Parco di Porto Conte e Amp Capo Caccia Isola Piana promuovono “M’Illumino di meno”: iniziative

ALGHERO – Giunta alla sua XX edizione, la campagna è ormai un appuntamento fisso nei nostri calendari: il Parlamento italiano, infatti, ha istituito la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili per venerdì 16 Febbraio. “No borders” è lo slogan di quest’anno: senza confini, guarda lontano. Un invito non soltanto a spegnere simbolicamente le luci non indispensabili, ma anche a cercare alleanze internazionali nella propria adesione.

Il Parco di Porto Conte e l’Amp Capo Caccia Isola Piana aderiscono spegnendo le luci e riducendo il consumo energetico, ma soprattutto coinvolgendo i visitatori del nostro EcoMuseo, perché aria, mari, montagne e foreste non hanno confini e vanno difesi con un cambiamento che deve essere globale. In particolare, nella giornata di Venerdì, presso il Mase, e di Sabato 17 e Domenica 18 presso Casa Gioiosa, Prigionette, Mase e Maps verranno sensibilizzati sulle buone pratiche per il risparmio energetico con un’iniziativa in collaborazione con Beghelli ed Elcom, che omaggeranno di una lampadina a Led i primi 15 visitatori di ogni giornata.

Intanto ecco gli orari per visitare, durante tutto il mese di febbraio, gli attrattori dell’EcoMuseo di Porto Conte, Oasi Faunistica Le Prigionette: sabato e domenica, dalle 9 alle 16; Aree Museali di Casa Gioiosa: sabato e domenica, dalle 10 alle 16; Villa Romana di Sant’Imbenia: sabato e domenica, dalle ore 9.30 alle 16; Mase – Museo Antoine De Saint-Exupéry dal Venerdì alla Domenica, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 17.30 e inoltre il Maps Museo Ambientale di Punta Giglio – Sardegna è visitabile tutti giorni, infine si ricorda che per la visita al Maps, compresi i sentieri naturalistici, e per usufruire dei servizi del punto ristoro “Rifugio di mare” è sempre necessario essere muniti del ticket dell’Ecomuseo (esclusi i residenti Alghero che usufruiscono dell’ingresso libero) o dell’Alghero Ticket. La biglietteria all’ingresso del sito è aperta il sabato e la domenica dalle ore 9.30 alle 17.30, quando la biglietteria è chiusa è possibile acquistare il biglietto presso la cassa del punto ristoro Rifugio di Mare.

Tutela ambientale, nuovo impianto di fitodepurazione del Parco di Porto Conte: parla Grossi |video

ALGHERO – Un moderno impianto di fitodepurazione sta per essere ultimato a bocca del depuratore di Santa Maria la Palma. Servirà a migliorare la qualità delle acque in uscita dall’impianto. Costo dell’intervento 500mila euro. L’opera una volta conclusa sarà consegnata al gestore Abbanoa.

Migliorare le acque in uscita dal depuratore di Santa Maria la Palma contribuendo ad abbassare i livelli di nitrati e fosfati e di conseguenza ridurre tali apporti di nutrienti nella laguna del Calich. Questo l’obbiettivo primario alla base della realizzazione di un moderno impianto di fitodepurazione in corso d’opera e messo a punto dal Parco naturale regionale di Porto Conte. L’opera pubblica del costo di poco più di 500mila euro è stata finanziata dal fondo di sviluppo e coesione nell’ambito della programmazione territoriale della rete metropolitana del Nord Sardegna. Nei giorni scorsi sopralluogo in cantiere del consigliere Adriano Grossi che ha avuto modo di parlare con il direttore dei lavori e progettista ing. Alessandro Idda della Ip Ingegneria srl di Sassari sullo stato di avanzamento dei lavori appaltati alla S.P.E.A. Srl di Roma.

L’opera prevede appunto la realizzazione di un impianto di fitodepurazione che si sostanzia in una vasca dotata di un letto di zoolite (silicati cristallini ) materiale altamente filtrante sulla quale vengono piantumate piante acquatiche del genere Phragmites che presentano anch’esse particolari caratteristiche filtranti grazie alla simbiosi che si crea tra queste piante e i batteri aerobi che vivono nelle loro radici. Il progetto rientra tra quelli inseriti nel contratto di laguna predisposto dal Comune di Alghero e nel quale ogni amministrazione aveva assunto degli impegni precisi in ordine al miglioramento delle acque della laguna del Calich.

