“Fate aprire subito Terapia Intensiva ad Alghero”

ALGHERO – Le misure prese dal Governo e a cascata dalle Istituzioni locali riguardo il “Coronavirus” sono finalizzate, oltre che ad arginarne la diffusione, anche ad evitare di avere troppi casi su cui intervenire rispetto a quelli che può sopportare la Sanità pubblica. In particolare c’è preoccupazione per posti a disposizione nei settori più delicati e a rischio come “Terapia intensiva”.

E proprio questo comparto, come altre questioni, è al centro delle stantie diatribe della politica algherese. Infatti “Terapia intesiva” è pronta da tempo a seguito di una spesa di soldi pubblici che supera il milione di euro però, ancora ad oggi, nonostante reiterati annunci, comprese esultanze fuori luogo solo per l’inserimento di un emendamento nella riforma del sistema sanitario della precedente Giunta Regionale, questo basilare servizio, ad oggi, non è ancora in funzione.

Passaggio indispensabile pure per avere garanzie per l’intero comparto ospedaliero algherese. “Se fossi negli attuali Governanti, regionali e locali, chiederei all’Ats “l’apertura immediata della Terapia SubIntensiva del Civile di Alghero”, suggerisce l’ex-consigliere comunale Alessandro Nasone, “tutto ciò per garantire un adeguato flusso di pazienti che necessitano di cure intensive che allo stato attuale non trovano e non troveranno posto a Sassari”.

4 Corsie e Ppr, Bruno contraddice Tedde

ALGHERO – “Più che il ricorso al TAR la strada da seguire per la Alghero Sassari è il ricorso al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Solo avocando a se’ la decisione, il primo ministro può ribaltare il parere della commissione VIA e consentire il proseguo dell’arteria stradale a 4 corsie”. Cosi l’ex-sindaco Mario Bruno riguardo le scelte delle Regione e quanto commentato da Marco Tedde sul tema della 4 corsie tra Alghero e Sassari.

“Anche dall’opposizione in Consiglio Comunale, stiamo lavorando per questo, sollecitando il Governo. Una cosa chiara dice il ricorso al TAR della giunta sarda di destra, leghista e sardista: il PPR non blocca la strada a quattro corsie perché la progettazione e il completamento di buona parte della Alghero Sassari è precedente al varo del piano paesaggistico e al varo del Codice Urbani: questo è nei fatti, non serve nessuna interpretazione autentica, ed è agli atti, come ha più volte osservato formalmente il Ministero delle Infrastrutture, il consiglio superiore dei lavori pubblici e la stessa Regione Sardegna”.

4 Corsie: bene ricorso, ma superare subito il PPR

ALGHERO – “Bene il ricorso al TAR della Regione contro il parere del Min. Franceschini che boccia il progetto della Strada Sassari – Alghero. Ma in contemporanea occorre una norma o un provvedimento di interpretazione autentica del PPR che ne consenta immediatamente  la realizzazione.” Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde commenta il ricorso al TAR Sardegna proposto dal Presidente Solinas contro il parere del Ministro Franceschini che blocca la realizzazione della strada Sassari-Alghero.

“Siamo particolarmente soddisfatti -commenta Tedde- perchè l’impugnazione ha fatto proprie fra le altre cose le tesi più volte esposte in tema di possibilità per la Regione di interpretare il PPR in modo funzionale al superamento degli ostacoli posti dal Ministero.”   Tedde ricorda che nel 2018 assieme al Prof. Mario Tocci  sottopose a Pigliaru, senza successo,  una lettura del PPR -coerente con la Legge Urbani- che consente la realizzazione della infrastruttura che Alghero attende da oltre trenta anni.  “Vi è pure una sentenza del TAR Sardegna che nel 2018  inviai  con una missiva a Pigliaru -sottolinea l’esponente di Forza Italia- che in applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale parrebbe confortare le nostre tesi. Ma non ebbi risposta.”

