The Missing Boys, film sulla mitica scena dark wave sarda: venerdi a Sassari

ALGHERO – “The Missing Boys”, il film di Davide Catinari che racconta la new wave in Sardegna, sarà proiettato questo venerdi 8 novembre ore 21.00 al Cinema Multiplex di Sassari. Dopo la “prima” degli scorsi giorni a Cagliari, che ha ottenuto un importante riscontro, il lungometraggio sbarca a Cagliari e poi anche Bologna e altre città nazionali ed europee.

Una produzione che rappresenta un singolare viaggio nel cuore pulsante della scena musicale sarda del decennio 1979-1989 in grado di restituire voce, immagini ed emozioni ad anni di grande fervore creativo e vivace trasformazione giovanile.

Tra le band protagoniste del film ci sono anche gli Autosuggestion, band di Alghero, di fine anni ’80, composta da Virginia Farris alla voce, Stefano Idili alla chitarra, Massimiliano Achenza al basso e Carlo Cecconello alla batteria. Gruppo musicale che ebbe un importante consenso di pubblico e critica tanto da diventare riferimento per l’intera scena isolana tanto da suonare in lungo e in largo in tutta l’Isola con le “famose aperture” per Negazione, Diaframma e Ritmo Tribale (anni ’88-’90). Musicisti, in particolare Achenza e Idili, che hanno continuato nel loro percorso, ancora con ottimi riscontri e da riferimento per le varie scene, prima coi Morphia (alternative rock) e poi con gli attuale Allee der Kosmonauten (elettronica)

Per ritornare al film, “The Missing Boys rappresenta la ricostruzione cinematografica di una stagione storica estremamente importante, caratterizzata da uno spartiacque generazionale che ha prodotto mutamenti tali da generare l’emergere di nuovi modelli antropologici – sociali, culturali ed estetici – destinati a trasformare la percezione del mondo contemporanee” e ancora “gli scenari e i luoghi proposti nel film costituiscono una chiave di lettura che rimanda al concetto portante del progetto: tracciare un percorso che parta dal basso per arrivare a definire i passaggi obbligati della genesi di un movimento spontaneo, generato dall’urgenza espressiva e dalla necessità di produrre un cambiamento atteso e irreversibile.

La colonna sonora del film è costituita dalle musiche dei gruppi new wave, dark e post punk che animarono l’isola da Sassari a Cagliari negli anni ’80: Demodé, Crepesuzette, Nice ray, Physique du Role, Rosa delle Ceneri, Cult of Destiny, Ici on Va Faire, Vapore 36, Polarphoto, Agorà, Weltanschauung, Maniumane, Anonimia, Quartz, Autosuggestion, Femme Publique.

‘The Missing Boys’ è l’affresco di una generazione di giovani mossa dal sogno di creare una musica nuova nella scena isolana decisamente distante dal resto del mondo. La storia di band che hanno dimostrato di poter competere ad armi pari con le altre d’Italia e del resto del mondo.

La pellicola di Catinari ha subito riscosso pieno successo e tanti riconoscimenti. È stata ammessa al gruppo dei quindici semifinalisti dello Scandinavian International Film Awards 2023 e alla Sezione International Documentary del Glendale International. È stata selezionata a: Berlin Lift Off Festival, Rome World Cinema Fest, Toronto Lift Off Festival, Madriff – Madrid Indipendente Cinema Festival, Everybody needs Somebody Albuquerque Film Festival. Ha vinto, quindi, il Premio Best Documentary Feature ai New York Independent Cinema Awards.

Teatro, “Un amore di suora” a Nulvi

ALGHERO – La rassegna “pARTEcipando 2024” prosegue mercoledì 23 Ottobre alle 20,30 nel Centro Servizi di Giulzi, con un appuntamento con il teatro e più precisamente con il monologo teatrale a voce femminile “Un amore di suora” (Edicions de l’Alguer) finalista al Premio Efesto Teatro Catania (2023) del poeta, saggista e narratore Massimiliano Fois, con la regia e l’interpretazione di Elisabetta Dettori e le musiche originali di Quirico Solinas.

Lo spettacolo arriva alla sua 15esima replica dopo il successo e il sold out del 29 agosto a Girona in Catalogna, in cartellone al Festival Internazionale Fitag, dove il testo è stato recitato nella variante del catalano algherese. A Nulvi, si presenta ancora una volta al pubblico in lingua italiana.
Nel monologo, una donna, una suora di clausura in convento da 23 anni, affronta un percorso che attraverso il racconto della sua vita, la porta alla consapevolezza di sé. Un racconto a tappe, quello di Rebecca, nel quale la protagonista passa da un quasi totale buio di coscienza, dove riaffiorano i ricordi di un passato tormentato in cui si riscopre vittima dei condizionamenti dell’anima, alla comparsa del dubbio, fino alla visione della luce in fondo al tunnel. Le parole di Rebecca sono come delle epifanie che mettono a nudo le sue vere intenzioni nello stesso istante in cui le pronuncia: il passato condizionato dall’abbandono degli uomini della sua vita, determina la scelta di affidarsi all’unica entità maschile incapace di abbandonare e l’incontro con Ismael, un’anima vagante in cerca della sua via smarrita in uno spazio temporale che si ripete all’infinito, le apriranno la strada verso il mondo esterno. L’ingresso è gratuito.

