ALGHERO – ” Siamo all’indomani delle dichiarazioni di Conte sul nuovo decreto, che attendevamo più ampio nella riapertura di alcuni settori del paese. Il testo lascia intravedere una efficacia e una incisività dove esistono grandi attività industriali, e quindi nella parte settentrionale del paese, lasciando una chiusura di ampi settori del meridione e delle isole, fatto di piccole imprese e tutismo. Per questo – fa sapere il Presidente della Regione Christian Solinas, durante la conferenza stampa di oggi – voglio adottare una ordinanza, che pur prudente, consenta in Sardegna aperture, ancorché graduali, per tornare a una nuova normalità”.
“Vogliamo consentire la ripartenza della cantieristica nautica, per la manutenzione delle imbarcazioni, e consentire la manutenzione seconde case. Assicuriamo mobilità nei cantieri nautici e nell’edilizia. Pensiamo che solo in Sardegna l’edilizia vale 35mila unità lavorative, ed è un settore in cui esistono protocolli di sicurezza per contenere eventuali focolai di contagio”
“Ho intenzione di avviare con le associaizoni di categoria una riflessione sulle attività commerciali e artigianali che consentano di tenere la curva del contagio bassa. E’ mio intendimento dare un allentamento rispetto alla possibilità di frequentare parchi e giardini, per attività fisica, ma anche con i figli, che possono finalmente uscire dopo settimane di divieti. Lo facciamo rispettando le norme di sicurezza. Faremo una costante verifica sull’andamento della curva di contagio, per far sì che si mantenga un livello di trend di contagio come quello degli ultimi giorni, verso il basso”.
“Dobbiamo mettere in moto aziende e piccole aziende. Penso ai commercianti che lavorano in proprio, agli artigiani, ai parrucchieri e ai centri estetici. Abbiamo un ragionamento in corso, che contiamo di chiudere in settimana per dare una road map di progressiva riapertura che dia certezze a questi operatori”.
“Altro settore è il turismo, sul quale stiamo lavorando. Non ci sarà la possibiltià di tornare rapidamente a quello che abbiamo conosciuto fino a prima dell’emergenza. Scommettiamo sulla capacità di riprenderci, e di essere responsabili e di mettere in atto misure che ci consentano di convivere con il virus, fino alla cura o al vaccino. Dobbiamo programmare il turismo, dando l’autorizzazione per le manutenzioni e per gli interventi necessari per tenere in ordine le strutture, nel rispetto dei protocolli di sicurezza”.
“Dobbiamo ragionare in termini di trasporti. Turismo in Sardegna significa gestire flussi. Per qualche settimana manterremo fermo il blocco degli arrivi nei porti e negli aeroporti, per poter realizzare protocolli di sicurezza che consentano di mantenere la Sardegna come isola toccata poco dal contagio e infine avere una Sardegna covid free. Vogliamo chiedere al governo di consentirci di pretendere, per chi vuole arrivare in Sardegna, di avere il passaporto sanitario. Chi vuole imbarcarsi verso la Sardegna deve presentare un certificato rilasciato non oltre sette giorni dalla partenza, che certifichi l’esecuzione di un tampone molecolare negativo. Una volta arrivati in Sardegna i turisti dovranno sottoporsi a un test rapido, negli scali di arrivo (all’inizio solo aeroporti) e scaricare la app per tracciare gli spostamenti. Dobbiamo essere in grado di tracciare la catena di contagio per intervenire subito con l’isolamento domiciliare. Dobbiamo poter circoscrivere focolai sul nascere per evitare contagi nell’isola”.
“Offrire ai turisti l’immagine di un’isola Covid Free è una garanzia per loro e per i sardi. Possiamo riaprire il settore turistico se abbiamo condizioni si sicurezza elevatissime. Stiamo presentando questo pacchetto al governo. Inizieremo una prima apertura all’aviazione generale, con piccoli voli, fino a maggio, e poi a giugno pensiamo a una riapertura graduale sugli scali aerei con i controlli di cui parlavo. Questo può dare una prospettiva ai diversi settori economico produttivi ai cittadini, che con sacrificio e diligenza hanno osservando tutte le misure che ci hanno consentito di contenere il virus. Abbiamo lo 0,07% di incidenza. Una delle più basse di Italia”.
“Domani la giunta approverà un accordo con la Banca europea degli investimenti che consentirà di restituire liquidità al nostro sistema economico produttivo. Pensiamo a un fondo di 200 milioni che consentirà di avere prestiti fino a 800mila euro a un interesse pari a zero, da restituire in quindici anni a partire da 24 mesi dopo l’erogazione. Servirà uno sforzo ulteriore per la ripartenza. Ci vorrà un piano straordinario per le infrastrutture, che rimetta in moto lavori creando occupazione. Questo giorno precede Sa Die De Sa Sardigna, che è domani, e segna la data della ripartenza di tutta la Sardegna”.