Boe navi da crociera, Montis plaude a Legambiente

ALGHERO – Mi fa molto piacere che Lega Ambiente abbia colto i valori Ambientali e quindi anche Turistici di una delle ultime delibere di Giunta. Tra gli obbiettivi del contratto di Laguna, approvato dal Consiglio Comunale con delibera N°9 dell’11/02/2019, veniva citato anche quello di “salvaguardare la prateria di Posidonia oceanica attraverso la realizzazione di boe d’attracco per le navi da crociera”; Gli impatti derivanti dal turismo croceristico e dal diportismo sulla prateria di Posidonia oceanica, attraverso l’ancoraggio, comportano infatti l’asportazione delle piante e la relativa perdita del servizio ecosistemico di protezione delle coste dall’erosione e dalle mareggiate; Si ritiene poi importante puntare su prodotti turistici alternativi, tra i quali si individua il turismo crocieristico. Questi i tratti salienti della recente delibera approvata dalla giunta. Tutela Ambientale, dunque, anche per potenziare il segmento turistico crocieristico attraverso il posizionamento di boe, previe le necessarie valutazioni ambientali, per l ormeggio delle navi che arrivano nel nostro mare ( una media in condizioni di normalità di circa 28 navi all’ anno) nei punti già individuati dalla locale Autorità Marittima e già attivi da tempo. Un atto dunque doveroso, quello della giunta, in linea con strumenti esistenti. Alghero si trova, infatti, su questi temi multisettoriali, in forte ritardo anche rispetto ad altre realtà dell’ isola. Laddove già attuati son tanti e diversi i benefici apportati da sistemi meno impattanti e controllati quali le boe d ormeggio. Le stesse hanno infatti un impatto ben diverso rispetto alle ancore che si usavano precedentemente. Niente scavo violento del fondale marino, insomma, e le barche di qualsiasi dimensione sono poste in assoluta sicurezza. Progetti simili in molte realtà isolane, la costa smeralda tra tutte, hanno ottenuto appunto l’ approvazione da parte delle varie associazioni ambientaliste.
Auspico si lavori per portare a casa un risultato di grande civiltà, su cui si ritiene non possano esserci dubbi o divisioni.

Andrea Montis, assessore ambiente comune di Alghero

Discariche agro, bonifiche. Montis contro gli incivili

ALGHERO – Bonificati tre siti dell’agro di Alghero in cui sono state rinvenute diverse mini discariche con presenze di lastre di fibrocemento contenente amianto. Nell’ambito delle attività di controllo del territorio e anche a seguito delle segnalazioni che vengono trasmesse da parte degli organi di vigilanza ambientale e grazie alla collaborazione con i cittadini, è stato rilevato l’abbandono di rifiuti in violazione dell’art. 192 del D.Lgs. 152/2006. Durante la verifica effettuata è stato verificato in località Arenosu l’abbandono di circa 30 mq  coperture in cemento amianto e di  circa 10 m di tubazione dello stesso materiale altamente inquinante. Analogo rinvenimento è stato fatto sulla strada che conduce all’aeroporto e presso la zona di Carrabuffas, dove sono stati rinvenuti circa 4 mq di materiale.  

L’operazione di bonifica è stata messa in atto dall’Assessorato all’Ambiente, che ha provveduto ad incaricare una ditta specializzata per lo smaltimento dell’amianto e della restante parte di rifiuti che componevano la discarica. Le operazioni si stanno concludendo in questi giorni con  il ripristino dello stato dei luoghi.  “Il fine che si intende perseguire è quello di proteggere la salute pubblica dai potenziali rischi derivanti dalla presenza di manufatti in cemento amianto abbandonati su suolo pubblico mediante l’acquisizione di specifico servizio di bonifica”, spiega l’Assessore all’Ambiente Andrea Montis.  Resta, aldilà degli interventi sempre celeri e decisi da parte degli uffici – aggiunge  –  il totale spregio per chi compie gesti criminali di tale portata, comportamenti medioevali che denotano una scarsissima coscienza ambientale che deriva nello scarso rispetto per il prossimo, ma soprattutto per il futuro di tutti”.  Al riguardo, si ricorda che anche a fine anno del 2020 la Regione Sardegna ha trasferito alla Provincia di Sassari € 458.181 per la bonifica dell’amianto da erogare ai soggetti privati che ne facciano richiesta. Il contributo potrà coprire il 60% delle spese ammissibili e prioritariamente i costi per la rimozione, l’incapsulamento dei materiali contenenti amianto, il trasporto e lo smaltimento negli impianti autorizzati.

