Antenne selvagge, Forza Italia: “Cacciotto e Pirisi si attivino per far rispettare le regole”

ALGHERO – “Il Gruppo consiliare di Forza Italia interviene sui lavori di installazione di una antenna per le telecomunicazioni in via Nulauro. “E’ indispensabile che il Sindaco e l’Assessore all’urbanistica intervengano immediatamente per verificare la necessità di modificare o applicare correttamente il Regolamento vigente e il Piano delle localizzazioni. Regolamento che, comunque, prescrive all’art. 7 che qualsiasi localizzazione di antenne deve tendere alla minimizzazione dell’esposizione umana alle onde elettromagnetiche, con particolare riferimento ai siti sensibili e fra questi individua le case di riposo e i luoghi di culto. Se questa antenna venisse collocata, sarebbe la quarta in prossimità del Centro Residenziale per Anziani di Alghero e della Chiesa di Santa Maria Goretti. Per cui gli ospiti del CRA ed i fedeli sarebbero costretti ad affrontare un pesante carico di onde elettromagnetiche –denunciano gli azzurri algheresi”.

“Il vigente regolamento e la Mappa delle localizzazioni, approvati nella precedente consiliatura, sono indiscutibilmente di competenza urbanistica. L’aggiornamento del piano, conseguente ai piani di sviluppo che gli operatori di telefonia presentano annualmente e che consentirebbe di incidere in qualche misura sulle localizzazioni delle antenne, deve essere effettuato dunque dal settore urbanistica. Resta di competenza del servizio ambiente invece, il monitoraggio degli impianti attraverso l’Arpas. Il presidente Pirisi si attivi, e solleciti la corretta applicazione del Regolamento, nonché , l’aggiornamento e il monitoraggio secondo il quadro normativo vigente, chiedendo l’intervento di Cacciotto e coinvolgendo le commissioni competenti, a partire da quella urbanistica che è anche presieduta dal precedente Assessore all’Urbanistica, affinché si possa governare correttamente il territorio. Senza trascurare la commissione competente sulla edilizia privata, visto il pullulare delle antenne in aree private che stanno spuntando ovunque (dietro abbondanti compensi a favore dei proprietari), senza alcun collegamento con la pianificazione territoriale pubblica”, –concludono gli esponenti politici di Forza Italia.

Verso la Città Metropolitana, “altro passo avanti”

SASSARI – Un altro passo importante nella strada della piena operatività della Città metropolitana di Sassari. L’Amministratore Straordinario, Gavino Arru, ha incontrato i Presidenti delle Unioni dei Comuni e della Comunità Montana del Goceano (Anto nio Fadda, Presidente della Comunità Montana del Goceano; Giovanni Ligios, Pre sidente dell’Unione dei Comuni dell’Anglona e Bassa Valle del Coghinas; Cristian Budroni, Presidente dell’Unione dei Comuni del Coros; Giovannina Fresi, Presiden te dell’Unione dei Comuni di Villanova; Giovanni Porcheddu, delegato dal Presi dente dell’Unione dei Comuni del Mejlogu; Michele Carboni, Presidente dell’Unio ne dei Comuni del Logudoro; Giovanni Andrea Oggiano, Sindaco di Viddalba) alla presenza dei Dirigenti e del Segretario Generale.

Ha presentato la bozza dello Statuto della Città Metropolitana di Sassari e ha comunicato che il prossimo 28 novembre è stata programmata la Conferenza metropolitana con i 66 Sindaci dei Comuni del territorio. In forza dello spirito di forte condivisione e compartecipazione a cui si ispira lo Statuto i Sindaci, a cui è stata trasmessa la bozza, potranno integrarla ed arricchirla. Lo spirito di condivisione di progetti, strutture, strumenti e risorse, la presenza costante di momenti di raccordo per la realizzazione di programmi che abbiano come fine il bene dell’intera area metropolitana, sono stati i principali argomenti.
L’incontro si è svolto in un clima di grande rispetto e fiducia reciproca, dovuti alla comune consapevolezza che si sta aprendo una nuova fase storica data dalle im mense aspettative che la nascita della Città metropolitana genera in termini eco nomici, sociali e culturali. Le enormi potenzialità di cui dispone il nuovo Ente sono ben conosciute dai primi cittadini.
I Presidenti nei loro interventi hanno ringraziato l’Amministratore Arru per la de terminazione con la quale vuole tracciare il percorso: condivisione e comparteci pazione dei Sindaci nelle scelte e nelle decisioni, sottolineando che la Città me tropolitana sarà una svolta storica solo se si camminerà tutti insieme, prescinden do dalla posizione geografica – centrale o periferica – e dalla dimensione dei Co muni.