Riparte la stagione al Civico di Alghero con “Teatri di Prima Necessità”

ALGHERO – Riparte la stagione teatrale al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero con “Teatri di Prima Necessità _ Autunno ‘24”. L’attesa stagione del Teatro d’Inverno “Teatri di Prima Necessità _ Autunno ‘24” ritorna con otto imperdibili appuntamenti tra prosa, nuova drammaturgia e stand up comedy a partire dal 19 ottobre 2024 e fino al 4 gennaio 2025.

Primo appuntamento sabato 19 ottobre alle ore 20:30 con “Sa Sangia. Malacarne” il monologo dell’attrice Daniela Littaru scritto in collaborazione con Fabio Marceddu che ne cura la regia con Antonello Murgia. Nella nuova produzione della compagnia Teatro Dallarmadio di Cagliari, Sangia è sinonimo di tante cose, ma si avvicina alla rabbia per poi comprendere e declinare altri sentimenti affini, spesso la si è equiparata a una cugina della follia, a una sorta di “malacarne”. In questo studio sulla follia si indagano i mille aspetti ancora poco svelati del fascismo, che voleva la donna inquadrata in determinati ruoli funzionali al sistema dispotico, e che, se non inquadrabili, veniva internata in una delle tante categorie che “fuoriusciva” da quelle dettate dal regime.
In scena Daniela Littarru narratrice e attrice che fa rivivere tanti personaggi in 50 minuti intensi sospesi fra la storia di un Paese durante il Ventennio, e la caduta del regime, in un Paese dove le donne ebbero il diritto di voto solo dopo il 1948.

Lunedì 28 ottobre sempe alle 20:30 appuntamento con “Bye Bye Blackbird”, allestimento firmato Aria Teatro di Pergine Valsugana ispirato a “Il bacio della Donna Ragno” scritto dal drammaturgo Manuel Puig durante la dittatura argentina. Per la regia e adattamento di Chiara Benedetti, in scena Denis Fontanari e Christian Renzicchi sono un dissidente politico ed un inguaribile romantico omosessuale che sogna le luci dei riflettori, costretti ad una convivenza coatta in cella. La scena è incentrata sulle strategie che i due protagonisti, apparentemente incompatibili tra loro, mettono in atto per sopravvivere nell’anelito ostinato di incontrarsi e riconoscersi.
Il mondo dell’uno s’inabissa in quello dell’altro nell’evasione comune delle visioni e dei sogni che prendono forma nelle notti di reclusione. I mondi agli antipodi s’avvicinano con sorprendente tenerezza., un filo che intreccia le vite che, se da un lato li coinvolge in un’aspettata reciproca affettività, dall’altra li imbriglia nella rete di un potere spietato.

“Il Sogno di un Uomo Ridicolo” è la versione teatrale presentata da Abaco Teatro dell’omonimo racconto di Fëdor Dostoevskij del 1876 e che andrà in scena venerdì 8 novembre sempre alle 20:30 nell’interpretazione di Tiziano Polese, in triplice ruolo di adattatore, attore e regista con la partecipazione di Rosalba Piras. La drammaturgia vivace e ricca di momenti ironici, scandita da musiche pop e testi contemporanei, propone i dilemmi fondamentali della riflessione dostoevskiana sul significato ultimo dell’esistenza, l’eventualità di una vita ulteriore, la possibilità di ritornare ad uno stato di natura edenico e incontaminato sulla base di un riassetto sociale, tra suggestioni di matrice evangelica, shakespeariana, influenze rousseauiane e viaggi fantastici nell’oltre mondo. Lo spettatore scoprirà infine che quello dell’uomo ridicolo è un sogno in cui ci si può specchiare, una visione coinvolgente della vita del mondo, che, per il protagonista, rimarrà chiusa nell’indifferenza di un manicomio.

Si prosegue alle ore 20:30 di martedì 19 novembre con il Teatro d’Inverno in “Rosencrantz e Guildenstern sono morti”, tratto all’omonima commedia del drammaturgo britannico Tom Stoppard, di ritorno dalle repliche romane. Lo spettacolo, di ritorno dalle repliche di Roma del 13 e 15 novembre, è interpretato da Gianfranco Corona, Antonello Foddis e Giuseppe Ligios, autore dell’adattamento e della regia, con il disegno luci di Aaron Gonzalez e i costumi di Giovanni Trudu. La trama attinge a piene mani dall’Amleto di William Shakespeare. Il focus della drammaturgia si concentra su due personaggi assolutamente marginali della tragedia, gli amici del giovane principe danese, convocati a corte dai sovrani per indagare sulle cause della sua improvvisa malinconia. Un testo surreale dal sapore vagamente gotico nella quale il dubbio su cosa sia reale e cosa non lo sia scandisce il ritmo della pièce. L’essere o non essere domina la scena sottolineando l’incertezza dei protagonisti sulla realtà che li circonda, sulla morte e sul senso stesso della vita. Niente sembra essere sotto il loro diretto controllo, nulla avviene per loro volontà.

