Portualità algherese, è l’ora delle decisioni

ALGHERO – “Ritengo sia ormai giunto il momento di promuovere un pubblico dibattito sul futuro delle scelte in merito alla portualità algherese, in considerazione anche della urgenza di stabilire nuove politiche di sviluppo capaci di rivelarsi utili per compensare l’attuale depressione economica derivata dalla perdurante pandemia in atto”. Cosi Alberto Bamonti capogruppo e coordinatore dei Riformatori Sardi ad Alghero.

“Il sistema portuale algherese, costituito principalmente dal porto di Alghero e da quello di Fertilia, costituisce un caso unico e di grande pregio in Sardegna, poiché è in grado di offrire un’area portuale a stretta connessione con il centro urbano, con la possibilità di disporre di servizi immediatamente raggiungibili dai diportisti e da tutti i turisti della nautica. Queste peculiarità costituiscono il motivo più importante di attrazione per una città come la nostra, che ha l’ambizione di crescere nell’offerta turistica e che, anche a seguito della grande sofferenza del sistema aeroportuale del Nord-Ovest della Sardegna, ha visto una drammatica contrazione degli arrivi e più in generale della domanda turistica”.

“Per queste ragioni, merita di essere opportunamente valutata l’eventualità di rendere operativo, una volta per tutte ed in tempi celeri, l’approdo per navi da crociera, soprattutto in relazione ai vantaggi economici immediati che ne deriverebbero, intercettando una tipologia di turismo che porterebbe indiscussi benefici all’economia della città. Già l’Architetto Joan Bousquet, aveva ritenuto percorribile l’eventualità di realizzare un pontile leggero nella parte esterna del molo di sopraflutto per consentire l’approdo delle navi da crociera; inoltre ad una tale destinazione di approdo, per turismo crocieristico, si presterebbe anche la parte terminale del molo di sottoflutto (molo Rizzi), sul fronte esterno all’area portuale. Si tratterebbe di interventi assolutamente sostenibili dalle finanze regionali e inoltre facendo ricorso a tecnologie e materiali eco-compatibili si ridurrebbe al minimo l’impatto sull’ambiente”.

“Con questi interventi sarà così possibile realizzare una banchina esterna capace di accogliere navi di modesta stazza che oggi sono tra quelle maggiormente impiegate nelle crociere minori. Nondimeno sarà necessario dare maggiore funzionalità ed efficienza alle aree destinate al carenaggio ed all’alaggio delle imbarcazioni, dal momento che, allo stato attuale, i nostri porti soffrono anche per l’inadeguatezza dei servizi a terra, soprattutto nel settore delle manutenzioni”.

Municipale, contagio Covid: basta minimizzare

ALGHERO – “Ancora una volta il sindaco davanti alla pandemia di Covid sceglie di trascurare e minimizzare il problema. È notizia di oggi la denuncia del sindacato della Polizia Municipale di Alghero “dell’assenza di attenzione e di intervento da parte del Comune in presenza di un potenziale sviluppo di focolaio all’interno del Comando di Via Mazzini”. Cosi i consiglieri comunali di Centrosinistra riguardo il monitoraggio dei casi Covid nelle strutture pubbliche.

“Atteggiamento di minimizzazione purtroppo già visto troppe altre volte. Ricordiamo quanto successo nella società InHouse quando solo grazie all’intervento della direttrice e degli amministratori  si fecero fare i tamponi a tutti i dipendenti in seguito a dei contagi tra i lavoratori, col sindaco molto “scettico” sulla scelta di chiudere l’Inhouse per un paio di giorni e far fare i test a tutto il personale. Tant’è vero che, come tutti ricorderanno, i lavoratori della partecipata fecero un comunicato ringraziando chi si era interessato e, volutamente, dimenticando il sindaco, che certamente non aveva mostrato di avere in considerazione la situazione di quei lavoratori”.