L’ex sindaco di Alghero evidenzia che il TAR Sardegna nel 2017 propose una lettura del PPR e del Codice Urbani giuridicamente sostenibili e politicamente utilizzabili al fine di eliminare gli ostacoli per la realizzazione della 4 corsie. La soluzione tecnica vanamente proposta  prendeva le mosse dal Codice Urbani, che assoggetta a copianificazione Stato – Regione alcune porzioni del PPR ma lascia libera la Regione di pianificare in riferimento ad altre materie. Soluzione supportata dalla predetta autorevole sentenza del TAR Sardegna. Dal disposto della lettera h del comma primo dell’art. 143 del Codice dei Beni Culturali – che disciplina una fattispecie che non rientra nella copianificazione necessaria di cui all’art. 135- emerge che la Regione ha facoltà di individuare unilateralmente le misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile delle aree interessate.  Da tale assunto deriverebbe il potere per la Regione Sardegna di adottare una norma o un provvedimento di interpretazione autentica dell’art. 20 del PPR, che evidenzi che la strada Sassari – Alghero costituisce una infrastruttura determinante per realizzare lo sviluppo sostenibile del territorio ai sensi del citato art. 143, lett. h, del Codice dei beni culturali. “Ciò porrebbe nel nulla il parere della commissione interministeriale VIA e quello da ultimo espresso dal Min. Franceschini -sottolinea Tedde-. 

Questa tesi in diritto è stata proposta nel ricorso, ma è indispensabile che il Presidente Solinas dia corpo a questa interpretazione del PPR e parallelamente avvi un percorso legislativo o amministrativo teso ad interpretare in modo autentico il Piano per consentire la realizzazione della struttura, in aderenza alla sentenza del TAR Sardegna che, peraltro, prende le mosse da una sentenza della Corte Costituzionale che certifica che il PPR non sempre è  oggetto di una competenza amministrativa congiunta Stato-Regioni. Occorre confrontarsi con determinazione con  lo Stato, che con un parere ingiustificatamente negativo ostacola la realizzazione della strada, tenendo a mente anche la pericolosità della vecchia strada e il notevole tributo di vite umane pagate dal territorio -chiude Tedde-.” 

Alghero: ecco quali sono le 10 cose da fare

ALGHERO – Sardegna: bianche spiagge e mare che pare un cristallo turchese. Ma oltre al mare, la Sardegna ha molto altro da offrire, specialmente ad Alghero, una delle più rinomate città sarde. Lo stile architettonico di Alghero deve molto alla dominazione spagnola, che è infatti aragonese e catalano.

Ma prima di vedere nel dettaglio quali meraviglie ha da offrire la città, bisognerà pianificare la vacanza e, in particolare, il viaggio. A questo proposito, qui puoi trovare informazioni sul porto di piombino e partenze per la Sardegna.

Le meraviglie di Alghero

1.Torri e bastioni di origine spagnola

Alghero, grazie al suo passato ed alla sua posizione strategica, si presenta come una cittadina fortificata ma, a differenza di altre città di questo tipo, essa mantiene intatte gran parte delle mura difensive.

2. Nuraghe di Palmavera

A poco più di 10 km da Alghero sorge un complesso nuragico in arenaria e calcare. L’antico abitato si presenta con un corpo centrale a due torri, un antemurale (prima difesa esterna) ed un villaggio di capanne edificato in diverse fasi.

3. La Necropoli di Anghelu Ruju

Nella Sardegna settentrionale, nel 1903, è stato rinvenuto quello che può essere definito come il più grande complesso di grotte adibite a sepolcro dell’epoca preistorica. La zona è stata datata al periodo prenuragico ed è caratterizzata da sepolture a domus de Janas (conosciute anche come case delle fate).

4. Il Museo del Corallo

Villa Costantino, un edificio del Novecento, è oggi sede di un museo che narra la storia del Mediterraneo e quella di Alghero, ma lo fa attraverso la voce del corallo, una secrezione calcarea utilizzata da tempi remoti e legata alla tradizione.