Enel Green Power e Saras insieme per l’idrogeno verde

ROMA – Enel Green Power e Saras hanno siglato un protocollo d’intesa per sviluppare un progetto di idrogeno verde in Sardegna. La soluzione allo studio prevede l’utilizzo di un elettrolizzatore da 20 MW alimentato da energia rinnovabile prodotta sul posto per fornire idrogeno verde da utilizzare come materia prima nella raffineria Saras presso il sito industriale di Sarroch, in provincia di Cagliari.

La firma di questo protocollo di intesa – commenta Salvatore Bernabei, CEO di Enel Green Power – conferma l’impegno del Gruppo Enel nel promuovere lo sviluppo dell’idrogeno verde in Italia e nel mondo, accelerando la transizione energetica. Siamo alla costante ricerca di collaborazioni per individuare le migliori applicazioni di questa tecnologia, in particolare nei settori industriali non elettrificabili e con emissioni più difficili da abbattere, tra cui il settore dell’industria chimica”.

“Come Saras ci confrontiamo da tempo e attentamente con le sfide della transizione energetica – commenta Dario Scaffardi, CEO di Saras – e negli ultimi anni abbiamo rafforzato la nostra base di competenze con una serie di progetti finalizzati a ridurre sensibilmente il “carbon footprint” della raffineria. Questa collaborazione con Enel Green Power ci consente di sviluppare con un partner ideale uno di questi, la produzione e utilizzo di idrogeno green, considerata oggi una delle strategie a maggior potenziale per la decarbonizzazione dei processi di raffinazione e la produzione di combustibili di nuova generazione. Il nostro sito di Sarroch si presta, in modo particolare, per dimensioni, posizione e caratteristiche strutturali a sviluppare ed accogliere un progetto di produzione di idrogeno verde con evidenti potenzialità di sviluppo e di crescita”.

Nel contesto della transizione energetica, l’idrogeno può offrire un contributo prezioso per la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica come ad esempio il settore chimico, aviazione, trasporto marittimo e ferroviario non elettrificato, purché sia prodotto in maniera sostenibile.

Enel Green Power è impegnata nella realizzazione e sviluppo di progetti per la produzione e utilizzazione di idrogeno “verde” o “rinnovabile”, ricavato da elettrolisi dell’acqua alimentata esclusivamente da energia elettrica rinnovabile. Il Gruppo ha quindi avviato lo studio di nuovi modelli di business che includano l’offerta di idrogeno verde per la decarbonizzazione dei settori industriali, con partnership e progetti già in fase di sviluppo in Cile, Spagna, Stati Uniti e Italia.

Saras dispone di capacità tecnologiche e know-how nella produzione e gestione di idrogeno, ed ha oggi in corso diversi studi per esplorare alcuni processi di decarbonizzazione nella produzione e utilizzo di questo vettore energetico. L’idrogeno è parte integrante, attraverso un network diffuso, del processo di raffinazione di Saras per il suo utilizzo nei processi di hydrocraking e hydrotreatment, ed è oggi garantito dal complesso IGCC e da due unità di reforming del sito industriale.