“Alghero dimenticata: Punto nascite chiuso da un anno, inaccettabile”

ALGHERO – “Oggi, 14 novembre 2024, ricorre la chiusura del Punto Nascita dell’ospedale Civile di Alghero, un atto che segna non solo un grave colpo alla sanità pubblica, ma anche un passo drammatico verso la perdita di identità e cultura di un intero territorio. Il Reparto, chiuso a novembre 2023 per presunti lavori urgenti di ristrutturazione, doveva riaprire a aprile 2024 con tanto di riassicurazioni, ma a oggi resta ancora chiuso, senza alcuna certezza sulla sua riapertura. Mentre i bambini delle famiglie algheresi nascono a Sassari, le istituzioni regionali sembrano completamente disinteressate alla sorte della nostra comunità.

La domanda che ci poniamo è diretta e perentoria: perché tenere chiuso un reparto che ha sempre garantito eccellenza e professionalità, mentre si spendono centinaia di migliaia di euro per lavori che non producono risultati concreti? È inconcepibile che un Reparto così vitale per un’intera area, che copre non solo Alghero ma tutto il territorio circostante, resti inutilizzato, con evidenti danni per la popolazione e per la qualità dei servizi offerti.

La chiusura del Punto Nascita, insieme alla drastica riduzione degli orari del servizio pediatrico, non è solo un danno sanitario immediato, ma un colpo letale alla crescita e alla sopravvivenza della nostra città. Se non nasceranno più bambini algheresi, se i genitori sono costretti a trasferirsi a Sassari per partorire, cosa resterà di Alghero? Perdere la possibilità di nascere nella propria città significa, nel lungo periodo, estinguere la comunità stessa, minando alle radici la sua cultura e la sua identità.

E non basta. La politica regionale oggi è completamente assente: mentre il governo della Regione Sardegna è intento a discutere su questioni che non riguardano minimamente i problemi quotidiani dei sardi, come il posizionamento delle pale eoliche o l’introduzione di treni a idrogeno, i cittadini di Alghero sono costretti a fare i conti con il disastro di una sanità che si deteriora ogni giorno di più. La priorità dovrebbe essere il diritto alla salute dei sardi, ma invece vediamo reparti a mezzo servizio,ridotti e un’assistenza che diventa sempre più distante, inaccessibile e costosa.

Se oggi non si garantisce più nemmeno un punto nascita in una città come Alghero, domani perderemo anche la stazione ferroviaria, le scuole, i servizi essenziali. La Sardegna si spopola, le città si svuotano, e chi resta è costretto a subire il disinteresse di chi dovrebbe governare per il bene della sua gente.

Questo è il risultato di una politica regionale che ha dimenticato cosa significhi realmente governare per i cittadini. È il risultato di una gestione che ha messo in secondo piano le necessità fondamentali, come quelle legate alla salute e alla vita quotidiana, per inseguire ideologie e progetti che non risolvono i veri problemi dei sardi. La politica regionale è incapace di rispondere alle esigenze dei territori, e il popolo sardo ne paga le conseguenze.

Chiediamo con forza che vengano date risposte chiare e tempestive. La Sardegna merita una sanità di qualità, un futuro che tuteli le proprie tradizioni e la propria cultura, un impegno concreto per evitare la decadenza dei suoi centri abitati. Se non si agisce ora, se non si aprono subito i reparti e si ripristinano i servizi essenziali, la Sardegna rischia di diventare una terra vuota, senza futuro, senza speranza.

La salute non è una questione da trattare con leggerezza, è un diritto fondamentale. E la Regione Sardegna ha il dovere di garantire questo diritto a tutti i suoi cittadini, senza ulteriori rinvii e senza scuse”.

