Beni comunali in borgata dimenticati

ALGHERO – Come non essere d’accordo con la valorizzazione dei beni ex demaniali presenti in città,  abbandonati da tempo e mai inseriti in un piano serio di ristrutturazione(se non alcuni negli ultimi anni) che ne
permetta un utilizzo,  utile alla crescita economica della città. Tutto condivisibile.   Mi sorprende però che la proposta di una parte dell’amministrazione, non manifesti interesse e non ne parli dei beni o una parte dei beni che, dal 2019, con una delibera del consiglio, sono stati ceduti  dalla Regione al comune di Alghero. Mi riferisco a quegli immobili presenti nelle borgate del bonifica algherese. Beni che dovrebbero rientrare a pieno titolo in una seria e programmata riqualificazione utile al loro ripristino e al loro rilancio in chiave sociale, prima di tutto, ed economica per il territorio di conseguenza. Mi sarei aspettato un accenno a questa problematica, un interessamentoda questa amministrazione, così come l’aveva pensata l’amministrazione Bruno, quando con molto  coraggio votò per l’acquisizione dei beni.  Invece nulla, ancora una volta si pensa solo ai beni presenti in città e basta,  quasi  che i restanti non esistano,  eppure in campagna elettorale si diceva altro! Indubbiamente una visione miope.

Mimmo Pirisi, capogruppo del PD

Desogos dura: Porto Conte abbandonato

ALGHERO – Gli immobili regionali siti all’interno delle borgate di Alghero sono attualmente di proprietà regionale in quanto gli uffici preposti a Sant’Anna, dal 2018, non hanno ancora trovato il tempo di regolarizzarne il passaggio al Comune deliberato dall’Amministrazione Bruno. I tecnici non hanno trovato il tempo oppure non c’è la volontà politica di adempiere visto che sono trascorsi quasi 3 anni? Di oggi, inoltre, le dichiarazioni degli esponenti politici di Centrodestra Nunzio Camerada – Forza Italia, Nina Ansini – UDC, Monica Pulina e Giovanni Monti – Gruppo Misto, e Giuliano Tavera – PSD’Az che vorrebbero un piano di rilancio per gli immobili comunali e propongono un elenco di beni da valorizzare che comprende l’Ex Caserma dei Carabinieri e Piazza Pino Piras, il Caval Marì, il Colle del Trò, i locali dell’ex Circolo Marinai, la ex Capitaneria di Porto. Eccoci punto e a capo. Si sono scordati, come al solito, degli immobili siti nelle borgate e che avrebbero un enorme potenziale, sviscerato in progetti di recupero già esistenti. Bello il promontorio di Porto Conte visto dai bastioni ma gli abitanti sono come al solito sviliti da una politica algherese miope, discriminatoria e che mira all’integrazione solo a parole. Eppure Porto Conte contribuisce in modo determinante all’immagine di Alghero e alle sue casse comunali (Grotte di Nettuno, tassa di soggiorno ecc). Venite a fare un giro nelle borgate e verificate da soli lo stato di degrado e abbandono che vi regna. Finirà mai questa vergogna?

Tonina Desogos – Presidente del Comitato di Borgata di Maristella

Case, progetto Area: attivate procedure

CAGLIARI – Con l’attivazione delle procedure di partenariato pubblico-privato prende concretamente avvio la fase di candidatura delle aziende edili che vorranno partecipare agli appalti relativi all’efficientamento energetico di edifici del patrimonio edilizio gestito dall’Azienda regionale per l’edilizia abitativa, Area, usufruendo dei benefici fiscali derivanti dal Superbonus. La leva fiscale introdotta la scorsa estate, applicata al recupero del patrimonio immobiliare, servirà infatti a incentivare le aziende che, accolto il progetto, si vedranno riconosciute il credito d’imposta (110%) o uno sconto in fattura. L’avvio della consultazione preliminare di mercato, con tutta la documentazione relativa al progetto di riqualificazione del patrimonio, compreso il modulo di candidatura per le aziende, è ora disponibile sul sito dell’Agenzia regionale. Sono interessati dal piano di riqualificazione ed efficientamento termico circa 35mila immobili (15.164 di proprietà Area, 19.381 alloggi in fabbricati di proprietà mista), molti dei quali presentano un’età media di circa 52 anni. Sulla base del numero degli edifici interessati è stimata una ricaduta economica fino a 1 miliardo, cantieri aperti in tutta la Sardegna e la creazione di nuovi posti di lavoro (fino a 14mila unità).

