Punta Giglio, l’impresa illustra tutto il progetto

ALGHERO – “Nelle ultime settimane, sulle testate giornalistiche e non solo, si è iniziato a parlare di Punta Giglio e del progetto di restauro conservativo che verrà intrapreso dalla Cooperativa Il Quinto Elemento. Sappiamo bene che Punta Giglio è uno dei luoghi del cuore della cittadinanza algherese e capiamo la paura di vedersi sottrarre la possibilità di frequentarlo. Per questo stavamo già lavorando a un documento che potesse rispondere alle preoccupazioni espresse dalla città. L’intervento del Consigliere Comunale Valdo Di Nolfo ci ha anticipati, ponendoci domande puntuali alle quali è nostra intenzione rispondere in maniera esauriente. Di seguito, quindi, abbiamo tentato di spiegare chi siamo, in cosa consiste il progetto di restauro e rifunzionalizzazione dell’ex batteria s.r.413 e qual è la nostra visione per il futuro di Punta Giglio. Ci teniamo a precisare che in questa visione è inclusa la volontà di dialogare con la città di Alghero e che chi volesse potrà trovare aggiornamenti puntuali sia sul nostro sito (che è ancora in fase di preparazione) all’indirizzo https://www.puntadelgiglio.it/faq/, sia sulla nostra pagina Facebook (http://bit.ly/rifugio-di-mare).

• Chi siamo – La nostra mission La Cooperativa “Il Quinto Elemento” nasce nel 2017 con l’obiettivo di partecipare al Bando “Cammini e Percorsi” dell’Agenzia del Demanio, indetto per riqualificare edifici appartenenti al patrimonio pubblico dello Stato. I soci sono lavoratori provenienti da diversi ambiti: dalla logistica alla pubblica amministrazione, dal marketing alla ristorazione. Ciascuno ha fornito e continuerà a fornire il suo contributo di esperienza e passione al progetto, perché è su questa base che è nata la Cooperativa stessa. Tre di noi si sono trasferiti in pianta stabile ad Alghero, trasformando la propria vita e mettendola al servizio di questo progetto. Per noi Punta Giglio, Alghero e la Sardegna non sono un luogo dove fare affari ma dove vivere giorno per giorno immersi nella bellezza, nella cultura e nella storia. In particolare, ci ha conquistato Alghero e la sua particolarità di essere isola nell’isola, orgogliosa e fiera delle proprie specificità. Il bando prevedeva la cessione a titolo gratuito per un lasso di tempo prestabilito di beni immobili appartenenti allo Stato, molti dei quali a carattere storico-identitario, i quali potevano essere assegnati a realtà italiane o con sede estera, purché composte da una maggioranza di persone sotto i 41 anni. In particolare, il bando prevedeva il restauro e il riuso delle strutture esistenti per la promozione del turismo lento attraverso una struttura ricettiva e alcuni servizi annessi. L’ex batteria militare è stata una delle concessioni più richieste, con 10 proposte progettuali provenienti dal continente e dall’estero. Il progetto vincitore del bando prevedeva delle unità mobili sparse all’interno del compendio che costituivano una struttura ricettiva diffusa per un totale di oltre 70 posti letto, considerando anche quelli previsti all’interno della caserma e degli altri edifici. Ma, una volta giunti alla fase di autorizzazione del progetto, abbiamo scelto di affidarci a un gruppo di architetti del posto, che meglio conoscevano la specificità dei luoghi e il valore affettivo che essi rivestono per la cittadinanza. Con questa nuova collaborazione il progetto vincitore del bando è stato rimodellato per rispondere alle sollecitazioni emerse dai numerosi incontri con tutti gli Enti preposti, come ad esempio la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, l’Ufficio Tutela del Paesaggio, il Parco Regionale di Porto Conte, il Corpo Forestale dello Stato, il Comune di Alghero, etc, arrivando a un punto di equilibrio migliorativo e plasmando il progetto vincitore del bando al contesto territoriale. Già in questa fase abbiamo rinunciato alle unità mobili e portato i posti letto a 23. Nel tempo, con gli Enti preposti, l’iter progettuale ha introdotto un elemento centrale che arricchisce e caratterizza il progetto: non sarà più una struttura ricettiva fine a sé stessa, bensì un museo a cielo aperto con annessa foresteria legata pienamente alle attività dell’Ecomuseo del Parco Regionale di Porto Conte. Ma in concreto, cosa ci guadagnano Alghero e i suoi cittadini?

• Un nuovo museo, il cui progetto museologico e museografico è in itinere, che valorizzerà la storia dell’ex batteria militare inserendola nel più ampio contesto delle architetture militari nell’isola. Nel contempo il museo a cielo aperto verrà utilizzato per descrivere e narrare le specificità della flora e della fauna e promuovere le attività del Parco nell’ambito dell’educazione ambientale. La Direzione e la composizione del Comitato Scientifico sono allo studio e verranno a breve condivisi, ma possiamo già garantire che ci affideremo a figure competenti e dal curriculum autorevole. • La messa in sicurezza di un patrimonio pubblico danneggiato dal tempo e da ripetuti vandalismi che mettono a rischio la conservazione storica delle strutture, salvaguardando il più possibile la memoria storica (a partire dal recupero eseguito da restauratori certificati dei disegni e delle scritte realizzate dai militari) e donando nuovamente vita a delle strutture in evidente stato di abbandono, degrado e dissesto.