Christian Mulas
Presidente della commissione consiliare alla sanità
Capogruppo del gruppo consiliare – Orizzonte Comune

Cda Alghero In House, “Conflitto di interesse per contesa giudiziaria”

ALGHERO -Anche e soprattutto dai banchi dell’opposizione crediamo sia doveroso fare un sincero in bocca al lupo al nuovo Consiglio di amministrazione della partecipata Alghero in house. Ma nell’esercizio delle nostre prerogative e dei nostri doveri di sindacato ispettivo e di tutela degli interessi dei cittadini algheresi -attaccano i consiglieri di Forza Italia Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini- non possiamo esimerci dal segnalare il più che potenziale conflitto di interessi in cui parrebbe versare uno dei membri del CdA, a seguito di alcuni snodi giudiziari che lo hanno visto contrapporsi direttamente, e ora in via indiretta, alla società e al suo vecchio CdA. Alla luce delle norme vigenti la controversia in atto parrebbe determinare un conflitto di interessi per il nuovo membro del CdA per ogni decisione che riguarderà la controversia a cui è indirettamente interessato. Siamo ragionevolmente certi che sulla base del dovere di trasparenza incombente sugli amministratori delle s.r.l., e della potenziale responsabilità risarcitoria, il membro del CdA coinvolto in questa vicenda abbia comunicato la situazione di conflitto potenziale all’Amministrazione comunale e agli altri amministratori, in modo da metterli nelle condizioni di valutare l’impatto potenziale sulle decisioni del CdA. Invitiamo il Sindaco Cacciotto a valutare con estrema attenzione questa delicata situazione, che potrebbe rilevare in termini di risarcimento dei danni derivanti da eventuali delibere assunte in conflitto di interessi, e ad assumere atti conseguenti per eliminare in radice questa eventualità. Noi continueremo a vigilare con attenzione su queste ipotesi di responsabilità erariale, al fine di evitare danni ai cittadini algheresi e alla Alghero in house -chiudono gli esponenti azzurri-.

Incubo parcheggi, problemi e soluzioni: incontro di Iniziativa Alghero

ALGHERO – E’ uno dei maggiori problemi di Alghero. Questione che tra l’altro potrebbe divenire una corposa risorsa per le casse comunali e, invece, da anni si fa poco o niente. Questo sabato, 16 novembre, alle ore 10,00 presso la sala dello Stabilimento Lido Novelli in via Lido n. 14, si terrà l’incontro dibattito “Emergenza parcheggi: analisi e soluzioni” promosso dall’associazione Iniziativa Alghero composta da diversi professionisti e imprenditori tra cui Francesco Sasso, Paolo Pittalis, Giuliana Roy, Giuseppe Badalotti, PierDavide Secchi e altri.

Il problema della ricerca di un parcheggio, soprattutto durante la stagione estiva, è diventato impossibile sia per i residenti che per i turisti. La carenza di parcheggi oltre ad aumentare i volumi di traffico cittadino ed aumentare l’inquinamento urbano incide negativamente sulla qualità della vita delle persone.

In questo primo incontro tematico promosso dall’associazione Iniziativa Alghero verrà presentata una proposta di nuove aree parcheggio che sono state individuate dopo un attento studio della realtà cittadina.

La Todde snobba la Pratobello, le donne sarde occupano la Regione

CAGLIARI – Dopo aver raccolto oltre 210 mila firme in poco più di un mese affinché venisse discussa in Aula la legge di iniziativa popolare Pratobello 24 che mira a regolamentare l’installazione di impianti da energia rinnovabile nell’Isola, davanti al sordo rifiuto dell’Assemblea legislativa regionale, le donne dei Comitati spontanei stanno occupando pacificamente il Consiglio Regionale della Sardegna.
Le donne sarde difendono la loro madre terra, la Sardegna, rifacendosi con orgoglio a quando nel 1969 3.500 cittadini di Orgosolo iniziarono la mobilitazione con una forma di Resistenza non violenta per impedire la realizzazione di un poligono fisso per esercitazioni militari nei pressi del villaggio abbandonato di Pratobello.
Le donne sarde hanno sempre avuto un ruolo importante nella difesa dei propri diritti, primo fra tutti quello della salvaguardia dell’ambiente e della giustizia sociale. Fu proprio una donna, la nuorese Paskedda Zau, vedova con 10 figli a carico, a ribellarsi per fame e disperazione, con il motto “torraus a su connottu” , torniamo al conosciuto, contro l’editto regio che nel 1865 autorizzava la chiusura dei terreni considerati fino ad allora proprietà collettiva, dando ai più poveri la possibilità di usare liberamente quello che la terra produce. Paskedda coraggiosamente decise di agire, più di tremila, soprattutto donne, la seguirono in marcia sul Municipio di Nuoro mentre sventolava come vessillo un bastone e una vecchia sottana.