“Soprattutto ricordiamo quanto sta succedendo con lo screening per gli alunni e il personale delle scuole, con il sindaco e l’assessora che davanti a una richiesta pressante, quasi una preghiera, giunta dagli insegnanti e dai genitori di fare uno screening prima del rientro dalle vacanze di Natale, continuano a fare finta di non sentire, cercando di scaricare sulla Ats la responsabilità di mettere in atto uno screening e anziché attivarsi, come moltissime altre amministrazioni stanno facendo, perseverano nel loro immobilismo”. 

“È passato quasi un anno ormai dall’inizio della pandemia e purtroppo anche nella gestione della comunicazione il sindaco si è mostrato molto debole e poco chiaro. Come da noi più volte sottolineato, è mancato l’aggiornamento in modo costante e trasparente dei dati con una tendenza a nascondere quelli meno favorevoli. Una minimizzazione continua dunque, quasi una negazione, che non aiuta certo la comunità che lui dovrebbe guidare”.

Isola arancione, per due ricoveri in Ti: scelta assurda

CAGLIARI – L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ha riferito nella Sesta commissione del Consiglio regionale, presieduta da Domenico Gallus (Udc), sulle decisioni assunte dal ministero della Salute il 22 gennaio scorso e che hanno portato la Sardegna in zona arancione, con le conseguenti restrizioni in termini di spostamenti tra i Comuni e per ciò che attiene le limitazioni delle attività dei bar e dei ristoranti. Nella sostanza l’assessore ha ribadito il superamento, fin dall’indomani della firma dell’ordinanza ministeriale del 22 gennaio, delle criticità che hanno portato alla nuova e più penalizzante classificazione, determinata dal rapporto stilato dall’Istituto superiore di sanità e da cui discende la valutazione del rischio epidemiologico delle regioni in base a 21 differenti indicatori di rischio.

«La Sardegna – ha affermato Nieddu – è passata da zona gialla a zona arancione, perché il 19 gennaio ha registrato un aumento di focolai nelle Rsa e negli ospedali, a cui si sono aggiunti due ricoveri in più nei reparti di terapia intensiva (da 51 a 53) che hanno fatto superare il limite massimo del 30 per cento di occupazione dei letti con il respiratore». «Il giorno successivo alla firma del decreto Speranza – ha aggiunto il responsabile della Sanità – abbiamo attivato, come da programma, i trenta posti della terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari e si è rientrati dunque ampiamente entro il tetto massimo di occupazione». L’assessore ha inoltre contestato le rigidità e l’automatismo con i quali si procede per l’attribuzione delle zone di rischio alle Regioni («fino al 12 gennaio scattavano le prescrizioni ora si va direttamente alle chiusure») ed ha ribadito la richiesta affinché siano modificate le decisioni che riguardano la Sardegna, riportando così l’Isola in zona gialla, senza attendete i 14 giorni di vigenza del decreto del 22 gennaio. «Rilevo inoltre – ha concluso l’assessore in quota alla Lega – che una certa elasticità nel valutare le aree di rischio è stata riservata invece ad alcune Regioni, come la Basilicata e il Molise, che sono rimaste in zona gialla pur registrando un indice di contagio (Rt) di molto superiore rispetto a quello della Sardegna».

Nel corso del dibattito non sono mancate alcune sottolineature polemiche da parte dei consiglieri della minoranza che hanno evidenziato la correttezza dell’operato del ministro della Salute, Roberto Speranza, ed hanno lamentato i ritardi con i quali l’amministrazione regionale ha provveduto alla trasmissione dei dati relativi all’emergenza Covid, nonché una generale sottovalutazione dei limiti di occupazione dei reparti della terapia intensiva e dei posti letto in genere.