Gli interventi saranno orientati (anche mediante eventuale ricorso a locazione finanziaria) alla riqualificazione dell’involucro edilizio comprendendo in primo luogo gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate, sostituzione infissi e la riqualificazione degli impianti, con miglioramento di due classi energetiche. 

Diverse le modalità di intervento. Nel caso di edifici di totale proprietà di Area, l’agenzia regionale andrà a cedere alle imprese il credito d’imposta (il 110%) puntando a una riqualificazione diffusa del decoro urbano e dell’immagine delle periferie; con gli edifici di parziale proprietà, Area parteciperà in quota e metterà a disposizione dei Condomini un capitolato prestazionale con i requisiti minimi ammissibili degli interventi. Inoltre raccoglierà l’elenco dei nominativi degli amministratori di condominio e di tutte le imprese interessate, realizzando sul proprio sito una borsa digitale dove amministratori e imprese potranno mettersi in contatto.  Nel caso di edifici di proprietà di altri Enti ma gestiti in autonomia, l’agenzia potrà proporre ai Comuni la cessione degli alloggi in gestione per consentire una piena fruizione del Superbonus. Area promuoverà attività di efficientamento anche dei locali commerciali. Nel caso, infine, di edifici sottoposti a vincoli, gli interventi saranno soggetti alla tutela del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. (ez)

Immobili comunali, subito un Piano di rilancio

ALGHERO – “L’affidamento della progettazione preliminare per la riqualificazione della ex Caserma dei Carabinieri fa riemergere il tema del suo utilizzo a fini pubblici. Utilizzo ad oggi indefinito anche, ma non solo, a causa di un possesso di soggetti privati che è arrivato all’esito di un procedimento poco chiaro e che produce frutti difficilmente individuabili”. Cosi gli esponenti politici di Centrodestra Nunzio Camerada – Forza Italia, Nina Ansini – UDC, Monica Pulina – Gruppo Misto, Giovanni Monti – Gruppo e Giuliano Tavera – PSD’Az.

“Crediamo che Alghero debba revisionare il Piano strategico, inserendo in un progetto omogeneo e di grande respiro l’uso delle strutture pubbliche oggi funzionalmente indefinito. L’Ex Caserma dei Carabinieri e Piazza Pino Piras, il Caval Marì, il Colle del Trò, i locali dell’ex Circolo Marinai, la ex Capitaneria di Porto sono strutture che se inserite all’interno di un progetto organico realizzerebbero ricadute importanti sotto il profilo dell’utilizzo pubblico e della soddisfazione di richieste di funzioni tese a incrementare la crescita sociale ed economica. Anche, a titolo d’esempio, per la promozione delle straordinarie produzioni agroalimentari del territorio”.

“Ma occorre definire un progetto, individuare obbiettivi strategici e affidare un ruolo a ciascun immobile in una scacchiera di funzioni sociali, economiche e promozionali. Occorre individuare le fonti ed i requisiti per meritare le risorse finanziarie regionali, statali ed europee, produrre progetti cantierabili e programmare avendo di mira l’Alghero del 2030. E per fare questo occorre finalmente strutturare un Ufficio programmazione che sappia affrontare la sfida degli ingentissimi fondi europei del settennato 2021-2027, che in attuazione delle politiche di coesione  premieranno in modo particolare la Sardegna scesa al livello delle regioni meno sviluppate. Dimostriamo di avere la visione di un modello Alghero, rifuggiamo per quanto possibile dalle polemiche, spesso strumentali e non sempre utili, superiamo la fase di galleggiamento e nuotiamo con energia verso le sfide dell’Alghero del futuro”.

Lavori a S. M. Palma sulle alberate, traffico chiuso

ALGHERO – Modifica della viabilità per lavori di messa in sicurezza delle alberate in via Zirra nella Borgata di Santa Maria La Palma. Da oggi (lunedì) iniziano i lavori per la messa in sicurezza delle alberate stradali oramai pericolanti, nel viale principale di ingresso della borgata di S.M. la Palma. La strada sarà chiusa all’altezza della Cantina Sociale in base a quanto indicato nell’ordinanza dirigenziale n. 60/21.