La Sardegna non può essere ancora violentata in nome di un dio padrone che risponde alle logiche del falso green, devastando il nostro territorio, i nostri mari, levando il lavoro e la dignità a chi in Sardegna vive e produce, sostituendo agli alberi secolari le pale eoliche per le quali, quasi beffardamente, si stanno già pubblicando Guide turistiche ai Parchi eolici d’Italia!
“Ho vissuto coi venti, coi boschi, colle montagne. Ho guardato per giorni, mesi ed anni il lento svolgersi delle nuvole sul cielo sardo. Ho mille e mille volte poggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce per ascoltare la voce delle foglie, ciò che dicevano gli uccelli, ciò che raccontava l’acqua corrente. Ho visto l’alba e il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne, ho ascoltato i canti, le musiche tradizionali e le fiabe e i discorsi del popolo”: così il Premio Nobel Grazia Deledda in un discorso registrato nel 1933 per la Discoteca di Stato, ricordava le ricchezze naturali di una Sardegna mai dimenticata.
Le donne di Pratobello lottano pacificamente affinché anche un domani questa possa essere ancora la descrizione della terra sarda, e non un cimitero di pale al vento, su cui si sta crocifiggendo la nostra Isola.

Asl Sassari: arriva il Farmacista di reparto in corsia

SASSARI – Il Farmacista di reparto entra negli ospedali della Asl di Sassari: “Un progetto innovativo, un vero punto di svolta nella gestione della salute dei pazienti ospedalizzati. L’introduzione del farmacista di reparto segna un cambiamento epocale rispetto al ruolo tradizionale del farmacista ospedaliero, storicamente impegnato nelle “retrovie” dell’attività, principalmente impegnato nelle attività di approvvigionamento e distribuzione di farmaci e dispositivi medici. Ora il farmacista scende “in prima linea”, lavorando a stretto contatto con i medici e con il personale sanitario per ottimizzare la gestione delle terapie e garantire la sicurezza delle cure”, spiega il direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi. “Il progetto, dopo una iniziale fase pilota nell’ospedale “Segni” di Ozieri, verrà successivamente esteso all’ospedale “Civile” di Alghero”.
“Si tratta di un progetto pilota nella Regione Sardegna, che vede al centro la figura del farmacista ospedaliero. Un modello ispirato a realtà europee e internazionali, già consolidato in numerosi ospedali, dove il farmacista svolge un ruolo chiave nella gestione clinica dei pazienti”, spiega Apollonia Pipere, direttore della Ssd Farmacia Ospedaliera del Presidio di Ozieri.

In questi giorni il progetto è entrato nel vivo con l’ingresso formale del Farmacia all’interno delle corsie del “Segni”.
Il progetto è il frutto di una stretta collaborazione tra la Direzione Aziendale della Asl di Sassari, il Dipartimento delle Direzioni dei Presidi e dei Servizi, e il team di Farmacisti, con esperienze sia a livello regionale che nazionale, della Ssd Farmacia Ospedaliera del Presidio Ozieri. “Questo innovativo intervento fonda le sue basi su un’attenta riflessione di quelle che sono le criticità emerse in diverse esperienze professionali, all’interno di ospedali regionali e nazionali, e punta a migliorare l’integrazione tra il personale medico e sanitario e il farmacista all’interno dei reparti ospedalieri”, aggiunge la Pipere.
Nell’utilizzare le sue competenze cliniche il farmacista ospedaliero è infatti in grado di “profilare” il paziente in vista delle terapie farmacologiche da prescrivergli, del monitoraggio delle stesse e della loro eventuale revisione. Per il paziente invece il farmacista ospedaliero può diventare un punto di riferimento che può “educare” quest’ultimo ad una corretta compliance, “perché la mancata aderenza alle terapie, infatti, è una delle cause principali del peggioramento dei pazienti con pesanti ripercussioni sulla loro salute”, aggiunge la Pipere.

