70esimo anniversario Movimento Scout, defibrillatore per il campo base

ALGHERO – Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, nato a Roma nel giugno 1954, compie 70 anni e per l’occasione sono stati organizzati eventi in tutte le Regioni Italiane ed in tutte le Comunità Masci Regionali. Anche la Comunità Masci di Alghero organizza l’evento nell’ambito dei festeggiamenti del 70° anniversario.

Il Masci Alghero 1 che opera nella chiesa di San Francesco sin dal 1988, è affidataria di una porzione di pineta in località Guttierrez, utilizzata prevalentemente da Gruppi Scout per le attività all’aperto, a disposizione di Associazioni, Enti, Parrocchie e quanti ne fanno richiesta per attività sociali. Per agevolare le attività dei fruitori del campo base scout ha deciso di dotarlo di un defibrillatore, indispensabile in caso di emergenza.

Per realizzare questo progetto la Comunità MASCI Alghero 1 ha organizzato, alcune attività di autofinanziamento, come pedalate amatoriali, festa di carnevale con pranzo di autofinanziamento, per la raccolta dei fondi necessari. Reperite le risorse necessarie è stato acquistato il Defibrillatore che verrà presentato in occasione della conferenza organizzata sabato 18 Maggio 2024 alle ore 17,30 presso sala conferenze del Convento di San Francesco, sede della Comunità MASCI Alghero 1.

Per l’occasione interverranno S.E. Mons. Mauro Maria Morfino Vescovo della Diocesi Alghero-Bosa, il Dott, Mario Conoci Sindaco del Comune di Alghero, L’Associazione “Oltre Il Cuore”, Il presidente della Commissione Sanità del Comune di Alghero Cristian Mulas e La Segretaria Regionale del Masci Anna Rita Casu. L’invito a partecipare è stato esteso a tutti gruppi Scout del territorio, alle autorità cittadine, alle associazioni di volontariato e a tutti coloro che si ritengono interessati. Dopo la benedizione del defibrillatore e gli interventi in programma la cerimonia si concluderà con un augurale brindisi.

L’Aou di Sassari punta sull’igiene delle mani

SASSARI – «Caro infermiere ricordati di igienizzarti le mani prima di entrare nelle stanze dei pazienti». È la frase slogan che, in occasione della giornata mondiale dell’igiene delle mani (la ricorrenza cadeva il 5 maggio), è stata scelta per sensibilizzare gli operatori sanitaria, ma anche pazienti e visitatori, al corretto lavaggio delle mani.

A scriverla un bambino di 8 anni che, tra febbraio e aprile, a causa di un ricovero in Pediatria, ha frequentato la Scuola in ospedale. Una frase che coglie nel segno il senso del progetto sulla corretta igiene delle mani che l’Aou di Sassari ha realizzato in quattro reparti ospedalieri.

Il progetto – che ha coinvolto Ematologia, Traumatologia e Ortopedia del Santissima Annunziata, Terapia intensiva neonatale quindi Pediatria – è stato realizzato in due azioni, una rivolta agli operatori in attuazione del Piano Regionale di Prevenzione, e l’altra rivolta innovativamente ai pazienti/genitori/visitatori. Inoltre, sono state condotte ai fini di ricerca due inedite analisi (una quantitativa e l’altra qualitativa) sui comportamenti dei pazienti in tema di igiene delle mani e sulla loro percezione del problema.

L’iniziativa è stata presentata lunedì mattina (6 maggio) al settimo piano del Santissima Annunziata alla presenza del Magnifico Rettore Gavino Mariotti, del Direttore Generale dell’Aou Sassari Antonio Lorenzo Spano, del Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Sassari Nicola Addis e del Presidente dell’Ordine degli infermieri Gianluca Chelo.