Doppio appuntamento venerdì 29 novembre a partie dalle 20:30 e in replica alle ore 21:30 attori e spettatori insieme sul palco per “La Grande Guerra degli Orsetti Gommosi”, lavoro bizzarro e audace della compagnia Batisfera Teatro di Assemini per la drammaturgia e regia di Angelo Trofa con Valeria Fadda, Leonardo Tomasi e la voce di Tito Petilli. Un micro cosmo i cui interpreti sono proprio gli orsetti di una nota ditta di caramelle. La nazione degli Orsetti Gommosi si risveglia dal suo pacifico torpore per intraprendere una guerra senza speranza: attaccheranno la confinante nazione dei Dinosauri. Per ogni essere di buon senso è evidente che lo scontro tra piccoli orsi di caramella ed enormi rettili preistorici si risolverà necessariamente a favore di questi ultimi. Eppure la guerra ci sarà. Tutto lo spettacolo è realizzato su un tavolo e in realtà tutto il lavoro è pensato in piccolo, dalle musiche alle luci. Ad ogni replica il pubblico, massimo 25 spettatori, verrà invitato a prendere posto sul palco per vede inscenare a pochi metri di distanza battaglie e schieramenti: La Grande Guerra degli Orsetti Gommosi è in tutto e per tutto un piccolo colossal. Gli attori si scambiano i ruoli, le voci, i punti di vista utilizzando diversi registri per dar voce ad una tragedia nata da due mondi inconciliabili; si racconterà della volontà dell’autodistruzione degli orsetti, inspiegabile e gloriosa e contemporaneamente si darà voce ai Dinosauri, con divertenti siparietti di uno stato razionale e burocratico. Lo spettacolo che ha da poco superato le 100 repliche su tutto il territorio nazionale, è approdato questa estate al Fringe Festival di Edimburgo.

Venerdì 13 dicembre altro appuntamento con la drammaturgia contemporanea di Francesco Civile e il suo “La Roba d’Altri” del quale firma anche la regia oltre ad esserne interprete insieme a Ivano Cugia e Filippo Salaris. Nella nuova produzione di Origamundi di Cagliari, un gruppo di operai si stanzia sul tetto dell’edificio aziendale per protestare contro il consiglio d’amministrazione a causa delle pesanti decisioni riguardanti la delocalizzazione, i licenziamenti e i nuovi principi etici e strategici adottati. Tito, un giovane manager in carriera, viene incaricato di risolvere al più presto la situazione, pena il decadimento della tanto agognata promozione. Le volontà dell’azienda sembrano imprescindibili, ma Tito dovrà scontrarsi con un imprevisto che potrebbe cambiare radicalmente non solo la sua vita ma anche quella di qualcun altro. La drammaturgia propone tematiche che sembrano apparentemente legate esclusivamente al mondo del lavoro, ma che sono intrinseche nell’uomo come ambizione, invidia e avidità.

Torna sulla scena Alghero l’attore e drammaturgo sassarese Michele Vargiu con il monologo “Der Boxer” accompagnato con le musiche live del chitarrista Gianluca Dessì. Più che uno spettacolo teatrale una ballata per Johann Trollmann, il pugile Sinti che sfidò il naziosmo quando il 9 giugno del 1933 nella fumosa birreria Bock di Fidicin Strasse a Berlino, durante la finale nazionale per il titolo dei pesi medi di pugilato, in sole sei riprese mise al tappeto quello che era il gran favorito della folla, diventando il nuovo campione di Germania. Un solo problema, quel giovanissimo pugile, bello come un Dio, così veloce sul ring che sembra danzare è uno zingaro. Malgrado venga osannato da un intero popolo per le sue doti atletiche, la sua vittoria rappresenta una sfida per la follia del regime del Terzo Reich che nella vittoria di Johann vede minata l’affermazione della supremazia della razza ariana. Un monologo febbrile, appassionato e crudele in turnée dal 2019 in tutti i teatri d’Italia presentato da Meridiano Zero e Tabasco Teatro. Inizio spettacolo 20:30.

Grande e attesissimo ritorno sul palco del Teatro Civico “Gavì Ballero” per stand upper Sandro Cappai al quale è affidata la chiusura della stagione autunnale Teatri di Prima Necessità con il nuovo lavoro in tour nazionale e in prima assoluta regionale ad Alghero: “C’è un po’ di tensione”, presentato da The Comedy Club in collaborazione con Teatro d’Inverno.
Cagliaritano, classe 1993, Sandro Cappai è uno stand-up comedian e un autore comico seguitissimo dal pubblico, già ospite nel 2023 del Teatro d’Inverno con il precedente live show in tour nazionale “Non si muore così facilmente” registrando il sold out dal nord a sud dell’Italia totalizzando oltre 80 repliche. Co-fondatore del progetto Stand-up Comedy Sardegna, Cappai fa parte della redazione di Lercio.it, ha condotto il podcast “I Pugedos” con Valeria Pusceddu, e attualmente conduce il podcast “Tazza di Caffè” insieme a Giordano Folla. Nel 2019 ha registrato il suo speciale per la serie “Italian Stand Up”, successivamente distribuito su Prime Video e Rai 5. Nel settembre del 2022 ha pubblicato su YouTube il suo secondo comedy special dal titolo “Non è andata proprio così”, che ha superato il mezzo milione di visualizzazioni. Parlare di un nuovo show – dice Sandro Cappai – è sempre complicato, vorresti farlo con battute brillanti per convincere le persone a venire a vederlo, ma diciamocelo: se mi vengono battute brillanti sugli argomenti dello spettacolo, le metto nello spettacolo. Quindi – aggiunge Cappai – se volete sentire queste fantomatiche battute brillanti venite sabato 4 gennaio 2025 alle ore 21:00 al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero. Per iniziare bene il nuovo anno si parlerà di un sacco di cose “divertenti”: guerre nucleari, guerre non nucleari, terapia, razzismo, viaggi in treno, ipocondria, ipocrisia e tante altre cose che inizia con “ipo” e finiscono con “ia”… insomma di scenari apocalittici che si intrecciano a storie di vita di tutti i giorni perché sempre e comunque, c’è un po’ di tensione.

