Centrodestra, fondi comunali per famiglie e imprese

ALGHERO – Il Comune vuole mettere a disposizione di famiglie e imprese i fondi resi disponibili dal risultato di Amministrazione costituitisi nel Rendiconto di Gestione dell’anno 2019. È l’iniziativa della maggioranza di centro destra civica e sardista che, d’accordo con il Sindaco e la Giunta, ha prodotto una mozione urgente da presentare al prossimo Consiglio comunale.

La mozione propone un impegno affinché le risorse finanziarie disponibili, fatte salve le quote a destinazione specifica previste dalla normativa,  vengano utilizzate per superare la grave emergenza economica in atto, con particolare attenzione per l’abbattimento dei tributi comunali, secondo criteri di proporzionalità e sussidiarietà. La mozione consiliare è lo strumento attraverso il quale si vuole coinvolgere sin dalle premesse l’Assemblea civica su un atto di fondamentale importanza circa la programmazione delle risorse che risulteranno disponibili dal rendiconto di gestione 2019. Già nel bilancio di previsione sono stati destinati attraverso il fondo di riserva, cospicue risorse finanziarie da destinare alle famiglie, misure che hanno coperto solo una minima parte delle necessità derivate dallo stato di grave di emergenza sociale ed economica.

Una crisi di questa portata va affrontata con risorse di portata straordinaria,sostanziose e urgenti, sopratutto da parte del Governo nazionale ma anche della Regione, tuttavia è altrettanto importante che l’Amministrazione faccia la propria parte seppur nella ristrettezza della finanza locale. La mozione chiede quindi priorità di spesa corrente per le persone, le famiglie e le imprese algheresi per un ristoro economico più che mai atteso dopo tanti giorni di lockdown. Il rendiconto di gestione, in fase di definizione nei tempi più rapidi possibili dal parte dell’Assessorato competente e della Giunta, e di imminente approdo in Consiglio comunale, deve guardare con assoluta priorità alla riprese delle attività. A questo provvedimento si aggiungono altre misure: sono allo studio quelle legate all’ampliamento dei suoli pubblici di bar e ristoranti per il periodo della stagione e ad altre iniziative a relative alla ripresa in sicurezza delle attività che caratterizzano il nostro tessuto economico.

Virus, aggiornamenti. Misure Governo timide

ALGHERO – “Situazione sanitaria che segna un dato basso e stabile dei positivi. Sono ad oggi sette, ed altrettanti sono i sottoposti a quarantena”. Cosi il sindaco di Alghero Mario Conoci che aggiorna sui dati, informa riguardo le ultime azioni e, anch’esso, non accoglie positivamente i dettami previsti dal Decreto Conte. Soprattutto perchè, come dice lo stesso cittadino, e ciò è piuttosto deprecabile, non prevede le evidenti differenze geografiche.

“Continua intanto la distribuzione delle mascherine in città. Arrivata a Sant’Anna la fornitura di 20.000 pezzi su ordinativo dell’Amministrazione di alcuni giorni fa. Verrà avviata ora una ulteriore fase di distribuzione dei dispositivi in maniera più capillare di quanto fatto finora. È intenzione dell’Amministrazione chiedere la collaborazione di tutti i gruppi consiliari con suggerimenti e azioni dirette per collaborare al rafforzamento della distribuzione in città”.

“Prevista in questi giorni una attività di ampliare la possibilità di accesso al cimitero cittadino per tutti coloro che hanno perso i propri cari in questo periodo di chiusura e che non hanno potuto dare l’ultimo saluto ai propri cari. L’Amministrazione sta lavorando anche alla ripartenza con tutte le attività dei settori amministrativi orientate a mettere nelle migliori condizioni la città e a garantire sicurezza ai suoi ospiti, tuttavia non si riscontrano ancora misure sufficientemente chiare e soddisfacenti da parte del Governo”.

“Gli interventi annunciati ieri sono piuttosto timidi e questo lo dice anche l’Anci. Un’insoddisfazione diffusa su mancanza di prospettive certe che sarebbero state necessarie in riferimento alle peculiarità geografiche e ambientali di Regioni proprio come la Sardegna. Si continua a lavorare e ad osservare le prescrizioni, ma aspettiamo più certezze e maggiore chiarezza”.

Nella foto il sindaco di Alghero

S.I.