“Siamo tra i pochi enti che stiamo mantenendo fede agli impegni assunti all’interno del contratto di laguna – spiega il consigliere del direttivo e vice-presidente del Parco di Porto Conte Adriano Grossi – i tre interventi che avevamo a suo tempo inserito sono in fase di ultimazione e l’impianto di fitodepurazione è uno dei questi. Gli altri due ossia la realizzazione di percorsi di fruizione ciclabili verso la laguna è in fase di ultimazione mentre il sistema di monitoraggio dei parametri chimico –fisici delle acque della laguna è già attivo. E a breve procederemo anche con la prima sperimentazione di ossigenazione del primo strato del fondo della laguna con l’utilizzo di particolari attrezzature montate a bordo di un barchino acquistato proprio per questa attività”.

Piano contenimento cinghiali, incontro: attività fino a maggio. Richiesta fondi a Regione e Comune

ALGHERO – Andranno avanti fino a maggio come previsto dal nuovo piano di contenimento provinciale 2023-2025 gli abbattimenti di cinghiali nell’area Parco e nella zona contigua. Le operazioni che prevedono il coinvolgimento di una quarantina di coadiutori sono iniziate nel mese di dicembre scorso e sono coordinate dal Parco di Porto Conte e dall’ispettorato ripartimentale di Sassari del Corpo Forestale e V.a. della Sardegna. Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione alla presenza dei rappresentanti delle due associazioni coadiutori, della Provincia di Sassari coordinata dal consigliere del Direttivo del Parco di Porto Conte Adriano Grossi nella quale si è ragionato sulla novità di introdurre sperimentalmente nelle aree più critiche alcune giornate di abbattimenti con la classica “battuta”. Modalità questa attuabile in deroga se adeguatamente motivata. Pertanto sarà ora il Parco di Porto Conte a formulare istanza per ottenere la possibilità di introdurre questa ulteriore modalità di intervento allo scopo di aumentare i numeri di capi abbattuti e ridurre sensibilmente gli impatti sui terreni agricoli di prossimità e sulle arterie stradali.

Rimane sullo sfondo la questione, mai del tutto risolta, sui rimborsi spese per il servizio svolto dai coadiutori che anche se portano a casa i capi abbattuti recriminano i costi legati al carburante per le attività di foraggiamento, i costi aumentati del munizionamento e le attrezzature utilizzate, nonché il tempo messo a disposizione. Urge dunque il reperimento di fondi adeguati per un’attività che al di là dei risultati si può considerare “apripista” in Sardegna.

“Il Parco di Porto Conte infatti, insieme alla Provincia di Sassari operano nel territorio di competenza con piani di contenimento dal 2008- spiega il vice-presidente del Parco Grossi – e sebbene i numeri possano deludere gli agricoltori o gli automobilisti che impattano sui cinghiali a cui sembrano sempre tantissimi i cinghiali, le recenti statistiche sugli incidenti stradali e sulla base anche delle testimonianze dei coadiutori direttamente impegnati la densità degli animali non è più quella di un decennio fa. Certo è che l’attività va comunque svolta e in maniera intensiva per contenere la specie che ovviamente non potrà mai essere eradicata. Ed è altrettanto vero che la Regione, e contestualmente anche il Comune di Alghero, deve comprendere che la piaga dei danni alle persone e alle colture causata dai cinghiali deve essere affrontata anche sul fronte degli investimenti finanziari. Non può essere gestita solo affidandosi alla buona volontà dei coadiutori volontari”.

Riciclo rifiuti, anche Alghero avrà gli “eco lego”

ALGHERO – Saranno collocate in alcuni parchi urbani della città di Alghero le prime panchine, fioriere e blocchi dissuasori “tipo-lego”, realizzati grazie al riciclo delle terre di spazzamento raccolte dal servizio di igiene urbana nel territorio comunale. Si tratta di un primo esempio di riutilizzo di materiali che fino a poco tempo fa erano destinati in discarica e che invece, grazie al trattamento in impianti specializzati, oggi possono diventare materia prima per la realizzazione di oggetti, come le panchine per l’arredo urbano. Ogni mese ad Alghero, l’attività di spazzamento porta alla raccolta di circa 60 tonnellate di materiale: polvere, terriccio, fango, ghiaietto, sabbia, frammenti di carta e plastica, fogliame e ramaglie.