L’ingresso alla Borgata sarà garantito da viabilità alternativa:- dalla 55 bis direzione Porto Ferro a destra su via Aspromonte (ex centro vitelli) e su via Sila – dalla SS 291 direzione Sassari a sinistra sulla strada di Monte Pedrosu e su via Ozieri. Per agevolate l’ingresso nelle scuole l’accesso sarà libero fino alle 8.30, ora di inizio dei lavori. L’utilizzo dei servizi e delle attività sulla via sarà garantito dai movieri della ditta che vigileranno i passaggi.Il disaggio durerà qualche giorno, ma questi lavori sono resi necessari per la pericolosità accertata delle alberate

Porto di Alghero, yacht e navi da crociera: è possibile

ALGHERO – Salvaguardia delle praterie di posidonia, dell’ecosistema e contrasto alla regressione della linea di costa del litorale algherese attraverso la realizzazione di boe d’attracco per le navi da crociera. La protezione dell’ambiente con lo sviluppo del turismo croceristico trovano la sintesi nell’iniziativa della Giunta Conoci che mercoledì scorso ha approvato un’importante delibera che delinea la programmazione della salvaguardia ambientale con la gestione sostenibile della Posidonia oceanica nell’ottica di un maggiore sviluppo turistico economico del territorio.  

Al via uno studio preliminare delle aree dove posizionare le boe per l’ormeggio delle navi da crociera, con relativa valutazione di incidenza/valutazione di impatto ambientale e comprendenti le eventuali opere di compensazione. Parallela, inizia la messa a punto di una precisa strategia per sviluppare il traffico crocieristico che individui Alghero non solo come un semplice scalo (Call Port) , ma come Home Port, vale a dire come porto di partenza e di arrivo delle crociere.  Il Sindaco Mario Conoci avvia l’interlocuzione la Regione Autonoma Sardegna affinché destini fondi utili allo scopo, mentre la struttura degli assessorati all’Ambiente, al Turismo e ai Lavori Pubblici e il servizio progettazione e rapporti con la Rete Metropolitana avvia il percorso tecnico amministrativo. La strada è aperta anche per l’ottenimento dei fondi vincolati per i Contratti di Fiume, segmento di procedura in itinere con gli obbiettivi contenuti nel contratto di laguna del Calich, approvato dal Consiglio Comunale nel novembre 2019 , il cui  contratto è stato sottoscritto ad Alghero il 30 settembre dal Sindaco di Alghero Mario Conoci con oltre 40 soggetti coinvolti nella riqualificazione ambientale del territorio. Nel documento strategico del Contratto di Laguna viene appunto identificato all’obiettivo 15 “salvaguardare la prateria di Posidonia oceanica attraverso la realizzazione di boe d’attracco per le navi da crociera”.

“La programmazione si avvia verso lo sviluppo delle potenzialità di Alghero come destinazione turistica e riteniamo sia più che opportuno puntare su prodotti turistici alternativi, tra i quali quello del  turismo crocieristico”, commenta Mario Conoci.  “Alghero ha una posizione strategica nel mare Mediterraneo – aggiunge  – con la concreta possibilità di creare  il fulcro del traffico crocieristico con l’obiettivo primario di attinger” da questi traffici per garantire positive sull’economia locale, anche tramite l’attivazione dei servizi aggiuntivi nel settore della nautica da diporto per yacht di grandi dimensioni”. Nel breve periodo, dunque, il posizionamento di un sistema di boe di ormeggio che permettano l’attracco sicuro delle navi da crociera in termini di sicurezza della navigazione e ambientale per gli habitat tutelati. Nel medio periodo, è in previsione il possibile adattamento delle attuali banchine del porto e/o alla realizzazione di nuove banchine adatte a navi di piccole /medie dimensioni.  