Alghero si prepara alla ripartenza: più spiaggia

ALGHERO – Pulizia spiagge, continuano le operazioni nei litorali a cura dell’impresa aggiudicataria con il coordinamento del settore Ambiente. Dopo la rimozione di dei rifiuti antropici e una prima pulizia manuale, sono iniziati, dal 25 aprile, gli interventi con la macchina pulisci spiagge. Il risultato è eccellente. Nella spiaggia di Maria Pia i lavori hanno consegnato un arenile in perfetto stato. 

Le operazioni continuano d’ora in avanti con l’asporto della posidonia nel lungo tratto compreso tra il Camping Mariposa e San Giovanni, dove si procederà all’asporto e al livellamento dei tratti interessati dagli accumuli invernali di sabbia e a perfezionare il lavoro con i mezzi. Seguiranno interventi in tutte le spiagge ricomprese nel comune di Alghero e parallelamente, cosi come avvenuto l’anno passato, ci si occuperà anche di quelle spiagge che se pur non definite urbane vengono normalmente fruite dai tanti residenti ( Calabona, Las Tronas, Solaio etc ). 

Da quest’anno inoltre, la gestione della posidonia sarà ottimizzata dalla recente operazione avviata dall’Amministrazione con il Consorzio Industriale della Provincia di Sassari che ha proprio in questi giorni deliberato il comodato in uso gratuito dei terreni di San Marco per lo stoccaggio della posidonia annuale, e dove dovrà sorgere l’impianto di messa a riserva. “Alghero avrà bisogno di spazi – precisa l’Assessore Andrea Montis – e le nostre spiagge rappresentano la soluzione ideale alla ripartenza”.

Bar, edilizia e uscite: cosa si può fare dal 4 maggio

ALGHERO – Sono tante le discussioni in atto e la confusione riguardo le cose che si possono e non si possono fare previste dal Decreto Conte di ieri. Ecco qui un breve riassunto delle tematiche soggette a più commenti e interpretazioni e nello specifico sulle attività permesse dal 4 maggio.

Ristoranti. “Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonchè la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare le distanze di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi”.

Bar e locali.Gli esercizi commerciali (bar non in stazioni e distributori carburanti) possono aprire e sono tenuti ad assicurare, oltre la distanza di un metro tra il personale, anche che gli ingressi vengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni”.

In sintesi i bar e ristoranti possono vendere tramite asporto e consegna senza però la possibilità di far sostare gli avventori oltre il tempo che ci vuole per scegliere la merce e acquistarla. Tradotto, per essere ancora più chiari, un bar può vendere le proprie bibite senza alcun problema e altrettanto un ristorante lo può fare con le pietanze prodotte. Mentre, come già detto, dal primo di giugno ci sarà la riapertura al pubblico di bar e ristoranti, mentre dall’11 maggio delle attività commerciali (negozi, etc).

Attività motoria fuori da casa. Sarà consentita la ripresa dell’attività motoria non più nei pressi della propria abitazione (anche con più persone, dunque coi bambini, purchè abitino sotto lo stesso tetto, gli altri devono rispettare le distanze e uscire da soli); Sì anche all’attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti. Potranno riprendere ad allenarsi anche gli atleti professionisti delle attività individuate dal Coni, non gli sport di squadra. Aperti parchi con dovute accortezze (i sindaci potranno chiuderli se non sarà possibile garantirle); Resta, come è evidente, l’impossibilità di creare assembramenti. Infatti è possibile incontrare parenti e congiunti e persone per motivi di lavoro senza però superare il numero di 15 persone.

Si può andare al mare.Sì. È sempre possibile svolgere l’attività motoria con la conseguenza che è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago), senza limite di distanza da casa, purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Ciò in quanto i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico, come invece lo sono, attualmente, i parchi e le aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e circolazione”, queste le parole del Governo Conte. C’è da evidenziare che in un luogo come Alghero, o altre località rivierasche, la fascia di 200 metri dal mare (che consente dunque la possibilità di fare il bagno) comprende una notevole parte del territorio comunale (centro storico, area portuale, San Giovanni, Lido, Fertilia, Maristella, etc).

Attività produttive. Dal 4 maggio si riparte con il comparto manifatturiero, edilizia e cantieri, commercio all’ingrosso funzionale a queste filiere (già nei prossimi giorni sarà possibile aprire per predisporre le aziende al rispetto dei protocolli di sicurezza);

Sardegna, l’Isola che non c’è

ALGHERO – Una cosa lascia perplessi, per non dire preoccupa, pure molto: la totale indifferenza che la Sardegna sia un’Isola e, senza considerare i principi autonomisti, mai messi in atto per quanto possibile, auspicabile e annunciato, questo pesi in maniera enorme sulle scelte deleterie che la paragonano a qualsiasi altra regione. Una follia che pagano tutti sardi, la maggioranza di essi ancora di più.