Francesco Agus (Progressisti) non ha nascosto i timori perché l’Isola possa restare in zona arancione per più di 14 giorni («bisogna capire se abbiamo il personale necessario per far funzionare le terapie intensive») ed Eugenio Lai (Leu) ha invece chiesto lumi sull’operato del “bed manager” e domandato copia della documentazione inoltrata all’assessorato sull’occupazione dei posti letto. Di una generale sottovalutazione dei rischi, ha parlato Gianfranco Ganau (Pd), che ha insistito anche sulla attendibilità scientifica dei 21 criteri dell’Iss per la classificazione dei rischi. Annalisa Mele (Lega) ha difeso l’operato dell’assessore e   riaffermato “il superamento delle criticità che hanno determinato il passaggio della Sardegna in zona arancione”, mentre Rossella Pinna (Pd) ha ricordato “che il declassamento della Regione era annunciato” ed ha precisato che dei trenta posti della terapia intensiva inaugurati lo scorso sabato a Sassari, in realtà soltanto 14 risulterebbero di nuova attivazione. Antonello Peru (Udc-Cambiamo) si è soffermato sulle penalizzazioni che la zona arancione comporta per i baristi ed i ristoratori ed ha invitato l’assessore a garantire “maggiore attenzione ai numeri e ai parametri che determinano le decisioni del ministero”. Pierluigi Saiu (Lega) ha definito “statici” i criteri utilizzati a Roma ed ha bollato come “assurda” la scelta del Governo di non tener conto del miglioramento di tutti gli indicatori riferiti alla situazione Covid in Sardegna.

Sardegna sia zona gialla oppure subito ricorsi

CAGLIARI – “Abbiamo detto fin dal primo momento che l’attuale classificazione è assolutamente sbagliata, e penalizza pesantemente tutto il settore produttivo sardo e gli operatori commerciali, mettendo ulteriormente in crisi l’economia dell’Isola. Occorre quindi un intervento immediato per modificare la classificazione, che da arancione deve tornare gialla”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, a margine dell’inaugurazione dei nuovi Centri dell’Ospedale San Giovanni di Dio, intervenendo sull’emergenza Covid e sulle restrizioni imposte all’isola dal Governo.

“Abbiamo tutti i requisiti per essere in zona gialla. Se il Governo non provvederà a riclassificare la regione, tuteleremo la Sardegna in tutte le sedi”, precisa il Presidente, annunciando che la Regione ha già pronto il ricorso contro il provvedimento deciso da Roma.

“Noi non abbiamo voglia di fare contrapposizioni sterili. Abbiamo fornito al Governo e al Ministero – prosegue il Presidente – tutte le evidenze numeriche che dimostrano come la Sardegna non sia in condizione di rischio in questo momento, e possa quindi mantenere la zona gialla. Se non ci sarà il buonsenso di voler accettare questa leale collaborazione, è chiaro che dovremo difenderci in altre sedi”.

Il Presidente è infine intervenuto sull’attuale crisi di Governo: “Siamo in piena emergenza. Una pandemia sanitaria ed economica che sta mettendo in ginocchio l’intero Paese. Se ci sono le condizioni perché ci sia rapidamente un nuovo e autorevole governo, lo si faccia in fretta. Se queste condizioni non ci sono, si restituisca la voce agli elettori e quanto prima si formi un governo autorevole, in grado di contrattare con l’Europa tutto ciò che è nel Recovery Fund, e che possa dare finalmente risposte sanitarie ed economiche ai cittadini logorati da questa crisi”.

Ponte Serra, lavori entrano nel vivo |foto

ALGHERO – Prende corpo l’atteso cantiere per la ristrutturazione e messa in sicurezza del Ponte Serra. Circa due mesi di lavoro per la restituzione della struttura rimessa a nuovo. In arrivo i pezzi speciali in acciaio che dovranno sostituire i tiranti ormai logori. Le nuove catene saranno lo ancorate ai fianchi del ponte con pezzi speciali di carpenteria metallica. È questo il primo passo dei lavori che da qui in avanti entreranno nel vivo, a seguito dell’apertura del cantiere dei giorni scorsi e la fase della verifica di ogni parte della struttura. Una volta montati i tiranti, l’impresa aggiudicataria dei lavori, Sanna Francesca di Osilo, procederà alla ristrutturazione di ogni pilastro e di tutta l’arcata, con riparazione e rinforzo dei pendini di sospensione dell’impalcato, riparazione e rinforzo degli archi, riparazione e rinforzo delle travi trasversali inferiori di impalcato, demolizione e ricostruzione della soletta, impermeabilizzazione dell’impalcato, protezione superficiale di tutti i calcestruzzi.