«Un progetto che ha mirato a creare un processo di crescita dei pazienti e dei visitatori all’interno dei nostri reparti – ha detto il professor Paolo Castiglia, responsabile della Direzione medica del Presidio ospedaliero – questo perché le infezioni correlate all’assistenza possono essere trasmesse, oltre che dagli operatori, anche dai visitatori e dagli stessi pazienti che possono non avere la consapevolezza dei rischi».

E così, oltre a una formazione continua degli operatori, l’Azienda ha voluto sostenere questi aspetti anche con progetti innovativi, favorendo anche una formazione con e attraverso la Scuola in ospedale e l’associazionismo, in particolare con i volontari di Happyclown.

Un ruolo quello dell’Aou ribadito prima del direttore generale dell’Aou che ha sottolineato come sia importante «mantenere l’attenzione elevata e lavorare perché ogni giorno ci sia un riflettore puntato su questa pratica. Su queste questioni l’attenzione da parte nostra è elevata». Gli ha fatto eco la direttrice sanitaria, Lucia Anna Mameli, che ha ricordato come sia molto «importante la formazione, soprattutto per quanto riguarda gli operatori sanitari, ma anche per tutte le categorie che vengono a diretto contatto con il paziente. Così da creare una cultura dell’igiene delle mani, fondamentale per ridurre l’impatto delle infezioni nosocomiali».

IL PROGETTO E LE DUE AZIONI. Due quindi le azioni portate avanti dal progetto. La prima caratterizzata dal leitmotiv “Triplo Zero” rivolto agli operatori sanitari per ricordare che è importante: non indossare monili (anelli, bracciali, collane), non avere smalti sulle unghie, e non indossare accessori che non facciano parte della divisa di reparto (ad esempio felpe).

“Tre volte Sì!” è, invece, l’azione che ha coinvolto i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatria, al secondo piano del Materno infantile. Un’attività che, proprio attraverso il suo nome, vuole invitare i degenti a compiere tre azioni: Sì, io mi lavo le mani; Sì lo chiedo a chi mi cura (operatori sanitari); Sì, lo chiedo a chi mi ama (visitatori).

Un’azione che ha portato al coinvolgimento delle insegnanti della Scuola in ospedale (in collaborazione con i dirigenti Michela Maria Meloni dell’Istituto comprensivo Monte Rosello Alto e Antonello Pilu dell’Ic Latte dolce Agro) e degli operatori dell’Associazione Happyclown Sassari.

Tanti i lavoretti che i piccoli bambini hanno realizzato con l’aiuto delle insegnanti della Scuola che sono poi stati esposti in occasione della giornata.

Ai docenti di Scuola in ospedale e ai volontari di Happyclown – in chiusura dell’evento – il responsabile e della Pediatria, dottor Gianfranco Meloni, ha consegnato gli attestati di partecipazione, come ringraziamento per il loro impegno nella divulgazione e sensibilizzazione alla cultura dell’igiene delle mani.

L’illustrazione del progetto è stata curata dal Gruppo di lavoro “Igiene mani” istituito nell’ambito del Cica, il Comitato per la lotta alle infezioni correlate all’assistenza, costituito da: dottoressa Grazia Maria Deriu che lo coordina, quindi dalle dottoresse Serena Soddu, Valentina Cabras, Irene Martis e Simona Roggio per la Direzione medica di Presidio, igiene, epidemiologia e infezioni ospedaliere; dalla dottoressa Luana Azara per la Farmacia ospedaliera e dalla dottoressa Antonella Arghittu ricercatrice di Igiene nell’Ateneo sassarese e referente regionale per la comunicazione sulla Amr del Nord Sardegna.

L’igiene delle mani

L’igiene delle mani è un pilastro fondamentale per la prevenzione delle infezioni ospedaliere. Questa pratica semplice, ma efficace, può prevenire fino al 50% delle infezioni evitabili acquisite durante l’erogazione delle cure sanitarie. Sebbene l’igiene delle mani sia un gesto semplice, è sorprendente notare che in numerose strutture sanitarie non viene ancora eseguita adeguatamente.