Il settore Ambiente ha sottratto questi materiali dal conferimento in discarica inviandoli, attraverso la società di gestione del servizio, all’impianto Ecocentro Sardegna, specializzato nel recupero e nel trattamento di scarti. Le terre di spazzamento della città di Alghero sono così entrate a pieno titolo nel computo in positivo della raccolta differenziata: Una scelta determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dettati dall’Unione Europea. Oggi Alghero ha superato stabilmente la percentuale del 70 per cento di raccolta differenziata con un 72,3% nel solo primo mese di gennaio 2024.

Il trattamento delle terre avviene in diverse fasi, dal lavaggio per l’eliminazione degli inquinanti, al setaccio, alla separazione delle diverse frazioni recuperabili (pietre, sabbia, metalli, rifiuti organici). Una scelta ancor più lungimirante se si pensa che l’impianto in fase di realizzazione ad Alghero presso l’area Industriale di San Marco, che arriva dopo un accordo di programma del 2020 tra Comune di Alghero, Provincia di Sassari e Consorzio Industriale e un bando PNRR centrato per un valore di oltre 5 milioni di euro, oltre ad essere in grado di trattare le foglie di posidonia spiaggiata, sarà anche in grado di trattare le terre di spazzamento e quindi di porsi quale sicuro punto di riferimento per l’economia circolare di tutto il territorio del Nord Sardegna. Un risultato straordinario che ha visto protagonista negli ultimi anni l’Amministrazione Comunale di Alghero col settore Ambiente in prima linea.

“Punta Giglio, Mariani pare non conoscere l’iter autorizzativo”

ALGHERO – “Assumersi la responsabilità delle proprie azioni, agire con onestà e trasparenza sono princìpi cardine per il Movimento 5 Stelle. Li mettiamo in pratica costantemente, nonostante le critiche di chi sostiene il contrario. Ad esempio, il direttore del Parco di Porto Conte nelle sue risposte a mezzo stampa sembra non conoscere l’iter autorizzativo per la trasformazione degli edifici storici nell’area di Punta Giglio, altrimenti cadrebbe in una vistosa contraddizione.

La verità può solo giovare a tutti, anche quando porta alla luce realtà spiacevoli. Nulla di quanto abbiamo affermato sulle strutture di Punta Giglio è falso, come dimostrano gli atti. Possiamo definire ‘fumo negli occhi’ l’ecomuseo di Punta Giglio: l’unico ambiente agibile è la casermetta trasformata in bar-ristorante con annesso alberghetto, che promette soggiorni romantici a Capodanno, San Valentino e Pasqua.

Le parti più interessanti di questo complesso, che ci riempiono d’orgoglio, sono chiuse non per mancanza di fondi per l’allestimento, ma perché la destinazione d’uso è cambiata con la variante approvata nella conferenza dei servizi dell’agosto 2021. Il bunker pare diventato una cantina per i vini, mentre gli edifici di sussistenza ospitano sedute di yoga. L’ecomuseo del Parco di Porto Conte è stato svilito, utilizzandolo per fini estranei alla sua funzione museale e testimoniale del passato bellico.

È assurdo che questa operazione di facciata abbia un costo, richiedendo il pagamento di un biglietto d’ingresso per visitare un museo inesistente. Nel 2022 gli incassi hanno superato i 70.000 euro e il 46% è andato alla cooperativa concessionaria degli immobili storici; nel 2023 il Parco ha incassato più di 80.000 euro e il 44% è finito nelle casse dello stesso concessionario.
Al cittadino sorgono alcuni dubbi legittimi:

A chi appartiene il complesso di Punta Giglio? È gestito a mezzadria tra Parco e privato? Se sul biglietto d’ingresso c’è l’intestazione del Parco, perché la gestione degli incassi non è diretta, o quantomeno affidata tramite bando pubblico? Inoltre, se la manutenzione dei sentieri spetta al Parco, di quali oneri si fa carico il concessionario, che incassa quasi la metà delle entrate?”

