Bagagli in sospeso, mostra ad Alghero

ALGHERO – Inaugura sabato 5 febbraio alle 11:00, nello spazio espositivo dell’atelier di via Carlo Alberto 86, Bagagli in sospeso – Ausstehendes Gepäck. Ebrei in transito dall’Idroscalo di Porto Conte, una mostra a cura di Massimiliano Fois promossa dal Comune di Alghero e dalla Fondazione Alghero in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria. L’esposizione, già ospitata a dicembre da Valentina Piredda-Sardinia nella Galleria CULT di Alghero, aveva riscosso grande attenzione e desiderio di approfondimento da parte del pubblico e aveva avuto l’onore di suscitare l’interesse della Senatrice Liliana Segre. Bagagli in sospeso ripercorre infatti una storia ancora sconosciuta ai più e testimonia una solidarietà umana che anche in Sardegna, ad Alghero, ha sfidato il tempo e i regimi regalando un po’ di luce al periodo buio del ventennio fascista. Si parte dal ritrovamento di una cassa da viaggio degli anni Trenta del Novecento contenente alcuni indumenti appartenuti presumibilmente a una famiglia ebrea, tra cui un cappottino sui cui bottoni è stata ricamata la Stella di David.

Questo bagaglio ha riposato per anni in una cantina del centro storico di Alghero, poi nella stalla di un cavallo in campagna. Della famiglia a cui è appartenuto non si conosce niente: è riuscita comunque a scappare, di fretta e senza poter recuperare la cassa? Questa scoperta si intreccia con i racconti del personale che faceva capo all’Idroscalo di Porto Conte e avvalora la tesi secondo cui, alla fine degli anni Trenta, alcuni voli avrebbero dato la possibilità a famiglie di origine ebrea di fuggire dalle persecuzioni naziste. Si trattava perlopiù di gruppi di persone provenienti da Budapest e Vienna con transito a Roma che, dopo un’indispensabile tappa sarda nell’Idroscalo di Porto Conte, raggiungevano Barcellona per poi approdare in Sud America dal Portogallo con i Clipper transoceanici della Pan American.

Il recupero della cassa ha motivato lo studioso Massimiliano Fois e l’artista e curatrice Valentina Piredda-Sardinia ad approfondire le ricerche sui bagagli riconducibili a famiglie ebree in transito, bagagli “in sospeso”, appunto, poiché destinati a essere recuperati durante una tappa della fuga dalle persecuzioni naziste e che potrebbero ancora giacere dimenticati nel territorio di Alghero. La mostra sarà visitabile il venerdì dalle 16:30 alle 19:30 e il sabato dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30, oppure su prenotazione contattando il numero +39 329 56 58 813 o inviando una email all’indirizzo max_fois@yahoo.it. L’esposizione si sviluppa nell’ambito del progetto AUSTRIAMENTIS 2021, realizzato in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura di Roma/Ministero Austriaco Degli Affari Esteri; il Parco Naturale Regionale di Porto Conte; il M.A.S.E. Museo Antoine de SaintExupéry Alghero; la Società Operaia Mutuo Soccorso Alghero; il Museo Casa Manno Alghero; l’Ass. Fondo VP-Sardinia; l’Ass. Salpare/Roma, il Comune di Alghero e la Fondazione Alghero.

Moby Dick ad Alghero: intervista col regista Stefano Tè |video

ALGHERO – All’interno del programma del Cap d’Any de l’Alguer c’è spazio anche per uno spettacolo evento di animazione urbana di grande rilevanza, originale e fuori dal comune. Una tipologia di attrazione culturale e artistica che calza a pennello per quella che è di fatto una “città teatro”. Questa è Alghero. Ed è così che, con “Moby Dick”, si ritorna a puntare su manifestazioni che, oltre ad adattarsi al meglio a quella che sono le bellezze storiche e architettoniche del centro storico, hanno un respiro decisamente internazionale e che, se ripetute anche in periodi in cui ci saranno più collegamenti aerei con l’estero e con un’adeguata e sostanziosa promozione, possono essere degli ottimi conduttori per nuovi flussi turistici. Stesso discorso vale per la musica e in generale per tutti gli spettacoli.