La mancata igiene delle mani può portare alla trasmissione di germi, compresi quelli resistenti agli antibiotici. Questo può causare infezioni gravi nei pazienti, aumentando il loro tempo di degenza in ospedale, i costi sanitari e, in alcuni casi, può portare a esiti fatali. In Italia e in Europa, l’igiene delle mani è un indicatore chiave per i programmi di prevenzione delle infezioni e per la sicurezza del paziente. Tuttavia, i livelli di conformità all’igiene delle mani raramente superano il 70% nei paesi ad alto reddito.

Queste carenze nelle infrastrutture, nelle pratiche e nella cultura hanno enormi conseguenze sulla sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Ogni anno, su ogni 100 pazienti, 7 nei paesi sviluppati e 15 nei paesi in via di sviluppo acquisiranno almeno un’infezione ospedaliera. Inoltre, 8,9 milioni di infezioni ospedaliere si verificano ogni anno nelle strutture per acuti e in lungodegenza nell’Unione Europea.

Promuovere l’igiene delle mani riduce anche il carico di infezioni associate all’assistenza sanitaria e la diffusione della resistenza antimicrobica.

L’igiene delle mani è una pratica fondamentale che può salvare vite. È dovere dei professionisti sanitari promuovere l’importanza dell’igiene delle mani e lavorare insieme per migliorare la conformità in tutte le strutture sanitarie. “Le mani pulite salvano vite”.

“Dipendenze: rappresentazione in due atti”, due giorni di convegno a Sassari

SASSARI – “Dipendenze: rappresentazione in due atti”: è questo il tema della due giorni, 6 e 7 maggio, che si terrà nell’Hotel Carlo Felice di Sassari, di alta formazione e di sensibilizzazione della popolazione sul tema delle dipendenze da sostanza e del gioco d’azzardo patologico, organizzato dalla Asl di Sassari e dalla Asl di Cagliari.

“L’analisi delle problematiche di approccio, trattamento e riabilitazione a questo genere di problemi, nonché il confronto e la discussione in aula e nel teatro, permetterà ai giovani di fare un’esperienza altamente significativa, profonda, educativa e formativa con lo scopo di veicolare significati, valori e messaggi sui corretti stili di vita. Aiuterà, inoltre, a scardinare alcuni luoghi comuni diffusi tra i giovanissimi:“Smetto quando voglio”;“La canna fa meno male delle sigarette”; “Sono droghe naturali”; “gioco ancora 5 minuti e smetto”; “Lo faccio una volta sola … per provare””, dichiara Paolo Milia, direttore del Servizio Dipendenze Patologiche della Asl n. 1. “Vuole inoltre essere un momento di confronto per la promozione di buone pratiche, inserendosi inoltre nell’ambito della Promozione della salute, della Prevenzione di comunità oltre che della sensibilizzazione sui corretti stili di vita sia negli adulti significativi, che hanno compiti e relazioni educativo-formative, sia negli adolescenti e giovani adulti”.

L’evento, in programma nelle giornate del 6 e 7 maggio 2024, punta ad essere un momento di confronto fra diverse figure professionali, con differenti formazioni di base e appartenenti a diverse realtà territoriali, tutte comunque impegnate nel trattamento delle dipendenze. L’incontro si pone quindi come un momento di arricchimento del bagaglio di conoscenze di ciascun operatore sul fenomeno delle dipendenze sia per quanto concerne la dimensione scientifica sia per quanto attiene alla dimensione psico-sociale e terapeutico-riabilitativa.