Il progetto prevede lavorazioni speciali e anche piuttosto delicate, ma il risultato finale restituirà una struttura finalmente sicura e rinnovata. Oggi si è svolto il sopralluogo del Sindaco Mario Conoci, con l’Assessore alle opere pubbliche Antonello Peru, il dirigente Gianni Balzano e il tecnico responsabile del procedimento, Giovanni Salvatore.  “Condizioni meteo premettendo, abbiamo chiesto all’impresa di arrivare alla conclusione delle opere quanto prima possibile, così da dare concretezza all’impegno che abbiamo assunto con i residenti” ha affermato il Sindaco nell’incontro di stamani.  Per l’esecuzione delle opere sono disponibili 628 mila euro messi a disposizione dall’Amministrazione comunale e dalla Regione Sardegna. L’orientamento voluto dal Sindaco Mario Conoci è quello di arrivare, in linea con il programma, alla soluzione del problema rappresentato dalla chiusura per degrado del ponte, sul quale l’Amministrazione e la maggioranza hanno riposto la massima priorità.  La procedura è partita nell’estate 2019 con la nomina del Rup, affidando con la massima sollecitudine l’incarico di progettazione, reperendo le risorse per la realizzazione dei lavori. Determinanti sono stati gli interventi voluti dalla Giunta sia con fondi di bilancio che con risorse aggiuntive in sede di impiego dell’Avanzo di Amministrazione ai quali si sono aggiunti 230 mila euro della Giunta Regionale.

La presenze dell’Amministrazione sul cantiere, a cui oggi si è aggiunta quella del consigliere comunale di minoranza Mimmo Pirisi, sarà ripetuta nel corso delle lavorazioni, per ulteriori prese d’atto dello stato dei lavori. La struttura, la cui costruzione risale a più di settant’anni fa, per volere dell’ingegner Antonio Serra di Sassari, proprietario all’epoca dell’azienda agricola di Mamuntanas, è chiusa per  divieto di transito stabilito da un’ordinanza del Maggio 2019 per le precarie condizioni di staticità, dovute alla mancanza di manutenzione rilevata fin dal 2015. “I risultati di questa importante opera consentiranno a breve di avere una struttura completamente rinnovata e sicura”, sottolinea l’Assessore Peru.  

Giorno della Memoria, a Sassari seduta del Consiglio

SASSARI – A Sassari la pandemia non ferma la volontà del Comune di commemorare il Giorno della Memoria. Il 27 gennaio, alle 9.30, è convocato in modalità telematica il Consiglio in seduta solenne, che sarà trasmessa in diretta streaming e a cui parteciperanno alcuni istituti scolastici che presenteranno video e brani sul tema dell’olocausto. Interverranno anche la prefetta di Sassari Maria Luisa d’Alessandro, e Franco Perlasca, figlio di Giorgio Perlasca, e Gioia Bartali, nipote di Gino Bartali, entrambe figure che durante la Seconda Guerra mondiale hanno aiutato ebrei a mettersi in salvo e per questo sono stati insigniti del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem. Il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’olocausto fondato nel 1953 ricorda i non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.

In apertura di seduta la consigliera Virginia Orunesu presenterà una mozione, di cui è la prima firmataria, sulla realizzazione di un giardino dei Giusti sardi tra le nazioni anche a Sassari. In Sardegna i “Giusti tra le nazioni” sono sette. Persone che hanno cercato di reagire al male in base alle attività che svolgevano. Durante la riunione alcune classi del liceo classico annesso al Convitto Canopoleno presenteranno un video creato da loro e successivamente altre del Polo tecnico Devilla leggeranno un brano, entrambi sull’olocausto. Chiuderanno la seduta gli interventi di Giuseppe Deiana, autore di diverse pubblicazioni sui Giusti in Sardegna, e Mario Carboni, presidente dell’associazione Chenabura, che toccherà lo stesso tema.

