Antincendio, collaborazione tra Regione Sardegna e Israele

SANTU LUSSURGIU – “La visita dell’ambasciatore israeliano in Sardegna è stata un’importante occasione per riavviare un discorso di collaborazione iniziato tempo fa e provvisoriamente interrotto anche a causa dell’emergenza sanitaria. Abbiamo deciso di pianificare un percorso che consolidi il rapporto e possa consentirci di avviare qualche progetto pilota, in particolare sul tema della prevenzione e della rilevazione degli incendi e della ricostituzione forestale”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, al termine del sopralluogo, in compagnia di Dror Eydar, ambasciatore di Israele in Italia, nel cantiere forestale Pabarile nel Montiferru, in territorio di Santu Lussurgiu, nella zona dove la scorsa estate migliaia di ettari del patrimonio boschivo isolano erano stati distrutti da un incendio di grosse dimensioni.

“La collaborazione con Israele, che potrà realizzarsi anche in altri settori di particolare interesse per la Sardegna, come acqua, energia, agricoltura, può essere un valore aggiunto per la nostra Isola – ha aggiunto l’assessore Lampis – Condividere sia aspetti di innovazione tecnologica che una consolidata esperienza in alcuni settori rappresenta una grande opportunità per la Regione Sardegna. Infatti, qualsiasi aiuto e collaborazione nell’ambito della lotta contro gli incendi significa fare un importante passo avanti verso il consolidamento delle buone pratiche che l’esperienza sarda mette in campo da anni

Polizia Municipale: auguri al Comandante, ma errori nell’inquadramento

ALGHERO – “Auguri al nuovo Comandante pro-tempore della Polizia Urbana di Alghero, Dottor Matteo Bertocchi, assunto come funzionario categoria D, articolo 110 comma 2 del TUEL dal 30 giugno fino a fine mandato del Sindaco Conoci. Il suo mantenimento in servizio ad Alghero è strettamente legato infatti a quello del Sindaco in carica.
L’amministrazione di Alghero ha scelto di non dotarsi di un dirigente per guidare la polizia locale, come è avvenuto col Comandante Calzia in passato, ma si affida ad un funzionario esterno nell’ambito della categoria giuridica D, con contratto a tempo determinato e al di fuori della dotazione organica del Comune.
Evidentemente la Giunta Conoci ha ritenuto che non vi siano professionalità analoghe presenti all’interno della polizia urbana algherese. Perché questo è un elemento perentorio e fermo, sancito dalla norma e dalla giurisprudenza: si può assumere ex TUEL art. 110 comma 2 purchè non vi siano professionalità equiparabili all’interno dell’ente.
Unanimemente i giudici amministrativi hanno sempre ricordato inoltre il carattere eccezionale del reclutamento esterno rispetto alle ordinarie modalità di selezione del personale: programmazione triennale del fabbisogno del personale o riqualificazione professionale del personale interno, secondo il noto principio di autosufficienza organizzativa.
Ma colpisce anche un altro fatto: da contratto collettivo nazionale di lavoro le posizioni organizzative di categoria D possono ricevere fino a 16.000 euro aggiuntive. In questo caso l’Amministrazione Conoci è stata generosa: assegna al nuovo comandante 30.000 euro aggiuntive, oltre lo stipendio, deliberato dalla giunta e commisurato – così dice il comma 3 dell’art. 110 – alla specifica qualificazione professionale e culturale, evidentemente attribuita dalla Giunta Conoci al Comandante della Polizia Municipale di Pula, in servizio ora ad Alghero fino a fine mandato Conoci.
Torneremo probabilmente su questi punti anche con altri atti. Riteniamo che le risorse debbano essere assegnate all’intero corpo in ragione di progetti speciali, come quello della turnazione notturna dei vigili urbani, essenziale in una città turistica soprattutto nella stagione estiva”

Gabriella Esposito
Mario Bruno
Pietro Sartore
Raimondo Cacciotto
Ornella Piras
Valdo Di Nolfo
Mimmo Pirisi
Maria Antonietta Alivesi
Giusy Di Maio