Discoteche e locali al collasso: chiuso il 30%, migliaia senza lavoro

ALGHERO – Crisi senza fine per il mondo dei locali da ballo chiusi ormai da un anno, a parte una breve parentesi estiva, e ben lontani dal vedere la benché minima luce in fondo al tunnel. A testimonianza della catastrofe che si è abbattuta sul settore più colpito dalla pandemia numeri impietosi, che purtroppo esprimono chiaramente quanto sia difficile la situazione. Delle 2800 aziende che compongono un comparto fondamentale, anche per l’attrattività turistica del paese, il 30% ha già chiuso definitivamente i battenti. Parliamo di circa 840 imprese che danno lavoro a migliaia di persone, per non parlare di tutto l’indotto che generano. Un numero spaventoso che, senza interventi immediati, potrebbe addirittura raddoppiare entro la primavera. Se poi guardiamo ai fatturati la situazione non è certo migliore. Su un giro d’affari annuo di circa 1,8 miliardi sono andati in fumo 1 miliardo e mezzo, ben più dell’80% del totale.

 “Siamo davanti a una crisi senza precedenti che sta letteralmente distruggendo le nostre aziende, – sottolinea Maurizio Pasca, il Presidente di SILB – Fipe Confcommercio, Il Sindacato Italiano dei Locali da Ballo, la più importante associazione italiana di categoria che raduna il 90% delle imprese del comparto censite dalla Camera di Commercio – e la cosa che fa più male è che sembra che questo non interessi a nessuno. Siamo fermi praticamente da un anno perdendo quasi tutto il fatturato e i ristori che ci hanno destinato ammontano a 2 milioni di euro. Due milioni a fronte di una perdita di un miliardo e mezzo, c’è bisogno di commentare? Come possiamo andare avanti in queste condizioni?”

“Tra l’altro ho la sensazione che la discoteca sia associato a qualcosa di brutto e cattivo. Chiariamo una volta per tutte che non è così! I nostri locali sono luoghi di socialità e aggregazione sana, ma soprattutto luoghi sicuri e controllati. Non possiamo accettare di essere abbandonati a noi stessi in questo modo. Mi aspetto dal nuovo Esecutivo un deciso cambio di direzione che possa finalmente aprire gli occhi sulla tragedia che stiamo vivendo. Urgono aiuti concreti altrimenti delle nostre aziende rimarranno macerie!” – conclude Pasca.

Gli fa eco il noto DJ Christian Marchi: “Il nostro settore, quello dell’intrattenimento, merita più rispetto! I locali non sono quello che spesso si vuol far credere e poche mele marce non possono danneggiare la stragrande maggioranza di imprenditori che lavora seriamente. In ogni caso i ragazzi dovranno tornare a vivere la propria socialità in luoghi sicuri e controllati. Per questo è ora di pensare a un piano per ripartire, magari con nuove modalità, che possa garantire la sicurezza di tutti e che ci consenta di lavorare per tenere in vita un comparto in estrema difficoltà, fatto di professionisti e di tante famiglie al seguito che meritano risposte concrete e maggiore attenzione!”

Ulteriore commento sull’importanza di vivere nel modo giusto i locali da ballo arriva da Luigina Bucci, Presidente del COGEU: “In questo periodo stiamo purtroppo assistendo ad un aumento della violenza tra i giovani che si aggregano spontaneamente per strada, al di fuori di luoghi sicuri. Proprio alla luce di questa situazione crediamo sia necessario un piano per ripartire che possa dare la giusta attenzione al benessere dei nostri ragazzi, sicuramente molto colpiti dalle limitazioni sociali a cui tutti siamo stati costretti. In questo senso dobbiamo ripensare alle modalità di intrattenimento, con la diffusione di un vero e proprio manifesto del divertimento in sicurezza nelle discoteche di Italia.”

“Infatti – continua Luigina Bucci – proprio le discoteche, non devono essere percepite come un luogo ostile e malsano, ma come un posto sicuro dove vivere in modo sano e controllato la socialità, una vera opportunità di rinascita. Va da sé che dell’iniziativa non faranno parte quei pochi che, non rispettando le regole, gettano una cattiva luce su tutto il comparto. Si tratta di un progetto ambizioso e necessario che ci vede protagonisti insieme al Silb, che ringraziamo per la disponibilità e la collaborazione che ci ha offerto nonostante la profonda crisi del settore”

MedGaims, 400mila euro alla Fondazione Alghero

ALGHERO – Lavorare sul piano diacronico e sulla memoria esperienziale per reificare il tempo, anticipando e protraendo nel futuro il vissuto: è l’obiettivo della gamification, analogica e digitale, applicata al turismo. In Sardegna, il progetto dell’utilizzo dei videogiochi per la promozione turistica parte da Alghero, unica città italiana coinvolta  nel progetto  “MedGaims” finanziato dall’Unione europea nell’ambito dei progetti ENI CBC MED, di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione.