Ma, ritornando alla balena bianca protagonista del celebre romanzo di Herman Melville, l’appuntamento è per domenica ad Alghero, alla Banchina Dogana, dalle 11.45. I posti, visto anche il periodo, saranno a sedere e molto limitati. Lo spettacolo rientra nel FestivAlguer a cura di ExPop Teatro. Per l’occasione abbiamo intervistato il regista, nonchè ideatore, Stefano Tè, regista della compagnia teatrale modenese, che ha già alle spalle una curriculum di tutto rispetto, Teatro dei Venti.

Bagagli in sospeso, mostra di Fois alla Galleria Cult

ALGHERO – Sarà inaugurata venerdì 10 dicembre, alle ore 16.30, una mostra a cura di Massimiliano Fois sulla scoperta dell’esistenza ad Alghero di numerosi “bagagli in sospeso” ovvero bagagli spediti da famiglie ebree per essere recuperati durante una tappa della fuga dalle persecuzioni naziste, ha motivato lo studioso Massimiliano Fois e Valentina Piredda-Sardinia a rinnovare attraverso una mostra installativa la testimonianza di una solidarietà umana che anche in Sardegna sfidava i regimi. Presso l’idroscalo di Porto Conte. “Ci sono cose incomprensibili… troppe, una di queste, le leggi razziali del 1938 in Italia. E l’incomprensibile sta nel fatto che un gruppo di persone, decida, ad un certo punto, seguendo un filo logico ai più sconosciuto, di sostenere, di essere superiori ad altri. Questa esposizione, che brucia gli occhi di chi guarda, accompagna un’immagine. Una installazione che è un ricordo. Un brutto incubo che durò notti e notti. Un ricordo che deve essere tatuato sul cuore di ogni essere umano anche non nato. Un ricordo che serva da memento, da monito, scolpito nell’animo umano “come una rana d’inverno”. All’interno di una cassa da viaggio degli anni ’30 del Novecento, sono stati ritrovati alcuni indumenti, tutti appartenenti ad una famiglia, una famiglia in fuga, e su un cappottino tutti i bottoni hanno cucita la Stella di David … Questa cassa per anni ha riposato in una cantina, poi nel box di un cavallo in campagna. Della famiglia non sappiamo niente, ma sappiamo che la cassa è rimasta qui … forse sono scappati ugualmente? Di fretta e senza poter recuperare il bagaglio?” (Massimiliano Fois). Attraverso alcuni racconti del personale che faceva capo allo scalo di Porto Conte e alla compagnia aerea, si è sempre di più avvalorata la tesi che alla fine degli anni ’30, alcuni voli, avrebbero dato la possibilità a famiglie ebree, di fuggire dalle persecuzioni naziste. Perlopiù erano provenienti da Budapest e Vienna con transito a Roma e dopo un indispensabile tappa sarda all’Idroscalo di Porto Conte, raggiungevano Barcellona per approdare poi in Sud America dal Portogallo con i Clipper transoceanici della Pan American. L’esposizione è parte del progetto Austriamentis 2021 a cura di Valentina Piredda-Sardinia. In collaborazione col Parco Naturale Regionale di Porto Conte; M.A.S.E. Museo Antoine de Saint-Exupéry Alghero; Società Operaia Mutuo Soccorso Alghero; Forum Austriaco di Cultura di Roma/BMEIA; Museo Casa Manno Alghero; Ass. Fondo VP-Sardinia

Sant’Antioco, stupendo murale di Grazia Deledda

Il 2021 è l’anno “Deleddiano”, l’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda, scrittrice italiana nata il 27 settembre 1871 a Nuoro, premio Nobel per la letteratura nel 1926. Anche il Comune di Sant’Antioco omaggia la scrittrice e la donna, trasmettendo alle nuove generazioni, alla comunità e ai visitatori l’importanza di una fine scrittrice che ha il merito di aver descritto in maniera magistrale la Sardegna. E lo fa con un murale a Lei dedicato, realizzato dalla street artist italo-spagnola Leticia Mandragora.

«Nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni dalla sua nascita – commenta il Sindaco Ignazio Locci – il Comune di Sant’Antioco rende omaggio a Grazia Deledda, unica donna italiana premio Nobel per la letteratura. Le abbiamo dedicato un’opera di Street Art e abbiamo deciso di realizzarla proprio in via Grazia Deledda: il ritratto dell’orgoglio sardo guarderà sulla nuova area verde di via Fra Ignazio, al centro di un importante progetto di riqualificazione. Mi preme ringraziare i condomini della palazzina che hanno autorizzato la realizzazione dell’opera. È stato bello vedere i residenti del quartiere (e non solo) “partecipare” a questa importante iniziativa». L’opera di Leticia Mandragora si aggiunge a quelle già realizzate dall’artista sardo Giorgio Casu (in arte Jorge) in via Belvedere “Is Nuus Nous” (I Nodi Nuovi) e da Francesco Camillo Giorgino (in arte Millo), apprezzato street artist di fama internazionale dai murales in bianco e nero con sprazzi di colore che, con la sua pittura, ha ornato un’ampia parete di una palazzina AREA di via Matteotti. Tutte rientrano nell’ambito del progetto Street Art e riqualificazione urbana (la cui direzione artistica è affidata proprio a Giorgio Casu), linea di azione del più ampio Museo Diffuso (sostenuto dalla Fondazione di Sardegna), progetto avviato da questa Amministrazione e ormai, a distanza di qualche anno, una certezza capace di mettere a sistema (e a frutto) tutti i punti di interesse presenti nel territorio comunale di Sant’Antioco, tanto nel centro urbano quanto nelle località costiere e nella periferia

Fondazione: mostra sul Kurdistan nella Torre Sulis

ALGHERO – L’Associazione “L’Albero Cavo” inaugura la mostra “Tacciano le armi” con le fotografie di Stefano Stranges e Marioluca Bariona,  patrocinata dalla Fondazione Alghero | Musei Eventi Turismo Arte.

La mostra che si compone di 31 scatti e anticipa la presentazione del libro – reportage “Tacciano le armi” di Adriana Fara, Stefano Stranges e Marioluca Bariona in collaborazione con la FOCSIV, le traduzioni in inglese di Alessandra Mariano, pubblicato da Edizioni Eugraphìa nella collana di saggistica Skepsi.

In occasione della mostra saranno proiettati due video della durata di dieci minuti, realizzati durante il viaggio dei tre autori nel Kurdistan iracheno a marzo scorso, in occasione della visita di Papa Francesco in quelle terre.

“Tacciano le armi” è un libro–reportage sul Kurdistan iracheno che raccogli impressioni, interviste, testimonianze e saggi di autori iracheni, curdi e italiani. L’importanza e il significato del viaggio apostolico di Papa Francesco per la popolazione di quella terra, raccontato in un reportage tra i volti delle persone nei campi profughi e rifugiati, nelle vite dei cristiani dimenticati in una Medina e su frontiere sempre più porose e insidiose. Il libro,di 128 pagine, comprende alcune poesie tratte da: Laura Schrader, “Canti d’amore e di libertà del popolo kurdo”, © 2019 END Edizioni; “Sherko Bekas. Scintille di mille canzoni”, © 2017 Scienze e Lettere; Paola Splendore, “Choman Hardi. La crudeltà ci colse di sorpresa”, © 2017 Edizioni dell’Asino.