5. Le Grotte di Nettuno

Nel promontorio di Capo Caccia troviamo le grotte di Nettuno, delle formazioni carsiche (e cioè dovute all’azione di scavare dell’acqua) che possono essere annoverate tra le più grandi in Italia. Vi si accede via terra percorrendo più di 600 scalini conosciuti come la Escala del Cabirol, o tramite un traghetto dedicato che salpa dal porto turistico. All’interno delle grotte sarà possibile ammirare diverse stalattiti e stalagmiti.

6. La Cattedrale di Santa Maria

La Cattedrale di Santa Maria, o dell’Immacolata Concezione, risale al XVI secolo ed il suo campanile è il simbolo della città di Alghero. Anche in questo caso è molto forte l’influenza dello stile gotico-catalano che non rinuncia all’esporre diverse stratigrafie storiche ed artistiche.

7. Il Promontorio di Capo Caccia

Già menzionato in occasione delle Grotte di Nettuno, il promontorio di Capo Caccia si getta a strapiombo sul mare cristallino in una cascata di interessanti fossili incastonati nella roccia.

Il promontorio segna geograficamente il punto estremo della costa nord occidentale della Sardegna e i suoi fondali custodiscono un pregiato corallo rosso e la Grotta di Nereo, meta di molti amanti delle immersioni.

8. La Punta Giglio

Nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte si erge questo promontorio di rocca calcarea, una vera oasi naturalistica su cui svetta la grotta del Dasterru, che può essere visitata con attrezzature speleologiche per principianti.

9. L’Acquario

A pochissimi passi dalla Torre di Sulis troviamo l’Acquario di Alghero. Inaugurato 35 anni fa, oggi è suddiviso in diverse sezioni tematiche e ospita specie marine e di acqua dolce. Per i più temerari è presente una vasca con diverse specie di squali che fanno guerra al Pesce Pietra (è l’unico acquario italiano ad ospitarlo) in quanto a pericolosità.

10. Il Porto Conte

La baia di Porto Conte è un’insenatura creata dalla natura che, oltre ad essere un porto naturale, è anche Parco regionale.

“Amp, nuovo poltronificio del Centrodestra?”

ALGHERO – “Se ieri veniva presentato il nuovo portale unico per Area Marina Protetta di Capo Caccia e Isola Piana e Parco Regionale di Porto Conte oggi in commissione consiliare ambiente l’unità di gestione tra le due istituzioni non è data per scontata”. Intervento della Sinistra e Pd, da parte dei consiglieri di opposizione, riguardo la possibilità che l’Amp ritorni ad essere autonoma rispetto al Parco ovvero com’era fino qualche anno fa e come era stata pensata visto che, comunque, i fondi sono statali ed è perciò opportuno accedere ai vari progetti per rilanciarla.

“Tutt’altro. Una decisione che ha comportato economie di scala nella gestione, ha ottimizzato le funzioni dei due organismi di tutela sulla terra e sul mare, coincidenti nella stessa area, ha trovato accoglimento da parte del Ministero dell’Ambiente e della Regione che, mantenendo distinte le due soggettualità, hanno affidato al Direttore del Parco Terrestre anche la gestione congiunta dell’Area Marina che continua ad avere finanziamenti e vita propria. “Situazione attuale e prospettive future dell’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana” con questo ordine del giorno della seduta della commissione odierna si è in realtà attentato alla unità delle nostre aree protette”.

“A nome del centrosinistra, il consigliere comunale Valdo di Nolfo ha sottolineato la contrarietà al ritorno al passato e alla separazione della gestione. Idea scellerata il cui unico obiettivo è quello di creare posti di sottogoverno, poltrone da destinare a soddisfare gli appetiti di tutti i partiti che sostengono la maggioranza di Mario Conoci. Quello che più ci preoccupa è la risposta data in commissione dell’assessore all’Ambiente che aggrappandosi con le unghie sullo specchio della mole di lavoro del direttore Mariani butta a mare risultati raggiunti con grande efficacia negli ultimi anni. Diciamo no al ritorno al passato, moltiplicando poltrone e riducendo l’efficienza si fa solo un clamoroso tonfo, un passo indietro pericoloso nelle politiche ambientali.

