Pesca con l’arpione in AMP, apertura da Casa Gioiosa: ora la palla (ancora) al Ministero

ALGHERO – Riunione della direzione dell’AMP con gli operatori della pesca con l’arpione per riproporre con nuovi argomenti la richiesta di deroga al Ministero per questo tipo di pesca selettiva praticata da generazioni ed espressione delle tradizioni della marineria algherese.

Su richiesta degli operatori interessati che praticano la pesca con l’arpione, si è svolta oggi presso gli uffici di Casa Gioiosa una riunione con la direzione della AMP di Capo Caccia – Isola Piana. I pescatori della marineria algherese, accompagnati dal consigliere Christian Mulas, Presidente dimissionario della V Commissione Ambiente, hanno chiesto alla Direzione della AMP di non lasciare nulla di intentato per convincere i competenti uffici ministeriali sull’importanza di salvaguardare questo tipo di pesca fortemente legata alla storia ed agli antichi mestieri della marineria algherese.

Si tratta di un tipo di pesca ancora oggi svolta da pochissimi operatori che da generazioni (almeno cinque generazioni) praticano questo tipo di pesca tradizionale.

I pescatori algheresi hanno sottolineato il rischio di perdere completamente questo tipo di pesca selettiva praticata ormai solo ad Alghero e completamente estinta in altre marinerie.

Si tratterebbe, pertanto, di tutelare e salvaguardare un antico mestiere legato al territorio ed alle tradizioni della marineria di Alghero dai limitati impatti sull’aumento dello sforzo di pesca all’interno dell’area marina protetta.

Al momento, come noto, gli uffici ministeriali hanno recentemente espresso una posizione contraria a rilasciare una deroga per questo tipo di pesca, che non viene consentita in nessuna altra AMP d’Italia.

Nel corso dell’incontro è emerso che per riaprire il dialogo è necessario riproporre la richiesta agli uffici ministeriali producendo però elementi di novità e argomenti significativi dal punto di vista storico, culturale e ambientale per superare il diniego formulato.

A conclusione della riunione Il direttore della AMP ha manifestato agli operatori la più ampia disponibilità e l’impegno a tenere aperto il dialogo con i competenti uffici ministeriali e a riformulare su nuove basi la richiesta di deroga

Rifiuti abbandonati, bonifiche ambientali in corso ad Alghero

ALGHERO – Sono in corso, grazie a 70mila euro di risorse reperite dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Alghero, una serie di interventi di pulizia finalizzati alla definitiva bonifica ambientale di alcune aree di pregio del territorio comunale, oggetto nel tempo di accumuli indiscriminati di rifiuti ad opera di cittadini irrispettosi della legge e della natura. I primi interventi hanno preso il via in questi giorni e si stanno concentrando nella località “Santa Chiara”, dove insiste una stradina utilizzata dai più come discarica abusiva a cielo aperto. La ditta “Ecopramal” sta provvedendo alle bonifiche del luogo: al fine di evitare ulteriori gettiti, verranno anche posizionati dei blocchi dissuasori che impediranno l’accesso dei mezzi che solitamente agiscono indisturbati approfittando delle ore notturne. I blocchi posizionati sono quelli realizzati grazie al riciclo delle terre di spazzamento delle strade cittadine. Nei punti maggiormente critici verranno installati anche appositi sistemi di videosorveglianza.

“Non si tratta di interventi spot ma di una mirata programmazione – riferisce l’assessore all’Ambiente Andrea Montis – che segue le operazioni già svolte a Monte Agnese, via Toda, via Barraccu e svariati punti dell’agro dove da anni giacevano cumuli di rifiuti di ogni genere. Ma anche siti dove si è dovuto procedere alla bonifica di amianto ed alla rimozione forzata delle circa 120 auto abbandonate in città da decenni”. I siti risultano censiti grazie alle segnalazioni dei cittadini ed al lavoro instancabile del personale del settore ambiente, della compagnia Barracellare, del Corpo Forestale e della Polizia Locale.

