Borgate, ora via libera ai progetti e al Pul

ALGHERO – “Da oggi gli imprenditori agricoli della Bonifica Storica di Alghero potranno presentare e vedersi approvare progetti per la valorizzazione dei propri fondi. Dopo oltre 5 anni di iter è stato infatti pubblicato in data odierna sul Buras il Piano di Conservazione e Valorizzazione della Bonifica di Alghero. Soddisfazione da parte di Tonina Desogos, presidente del Comitato di Borgata di Maristella, Antonio Zidda, presidente del Comitato di Borgata di Sa Segada – Tanca Farrà e Giuseppina Congiu, ex presidente del Comitato di Borgata di Guardia Grande – Corea che, insieme, hanno spinto il provvedimento sino alle sue fasi conclusive: “Siamo felici del risultato, seppur arrivato con grave ritardo”.

“Tuttavia, meglio tardi che mai. Come residenti in agro siamo costretti a vigilare in quanto è matematico che la politica algherese si scordi del nostro territorio. Succede purtroppo da sempre e non smette di accadere. L’unica soluzione è porre attenzione a ogni atto e verificare che non vi siano discriminazioni rispetto ai residenti in città. Ora ci concentreremo sulle altre criticità a partire dal Pul. Anche tutto il litorale tra Fertilia e Porticciolo deve poter essere valorizzato e chiediamo all’assessore all’urbanistica Emiliano Piras di verificare se, all’interno dell’attuale bozza di Pul, vi siano inserite le condizioni per farlo”.

Coppie sarde, 4mila euro per chi si sposa

ALGHERO – Dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale del provvedimento che prevede un contributo di 4.000 euro per le coppie che si sposeranno  in Sardegna, è stata approvata la delibera di Giunta che definisce criteri e modalità di attuazione, riconoscendo l’aiuto alle coppie che si sposeranno entro il 31 dicembre di quest’anno.
Il gruppo della Lega in Consiglio regionale esprime apprezzamento per il provvedimento approvato in giunta. Si tratta infatti di una misura pensata per sostenere la filiera delle cerimonie, duramente colpita dall’emergenza Covid, oltre che ovviamente per andare incontro a chi desidera coronare il sogno del matrimonio.
Secondo quanto disposto nel provvedimento approvato dalla giunta regionale sono finanziabili le spese di catering, abiti da cerimonia, addobbi floreali, wedding-planner, affitto sala e vettura per il giorno delle nozze.I contributi saranno erogati sino a esaurimento dei fondi e potranno beneficiarne, come detto, tutti coloro i quali intendano celebrare il rito entro il 31 dicembre 2020 sulla base dell’ordine di presentazione della domanda e di un criterio di priorità stabilito in base all’ISEE.
«Il settore del “wedding” è stato duramente colpito dalla pandemia – affermano i consiglieri del gruppo Lega Sardegna – e i numeri relativi alle cerimonie rinviate o cancellate confermano la crisi che ha colpito un settore nel quale lavorano molte aziende. Abbiamo lavorato in Aula – proseguono i rappresentanti del Carroccio – su un provvedimento che consentisse di stimolare le cerimonie, sostenendo in questo modo le aziende che operano in quel settore. Il nostro obiettivo – concludono i consiglieri del gruppo – è sostenere le coppie che dopo questo duro periodo di chiusure e restrizioni intendono creare una famiglia, la cellula fondamentale della nostra società. Dando con questo atto un concreto e chiaro sostegno al settore del “wedding” a ulteriore prova che la Regione Sardegna ascolta e interviene quanto più possibile a favore e tutela di tutte le realtà imprenditoriali e tutti i settori».

Porto, autofurgone alla Caritas

ALGHERO – È stato consegnato alla Caritas di Alghero, quale donazione dei Soci del Consorzio, un Autofurgone. “Erano presenti il Sindaco di Alghero Dott. Mario Conoci, gli Assessori Maria Grazia Salaris, Giovanna Caria e Marco Di Gangi, il Comandante del Porto T.V. Pierclaudio Moscogiuri e i Presidenti della Caritas di Alghero Franco Deiana e del Consorzio Giancarlo Piras”.