 

Crescita del Porto, Prg essenziale: attese risposte dalla Regione

ALGHERO – Il Porto di Alghero può e deve crescere. Altre località, da tempo, hanno implementato in maniera deciso la loro offerta di servizi aumentando dunque le ricadute economiche e di conseguenza la presenza di imbarcazioni, anche di grande portata. Per ottenere dei risultati tangibili è indispensabile che la Regione faccia la sua parte. Non solo, ad esempio, nel via libera per la definitiva realizzazione, e dunque disponibilità del “Molto di sopraflutto” (opera in abbandono da anni), ma anche, e soprattutto, con l’approvazione del “Piano Regolatore del Porto”.

“Le linee guida del Piano – afferma l’assessore all’Urbanistica del Comune di Alghero Emilian Piras – sono pronte e da tempo abbiamo avviato il tavolo di coordinamento con la Regione,  ma da un anno attendiamo risposte” e ancora il delegato della Giunta Conoci. “Il nostro intento è riprendere le attività sospese e portare all’attenzione dei cittadini e degli operatori economici le nostre proposte per le eventuali osservazioni al fine di giungere ad una definitiva attuazione del Piano”.

Nella foto area del Porto di Alghero emerge il particolare del “Molto di sopraflutto” ad oggi ancora non utilizzato

 

Mercede, area sportiva concessa e ancora in abbandono: cosa succede? |video

ALGHERO – “Ieri mattina abbiamo protocollato un’interrogazione per capire che intenzioni abbia l’Amministrazione relativamente alla struttura sportiva di via Tarragona (ex tennis club)”, cosi i consiglieri comunali di Centrosinistra riguardo l’area adiacente il Parco Tarragona che è ancora in abbandono e rappresenta anche un problema per la fruizione di famiglie e turisti del polmone verde di Alghero.
“Nel gennaio del 2021 infatti il Comune decise di fare un bando per affidare in concessione gratuita per cinque anni l’impianto sportivo situato dietro la chiesa della Mercede. L’affidamento della struttura di via Tarragona avvenne poi nell’agosto 2021. L’assessora Caria consegnò le chiavi della struttura alla società aggiudicataria del bando, la A.S.D. Padel Club Alghero.  Come si può leggere nella nota stampa del comune emessa in quella data il concessionario aveva in progetto “la realizzazione di quattro campi da padel, un campo polifunzionale, la ristrutturazione della Club House, la riqualificazione delle aree scoperte mediante opere di sistemazione delle recinzioni, degli accessi e delle alberature, il ripristino degli impianti di illuminazione, elettrico, idrico e condizionamento”. Sempre nel comunicato dell’Amministrazione comunale si spiegava che  “l’aggiudicazione prevede che i rinnovati spazi con impianto polivalente (pallavolo, basket..) dovranno essere fruibili prioritariamente dagli alunni degli istituti scolastici prossimi e privi di palestre o di spazi propri”.  Sempre rileggendo quanto scrivevano l’Amministrazione e la Assessora Caria, che aveva curato il bando, la struttura avrebbe probabilmente potuto riaprire i battenti già dopo l’estate, cosa che avrebbe permesso alle scuole di avere la struttura disponibile già dall’anno scolastico 21/22″.
“In realtà, però, i lavori di sistemazione dell’impianto di via Tarragona fino ad oggi non sono mai neppure iniziati e allo stato attuale sembrerebbe tutto completamente fermo ed è per questo motivo che abbiamo deciso di interrogare il Sindaco e l’Assessora per cercare di conoscere quali siano le cause che hanno prodotto lo stallo. Vogliamo essere edotti su quelli che sono stati i dettagli dell’iter procedurale, in modo da capire le motivazioni di un ritardo simile e individuare le responsabilità dell’Amministrazione comunale”.
“Crediamo, infatti, che la struttura debba essere assolutamente riqualificata e condividiamo anche la scelta di affidarla a un soggetto privato, ma il protrarsi dello stallo è un problema anche per le scuole che utilizzavano la struttura negli anni passati e che ora ovviamente non ne possono usufruire. Il tempo purtroppo sta passando e il campo resta in stato di totale abbandono; se non si agisce in modo repentino il timore è che, a causa dell’immobilismo conociano, anche per l’anno scolastico 22/23 la struttura non potrà essere utilizzata da nessuno. Per questa ragione la speranza è che la nostra interrogazione possa fungere da sprone per l’Amministrazione”.