Ripartono le battute di caccia al cinghiale, Maristella plaude al Parco

ALGHERO – “Costatiamo con piacere che, finalmente, la dirigenza del Parco di Porto Conte è giunta alla proposta per le battute di caccia ai cinghiali, così come più volte richiesto negli anni dai residenti dell’area contigua. Quegli stessi residenti ai quali non è stato concesso alcun modo ufficiale per interloquire con il Parco. Auspichiamo si possa giungere presto all’eradicazione dei cinghiali. Siamo fiduciosi che, con il solito gravissimo ritardo, si arriverà anche a questa soluzione. Peccato che nel frattempo ci saranno stati centinaia di incidenti, anche mortali, sulle nostre strade a causa dello scollamento della politica dai problemi reali del territorio”.

Tonina Desogos – Presidente Comitato di Borgata di Maristella

Pesca in Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Pian, disciplinare e nota del Ministero

ALGHERO – Come atteso dalla varie parti, nella serata di ieri è arrivata la documentazione del Ministero che, questa mattina il Parco di Porto Conte e AMP hanno diffuso rispetto alla pesca nelle acque protette di Capo Caccia Isola Piana. In particolare, come da documenti in allegato, ecco il Disciplinare attuativo al D.M. istitutivo AMP “Capo Caccia – Isola Piana” e nota rilascio nulla osta Ministero Ambiente annualità 2024.

Disciplinare.Attuativo.AMP.2024

Nota.Ministero.Disciplinare.Prot.1012.2024

Pesca professionale in Area Marina Protetta, la delibera del Consiglio Direttivo

ALGHERO – Il Consiglio Direttivo del Parco delibera in merito alle attività di pesca professionale a seguito della Risoluzione approvata dall’Assemblea del Parco. Approvato dalla direzione della AMP l’Avviso pubblico per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio della pesca professionale all’interno della Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana.

Per opportuna informazione si trasmette in allegato la delibera n. 19 dell’08.02.2024 del Consiglio direttivo dell’Azienda Speciale, Ente gestore dell’ Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana, avente ad oggetto: Risoluzione ex art. 63 Di Nolfo e più. Assemblea del Parco del 07.03.2024. Determinazioni conseguenti.

La Delibera del Consiglio direttivo prende atto degli indirizzi contenuti nella Risoluzione approvata dall’Assemblea del Parco e stabilisce che, ai sensi della legge istitutiva e della Convenzione di affidamento della gestione alla Azienda Speciale della AMP Capo Caccia-Isola Piana, il Consiglio direttivo non è organo competente ad assumere le decisioni richieste con la Risoluzione in argomento, che per competenza sono in capo ai competenti uffici ministeriali preposti ad esprime il nulla osta per l’approvazione dei disciplinari attuativi di tutte le AMP d’Italia. Nel contempo la delibera afferma che la direzione responsabile della AMP è tenuta al pieno rispetto delle disposizioni precisamente indicate nella legge istitutiva e nella Convenzione di affidamento della gestione della stessa AMP che non consentono, come richiesto dalla Risoluzione, di aprire immediatamente la possibilità di pesca artigianale all’interno dell’Area marina protetta di Capo Caccia–Isola Piana in quanto, pur essendo la pesca professionale consentita all’interno della AMP, la stessa è riservata soltanto ai pescatori aventi titolo compatibilmente con le esigenze di tutela dell’area marina protetta sulla base delle specifiche disposizioni disciplinari contenute, nel caso in argomento, nel Disciplinare attuativo 2024, oggi alla attenzione dei competenti uffici del Ministero dell’Ambiente (MASE) per il rilascio del nulla osta finale.

Sulla base di quanto stabilito dal Consiglio direttivo, la direzione della AMP, nelle more della approvazione del Disciplinare attuativo 2024 da parte dei competenti uffici ministeriali, ha già provveduto alla pubblicazione dell’Avviso pubblico rivolto ai pescatori professionale della marineria algherese che consentirà, nei tempi più stretti consentiti, il rilascio delle 22 autorizzazione all’esercizio della pesca professionale all’interno della AMP, come stabilito dallo stesso Disciplinare attuativo.