 

Stefano Stranges è un fotografo e fotoreporter indipendente italiano.Classe 1978, inizia la sua carriera professionale nel 2006 nel mondo della moda e del reportage di viaggio, ma ben presto punta il suo obiettivo verso le tematiche sociali più problematiche del pianeta. Iniziano quindi le collaborazioni con ONG nazionali e internazionali.
I suoi scatti catturano le dure realtà che attanagliano la società contemporanea, dallo sfruttamento alle guerre civili, dai disastri causati dalle catastrofi naturali alle problematiche dovute ai cambiamenti climatici. Con le sue foto ha sovente raccontato come l’uomo, nonostante le varie avversità, riesca sempre a ritrovare la forza di creare un nido, anche in assenza di pareti. Ha immortalato lo sfruttamento legato alla produzione degli strumenti tecnologici, dagli abitanti del Congo nelle miniere di coltan alla immensa discarica tecnologica del Ghana, in un reportage che lo ha portato a essere premiato con diversi riconoscimenti internazionali. Questo lavoro è stato inoltre argomento di una talk tenuta al TEDx della città di Rovigo nel 2019. Ha trattato la questione dell’infanticidio di genere nelle aree del sud dell’India e quella delle problematiche ambientali nel nord dello Zimbabwe in una lunga collaborazione con l’ONG Terre des Hommes. Dal 2017 ha avviato un progetto legato alla didattica e sensibilizzazione in aziende e centri formativi in qualità di relatore. Alcune sue foto fanno parte della Collettiva EXODOS, mostra che nel 2019 ha ricevuto la Medaglia d’oro al valore sociale dal Presidente della Repubblica.
Ha pubblicato i suoi reportage su numerose riviste, tra le quali Rolling Stone, Il Reportage, Millenium del Fatto Quotidiano, Jesus Magazine, Il Manifesto, La Stampa, La Repubblica, Left Magazine, Famiglia Cristiana. I suoi lavori sono stati esposti in varie mostre, sia personali che collettive, in Italia ed Europa.

 

Adriana Fara è nata ad Alghero. Giornalista professionista, ha collaborato con la Rai, La Stampa e il Corriere della Sera per la cronaca giudiziaria e gli esteri. Ha ricoperto il ruolo di direttore responsabile di due magazine nazionali, uno dei quali dedicato all’Africa. Missioni estere: tre anni nei Balcani (Albania, Kosovo, Serbia, Macedonia, Bosnia), due in
Africa (Missione UNMEE-Etiopia ed Eritrea), Libano, Iraq e Kurdistan. Ha vissuto in Arabia Saudita, Kuwait e in Bahrain per cinque anni, dal 2010 al 2015.
Pubblicazioni: “Bahrain, Never mind” 2017 e “Kally Wally Bahrain” 2018
Ed. RaineriVivaldelli.
“Tacciano le armi” 2021 Ed. Eugraphia

 

Marioluca Bariona nato nel 1971, ha vissuto a Torino, Ventimiglia e Genova, dove si è laureato in scienze infermieristiche. Ha insegnato presso le università di Pisa e Torino.​ Fotografo autodidatta e attivista, utilizza la fotografia come mezzo di sensibilizzazione ai problemi sociali e predilige un linguaggio fotografico concreto e rivolto all’osservazione della realtà. Ha pubblicato su riviste internazionali ed esposto a Torino.

 

 

STRALCI DA “TACCIANO LE ARMI”

 

Il significato di Bartella è “La figlia della rugiada”. Molti cristiani vivevano e vivono ancora lì e molti altri hanno lasciato questo luogo di tragiche sofferenze. Sono conosciuti come persone di buon cuore, intelligenti e grandi lavoratori. Molte di queste persone sono medici, ingegneri, insegnanti e artisti, come mio suocero. Tuttavia, questo semplice villaggio è stato attaccato molte volte nei secoli passati e l’ultimo attacco è stato da parte dell’ISIS che è arrivato portando bandiere nere, spade,

molteplici tipi di armi e, soprattutto, non ha avuto alcuna pietà. “Ricordi di Pioggia” di Aelen. “Sono sicuro che il Papa vorrà anche incontrare i fondamentalisti integralisti, dicendo loro che crede in Dio, nell’amore e nella riconciliazione perché loro hanno un’influenza sulla strada. “Ankawa”, intervista a Bashar Matti Warda, Arcivescovo Caldeo di Erbil.