Dal 2005, ogni anno e in tutto il mondo, il 27 gennaio si commemorano le vittime dell’olocausto e si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio del 1945. Anche quest’anno, nonostante i limiti legati alla pandemia, l’Amministrazione comunale ha scelto di organizzare un’iniziativa che coinvolgesse le generazioni più giovani. Una decisione legata alla consapevolezza che sia una necessità sociale e culturale farsi promotori di incontri che coinvolgano la cittadinanza, di ogni età, per ricordare cosa furono per tutta l’umanità il nazifascismo e lo sterminio – attuato con metodo scientifico – di ebrei, oppositori, omosessuali, disabili, zingari e ogni altra categoria ritenuta indesiderabile dal regime.

In una società dove sono sempre più frequenti gli atti di violenza a sfondo razzista, dove ancora si parla di tolleranza e intolleranza e non di uguaglianza tra individui, momenti di riflessione e condivisione come quello del 27 gennaio sono sempre più importanti, e renderne protagoniste le nuove generazioni diventa essenziale, per un impegno attivo.

Alloggi in via De Gasperi, pessima condizione: Area intervenga

ALGHERO – “La pandemia ha causato una grave crisi economica. Questa crisi che oggi sta colpendo il nostro paese ha generato nuove situazioni di fragilità. Chi ne paga il prezzo sono le famiglie e quelle che già affrontavano situazioni di fragilità sono ancora più a rischio”. Cosi Christian Mulas, Capogruppo Fratelli d’Italia riguardo la condizione degli alloggi popolari ad Alghero.

“Le famiglie che vivono nelle abitazioni di edilizia residenziale pubblica sono fra queste e da loro arrivano diverse denunce sulle condizioni degli edifici. Un esempio vicinissimo a livelli cittadino è quello degli edifici di Via Matteotti e Via De Gasperi: immobili ormai vetusti, con evidenti segni di degrado e di incuria da parte di AREA, l’azienda pubblica che si occupa di edilizia residenziale pubblica e che è preposta agli interventi di manutenzione straordinaria.

“Le segnalazioni riguardano pareti di balconi in cemento lesionate in maniera importante, con conseguente rischio di caduta dei blocchi; onduline in ferro dei terrazzi pericolanti; forti infiltrazione d’acqua dai terrazzi; isolamento a cappotto eseguito circa 15 anni fa danneggiato dall’acqua, con grave infiltrazione di umidità e di muffa”.

“Lo stato di degrado, il distacco di intonaco, le infiltrazioni: tutto questo crea un grande disagio alle famiglie che ci abitano. La situazione risulta aggravata dal fatto che in tanti nuclei familiari ci sono anche anziani disabili. Non è possibile aspettare oltre per intervenire. AREA, che è presente in 327 dei 377 comuni sardi, è vincolata dalla legge regionale a garantire adeguata risposta ai bisogni abitativi, qualificando il patrimonio di edilizia pubblica”.

“Nonostante le diverse segnalazione fatte dall’assessore Emiliano Piras verso l’AREA non ci sono stati interventi di riqualificazione degli stabili. Come capogruppo del partito fratelli d’Italia presenterò un’interrogazione urgente per il prossimo Consiglio Comunale per informare il Sindaco e l’amministrazione sullo stato attuale degli stabili di edilizia popolare di Alghero”.

Lavoratori autonomi, bando bis della Regione

CAGLIARI – Le attività economiche e produttive si trovano, nuovamente, smarrite e disperate. A nulla è valsa la posizione critica del Presidente Solinas verso l’inasprimento delle restrizioni decisive dal governo, l’isola si sveglia nuovamente arancione. Malgrado l’inaugurazione del  nuovo reparto di Terapia intensiva Covid dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, gli indicatori che consentano di matenere la Sardegna in zona gialla, il passaggio  in zona arancione avviene per il superamento della percentuale dei ricoveri.

La Regione tenta di gettare le basi per la ripresa economica. Pubblicato oggi l’avviso a sportello  per la concessione di un’indennità una tantum per gli operatori della filiera turistica e del commercio, piegati dall’emergenza Covid. Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore del lavoro, formazione e cooperazione sociale, Alessandra Zedda, ha approvato la delibera che integra il precedente bando, ampliando la platea dei beneficiari.