Enel Green Power, all’interno del Gruppo Enel, è dedicata allo sviluppo e all’esercizio di impianti di energia rinnovabile in tutto il mondo ed è presente in Europa, nelle Americhe, in Asia, Africa e Oceania. Leader mondiale nel settore dell’energia pulita, con una capacità complessiva di circa 49 GW e un mix di generazione che include energia eolica, solare, geotermica e idroelettrica, Enel Green Power è all’avanguardia nell’integrazione di tecnologie innovative in impianti ad energia rinnovabile.

Il Gruppo Saras, fondato da Angelo Moratti nel 1962, conta circa 1.750 dipendenti e presenta un valore totale dei ricavi pari a circa 9,5 miliardi di Euro al 31 dicembre 2019. Oggi il Gruppo è uno dei principali operatori Europei nella raffinazione del petrolio ed è attivo anche nel settore della produzione di energia elettrica. Direttamente ed attraverso le proprie controllate, il Gruppo vende e distribuisce prodotti petroliferi nei mercati nazionali ed internazionali. Inoltre, il Gruppo produce e vende energia elettrica attraverso le controllate Sarlux Srl (impianto IGCC) e Sardeolica Srl (parco eolico). Il Gruppo offre poi servizi di ingegneria industriale e di ricerca per il settore petrolifero, dell’energia e dell’ambiente attraverso la controllata Sartec Srl.

Pesca ricci, verso blocco di 3 anni

CAGLIARI – Stop alla pesca dei Ricci di mare (Paracentrotus lividus), lungo l’intero perimetro costiero della Sardegna, per un periodo di almeno tre anni, contro l’impoverimento dei fondali lungo le coste di tutta l’Isola. Il blocco integrale sarà accompagnato con l’avvio di un costante monitoraggio marino, ad opera dell’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente e con l’adozione di provvedimenti di sostegno, a favore dei pescatori professionisti, per tutto il periodo di impossibilità allo svolgimento di tale attività di pesca.

L’obiettivo è quello di scongiurare la definitiva scomparsa dei ricci, dal mare che circonda l’Isola, avviando nel contempo un piano, a medio periodo, che ne salvaguardi la sopravvivenza attraverso il progressivo ripopolamento dei fondali. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della proposta di legge elaborata del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale. A darne notizia è il Capo gruppo di Fratelli d’Italia On. Francesco Mura, il quale insieme ai colleghi Fausto Piga e Antonio Mario Mundula, si è fatto carico di affrontare la drammatica situazione in atto. Queste le sue dichiarazioni al riguardo:

“La gravità della condizione rispetto al numero dei ricci attualmente presenti nei mari sardi necessita di interventi tempestivi e robusti in grado di scongiurarne l’estinzione. In tale prospettiva, si inserisce la presente proposta di legge, volta a sospendere integralmente la pesca del riccio di mare, per un periodo minimo di tre anni, lungo l’intero perimetro costiero delle Sardegna e delle sue isole minori. L’eccessivo impatto umano sulla riproduzione dei ricci, a causa del loro pesante prelievo attraverso la pesca, sta infatti avendo conseguenze devastanti rispetto ai ripopolamenti dei fondali marini, con conseguenze sia per gli ecosistemi litorali sia per gli stessi pescatori professionisti, i quali potrebbero, a breve, veder la definitiva scomparsa della propria fonte di reddito.”

Resilienti Reattivi, Parco: incontro col Comune, Ceas e scuola

ALGHERO – Continua il percorso didattico “Resilienti Reattivi”. Il progetto del Ceas del Parco Naturale Regionale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana, finanziato dall’Assessorato Ambiente della Regione Sardegna, vedrà una nuova attività in tema di cambiamenti climatici.

Venerdì (domani) 12 febbraio alle ore 10 si svolgerà una videoconferenza di confronto e scambio col Comune di Alghero e le rappresentanze della Scuola. L’ordine dei lavori prevede un’introduzione del Presidente Raimondo Tilloca e poi la narrazione del percorso “Resilienti reattivi” da parte di Antonella Derriu del CEAS Porto Conte. A seguire, sul tema “Alghero e i cambiamenti climatici” prenderanno la parola i rappresentanti comunali ovvero l’assessore all’Ambiente Andrea Montis e il presidente della Commissione Ambiente Christian Mulas.