 

“A questo punto possiamo inquadrare la domanda: che significato ha nel mondo di oggi l’Iraq? Per me è il nervo lesionato dal quale si è diffuso l’attuale malessere arabo. Questo malessere è parte importante del malessere islamico. Dunque il viaggio lo ritengo un pellegrinaggio nel più ampio malessere islamico del quale Francesco ha colto l’urgenza di curare il punto di origine”. “Francesco” di Riccardo Cristiano

“Sono venuta alla luce in questo angolo di mondo e in questa cultura durante il genocidio di Saddam Hussain. La campagna di Anfal, come la chiamò Saddam, ci costrinse alla fuga nel vicino Iran, e oggi sto scrivendo questo testo all’indomani dell’ennesimo genocidio del nostro popolo, e in particolare dei curdi della nostra antica fede yazida, i pochi che sono sopravvissuti a 73 precedenti genocidi iniziati nei giorni delle espansioni islamiche, 13 secoli fa. “Escaped” di Seivan M. Sali

Mostra: “TACCIANO LE ARMI” Mostra e Libro – Reportage sul Kurdistan Iracheno

 nei giorni della visita di Papa Francesco

Luogo: Torre di Sulis Fondazione Alghero | Musei Eventi Turismo Arte Piazza Sulis, 07041 Alghero SS

Inaugurazione: Mercoledì 3 Novembre 2021, ore 18.00

Periodo: dal  3 novembre al 15 novembre 2021

Orari:  Tutti i giorni dalle 10-12 dalle 15-19

Info e prenotazioni: L’Associazione “L’Albero Cavo”,  info@lalberocavo.it

340 321 10 28

Stac! ad Alghero, Fabio Saiu apre il suo studio | video

ALGHERO – Arriva ad Alghero Stac! Il festival di arte contemporanea, che rappresenta una ventata di aria fresca nel panorama locale e regionale, vedrà, questo weekend, protagonista il pittore algherese Fabio Saiu. Come previsto dal format, dal pomeriggio fino alla sera, sarà possibile entrare nel mondo di Saiu e ammirare le sue creazioni oltre che prendere visione degli spazi in cui opera. “Era da tempo che circolava l’idea di aprire gli studi agli esterni e finalmente c’è stata questa possibilità grazie al Festival Stac! e alle sue curatrici Eleonora Angiolini e Laura Vittoria Cherchi, commenta Saiu che rimanda anche a prossime iniziative che verranno realizzate ad Alghero e anche in altri località. Da segnalare che l’appuntamento vedrà anche un sottofondo musicale curato dal progetto di elettronica moderna “Allee der Kosmonauten”. Intanto sentiamo le parole di Fabio Saiu direttamente dal suo studio di via Vittorio Veneto 58 ad Alghero.

 

 

 

Street Art, dopo Giorgio Casu a Sant’Antioco un murales di “Millo”

SANT’ANTIOCO – Dopo l’opera “Is Nuus Nous” (I Nodi Nuovi) realizzata dall’artista sardo Giorgio Casu (in arte Jorge) in via Belvedere a Sant’Antioco, adesso è il turno di Francesco Camillo Giorgino (in arte Millo), apprezzato street artist di fama internazionale dai murales in bianco e nero con sprazzi di colore che sorprendono. Millo ha avviato il suo lavoro in via Matteotti, in un’ampia parete di una palazzina AREA, punto ben visibile da chi transita nella frequentatissima arteria, strada di accesso al vicino Comune di Calasetta.