Maria Antonietta Alives, 5 Stelle

Membro dell’assemblea del Parco e Capogruppo M5S in Consiglio comunale

Parco di Porto Conte, la nuova pista ciclabile a breve vedrà la luce: sopralluogo

ALGHERO – Continua la ricognizione delle diverse e rilevanti opere che sta realizzando il Parco di Porto Conte. Nei scorsi giorni tappa nella pista ciclabile che collega l’area di Maria Pia col Calich da parte del vice-presidente Adriano Grossi, accompagnato dai tecnici del Parco e i progettisti.

Manca poco e un’altra importante opera realizzata dal Parco di Porto Conte vedrà la luce. Restano solo alcuni interventi di completamento minori e il tracciato che finalmente metterà in comunicazione la pista ciclabile di viale Primo Maggio ( fronte ospedale Marino) e la pista di viale Burruni sarà finito e pronto ad essere utilizzato.
“Grazie a questo intervento – commenta il presidente del Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca e i componenti del direttivo Adriano Grossi e Lina Bardino – si potrà raggiungere dalla città, percorrendo la pista ciclabile cittadina, il primo avamposto della nostra area protetta cioè la laguna del Calich che già da tempo offre luoghi di interessante svago e godimento delle bellezze naturalistiche di questa importante area umida all’ingresso della città e qualificata dall’Unione Europea come zona di protezione speciale ai sensi della Direttiva Uccelli – e chiude – continuano dunque le attività e progettualità utili a far cresce il Parco di Porto Conte con una chiara idea di sviluppo coniugata alla tutela ambientale e alla fruizione turistica del territorio”.
Ad eseguire i lavori, è la società CLM di Orosei che ha partecipato al progetto denominato: “Completamento dei percorsi di fruizione dell’Area Umida del Calich”. Si tratta di un intervento a valere su fondi FSC (Fondo di sviluppo e coesione) nell’ambito della programmazione territoriale della rete metropolitana del Nord Sardegna per un importo complessivo di poco meno di 440 mila euro nell’ambito del più articolato progetto di sviluppo territoriale della rete metropolitana del nord Sardegna.

Realizzata anche una piccola area di sosta sempre su viale Burruni, nei pressi dell’accesso secondario del Palacongressi, funzionale alla fruizione dei sentieri naturali lungo la sponda del Calich e un collegamento sempre attraverso un sentiero interno ciclo-pedonale verso la litoranea per Fertilia. Previsto un attraversamento lungo la SS 127BIS che una volta autorizzato da ANAS consentirà di mettere in comunicazione pista che corre sul lato dell’arteria fronte pineta Arenosu con il lato opposto garantendo l’attraversamento in sicurezza per raggiungerlo utilizzando la viabilità rurale la spiaggia delle Bombarde e ancora il complesso forestale di Punta Giglio e “Torre Nuova” dove è ospitato il museo alla memoria dell’aviatore Antoine De Saint-Exupery e il complesso forestale di Punta Giglio. La realizzazione dell’intero progetto è stata curata dalla RTP composta dagli architetti Benedetta Tiloca, Martina Mugoni e ing. Roberto Cristiani.

“Punta Giglio, deposito di munizioni chiuso al pubblico: assurdo”

ALGHERO – “Il più bell’esempio di architettura militare, il deposito di munizioni di Punta Giglio, vergognosamente chiuso al pubblico pagante. Uno dei più interessanti manufatti dell’ex-batteria navale di Punta Giglio, è il deposito di munizioni sotterraneo, pregevole e ben conservato esempio di architettura militare, costruito secondo le norme militari dell’epoca in cemento armato e calcestruzzo con volta ad arco.

Risulta interdetto alla visita turistica perché apparentemente trasformato, come da un prospetto allegato al progetto di trasformazione del complesso in struttura alberghiera, in una cantina per vini.

Similmente anche altri tre piccoli edifici sono vuoti e chiusi al pubblico (quando potrebbero ospitare fotografie, oggettistica, ecc.), ma utilizzati a scopi ludici dalla cooperativa che gestisce la struttura alberghiera.