“La Regione – ha affermato l’assessore Zedda – ancora una volta si è dimostrata aperta al dialogo e ha perfezionato il bando, accogliendo le istanze dei lavoratori interessati, delle associazioni di categoria e delle imprese. Siamo al fianco dei lavoratori, in particolare di quelli più colpiti dalla pandemia in termini di impiego e di reddito”.

Le risorse complessive sono pari a 7.300.000,00 euro, a valere su fondi regionali. L’indennità compensativa del mancato reddito è di 7.000 euro per ciascun beneficiario. Il bando è rivolto agli operatori e ai lavoratori autonomi, con o senza partita iva, organismi, agenti e scuole professionistiche operanti in Sardegna nel settore dello spettacolo dal vivo, teatro, musica, cultura, danza, inclusi i professionisti e i tecnici del settore audiovisivo e cinema, spettacoli pirotecnici, organizzatori di feste e cerimonie, compresi i commercianti di abiti da cerimonia, agenzie di viaggio, palestre, discoteche, discopub, e ambulanti al dettaglio dei mercati locali che non usufruiscono di altri interventi.


“Non abbiamo escluso nessuno – ha affermato il presidente della Regione Christian Solinas – L’intento è quello di rendere tutti partecipi per porre le basi della ripresa economica. Considerato il protrarsi della crisi e la necessità di mettere subito a disposizione dei lavoratori le risorse stanziate, abbiamo accelerato le procedure necessarie per la pubblicazione del nuovo bando”. Possono presentare la domanda di indennità telematica (DIT) i lavoratori individuati dal bando, in grado di dichiarare di aver subito una riduzione dell’ attività lavorativa a causa dell’ emergenza epidemiologica da Covid_19, attivi al 31.12. 2019. La DIT dovrà essere inoltrata dalle ore 10:00 del 28/01/2021 e non oltre le ore 23:59 del 22/ 02/ 2021, utilizzando esclusivamente l’apposito applicativo reso disponibile dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito del Sistema Informativo del Lavoro (SIL) al seguente indirizzo: www.sardegnalavoro.it. L’ordine cronologico di invio telematico delle stesse costituisce unico elemento di priorità nell’assegnazione del bonus.

V. P.

Isola arancione senza preavviso, scelta sciagurata

ALGHERO – “Sardegna zona arancione? Come si può assumere una decisione così grave senza un minimo di confronto con la Regione e senza un preavviso adeguato”. E’ il sindaco di Alghero Mario Conoci, tramite social, a criticare le scelte del Governo Conte riguardo le improvvise limitazioni imposte all’Isola.

“A Roma sanno che una decisone così ha ricadute pesantissime sulla nostra economia già in grandissima crisi? A Roma hanno previsto “ristori” economici immediati che restituiscano alle categorie colpite quello che hanno perso e perderanno dopo questa decisone? Va bene la sicurezza sanitaria, va bene la responsabilità nei comportamenti, ma senza sicurezza e prospettive economiche la crisi sociale diventa insostenibile!”

Isola arancione, scelta aberrante: mazzata sulle attività

ALGHERO – “Per mestiere e per indole sono da sempre per il rispetto assoluto delle norme e delle istituzioni. Però questa ordinanza non la comprendo e non la condivido”. Cosi il dottore commercialista di Alghero Marco Spirito riguardo le recenti decisioni del Governo Conte e nello specifico sull’ordinanza del Ministro Speranza.

“Nell’ultima settimana registrati Circa 200/250 nuovi casi al giorno (su 1.600.000 abitanti), a fronte di circa 300 guariti al giorno. Inoltre, dopo le chiusure natalizie, molte attività avevano riaperto proprio questa settimana, per cercare di rialzare la testa e sopravvivere economicamente. Ora dovranno richiudere, magari con i frigoriferi pieni di roba che dovranno buttare. Dare una mazzata del genere, senza preavviso, è aberrante ed irrispettoso verso le categorie produttive. Ma Speranza è mai stato in Sardegna a gennaio? Non c’è comunque quasi nessuno in giro senza necessità di zone arancioni”.

Nella foto il dott. Marco Spirito