Questa donazione vuole significare una particolare attenzione del Consorzio del Porto non solo alle problematiche e gestione del Porto ma anche verso il tessuto sociale della Città”.

60 anni fa Lo Retrobament: parole di Conoci

ALGHERO – Sessant’anni fa, il 25 agosto del 1960 la nave da crociera «Virginia de Churruca» portò nella rada di Alghero 159 catalani in viaggio per incontrare ad Alghero i fratelli di lingua che stavano dall’altra parte del Mediterraneo.

“Almeno quindicimila persone giunsero da tutta la Sardegna e gremirono i moli, le banchine e i bastioni del porto di Alghero. “La “Virginia de Churruca”, intorno alle dieci del mattino, entrò nella rada di Alghero. Centinaia di imbarcazioni da diporto issarono il gran pavese, le “Quatre Barres” e andarono incontro al bastimento”. Scriveva così Antoni Simon Mossa nell’articolo intitolato Crònica del Cruer (Cronaca della crociera) scritto in lingua catalana e pubblicato nel periodico Algherese Renaixença Nova (Nuova Rinascita) nel gennaio del 1961. Lo Viatge del Retrobament ha dato avvio a tutti quei proficui rapporti che sino ad oggi sono stati instaurati con i paesi catalani, dal gemellaggio con le città di Tarragona,  Palma di Maiorca, Encamp e Balaguer, per arrivare all’apertura della sede della Generalitat de Catalunya ad Alghero, nel 2009, e ai giorni nostri.

“Un avvenimento che ha costituito un tappa fondamentale della riscoperta della nostra identità e che ha spalancato  i rapporti tra le due popolazioni. Oggi tutti noi abbiamo preso coscienza di questa ricchezza culturale e grazie alle  tante  associazioni che i occupano della promozione della lingua guardiamo al futuro con una prospettiva di consolidamento e di sviluppo delle relazioni”, commenta così oggi il Sindaco di Alghero Mario Conoci. 

Covid, 5 Stelle: da Doria parole sconcertanti

SASSARI – “È sconcertante, oltre che preoccupante, l’allineamento del candidato Carlo Doria alla campagna provocatoria di disinformazione promossa da Meloni e Salvini. Doria, infatti, sostiene che il Covid è solo un virus qualunque, che non ha conseguenze letali, mentre i contagi tornano ad aumentare di giorno in giorno e l’esperienza dei Paesi maggiormente
coinvolti insegna quanto sia necessario prevenire gli effetti disastrosi del virus. È imbarazzante il fatto che un medico, tra l’altro componente dell’unità di crisi regionale, minimizzi i rischi e la pericolosità del virus e si lasci persuadere dalla propaganda piuttosto che dalla scienza, al solo scopo di delegittimare il Governo”. Così Mario Perantoni, deputato M5S e presidente della commissione Giustizia della Camera.