Disservizi Abbanoa nell’agro di Alghero, “ora basta”

ALGHERO – “Negli anni la gestione da parte di Abbanoa S.p.A. delle reti idriche e degli impianti di potabilizzazione e depurazione è stata caratterizzata da innumerevoli segnalazioni di gravi criticità e disservizi da parte delle Amministrazioni locali e dei cittadini,delineando un quadro di grave ed allarmante inefficienza nella gestione del Servizio Idrico Integrato. La mancata erogazione in questi giorni dell’acqua nelle borgate di Guardia Grande,Santa Maria La Palma e Sa Segada,sta aggravando la situazione dovuta alle alte temperature per tutti i residenti dell’agro,ritardi dovuti per la riparazione del sistema idrico da parte di Abbanoa,le continue richieste da parte del Sindaco per un intervento in urgenza per la sostituzione di una pompa sommersa, sono andate nel vuoto a tutt’oggi. L’efficienza del sistema idrico è subordinata a una programmazione nazionale di interventi,a questo si invita la società Abbanoa, per porre fine ai numerosi disagi a cui stiamo assistendo”.

Gruppo Consiliare UDC Alghero

 

Sicurezza e decoro, Fdi a Conoci: “ecco cosa dobbiamo fare”

ALGHERO – “Il 21 Giugno 2022, Fratelli d’Italia ha trasmesso al Sindaco Mario Conoci un progetto per la sicurezza e il decoro urbano per l’estate 2022, al fine di assicurare un efficace controllo del territorio, contrastando sia i comportamenti illegali, sia quelli lesivi della sicurezza e del decoro cittadino. La proposta è stata elaborata dal coordinamento cittadino, dai Dipartimenti Sicurezza e Commercio con Gianni Pais e Maurizio Papa e dal gruppo consiliare con Monica Pulina e Giovanni Monti.

Dopo aver incontrato varie realtà locali e analizzato attentamente con loro la situazione della città, Fratelli d’Italia ha portato all’attenzione del Sindaco i settori principali su cui dovrebbe incentrarsi l’azione amministrativa, indicando nel dettaglio gli obiettivi, le azioni e le relative risorse finanziarie e umane per attuarle.

I settori di intervento previsti riguardano:

  • la circolazione stradale, la sosta selvaggia,
  • il corretto utilizzo delle spiagge, i reati contro il patrimonio,
  • i comportamenti fuori controllo e il disturbo della quiete pubblica,
  • il commercio e le occupazioni abusive o irregolari del suolo pubblico,
  • la vendita di alcolici ai minori,
  • il decoro urbano relativamente all’assunzione di comportamenti corretti e rispettosi dei

regolamenti e delle ordinanze da parte di cittadini e ospiti con particolare riguardo al gettito di rifiuti,

  • la raccolta delle deiezioni canine e rispetto degli arredi urbani e, del territorio.

“Riteniamo – dichiara Marco Di Gangi, coordinatore cittadino del circolo di Fratelli d’Italia

– sia un errore sottovalutare i chiari segnali di insofferenza e di allarme che arrivano da parte di cittadini e di imprese sempre più preoccupate dai ricorrenti episodi di microcriminalità e di diffuso vandalismo, oltre a quelli del crescente disagio dovuto alla mancata osservanza dei regolamenti e delle ordinanze disposte a tutela di cittadini e imprese sminuirne portata e conseguenze – continua Di Gangi, – non aiuterà certamente a risolvere un problema che, al contrario, deve essere affrontato e risolto con fermezza e tempestività.