• Tramite un progetto di rifunzionalizzazione condiviso e pensato in concerto con gli Enti Preposti, verranno realizzati dei servizi prima assenti che permetteranno a tutti una fruizione più agevole di Punta Giglio, a partire dai servizi igienici (che saranno aperti a tutti) fino al ristoro, al pernottamento e allo svago.

• Un nuovo spazio culturale e sociale dove organizzare incontri pubblici, mostre, reading e iniziative (purché compatibili con le specificità dell’area). +

• Cosa non perderanno i cittadini di Alghero? Il carattere pubblico dell’intervento, ovvero: la piena e totale fruizione gratuita e libera dei luoghi. Il nostro intervento intende offrire servizi e non privatizzare l’area. Tutto continuerà a svolgersi sotto la tutela del Parco e delle sue regole. Per noi è importante ribadire che il patrimonio pubblico costituito da Punta Giglio sarà sempre accessibile alla popolazione di Alghero. Pertanto, l’area che fa parte della nostra concessione non sarà delimitata da cancelli chiusi: infatti a oggi, da progetto, il cancello non è previsto, ma se mai dovesse essere necessario installare un elemento di protezione per motivi di sicurezza, verrà previsto un cancello simile a quelli che si trovano attualmente all’interno delle aree di tutela, senza nessun lucchetto, per garantire l’indispensabile mantenimento del pubblico e libero utilizzo del bene. Rimarrà anche la possibilità di consumare pranzi al sacco. L’ingresso alla foresta di Punta Giglio sarà sempre gestito dal Parco e prevenderà la fruizione gratuita per i residenti del comune di Alghero e l’ingresso a pagamento per i non residenti (salvo nuove disposizioni dell’Ente Parco) in modo tale da non modificare l’attuale utilizzo del bene. Dunque chiunque potrà continuare a frequentare questo splendido posto in totale autonomia e libertà.

• Iter autorizzativo del progetto Il progetto, durante un iter procedurale di due anni e mezzo, ha passato il vaglio dei seguenti Enti:

• PARCO NATURALE REGIONALE DI PORTO CONTE • COMUNE DI ALGHERO Ufficio Demanio Marittimo • COMUNE DI ALGHERO Ufficio Tutela del Paesaggio • COMUNE DI ALGHERO Settore Edilizia Privata • PROVINCIA DI SASSARI • AGENZIA DEL DEMANIO Direzione Territoriale per la Sardegna Sede di Sassari • MINISTERO DELLA DIFESA COMANDO SUPPORTO LOGISTICO MARINA MILITARE DI CAGLIARI • MINISTERO DELLA DIFESA AERONAUTICA MILITARE COMANDO 1° REGIONE AEREA – MILANO • CAPITANERIA DI PORTO DELLA NAVIGAZIONE DI PORTO TORRES • CAPITANERIA DI PORTO DELLA NAVIGAZIONE DI ALGHERO • SEGRETARIATO REGIONALE DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI PER LA SARDEGNA • SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER LE PROVINCE DI SASSARI E NUORO • PROVVEDITORATO INTERREGIONALE PER IL LAZIO, L’ABRUZZO E LA SARDEGNA • REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato degli Enti Locali, finanze ed Urbanistica Servizio tutela del paesaggio e vigilanza province Sassari-Olbia Tempio • REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato degli Enti Locali, finanze ed Urbanistica Servizio demanio e patrimonio e autonomie locali di Sassari • REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato della difesa dell’ambiente Servizio valutazioni ambientali Da queste premesse si evince la piena e approfondita analisi del progetto e del quadro normativo e urbanistico di riferimento da parte degli autorevoli Enti competenti, in tutte le sue sfumature. Il punto di arrivo della procedura consiste nella realizzazione di un Museo con una Foresteria a servizio del Museo e del Parco. Poiché le foresterie (da non confondersi con i punti di ristoro, che presentano un quadro urbanistico differente) non hanno limitazioni nel numero di posti letto previsti, durante il procedimento autorizzativo si è scelto di citare la normativa dei punti di ristoro unicamente in una logica restrittiva per limitare ulteriormente a 20 i posti letto totali, rispetto ai 23 proposti e agli oltre 70 previsti nel progetto che aveva vinto il bando. Con riferimento alla destinazione d’uso, come ben definito con tutti gli Enti preposti, non sussiste alcuna variazione, poiché la struttura sarà adibita al ristoro e soggiorno temporaneo a rotazione, in coerenza col fatto che un tempo l’edificio fosse adibito ad alloggio e mensa. Infine, un breve cenno alla denominazione da noi scelta. “Rifugio di mare” richiama, fin dal nome, un ambiente confortevole ma essenziale, consono e coerente con la storia dell’edificio e con il tipo di persone che ci prefiggiamo di ospitare: amanti della natura, dello sport, del turismo lento e dell’autenticità. Non è nostra intenzione creare un albergo extralusso, anche perché fra gli scopi sociali della nostra Cooperativa ci sono l’inclusione e la solidarietà. Il progetto prevede dunque sei stanze triple e un’unica doppia con degli accorgimenti tecnici e funzionali per la fruizione dei disabili. Il concetto di “esclusività” non ci appartiene e mal si applicherebbe a un bene in concessione, che a nostro giudizio non deve perdere la sua caratteristica di patrimonio collettivo.

