Bigenitorialità, dopo Alghero anche Cagliari

CAGLIARI – “I diritti e il benessere dei bambini vengono prima di ogni altra cosa: sono felice, dunque, che l’aula del consiglio comunale di Cagliari abbia approvato la mozione sulla bigenitorialità, che vedeva me come prima firmataria”, dice Stefania Loi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Un provvedimento che ha visto Alghero primeggiare grazie all’azione di Christian Mulas, capogruppo di Fdi.

“Ogni decisione assunta, dopo la separazione dei genitori, – prosegue l’esponente di Fdi – dovrà essere unanime. Dopo eventi traumatici, il processo di crescita di un bambino deve essere il più sereno possibile, non può essere che uno dei due genitori voglia prevalere sull’altro, creando conflitti, malumori e inutili tensioni”.

“Il “Registro della Bigenitorialità” prevede che i bambini di mamme e papà separati possano avere un doppio domicilio. Con questo sistema sarà più facile per entrambi i genitori prendersi cura dei propri figli, relazionandosi con tutte le istituzioni in maniera chiara e serena” dice ancora Stefania Loi.

Conclude Stefania Loi: “Parliamo di un punto di partenza molto importante. L’obiettivo è anche quello di definire un regolamento ad hoc e nominare la figura del Garante per l’Infanzia. Ovviamente, i genitori dovranno essere totalmente in regola con la propria posizione in relazione alla responsabilità genitoriale. Ringrazio, da ultimo, l’associazione Mdm per l’importante contributo dato”.

Balneari, proroga concessioni

ALGHERO – Via libera dal Comune di Alghero alla proroga delle concessioni demaniali marittime per quindici anni. Pubblicata la determinazione con la quale l’Assessorato al Demanio recepisce le indicazioni operative della Regione Sardegna del 20 gennaio scorso. La durata delle concessioni agli operatori del settore è così estesa al 31 dicembre 2033. L’Amministrazione, con il Sindaco Mario Conoci che ha tenuto diversi incontri su questo tema con gli operatori balneari, ha preso atto della determinazione regionale che prevede la proroga delle concessioni, così come auspicato dal comparto delle impese algheresi del settore che attendevano certezze. Una delle tematiche più spinose rappresentate dai balneari, delle cui istanze si è fatto portatore il Consigliere comunale Giovanni Monti,  è stata infatti quella relativa alla durata delle concessioni e alla necessità di una espressione chiara della Regione sui termini dell’applicazione della legge.

“È una decisione molto attesa dalle imprese – spiega il Sindaco Mario Conoci – con le quali stiamo dialogando proficuamente. Questo atto consente loro di superare un momento di incertezza e di guardare ad un orizzonte più consono allo sviluppo di pianificazioni importanti a tutto vantaggio dell’offerta dei servizi e dell’occupazione”. L’Assessore al Demanio Giovanna Caria ha disposto tempestivamente l’avvio della procedura successivamente alla direttiva dell’Assessorato agli Enti Locali della Regione che a sua volta recepisce quanto previsto nella legge statale di bilancio 2018.

“Recepiamo le indicazioni della Regione, in adeguamento – spiega Giovanna Caria – con la volontà di dare risposte al settore”.  Il dirigente del servizio demanio Michele Fois procederà ora alla formalizzazione di un provvedimento ricognitivo per l’acquisizione delle manifestazioni di volontà da parte dei concessionari ad accedere all’estensione della durata della concessione.  

“Sanità, risveglio dal torpore”

ALGHERO – “Accogliamo con favore che il sindaco, evidentemente  sollecitato dal fatto che venerdì (non essendo più possibile rinviarla…) verrà discussa in consiglio comunale la nostra mozione sulla sanità e che sabato davanti all’ospedale Marino ci sarà una manifestazione per protestare contro le condizioni in cui versa la nostra sanità, abbia, finalmente, deciso di convocare questa riunione con i primari dei nostri ospedali di cui ci aveva detto da tempo”. Cosi i consiglieri comunali di Sinistra di Alghero che intervengono sulla questione della Sanità e in particolare sulle scelte di Conoci.