Il progetto formativo si articola in due giornate, la prima (lunedì 6 maggio) dedicata alle dipendenze da sostanza, la seconda (martedì 7 maggio) al gioco d’azzardo patologico: la mattina sarà dedicata al lavoro di studio e approfondimento con relazioni tematiche sul fenomeno delle dipendenze. Il pomeriggio, invece, utilizza la forza espressiva teatrale, con la visione di due rappresentazioni dalla grande efficacia comunicativa: STUPEFATTO (Dipendenze da Sostanze, il lunedì pomeriggio) e GRAN CASINO’ (Gioco d’Azzardo Patologico, il martedì pomeriggio). Alle sessioni pomeridiane parteciperanno sia gli operatori, sia i giovani ragazzi delle scuole superiori e i ragazzi inseriti nelle comunità e nei servizi che operano nel territorio. Nei limiti della capienza dell’auditorium (di via Monte Grappa a Sassari) la rappresentazione è aperta alla popolazione.

La due giorni vede la collaborazione della Regione Sardegna, della Società Italiana di Psichiatria e Psicopatologia Forense (SIPPF), della Sezione Sarda della Società Italiana di Psichiatria (SIP Sez Sardegna), nonché della Sezione Sarda della Società Italiana delle Tossicodipendenze.

“L’evento si inserisce all’interno di un processo, lento ma di costante cambiamento del servizio per le dipendenze, ed è inserito in un progetto di più ampia riforma dell’assistenza sanitaria territoriale che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alle cure del cittadino, soprattutto a tutela delle fasce più fragili della popolazione (giovani, anziani, salute mentale, dipendenze), che vede i professionisti della salute impegnati in prima linea nella prevenzione di comportamenti e abitudini non salutari e, contestualmente, nella promozione di corretti stili di vita soprattutto tra gli adolescenti e i giovani adulti”, dichiara il direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi.

Alcuni numeri
Gioco d’azzardo patologico (Gap)
In Sardegna sono presenti circa 5.000 punti vendita di giochi pubblici, con una disponibilità pro capite di circa 1 esercizio ogni 648 residenti sardi, per un totale di 10.000 apparecchi presenti sul territorio regionale, con una macchina ogni 157 abitanti.
Nel 2020, in Sardegna, dai giochi su rete fisica, sono stati raccolti quasi 1 miliardo di euro (2,4% del totale nazionale), con una raccolta pro capite di circa 600 euro; ai quali si aggiungono 1 miliardo di euro dalla raccolta su canale telematico (quasi il 3% del totale nazionale), corrispondente a circa 700 euro pro capite. Nel corso del 2020, la raccolta pro capite per il gioco su rete fisica ha subito una riduzione del 42% in Sardegna e del 53% sul territorio nazionale.
A livello regionae, i valori più alti di raccolta pro capite su canale fisico sono stati registrati nelle province di Cagliari e Sassari, pari rispettivamente a 658 e 630 euro per abitante.

Sostanze
Il 63% dell’utenza in trattamento per droga è in carico ai servizi per uso primario di oppiacei, con l’eroina che rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento presso il Servizio delle Dipendenze della Asl di Sassari, che nel 2023 ha superato i 2.200 pazienti in trattamento.
A livello nazionale, la cocaina risulta sostanza primaria d’abuso nel 38,5% dei casi in trattamento, con un costante trend di incremento nel corso degli anni.
L’accesso ai servizi per uso primario di cannabis riguarda circa il 24,8% dei nuovi utenti.

Disturbi bipolari, in Sardegna 30mila persone ne soffrono

CAGLIARI – In Sardegna 30mila persone soffrono di disturbi bipolari, con costi diretti e indiretti che ammontano, stando alle stime dei ricercatori, a circa 180 milioni di euro annui. Un problema importante, dunque, che interessa diversi milioni di persone nel mondo e che sarà al centro dello “Standalone meeting” del Network Europeo sui disturbi bipolari, che si apre oggi, 2 maggio (alle 11, aula A della Facoltà di Economia, in via Sant’Ignazio 76 – Cagliari), e si concluderà domani venerdì 3 maggio (inizio alle 9).