È stata inviata alla direzione del Parco di Porto Conte, all’Assessorato alla Cultura del Comune di Alghero, alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, all’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna, una richiesta di chiarimenti e, cioè, se corrisponda a verità la non fruibilità al pubblico del deposito di munizioni (e degli altri locali), se sia stata debitamente autorizzata e se la trasformazione in cantina non contrasti con la pubblica fruizione in un contesto storico e culturale.

La visita al compendio, infatti, si riduce alle piazzole dei cannoni navali, alle scritte (tristemente fuori contesto) nell’ex-caserma ora ristorante, alla centrale di tiro e ad altre strutture circolari in pietra. Un po’ poco per il tanto vantato “museo a cielo aperto” che nemmeno lontanamente soddisfa i criteri standard e decisamente meno di quanto visitabile prima della cosiddetta “valorizzazione”.

Nessuna delle succitate istituzioni si è degnata di rispondere, manifestando disinteresse, se non indifferenza, per le legittime richieste esposte da rappresentanti eletti in seno alle istituzioni. Soprattutto colpisce il silenzio della Soprintendenza che in sede di Conferenza dei Servizi del 6 ottobre 2020 aveva prescritto la “musealizzazione di tutte le strutture, senza modifica della destinazione d’uso”. Si noti che venne prescritto che tuttele strutture fossero musealizzate.

Se mai ce ne fosse bisogno, questo è un ulteriore esempio della carenza di controllo, da parte delle istituzioni, riguardo alle attività museali e alberghiere a Punta Giglio. Riguardo al “Museo a cielo aperto o ecomuseo” invitiamo la dirigenza del Parco a studiare bene le definizioni di De Varine, uno dei padri del concetto di ecomuseo, la definizione approvata nel 2022 dall’International Council of Museums e la definizione dell’Association of European Open Air Museums.

Soprattutto specie per quanto riguarda la fondamentale “attiva partecipazione delle comunità” che nel Parco di Porto Conte, è assente”.

Maria Antonietta Alivesi

Membro dell’Assemblea del Parco di Porto Conte e Capogruppo M5S in Consiglio comunale

Desbarassa-ne -tot, primi due appuntamenti dell’anno

ALGHERO – Al via i primi due appuntamenti del 2024 dell’iniziativa itinerante di raccolta ingombranti Desbarassa-ne -tot. Saranno ammesse solo ed esclusivamente frazioni valorizzabili che troveranno posto in appositi cassoni (plastica dura – ferro – legno – elettrodomestici). Potranno essere quindi conferiti solo rifiuti ingombranti totalmente recuperabili. In pratica il cittadino, durante le due prossime giornate di Desbarassa, dovrà aver cura di conferire solo frazioni valorizzabili separando preliminarmente eventuali frazioni miste. Ad esempio, una sedia in legno con fondo in plastica, dovrà essere smantellata e conferita separatamente nei cassoni di plastica e legno, evitando così che vada a finire nel secco e generare costi. Stesso discorso per un mobile in legno con presenza di vetro e di plastica. Tutti i pezzi dovranno arrivare già separati affinchè siano recuperabili. Sarà presente anche uno scarrabile dedicato agli inerti. I cittadini potranno quindi disfarsi anche di vecchi sanitari, calcinacci, piastrelle, piatti doccia, detriti di lavorazione muraria etc. (escluso il cartongesso) che provengano da piccole lavorazioni domestiche in fai da te. Non saranno invece accettati detriti provenienti da lavorazioni delle ditte/imprese edili che per lo smaltimento devono seguire ben altri canali. Al fine di vigilare sull’attività in questione, oltre alla presenza degli operatori, sul luogo sarà presente la compagnia barracellare così da facilitare le operazioni di conferimento.

Il Calendario (fatti salvi rinvii dettati dalle condizioni metereologiche avverse) sarà il seguente:
Domenica 4 Febbraio Via De Gasperi dalle ore 08 alle ore 12.
Domenica 11 Febbraio Largo Costantino ( quartiere di S. Agostino) dalle ore 08-12.
Comitati di quartiere sono invitati a divulgare il calendario e le novità tra la cittadinanza.