Nella foto la commissione ambiente

Piano agro, rinascita per le Borgate

ALGHERO – Approvato in via definitiva questa sera in Consiglio Comunale ad Alghero il Piano di Conservazione e Valorizzazione della Bonifica, strumento atteso da oltre 15 anni dalle aziende agricole dell’agro algherese per potersi rinnovare e dotare delle infrastrutture necessarie per stare al passo con la concorrenza. Plauso dalle borgate per il passaggio della “variante urbanistica” che permette di superare le maglie stringenti del Ppr e delle normative paesaggistiche esistenti.

Il commento a caldo di Tonina Desogos, Presidente del Comitato di Borgata di Maristella: “Siamo felici che abbia prevalso il buon senso. Dopo oltre 5 anni di iter dove ingegneri per un giorno, gufi e leoni da tastiera hanno tentato di affossare il Piano cercando di apportarvi modifiche che hanno prodotto, in definitiva, un grave allungamento dei tempi e zero risultati sostanziali, finalmente oggi le borgate possono uscire dal letargo forzato al quale erano state costrette per l’assenza di uno strumento urbanistico conforme al PPR. Borgate alle quali, auspichiamo, questa amministrazione vorrà presto rivolgere finalmente lo sguardo attraverso riqualificazioni e investimenti importanti. Ringrazio tutto il consiglio comunale e  l’Assessore Emiliano Piras per aver deciso di portare a termine questo lungo percorso amministrativo, l’ex assessore all’urbanistica Alessandro Balzani per il forte contribuito e Antonello Usai per averlo iniziato dietro nostre sollecitazioni.

Ringrazio l’ex assessore regionale Cristiano Erriu per aver permesso questa variante e tutti i tecnici della Regione, a partire dal dirigente Ing. Antonio Sanna, per la comprensione e la disponibilità dimostrate. Non può mancare un ringraziamento a Enrico Daga per il supporto politico in Regione in alcune fasi concitate dell’iter. Grazie anche a Coldiretti per il sostegno e al consigliere Mimmo Pirisi per aver preso alcune decisioni senza le quali non saremmo giunti a questo punto. Ultimo, ma non ultimo, un grazie di cuore a tutti i borgatari che ci hanno dato fiducia in questi anni. Questa non è la fine di un iter ma l’inizio della rinascita dell’agro di Alghero”.

Sa Segada festeggia il “Piano dell’Agro”

ALGHERO – “Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla concretizzazione del Piano di Conservazione e Valorizzazione della Bonifica di Alghero. In special modo l’ex assessore all’urbanistica Alessandro Balzani per l’enorme lavoro svolto, il consigliere Mimmo Pirisi per il costante sostegno, il nuovo assessore Emiliano Piras e tutti i consiglieri comunali, sia della precedente sia dell’attuale amministrazione comunale, per la sensibilità dimostrata nei confronti dell’agro. E’ stato un percorso molto lungo e spesso snervante ma, alla fine, abbiamo ottenuto il risultato che le nostre aziende agricole aspettavano da anni. Da oggi, con il piano approvato, si può tornare a parlare di investimenti in agricoltura e si potrà accedere ai fondi dedicati alle infrastrutture del Piano di Sviluppo Rurale. Diamo opportunità ai giovani, diamo certezze a tutti coloro che vogliono investire sul territorio e offriamo ad Alghero la chance di diversificare il proprio prodotto turistico anche attraverso il rafforzamento del nostro comparto agricolo che già conta aziende di riconosciuta eccellenza internazionale. L’approvazione del piano è una vittoria per tutti gli algheresi e bene che non abbia prevalso “Il cane dell’ortolano”: qualcuno, infatti, ha tentanto in questi anni di divulgare informazioni infondate e di denigrare i professionisti al lavoro sullo strumento al solo scopo di averne un tornaconto personale che, per legge, non gli spettava. Le proteste hanno ottenuto sostanzialmente risultati nulli e un grave danno per il territorio. Fortunatamente, in modo trasversale, la classe politica di Alghero ha approvato il Piano dimostrando quella maturità che è necessaria quando si tratta di fare il bene della comunità tutta”.