Palacongressi, bene Frongia. No alle toppe

ALGHERO – “Bene Frongia su Palacongressi di Alghero. Occorre ripensare le sue funzioni e spendere bene e celermente i tre milioni di euro stanziati dalla Regione nel novembre del 2019”. L’ex sindaco di Alghero prende spunto dalle dichiarazioni dell’Assessore Frongia e ritorna ancora una volta sul tema del Palacongressi che gli sta molto a cuore. Tedde si dice convinto dell’inversione di marcia della Regione, dopo anni di abbandono della struttura. E ritiene evidente che nello stanziare tre milioni di euro  la Giunta Solinas ha iniziato un nuovo corso nel considerare il Palacongressi di Alghero, che  oggi ridiventa strategico per la promozione turistica e lo sviluppo del territorio. E’ lo stesso importo – ricorda l’azzurro algherese- che nelle finanziarie del quadriennio 2015-2018 Tedde e l’allora collega consigliere regionale e odierno Assessore delle finanze  Fasolino chiesero ripetutamente di prevedere con emendamenti mirati che furono allora respinti dal centrosinistra. Questa somma, se pur importante, non è comunque sufficiente a rimettere nel pristino stato la struttura che in questi anni è stata colpevolmente  abbandonata a se stessa  e vandalizzata. Secondo Tedde “I tre milioni debbono essere utilizzati  per attuare urgentemente interventi per la  messa in sicurezza del complesso e per arrestarne il processo di degrado. In tempi brevi –secondo l’ex sindaco- occorre ripristinare l’anfiteatro esterno che durante il periodo 2002-2011 ospitò eventi ed artisti di fama internazionale e che la prossima estate deve necessariamente essere nuovamente utilizzato allo scopo. In quegli anni –-ricorda l’ex sindaco della cittadina catalana che nel corso del suo mandato profuse un grande impegno per la promozione della città- James Brown, Dee Dee Bridgewater, Dalla, De Gregori, Mannoia, Paolo Conte, Pino Daniele e decine di grandi interpreti calcarono le scene di quelle aree e  contribuirono a rendere Alghero capitale nazionale degli eventi e a promuoverla nel mondo. A seguire occorre rendere funzionale la struttura, anche stanziando altre risorse, come precisato da Frongia.” Secondo l’esponente di Forza Italia è indispensabile rifuggire dalle “toppe”, che rischiano di essere peggiori del buco, e occorre mettere in campo un nuovo e diverso progetto al passo con i tempi. Non bisogna avere il timore di fare scelte coraggiose per uscire dal fallimento complessivo che ha caratterizzato la realizzazione e l’uso della struttura coperta. Un fallimento di cui un pò tutta la politica regionale s’è resa responsabile. “Oggi la struttura è uno scatolone di cemento armato che non è assistito da idee serie per il suo “riempimento” –evidenzia Tedde-. Per svoltare seriamente occorre uscire dalla logica degli interventi di “cosmesi politica” che possono solo condurre ad un fatuo “imbellettamento”. La politica locale e regionale deve pensare a un nuovo progetto di breve-medio periodo, che ne preveda la rifunzionalizzazione e il riuso in ragione della vetustà della struttura e della antieconomicità degli obbiettivi iniziali che oggi sono anacronistici. E rendere tangibile quella multifunzionalità consentita dalle dimensioni e dalla ubicazione del Palacongressi. Non possiamo rischiare di sprecare ancora ingenti risorse pubbliche -sottolinea Tedde-. Dobbiamo accendere potenti fari sul rapporto fra azioni ipotizzate e congruità della spendita delle somme stanziate”. Tedde ricorda che l’Assessore Fasolino a gennaio ha espressamente manifestato la sua massima disponibilità a lavorare per recuperare ulteriori risorse per un progetto al passo con i tempi e di più ampio respiro, mettendo in guardia sul pericolo di spreco dei tre milioni. “Oggi il pallino è nelle mani della  politica algherese nel suo complesso, della maggioranza ma anche delle opposizioni –sottolinea l’ex sindaco-. Che deve coraggiosamente e celermente riprogrammare le strategie nell’uso di questa struttura straordinaria per ubicazione e dimensioni che deve diventare un robusto propulsore per lo sviluppo economico e l’occupazione. Politica algherese  che ha il dovere di coinvolgere il mondo delle imprese, le rappresentanze sindacali e dell’associazionismo  nelle scelte e nelle proposte da farsi alla Regione. Non possiamo colpevolmente accettare il rischio che i 3 milioni stanziati a novembre dello scorso anno evaporino o vengano utilizzati come l’ennesima toppa priva della capacità di contribuire all’utilizzo intelligente e produttivo della struttura – chiude Tedde-“. 