• I rapporti con gli enti (convenzioni) Il Quinto Elemento, dopo aver vinto il bando dell’Agenzia del Demanio dello Stato ha iniziato un lungo e proficuo confronto con gli altri Enti. In particolare, si è stipulato un Protocollo d’intesa con il Parco regionale di Porto Conte (già presente all’interno della pratica SUAPE) che ne regola i rapporti e crea una sinergia volta alla realizzazione e all’allestimento del Museo (l’idea dell’allestimento, ancora in fase di studio, verrà presentata a breve). Anche con il Comune di Alghero la Cooperativa ha stipulato una Convenzione (già presente all’interno della pratica SUAPE) che garantisce nel tempo il mantenimento della natura senza scopo di lucro della Cooperativa e che rede esplicita la necessità – per gli ospiti pernottanti nella struttura – del possesso dell’Alghero Ticket (tutti gli utenti del Museo che soggiorneranno nella Foresteria saranno muniti del Ticket che permette, con una cifra forfettaria, di visitare molti punti di interesse della città di Alghero come il Museo del Corallo, il MASE, le Grotte di Nettuno, il Nuraghe Palmavera, etc). • Partner del Progetto che appoggiano l’Agenzia del Demanio in Cammini e Percorsi Come esplicitato sul sito dell’Agenzia del Demanio, il bando CAMMINI e PERCORSI “gode del sostegno e del contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, LEGAMBIENTE, ANCI, FPC, Istituto del Credito Sportivo, Ente Nazionale per il Microcredito, Invitalia, CONI, Young Architects Competition, Agenzia Nazionale Giovani, e, per il settore privato, Touring Club Italiano, FederTrek, Italiacamp, AICA, Associazione Borghi Autentici, Cittadinanzattiva. Il progetto è, inoltre, riconosciuto come iniziativa di interesse per diversi soggetti che operano negli ambiti del Turismo Lento, nonché del Terzo Settore, tra cui: Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), Comitato Vie Francigene del Sud, Cammini del Sud, CSVnet-Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Fondazione con il Sud, UNPLI – l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia” • Rapporto con il territorio Abbiamo deciso di coltivare relazioni con il territorio, concentrandoci su tre filoni principali: 1. Ricerca di partner locali, a partire dalle associazioni sportive del territorio, con particolare riferimento a quelle che si occupano di turismo lento e turismo sportivo. Abbiamo già contattato alcune associazioni ma siamo ancora aperti a ogni tipo di collaborazione e abbiamo comunque intenzione di offrire servizi di supporto a chi svolge attività sportiva anche in autonomia (per esempio: supporto per la riparazione di piccoli guasti delle biciclette, gonfiaggio gomme, etc). 2. Ricerca di fornitori locali, a partire dai Prodotti del Parco che verranno utilizzati nella nostra cucina per garantire i principi di territorialità e stagionalità. 3. Ricerca di personale locale: abbiamo deciso di privilegiare persone e professionisti appartenenti al territorio nell’ottica di un mutuo aiuto, come previsto dalla logica delle cooperative.

• Perché si deve realizzare una condotta fino all’ex caserma? La normativa vigente prevede la necessità di servizi igienici in qualsiasi luogo pubblico, anche laddove si trattasse solo di un Museo. I servizi igienici sono stati progettati per essere fruibili dall’esterno dell’ex caserma, in modo tale che siano accessibili indipendentemente dall’apertura della struttura, seguendo gli orari di fruizione del Museo. Di conseguenza a Punta Giglio verrà realizzato un allaccio, con portanza e sezione delle tubazioni minime, (per ridurre il più possibile la dimensione dello scavo che conterrà l’allaccio) all’infrastruttura a rete idrico-fognaria presente nella strada SS127BIS. A prescindere dalla sua lunghezza, si tratta di un allaccio indipendente ed esclusivo a cui non si può (né si potrà) collegare nessuna altra utenza, ragion per cui non è assolutamente definibile come una “infrastruttura a rete“. La tipologia di trattamento dei reflui è stata una scelta obbligata, in quanto (per le ragioni di seguito esplicitate) non è possibile utilizzare queste metodologie alternative: 1) Fossa Imhoff o tramite trattamento a fanghi attivi o similari – le acque depurate non potrebbero essere utilizzate né per l’irrigazione, né disperse nel sottosuolo, in quanto carsico. 2) Fossa stagna – la produzione di reflui provocherebbe la creazione di un imponente vascone stagno di accumulo che renderebbe necessario un ingente presenza di camion autospurgo all’interno di un’area protetta (si ricorda che all’interno di Punta Giglio possono circolare solamente mezzi autorizzati elettrici o di servizio). L’approvvigionamento idrico ha subito un processo valutativo analogo: abbiamo scelto la condotta, sebbene fosse il sistema economicamente molto più oneroso, perché altrimenti avremmo dovuto realizzare un ampio serbatoio d’acqua e prevedere un costante passaggio, anche quotidiano, di camion autobotti. Come già approvato dalla Valutazione di Incidenza Ambientale, dalla Soprintendenza e da tutti gli altri Enti preposti, lo scavo della condotta avverrà lungo il percorso stradale già esistente (facente parte della nostra concessione, e come il resto del compendio di proprietà del Demanio dello Stato) e sarà seguito dall’Alta Sorveglianza di un archeologo che relazionerà la Soprintendenza. L’intervento è stato anche relazionato nella Sinca (Studio di Incidenza Ambientale) e valutato preventivamente da un botanico e da una faunista, dettandone tempi e modi di realizzazione come previsto dalla Valutazione di Incidenza Ambientale.