“Oggi, pertanto, parteciperemo con interesse alla riunione per capire ancora meglio da chi ci opera quali siano le principali criticità della nostra sanità e soprattutto quali possano essere le soluzioni. Sappiamo bene che questa riunione è solo un primo piccolo passo verso la soluzione, ma siamo contenti che grazie alle nostre continue sollecitazioni giunga un primo segnale di risveglio dal torpore”

Casette dell’acqua ad Alghero

ALGHERO – Prelevare l’acqua alla spina è un’abitudine che si sta diffondendo sempre di più tra i cittadini. Naturale o gassata, l’acqua pubblica sarà disponibile in tre zone della città: in Piazza Maria Carta, in Zona dei Mercati civici, a Sant’Agostino. Molti i benefici ambientali legati all’utilizzo delle case dell’acqua, tra cui la riduzione della produzione di rifiuti in plastica, le agevolazioni per i consumatori, i benefici per l’ambiente.

L’iniziativa della giunta del 4 febbraio scorso promuove l’installazione di tre fontane automatiche in grado di purificare l’acqua della rete, erogarla a temperatura ambiente e refrigerata e, appunto, liscia o gassata. L’iniziativa è dell’Assessorato all’Ecologia, che ha già attuato con successo una prima sperimentazione in diversi plessi scolastici comunali e presso due sedi  istituzionali, dove sono stati installati i distributori d’acqua purificata proveniente dalla rete.

“La procedura deliberata dalla Giunta prevede la concessione ai privati di spazi necessari all’installazione della “case dell’acqua” mediante procedure di evidenza pubblica e conseguente stipula di apposito accordo di durata triennale, nel caso si valutasse positivamente il servizio erogato”, spiega Andrea Montis, Assessore all’Ecologia. L’acqua alla spina dovrà provenire dalla rete cittadina; il costo di acquisto per i cittadini è fissato a 5 centesimi per litro prelevato, destinato interamente a sostenere il servizio erogato.

Acabàura, Marino: presente cruciale per il futuro

ALGHERO – “Non può esserci programmazione per il futuro se non si salvaguardano i livelli di assistenza del presente. Anche perché l’entità dei finanziamenti destinati ad un presidio ospedaliero dipende dai volumi di attività svolti: meno ricoveri e meno interventi  equivale ad avere meno personale e meno risorse e questa è l’anticamera della morte per un nosocomio, non certo di una riqualificazione.

Questo per sottolineare che, se si vuole rilanciare l’Ospedale Marino di Alghero, trasformandolo in un polo di riferimento per il Nord Sardegna  e per l’intera isola, per l’attività di Day Surgery ma anche per l’attività riabilitativa ortopedica, neurologica, cardiologica, intensiva ed estensiva, associata magari alla talassoterapia,  con un’ala dedicata alla post-acuzie (lungodegenza), di cui c’è gran bisogno, è necessario che la politica faccia scelte precise, indicando nero su bianco i tempi e modi con i quali si intende operare tale trasformazione.

A leggere l’allegato A alla deliberazione del Commissario Straordinario dell’ATS n°200 del 15/11/2019: Adozione atti di programmazione sanitaria 2020-2022  in merito alla riorganizzazione della rete ospedaliera, in applicazione delle disposizioni e indirizzi della Regione, per il Marino ritroviamo solo prescrizioni fumose, che prevedono il potenziamento dell’attività di Day Surgery, il potenziamento delle funzioni riabilitative, il trasferimento della lungodegenza di Ittiri, da realizzarsi nel corso del 2020 e consolidarsi nel corso del 2021, senza alcuna indicazione di dettaglio e senza alcuna certezza nei tempi.