«Un convegno – spiega Mirko Manchia, psichiatra dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e direttore della Scuola di specializzazione – che abbiamo organizzato per consolidare le collaborazioni scientifiche in atto e promuovere l’interesse verso la ricerca tra i giovani studiosi». L’evento è coordinato dal professor Manchia e dal professor Alessio Squassina del Dipartimento di Scienze Biomediche e dal gruppo di lavoro della Struttura Complessa di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari. Al working meeting sono attesi circa 40 ricercatori da tutta Europa, oltre a specialisti, dottorandi e specializzandi sardi.

Apriranno il convegno la professoressa Eva Z. Reininghaus, dell’Università di Graz, e professor Ole A. Andreassen, dell’Università di Oslo. Due giorni di full immersion sulle priorità di ricerca clinica, di base e di progettualità scientifica sul disturbo bipolare, oltre che sull’impatto economico e sociale della malattia.

«Nonostante la patologia rappresenti una problematica importante sia in termini clinici che socioeconomici, – prosegue professor Manchia – la ricerca però ancora fatica nei progressi sulla conoscenza delle basi biologiche, sull’identificazione di nuovi trattamenti e strategie di prevenzione. Il Network del Disturbo Bipolare dello European College of Neuropsychopharmacology (ECNP), promuove lo studio a diversi livelli, sia preclinico che clinico e traslazionale (dal laboratorio alla clinica)».

Il Network si riunisce due volte l’anno per la discussione di progetti di analisi, attività di disseminazione e di training per i giovani. E quest’anno, all’unanimità, è stata scelta Cagliari come destinazione per lo Standalone meeting. Un appuntamento che mira a sviluppare la consapevolezza e l’importanza della ricerca sul disturbo bipolare.

“La chirurgia robotica è realtà, alla faccia dei detrattori”

ALGHERO – “L’ospedale Marino di Alghero segna un importante passo avanti con l’avvio della chirurgia robotica. Oggi, con i primi interventi, questo ambizioso progetto diventa realtà, trasformando Alghero in un punto di riferimento regionale per la chirurgia ortopedica assistita da robot di ultima generazione” – Così Michele Pais, coordinatore regionale della Lega, commenta l’avvio della nuova interventistica ortopedica ad Alghero.
“Prende così luce il lungimirante progetto previsto dalla legge regionale 24 del 2020, da molti bollato come fantasioso, ma che oggi è realtà” – continua Pais – “Un progetto, quello del rilancio dell’Ospedale Marino di Alghero, fortemente osteggiato dai signori del “No a tutto”, che oggi governano la Regione. Gli stessi che hanno annullato, solo per ragioni ideologiche, le delibera del nuovo ospedale di Alghero, programmato e finanziato dalla precedente giunta di centrodestra dopo decenni di attesa da parte degli algheresi”.
“Sono ben 150 gli interventi chirurgici eseguiti dalla competente equipe ortopedica di Alghero nella nuova sala operatoria dell’Ospedale Marino, inaugurata il primo di marzo, che grazie agli investimenti strategici programmati dalla Regione e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari e al prezioso contributo dell’Università di Sassari con la facoltà di medicina, si pone come centro di eccellenza per l’ortopedia, con l’ausilio della tecnologia robotica più avanzata, la traumatologia e la riabilitazione, arricchito della divisione di endocrinologia per ciò che riguarda malattie degenerative del tessuto osseo, come l’osteoporosi”.
“L’inaugurazione di questa nuova fase rappresenta un traguardo significativo per la salute e le cure dei cittadini di Alghero, del nord ovest e della intera regione” – conclude Michele Pais “L’ospedale Marino di Alghero è pronto a offrire cure all’avanguardia grazie alla chirurgia robotica, migliorando la qualità della vita dei pazienti e contribuendo al progresso medico della Sardegna”.