• Perché si è autorizzata una piscina a Punta Giglio? Il progetto della piscina, abbondantemente discusso con gli enti preposti, e già approvato (SVA e Soprintendenza – UTP), è stato da noi ulteriormente limitato in una vasca ricreativa. La vasca ricreativa, che a molti può sembrare un artifizio lessicale, è una tipologia di vasca normata dallo Stato Italiano e presenta maggiori restrizioni rispetto a una piscina (termine comunemente utilizzato). La legge di riferimento è il Decreto M.S. 11 luglio 1991 – G.U. del 17/02/1992, n.39, SUPPL. Articolo 2, comma 4, C (e successive) che afferma: c) le vasche ricreative e di addestramento al nuoto sono quelle aventi requisiti morfologici e funzionali che le rendono idonee per il gioco, la balneazione e le attività formative ed educative propedeutiche all’esercizio delle attività natatorie. La profondità massima deve essere non superiore a m 1,10 per almeno 1/3 della superficie della vasca; Questa tipologia da noi adottata autonomamente impone un’altezza limitata e rende impossibile l’installazione di strutture accessorie tipiche di una piscina (tipo scivoli, trampolini, etc). Quindi anche in questo caso la scelta si è orientata alla maggior tutela dell’ambiente in cui l’opera è inserita. La vasca ricreativa non è un quindi un escamotage semantico per sviare l’attenzione della cittadinanza, ma fa riferimento a norme specifiche e a limitazioni che ci siamo autoimposti. • Operazioni di potatura, trapianto e piantumazione I lavori di pulizia, potatura, trapianto e piantumazione propedeutici al restauro e alla fruizione del Museo, come da prescrizioni del Servizio di Valutazione Ambientale, saranno concordati e seguiti da un botanico e da una faunista e monitorati dalla Forestale con la quale abbiamo già concordato di fornire un cronogramma dei lavori”.

Forestazione urbana, Alghero guarda al futuro

ALGHERO – Alghero guarda verso il futuro e verso l’Europa e mette tra i propri temi l’attualità della Forestazione Urbana in chiave ambientale. L’Amministrazione continua a percorrere la programmazione con i nuovi strumenti e opportunità di innovazione, dopo la partecipazione, tra i primi Comuni d’Italia, al programma Smarter Italy, il progetto del Ministero dello Sviluppo Economico per nuove soluzioni sui temi della cultura, dell’ambiente e della valorizzazione dei beni storici. La Giunta ha deliberato venerdì scorso sulla strategia di indirizzo per la realizzazione del Programma di Forestazione Urbana, la nuova veste del ruolo ambientale e non solo decorativo delle “foreste urbane”, ruolo ormai riconosciuto ampiamente come nuovo modelli di progettazione naturalistica che mette al centro il ruolo delle aree verdi in grado di generare reali, concreti e duraturi benefici per la comunità locale e il suo territorio.

Aree verdi che determinano la qualità della vita nelle città, drenano le acque meteoriche, sequestrano anidride carbonica, contrastano le isole di calore, filtrano le polveri sottili, creano un microclima favorevole alle fasce più deboli della società ( anziani e bambini). Sono anche luoghi di conservazione della biodiversità e di socializzazione ma possono diventare anche attrattori economici e di sostentamento.  Il programma coinvolge quasi tutti i settori dell’Amministrazione nei due segmenti di intervento: il primo prevede l’individuazione di lotti da destinare a progetti speciali e/o campagne nazionali e/o europee dedicate al verde o a interventi destinatari di contributi con le medesime finalità. Le aree potranno essere individuate in archi temporali differenti a seconda delle esigenze e dei bisogni legati agli obbiettivi dell’Amministrazione.  