Il dirigente scolastico dell’Istituto Fermi Mario Peretto interverrà sui “Cambiamenti climatici…azione, confronto, scambio”, mentre le classi 3°A, 3°B, 3°D, 3° E – Liceo Scientifico illustreranno il punto di vista degli studenti. Per chiudere verrà riportata l’esperienza dei Ceas partner del progetto, Baratz, Ingurtosu e Tavolara. Poi il dibattito, conclusione e saluti con le risultanze che saranno utili per il prosieguo del progetto.

“Punta Giglio, se ne parli all’Assemblea del Parco”

ALGHERO – Lunedì 1 Febbraio scorso avevo chiesto, pubblicamente e attraverso un comunicato stampa, al Parco di Porto Conte di condividere il progetto del “Rifugio di Mare” con la città di Alghero. A 10 giorni di distanza pare chiaro che la mia richiesta sia caduta nel vuoto. Una scelta quella della dirigenza dell’ente Parco che non capisco ma soprattutto che non accetto perché sembra essere una mancanza di rispetto istituzionale verso il sottoscritto e collettiva nei confronti di tutti gli algheresi. Chi amministra dovrebbe ben sapere che il Parco di Porto Conte è degli algheresi e non di chi – pro tempore – guida il comune o l’ente parco. Ho invece apprezzato che a metterci la faccia pubblicamente sia stata la cooperativa che ha vinto il bando del Demanio sostituendosi di fatto a Comune ed Ente Parco. In data 2 Febbraio infatti sulla stampa è stata pubblicata una lunga e complessa nota de “Il Quinto Elemento”. In questo testo vengono affrontati, tra gli altri, alcuni aspetti del progetto sui quali avevo io stesso posto l’attenzione. Alla luce di ciò è chiaro quanto la richiesta di condivisione fosse doverosa, anzi imprescindibile per questo tipo di progettazioni in luoghi sensibili dal punto di vista non solo ambientale e storico ma anche affettivo. Che Comune di Alghero e Parco di Porto Conte imparino dall’accaduto: la partecipazione, la condivisione e la conoscenza da parte dei cittadini è un dovere morale per chi amministra – pro tempore – i beni della collettività. Che l’amministrazione comunale di Alghero e l’ente gestore del Parco di Porto Conte la smettano di abdicare al proprio ruolo e condividano il progetto pubblicamente, nell’assemblea del Parco – organo che coincide con il Consiglio Comunale – e alla città tutta.

Valdo Di Nolfo, consigliere comunale Sinistra in Comune

Stop scorie nucleari, relazione del Parco

ALGHERO – Stop ai rifiuti radioattivi in Sardegna. La Regione Sardegna chiama ed il Parco di Porto Conte risponde sottoponendo il proprio contributo tecnico che dimostra la non idoneità dei siti sardi proposti dalla Sogin ad accogliere rifiuti radioattivi. La Direzione generale dell’Assessorato Regionale dell’Ambiente ha chiesto agli organismi competenti, e fra questi, al Parco di Porto Conte, di produrre contributi per la formulazione delle osservazioni che la stessa Regione dovrà formulare alla Sogin (la società di Stato incaricata della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) sulla proposta di inserimento di diversi siti regionali nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad accogliere rifiuti radioattivi. Con una articolata relazione, la Direzione del Parco riporta, sito per sito, le ragioni ambientali che rendono i siti individuati per la Regione Sardegna non idonei in attuazione della Guida tecnica Ispra, che in modo chiaro introduce un criterio di esclusione ove sussista la presenza di  “aree naturali protette identificate ai sensi della normativa vigente”.