Per il Civile si prevede l’attivazione della Terapia Semintensiva, il proseguimento delle attività di ristrutturazione del blocco operatorio, il completamento delle attività di ristrutturazione dei reparti chirurgici, da realizzarsi nel corso di quest’anno, ma ad oggi non si conosce né la tempistica né quali saranno le risorse a disposizione.

Una pianificazione così aleatoria certamente non tranquillizza la comunità algherese in quanto non mette al riparo l’Ospedale Marino da possibili cambi di destinazione d’uso, anche di recente prospettati da qualche politico nostrano, ma soprattutto non da risposte circa la ripresa  dell’attività chirurgica per tutti quei pazienti di competenza traumatologica ed ortopedica che oggi non possono essere operati nella loro città, trasferiti, con molti disagi e non senza possibili complicanze, presso l’ospedale di Ozieri.

Il Comitato Sanità “Acabàura” è assolutamente convinto che  l’efficientamento dei due presidi algheresi debba passare attraverso l’accentramento di tutte le specialità presso l’Ospedale Civile ma, in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione presso quest’ultimo, ritiene  vi debba essere l’immediato, temporaneo ripristino dell’attività chirurgica ortopedica e traumatologica presso l’Ospedale Marino. 

Chiediamo  a tal proposito  che il Sindaco si assuma la responsabilità di affrontare questa delicata questione in modo deciso ed operativo, aprendo un tavolo permanente di lavoro con l’ATS affinchè il Commissario Straordinario fornisca risposte certe sulle attività sanitarie attualmente sospese e chiarisca  la programmazione, solo tracciata, contenuta nella Delibera del 15 novembre 2019, definendola meglio nei passaggi pratici: tempi, risorse, modalità. E’ inaccettabile che il rilievo di criticità riguardanti il personale e la sicurezza abbia avuto come conseguenza l’interruzione del servizio sine die, invece di indurre l’azienda sanitaria  ad apportare tutti i correttivi necessari, in attesa del trasferimento dell’attività chirurgica dal Marino al Civile.  

Perché venga fatta chiarezza su quale sia la pianificazione a breve scadenza, il nostro Primo Cittadino dovrebbe chiedere che venga resa pubblica la relazione che ha condotto alla sospensione delle attività del Marino, così da fornire un’ informazione  dettagliata sulle reali problematiche che hanno condotto ad una decisione così impattante sulla comunità algherese. E dovrebbe anche chiedere che venga redatta una relazione altrettanto meticolosa e particolareggiata sul presidio ospedaliero di Ozieri ,  per rassicurare la comunità che in quella sede vengano davvero garantiti quei requisiti minimi previsti per legge, requisiti che valgono per tutti i presidi e non solo per quello algherese

Non si tratta dunque di rivendicazioni mosse dalla nostalgia per un passato che non c’è più ma di una battaglia a difesa dei nostri due presidi ospedalieri, che significa difesa del diritto alle cure perché, nell’attesa della riconversione del Marino, con trasformazione in polo di eccellenza, e nell’attesa del completamento dei lavori di  ristrutturazione che consentano al Civile di diventare ospedale di I livello a tutti gli effetti, la città non venga privata di un servizio di fondamentale importanza, quello ortopedico e traumatologico, a seguito di motivazioni che appaiono poco convincenti”.

Comitato Sanità “Acabàura”

Gallura, Carzedda sub-commissario

CAGLIARI – L’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, su indicazione dell’amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Pietro Fois, ha firmato il decreto di nomina dell’avvocato Pietro Carzedda a sub-commissario per la Gallura. L’incarico sarà conferito in maniera solenne martedì 11 febbraio, alle 11, nella sala consiliare della Provincia Olbia-Tempio. 