Antonio Zidda – Presidente del Comitato di Borgata di Sa Segada – Tanca Farrà

Posidonia, progetto Comune-Asi: Bruno plaude a Montis

ALGHERO – “Quando i progetti sono buoni – anche se arrivano dalla parte avversa – bisogna dirlo. E quindi non ho timore a dire che il progetto di accordo per la vagliatura e lavatura, restituzione della sabbia, a San Marco, quindi in loco, con il Consorzio Industriale di Sassari, mi sembra buono. E va in continuità con il lavoro già impostato, a Quartu, fino ad oggi unica realtà specializzata in Sardegna”. Cosi l’ex-sindaco di Alghero Mario Bruno che, tramite social, plaude all’iniziativa facente capo all’assessore Andrea Montis e che vede protagonisti il Comune e l’Asi al fine di realizzare nel territorio del centro catalano un impianto per il trattamento della posidonia.

“Mi sembra lodevole anche la ricerca di sponsor privati per le passerelle delle persone con disabilità nelle nostre spiagge. Occorre invece trovare qualche accorgimento per migliorare lo spazzamento in città, perché oggettivamente la città appare meno pulita. Nel frattempo però è buona la estensione del Porta a porta nelle borgate”.

Andrea Montis che oggi abbiamo avuto in studio, in radio (programma di Radio Onda Stereo condotto con Nicola Nieddu ndr), è un bravo assessore all’ambiente, ha il piglio giusto, le idee chiare, un buon rapporto con la struttura, ascolta e agisce. Per questo oggi ho iniziato la trasmissione facendogli i complimenti insieme a Raniero Selva, a cui va il mio grazie grande perché senza la sua opera e il suo coraggio non si sarebbe potuta proseguire l’azione in perfetta continuità amministrativa.

Nella foto il litorale algherese

Intitolare una strada al Canonico Urgias

ALGHERO – Richiesta per la proposta di intitolazione di una nuova strada, piazza o altro luogo pubblico per Il Canonico Antonio Michele Urgias da parte del consigliere comunale dei Riformatori Sardi, Alberto Bamonti. Qui di seguito la proposta inoltrata al Sindaco Conoci e al presidente del Consiglio Salvatore.

“Il Sottoscritto Alberto Bamonti, Capogruppo dei Riformatori Sardi, con la presente chiede che venga esaminata dalla Commissione per la denominazione delle vie cittadine  la seguente proposta di intitolazione di una nuova strada, piazza o altro luogo pubblico per Il Canonico Antonio Michele Urgias (1771 – 1826 ), Archivista dei primi dell’ 800 della Cattedrale di Alghero.

Il Canonico Antonio Michele (Raimondo) Urgias nacque ad Alghero il 10 Marzo 1771, da famiglia di modeste condizioni economiche.  Conclusi i primi studi umanistici nelle scuole pubbliche cittadine, non potendo  continuare gli studi universitari, per le scarse disponibilità economiche, intraprese da solo gli studi teologici. Divenuto sacerdote, unitamente alla cura pastorale si dedicò all’insegnamento privato, come precettore di lettere classiche di giovani rampolli dell’aristocrazia e della borghesia algherese. 

Tra i numerosi discepoli il più famoso è senz’altro Giuseppe Manno. Lo stesso Manno, in epoca successiva, rimase così colpito dall’interpretazione cantata del Canonico Urgias, della parte di Gesù nel Passio della Domenica delle Palme del 1806 (Chiesa dei Carmelitani di Alghero), che compose e dedicò un bellissimo sonetto al suo stimato Precettore. Il componimento recava in firma l’originale formula: «Dell’Avv. Don Giuseppe Manno, un predileto discepolo del prelodato Sig. Urgias». Il Canonico, inoltre, si dedicò all’insegnamento della grammatica nelle scuole pubbliche e, nel 1813, venne promosso maestro di humanae litterae. In ambito ecclesiastico, dopo aver ricoperto varie mansioni,  ottenne, nel 1817, il Canonicato del titolo della Speranza, divenne membro del Capitolo della Cattedrale e conseguì l’incarico di Amministratore del Santuario di Valverde. Nel 1822 divenne archivista del Capitolo della Cattedrale, ufficio che lasciò pochi mesi prima della sua morte, avvenuta a soli 55 anni, il 10 Maggio 1826.

