Sardegna: deroga bar e ristoranti (ore 23), limiti arrivi

ALGHERO – In Sardegna si registrano nuovi 4 morti (86, 93, 81 e 58 anni) e altri 174 casi di positività (dato ancora in calo) nell’ultimo aggiornamento dell’unità di crisi regionale, sono attese con alcune importanti novità rispetto al Dpcm del Governo la nuova ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas.

Chiusura di bar e ristoranti alle 23 e non alle 18, riduzione considerevole degli ingressi nell’Isola, didattica a distanza al 100% per le scuole superiori: queste le tre misure principali che dovrebbero essere contenute nell’ordinanza che il governatore dovrebbe adottare domani. Il Dpcm, infatti, lascia una certa libertà alle amministrazioni che godono di Autonomia speciale, come appunto la Sardegna. L’ordinanza di Solinas dovrebbe contenere anche misure per limitare gli arrivi in porti e aeroporti.

Intanto a Oristano è operativo da oggi al San Martino il nuovo reparto Covid, dotato di 10 posti letto e destinato ad ospitare i pazienti con accertata positività. E a Nuoro è in fase di allestimento l’ospedale da campo della Croce Rossa davanti al San Francesco, mentre ad Alghero è stato indicato come ospedale Covid il Marino.

Sanità, Bamonti si smarca: “preoccupato per il Marino”

ALGHERO – Dopo un periodo di silenzio, a parte riferimenti (negativi) per la gestione della pubblica istruzione in Italia da parte della ministra Azzaolina, il consigliere comunale e coordinatore dei Riformatori Sardi Alberto Bamonti ritorna nel ruolo di rappresentante politico cittadino e lancia un assist alla maggioranza per ampliare anche alle opposizioni il quadro decisionale (politico), almeno sul tema della Sanità. “Per un momento vorrei svestire i panni di consigliere comunale e scrivervi da semplice cittadino, marito e padre di famiglia” continua Bamonti “non vi nascondo che sono preoccupato per i miei famigliari, gli amici, i conoscenti, i miei concittadini e tutti quelli che stanno lottano in prima fila contro questo nemico subdolo, Il Covid-19”.

“Ad una situazione già complicata, si aggiunge un clima di forte incertezza e tensione, alimentato dal fatto che ci sentiamo vulnerabili nella cosa a cui più teniamo, la nostra salute. Proprio di fronte alla salute non ci devono essere bandiere da difendere, partiti o uomini politici da esaltare o denigrare, ci devono essere solo scelte razionali, fatte con buon senso e tempismo, a tutela di tutti coloro che sono più indifesi ed esposti in questa emergenza sanitaria. Da cittadino sono preoccupato per la scelta di destinare la terapia intensiva dell’Ospedale Civile ai pazienti Covid, che come è noto sono soggetti altamente contagiosi, non solo per i degenti della struttura ospedaliera, ma soprattutto per gli operatori sanitari a continuo contatto con questi”.

“Nell’emergenza Covid, mi preoccupano le emergenze non Covid di tutti i pazienti che avranno necessità di terapia intensiva, che ne sarà di loro?!Ripeto senza alcuna intenzione polemica, mi chiedo perché la terapia intensiva per i malati Covid non sia stata allestita direttamente all’Ospedale Marino, in quanto struttura già destinata esclusivamente ai soli casi Covid. Voglio credere che siamo ancora in tempo affinché siano apportate, con buon senso, le opportune misure correttive, che sarebbero solo di grande giovamento per la tutela della salute di noi cittadini e degli operatori sanitari, sempre più sguarniti e soli a combattere questa guerra”.

Centrosinistra, proposte “salva Marino”

ALGHERO – “Questa minoranza di centrosinistra, con senso di responsabilità, chiede alla Regione di trovare risposte che garantiscano accoglienza e cure ospedaliere per i pazienti covid e nel contempo il mantenimento delle altre discipline presenti negli ospedali algheresi”. Cosi i consiglieri comunali Gabriella Esposito, Raimondo Cacciotto, Valdo Di Nolfo, Mimmo Pirisi, Pietro Sartore, Ornella Piras, Mario Bruno ancora sulla Sanità e in particolare sul Marino.

“Abbiamo già proposto la realizzazione di un ospedale da campo, sul modello Nuoro, vero e proprio gioiello, dotato di ogni strumentazione sufficiente e in sicurezza che potrebbe essere posizionato nello spazio antistante l’ospedale civile. Altra proposta che formuliamo ora riguarda l’utilizzo parziale dell’ospedale Marino, mantenendo intatti e non requisendo – come sancito dall’atto della Regione – i 47 posti di ortopedia, riabilitazione e oculistica”.