Tassa sbarco: operatori contrari, politica favorevole

CAGLIARI – La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha concluso il primo ciclo di audizioni sulla proposta di legge di istituzione dell’imposta regionale di sbarco.  Il parlamentino presieduto da Piero Maieli (Psd’Az) ha sentito i rappresentanti delle compagnie marittime e delle società di gestione degli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero. Alla seduta ha preso parte anche l’assessore al Turismo Gianni Chessa che ha ribadito l’orientamento della Giunta sull’iniziativa promossa dal consigliere del gruppo Udc-Cambiamo Antonello Peru: «Siamo d’accordo sulla introduzione di un contributo d’ingresso come avviene in tutto il mondo – ha detto Chessa – a condizione che non si sovrapponga ad altri balzelli già in vigore come la tassa di soggiorno. Il turista che viene in Sardegna deve pagare il giusto e trovare servizi efficienti».

Di diverso avviso i rappresentanti delle compagnie marittime e delle società di gestione degli aeroporti: «L’imposta di sbarco è, di fatto, un secondo balzello che si aggiunge alla tassa di soggiorno – ha detto Franco Del Giudice di Assoarmatori – la prima non può escludere la seconda. La tassa di soggiorno è infatti disciplinata da una legge nazionale. Non credo che i comuni costieri che oggi fanno cassa con la tassa di soggiorno siano disposti a rinunciarvi a cuor leggero. Un’imposta di sbarco avrebbe un impatto negativo sui turisti perché, soprattutto nei mesi di spalla, andrebbe ad incidere pesantemente sul prezzo dei biglietti delle navi». Giudizio condiviso dai rappresentati del Gruppo Grimaldi, l’amministratore delegato Eugenio Cossu e il Line Manager Giovanni Balletta: «Le compagnie marittime si trovano oggi in grande difficoltà per gli effetti prodotti dalle nuove direttive che hanno determinato un aumento importante del prezzo dei carburanti – hanno detto – aggiungere oggi un altro elemento come l’imposta di sbarco rischia di mettere in crisi sia il settore passeggeri che quello merci. L’introduzione di una nuova imposta avrebbe effetti disincentivanti sui flussi turistici diretti in Sardegna».

Sulla stessa linea il rappresentante del Gruppo Tirrenia Ivan Caddeo: «Le compagnie che operano sulle rotte interessate dagli oneri di servizio viaggiano in passivo durante i mesi invernali. La previsione di una tassa di sbarco di 5 euro avrebbe effetti fortemente impattanti sulla sensibilità dei passeggeri perché andrebbe a incidere sulla capacità di spesa delle famiglie e sui loro programmi di viaggio».

Forti perplessità anche dai rappresentanti della società aeroportuali preoccupati soprattutto per i disagi che un’imposta di sbarco potrebbe creare negli scali: «Questa misura rischia di creare ulteriori difficoltà a un sistema già provato dai problemi della continuità territoriale aerea – ha detto Renato Branca, direttore organizzativo della Sogaer – per riscuotere l’imposta occorrerebbe prevedere un controllo in ingresso per verificare le esenzioni riconosciute ai residenti e a chi viaggia per motivi di lavoro. Si creerebbe una situazione di caos difficile da risolvere dal punto di vista gestionale». Per Lucio Murru, direttore commerciale della Geasar, il progetto di legge «non è coerente con gli sforzi fatti dalla Regione e dalla società aeroportuali finalizzati a riposizionare la Sardegna nel Mediterraneo e contrastare la concorrenza di nazioni come Spagna, Francia, Grecia e i paesi del Nord Africa. Uno dei limiti della nostra Isola è che è considerata troppo cara. L’introduzione di una nuova imposta potrebbe rafforzare i nostri competitor». Contrario all’imposta di sbarco anche Alberto Perini, direttore generale di Sogeaal, secondo il quale: «un nuovo balzello andrebbe ad incidere sulle scelte dei vettori aerei. Le compagnie ragionano sul costo dei biglietti, per ogni passeggero c’è già una tassa addizionale comunale di 6,5 euro. Prevederne altri 5 avrebbe un impatto negativo sulle scelte dei vettori e degli stessi passeggeri».