L’opera commissionata a Millo (sulla quale, per ora, rimane l’assoluto riserbo) rientra nell’ambito del progetto Street Art e riqualificazione urbana, linea di azione del più ampio Museo Diffuso (sostenuto dalla Fondazione di Sardegna), progetto avviato da questa Amministrazione e ormai, a distanza di qualche anno, una certezza capace di mettere a sistema (e a frutto) tutti i punti di interesse presenti nel territorio comunale di Sant’Antioco, tanto nel centro urbano quanto nelle località costiere e, come in questo caso, nella periferia. Non è un caso, infatti, che per la seconda opera del progetto Street Art (la cui direzione artistica è affidata a Giorgio Casu) sia stata scelta via Matteotti, zona periferica su cui sono concentrati progetti e risorse per la sua rivitalizzazione.

Francesco Camillo Giorgino, alias Millo, è nato nel 1979 a Mesagne. Ha compiuto gli studi di Architettura ma poi, qualche hanno fa, ha cominciato a dipingere muri, facendosi così conoscere in tutto il mondo per la sua Street Art. Nel corso della sua carriera artistica è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti nazionali, tra cui il prestigioso “Premio Celeste” nel 2011. Numerose le sue partecipazioni a diversi Street Art Festival in giro per l’Europa: molte sue opere sono esposte a Roma, Milano, Bologna, Firenze, Londra, Parigi, Lussemburgo e Rio de Janeiro. I murales, pieni di dettagli, assorbono quanto più possibile gli elementi del contesto in cui si inseriscono. Per maggiori informazioni sulla sua produzione artistica: https://www.millo.biz/

Arte a Cagliari, mostra “Illusion: nothing is as it seems”

CAGLIARI –  È stata inaugurata, nella splendida cornice della Manifattura Tabacchi di Cagliari, la mostra ILLUSION: NOTHING IS AS IT SEEMS, uno sguardo all’interno della mente umana attraverso l’esplorazione delle motivazioni e dei meccanismi dell’inganno sensoriale.  A fare gli onori di casa è stato Alessandro Pisu a capo delle operazioni di Opificio Innova che ha portato Illusion in Sardegna: “Questa esposizione, dopo aver girato il mondo, arriva a Cagliari e abbiamo visto tutti che sta generando tanta curiosità tra il pubblico sardo e non solo. Le opere che presentiamo sono state commissionate dalla Science Gallery e dal Trinity College di Dublino, due tra le più prestigiose istituzioni culturali irlandesi oggi attive e presenti nel panorama internazionale. Le opere ci offrono, come suggerisce il titolo, una sfida sotto forma di illusioni sensoriali all’immaginazione del pubblico con l’obiettivo di promuovere la relazione tra cittadini e scienza”.

La mostra segna anche l’avvio, da parte di Opificio, della gestione di una parte degli spazi della Manifattura Tabacchi e rappresenta un esempio delle attività divulgative e innovazione che si intende proporre nei prossimi anni nel capoluogo: “Uno spazio – ha ricordato Pisu – che grazie alla visione della Regione Sardegna e di Sardegna Ricerche sta diventando un vero e proprio hub culturale e vetrina per l’innovazione nel cuore di Cagliari. E a partire dal mese di settembre, Opificio Innova proporrà alla cittadinanza un ecosistema fatto di spazi coworking, dimostratori tecnologici ed aree per l’apprendimento dove tecnologia, innovazione e qualità saranno di casa”.

Taglio del nastro alla presenza del sindaco Paolo Truzzu che ha espresso soddisfazione per l’apertura di un’esposizione dal respiro internazionale in uno spazio che è anche un simbolo per il capoluogo sardo: “Una mostra – ha sottolineato il primo cittadino – che ha girato il mondo, importante, che dà rilievo internazionale alla città. Sono convinto potrà essere un elemento di attrazione per chi vuole venire a visitare Cagliari. In questo particolare momento in cui i luoghi dell’arte e della divulgazione si stanno fortunatamente riaprendo alla presenza dei cittadini, dà una visione di speranza verso il futuro prossimo”.