Il Parco di Porto Conte, dopo aver precisato che le fondamentali esigenze di tutela e conservazione sono sempre strettamente legate ad un’area di influenza più ampia dei confini stretti dell’area protetta di riferimento (area vasta dell’area protetta) ed, inoltre, che le medesime condizioni di conservazione dipendono anche dalle interconnessioni fra le aree protette e dalla possibilità che si stabiliscano e mantengano specifici corridoi ecologici fra le stesse, conclude che per le condizioni di reciproca influenza che caratterizzano le superfici del sistema delle aree protette della Sardegna (Rete Natura 2000), e per la prossimità delle stesse aree protette ai proposti siti, questi ultimi non possano rappresentare siti idonei per accogliere rifiuti radioattivi. Gli approfondimenti condotti dalla Sogin per la individuazione dei proposti siti regionali prescindono da questo tipo di valutazioni. Gli uffici tecnici del Parco hanno, al contrario elaborato, sito per sito, puntuali riscontri oggettivi sintetizzati in una precisa cartografia che evidenzia le forti “relazioni di prossimità” dei siti potenzialmente idonei proposti dalla Sogin con le aree protette regionali e la loro conseguente non idoneità per accogliere rifiuti radioattivi. Quanto rappresentato dal Parco, peraltro, colma una lacuna riconosciuta dalla stessa relazione tecnica della Sogin (Relazione tecnica DN GS 00174 rev. 3 del 10 gennaio 2020).

La relazione tecnica della Sogin, infatti, precisa che “nel corso delle eventuali successive fasi del processo di localizzazione, le indagini conoscitive e tecniche dovranno tenere conto dell’eventuale interazione del deposito con le aree protette, i siti Natura 2000, i geositi e gli alberi monumentali presenti”. Come evidenzia la nota completa trasmessa alla Regione, con il proprio contributo tecnico il Parco ha inteso colmare una lacuna delle indagini finora operate dalla Sogin e dimostrare che dagli approfondimenti condotti dal Parco riguardanti l’influenza che i siti proposti esercitano sulla aree protette e sulle relazioni ecologiche fra le stesse, gli stessi siti proposti perdono di fatto la loro idoneità potenziale e non posso essere considerati idonei per accogliere rifiuti radioattivi. Il documento integrale è visionabile sul sito del Parco di Porto Conte.

Ambiente, autorizzazioni più veloci col Pua

CAGLIARI – La commissione Ambiente, presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha approvato con l’astensione dell’opposizione il Disegno di legge n.238 che introduce nell’ordinamento regionale il “procedimento unico ambientale” (Paur).

Si tratta, ha spiegato l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, di un provvedimento particolarmente importante, che recepisce la più avanzata normativa europea e nazionale sulla materia e, soprattutto, semplifica le procedure della Via (valutazione di impatto ambientale) e della Vinca (valutazione di incidenza ambientale), riducendo di circa la metà la tempistica delle autorizzazioni.

Il procedimento, ha aggiunto Lampis, è strutturato in due fasi: la prima riguarda l’istruttoria tecnica condotta dagli uffici mentre la seconda consiste in una delibera della Giunta con l’autorizzazione finale, come previsto da alcune leggi regionali già in vigore e da una recente sentenza della Corte costituzionale.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionale Maria Laura Orrù e Antonio Piu (Progressisti), e Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo).

Il disegno di legge passa ora all’esame del Consiglio: i relatori saranno il consigliere Michele Ennas (Lega) per la maggioranza ed il consigliere Roberto Li Gioi (M5S) per l’opposizione.

La commissione infine, su proposta del capogruppo di Fdi Francesco Mura, farà un sopralluogo nel tratto della 131 presso Bonorva dove si è verificato un ampio cedimento della sede stradale.

Parco di Porto Conte sul magazine Style del Corsera

ALGHERO – Alghero, grazie alle bellezze e attrattive del Parco di Porto Conte, sulle pagine del magazine Style del Corriere della Sera. Ancora una volta la Riviera del Corallo è alla ribalta nazionale grazie anche alla continua azione promozionale e comunicativa. La giornalista, scrittrice ligure Ornella D’Alessio ha dedicato alcune pagine del mensile all’oasi verde e naturalistica chiamata dai romani, come riportato nell’articolo, Porto Nympheus.