Alle considerazioni dei rappresentanti degli armatori e delle società di gestione aeroportuali ha replicato Antonello Peru: «Non si tratta di una tassa ma di un contributo d’ingresso. La finalità della legge è quella di far pagare meno i turisti che vengono in Sardegna – ha sottolineato Peru – è una misura completamente diversa dalla tassa di soggiorno applicata oggi da pochi comuni della Sardegna. In questo caso, i turisti pagheranno una sola volta con la certezza di vedere i loro denari destinati al miglioramento dei servizi. Il nostro obiettivo è eliminare la tassa di soggiorno prevedendo compensazioni per i comuni costieri che attualmente la applicano». Di diverso avviso il consigliere d’opposizione Gianfranco Satta secondo il quale le argomentazioni degli armatori e delle società di gestione degli aeroporti non fanno che confermare le perplessità avanzate dall’opposizione sulla proposta di legge. «Prevedere una nuova imposta in un momento di forte difficoltà per il sistema turistico provocato dalle incertezze sulla continuità territoriale sarebbe devastante».

Il presidente della Commissione Piero Maieli, al termine della seduto ha annunciato ulteriori approfondimenti sulla proposta di legge: « La Commissione vuole arrivare a un testo condiviso, aperto ai contributi di tutti, che fornisca uno strumento utili per incentivare l’industria delle vacanze. Nessuno pensa a una sovrapposizione di imposte. Occorre ribaltare il concetto, il messaggio da veicolare è questo: in Sardegna si paga di meno e lo si fa una sola volta. E’ importante lavorare sulla comunicazione e spiegare a tutti gli operatori che questa proposta di legge mira allo sviluppo turistico dell’Isola. Il gettito previsto dall’imposta di sbarco, stimato in circa 40/50 milioni di euro, verrebbe infatti destinato agli investimenti per il settore».

Continuità, trattati “formali” con l’Ue: stop speculazioni

CAGLIARI – Tutte le interlocuzioni avviate dopo il 13 novembre 2019 dalla Regione Sardegna a seguito della trasmissione – per il tramite del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – del nuovo Progetto di OSP, predisposto per la condivisione e il successivo inoltro alla Commissione europea a mezzo della Rappresentanza italiana presso l’Unione Europea, hanno sempre avuto un carattere formale. E come tali abbiamo gestito tutte le richieste di chiarimento pervenute dalla Commissione relativamente a modifiche o integrazioni sul Progetto.

L’importanza del tema dei trasporti e del diritto alla mobilità per i sardi non può essere derubricato a “discussione informale”, tutto ciò sarebbe profondamente ingiusto oltreché offensivo per la Sardegna”, lo afferma il presidente della Regione Christian Solinas in relazione alle presunte affermazioni da parte di “fonti della Commissione Europea” sul nuovo bando per la continuità territoriale aerea da e per l’Isola. Ci aspettiamo adesso una immediata presa di distanza ferma e autorevole rispetto a queste parole che – in un momento così delicato – possono danneggiare in maniera irreparabile il Progetto”