Non è comprensibile come non venga posto il problema, in questo caso un vantaggio, dell’Insularità della Sardegna. Questione sbandierata ai quattro venti ma oggi che servirebbe veramente, pare totalmente accantonata. Da una parte si parla di “Covid free” dall’altra non si riesce a rendere palesi quelle che sono le minime prerogative di una regione che non è collegata con nessun’altra. Per governare, ancora di più oggi, ma non solo oggi, ci vuole coraggio.

C’è chi non molla: “Basta attese, dal 4 maggio riapro”

ALGHERO – C’è grande confusione. O meglio smarrimento. La sequela di Decreti poco comprensibili del Governo Conte, la marea di notizie fasulle condivise sui social, la diffusa disinformazione con anche la normale crisi psicologica dopo settimane di “lockdown”, per non parlare di quella economica, che vede un Paese, e le aree più periferiche in ginocchio, non può che portare ad una condizione ancora peggiore di quella attuale.

Ma, non tutti si arrendono alla situazione e si fanno condizionare dal dilagante pessimismo (anche in parte giustificato, ma senza dubbio esagerato) della platea dei commentatori virtuali. “Per Conte dovrei riaprire il 1 giugno, ma voglio dire ai miei clienti che io dal 4 maggio mattina sono operativo per la Delivery compresa la caffetteria”, e ancora in maniera amaramente ironica, “se aspetto Giuseppino si fa notte. Ed io ho voglia di ripartire , perché avevo promesso che sarei ripartito nella Fase 2, lo faccio per i miei fantastici clienti”. Ovviamente, quanto deciso da Mura, è in totale regola e in linea con il nuovo Decreto di ieri.

Questo è Alessio Mura, del Cafe Royal di Alghero, che, già da ieri sera, non appena apprese le prescrizioni del Presidente del Consiglio Conte ha da subito voluto rendere note le sue intenzioni di non mollare e anzi di riadattare, fino per il mese innanzi prima della completa riapertura di bar e ristoranti (primo giugno), la sua offerta. Servizio di asporto dei vari prodotti dalla caffeteria ai dolci. Certo, è più facile arrendersi e sbraitare sui social, ma è più intelligente e salvifico rimboccarsi le maniche e, nelle more delle prescrizioni del Governo, andare avanti per quello che è concesso e si può.

In attesa di una maggiore libertà di azione che, alla luce delle ultime indicazioni, sarà dal mese di Giugno. Senza considerare che, in questo modo, scelte come quella del Cafè Royal permettono ad una comunità, in questo caso quella algherese, di dare dei segnali di speranza al contrario di chi, magari con attività molto più strutturate, che invece pare intenzionato a non alzare la serranda.

Bar e ristoranti riaprono il 1^ Giugno

ALGHERO – Finalmente il comparto ha una data certa: il primo giugno possono riaprire bar e ristoranti. Mentre dal 18 maggio sarà il turno del commercio al dettaglio e anche della ripresa dello sport di squadra. Mentre, come detto, dal 4 (il 3 in Sardegna) su potrà’ uscire di casa per incontrare parenti e amici sempre con una motivazione. Riaperti anche parchi e giardini.

Dunque gli esercizi pubblici dovranno attendere ancora un mese, mentre in questi giorni si saprà per gli stabilimenti balneari e hotel in base ai report delle varie regioni. Ripartiranno dal 4 maggio anche le attività artigianali ed edilizia, mentre sempre dal primo giugno ritorneranno a lavorare parrucchieri ed estetisti.

Domani riapre la Sardegna, dal 3 maggio si potrà uscire

ALGHERO – Da domani la Sardegna prova a ripartire. È lo stesso presidente Solinas che, molto criticato per non avere ottemperato alle indicazioni del Governo, tenendo una linea più restrittiva (anche se si parla di Sardegna Covid free), è lui a dare notizia delle imminenti decisioni per i prossimi giorni a partire da domani.

“Il primo step del 27 aprile, non prorogheremo ulteriormente la chiusura delle attività che abbiamo tenuto ferme la settimana scorsa: ci sarà la riapertura di librerie, abbigliamento infanzia, cartolerie e studi professionali. C’è stato un polverone sul nostro decreto che impediva la riapertura di queste attività ma il Tar ci ha dato ragione”.

