ALGHERO – Come si usa dire: le chiacchiere stanno a zero. Arrivati a questo punto non c’è altro da dire, ma bisogna agire. O meglio, vista la pausa obbligatoria, programmare con idee nuove. Come dice anche il direttore di Fanpage.it: è l’ora di rivolgersi a chi ha visione e proposte anche mai attuate, non si esce con le solite ricette. Il momento già duro per una crisi infinita vede pure il disastro della diffusione di una drammatica epidemia che sta causando dei danni devastanti. Una condizione generale imprevedibile e nefasta che, usciti dall’emergenza sanitaria, non può che prevedere misure eccezionali per essere superata. Una sorta di “mini-Piano Marshall” utile a non far sprofondare la Sardegna dentro gli abissi.
Perciò stop ai burocrati e passacarte e spazio a chi, col cuore in mano, mette a centro il bene assoluto e primario delle varie comunità. Una responsabilità che ovviamente vede in prima linea, loro malgrado, gli amministratori di vari grado. A partire dal Governo fino ai Comuni passando per la Regione. E’ l’ora dei provvedimenti tanto annunciati e anelati, vista la crisi infinita, e che oggi devono essere presi. A partire dallo stop totale dei tributi, locali e statali, per almeno 6 mesi. Inoltre un vero aiuto delle banche verso le imprese in sofferenze con i denari che devono essere erogati senza ritardi e con reali finalità di salvaguardia delle attività e lavoratori.
Inoltre, per la Sardegna, è giunto il momento che, con una sforzo economico eccezionale, ma adeguato, si fissi per i prossimi mesi un costo unico per il trasporto aereo e navale. 30 euro, compresi di tasse, per tutti. Una cifra simbolica utile ovviamente anche per un rilancio del marchio Sardegna e per attuare delle azioni di marketing che riportino nell’immediatezza, passata l’onta attuale, i flussi turistici precedenti e magari anche dei nuovi.
Tutti gli amministratori devono farsi garanti di azioni simili. Il tempo dei traccheggiamenti, galleggiamenti e delle attese è finito. Bisogna prendere decisioni e scelte straordinarie e incisive. Uscire dall’ennesima crisi si può, ma bisogna avere il coraggio di “mollare gli ormeggi”, seguire rotte anche mai percorse e navigare, seppur col mare in tempesta, per approdare in lidi più tranquilli e ripartire. E’ il momento del coraggio, dei “Capitani coraggiosi”.
S.I.