Si tratterà ora di individuare quelle aree in cui sarà possibile avviare progettualità rivolte alla forestazione urbana o altre da recuperare in tal senso. Il secondo segmento di azione raccoglierà i rimanenti lotti non assegnati nella prima fase che potranno anch’essi essere destinati a singoli progetti, sia di forestazione urbana e orticola in relazione ai bisogni dei quartieri. Diversi gli Assessorati coinvolti, da quello all’Ambiente, all’Urbanistica, allo Sviluppo Economico, alle Manutenzioni e Opere Pubbliche. Gli Assessori Andrea Montis, Emiliano Piras, Giorgia Vaccaro puntano molto sulla valenza della programmazione, guardando agli esempi della sperimentazione che peraltro produce anche effetti nel versante della Food Foresty. Esempi che provengono da Milano, Ferrara, Livorno, che hanno aperta la strada in Italia. 

 “La Comunità Europea – spiegano al riguardo  gli Assessori –  punta moltissimo sull’argomento e destina ingenti risorse sul tema ambientale sia nel settennato in apertura che con i fondi previsti con il next generation e quindi con il Piano Nazionale Resistenza e Resilienza. E’ quindi necessario farsi trovare pronti, programmando fin da ora, al fine di poter cogliere le opportunità che si presenteranno”. Andranno ora individuate delle aree che dovranno esser parte integrante del piano del verde su cui gli uffici degli Assessorati  al  Urbanistica e alle Manutenzioni e Verde stanno già lavorando congiuntamente. 

Diabetologia in via Manzoni, occorre riflessione

ALGHERO– “Ringraziamo il Presidente del Consiglio Regionale On. Michele Pais che avvalora la fondatezza delle nostre preoccupazioni relative al trasferimento di Diabetologia.  Ma occorre un impegno ulteriore”.  I Gruppi Consiliari di Forza Italia, UDC e Misto intervengono a commento delle dichiarazioni della Rete Sarda Diabete e dell’On. Pais che ritornano sul tema del trasferimento di Diabetologia dal Marino presso i locali di via Manzoni, che i Gruppi consiliari di FI, UDC e Misto lo scorso dicembre avevano definito inappropriati, chiedendo un ripensamento, e oggi questa scarsa appropriatezza viene ribadita dalla Rete Sarda Diabete e dal Presidente del Consiglio Regionale. Da precisare che gli esponenti politici di FI, UDC e Gruppo Misto avevano espresso le medesime preoccupazioni per il trasferimento di Oculistica al Civile. Trasferimento che in seguito fu bloccato dalla ASL che fece responsabilmente un passo indietro. 

I Consiglieri comunali continuano però a sostenere la necessità di un supplemento di riflessione sulla scelta di trasferire Diabetologia presso i locali di via Manzoni.  “La struttura di via Manzoni presta il fianco a qualche dubbio, confermato dall’On. Pais, sull’idoneità ad accogliere pazienti ad alto rischio Covid, quali possono essere definiti gli affetti da diabete. Crediamo sia utile che la ASL, alla quale riconosciamo il grande impegno in questo momento terribile per la sanità della Provincia,  faccia un supplemento di riflessione – chiudono i Consiglieri di FI, UDC e Gruppo Misto-“.

Punta Giglio, “condividere progetto con la città”

ALGHERO – “Punta Giglio è un pezzo di cuore della città di Alghero e gli algheresi hanno il diritto di conoscere il progetto del “rifugio di mare”. Le sollecitazioni in tal senso sono arrivate da parte di diverse associazioni ambientaliste e da singoli cittadini che hanno a cuore la tutela ambientale.

In qualità di Consigliere Comunale potrei fare una richiesta di accesso agli atti e affrontare il tema dopo averli analizzati. Credo invece importante che sia la città tutta a dover conoscere i documenti e non solo il consigliere comunale di turno, all’insegna di un concetto doveroso: la condivisione.

Le criticità evidenziate nelle sollecitazioni di cui sopra sono riferibili a diversi aspetti del progetto:

– La fruibilità pubblica del luogo, in riferimento alla concessione da parte del Demanio dello Stato della strada d’accesso che una volta chiusa potrebbe portare ad un utilizzo privatistico di un bene pubblico;

– La destinazione urbanistica dell’area, che deve restare la attuale G2 soprattutto in assenza del Piano Urbanistico Comunale adeguato al Piano Paesaggistico Regionale e il Piano di Gestione del Parco;

– Il numero di posti letto e la loro strutturazione, sicuramente da combattere sarebbe la scelta della creazione di un’albergo extralusso;

– L’assenza di un accordo etico con la città di Alghero: la Cooperativa dovrebbe impegnarsi pubblicamente a mantenere la ragione sociale no-profit per tutta la durata della concessione;

– La realizzazione di una “vasca ludica” che sembra non essere altro che una “piscina sotto falso nome”;

– Il sistema di smaltimento delle acque reflue, la scelta di un sistema a rete darebbe il via alla possibilità di allacci futuri, cosa assolutamente da evitare;

– La realizzazione di un museo del quale si conosce poco ma la cui nascita è sicuramente positiva. Chi lo dirigerà? Sarà gestito da figure competenti o di indicazione politica?