Per info, prenotazioni e scopriere le offerte “Io Vado a Teatro” è possibile contattare il Teatro d’Inverno all’indirizzo info@teatrodinevrno.it o tramite WhatsApp 3762486698 e 3338578630. I biglietti sono disponibili durante i giorni di spettacolo presso il botteghino del Civico Teatro “Gavì Ballero” aperto dalle ore 19:00.

Il costo degli spettacoli varia da € 15 / € 10 intero a € 10 / € 8 ridotto (under 30 e over 60).
La prevendita del live show di Sandro Cappai è disponibile on line sulla piattaforma www.diyticket.it:
€ 20 Platea e Loggia 1, € 15 Logge 2, 3 e Loggione.
Programma completo della stagione su www.teatrodinverno.it e i profili IG e FB di teatrodinverno.

La stagione “Teatri di Prima Necessità _ Autunno ‘24” – per la direzione artistica di Giuseppe Ligios – è realizzata con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, il patrocinio della Fondazione Alghero M.E.T.A e del Comune di Alghero.

Fili, l’arte del “Yarn Bombing” di Patrizia Pinna arriva in Liguria

ALGHERO – Palmieri Contemporary presenta – FILI da Alghero a Celle Ligure – un’installazione di Yarn Bombing realizzata da Patrizia Pinna. L’elemento sardo è una componente del progetto di Palmieri Contemporary, non solo per Maria Antonietta, figlia di Peppe Collu – personalità di spicco nel panorama Algherese, noto per le sue doti artistiche e sociali – ma anche per un legame che unisce Paolo Palmieri alla Sardegna e ad artisti del calibro di Costantino Nivola, Maria Lai e Pinuccio Sciola per continuare con giovani artisti come Nicola Filia, con cui si è avviato il progetto di residenze “Appuntamento con l’Artista”.
I Filati di Patrizia hanno per i galleristi un valore simbolico e affettivo, un filo che lega alla terra d’origine, con cui rimanere in contatto e ritrovare la via. Fili e legami che rimandano anche ad una grande artista sarda, Maria Lai, e ai suoi lavori, in particolare quello con cui legò alla montagna un intero paese, Ulassai. Fili insomma con cui ispirarsi e rimanere in contatto e con cui intessere nuove relazioni, fili che varcano il mare a sigillare un legame tra la Sardegna la Liguria.
Lo Yarn Bombing (bombardamento di filati) è una tecnica che utilizza la maglia come forma di espressione artistica, un particolare tipo di graffitismo o arte di strada che si distingue per l’uso di tessuti colorati – lavorati a maglia o all’uncinetto – per avvolgere oggetti in spazi pubblici con cui si creano installazioni tessili che trasformano elementi del paesaggio urbano creando qualcosa di divertente e inaspettato che rompe la monotonia della quotidianità.
Per questa installazione Patrizia Pinna veste le grandi magnolie e l’ulivo del giardino di casa Palmieri riciclando vecchi filati di famiglia che avvolgono in un abbraccio colorato le cortecce dalle radici fino alle chiome dimostrando anche una particolare sensibilità e attenzione all’ambiente.

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Patrizia Pinna (Sassari, 1967), vive e lavora ad Alghero (SS).
Palmieri Contemporary nasce dall’esperienza nell’ambito dell’arte contemporanea di Paolo Palmieri collezionista dal 1998 e di Maria Antonietta Collu. La galleria, attiva dal 2020, attraverso il progetto di residenze “Appuntamento con l’Artista” ha coinvolto artisti nazionali e internazionali, come Nicola Filia, Sebastiano Sofia, Paul Noble, John Pettenuzzo, Giulio Alvigini, Monika Romstein, Annika Ström. Attualmente è in corso la residenza con Ermanno Brosio e Reto Pulfer.

Nuova edizione del festival “Abbaida! Luoghi comuni sul cinema”

SASSARI – Il cinema e i suoi luoghi comuni, i nuovi linguaggi e le forme del contemporaneo, la rivoluzione delle piattaforme streaming. Sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati nella IV^ edizione del Festival Abbàida! Luoghi comuni sul cinema, l’evento dedicato al cinema, patrocinato dall’assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e dal comune di Sassari, promosso e organizzato dall’associazione culturale Cineclub “Nuovo Aguaplano”, in programma a Sassari dal 16 al 19 settembre nel teatro dell’Exma.Ter di via Zanfarino, il nuovo Campus delle arti e dello spettacolo dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”.