La scadenza per la presentazione delle domande di rilascio delle autorizzazioni è fissata al 18 marzo entro le ore 13.00. Le autorizzazioni, previa approvazione finale del Disciplinare 2024 da parte dei competenti uffici ministeriali, saranno rilasciate entro tre giorni dalla data di scadenza per la presentazione delle domande.

L’Avviso pubblico ed il relativo fac-simile del modulo per l’inoltro delle domande possono essere scaricati dal sito istituzionale dell’Azienda Speciale www.algheroparks.it nella sezione NEWS oppure possono essere ritirati presso l’Ufficio Pesca della AMP – Località Tramariglio S.P. 55 – 07041 Alghero negli orari di apertura al pubblico degli uffici.

Delibera n.19 del 08.03.2024.Risoluzione.AMP_signed_signed (1)

A Cagliari 35 nuove ecoisole automatiche: più agevole il conferimento dei rifiuti

CAGLIARI – Cagliari si prepara a un’evoluzione significativa nel suo sistema di gestione dei rifiuti urbani con l’introduzione delle nuove ecoisole automatiche. Queste moderne infrastrutture progettate per complementare il sistema di raccolta “porta a porta” del Comune e che “resta il principale sistema di conferimento”, mirano a “rendere il processo di differenziazione più efficiente, accessibile e semplice per i cittadini”, ha spiegato il sindaco Paolo Truzzu.

Già 10 delle 35 ecoisole automatiche, che nel corso del 2024 saranno posizionate strategicamente in diverse aree della città, saranno operative entro questo mese di marzo, offrendo una soluzione pratica per chi non può aderire completamente al sistema porta a porta. E grazie a tecnologie avanzate consentiranno una raccolta differenziata automatizzata, agevolando i residenti nel corretto smaltimento di carta e cartone, plastica, vetro, latta e lattine, e rifiuti organici. Durante questa prima fase è invece escluso il conferimento del rifiuto indifferenziato.

L’introduzione di questo nuovo e aggiuntivo servizio pubblico sottolinea la necessità di promuovere la sostenibilità ambientale, offrendo al contempo opzioni flessibili per i cittadini.

Attenzione, però: anche se ognuna di esse metterà a disposizione tra 5 e 10 contenitori, le nuove ecosisole automatiche sono dimensionate per essere usate saltuariamente e in via straordinaria, quando non è possibile rispettare i giorni e gli orari previsti dal calendario di raccolta “porta a porta”. Perciò, a ciascuna di esse sarà assegnato un gruppo di utenti predefinito autorizzato al suo accesso, ha spiegato l’assessore Alessandro Guarracino, ribadendo quanto anticipato dal primo cittadino.

“Ciascun utente – ha anticipato il titolare dell’Innovazione tecnologica e Ambiente – riceverà quindi una comunicazione con l’indicazione della specifica ecoisola di suo riferimento”, l’unica presso la quale potrà conferire i rifiuti, che sarà dotata di un sistema di riconoscimento dell’utente tramite la “ecocard”, la stessa utilizzata per l’accesso agli altri servizi offerti dal sistema comunale di raccolta dei rifiuti, e una limitazione automatica degli accessi per trimestre solare (dall’1 gennaio al 31 marzo, dall’1 aprile al 30 giugno, sall’1 luglio al 30 settembre, dall’1 ottobre al 31 dicembre). “L’accesso alle ecoisole automatiche è comunque consentito tutti i giorni, per tutte le 24 ore”.

All’incontro con i giornalisti di questa mattina di giovedì 7 marzo a Palazzo Bacaredda, sia il sindaco Paolo Truzzu, che l’assessore Alessandro Guarracino hanno inoltre sottolineato come “questa iniziativa potrà contribuire a far superare la quota del 76% di raccolta differenziata, che già ha premiato Cagliari posizionandola al secondo posto fra le città capoluogo italiane più virtuose”.