Questi aspetti credo debbano essere affrontati sia in un incontro pubblico – da realizzarsi ovviamente seguendo le normative di sicurezza anti contagio – che nell’assemblea Parco di Porto Conte, magari alla presenza degli enti pubblici coinvolti e garanti. Ricordo che i componenti dell’assemblea del Parco sono gli stessi i consiglieri comunali, rappresentanti dei cittadini, e questa potrà essere l’occasione di utilizzare in maniera positiva un obbrobrio normativo. Il doppio binario – istituzionale e di massa – permetterà di attuare quel controllo collettivo che un “pezzo di cuore degli algheresi” come è Punta Giglio merita”.

Valdo Di Nolfo, consigliere comunale Sinistra in Comune

Sviluppo porto di Alghero, suggerimenti di Oliva

ALGHERO – Abbiamo letto con interesse la nota del Gruppo dei Riformatori in Consiglio Comunale sull’estrema urgenza di promuovere un dibattito per rilanciare e sviluppare l’economia turistica della città di Alghero. Le considerazioni espresse nel documento sulla struttura portuale e sulle possibilità di completamento per renderla operativa sono estremamente condivisibili e, in questa logica, ci permettiamo di dare alcune suggestioni sulla base della nostra esperienza imprenditoriale nel settore portuale, da oltre 60 anni. L’industria croceristica mondiale, seppure in questo momento attraversata da una grave crisi generata dalla pandemia da Covid-19 (il 99% della flotta è fermo nei porti), ha messo in campo ingenti risorse per la costruzione di nuove navi tecnologicamente sempre più avanzate con un’attenzione particolare alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente. I grandi e piccoli player del settore si preparano, dunque, a ripartire una volta che il pericolo pandemico sarà risolto e i cittadini del mondo potranno riprendere a viaggiare con rinnovato entusiasmo. La MSC Cruises, terza compagnia crocieristica al mondo, di proprietà e di interessi italiani, ad esempio, ha messo in campo un programma di sviluppo del valore di circa 11,3 miliardi di dollari per la costruzione da qui al 2027 di navi di avanzatissima tecnologia, tra cui 4 navi “categoria lusso” di medio tonnellaggio, capacità massima di 1.000 ospiti, destinate a soddisfare le esigenze di clienti alto spendenti. Alghero è presente nel sistema degli approdi per navi da crociera da 60 anni, se pensiamo all’arrivo della Virginia de Churruca per il retrobament catalano, il 25 agosto 1960. Ad oggi la città è il terzo scalo sardo, dopo Cagliari e Olbia, con una media di 20/22 arrivi di navi ed è certamente al primo posto per quanto concerne la qualità della clientela: il 90% delle navi che approdano sono di piccola/media stazza e di lusso. Possiamo dire “navi a misura di Alghero”. La città avrebbe tutti i requisiti per diventare un “port of call” di estremo interesse, dalla ricchezza storico/culturale (con un centro cittadino e una promenade sul mare tra i più belli del Mediterraneo) ai servizi di livello che offre, l’organizzazione mercantile, la ristorazione e le strutture ricettive di buona qualità, oltre a strutture sanitarie valide e un aeroporto internazionale ben attrezzato. Per raggiungere un così notevole traguardo, è necessario avere una visione di sistema sviluppata in un dettagliato “piano strategico di marketing territoriale e di comunicazione” che non si fermi ad Alghero ma che coinvolga tutti i principali player territoriali del Nord Ovest dell’isola (Amministrazioni locali, Regione Autonoma della Sardegna, Autorità portuale, Agenzie marittime, Operatori turistici, Produttori enogastronomici, Associazioni, Parchi, etc). È necessario predisporre una mappatura delle esigenze e delle richieste dei viaggiatori per individuare le migliori offerte turistiche segmentate per fascia di interesse. Porto Torres, ad esempio, con i suoi moli potrebbe aumentare e dare continuità all’attracco delle grandi navi diventando il punto di partenza per tutta una serie di escursioni alla scoperta della tipicità e della tradizione sarda. A livello pratico, tornando al porto di Alghero, la banchina del molo di sopraflutto, 250 metri di lunghezza e 18 di larghezza, fondata all’origine alla quota negativa di meno 9 metri, è un’ottima struttura se assistita nell’area di evoluzione di fronte da una profondità di almeno 7/8 metri. Una simile struttura sarebbe valida per l’ormeggio di navi di medio e piccolo tonnellaggio, grandi yacht, pescherecci che gravitano nel Mediterraneo Occidentale e hanno necessità di sbarcare il loro prodotto in un porto italiano collegato quotidianamente con i grandi mercati. L’idea di valorizzare il lato Nord della banchina di sottoflutto, per intenderci il Molo Rizzi, è altrettanto valida, anzi è posizionata in maniera tale che le operazioni di escavo per portare il fondale a una quota negativa di 7/8 metri sarebbero certamente meno impegnative dell’escavo alla banchina di sopraflutto e le manovre di avvicinamento ed accosto di una nave sarebbero più semplici. Il ruolo dell’Aeroporto di Alghero diventa centrale. Il maggiore sviluppo e traffico del porto e dell’aeroporto potrebbe accompagnarsi a vicenda in un quadro ove gli Armatori e le Compagnie Crocieristiche, viste le condizioni ottimali (future) della struttura portuale e considerata la centralità di Alghero nel Mediterraneo Occidentale, valutino la possibilità di effettuare “turn around” dei passeggeri o degli equipaggi nel porto con arrivi e partenze delle persone dall’aeroporto. In un’ipotesi di questo tipo si avrebbe uno sviluppo esponenziale della possibilità di fornire provviste di bordo fresche e conservate, migliori servizi, etc a tutto vantaggio dell’organizzazione mercantile della città. Non dimentichiamo che i prodotti alimentari freschi sardi sono tra i più ambiti dei mercati e che la Sardegna, unica nel Mediterraneo, è classificata Blue Zone (termine usato per identificare un’area demografica e/o geografica del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale). Infine, sono necessarie scelte e decisioni coraggiose per razionalizzare e individuare nuove aree per l’assistenza alla nautica da diporto con particolare riferimento a quella categoria di yacht e barche a vela di proprietà di armatori continentali ed europei che potrebbero lasciare le loro imbarcazioni a svernare ad Alghero, piuttosto che a Porto Cervo o altri porti del Mediterraneo e del Tirreno, a grande vantaggio dell’economia della nostra città e della Sardegna Nord Occidentale.