Il progetto del Farmacista di reparto
Si pone come obiettivo il miglioramento della gestione dei farmaci e dei dispositivi medici all’interno del reparto ospedaliero, contribuendo a un risparmio della spesa farmaceutica, aumentando la qualità dell’assistenza sanitaria.
In questo contesto, il farmacista di reparto si occupa di:
monitoraggio delle prescrizioni: verifica della conformità delle terapie ai protocolli clinici, supportando i medici e il personale sanitario nella gestione delle poli-terapie e delle possibili interazioni farmacologiche;
supporto nella gestione delle tossicità: affiancando il medico nella gestione delle reazioni avverse e nell’individuazione di alternative terapeutiche in genere e in particolare nelle terapie oncologiche;
promozione della sicurezza delle cure: attraverso la valutazione dell’aderenza al trattamento da parte del paziente e il monitoraggio dei cambiamenti nelle modalità di assunzione dei farmaci;
clinical governance: collaborando alla creazione di procedure e istruzioni operative per il miglioramento continuo della qualità e della sicurezza delle cure;

antimicrobial stewardship promuove l’uso corretto degli antibiotici attraverso corsi di formazione, la redazione di protocolli e linee guida in collaborazione con i clinici, la valutazione dell’appropriatezza delle terapie, e l’analisi dei dati di consumo per informare i reparti ospedalieri sull’utilizzo degli antibiotici.
Un Modello Multidisciplinare
Il Farmacista di reparto non solo si integra con i medici, ma interagisce anche con altre figure professionali sanitarie, lavorando in un’ottica di approccio multidisciplinare, volto a risolvere criticità complesse e ottimizzare i risultati delle cure, diventando così un alleato fondamentale del team medico, contribuendo a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantendo la sicurezza del paziente.
“Il progetto dell’introduzione del Farmacista di reparto all’interno della Asl di Sassari rappresenta un punto di partenza importante per una trasformazione delle dinamiche ospedaliere, ponendo l’accento su un approccio sempre più personalizzato e mirato alle esigenze del paziente. La collaborazione stretta tra farmacisti, medici e personale sanitario, è destinata a migliorare non solo la qualità delle cure, ma anche a rappresentare un esempio di eccellenza nella gestione delle risorse e della spesa sanitaria, con un impatto positivo sul sistema sanitario regionale e nazionale”, conclude la Pipere.

Treno a idrogeno, subito un Consiglio ad Alghero. Urgono collegamenti al passo coi tempi: Metrotranvia su tutti

ALGHERO – Questa volta il “no” ad una nuova infrastruttura sembra essere piuttosto condiviso e soprattutto generalmente condivisibile. Il treno a idrogeno è un progetto che, pare, non s’ha da fare. Molto più condivisile e realizzabile è la “Metro tranvia” che, come accade in quasi tutte le città moderne del Mondo, come una metro leggera di superficie, la mitica “S-Bahn” di Berlino, possa connettere i maggiori centri del territorio tra di loro con anche l’aeroporto e il porto di Porto Torre e soprattutto riconnettere questo territorio con il resto del Globo dove è inimmaginabile vedere così sviluppato, in mancanza di altro, il trasporto su gomma. Cose “Novecentesche” che andrebbero superate grazie anche ad un “colpo di reni” del sistema politico e produttivo del Nord Ovest e in particolare di Alghero.

RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE APERTO
Artt. 34, comma 1 e 52 Regolamento
I sottoscritti consiglieri comunali,
Premesso
– Che presso l’assessorato regionale all’ambiente pende un procedimento per il rilascio del provvedimento unico regionale in materia ambientale (P.A.U.R.), che include la V.I.A., l’Autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.), e l’ Autorizzazione paesaggistica per una infrastruttura ferroviaria, da realizzarsi anche con fondi del PNRR, che prevede il collegamento dello scalo aeroportuale di Fertilia con la rete ferroviaria a scartamento ridotto gestita da Arst che congiunge Alghero con Sassari e Sorso;
Accertato
– Che più precisamente il progetto riguarda la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Alghero Centro – Alghero Aeroporto, svolto da unità di trazione (UdT) a trazione elettrica ad alimentazione a gas idrogeno, che si dirama dalla linea esistente in esercizio Sassari-Alghero, nei pressi della stazione Mamuntanas, e la realizzazione di un nuovo deposito per la manutenzione dei nuovi treni, collocato in una area posta immediatamente a sud-est della stazione Mamuntanas.
Considerato
– Che le stazioni presenti sul nuovo ramo saranno due: la stazione di Mamuntanas, che viene ricostruita ex novo un centinaio di metri più a nord rispetto a quella attualmente esistente; la stazione terminale antistante il fabbricato dell’aerostazione dell’aeroporto Alghero/Fertilia Costa del Corallo, che è prevista in viadotto sopraelevato. L’intervento comprende anche un impianto per la produzione dell’idrogeno, con annesso campo fotovoltaico posto al di sopra dell’area del suddetto deposito.
Rilevato
– che il progetto prevede numerosi espropri di terreni agricoli e, pare, di case coloniche;
Rilevato, altresì,
– Che una forza politica cittadina della maggioranza del Sindaco Cacciotto ha manifestato contrarietà verso questo progetto, sostenendo in alternativa l’ipotesi della realizzazione della metro-tranvia per “collegare i nodi di trasporto con le città e garantire la penetrazione urbana su Alghero”, in linea con uno studio fatto nel 2002 dalla allora Gestione Commissariale delle Ferrovie della Sardegna;
Sottolineato
– Che il Consiglio Comunale algherese non è stato messo in grado di discutere su questo progetto e su questa infrastruttura e della modifica della destinazione di una parte significativa dell’azienda agricola di Mamuntanas;
Acclarato
– Che è indispensabile il coinvolgimento della massima assise cittadina, in rappresentanza della comunità algherese, che non può limitarsi ad assistere a scelte di questa importanza calate dall’alto, e che deve essere posta nelle condizioni di poter esprimere idee ed eventuali declinazioni alternative a questo progetto indubbiamente strategico;

chiedono
la convocazione urgente del Consiglio Comunale per discutere e assumere una chiara posizione politico-amministrativa sul “progetto riguardante la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Alghero Centro – Alghero Aeroporto, svolto da unità di trazione (UdT) a trazione elettrica ad alimentazione a gas idrogeno, che si dirama dalla linea esistente in esercizio Sassari-Alghero, nei pressi della stazione Mamuntanas, e la realizzazione di un nuovo deposito per la manutenzione dei nuovi treni, collocato in una area posta immediatamente a sud-est della stazione Mamuntanas, comprendente due stazioni e viadotto sopraelevato e un impianto per la produzione dell’idrogeno, con annesso campo fotovoltaico posto al di sopra dell’area del suddetto deposito”.
Poiché vi sono evidenti e rilevanti motivi di interesse per le comunità coinvolte chiedono, inoltre, previa audizione del Sindaco e dei Presidenti dei Gruppi, la convocazione del consesso nella forma della “adunanza aperta”, invitando parlamentari nazionali e regionali, l’Amministratore della Città Metropolitana di Sassari, i Comitati dell’Agro, i rappresentati della Sogeaal, i rappresentanti delle categorie produttive, dei sindacati, del Consorzio Turistico e di tutti i portatori di interesse.
Alghero, 6 novembre

F. to:
Marco Tedde Giovanna Caria Antonello Peru Pasqualina Bardino Nina Ansini Raffaele Salvatore Michele Pais Alessandro Cocco Massimiliano Fadda

Trasporti locali, diversi interventi della Regione: per Alghero ancora niente

CAGLIARI – Nuove importanti misure approvate dal Consiglio regionale nella variazione di bilancio finalizzate a potenziare e rendere più sostenibile il sistema di trasporti dell’isola. Lo annuncia l’assessora Barbara Manca, che sottolinea come le nuove risorse siano volte a migliorare la sicurezza e l’efficienza del trasporto ferroviario e automobilistico, affrontando sfide sia infrastrutturali che ambientali.