Con il sistema “porta a porta”, i due ecocentri in viale Sant’Elia e in via San Paolo, le ”corriere ecologiche”, il “centro del riuso”, il “tributo puntuale”, l’intensificazione dei controlli con l’impiego di fototrappole per combattere l’abbandono dei rifiuti e ora l’introduzione delle ecoisole automatiche, Cagliari sta dimostrando il suo impegno nel “rimanere all’avanguardia nella gestione sostenibile dei rifiuti”, proiettando il capoluogo sardo verso un futuro più ecofriendly e coinvolgendo attivamente la comunità in questa importante transizione. Prossimo obiettivo: “Interventi per la riduzione dei rifiuti indifferenziati delle gradi utenze”.

Al link https://cagliariportaaporta.it/ informazioni ulteriori e contatti.

Con preghiera di pubblicazione:. ————————– VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA SU: https://www.youtube.com/watch?v=KcKZToCBbTI

“Donne nell’ombra: figure di eccellenze nella storia e nella scienza”, evento all’UTE del Parco di Porto Conte

ALGHERO – “Donne nell’ombra: figure di eccellenze nella storia e nella scienza”, evento all’UTE organizzato dall’associazione Centro Guide Sardegna in collaborazione con ExplorAlghero col sostegno dell’Area Marina Protetta e Parco naturale regionale di Porto Conte.

“Donne nell’ombra: figure di eccellenze nella storia e nella scienza”, nuovo importante appuntamento per l’Azienda speciale Parco di Porto Conte. Venerdì 8 di Marzo l’UTE Alghero – Università delle Tre Età ospiterà un evento organizzato dall’associazione Centro Guide Sardegna in collaborazione con Exploralghero, patrocinato dal Parco naturale regionale di Porto Conte e dall’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Una conferenza in ambito archeologico, geologico e letterario il cui focus è la figura femminile: sarà dunque un prezioso momento di riflessione, che vedrà la donna protagonista dalla storia più antica ai tempi più recenti. Interverranno le archeologhe Valentina Leonelli e Gabriella Gasperetti, la scrittrice Alessandra Derriu e il geologo Luigi Sanciu. L’appuntamento è alle ore 16,30, presso la sede UTE in via Sassari 179. L’ingresso è libero.

Franca Valsecchi, ad Alghero il ricordo dell’illustre botanica

Sabato 9 marzo ad Alghero, dalle 16.30 nella sala conferenze del Quarter, sarà ricordata la Prof.ssa Franca Valsecchi (1931-2020), illustre botanica algherese scomparsa nel 2020. La sezione Sarda della Società Botanica Italiana, il Comune di Alghero, la Delegació de l’Alguer de l’Institut d’Estudis Catalans, l’Università di Sassari, l’Istituto Sardo di Scienze Lettere e Arti, con la Fondazione Alghero e insieme a numerose altre istituzioni, propongono una riflessione sulla Donna e la Scienziata, autrice di numerose pubblicazioni scientifiche di livello nazionale e internazionale. Il Comune di Alghero, in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, nell’ottica di voler promuovere iniziative atte a mantenere alto il ricordo delle conquiste sociali per i diritti delle donne e della loro emancipazione, vuole coinvolgere la cittadinanza nel ricordo di una donna esemplare quale è stata la Prof.ssa Franca Valsecchi, concittadina algherese e già Ordinaria di Botanica presso l’Università di Sassari.

E’ stata una grande donna dall’indiscusso valore scientifico, autrice di numerosissimi lavori in ambito botanico seguiti da riconoscimenti a livello accademico, sia locale che internazionale. La comunità scientifica riconosce da sempre l’alto valore delle sue ricerche, condotte sin dagli anni ’50 in modo indipendente e innovativo, tali da lasciare un corpus di pubblicazioni ancora attuale.
Numerosi i lavori dedicati alla flora e alla vegetazione del territorio di Alghero, soprattutto nella porzione settentrionale: Laguna del Calich, litorale di Maria Pia, area di Porto Conte, Punta Giglio e Capo Caccia, veri e propri territori d’elezione della Professoressa. Ma di assoluto valore internazionale sono anche e soprattutto le numerose monografie dedicate a generi e gruppi critici della flora italiana e mediterranea, che l’hanno portata a descrivere ben 17 specie vegetali nuove per la scienza, ancora valide, dei generi Anchusa, Astragalus, Dianthus, Genista, Scrophularia e Silene.