Dato per acquisito che la comunità algherese possieda gli anticorpi per rigettare questi fenomeni, resta il fatto che di fronte a situazioni non episodiche di devianza ci siano due strategie possibili: l’inerzia, nella speranza che questi fenomeni prima o poi cessino o l’adozione immediata di misure di controllo e di contrasto per evitare la l’assuefazione e la rassegnazione.  Fratelli d’Italia Alghero propende decisamente per questo secondo approccio. Una precisa e articolata proposta che Fratelli d’Italia Alghero indirizza al Sindaco al quale si chiede di adottare una serie di atti utili a gestire una situazione non più sostenibile”.

Agro contro Comune e Regione, Pai: “ci hanno preso in giro”

“Ancora una volta la politica cittadina e quella regionale la fanno in barba all’agro, decidendo sulla testa dei cittadini e delle aziende senza neppure porsi il problema di quanto danno economico causeranno.  La variante al Piano di Assetto Idrogeologico, il famoso PAI, tanto decantata come la risoluzione dei problemi creati dal Piano Stralcio Fasce Fluviali e dal primo studio del 2018 altro non è una vera presa in giro!”, cosi Tiziana Lai presidente del Comitato Zonale della Nurra che si scaglia contro le attuali guide di Regione e Comune.

Non è neppure un pannicello caldo ma una vera è propria presa per i fondelli, in totale spregio alle più comuni regole politiche ed amministrative.

L’amministrazione Conoci, la maggioranza di centrodestra a trazione sardista/leghista in carica, con al suo fianco il Presidente Michele Pais come rappresentante del territorio in Regione, sceglie non solo di andare in continuità con il progetto dell’amministrazione Bruno, nonostante la feroce opposizione fategli e il grande risalto sull’argomento usato appositamente in campagna elettorale, ma sceglie anche di non risolvere i problemi tecnici.

Ci spieghiamo meglio:

  • l’incarico per il progetto sia dell’art. 8 sia quello per la variante dell’intero territorio comunale è stato ri-assegnato all’Ing. Fabio Cambula;

  • l’area della Bonifica avrà 2 aree distinte di vincolo, una con vincolo idrogeologico hi* e una con vincolo idrogeologico hi4;

  • le opere di mitigazione previste sono solo n.8 (OTTO) su 800 ettari a vincolo ed hanno un importo totale di €.2.540.000,00 su un totale di €.10.145.000,00 per tutto il territorio comunale;

I risultati di questi tre punti sono i seguenti:

  • Il tanto vituperato Ing.Cambula prosegue il suo lavoro di progettazione in continuità con il lavoro precedente senza naturalmente smentire se stesso;

  • l’area della bonifica storica divisa ancora a sua volta in due zone di vincolo, creando un ulteriore differenza tecnico/economica in un territorio che per natura e storia è invece omogeneo;

  • nessuno studio di dettaglio che permetta la vera risoluzione dei problemi, sia in termine di vincolo sia in termine di opere pubbliche, ma uno studio che prevede un maggior dettaglio solo nell’area della piana di Orune dove il vincolo passa da hi4 a hi* e nessuna novità per il resto del territorio;

  • previsione di pochissime opere di mitigazione per altro solo nel territorio dove non è stato operato un maggior dettaglio;

  • 800 ettari di territorio produttivo, su cui insistono importanti attività economiche e decine di famiglie, lasciate ad annegare nella marea dei vincoli idrogeologici con le nefaste conseguenze sia economiche che tecniche;

  • le novità sulle hi* sono determinanti in termini vincolistici. Il comune dovrà introdurre “norme relative al divieto di realizzazione di nuovi volumi interrati e seminterrati, alla realizzazione di interventi di adeguamento e di misure di protezione locale ed individuale, alla dismissione obbligatoria e irreversibile dei locali interrati esistenti” come da comma 5 quinquies art.8 N.T.A. PAI aggiornate con Delib.G.R. n. 2/8 del 20.1.2022

Dove sono i nostri amministratori ed i nostri cari consiglieri comunali, quelli che tanto hanno usato la nostra battaglia per la loro campagna elettorale? Hanno tutti ben pensato di stare lontani dalle nostre riunioni per non sentire la nostra posizione e così avere la libertà di votare uno strumento che mette in ginocchio il territorio.