“Pista ciclabile, attacchi ingiustificati e infondati: opera regolarmente autorizzata”

ALGHERO – Ancora attacchi ingiustificati ed infondati alle iniziative del Parco. La pista ciclabile di cui si chiede la modifica progettuale è stata già realizzata nel rispetto delle norme in materia dopo essere stata regolarmente autorizzata in conferenza di servizi in ossequio a tutte le prescrizioni dettate tra gli altri dall’Assessorato regionale competente per rete ciclabile regionale e in stretto raccordo con l’Amministrazione comunale.

La pista ciclabile che si sta ultimando lungo la via Emilia, realizzata dal Parco di Porto Conte con un finanziamento erogato dalla Rete metropolitana va finalmente a colmare una lacuna storica. Ossia mette finalmente in collegamento il tratto finale della pista ciclabile di via Lido-Viale Primo Maggio con il tratto di Viale Burruni e le piste ciclabili che corrono lungo ed all’interno del compendio del Calich.

Una interconnessione attesa da decenni, che consentirà tra l’altro ai cittadini ciclisti di raggiungere con comodità l’area sportiva di Maria Pia. Non solo, grazie all’intervento del Parco si restituisce dignità ad una strada che fino a ieri era un budello sterrato privo di sicurezza.

L’opera è stata possibile grazie anche ad un accordo con il Comune di Alghero che ha sancito la condivisione del tracciato certamente più sicuro rispetto alla trafficatissima via Liguria in cui non erano presenti neanche gli spazi utili.

A differenza di quanto affermato da chi continua a criticare il Parco per partito preso, le intersezioni a raso presenti sono ben segnalate con segnaletica orizzontale e verticale a norma del codice della strada. Sugli attraversamenti di Viale Burruni e Viale Primo Maggio sono presenti addirittura fanali brandeggianti ad indicare il passaggio dei ciclisti, operativi giorno e notte e dotati di pannelli fotovoltaici. Le intersezioni interne a Maria Pia sono tra l’altro a basso indice di pericolosità perché scarsamente trafficate e a limite di velocità ridotto. “Spiace rilevare ancora una volta – commenta il consigliere del direttivo del Parco di Porto Conte Adriano Grossi – delegato dal Consiglio direttivo per le opere pubbliche in corso di attuazione – come si continui ad accanirsi sulle iniziative promosse dal Parco ponendo e insinuando dubbi sulla legittimità e correttezza dell’intervento (e sulla professionalità della struttura del Parco e dei tecnici incaricati) peraltro autorizzato dagli Enti preposti.

Basta approfondire il progetto e quanto già attuato per rendersi conto che le critiche sono prive di fondamento. E invece ci si accanisce su un’opera moderna di cui si vorrebbe modificare l’impostazione quando la stessa è in fase di ultimazione.”

“L’intervento – prosegue Grossi – oltre che la pista ciclabile di via Emilia ha permesso di realizzare anche un parcheggio su Viale Burruni a supporto dell’accessibilità alle aree e dei sentieri naturalistici realizzati lungo le sponde del Calich e di completare un nuovo sentiero naturale che mette in collegamento Viale Burruni con la litoranea per Fertilia.”

La rinascita del Caval Marì affidata alla società Maxinna

ALGHERO – Sarà la società Maxinna di Massimiliano Galeandro e Andrea Pinna, presidente dell’Alghero Calcio e già a capo di diverse attività in città tra cui il ristorante Rafel a realizzare il progetto di riqualificazione e poi gestire lo storico Caval Marì (che manterrà lo stesso nome). L’idea progettuale è dello studio Artek dei tecnici Sergio Murgia e Stefano Govoni. Una rinascita attesa da decenni che vedrà la struttura ospitare un ristorante di alto livello, delle suite e degli spazi sociali e culturali.

Rivolta nel carcere di Alghero, targa commemorativa dei 5 agenti trucidati

ALGHERO – Dopo quasi 79 anni, la Città di Alghero onora la memoria dei cinque appartenenti al Corpo degli Agenti di Custodia, barbaramente trucidati nella notte del 18 novembre 1945, durante una rivolta all’interno della Casa di Reclusione di Alghero nel tentativo di impedire l’evasione di massa dei detenuti ivi ristretti.