A due interventi introduttivi sulla vicenda biografica e sul percorso scientifico, proposti rispettivamente da Antonio Torre dell’Institut d’Estudis Catalans e Ignazio Camarda dell’Istituto Sardo di Scienze Lettere e Arti, seguiranno ampi spazi per contributi personali di alcuni minuti, per cui chi volesse intervenire è invitata/o a partecipare. Con la moderazione di Emmanuele Farris, botanico algherese dell’università di Sassari e coordinatore della sezione Sarda della Società Botanica Italiana, l’incontro vedrà l’intervento di diverse autorità che vorranno ricordare e omaggiare questa illustre cittadina algherese. Sarà presente il sindaco Mario Conoci e il presidente della commissione Ambiente Christian Mulas, che oltre a rimarcare l’alto valore del suo sconfinato studio, prezioso lascito per le future generazioni, ne sottolinea l’impegno ed il rigore che ha contraddistinto in vita la Prof.ssa Franca Valsecchi.

Abbandono selvaggio di rifiuti a Valvere, caccia al responsabile

ALGHERO – Nella giornata di sabato una cittadina algherese ha segnalato sul proprio profilo social un grosso abbandono di rifiuti ingombranti nella bretella stradale che da Valverde conduce a Sa Londra. L’Assessorato all’Ambiente ha raccolto subito la segnalazione, chiedendo l’intervento della Compagnia barracellare che, una volta recatasi subito sul posto con proprio personale, è risalita ad alcuni indizi che fanno ben sperare per l’individuazione del responsabile. Terminate le attività di verifica, l’amministrazione comunale provvederà a far rimuovere i rifiuti abbandonati.

L’abbandono di rifiuti è stato recentemente oggetto di un importante intervento normativo che lo ha reso un illecito penale. Il responsabile che verrà individuato quale autore dell’abbandono in questione verrà denunciato e dovrà corrispondere una cifra di 2.500 euro non rateizzabile (aumentata fino al doppio se si tratta di rifiuti pericolosi come frigoriferi, motori, tubi al neon, rifiuti contenenti amianto, etc.), se vorrà estinguere il reato senza subire un processo.

La Compagnia Barracellare di Alghero è impegnata quotidianamente su questo fronte, in stretta collaborazione con altri organi deputati al controllo. Anche quest’ultimo abbandono di rifiuti ha provocato sdegno e stupore sui social, soprattutto per il fatto che l’Ecocentro è aperto quasi giornalmente e considerando che gli ingombranti vengono ritirati anche sotto casa. Senza dimenticare le innumerevoli giornate “Desbarassa – ne tot” organizzate dall’amministrazione comunale.

Nella giornata di sabato una cittadina algherese ha segnalato sul proprio profilo social un grosso abbandono di rifiuti ingombranti nella bretella stradale che da Valverde conduce a Sa Londra. L’Assessorato all’Ambiente ha raccolto subito la segnalazione, chiedendo l’intervento della Compagnia barracellare che, una volta recatasi subito sul posto con proprio personale, è risalita ad alcuni indizi che fanno ben sperare per l’individuazione del responsabile. Terminate le attività di verifica, l’amministrazione comunale provvederà a far rimuovere i rifiuti abbandonati.

L’abbandono di rifiuti è stato recentemente oggetto di un importante intervento normativo che lo ha reso un illecito penale. Il responsabile che verrà individuato quale autore dell’abbandono in questione verrà denunciato e dovrà corrispondere una cifra di 2.500 euro non rateizzabile (aumentata fino al doppio se si tratta di rifiuti pericolosi come frigoriferi, motori, tubi al neon, rifiuti contenenti amianto, etc.), se vorrà estinguere il reato senza subire un processo.
La Compagnia Barracellare di Alghero è impegnata quotidianamente su questo fronte, in stretta collaborazione con altri organi deputati al controllo. Anche quest’ultimo abbandono di rifiuti ha provocato sdegno e stupore sui social, soprattutto per il fatto che l’Ecocentro è aperto quasi giornalmente e considerando che gli ingombranti vengono ritirati anche sotto casa. Senza dimenticare le innumerevoli giornate “Desbarassa – ne tot” organizzate dall’amministrazione comunale