Il progetto coinvolge Italia, Libano, Giordania e Spagna, ed è finanziato con un totale di 2 milioni 300 mila euro (2 milioni 100 mila euro finanziati dall’Unione Europea e il restante 10% co-finanziato dai governi nazionali). Di questa somma, 400mila euro sono andati alla Fondazione Alghero che coordina il programma per la Sardegna.

MedGaims è l’acronimo di “Mediterranean GAmifIcation for Memorable tourist experienceS”. La parola “Gaims” è il frutto di un primo livello di cooperazione tra i quattro Stati: si pronuncia come la parola inglese “games” ma la trascrizione “scorretta” ha reso l’acronimo adatto a tutti i paesi in quanto in Giordania l’utilizzo della parola “gioco” nei documenti ufficiali è ritenuto offensivo. Quattro i paesi, sette le organizzazioni, trentasei i mesi di durata complessiva del progetto (dal  1° settembre 2019 al 31 agosto 2022) e un obiettivo comune: rivoluzionare la tradizionale visita ai siti culturali, utilizzando tecniche e tecnologie della gamification, trend internazionale in ascesa nell’ambito delle politiche innovative per la promozione turistica e culturale (già sperimentato con successo in alcuni sistemi museali), che utilizza le tecnologie messe a punto dalle giovani start-up per innovare e rendere unica l’esperienza del viaggio mediante l’applicazione del game design a nuove forme di fruizione dei luoghi turistici.

La Fondazione Alghero ha selezionato le aziende aggiudicatrici di 60 mila euro per la realizzazione dei giochi che dovranno essere pronti e fruibili dal pubblico per l’estate 2021. Il bando, promosso in contemporanea tra i partner europei, ha visto partecipare game designer di tutta l’area euro-mediterranea, e ha dato luogo a livello locale, ad Alghero, ad una sfida in due “hackathon” svolti nei mesi di ottobre e novembre in forma virtuale a causa della pandemia.

Il bando ha premiato le idee di gioco di cinque squadre italiane, di cui due sarde. Ai cinque vincitori sono assegnati i 60mila euro di finanziamento per la realizzare di cinque giochi, due digitali per un massimo di quindici mila euro ciascuno, e tre analogici da dieci mila euro. Le due aziende sarde (di Cagliari e Alghero) sono le società ideatrici dei giochi digitali. Tra i principali output individuati, oltre alla creazione di nuove realtà occupazionali, anche il coinvolgimento delle realtà economiche già esistenti sul territorio: attraverso un lavoro di mappatura dei luoghi oggetto di gamification, si favorirà l’incontro tra domanda e offerta. Tra le attività coinvolte, verranno premiate quelle che rispondono maggiormente a criteri di sostenibilità.

Il lavoro della gamification agisce sulla memoria esperienziale attraverso tre dimensioni: portare il turista fuori, dentro e dopo il viaggio, ovvero, al di là dei percorsi turistici convenzionali, per coinvolgere ogni fascia di pubblico e in ogni periodo dell’anno; consentire un’immersione nella storia e nella cultura del luogo grazie alla duplice esperienza reale e virtuale – quest’ultima agendo da preludio all’esperienza reale e al contempo, permettendo al turista di riviverla grazie al gioco. L’obiettivo a lungo termine è l’estensione ad altre realtà del territorio regionale.

Comitato Fertilia, critiche all’Amministrazione

ALGHERO – “Siamo arrivati al punto in cui per sapere cosa ci succede attorno dobbiamo aprire i “social”. Le comunicazioni e le informazioni sono sempre più incomplete, al limite della reticenza, e mai come oggi è stato così forte il silenzio proveniente dagli uffici di Sant’Anna”. Così Luca Rondoni riguardo la conduzione di quella porzione del Comune di Alghero