Secondo Truzzu, iniziative di questo tipo sanno dare “la possibilità di offrire ai giovani e a tutti i concittadini spazi dove poter avere sempre una maggiore condivisione, sviluppare la conoscenza, anche solo la curiosità rispetto all’arte, alla scienza e all’innovazione è uno dei temi su cui l’Amministrazione comunale di Cagliari sta già lavorando”. In rappresentanza della Fondazione di Sardegna, partner dell’evento, è intervenuto il Direttore Generale Carlo Mannoni: “Opificio Innova è un logo importante che vedremo sempre più spesso nelle situazioni scientifiche e culturali in Sardegna. Per noi come Fondazione non è solo un contributo classico, è una partnership che si realizza tra opificio e la nostra società strumentale che si chiama Innois. È molto importante e simbolico che oggi si avvii questo percorso. Il fatto di avere delle mostre che girano il mondo e vengono qua ha un valore e credo che anche il mondo della scuola potrà in futuro beneficiarne. Per cui noi siamo qui non solo come sostenitori materiali ma anche come partner di Opificio e anche di altre strutture che animeranno al Manifattura nei prossimi anni”. La mostra sarà aperta dal 28 maggio, dalle ore 9 alle ore 20, fino al 31 dicembre. Il biglietto intero costa 10 euro, quello ridotto 8 euro.

ILLUSION è una esposizione interattiva che permette di indagare su come la percezione sostiene il nostro modo di vedere, sentire, pensare e capire il mondo, e ci mostra come ciò che percepiamo sia molto spesso radicalmente diverso dalla realtà che osserviamo con gli occhi.

ILLUSION presenta una serie di opere d’arte che trattano diversi tipi di illusioni, da Significant Birds di Nye Parry, una illusione uditiva che esplora come un’unica onda sinusoidale venga isolata dalla registrazione di una voce umana, a Cubes di Jennifer Townley, una scultura in alluminio basata su  un motivo geometrico di rombi che danno l’illusione di  vedere sei cubi, mentre in realtà i cubi percepiti risultano dalla composizione di tre rombi. Un’altra opera, The Hurwitz Singularity di Jonty Hurwitz, ci spinge ad interagire con la struttura compositiva prima ancora che l’illusione sia rivelata.

Web site: https://illusion.opificioinnova.it/

Cagliari, Illusion: straordinaria esposizione interattiva

CAGLIARI – Arriva, nella splendida cornice della Manifattura Tabacchi di Cagliari, in viale Regina Margherita 33, la mostra Illusione: nothing is at it seems, uno sguardo all’interno della mente umana attraverso l’esplorazione delle motivazioni e dei meccanismi dell’inganno sensoriale.  L’evento di apertura, rivolto alle sole autorità e ai giornalisti, avrà luogo giovedì 27 maggio, alle ore 11.00.  A partire dal 28 maggio, dalle ore 9 alle ore 20, l’esposizione sarà aperta al pubblico. Illusione: nothing is at it seems”. ILLUSION è una esposizione interattiva che ci permette di indagare su come la percezione sostiene il nostro modo di vedere, sentire, pensare e capire il mondo, e ci mostra come ciò che percepiamo sia molto spesso radicalmente diverso dalla realtà che osserviamo con gli occhi.

Coprodotta dalla Science Gallery of Ireland ed il Trinity College di DublinoIllusione presenta una serie di opere d’arte che trattano diversi tipi di illusioni, da Significant Birds di Nye Parry, una illusione  uditiva che esplora come un’unica onda sinusoidale venga  isolata dalla registrazione di una voce umana, a Cubes  di Jennifer Townley, una scultura in alluminio basata su  un motivo geometrico di rombi che danno l’illusione di  vedere sei cubi, mentre in realtà i cubi percepiti risultano dalla composizione di tre rombi. Un’altra opera, The Hurwitz Singularity di Jonty Hurwitz, ci spinge ad interagire con la struttura compositiva prima ancora che l’illusione sia rivelata.