Capovaccai nelle falesie di Capo Caccia, ecco perchè le scelgono

SASSARI – Sono la presenza della stazione di alimentazione supplementare e le condizioni climatiche favorevoli, soprattutto quando i venti provengono da Sud Ovest, Ovest o addirittura Nord Ovest, le principali ragioni che hanno favorito la colonizzazione spontanea di una coppia di Capovaccai nelle falesie di Capo Caccia, all’interno del Parco di Porto Conte. Tale colonizzazione è molto significativa, tanto più se si considera la stanzialità della coppia, che nel tempo ha dimostrato una certa sedentarietà tra le falesie del Nord Ovest Sardegna, e il fatto che non esista traccia documentale circa la presenza stabile in passato del Capovaccaio in Sardegna. Lo sostiene un articolo pubblicato di recente sulla rivista Ethology Ecology & Evolution. Il lavoro degli studiosi Davide De Rosa, Jacopo Cerri, Ilaria Fozzi, Marco Muzzeddu, Dionigi Secci e Fiammetta Berlinguer, autori dell’articolo, conferma ancora una volta l’importanza delle azioni attuate nell’ambito del progetto LIFE Safe for Vultures e destinate ad assicurare la sopravvivenza e il benessere a lungo termine del Grifone in Sardegna. In questo caso, il Grifone funge da specie ombrello visto che le azioni realizzate per la sua conservazione portano indirettamente benefici anche ad altre specie presenti nel suo areale.

Lo studio si basa sulle attività di monitoraggio condotte sul campo a partire dal 2019, quando si è registrato il primo insediamento e la prima nidificazione in Sardegna del Capovaccaio, alla quale in questi anni ne sono seguite altre. Il Capovaccaio è un avvoltoio di medie dimensioni, ritenuta la specie di uccello nidificante più minacciata in Italia, con solo 8-13 coppie nidificanti nel 2023 distribuite in tre Regioni del Sud Italia. Il carnaio centralizzato era stato realizzato dall’Agenzia Forestas in collaborazione con l’Università di Sassari e il Parco naturale regionale di Porto Conte nell’ambito del progetto LIFE Under Griffon Wings, di cui LIFE Safe for Vultures e i suoi partner – il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, che è il capofila, l’Agenzia Forestas, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation – si ripropone di estendere al resto dell’isola i risultati ottenuti nel Nord Ovest Sardegna. L’obiettivo era quello assicurare l’aumentato fabbisogno alimentare, generato dal ripopolamento del Grifone attraverso l’introduzione di individui provenienti dalla Spagna e da alcuni zoo europei.

L’analisi in loco, che è stata illustrata per la prima volta in occasione di un’importante conferenza internazionale che si è tenuta lo scorso novembre a Cáceres, in Spagna, ha permesso di monitorare il nido attraverso osservazioni dirette e l’utilizzo delle foto-trappole di cui è dotata la stazione di alimentazione. È stato così possibile datare intorno al 5 luglio 2019 la schiusa dell’uovo e verso il 21 settembre dello stesso anno il primo volo del giovane. Ne dà la conferma il fatto che i due Capovaccai adulti abbiano aumentato la frequentazione della stazione di alimentazione a ridosso di quelle date. «Questo studio segna un passo importante nella conservazione del Capovaccaio in Italia e fornisce elementi interessanti rispetto a questo caso di colonizzazione spontanea», osservano gli studiosi. «È importante soprattutto il fatto che l’attrattività dell’habitat per gli uccelli necrofagi è legata alle attività del progetto LIFE, oltre che allo stato di protezione assicurato dal Parco di Porto Conte per ridurre il disturbo – proseguono – questo consentirà di indirizzare al meglio i futuri sforzi di conservazione, che saranno accompagnati dal monitoraggio continuo e dalle analisi genetiche per valutare l’origine degli individui».