“Basterebbe utilizzare l’intero terzo piano, oggi adibito a reparto di riabilitazione funzionale, garantendo ingressi separati e percorsi in sicurezza rispetto agli altri piani dell’ospedale che oggi sono adibiti alle discipline di ortopedia con sala operatoria, oculistica, pneumologia, diabetologia, dermatologia, farmacia territoriale. La riabilitazione può essere spostata facilmente al secondo piano dove ci sono già (vedasi immagini video di repertorio) almeno dodici posti letto pronti (reparto di artroscopia non utilizzato) e altri sarebbero ricavabili (almeno una ventina) dall’ala alloggio suore, i cui lavori sono da ultimare. Ciò consentirebbe di risolvere sia la degenza covid, sia il mantenimento delle altre discipline, utilizzando buon senso, sicurezza e non decisioni a tavolino calate dall’alto”.

Grido d’aiuto: aprite le palestre, fateci lavorare

SASSARI – Hanno investito per rendere le loro palestre sicure, per dare garanzie agli atleti che ogni giorno si allenano nei loro spazi. Adesso sono pronti a manifestare il 28 ottobre a Cagliari, davanti al Consiglio regionale, e il 30 a Sassari, in piazza d’Italia, per dire no alla chiusura di palestre e piscine. Tra gli imprenditori dello sport del territorio, con alle spalle oltre 20 anni di attività, e che si sentono penalizzati dalle ultime scelte del governo ci sono anche Daniele Pinna e William Solinas della palestra Kamaleonte Fitness.

La palestra Kamaleonte Fitness di via Budapest 3 vive una situazione drammatica. A gennaio di quest’anno i due titolari, Daniele Pinna e William Solinas, hanno investito in nuovi locali, hanno iniziato la ristrutturazione che a marzo hanno dovuto interrompere, a causa del lockdown. Tre mesi difficili, senza introiti ma con i lavori da finire e l’affitto da pagare per 300 mq di superficie.

A giugno, con il via libera del governo, sono riusciti a riaprire la loro palestra, «ma con un sesto degli atleti che avevamo prima – affermano – perché in molti hanno continuato ad aver paura del coronavirus».

La palestra si è adeguata alle normative anticovid: posti distanziati negli spogliatoi, niente docce, apertura con prenotazione, contingentamento delle presenze, igienizzazione delle mani e sanificazione dei locali e delle attrezzature quindi controllo della temperatura in ingresso. «Chiediamo la possibilità di lavorare – affermano i due titolari di Kamaleonte Fitness – almeno con gli stessi orari di bar e ristoranti. Dieci ore di apertura, dalle 8 alle 18, ci aiuterebbero a far fronte alle spese di affitto e luce. In questo modo potremmo lavorare anche con servizio di personal trainer».

Da parte loro anche la richiesta della «regolamentazione del settore e il riconoscimento della nostra professione».

Questo stop rischia di mettere al tappeto i due giovani imprenditori. «Lavoriamo nel settore da 20 anni – concludono – e la nostra palestra è frequentata anche da persone diversamente abili a cui questo blocco farà mancare un momento di svago sia fisico che mentale. Questo ulteriore blocco sarà un vero e proprio colpo al cuore».

Alghero: 7 positivi al Cra, ma nessun anziano ricoverato

ALGHERO – Covid Alghero: 47 positivi e 39 in sorveglianza attiva, è il dato di oggi dell’Ats riguardante la città. I numeri restano sostanzialmente stabili, mentre giungono i risultati dei tamponi effettuati nel Centro Anziani di Fertilia ai 58 ospiti e alle 70 unità del personale. “I positivi sono sette – comunica Mario Conoci – vengono trattati all’interno della struttura perché non hanno necessità di ricovero. Sono gestiti dai medici e operatori sanitari. La situazione è controllata minuto per minuto, va anche detto che da tre mesi la struttura era interdetta alle visite, ciò nonostante ci sono stati i casi di positività, il che dimostra la particolare insidiosità di questa malattia che va contrastata con la massima attenzione, anche nelle situazioni più protette”.

Stamattina incontro in Ospedale del Sindaco con medici e autorità sanitaria.   “Il Marino si è reso disponibile ad ospitare e i nostri concittadini che necessitano di cura, una scelta adottata a conseguenza del fatto che le strutture sanitarie sassaresi non possono più farlo, sono ormai sature. Naturalmente abbiamo chiesto insieme ai medici l’incremento del personale e ulteriori attrezzature. Ma abbiamo ribadito che non vengano sospesi i servizi e le assistenze che riguardano le altre patologie. Il reparto di Terapia Intensiva del Civile intanto è in funzione e voglio ringraziare gli operatori che stanno operando. Finalmente sta iniziando a funzionare ma vogliamo che venga proseguita l’attività  anche oltre l’emergenza sanitaria”.