«Il festival – sottolinea il direttore artistico, Sergio Scavio – chiamerà a raccolta attori, registi e operatori del settore per riflettere su cosa significhi oggi fare cinema e avviare una riflessione utile a disinnescare i luoghi comuni sulla settima arte, provando a crearne di nuovi. L’ambizione è quella di organizzare un festival che possa diventare punto di riferimento per il cinema di ricerca in Sardegna, riscoprendo anche nuovi siti, l’Argentiera ad esempio, dove l’anno prossimo speriamo di ospitare la rassegna». Nato dalle ceneri del fortunato Rebeccu Film Festival di Bonorva, nel 2022 ospitato a Genoni, piccolo centro del Sarcidano, Abbàida ospiterà talenti del nuovo cinema italiano, come Fulvio Risuleo, giovane regista romano ma anche fumettista e scrittore, il sassarese Giovanni C. Lorusso, già socio del Cineclub, di rientro dall’81a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il suo documentario A Man Fell, Alain Parroni, anche produttore e sceneggiatore, nuovo enfant terrible del cinema italiano e l’attore cagliaritano, Luciano Curreli, 30 anni di carriera, tra i più interessanti interpreti del cinema sardo e non solo della sua generazione.

«Sassari ha sempre avuto un legame molto stretto con il cinema e qualche anno fa – ricorda il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia – con l’emergere di alcuni talentuosi cineasti sassaresi attorno ai quali si è affermata una folta squadra di professionisti del settore e di maestranze specializzate, si è parlato della possibilità che in città si radicasse un vero distretto dedicato alla settima arte, in grado di dare lavoro agli operatori locali e non, di attrarre investimenti e produzioni da altre parti d’Italia, di promuovere Sassari e il suo patrimonio naturalistico, architettonico, storico, culturale ed enogastronomico. Credo che la presenza di un festival giovane ma dalle grandi ambizioni possa alimentare questo progetto, che è in linea con l’idea di cambiamento che promuoviamo anche in ambito culturale».

Il festival è anche il risultato della collaborazione nata tra la scuola civica di cinema e l’Accademia di Belle Arti, le uniche due realtà che sul territorio promuovono “il fare cinema”, come spiega Matteo Manunta presidente del Cineclub Nuovo Aguaplano.

«Un festival dedicato al cinema in città – aggiunge infine l’assessora alla Cultura Nicoletta Puggioni – è importante per almeno due motivi. Il primo è che in questo modo si rinsalda il solido rapporto che Sassari ha sempre avuto con la celluloide, come testimonia anche la longeva esperienza del circolo di promozione della cultura cinematografica Aguaplano. Il secondo, certo non per importanza, è che per consentire alla comunità di riappropriarsi degli spazi pubblici è necessario riempirli di contenuti e di buoni motivi per essere vissuti. Ristrutturare edifici comunali per lasciarli chiusi è insensato. Per questo siamo ben lieti che l’Exma.Ter ospiti questo festival dalle grandi ambizioni».

IL PROGRAMMA – Si parte lunedì 16 alle 19.30 con la presentazione del libro “La tenda” di Fulvio Risuleo, un’educazione sentimentale, tenera e esilarante, una commedia romantica per tutti coloro che hanno sofferto per un cuore spezzato. Sarà sempre il regista romano, artista curioso e instancabile, il protagonista del secondo appuntamento della giornata, in programma alle 21, con la proiezione del suo cortometraggio “L’uomo materasso”, un falso-documentario che indaga la psicologia dell’uomo che ha scelto di vivere la sua vita senza mai alzarsi dal proprio letto. A seguire il suo ultimo lungometraggio “Notte fantasma” (2022), road movie allucinato e straniante che riesce a raccontare grandi temi, senza fare proclami e innalzare manifesti ideologici.

Martedì 17 si parte alle 18 con l’incontro pubblico sul tema “Dipendenza & Indipendenza – come restare in sella e fare cinema oggi”, tavola rotonda alla quale parteciperanno i registi e gli attori ospiti del festival e gli operatori sardi del settore cinematografico per avviare un dibattito su come viene fatto oggi il cinema e conoscere le novità sulla legge che stabilisce nuove regole di accesso delle opere audiovisive ai finanziamenti pubblici.

Alle 20.30 la presentazione dei film realizzati dalla Scuola civica di cinema “Gli amanti perduti” e “Faccia a faccia con te stesso”, progetto nato nel 2015, primo esempio di realtà didattica unicamente dedicata al cinema in Sardegna. La serata si concluderà con la presentazione di “Songs of all ends” di Giovanni C. Lorusso, opera presentata come prima mondiale all’International Film Festival Rotterdam 2024, film che segue la vita quotidiana di una famiglia che vive nel campo profughi palestinese di Shatila a Beirut, sedici mesi dopo la terribile esplosione del porto.