Dov’è la politica, quella vera, quella capace di approfondire ed analizzare nel dettaglio le conseguenze delle scelte fatte ed in grado di porre rimedio, se necessario, a tutela di tutti i cittadini senza dover sottostare a dettami o schemi che nulla hanno a che vedere con il bene pubblico?

Solo l’Assessore Emiliano Piras si è posto davanti al confronto pubblico difendendo scelte indifendibili e interpretando norme che poco hanno da essere interpretabili.

Chiediamo ancora una volta, dopo tre anni di interlocuzioni e di prese in giro, che ci si fermi, che si ragioni in maniera sensata e compiuta e che si faccia dunque un progetto di variante con dettaglio unico per l’intero territorio della bonifica storica, prendendo in esame la realtà dei luoghi con cartografia adeguata e mettendo in campo la volontà di liberare il territorio dai vincoli oltre a progettare opere realmente utili.

Proseguiamo la nostra battaglia in tutte le sedi opportune e necessarie per tutelare le nostre ragioni ed il nostro patrimonio economico, battaglia per altro già in piedi dal 2017, senza mollare di un millimetro e senza fare sconti a nessuno. “

“Crisi epocale, altro che avanzo: meglio spendere tutto per Alghero”

ALGHERO – “Ancora una volta da Porta Terra, un paio di giorni addietro, è stato diffuso un comunicato stampa di esultanza per celebrare un avanzo di Amministrazione elevato, senza che ci si rendesse conto che, vantarsi di aver fatto risparmi esagerati invece di investire per asfaltare le strade, per ripulire la città, per tagliare le erbacce, per attivare servizi di controllo notturno, per rifare la segnaletica stradale, per fare insomma tutte le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria che sono necessarie in una città, è tutto tranne che un vanto.
Un avanzo (differenza tra entrate e spese, tra risorse disponibili e soldi spesi per i servizi cittadini ) molto alto, infatti, non è affatto indice di un comportamento virtuoso, ma piuttosto sintomo di inefficienza amministrativa e di incapacità di spendere.
In occasione dell’approvazione del Rendiconto 2020, segnalai che lo stesso Ufficio parlamentare di Bilancio aveva ben spiegato che «L’accumulo di un avanzo di amministrazione molto elevato negli enti locali non rappresenta un elemento di virtuosità, ma una patologia frutto di regole contabili distorsive e di prassi amministrative inefficienti», nella speranza che Sindaco, Assessora e maggioranza capissero che i loro presunti tesoretti derivavano dalla loro incapacità di spendere e investire nei tempi corretti e per il futuro provassero a invertire la rotta.
La cosa ancor più grave quest’anno è, dunque, che, se errare è umano, perseverare diventa diabolico e veramente risulta incomprensibile capire se ci si vanti di un avanzo elevato solo per provare a confondere le acque o perché si è talmente incapaci da essere inconsapevoli.
Lo scorso anno, visto l’avanzo esagerato del Rendiconto 2020, convinto di spronarli a invertire la rotta, dissi che, se i nostri Amministratori avessero continuato a lasciare le strade piene di fossi, i marciapiedi pieni di erbacce, la città sporca, eccetera, molto probabilmente anche nel 2021 sarebbero riusciti ad avere un avanzo di Amministrazione elevato.
Purtroppo per Alghero, ci sono riusciti…”
Pietro Sartore, consigliere comunale

“Vandali e attentati, agenti municipale a piedi e anche di notte”