“Nieddu non conosce la sanità algherese, venga in Consiglio”

ALGHERO – “L’assessore regionale della sanità, Mario Nieddu, dimostra di non conoscere la realtà sanitaria algherese. Il suo disinteresse lo aveva già dimostrato quando, invitato il 1 agosto ad un Consiglio Comunale aperto per analizzare la situazione anche in vista di un autunno caldo sul fronte dell’assistenza ospedaliera, non si è presentato, trovando il tempo però, qualche sera prima, di fare visita ad Alghero per un’assemblea della Lega, il suo partito, che, evidentemente viene prima degli interessi della sanità e di quelli istituzionali”. Cosi l’ex-sindaco Mario Bruno riguardo l’utilizzo dell’ospedale Marino e nello specifico in merito alle dichiarazioni dell’assessore regionale Nieddu.

“Gli avremmo chiesto come mai non avesse trovato il tempo per assumere, anche in convenzione con l’AOU, gli anestesisti sufficienti per dotare la terapia intensiva di Alghero del personale necessario al fine di non pregiudicare altri servizi vitali dei nostri ospedali, e di aprire il reparto con accreditamento definitivo e non in emergenza. Gli avremmo chiesto come mai non avesse fatto aprire le sale operatorie ristrutturate da tempo al civile, mantenendo invece la commistione con l’ostetricia in un’unica sala operatoria, che avrebbe dovuto avere percorsi separati anche per eventuali pazienti covid, posto che sarebbe sconveniente ritrovarsi con pazienti operati in urgenza, magari risultati poi positivi, in un ambiente dove c’è anche la sala parto. Silenzio tombale dall’assessore e dai suoi sodali, il Presidente Pais e il Sindaco Conoci”.

“Oggi, invece, senza programmazione alcuna, nel silenzio generale, sopra le teste delle comunità locali, dei sindacati e degli operatori, decide di aprire ad Alghero una terapia intensiva covid senza i filtri di sicurezza adeguati, chiudendo l’attività chirurgica ordinaria degli ospedali, chiudendo l’endoscopia e altre discipline vitali per un vasto bacino di utenza”.

“Non basta, smantella anche l’Ospedale Marino, giustificando la scelta di un ospedale covid solo come emergenziale e provvisoria, graduale. Però gli atti parlano chiari: requisiti 47 posti letto tra ortopedia, traumatologia, riabilitazione, oculistica. Senza aver condiviso la scelta con il territorio, senza alcun atto programmatorio. E ci chiediamo dove andranno coloro che hanno necessità di interventi e di cure in ortopedia e traumatologia, di riabilitazione, di interventi oculistici, di assistenza e cura in diabetologia, pneumologia, dermatologia”.

“Forse faranno come stanno facendo gli algheresi e tutti i sardi in questo momento. Ricorrendo al privato e pagando di tasca. Un milione e duecentomila sardi che attendono una visita, trentamila nel bacino di Alghero. Rimandati di un anno, se va bene. Oncologici compresi. E chi non ha risorse? E’ bene che l’assessore Nieddu questa volta torni ad Alghero non per incontrare i suoi amici leghisti, ma per partecipare ad un Consiglio Comunale aperto. Saranno in molti a chiedergli non di moltiplicare le poltrone, ma medici, infermieri, ausiliari, di garantire diritti, a nome di pazienti oncologici, diabetici, malati di Alzheimer, microcitemici, psichiatrici, di tutti i malati che non riescono più ad ottenere neanche una visita di controllo. Saranno in molti, noi compresi, a offrirgli proposte di buon senso che, garantendo l’assistenza per i malti covid, non la neghino anche agli altri pazienti”.

“Sanità sassarese, garantita piena operatività”

SASSARI – «Reparti chiusi? Assistenza negata? Niente di tutto questo, soltanto una errata rappresentazione della realtà». Lo dice la direzione generale dell’Aou di Sassari che risponde alle dichiarazioni apparse in questi giorni sulla stampa. «Siamo l’unico grande ospedale della più vasta area metropolitana della Sardegna. Stiamo facendo fronte a questa situazione di emergenza con le nostre strutture e le nostre risorse, senza chiudere nessun reparto e senza lasciare l’utenza priva di assistenza».