Mercoledì 18 alle 19 presentazione del libro di Alessandro Cadoni “Sardegna di carta”, ritratto affascinante, denso e complesso della Sardegna letteraria. Alle 20.30 Alain Parroni presenterà il suo cortometraggio ADAVEDE (2017), presentato alla 32esima Settimana Internazionale della Critica, sezione indipendente della 74esima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e il suo film “Una sterminata domenica” (2023), opera prodotta da Fandango e Road Movies (Wim Wenders), esordio alla regia di Parroni per un lungometraggio. Giovedì 19 settembre, giornata conclusiva del festival dedicata al progetto “Cinema di quartiere”, esperienza educativa e sociale nata sei anni fa nell’Istituto comprensivo San Donato di Sassari. Sei cortometraggi all’attivo, alle 19 proiezione dell’ultimo lavoro dedicato al quartiere dal titolo “Featuring”. Alle 20.30 la proiezione del film di Davide Manuli “Girotondo, giro intorno al mondo”, con la partecipazione dell’attore protagonista Luciano Curreli, opera finalista al Premio Solinas nel 1995, girato nel 1998, seppur uscito in pochissime sale e per pochissimi giorni, il lungometraggio d’esordio del regista è diventato, negli anni, un caso straordinario e mitologico del cinema italiano indipendente. Un grido di liberazione e di follia, un film no budget originale e rivoluzionario.

L’ingresso a tutte le serate del festival è libero e gratuito.

Arriva ad Alghero, grazie a Nina P, lo “Yarn bombing”: presentazione

ALGHERO – Arriva ad Alghero, grazie a Nina P, già “NINAcrea ”, lo “Yarn bombing”. Una straordinaria tecnica dell’uso della maglia e nello specifico un particolare tipo di graffitismo o di arte di strada costituito da esposizioni colorate di opere formate da stoffe o tessuti lavorati a maglia o a uncinetto, che solitamente sono posti ad avvolgere oggetti presenti in luoghi pubblici, invece che dipinti o disegni realizzati con vernici.

In particolare, per adesso, nell’idea in capo a Nina P, lo “Yarn bombing” ha avvolto alcuni alberi di ulivo presenti all’interno dell’attività Vegamare, all’ingresso della strade per le Bombarde, dove, domenica 1 settembre si terrà una presentazione, con aperitivo ((offerto dagli organizzatori) e selezione musicale a cura di Giuseppe Esposito, dalle ore 19:30 alle ore 21:30.

In questo caso, e in vista di ulteriori sviluppi del progetto, l’installazione creata da Patrizia Pinna in arte, appunto, “Nina P”, prevede l’utilizzo di filato riciclato: vecchie coperte, maglioni, sciarpe ed in generale tutto ciò che riguarda i tessuti in maglia vengono ri-utilizzati creando una connessione che rende uniche delle semplici cortecce; l’uso del colore e delle trame viene trasferito su alcuni alberi di ulivo, dove il tessuto diventa in realtà un abbraccio di filati che dalle radici alle chiome diventano raccontano di un attenzione e sensibilità della semplice emozione di vivere a contatto e protezione della natura. Appuntamento, dunque, a domenica 1 settembre al Vegamare, per adesso..

Matteotti a Teatro, i ringraziamenti di Alvau

ALGHERO – “Orgoglioso e lusingato di aver fatto parte, nel ruolo di Giacomo Matteotti, del cast che venerdì 19 luglio scorso ha portato in scena al Teatro Civico “G.Ballero” di Alghero l’oratorio laico “Matteotti” -liberamente ispirato al lavoro di Antonio Scurati- riscuotendo grande riscontro e apprezzamento di pubblico (i posti erano completamente esauriti in ogni loro ordine), di critica e della stampa specializzata.
Mi piace citare e ringraziare le mie compagne e i miei compagni di scena Carmelita Zedda, Flaminia Antonini, Barbara Calciati, Nanda Salis, Claudia Bellodi, Salvor Ruggiu, Antonio Gallo, Giovanni Oliva, Antonio Piga, Gianni Sanna, nonché il regista e direttore di scena Giancarlo Monticelli”, cosi Pier Luigi Alvau riguardo l’opera realizzata negli scorsi giorni