ALGHERO – “L’ennesimo episodio di vandalismo notturno, aggiunto ai ripetuti attentati alle attività commerciali del centro storico, pongono seriamente  il tema della sicurezza in città.
Riteniamo debba fare tutta la propria parte anche l’amministrazione comunale, insieme alle altre forze dell’ordine. Serve uno sforzo straordinario anche in termini di risorse per attivare in città un turno notturno della polizia urbana. Ci auguriamo che vengano ripristinati in servizio i vigili di quartiere, su più turni, anche notturni, grazie ad un progetto speciale e sempre più essenziale, che va pagato ai sensi di legge.
Va allargata la videososveglianza a tutto il centro storico e le attività che quotidianamente cercano di attivare degli strumenti di protezione vanno sostenute dall’Amministrazione sia a livello burocratico che a livello economico.
Ma soprattutto le attività non devono sentirsi sole, i loro sforzi vanno messi in rete  con il supporto dell’amministrazione e delle forze dell’ordine. Bisogna far tornare l’alguer veglia un posto sicuro dove investire e aprire una attività e si deve assolutamente evitare che la notte la città vecchia continui a essere terra di nessuno, preda di vandali, balordi e delinquenti”.
Mario Bruno
Ornella Piras  
Gabriella Esposito
Beniamino Pirisi
Raimondo Cacciotto  
Pietro Sartore

Attacco hacker alla Regione, attivati sistemi di sicurezza

CAGLIARI – Lo scorso 1 febbraio la società in house SardegnaIT ha subito un attacco informatico di tipo ransomware che si è propagato anche ai sistemi di gestione degli archivi digitali dell’Amministrazione Regionale.

L’attacco rilavato il primo febbraio è stato gestito con la Polizia Postale di Cagliari con il supporto del CNAIPIC.

Non è stato richiesto nessun riscatto e non è stata attivata alcuna trattativa dagli uffici dell’Amministrazione Regionale. Era presente nei PC e server attaccati la tipica richiesta di contatto al gruppo HACKER, che da parte dei nostri uffici è stata notificata esclusivamente alla Polizia Postale.

L’attacco è stato perimetrato esclusivamente ad una parte dei sistemi gestione, postazioni di lavoro ed archivi dei file (oggetto poi di pubblicazione nel dark web il 17 giugno).  Dopo la prima fase di gestione della crisi, si è proceduto immediatamente al ripristino dei dati dai sistemi di backup che risultavano integri.

Rispetto ad analoghi episodi criminosi che hanno interessato altre pubbliche amministrazioni, Regione Sardegna non ha avuto subito alcun disservizio impattante ai sistemi di base. L’attacco non si è quindi propagato ai sistemi centrali: contabile, protocollo, gestione del personale.

Il databreach è stato immediatamente notificato dal Titolare (per il tramite dell’ufficio del Responsabile della Protezione Dati) al garante per la protezione dei dati, seguendo il corretto iter amministrativo.

È stata inoltre presentata denuncia alle autorità competenti per il tramite della Polizia Postale di Cagliari che sta svolgendo le indagini, e considerato il contesto internazionale gli uffici hanno tenuto il massimo riserbo anche in ragione della prima fuga di notizie in quanto le indagini sono ancora in corso al fine di identificare i responsabili.

“Qualunque intervento tecnico venga introdotto, non risulterà mai sufficiente senza la partecipazione dell’essere umano che dovrà raggiungere piena consapevolezza del rischio insito dell’uso delle tecnologie digitali. Ecco perché si stava operando prima ancora di questo attacco alle Academy di formazione, tra cui quella sulla Cyber dedicata ai referenti informatici della Regione e degli enti locali, la prima rivolta alla P.A in collaborazione stretta con la Polizia Postale e l’università di Cagliari, Facoltà di Ingegneria Indirizzo Cybersicurezza e intelligenza artificiale”, precisa l’Assessora Valeria Satta, che aggiunge: “Non si tratta infatti del primo attacco subito: la Regione Sardegna subisce ogni mese, come tutti gli enti pubblici, numerosi attacchi di livelli diversi di gravità. Questi episodi, dice ancora l’assessora Satta, vengono sistematicamente neutralizzati dai sistemi di protezione e dai tecnici informatici che presidiano incessantemente le infrastrutture telematiche regionali.