Solinas ha inoltre dichiarato che a partire dal 3 maggio “certamente si potrà uscire e ci si potrà spostare da un Comune all’altro in modo più semplice, ma per il momento non si potrà circolare tra comuni senza alcuna. motivazione come prima dell’emergenza: ci saranno dei paletti che ancora non sono stati concordati col governo”.

Imprese, Spanu (Psd’Az): subito liquidità a fondo perduto

PORTO TORRES – “Subito liquidità alle piccole aziende a fondo perduto direttamente nei conti senza se e senza ma. Siamo vicini al punto di non ritorno le aziende stanno morendo.Ora o mai più”. Nuova proposta fattiva da parte del consigliere nazionale del Psd’Az, Bastianino Spanu riguardo la devastante crisi del tessuto sociale ed economico.

“Questo è il momento per iniettare liquidità a fondo perduto alle piccole imprese Sarde tagliando i lacci della burocrazia. Non intervenire equivarrebbe a far morire l’economia dell’intera regione. Un finanziamento a fondo perduto l’equivalente al 25% del giro d’affari di un anno permette alle piccole imprese sarde di continuare a pagare i fornitori e a rispettare gli impegni presi anche se in questi tre mesi in cassa non c’è stata nessuna entrata .

Ecco la “road map” definita dal Comitato Horeca

ALGHERO – Un lungo, faticoso, appagante percorso di confronto che ha condotto il Comitato Horeca Alghero alla definizione di un documento sottoscritto da più di cento attività del “Fuori Casa” che è stato sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione Comunale di Alghero. Grande disponibilità e determinazione di supportare il progetto e le varie iniziative proposte, da parte del Sindaco Conoci che ringraziamo per esserci vicino e aver messo a disposizione di questo percorso il suo prezioso tempo, unito alla preziosa competenza del responsabile dell’unità tecnica dott. Mariano Mariani, anch’egli presente all’incontro. Il nostro “Manifesto” è composto da alcuni punti che raccolgono le principali e prioritarie esigenze del comparto che, nello specifico affronta un cronoprogramma che prevede il “Pronto Soccorso”, la “Degenza” la e “Rianimazione” del settore stesso.

Non solo le attività, ma anche gli operatori culturali e professionisti dello spettacolo e comunicazione, i referenti dell’agro, sono e saranno coinvolti,  al fine di giungere all’obiettivo prefissato: garantire, nonostante il grave momento di difficoltà, una stagione che possa mantenere vivo il tessuto economico cittadino, anche attraverso quanto messo in campo dal Comitato Horeca Alghero, insieme all’Amministrazione Comunale e ad altri partner Istituzionali (Provincia, Regione, etc) e privati.

Di seguito alcuni dei punti trattati:

Ampliare agli spazi esterni alle attività consentendo la possibilità di allestire tavoli e dehor, in particolare per le imprese con ridottissimi spazi interni, in finestre temporali determinate, ove necessario, secondo un piano particolareggiato.

Attivare procedure armonizzate, chiare, certe ed univoche per certificare la salute dei titolari, dei dipendenti e dei clienti, garantendo la salubrità dei luoghi di lavoro attraverso un unico protocollo sottoscritto da tutti i corpi di vigilanza sanitaria dello stato.

Modificare rapidamente il piano commerciale per congelare nuove aperture e soprattutto scongiurare operazioni di acquisto predatorie.

Attivare uno sportello per le imprese attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria appresentative del settore.

Concedere la possibilità di accesso agli esercizi, anche per l’asporto o la consegna a domicilio, all’interno delle aree a  traffico limitato. 

Richiesta al Sindaco di rappresentare presso l’Anci, una richiesta dei comuni alla Ras per la fiscalizzazione degli oneri sociali con accollo di una parte del costo del lavoro da parte della Regione, allo scopo di evitare l’esplosione della spesa per il welfare e il conseguente mantenimento dei livelli occupativi.

Riavviare la stagione delle pianificazione strategica per la destinazione turistica e della pianificazione commerciale.

Affiancamento delle nostre imprese in rete al fine di “autoprodurre” beni e servizi comuni, lavorando sui gruppi d’acquisto per i dispositivi di protezione individuale, gli approvvigionamenti, l’energia, la formazione, e la dotazione di piattaforme tecnologiche anche ricorrendo alle opportunità dei fondi strutturali UE. Ok