Ecco i vincitori del concorso di video in algherese Arrés és

L’ALGUER – Dijous 20 de juny a la sede de l’Òmnium Cultural de l’Alguer (carrer de La Marmora, 64), ha tengut lloc la cerimònia de premiació del Concurs de Vídeo en alguerés “Arrés és!” arribat a la quarta Edició, organitzat de l’Òmnium Cultural de l’Alguer a dins del projecte “Joves i llengua algueresa” cofinanciat de la Fondazione di Sardegna, amb la col·laboració del Centro Servizi Culturali de la Società Umanitaria de l’Alguer.
Los vídeos presentats al Concurs són estats valutats d’una juria formada d’experts de llengua i cultura algueresa indicats de l‘Òmnium Cultural de l’Alguer (Michele Canu, Giuseppe Piga i Carla Valentino), i d’experts de cinematografia indicats del Centro Servizi Culturali de la Società Umanitaria de l’Alguer (Emiliano Di Nolfo, Gianfranco Fois i Alessandra Sento).
Després de la projecció dels vídeos, oberta al públic, són estats proclamats los vencidors del Concurs, que era dividit en dues seccions: Professionistes i No Professionistes.
Roger Cassany i Claudio Gabriel Sanna amb el vídeo “Tupamaros de l’Alguer” són los guanyadors de la Secció Professionistes i del premi de 800 euros posat a disposició de l’Òmnium Cultural de l’Alguer. Segon classificat de la Secció Professionistes és “Cor càrstic” realitzat del Grup Espeleològic Alguerès.
Per la Secció No Professionistes són resultats primers classificats ex aequo “Mataresos de l’Alguer” realitzat de Martina Bovetta i “Com és nat lo grup escout de Sant Francesc” realitzat del Gruppo Scout Alghero 1, que han recivit un premi de 200 euros perhom posat a disposició de l’Òmnium Cultural de l’Alguer.
Tots los participants al concurs han recivit també una targa personalitzada com a record.
Com per les precedents edicions de “Arrés és!”, los vídeos són ja a disposició de qui los vol veure al canal YouTube Òmnium Cultural de l’Alguer:

A la fi de la tardada és estat projectat també un filmat a fores concurs, “Mar i poesia”, realitzat de Roberto Barbieri i de Antonello Colledanchise.

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Giovedì 20 giugno alle ore 18.30 presso la sede dell’Òmnium Cultural de l’Alguer (via La Marmora, 64), si è tenuta la cerimonia di premiazione del Concorso di Video in algherese “Arrés és!” giunto alla quarta Edizione, organizzato dall’Òmnium Cultural de l’Alguer, facente parte del progetto “Joves i llengua algueresa” cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna, con la collaborazione del Centro Servizi Culturali de la Società Umanitaria di Alghero.
I video presentati al Concorso sono stati valutati da una giuria composta da esperti di lingua e cultura algherese indicati dall’Òmnium Cultural de l’Alguer (Michele Canu, Giuseppe Piga e Carla Valentino), e da esperti in cinematografia indicati dal Centro Servizi Culturali de la Società Umanitaria di Alghero (Emiliano Di Nolfo, Gianfranco Fois e Alessandra Sento).
Dopo la proiezione dei video, aperta al pubblico, sono stati proclamati i vincitori del Concorso, che era diviso in due sezioni: Professionisti e Non Professionisti.
Roger Cassany e Claudio Gabriel Sanna col video “Tupamaros de l’Alguer” sono i vincitori della Sezione Professionisti e del premio di 800 euro messo a disposizione dall’Òmnium Cultural de l’Alguer. Secondo classificato della Sezione Professionisti è “Cor càrstic” realizzato dal Grup Espeleològic Alguerès.
Per la Sezione Non Professionisti sono risultati primi classificati ex aequo “Mataresos de l’Alguer” realizzato da Martina Bovetta e “Com és nat lo grup escout de Sant Francesc” realizzato dal Gruppo Scout Alghero 1, ciascuno ha ricevuto un premio di 200 euro messo a disposizione dall’Òmnium Cultural de l’Alguer.
Inoltre, tutti i partecipanti al Concorso hanno ricevuto come ricordo una targa personalizzata.
Così come per le precedenti edizioni di “Arrés és!”, i video sono già a disposizione di chi li volesse vedere nel canale YouTube Òmnium Cultural de l’Alguer:

A fine serata è stato proiettato anche un filmato fuori concorso, “Mar i poesia”, realizzato da Roberto Barbieri e da Antonello Colledanchise.

País de Alegries torna in scena con l’Associazione Culturale Cabirol

ALGHERO – La Giunta Comunale più sgangherata di sempre torna in scena nella commedia musicale País de Alegries, di Pino Piras. L’Associazione Culturale Cabirol ha programmato tre serate, il 10, 11 e 12 Maggio prossimi al Teatro Civico per la rappresentazione della commedia che racconta Alghero degli anni settanta, alle prese con i problemi come quello della casa, della disoccupazione, della miseria delle classi più deboli. Pino Piras affronta questi temi con il suo consueto sarcasmo e con situazioni divertentissime che mettendo a nudo la cialtroneria di una classe politica dipinta dall’autore con una vena estremamente pungente.

In País de Alegrias Alghero elegge il nuovo Sindaco Carabassa che si presenta con un programma ambizioso: portare l’Alghero in Serie A e benessere e lavoro per tutti. Insieme a lui governano Carabassatumbariga, Carabassetta, Tritolobombamà e Mengiabèicagamal. Con loro si confronta il popolo dei disoccupati in una serie di situazioni in cui si palesa in modo esilarante l’inadeguatezza dei governanti. Il tutto con tante canzoni tra le più famose di Pino Piras, che accompagnano il racconto, denso di ironia sanguigna e popolare, che si conclude con un’inevitabile fallimento e con lo svanire delle promesse. La commedia è stata rappresentata per la prima volta dallo stesso autore nel 1977, con uno straordinario successo che ha segnato un punto di svolta nella commedia musicale algherese.