Attacco alla Sardegna, subito Consiglio Regionale

ALGHERO – Sta scatenando un’indignazione generale da parte dei sardi, e non solo, l’azione è propagandistica di alcuni media mainstream e vicini al Governo Conte rispetto al virus Sardegna. Titoli e articoli che fanno “terrorismo” e che sono orchestrati per motivi poco chiari, ma comunque indegni. Sarebbe opportuno chiedere i danni da parte dei Sindaci e Regione.

“Mi pare che la campagna orchestrata contro la Sardegna, dipingendola come focolaio d’italia, sia di una gravità davvero eccezionale.
Sarebbe una cosa importante che il Consiglio regionale, massima assise della Sardegna assumesse una decisa posizione sul tema, facendo luce su una vicenda dai tratti opachi ed inquietanti.
Un’immediata e straordinaria convocazione del Consiglio regionale per valutare l’assunzione di eccezionali provvedimenti a tutela della reputazione della Sardegna, dei sardi e dei suoi imprenditori turistici”, così il presidente del consiglio regionale della Sardegna Michele Pais.
“Ma anche degli ospiti che hanno diritto ad una permanenza serena e non inquinata da paure e falsità. Alziamo la testa!”

Regione, ancora nessun sostegno ai lavoratori

ALGHERO – “È passato un mese esatto dalla votazione quasi unanime del Consiglio regionale della Sardegna sulla norma cosiddetta “salva imprese” che tra le altre cose avrebbe dovuto dare un sostegno importante ai lavoratori stagionali non riassunti.All’articolo 9 comma 4 si dice chiaramente che per l’attuazione di queste misure la regione si avvale delle importantissime competenze dell’ASPAL” Così i consiglieri comunali di Centrosinistra riguardo le attese misure per arginare la devastante crisi.

“Peccato che a distanza di un mese all’agenzia nulla è stato comunicato e non esiste mezzo decreto attuativo, della serie la giunta regionale dorme perchè secondo loro chi ha perso il lavoro può aspettare tranquillamente.Alghero è uno dei territori sardi maggiormente colpiti dalla crisi economica post Covid-19: importanti strutture alberghiere non hanno riaperto i battenti e non solo, stessa sorte è accaduta a tante piccole e medie imprese che sono la linfa economica e lavorativa della nostra città. Centinaia e centinaia di famiglie e di lavoratori algheresi aspettano un diritto messo nero su bianco dal consiglio regionale della Sardegna che non può essere rimandato alle calende greche”.

Forza Italia: “Più contagi per movida senza controllo”

ALGHERO – “Impazzano in questi giorni articoli di giornale che attribuiscono ingannevoli epiteti alla Sardegna, definendola come Regione focolaio, untrice e chi più ne ha più ne metta. Vorrei, a tal proposito, fare un intervento rivolgendomi non solo ai direttori e giornalisti, ma soprattutto ai lettori più disattenti che potrebbero farsi manipolare da informazioni che rispecchiano ben poco la realtà dei fatti. 

A questo punto occorre far chiarezza. In primo luogo, vorrei premettere che all’inizio della stagione estiva nessuno si preoccupava della Sardegna, anzi, tutt’altro, tutti si mostravano pronti a venire nell’Isola, Regione per antonomasia “Covid-free”,per godersi l’estate, opponendosi a qualsivoglia misura di prevenzione proposta dal Presidente Solinas; idee che al tempo venivano additate come incostituzionali, prive di senso e persino discriminatorie. Ora, che i contagi hanno preso, logicamente, piede in tutto il territorio sardo, si ha pure il coraggio di sollevare sterili polemiche a riguardo, fare dell’ironia e soprattutto della discriminazione al contrario. In secondo luogo, trovo assolutamente inopportuna e priva di alcun senso la richiesta lanciata dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Lo stesso, difatti, chiede un test per chi proviene dall’Isola e addirittura paventa l’idea di un lockdown sardo. Vorrei semplicemente chiarire che i sardi non sono gli untori. Precisando di nuovo che nessuno ha accolto le proposte di prevenzione a suo tempo presentate circa il discusso passaporto sanitario, le quali, molto probabilmente, avrebbero evitato i numeri di contagi che attualmente ci troviamo a dover fronteggiare. 