Caggiulino Sardum visita l’incantevole Alghero

ALGHERO – Il simpatico cagnolino protagonista del progetto di valorizzazione territoriale Sardum, della PMI innovativa iInformatica, questa volta visita l’incantevole Alghero, nella provincia di Sassari (link al cartoon https://www.youtube.com/watch?v=v-702IDj7gA). Si tratta di una meta turistica fra le più raggiunte d’Italia, ed è famosa per essere la città più importante della Riviera del Corallo. Proprio a tal proposito Caggiulino indossa pinne e maschera da sub e si tuffa nel mare cristallino sardo mostrando i Coralli, noti comunemente quali gioielli preziosi, che sono dei piccolissimi polipi che vivono in mare, in delle grandi colonie che assumono un aspetto molto simile a quello di alcune piante. Il colore del loro durissimo scheletro è rosso acceso o talvolta rosa. Caggiulino racconta che nella città di Alghero esistono pochissime persone specializzate nella loro pesca, perché vivono solo a basse profondità, e sono degli animali dalla crescita molto lenta, per questo la loro pesca va controllata e la loro vita tutelata.

Caggiulino ritorna sulla costa e racconta che Alghero è una città dalla storia incredibile, la cui posizione strategica sul mare l’ha resa importante per chiunque l’abbia conquistata. Alghero conserva tutt’ora ben il 70% delle fortificazioni costruite nell’epoca medievale. Una di queste Torri è stata dedicata alla memoria di Vincenzo Sulis, un uomo dalla vita molto avventurosa che fu per vent’anni prigioniero nella torre, che Caggiulino incontra.

Nello stile Sardum dei cartoni animati, il personaggio in lingua sarda si racconta con Caggiulino asserendo: “Salludi caggiulino, deu seu Vincenzo Sulis! Seu nasciu in casteddu in su 1758 e appu tentu una vida meda interessanti e movimentada! Appu mollau is istudiusu de giovanu ma, dopu una gioventù de delincuenti, appu sighiu a istudiai, e in su 1793 appu guidau sa rivolta contra is francesus chi obianta concuistai casteddu! Seu stettiu tribunu popolare e appu guadangiau meda rispettu de sa popolazioni sarda. Custu rispettu adi causau timoria in sa famiglia Savoia, chi timmiat de pedri su poderi. Deu no tenìa nisciuna ambizioni politica personalli, ma cantu appu cumprendiu ca is savoia mi obianta serrai in prasoni fiat troppu tradu. M’anti serrau in sa turri e s’aquila in casteddu e postisi in custa turri de s’alighera, chi oi pigada su nomi miu. Seu abbarrau innoi po 21 annus, e appu tentau de fui duas’ottas. In su 1821 Carlo Felice m’at donau sa grazia e appu passau is uttimus annus de sa vida mia in s’isula de sa maddalena, innoi appu scrittu una autobiografìa. Immoi ti deppu salludai, a si biri chizzi caggiulino!”

A questo punto Caggiulino ringrazia e saluta Vincenzo e ci rimanda alla prossima avventura.

Il cartoon nato per riscoprire il territorio, storia e tradizioni, affascinando piccoli e grandi, è stato realizzato da Giulio Setzu (coordinatore del progetto e voce sarda di Sulis) , Alessandro D’Alcantara, Emilio Massa, Davide Scintu, Angelo Cucina, Emanuele Malloci e Demetrio Cavara (voce di Caggiulino). Il coordinatore del progetto Giulio Setzu, giovanissimo laureato in lingue e culture per la mediazione linguistica ed appassionato di lingua sarda, afferma che “Si tratta di un ulteriore contributo della pmi innovativa iinformatica per iniziare al meglio il periodo della Sardegna come prima Regione in Zona Bianca, valorizzando il bellissimo patrimonio sardo in modo nuovo e per trasmettere a tutti fiducia nel futuro, soprattutto per il settore turistico-ricettivo, in vista dell’arrivo della primavera.”