Venerdì 19 aprile 2024, alle ore 10, nella Piazza Pino Piras di Alghero, alla presenza delle autorità civili e militari, sia provinciali che locali, ed alla presenza del Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la regione Sardegna Antonio Galati e del sindaco del comune di Alghero Mario Conoci, verrà inaugurata una targa commemorativa in onore del vice brigadiere Ettore Scalas, dell’appuntato Giovanni Bacchiddu, della guardia scelta Paolo Pittalis, della guardia scelta Salvatore Soro e della guardia Ugo Caridi.

Alla cerimonia, organizzata dal reparto di Polizia Penitenziaria di Alghero congiuntamente all’Amministrazione comunale di Alghero, saranno altresì presenti i familiari dei caduti. Durante la celebrazione verrà deposta una corona di alloro presso la targa commemorativa del personale deceduto nell’adempimento del proprio dovere e saranno resi gli onori ai caduti.

Luna Rossa, Todde: “Presenza importante per la Sardegna”

CAGLIARI – Anche la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ha preso parte questa mattina al varo di Luna Rossa. “Luna Rossa è una presenza importante per la Sardegna – ha sottolineato la presidente -, un impatto che può avere riflessi positivi per tutto il territorio sardo. Questa – ha proseguito Todde – è anche l’occasione per impostare una nuova stagione di programmazione di cui la Sardegna ha estremo bisogno. Noi vogliamo porci come Regione non in modo tattico per sfruttare lo spot di un grande evento, ma lavorare ogni giorno per programmare queste presenze e far sì che ci possano essere in futuro diversi grandi eventi di questo genere. Vogliamo lavorare – ha poi aggiunto Alessandra Todde – affinché si crei un contesto strutturale per lo sport e per il turismo di quest’isola. La Sardegna riparte e deve farlo anche investendo su sé stessa, sulla sua capacità, sulle sue caratteristiche e sulle competenze”.

Conoci alla Todde: “Le Grotte di Nettuno devono restare al Comune”

ALGHERO – La Giunta comunale guidata dal sindaco Mario Conoci invita i competenti uffici della Regione Sardegna a prendere atto della straordinaria valenza paesaggistica, archeologica e culturale della Grotta di Nettuno, caratterizzata da un prevalente e preponderante valore pubblico. Il pericolo è che vada a bando al pari di una qualsiasi concessione demaniale.

“Auspico che la nuova Giunta regionale trovi la migliore soluzione. Non è possibile equiparare una gestione pubblica ad una privata davanti a beni paesaggistici e culturali, come la Grotta di Nettuno di Alghero, dall’inestimabile valore ambientale, che non può essere compresa e trattata come una qualsiasi ordinaria concessione demaniale”. Parole del sindaco di Alghero, Mario Conoci, a margine della riunione dell’Esecutivo comunale da lui guidato che ieri ha licenziato positivamente la delibera con cui si impartiscono gli indirizzi in ordine al rinnovo delle concessioni demaniali con finalità pubbliche e pubblicistiche ricomprese nel comune di Alghero, invitando i competenti uffici della Regione Sardegna a prendere atto della straordinaria valenza paesaggistica, archeologica e culturale della Grotta di Nettuno, caratterizzata da un prevalente e preponderante valore pubblico. Posizione fatta propria dall’assessore comunale all’Ambiente, Andrea Montis, che sottolinea l’incongruenza normativa che equipara beni dalle indiscusse finalità pubbliche alle altre concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo. Oltre la Grotta di Nettuno a Capo caccia, nella delibera sono ricompresi la “Passeggiata Barcellona”, la “Banchina Dogana” del porto turistico, la “Barriera frangiflutti” e parte dell’immobile denominato ex “Caval Marì” sul lungomare cittadino.