibilità della Provincia di Sassari, può trovare un tangibile avvio nelle more delle scuole, e nello specifico del dirigente del Liceo Scientifico Mario Peretto. Sovralluogo nel cortile dell’Istituto Superiore, un perimetro, piuttosto vasto, di verde non curato che rappresenta appieno la possibilità di realizzare la progettualità in essere rientrante nella cosiddetta “Forestazione urbana”.

Una riqualificazione che trasformerebbe questi spazi poco utilizzati in luoghi ricreativi e di aggregazione anche per le famiglie. Come suggerito dal Commissario Fois potrebbe crearsi una sorta di percorso botanico grazie anche al contributo dei docenti del Liceo con il coordinamento del Parco di Porto Conte (nello specifico il suo Centro di Educazione Ambientale) e dell’assessorato comunale all’Ambiente. Prossimi passi definire un progetto d’insieme tra i vari attori in campo e renderlo poi operativo tramite la Provincia responsabile della riqualificazione delle Scuole.

Parco, folla a Le Prigionette. Attesa per riaperture altri spazi

ALGHERO – A seguito delle indicazioni contenute nell’Ordinanza della Regione Sardegna numero 4 del 28 febbraio 2021 (Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna) le attrattive multimediali e culturali di Casa Gioiosa a Tramariglio (parco tematico del Piccolo Principe, parco immersivo marino Teleia, museo della memoria carceraria, mostra del Maestro Elio Pulli) non potranno ancora riaprire nei fine settimana. Questo in attesa degli sviluppi riguardo le misure anti-Covid e delle indicazioni contenute nella nuova ordinanza che dovrebbe permettere dalla prossima settimana le riaperture dei luoghi di cultura e spazi museali anche nei weekend. Resta fruibile, ogni giovedi e venerdi dalle 10 alle 17, il Museo MASE dedicato allo scrittore Antoine de Saint-Exupéry presso la Torre Nuova a Porto Conte. Intanto nel weekend appena trascorso ancora grande affluenza di visitatori nei percorsi naturalistici de Le Prigionette e Punta Giglio. Il Parco di Porto Conte, in vista anche dell’arrivo della Primavera e delle prossime manifestazioni in via di definizione, si conferma grande attrattore turistico per il territorio.

Pesca del corallo, al via il primo giugno

CAGLIARI – La stagione della pesca del corallo in Sardegna partirà il prossimo primo giugno e si concluderà il 30 settembre 2021, e la tassa per il rilascio delle autorizzazioni sarà ridotta in considerazione dell’emergenza Covid che ha inciso pesantemente sulle attività del settore. Lo ha deciso la Giunta regionale che, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, nel corso dell’ultima seduta ha approvato una delibera con la nuova regolamentazione e le direttive per disciplinare la raccolta.

“Per uno sfruttamento sostenibile dei banchi di corallo rosso presenti nel nostro mare – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – abbiamo finanziato ultimamente due progetti di ricerca volti ad approfondire le conoscenze scientifiche e a garantire il monitoraggio di questa risorsa. Seguendo un modello gestionale che ci viene riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, le misure adottate dalla Regione ogni anno vengono decise in base ai dati sul prelievo e alle evidenze scientifiche fornite dalla ricerca”. Le indicazioni provenienti dalla ricerca, aggiunge l’assessore Murgia, “sottolineano in sintesi l’importanza di tenere sotto stretto controllo lo sfruttamento della risorsa per i prossimi anni di gestione e suggeriscono in via precauzionale di non aumentare lo sforzo di prelievo, in linea con quanto più recentemente disposto dalla Commissione generale della Pesca per il Mediterraneo”.

L’attività di pesca del corallo rosso potrà essere esercitata, mediante l’uso della piccozza, solo dai pescatori professionisti titolari dell’autorizzazione regionale, che potranno prelevare giornalmente una quantità non superiore a 2,5 kg. Si potrà raccogliere solo corallo rosso con un diametro di base non inferiore a 10 millimetri. Per il 2021 il numero delle autorizzazioni non potrà essere superiore a 25 e la tassa annuale sarà ridotta da 1500 a mille euro.

L’esercizio della pesca sarà consentito a profondità non inferiori ai 50 metri, per garantire uno sfruttamento sostenibile del corallo rosso, con esclusione delle aree marine protette (Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, Capo Caccia-Isola Piana, Isola dell’Asinara, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Capo Carbonara-Villasimius, Capo Testa-Punta Falcone), dei parchi (Arcipelago della Maddalena e Porto Conte) e di altre aree più circoscritte tra Capo Comino e Capo Bellavista, tra Capo Testa e Capo Coda Cavallo e nella “zona campione di studio del corallo”, in prossimità di Capo Caccia. L’area compresa tra Capo Mannu e Capo Pecora sarà aperta al prelievo e assoggettata a una particolare sorveglianza da parte dell’assessorato dell’Agricoltura e del Corpo Forestale in coordinamento con le autorità statali e locali competenti.