Andrea Oliva, Agenzia Marittima Oliva Alghero

Ecobonus, opportunità da non farsi sfuggire

ALGHERO – “Il Governo, con il Decreto Rilancio convertito in legge a luglio scorso, ha introdotto misure urgenti per il sostegno al lavoro e all’economia, fortemente penalizzato dalla emergenza sanitaria da Covid-19,  contemplando, tra gli altri obiettivi, la ripresa economica di imprese e famiglie”. Cosi i consiglieri comunali di Centrosinistra riguardo le possibilità per i cittadini contenute nell’iniziativa del Governo nazionale.

“Fra gli interventi previsti, una particolare eco ha avuto il cosiddetto Superbonus, pensato per poter agire diffusamente nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio edilizio esistente non solo a beneficio di persone fisiche e condomini, ma anche per il patrimonio di edilizia residenziale pubblica.  L’amministrazione comunale non perda questa occasione, verifichi se AREA abbia avviato progetti o eventualmente vi collabori per una puntuale ricognizione del patrimonio edilizio pubblico ricadente nel comune di Alghero al fine di pianificare interventi di recupero e manutentivi compatibili con la misura di cui alla mozione.
Riteniamo utile, inoltre, che il Sindaco e l’amministrazione comunale promuovano una campagna di informazione e di comunicazione sulla opportunità di utilizzo delle misure per gli interventi di riqualificazione energetica e allo stesso tempo sulle procedure per il rilascio in tempi celeri di eventuali autorizzazioni”.

“Siamo sicuri che dalla concertazione con Associazioni di categoria, di cittadini, collegi e ordini professionali e la Camera di Commercio Industria ed Artigianato di Sassari, così come il coinvolgimento del Dipartimento di Architettura possano nascere importanti opportunità per il tessuto economico cittadino e per pensare progetti che, mettendo a valore il Superbonus con altri finanziamenti pubblici, valorizzino interi quartieri e parti di città. La  misura prevista dal governo nazionale rappresenta un’importante opportunità per rilanciare l’economia del settore edile dell’intera città e di una ripresa dell’attività edile beneficerebbero anche altre  categorie artigiane quali a titolo di esempio: fabbri, falegnami, elettricisti, idraulici, impiantisti e altre ancora. Un’opportunità che auspichiamo l’amministrazione comunale non si lasci scappare”.

Deposito scorie, si è insediato il Comitato tecnico

CAGLIARI – Si è insediato, questa mattina in videoconferenza, il Comitato tecnico-scientifico incaricato di predisporre un documento con le osservazioni alla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, che ha individuato quattordici siti in Sardegna. “Grazie al coinvolgimento di esperti di grande professionalità ed esperienza – ha ricordato il presidente della Regione, Christian Solinas – la Sardegna fornirà argomentazioni di natura tecnica e scientifica per supportare e dare ulteriore forza alla posizione chiara e netta di contrarietà, già espressa dai Sardi e dalle Istituzioni regionali, all’ipotesi di realizzare nell’Isola il sito di stoccaggio delle scorie nucleari”