Tra le righe vengono messe in evidenze le possibilità che offre questa parte del territorio del Comune di Alghero e dunque dalle falesie di Punta Giglio agli avvistamenti dei grifoni che nidificano a Punta Cristallo fino alle scogliere a picco sul mare tra le isole Foradada e Piana. Luoghi perfetti da ammirare mentre si cammina dentro quella cornice sempre più diffusa di “slow e green mobility” e questo grazie anche alla classica visita alle Grotte di Nettuno. Per arrivarci, da terra, si devono, infatti, affrontare i 640 gradini dell’Escala del Cabirol.

Ornella D’Alessio, giornalista che ha visitato oltre 100 località, restando ammaliata da Alghero, si sofferma sul meraviglioso percorso che conduce alla bellezza di gallerie, stalattiti e stalagmiti, ai piedi delle pareti di roccia calcarea. E poi le escursioni a cavallo nella baia di Porto Ferro fino a raggiungere il lago di Baratz per arrivare alla Torre Nuova divenuta sede del Museo di Antoine de Saint-Exupéry (Mase) con l’esposizione anche degli scatti che il fotoreporter John Phillips fece al pilota francese per la rivista Life. Insomma, come recita il titolo dell’articolo, una “Principesca fuga d’inverno” tra gite di mare, relax, bontà e in un clima unico, pure a gennaio. “Ancora una volta la storia, le bellezze, la natura di Alghero e nello specifico del Parco di Porto Conte vengono esaltati nei media nazionali e ciò non può che far piacere e ci ricorda il tesoro che rappresenta questo territorio anche in bassa stagione, pure nei mesi invernali”, commenta il Presidente del Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca. 

Spiagge, pulizia anche d’inverno. Patto coi privati

ALGHERO – Quella che ci si appresta ad affrontare sarà l’ultima stagione estiva con il capitolato d’appalto in essere relativamente alla “pulizia delle spiagge” libere. L’Assessore all’Ambiente Andrea Montis ha inviato una nota ai concessionari demaniali marittimi e a Confcommercio Nord Sardegna per affrontare insieme il percorso che dovrà portare al nuovo appalto per la pulizia delle spiagge.  “L’Amministrazione intende con largo anticipo rispetto alla scadenza, predisporre   il nuovo bando di gara per poi affidare il servizio. Alle luce delle vostre esperienze che vi portano a vivere più di chiunque altro le nostre spiagge – scrive oggi Montis – vi sarei grato se iniziaste a formulare, in maniera molto sintetica alcune proposte tese al miglioramento del servizio”. 

La condivisione della programmazione dell’appalto che dovrà comprendere tutte le proposte dovrà tenere conto secondo l’Assessore all’Ambiente “dell’obbiettivo di poter estendere la pulizia degli arenili ( che non potrà comprendere ovviamente l’asporto delle foglie di posidonia) anche durante i periodi invernali  ed in particolar modo dai rifiuti antropici trasportati dalle mareggiate” . Soluzione ad oggi non prevista dall’appalto in essere, ma comunque attuata e già calendarizzata seppur sporadicamente con ultimo intervento del 4 Gennaio e quello odierno, 15 Gennaio. Ma non basta a fronteggiare gli spettacoli sempre più frequenti sui litorali che si presentano dopo le mareggiate.  

Quantità di rifiuti che si materializzano dopo le ondate, le correnti e i venti: detriti naturali come tronchi, rami, ma soprattutto, per la gran parte, vera e propria spazzatura. Plastiche, manufatti, metalli, l’accumulo che si forma è “Procederemo quindi, nel doveroso spirito di reciproca collaborazione, una volta ricevute le proposte, a metterle insieme e a valutarne la fattibilità”, auspica l’Assessore.