Rinnovo del parco mezzi e adeguamento dei costi
La Regione, da tempo impegnata nel miglioramento della mobilità locale, ha avviato un programma di investimenti per aggiornare il materiale rotabile, sia ferroviario sia automobilistico, in linea con gli standard europei di sicurezza e sostenibilità ambientale. Tuttavia, l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei carburanti, accentuato dalla crisi pandemica e dalle conseguenze del conflitto in Ucraina, ha comportato oneri aggiuntivi. In particolare, l’ARST ha richiesto adeguamenti dei costi per la fornitura di due unità di trazione ferroviaria, per un totale di oltre 1,3 milioni di euro. Per far fronte a tali esigenze e garantire la continuità del servizio, è stato predisposto un fondo triennale (2024-2026) che coprirà questi costi aggiuntivi.

Interventi per la sicurezza della linea Chilivani-Porto Torres
In risposta al rischio di frane lungo la tratta ferroviaria Chilivani-Porto Torres, la Regione ha confermato il proprio impegno nel finanziamento del 40% dei lavori necessari per la messa in sicurezza del tracciato. Con un investimento complessivo necessario di circa 22 milioni di euro, la Regione contribuirà per oltre 8,8 milioni alla realizzazione di barriere e una galleria paramassi. Il progetto sarà completato con il contributo di RFI e in collaborazione con gli enti locali.

Rimozione dei passaggi a livello per migliorare la viabilità e la sicurezza
Nell’ambito del potenziamento della sicurezza sulla linea ferroviaria Cagliari-Golfo Aranci, sono previsti interventi per eliminare tre passaggi a livello presso Oristano e Sassari-Porto Torres. In particolare, il progetto include la costruzione di rotatorie e nuove strade di collegamento, oltre alla realizzazione di sottopassi, che permetteranno un flusso di traffico più sicuro e scorrevole. Questi interventi ridurranno le interferenze tra rete ferroviaria e stradale, migliorando al contempo la sicurezza dei cittadini.

Metropolitana Leggera di Cagliari: avanzamento e superamento delle criticità
Per il completamento della tratta della metropolitana leggera di superficie da piazza Repubblica a piazza Matteotti, sono stati stanziati ulteriori fondi necessari a fronteggiare i costi imprevisti emersi durante l’esecuzione dei lavori. Tra le principali sfide riscontrate, vi sono stati l’adeguamento ai nuovi prezzi per gli appalti, le necessità di riprogettazione dovute ai ritrovamenti archeologici, e le interferenze con la rete filoviaria urbana. Grazie a queste nuove risorse, sarà possibile completare l’opera assicurando l’integrazione con il contesto archeologico e garantendo il rispetto delle esigenze infrastrutturali dell’area.

“Questi investimenti sono fondamentali per garantire alla Sardegna una rete di trasporti moderna, sicura e rispettosa dell’ambiente. Con il sostegno del Consiglio regionale – ha dichiarato l’assessora Manca – l’assessorato dei trasporti prosegue con determinazione verso l’obiettivo di una mobilità più accessibile e sostenibile per tutti i cittadini sardi”.

Stop all’invasione di sedie e tavolini e alla mancanza di decoro: il Centro Storico “sveglia” l’Amministrazione Cacciotto

ALGHERO – Una questione che, da tempo, pare oramai “sfuggita di mano”. Tra concessioni Covid, ampliamenti vari e soprattutto la troppa diffusa assenza di controlli da parte degli organismi preposti nello specifico di attività chiuse da tempo che però occupano il suolo pubblico, questo tema deve essere affrontato per arginarne la deriva. E, vista i ritardi negli interventi amministrativi, ecco che il Comitato di Quartiere del Centro Storico, per bocca del suo presidente Gavino Scala, interviene inoltrando delle proposte all’assessore al Commercio Ornella Piras e al Sindaco Cacciotto. Del resto ci sono aree come Piazza Civica e altri spazi della città vecchia, ma non solo, totalmente invasi da sedie, tavolini per non parlare di insegne e ombrelloni posizionati senza alcun rispetto delle norme vigenti in termini di regolamenti di decoro e colore.

“Lo spazio pubblico è un bene comune che per sua natura è il luogo del passeggio, dell’incontro tra le persone, della socialità della vita collettiva della comunità. Gli spazi pubblici sono l’anima delle città e la ragione della sua invenzione, sono il luogo nel quale la società e città si incontrano e generano comunità. I luoghi nel quale stare insieme. Questi valori si realizzano attraverso lo spazio pubblico, e tutti i cittadini hanno il diritto di accedervi ed usarlo in piena libertà nel rispetto della convivenza civile.