Il Comitato, coordinato da Andreina Farris, direttore generale dell’Assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, è composto da Massimo Cappai e Roberto Lonis (Arpas, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna), Antonio Funedda e Biagio Saitta (Università di Cagliari), Vincenzo Pascucci e Michele Comenale Pinto (Università di Sassari), Giancarlo Carboni (Ordine dei Geologi), Riccardo Locci e Monica Stochino (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Cagliari), Gabriella Gasperetti e Daniela Scudino (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Sassari) e si potrà avvalere anche di eventuali collaborazione di altri assessorati regionali. Dopo l’approvazione del regolamento del Comitato, è stato deciso di costituire alcuni sottogruppi di lavoro per approfondire specifiche materie: aspetti geologici; trasporti; insediamenti antropici; valenze ambientali. Il prossimo appuntamento del Comitato è in programma lunedì 8 febbraio

Superiori, studenti a scuola: aiuto dalle associazioni

ALGHERO – Domani, 1 Febbraio riprenderanno le attività didattiche in presenza delle scuole superiori di secondo grado.  Al fine di prevenire eventuali situazioni di criticità dettate dal verificarsi di possibili assembramenti, la locale Protezione Civile, sotto il coordinamento della Direzione Generale Regionale, ha registrato la disponibilità di diverse associazioni che offriranno il proprio supporto negli orari d’ingresso ed uscita delle scuole per garantire attività d’informazione, distanziamento e assistenza  con riguardo alle misure di sicurezza tese a prevenire  e fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto. Alle associazioni  Misericordia Alghero -Polisoccorso Alghero – Protezione Civile Olmedo O.D.V. va il ringraziamento dell’Assessor Andra Montis per le operazioni che andranno a compiere in questi giorni  sull’informazione in merito alla sicurezza sanitaria. 

Aou Sassari, in Ti 30 posti letto attivi e utilizzabili

SASSARI – Sono attivi e utilizzabili tutti i 30 posti letto della TI 30 Covid della stecca bianca. Nella fase attuale dell’emergenza è stato impiegato il personale utile per la gestione di 23 posti letto, cioè tre volte il numero dei pazienti che, da qui a pochi giorni, sarà ricoverato nella nuova struttura. Si tratta, comunque, di un numero maggiore rispetto a quello registrato durante il picco pandemico di novembre, quando si superò la capacità ricettiva delle tre TI Covid attive contemporaneamente.

Il personale in caso di necessità può essere prontamente implementato a seconda delle necessità richieste dall’emergenza.

Al momento l’unità operativa è occupata da 3 pazienti, trasferiti giovedì sera dalla terapia intensiva di Malattie infettive. Nei primi giorni della prossima settimana, invece, tutti i pazienti (al momento 5) saranno spostati dalla Rianimazione 1 del Palazzo Clemente. I posti occupati saliranno così a 8.

Sono le precisazioni dell’Aou di Sassari necessarie – a seguito di alcuni articoli di stampa apparsi oggi – a fare chiarezza sui posti letto della nuova struttura della stecca bianca inaugurata il 23 gennaio scorso.

L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, inoltre, chiarisce che per quanto riguarda il personale si potrà attingere alle figure presenti in azienda, come accaduto nelle precedenti fasi emergenziali di questa pandemia.

Ulteriore personale medico potrà essere impiegato attraverso il reclutamento dalla graduatoria dei 39 idonei del concorso regionale per dirigenti medici di anestesia e rianimazione che, proprio di recente, l’Aou ha concluso. L’Azienda sta già procedendo con le relative chiamate di cui beneficeranno anche tutte le aziende del sistema sanitario regionale.

È sempre attiva e continua, inoltre, la ricerca del personale infermieristico dalle graduatorie attive, nelle more della conclusione della selezione regionale avviata dall’Aou di Cagliari. Relativamente alle altre due TI – Malattie infettive da 6 posti e AR1 da 8 posti letto –, queste resteranno a disposizione, strutturalmente attrezzate per ogni evento imprevisto.

Deidda (Fdi) in Parlamento, soldi per gli aeroporti sardi

CAGLIARI – “Ho partecipato all’iniziativa, sotto il Consiglio regionale della Sardegna, in cui i dipendenti dell’Aeroporto di Cagliari hanno lanciato il loro grido di aiuto e lo abbiamo raccolto depositando un’interrogazione all’attenzione del Governo dimissionario ed, eventualmente, del prossimo”, così Salvatore Deidda, Deputato di FdI che annuncia un’interrogazione in cui chiede al Governo fondi e provvedimenti per l’Aeroporto di Cagliari ma anche per Alghero e Olbia; 

“Nella legge di Bilancio hanno previsto e annunciato 400 milioni come primo aiuto per tutti gli aeroporti italiani (da sottolineare la Germania con 1 miliardo e 300) ma considerato che l’associazione Aeroporti Europei preannuncia che anche nel 2021 la crisi del trasporto aereo continuerà, servono misure strutturali e che l’Italia batta i pugni con la Commissione Europea”, spiega Deidda; 
“L’Aeroporto di Cagliari è rimasto aperto anche con pochissimi voli. Dobbiamo pensare anche al futuro, permettendo di volare con certificati di negatività come accade già in molti paesi europei e sul volo Roma-Milano. Non bisogna dimenticarci che la Sardegna e Cagliari non possono fare a meno dei loro scali e delle professionalità che vi lavorano”, conclude l’esponente di FdI