Dog Beach e aree sportive: proposta Riformatori

ALGHERO – Come  noto  allo stato attuale in  assenza  di  un  Piano di  Utilizzo dei litorali, presso le spiagge sarde, non possono essere rilasciate nuove concessioni Demaniali Marittime se non esclusivamente nei seguenti casi: 1)  per le strutture ricettive/sanitarie con l’istituto Autorizzatorio stagionale ( giusta art. 11 delle Linee Guida per la predisposizione del Piano di utilizzo dei litorali) 2)  semplici autorizzazioni temporanee della durata di 20gg per lo svolgimento di attività ludico ricreative sportive o di spettacolo (giusta art. 12 delle Linee Guida per la predisposizione del Piano di utilizzo dei litorali):Oltre alle Linee guida sopracitate ,sulle spiagge Sarde ,vige anche l’Ordinanza balneare della Regione Autonoma Sardegna che, nel dare le doverose indicazioni di fruizione e nel porre determinati divieti ( divieto di pratica di attività sportiva) ( divieto di accesso ai cani nelle spiagge libere), prevede che le Amministrazioni Comunali possano comunque :
A)         Istituire aree da dedicare alla pratica sportiva ;
B)  Istituire aree per l’accesso dei cani in spiaggia ( Dog. Beach).
  In poche parole le amministrazioni comunali sono autorizzate ( da Ordinanza Regionale) a individuare le aree d’accesso ai cani e quelle da dedicare alla pratica sportiva ( rispondenti ad esigenze e insistenti richieste di turisti e residenti) ma, in assenza di un Piano di utilizzo dei Litorali, non gli è concesso assegnarle in gestione poiché si configurerebbe una nuova Concessione Demaniale Marittima. 
Son note a tutti le difficoltà delle Amministrazioni costiere nel poter gestire direttamente queste aree che se non presidiate diventano luoghi abbandonati a se stessi trasformandosi da  aree di servizi  in aree di disagio.Pertanto,il Locale Coordinamento cittadino dei Rifomatori Sardi ha presentato al proprio Consigliere Regionale del Territorio( nonché segretario regionale del partito) l’Onorevole Aldo Salaris, una proposta di modifica alle linee Guida del Piano d’Utilizzo dei litorali che con un semplice articolo aggiuntivo potrebbe prevedere di assegnare in gestione  le aree ( individuate dall’amministrazione) dedicate alla pratica sportiva e alla Dog. Beach, ad associazioni senza fini di lucro.
Di seguito l’Articolo aggiuntivo proposto :In assenza di Piano di utilizzo dei litorali, e nelle more della sua approvazione, laddove le amministrazioni comunali abbiano proceduto alla loro istituzione , come previsto dall’Ordinanza balneare della Regione, le aree destinate alla pratica sportiva e all’accesso dei cani in spiaggia ( Dog. Beach) possono essere affidate in gestione ,con autorizzazione stagionale delle Amministrazioni comunali, ad associazioni sportive o associazioni senza scopo di lucro”Le aree in questione dovranno rimanere comunque accessibili a tutti , di libera e gratuita fruizione se non per eventuali servizi aggiuntivi resi da chi le gestisce e utili al sostentamento delle associazioni.
” Una proposta di grande utilità per tutta la Sardegna, son sicuro che su queste tematiche ci saranno consensi ampi.”Dichiara il segretario Cittadino dei Riformatori Sardi si Alghero Alberto Bamonti. “Diventa centrale per la qualità della vacanza avere delle spiagge e delle aree atrezzate, individuando arenili belli per soddisfare e accogliere gli amici a 4 zampe e i loro padroni”.

Coordinamento cittadino Riformatori Sardi

Rete del Gas, lunedi lavori nel Centro Storico

ALGHERO – Al via i lavori per la rete del gas nel centro storico. I lavori di posa in opera dell’importante infrastruttura destinata a produrre benefici e risparmi per i cittadini entrano nella fase più delicata, intervenendo nel cuore della città vecchia. L’inizio degli scavi è previsto  lunedì 10 febbraio in via Gilbert Ferret, nel tratto compreso tra via Carlo Alberto e via Cavour. La pianificazione degli interventi di ammodernamento dei servizi condivisa con i residenti prevede in questo segmento la posa in opera delle tubature per 132 metri lineari, per la durata di quattro settimane.

In seguito, i lavori si sposteranno in via Cavour, nel tratto tra via Misericordia e via Manno. Per questo intervento di circa 300 metri di messa in opera di condotte, si renderanno necessarie altre quattro settimane. I lavori si sposteranno successivamente in via Santa Barbara, vicolo Bertolotti, via Ospedale. Le opere non prevedono presenze contestuali di altre imprese, tenuto conto che lungo queste viabilità non sono programmati scavi per manutenzioni straordinarie di altro tipo. L’Amministrazione ha chiesto all’impresa aggiudicataria delle opere la massima celerità e attenzione nell’esecuzione, in modo da limitare disagi durante la giornata ai residenti e alle attività commerciali.