“Da parte nostra ci sono ancora, sotto gli occhi di tutti, sia l’atteggiamento di apertura che la volontà di collaborazione e dialogo con l’amministrazione; e questo per il rispetto e l’impegno preso personalmente con i nostri concittadini. Abbiamo cercato più volte un confronto diretto con gli Assessori e ci dispiace che, negli ultimi tempi, sia diventato sempre più difficile avere un dialogo o ricevere un cenno di risposta. E ultimamente ci stiamo anche limitando, facendo domande semplici.
Non chiediamo che il Comune si adoperi coinvolgendoci nell’attuazione di un “bilancio partecipato” (benché sia già realtà in diversi centri in cui i Cittadini decidono come investire parte del bilancio del loro Comune); non chiediamo neanche di decidere come, quando e con quali ditte eseguire i lavori necessari, partecipando ai processi decisionali (come già succede in altri Comuni e come stanno normalmente operando in molte parti d’Europa).
Ci limitiamo a chiedere di poter essere informati e di poter avere il modo di sollevare dei dubbi su quanto, in totale autonomia da parte dell’Amministrazione Comunale, si sta decidendo “sulla nostra pelle”. Ci limitiamo a chiedere che, come rappresentanti di una Comunità di cittadini, ci sia dato ascolto e che sia data la giusta attenzione alle nostre richieste e alle nostre esigenze.

“Da tempo segnaliamo problemi nella raccolta di rifiuti nella zona dell’Arenosu, la necessità di manutenzione del verde urbano di Fertilia, la necessità di un’area per i cani (che non sia nel punto più assurdo e inutile possibile, come quello individuato), il degrado di intere aree ed edifici “storici”, la necessità di lavori “reali” sul ponte.
Le continue promesse non mantenute e il continuo cercare scuse e non dare risposte ci ha stancato. L’ultima presa in giro, in ordine di tempo, è rappresentata da un ponte chiuso da una decina di giorni al traffico (anche pedonale) senza che si veda anima viva lavorare. E noi questa paura l’avevamo espressa per tempo, in diverse interviste e articoli giornalistici”

“Oggi non mancano neanche le lamentele sui “social”, neanche troppo velate, da parte di nostri concittadini. L’unica cosa che manca è la serietà che si dovrebbe avere e dimostrare quando si amministra e quando si ha a che fare con una Comunità che già sta affrontando, a schiena dritta, un difficilissimo periodo e una grave crisi economica”.

Decoro e colonia felina, migliora il Solaio

ALGHERO – La colonia felina del Solaio, il caratteristico angolo della Muralla ai piedi dei bastioni Marco Polo, sarà oggetto di un intervento di riqualificazione. Ad aprire la strada dell’iniziativa  è stata la recente approvazione di un’apposita convenzione tra Dipartimento di Architettura e Comune di Alghero, la cui bozza è stata approvata ieri dalla Giunta su proposta dell’Assessore all’Ambiente Andrea Montis.  

L’accordo consentirà di dare concreto avvio alla progettazione di un’ azione che, una volta completata, migliorerà notevolmente l’estetica del sito e si inserirà armonicamente nel contesto della fortificazione sul mare. Allo stesso tempo, il progetto fungerà da modello per molte altre colonie del territorio, rendendole così identificabili come tipicamente algheresi. Il Dipartimento di Architettura si è reso disponibile alla collaborazione, impegnandosi inoltre a svolgere un’azione di accompagnamento e supporto tecnico operativo nello sviluppo degli obiettivi prefissati dall’Amministrazione, tramite un gruppo di lavoro appositamente costituito.  Il sito del Solaio è certamente tra i più problematici anche a causa dell’esposizione al moto ondoso in caso di fenomeni meteo-marini di particolare rilievo.   

“L’obbiettivo del Comune di Alghero – illustra così l’iniziativa Andrea Montis – è quello di  fare in modo che la tutela dei gatti liberi non si limiti al solo aspetto della loro cura, ma che guardi anche all’interesse che le aggregazioni di felini suscitano nei visitatori, aspirando a far diventare le stesse colonie un interessante elemento di interesse per i turisti”. L’iniziativa si inserisce nel solco delle azioni avviate dall’Assessorato Politiche Ambientali in materia di benessere animale, dopo l’approvazione del regolamento “Colonie feline e gattari” che ha portato alla costituzione del Registro Pubblico Comunale e dopo aver attivato la convenzione con le Guardie Zoofile Ambientali, ed aver portato a compimento l’iter per il riconoscimento ufficiale delle prime colonie