G20Spiagge: incontro Sindaci in Parlamento

ALGHERO – Martedì 30 gennaio potrebbe rappresentare una data da cerchiare in rosso per il cammino della legge sullo “Status delle Comunità Marine”: 15 sindaci, rappresentanti delle maggiori località marine italiane, realizzeranno un tour parlamentare che avrà inizio con un incontro con il Presidente della Camera Lorenzo Fontana. A seguire si confronteranno con i responsabili turismo dei maggiori partiti presenti in Parlamento: Fratelli d’Italia, Lega, PD, Forza Italia, 5 Stelle. Altro momento particolarmente importante sarà l’incontro con il Presidente della Decima Commissione parlamentare, Gusmeroli: sarà proprio con lui che i Sindaci faranno il punto operativo sull’iter della legge e ne verificheranno i tempi di attuazione.

“L’impegno dei sindaci in questi anni non è mai mancato nel sostenere un provvedimento che considerano indispensabile alle proprie comunità per reggere la concorrenza internazionale: non dimentichiamo mai che il turismo è il primo comparto economico del paese – afferma Roberta Nesto, Sindaco di Cavallino Treporti e coordinatrice nazionale del network G20Spiagge – Noi sindaci vogliamo esercitare sul Parlamento una pressione positiva perché crediamo molto in questa riforma legislativa”.

La legge sullo Status delle Comunità Marine, quando attuata, modificherà in modo sostanziale il rapporto tra cittadini residenti e turisti: le nuove normative daranno maggiori possibilità ai Consigli Comunali delle città marine nella pianificazione dei bilanci, liberando risorse a favore degli abitanti. Oggi ciò non è possibile. In particolare, relativamente all’utilizzo della tassa di soggiorno, i limiti del suo impiego sono notevoli e, soprattutto, superati dalle necessità di un turismo moderno. Avere nuove regole consentirebbe di usare i proventi della tassa nella forma più opportuna per i residenti che oggi sono molto penalizzati. La nuova stagione, che per tutte le località inizierà nel periodo pasquale a marzo, potrà finalmente segnare un salto di qualità nella gestione delle Comunità Marine italiane e con questa convinzione i sindaci del sistema balneare italiano martedì 30 gennaio entreranno in Parlamento.

Il Comune di Stintino tra i 111 Comuni riconosciuti “Plastic Free”

STINSTINO – Il Comune di Stintino celebra con orgoglio il suo inserimento nell’elenco dei 111 comuni italiani riconosciuti “Plastic Free”. Questo riconoscimento, conferito da Plastic Free Onlus, testimonia l’impegno e la dedizione del nostro comune nella lotta contro l’inquinamento da plastica e nell’adozione di pratiche sostenibili.

In occasione della terza edizione dell’iniziativa, presentata a Montecitorio con la presenza del vicepresidente della Camera dei Deputati, on. Fabio Rampelli, Stintino si distingue insieme ad altre amministrazioni locali per l’efficacia delle sue politiche ambientali. Queste includono la lotta contro gli abbandoni illeciti, la sensibilizzazione sul territorio, una gestione virtuosa dei rifiuti urbani e una collaborazione proattiva con la onlus.

La Sindaca di Stintino, Rita Vallebella, esprime grande soddisfazione per questo traguardo: Siamo immensamente orgogliosi di essere riconosciuti come Comune Plastic Free. Questo riconoscimento è il frutto dell’impegno di tutta la comunità di Stintino e di una politica ambientale attenta e proattiva. Continueremo a lavorare insieme per preservare la bellezza naturale del nostro territorio e per garantire un futuro più sostenibile per le prossime generazioni. È un impegno che assumiamo con responsabilità e passione, consapevoli dell’importanza di lasciare ai nostri figli un pianeta più pulito e più sano. Ringraziamo Plastic Free Sardegna e la nostra referente locale Maria Luisa Vallebella per la costanza e l’impegno delle iniziative svolte nel nostro territorio”

I riconoscimenti a forma di tartaruga verranno consegnati nelle mani delle amministrazioni comunali il prossimo 9 marzo presso il Teatro Carcano, a Milano, segnando un momento significativo di celebrazione per gli sforzi condivisi nella tutela dell’ambiente. Il Comune di Stintino invita i cittadini e tutti gli stakeholder a continuare a supportare e partecipare attivamente alle iniziative per un futuro più sostenibile, rafforzando il messaggio che ogni piccolo gesto può fare la differenza nella lotta contro l’inquinamento da plastica.