È stato senza ombra di dubbio il primo storico-archivista della città di Alghero, che ha avuto il privilegio di parlare degli avvenimenti della sua amata Città, attingendo direttamente dai documenti originali, che poteva prima consultare e poi trascrivere in copia integrale. 

Ricordiamo quando consultando l’Archivio Storico Diocesano, documentò la costruzione, ad opera di due Frati Minori Osservanti, dell’organo grande della Cattedrale (1744) e dell’orologio meccanico del campanile della stessa (1747), riportando con precisione i costi. 

Tra gli studiosi illustri che colsero l’importanza del suo operato, oltre al summenzionato Giuseppe Manno,  ritroviamo lo storico sassarese Pasquale Tola, che all’atto della morte dell’archivista, ben conscio dell’ingente mole di lavoro che l’Urgias aveva fatto, cercò di entrare in possesso dei suoi manoscritti e soprattutto dei quaderni di memorie. 

Tra gli altri ricordiamo anche il ricercatore Joan Armangué con lo studio  “L’obra del canonge alguerès Antoni Michele Urgias” e il compianto Don Antoni Nughes che durante le sue ricerche, si era imbattuto in una voluminosa cartella verde, con su scritto “Notizie del Canonico Urgias”, contenente una vera e propria fortuna di immenso valore storico e culturale che riguardava l’Alghero del passato; in quel registro, il canonico Urgias, aveva annotato fatti e avvenimenti del passato, citando i documenti di riferimento e a volte persino trascrivendoli. 

Nonostante gli illustri personaggi che lo hanno ricordato, purtroppo si evince che gli Amministratori della sua amata Alghero continuano a dimenticarlo. 

Pertanto Il Sottoscritto Alberto Bamonti Capogruppo dei Riformatori Sardi, insiste che il suo ricordo sia reso vivo con la dedica di una pubblica via o di una piazza, perché questo sia da stimolo per ulteriori scoperte sulla nostra storia, lingua e tradizioni”.

Alberto Bamonti, consigliere comunale dei Riformatori Sardi

Airitaly deve volare fino al 31 dicembre

OLBIA – “Airitaly deve volare da Olbia sino 31 dicembre con aerei e personale propri: chiediamo che durante il regime di proroga della continuità territoriale l’azienda si impegni a proseguire regolarmente la sua attività in attesa della auspicabile conclusione positiva di questa vicenda drammatica”.  La Uiltrasporti Sardegna torna moderatamente soddisfatta dal vertice romano sulla vertenza Airitaly. 

“L’incontro di oggi ha messo in chiaro le posizioni – spiega il segretario regionale William Zonca -. Apprendiamo che gli azionisti hanno confermato di voler continuare con la procedura della liquidazione in bonis, ma il Governo ha detto con fermezza che intende percorrere una strada che preveda l’utilizzo di un ammortizzatore sociale come quello previsto dall’articolo 44 del decreto Genova con la cassa integrazione per cessazione che consentirebbe ai lavoratori di avere una copertura economica per un periodo di più ampio respiro. Riteniamo molto positiva – prosegue Zonca – la presenza al tavolo di entrambi i ministeri fondamentali, Sviluppo economico e Trasporti: è un segnale che si vuole affrontare questa crisi in modo costruttivo”.

“Così come riteniamo positivo il forte interesse delle due regioni coinvolte, Lombardia e Sardegna che attraverso i presidenti hanno annunciato di voler fare la loro parte. Ora i prossimi tavoli tecnici dovranno studiare la strada migliore da percorrere. Bisognerà capire quali sono le intenzioni dell’azienda e puntare ad una soluzione che consenta una continuità lavorativa per i dipendenti ma soprattutto una continuità aziendale industriale in un mercato del trasporto aereo che oggi è in crescita. Un mercato che però deve essere regolamentato per evitare che queste crisi diventino cicliche per i vettori tradizionali non low cost”.