È chiaro il riferimento della direzione alla questione della Patologia Medica, situata nella palazzina delle Medicine, in viale San Pietro. La struttura, a supporto dei reparti Covid, è pronta a ospitare i pazienti guariti clinicamente, dimissibili ma che non hanno più bisogno di ospedalizzazione, e che ancora non hanno trovato una collocazione nelle strutture territoriali pubbliche/private, nelle proprie abitazioni o negli Hotel Covid. «Questo non significa che i pazienti seguiti lì sino a ieri vengano lasciati senza assistenza – rimarca la direzione –. Per questo stiamo procedendo a una riorganizzazione delle attività».

Il Day hospital reumatologico sarà trasferito al Santissima Annunziata, al primo piano del padiglione Sud, dove opera la struttura complessa di Medicina interna. Per l’attività ambulatoriale reumatologica sono stati individuati spazi sufficienti nel poliambulatorio al piano terra del Palazzo Rosa. Quindi i pazienti che necessitano di ricovero saranno accettati nella Medicina interna del Santissima Annunziata. Alcuni reumatologi sono impegnati nell’emergenza Covid e per questo l’Aou sta procedendo al reclutamento di nuovi oltre a medici di medicina interna.

Una situazione simile a quanto avvenuto per la Clinica Medica che ospita adesso pazienti positivi che presentano anche gravi patologie internistiche. La riorganizzazione degli spazi ha portato al trasferimento di alcuni ambulatori del centro di Diabetologia al Palazzo Rosa.«E che dire di Neurologia – prosegue la direzione –, non è stata chiusa e prosegue la sua attività di assistenza e ricovero. I pazienti neurologici, seguiti dal personale del reparto di ricovero, sono stati alloggiati nella struttura di Ortopedia della stecca bianca che continua anch’essa la sua attività.

«È bene che si sappia che le strutture ospedaliere dell’Aou di Sassari sono state le uniche, sul territorio, a dare da subito risposte sia all’assistenza Covid sia a quella ordinaria, con un unico Pronto soccorso che ha visto notevolmente aumentata la sua attività. La trasformazione dei reparti delle cliniche in strutture in grado di assistere pazienti con coronavirus non ha impedito di proseguire con l’attività di ricovero e ambulatoriale delle altre specialità», conclude.

Marino Covid, scelta emergenziale e temporanea

CAGLIARI – “La Sardegna affronta un’emergenza senza precedenti a causa del diffondersi del Covid. La crescita della curva epidemiologica sta avendo un impatto importante sulle nostre strutture sanitarie per il crescente numero di persone che necessitano di assistenza ospedaliera. Questo ci ha portato e ci sta portando a prendere decisioni urgenti e riorganizzare i servizi per poter dare risposte rapide ed efficaci”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, spiegando la scelta di mettere a disposizione posti letto dell’Ospedale Marino d’Alghero per l’assistenza ai pazienti positivi al Covid-19.

“Il Marino – precisa Nieddu – è stato individuato in quest’ottica. Il presidio ha tutto ciò che serve per l’assistenza dei pazienti affetti da coronavirus che necessitano di cure ospedaliere e nel nord-ovest è la struttura più adeguata a svolgere una funzione di supporto agli ospedali già in prima linea per l’emergenza”.

“L’ipotesi del Marino rappresenterebbe una soluzione temporanea, legata all’eccezionalità del momento, da adottare con l’unico scopo – prosegue l’esponente della Giunta Solinas – di salvare vite umane. Avrebbe comunque un’impostazione con un’attivazione modulare e progressiva dei posti letto Covid, che tenga conto delle reali necessità. Si partirà con un piano dell’ospedale con accessi e percorsi dedicati. Ai pazienti del Marino non affetti da Covid continuerà a essere garantita tutta l’assistenza di cui hanno bisogno, in sicurezza grazie alla separazione delle aree all’interno del nosocomio. Le altre patologie non sono sparite con la pandemia e questo fattore è un paradigma per tutte le nostre decisioni. Chi, in queste ore, a fronte di una scelta di buonsenso preferisce seminare allarmismo, lo fa strumentalizzando il virus in modo irresponsabile”.     

“Siamo ben consapevoli dell’importanza che l’Ospedale Marino di Alghero riveste sul territorio. Un presidio segnato da anni di tagli. Quando l’emergenza sarà conclusa restituiremo il presidio al suo ruolo e porteremo avanti le progettualità e i potenziamenti già previsti e che l’attuale emergenza non ha cancellato dalla nostra agenda”.