Ma, del passato non ha senso parlare, quindi, passiamo a far chiarezza sulla situazione attuale.  I contagi avvenuti in queste ultime ore nell’Isola non sono autoctoni. Basta, semplicemente, osservare che il 95 % degli stessi è di importazione o di ritorno, come chiarito, tra l’altro, dal Presidente della Regione.

Da ciò, si può facilmente dedurre che: la Sardegna non è una Regione focolaio e che la situazione andava gestita con meno superficialità sin dall’inizio. Gli errori da parte dei vari livelli di governo, a mio parere, sono stati molteplici, a partire dall’impossibilità di introdurre l’obbligo del certificato che attestasse l’esito negativo del tampone per i soggetti che intendessero entrare nel territorio sardo per godersi le vacanze estive, misura che avrebbe consentito a residenti e turisti di godere del nostro mare in sicurezza. Inoltre, irragionevole è stata l’apertura dei locali notturni, luoghi che hanno facilitato il proliferarsi dei contagi tra i giovani; si è dato un via libera alla movida, creando situazioni pericolose durante un’emergenzasanitaria, senza, neppure, effettuare controlli sul rispetto delle minime misure di prevenzione richieste. E qui, forse, il nostro Presidente ha avuto poco polso nel gestire la movida notturna e adottare misure che, seppure drastiche, avrebbero evitato la situazione attuale, conseguenza di un turismo volto al divertimento senza controllo”.

Gianni Spano, consigliere comunale di forza Italia

Corsera e Governo chiedano scusa ai sardi

CAGLIARI – Oltre il danno anche la beffa. Siamo al teatro dell’assurdo, abbiamo cercato per mesi di proteggere l’isola e la sua economia e oggi ci accusano di contagiare mezza Italia”. E’ la dura replica del presidente del Consiglio regionale Michele Pais all’articolo apparso oggi alla pagina 3 del Corriere della Sera.

“Il giornalista Pinna e la giornalista Salvatori nell’attacco del pezzo scrivono “In poche settimane la Sardegna da Covid Free – così proclamava con orgoglio il governatore Solinas – a regione che diffonde il contagio in mezza Italia e rischia, da indiscrezioni ministeriali, di essere isolata”.
“Niente di più falso – specifica il presidente – Era il mese di maggio quando il Presidente della Regione aveva prospettato i test in entrata alla Sardegna che il governo aveva bocciato come incostituzionali, salvo riproporli ora che la curva nel resto d’Europa riprende a salire. Noi abbiamo sempre e solo chiesto che il sacrificio che i sardi hanno fatto in questi mesi non fosse vanificato. Il governo anche stavolta arriva in ritardo nelle soluzioni – così come quando il governatore Solinas aveva chiesto di poter chiudere porti e aeroporti per proteggere l’Isola e non, badate bene, per puro campanilismo ma per le difficoltà di gestione sanitaria e infrastrutturali delle nostra regione. Anche in quell’occasione il governo centrale rispose con un secco No per poi chiudere tutto dieci giorni dopo a contagi ed esodo già avvenuti”.

“Vivere su un’isola porta con sé la necessità di una protezione ulteriore che lo stato centrale non percepisce e non per mancanza di volontà ma di sensibilità e distanza fisica. Come isola abbiamo necessità di più attenzioni e queste oltre ad esserci negate ci vengono pure proibite quando ci organizziamo per prenderci cura da soli della nostra terra. Passare da untori è un oltraggio alle nostre richieste di screening efficaci e non la mera misurazione della temperatura corporea che fino ad ora si è utilizzata come metro di valutazione per il diffondersi dell’emergenza. Ci sentiamo insultati come cittadini italiani e come Popolo sardo e pretendiamo delle scuse”.