L’Associazione Cabirol ha riproposto la commedia nel 2017, per celebrarne i 40 anni, e poi nel 2018. Oggi, dopo sei anni País de Alegries torna in scena in un momento in cui Alghero si prepara ad andare ad elezioni ( quelle vere), con un momento di contributo culturale ma anche di riflessione con la satira di Pino Piras, un intellettuale che affronta i problemi della città con un taglio autoriale intelligente ed ironico, mai banale. L’Associazione Cabirol con la Nova Companya del Reganal presenta la commedia con un cast composto da Nicoletta Bigi, Anna Maria Multineddu, Gabriella Caria, Alberto Lai, Antonio Carboni, Lelle Urgias, Armando Baschini, Pietro Migoni, Tore Nieddu, Berto Calaresu, Luigi Meloni, Carlo Lai, Giovanni Mura, i giovani Daniele Bassu e Andrea Bigi, i musicisti Piero Sotgiu, Franco Cano, Pietro Ledda e Alessia Pischedda. Le scenografie sono di Sergio Zidda, il coordinamento e organizzazione di Giovanni Chessa. La prevendita sarà aperta a partire dal 2 Maggio presso la sede dell’Obra Cultural, in Via Ardoino n. 44, dal lunedi al venerdi, dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18,30. L’evento gode del patrocinio del Comune di Alghero, della Fondazione Alghero e della delegazione di Alghero della Generalitat de Catalunya.

The Big Grey Ghost, musica (Allee der Kosmonauten) e immagini (Mauro Madau) di Alghero in lockdown

ALGHERO – “The Big Grey Ghost”, dal titolo di un brano all’idea di un progetto culturale e artistico. Dalle musiche di Allee der Kosmonauten alla creazione di un docu-film, un reportage di straordinarie immagini riguardanti Alghero in lockdown. Ad un anno dalla data considerata come fine della principale ondata del Covid 19, ovvero il 5 maggio 2023, si ritorna a quel periodo che, di fatto, sembra così lontano. Forse per una celata volontà di dimenticare, andare avanti e superare anche il trauma, per alcuni, dovuto a diverse perdite umane, di quei giorni. Ma, senza gravare troppo teste e cuori, è anche giusto non ritornare a quel periodo, pure per non dimenticare. E questo grazie all’arte: immagini e musica condensati al meglio nel brano, “Big grey ghost”, appunto, del duo di musica elettronica ambientale e sperimentale, Allee der Kosmonaunten (Massimiliano Achenza e Stefano Idili) che ha base tra Sardegna e Berlino.

Alghero in lockdown come mai è stata e come mai, si spera, lo sarà. Immortalata dall’occhio sempre attento e mai banale del fotografo professionista Mauro Madau che ha prodotto degli scatti unici e irripetibili di una città e suo territorio durante il periodo pandemico. Immagini e musica che non possono non creare un flusso omogeneo di emozioni con anche un certo disorientamento. Del resto non si poteva non raccontare quel periodo in altro modo viste le problematiche che ha portato a tutti: dal carico devastante sul settore sanitario (i cui effetti, purtroppo, continuano a vedersi ancora oggi, fino alle migliaia di ricoveri e pure, purtroppo, tantissimi morti. Dalle code agli hub per fare i vaccini, comprese le preoccupate scelte di essi, alle caccia alle mascherine fino alle limitazioni alle libertà che tanto hanno pesato sugli affetti e sulla socialità fino ai vari pass e circolari scolastiche e appuntamenti serali coi dati diffusi in tv, spesso da bollettino di guerra. Grazie alle risposte del mondo sanitario e scientifico il peggio, però, è passato. Ovviamente non senza ferite, ancora aperte, in taluni casi. Ma, la falce del Covid 19 poteva mietere ancora più vittime se non ci fosse stata una pronta risposta, com’è stato. Poi, come sempre, la storia non si fa coi se e coi ma, ma con gli accadimenti. E così è stato e speriamo così non sarà più.

D’altra parte è doveroso, come obiettivo del progetto Big Grey Ghost, non dimenticare. E grazie ad un idea dell’operatore culturale e della comunicazione Stefano Idili con la regia dell’associazione culturale Orion, insieme al fotografo Mauro Madau e col sostegno dell’Amministrazione Comunale e, come primi step, della preziosa disponibilità del dirigente del Liceo Scientifico e Scienze Umanistiche Mario Peretto e della professoressa Patrizia Unali, si porterà a compimento l’avvio della iniziativa. Martedi 30 aprile, dalle 9.15, nella struttura del Fermi in via XX Settembre, è prevista la proiezione, in anteprima, del docu-film di immagini in versione short con le musiche di “Allee der Kosmonauten” a seguire, dopo l’illustrazione del progetto e alcuni brevi interventi Istituzionali, si aprirà il confronto con protagonisti i ricordi degli studenti e delle studentesse che, con anche interventi del Dirigente e dei Professori, riporteranno quel periodo sia dal punto di vista didattico che personale. A seguire le conclusioni in vista delle prossime tappe dove arte, musica e ritrovata socialità saranno nuovamente protagonisti.

Allee der Kosmonauten (social):

https://www.youtube.com/@AlleederKosmonauten2021

https://www.facebook.com/profile.php?id=100076085316362

Nella foto Massimiliano Achenza e Stefano Idili (Allee der Kosmonauten)