Sanità, Alghero fa la sua parte. Dpcm assurdo

ALGHERO – “Sassari al collasso, Alghero non si può sottrarre. È necessario un aiuto straordinario anche da parte della nostra città. Un aiuto al quale non ci possiamo sottrarre. Le polemiche? Sinceramente un po’ mi disgustano. Perché sono legate a interessi di parte, sono polemiche di chi sulla sanità non ha fatto nulla e ci ha consegnato una sanità che non funziona”. Così il Sindaco Mario Conoci sulla situazione Covid che richiede la massima partecipazione di tutti alla solidarietà e all’aiuto nei confronti di chi in questo momento ha bisogno di cure.  “Il Marino è al sicuro, la Terapia Intensiva oggi è in grado di funzionare, dobbiamo solo metterla a disposizione di chi ne ha più bisogno. Si tratta di salvare delle vite, di dare assistenza anche cittadini che non sono di Alghero ma che su Alghero devono poter far conto.  È un nostro obbligo. Sento parlare di accoglienza, di solidarietà, di aiuto verso il prossimo, ebbene, questo è il momento di dimostrare che lo facciamo davvero, non solo per riempirci la bocca per un vantaggio politico”.

“Alghero fa la sua parte, Alghero risponde – aggiunge – naturalmente non siamo noi a decidere direttamente sulle nostra struttura, ma chiediamo, come abbiamo fatto sempre, la continuità assistenziale. Alghero come Sassari Alghero può accogliere, con strumenti, professionalità, ulteriore personale. Vengono valutate tutte le ipotesi, compresa quella del Marino, ma seguiamo l’evolversi della situazione dando una mano a chi ha bisogno.  È il momento della solidarietà e non il momento delle guerre intestine, delle posizioni di parte.  

Sul Dpcm del 24 ottobre il Sindaco spiega: “È incomprensibile la chiusura dei ristoranti e bar alle 18:00, non si capisce il divieto di poter lavorare per palestre e piscine, peraltro da parte di chi ha attuato i protocolli di sicurezza. Non lo condividiamo, ma naturalmente, ma davvero la chiusura appare fuori luogo. Ma siamo tenuti a far rispettare le norme, faremo e chiederemo i controlli. Ma questa è una responsabilità che non può ricadere sulle spalle dei Sindaci, così come dice giustamente l’Anci, con il presidente Decaro che ritiene che non si può lasciare ai comuni la responsabilità di vigilare su decisioni assunte lontano, a Roma”. Infine un appello all’unità: “Non va dispersa. Va perseguita lasciando da parte chi ha voglia di fare polemiche e chi ha voglia di acquisire un vantaggio minimo, speculando su una situazione che invece richiede coesione. E maturità.”   

Alghero, apre Terapia Intensiva: ora unità

ALGHERO – “Da questa mattina è attivo il reparto di terapia intensiva di Alghero per ospitare i pazienti Covid positivi provenienti dall’omologa struttura di Sassari, alleggerendo così il carico del reparto dell’AOU. Il Direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità Marcello Tidore, nei giorni scorsi, ha disposto l’inserimento urgente del reparto di Terapia intensiva di Alghero, attrezzata per sei posti letto, nella rete regionale di strutture per pazienti Covid”. Ne da notizia il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais.

“Un’apertura, quella del reparto di terapia intensiva di Alghero, che avremmo auspicato avvenisse in tempi non emergenziali e di difficoltà legati al Covid-19″ – prosegue Pais – “In un anno è stato recuperato il pesante ritardo accumulato negli anni precedenti, dotando il reparto delle necessarie attrezzature tecnologiche e degli arredi, nonché eseguendo opere e collaudi funzionali alla sua operatività”.

“La normativa e lo stato di emergenza impongono che tutte le terapie intensive idonee debbano essere messe a disposizione per salvare vite umane e per fronteggiare l’impennata di contagi a cui stiamo assistendo purtroppo in questi giorni. In questa fase – sottolinea il Presidente Pais – l’ATS Sardegna e l’AOU di Sassari stanno operando sinergicamente per favorire lo scambio di prestazioni professionali di Anestesia e Rianimazione. Rivolgo il mio sentito ringraziamento a tutti gli operatori sanitari, al personale medico, infermieristico e agli ausiliari impegnati in trincea nella lotta al Covid.”

“Questo che stiamo vivendo – conclude  il Presidente Pais – è un momento delicato per la salute e per la situazione economica e sociale dei nostri cittadini. Occorre assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni e della politica a cui faccio appello affinché vengano messe da parte le polemiche, e trovati momenti di confronto per superare insieme, nella maniera più unitaria possibile, questa grave emergenza sanitaria a cui nessuno può sottrarsi”