Invece abbiamo Strade, Piazze, marciapiedi sottratti alla fruibilità pubblica per favorire gli interessi imprenditoriali piuttosto che quelli dei cittadini residenti e non.
Le Piazze, luoghi dell’integrazione, della libertà d’accesso sono state sostituite dalla grande marea di tavoli e sedie. Gli spazi pubblici non possono diventare una merce. Stiamo assistendo ad una progressiva riduzione degli spazi di vita collettiva e di partecipazione sociale.

Ricordiamo che il procedimento concessorio di suolo pubblico, presuppone un esercizio di un potere discrezionale poichè frutto della valutazione tra interesse pubblico e quello privato. Ciò vuol dire che il Comune può negare il provvedimento di occuapzione del suolo se il suo rilascio compromette l’interesse pubblico alla vivibilità dei cittadini.

La sottrazione del bene pubblico all’uso collettivo come una Strada, Piazza, un marciapiede in favore dell’uso privato deve essere giustificata dal perseguimento di un preminente interesse pubblico, anche perchè l’interesse pubblico non può essere subordinato all’interesse privato.

Alla luce di quanto sopra considerato si propone:

A – Poichè lo stato di emergenza sanitaria si basava su una situazione che oggi non c’è più ( è venuta a cessare dal marzo del 2022), si ritorni ad una corretta applicazione del Regolamento che disciplina la concessione delle aree pubbliche.
La concessione del suolo pubblico deve interessare esclusivamente gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (Bar e Ristoranti) di cui alla legge 287/91, nel rispetto delle prescrizioni previste dal regolamento.

B – Conferma della tabella con indicazioni di massima occupazione di alcune aree urbane indicate nell’ambito delle deliberazioni di C.C. n. 48/2014, di cui all’allegato “B”.

C – Conferma dell’allegato “A” Schemi tecnici occupazionali su marciapiedi Delibera di C.C. del 30/12/2014.

D – Un Piano operativo di sicurezza minima che consenta l’accessibilità in caso di soccorso, considerato che in alcune vie del Cenro Storico il passaggio di questi mezzi è interdetto a causa della presenza incontrollata di tavolini e sedie che invadono quasi totalmente la sede stradale.

E – Inserire le superfici minime utili di somministrazione, ( l’area appositamente attrezzata per la somministrazione) per l’apertura di nuovi esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, che non devono essere inferiori a 30 metri quadrati per i Bar e 40 metri quadrati per i ristoranti.
Non costituisce superficie di somministrazione l’area occupata da magazzini, depositi, locali di lavorazione, cucina, uffici, servizi igienici.

F -Fissare una percentuale tra superficie utile di servizio appositamente attrezzata per la somministrazione e il suolo pubblico da concedere.
Considerato la complessità del tessuto urbano della città e i diversi valori ambientali, storici e culturali degli spazi pubblici, il suolo da concedere agli esercizi pubblici collocati all’interno del centro storico non può superare un terzo della sperficie utile dell’esercizio.

G – Eliminazione doppio poligono. In base al rapporto di proporzionalità interno/esterno o comunque se frazionato, i poligoni devono essere contigui eliminando la possibilità della distanza di 30 metri tra essi.
Il suolo pubblico autorizzato deve avere la conformazione preferibile di un unico poligono; possono essere rilasciati spazi frazionati distinti, fino a un massimo di due poligoni, solo nei casi in cui si rende necessario garantire l’accesso ai portoni degli edifici.

H – L’occupazione del suolo pubblico con pedane ed altre atrezzature di vendita non possono occupare più di due posti auto.

I – Rispetto del princio di frontaluità tra pubblico esercizio e suolo in concessione:
divieto di concedere spazi di suolo pubblico frontalmente a portoni d’accesso agli stabili o vetrine di altre attività commerciali.

L – Obbligo agli esercenti di esporre una piantina con l’avvenuta autorizzazione dell’occupazione del suolo pubblico con la distribuzione dei tavolini.

M – Controllo sulla veridicità delle autocertificazioni presentate e la sussistenza dei requisiti e delle condizioni previste dalle leggi o dai regolamenti.

N – Controlli delle chiusure invernali di quei esercizi che hanno beneficiato della riduzione del tributo sull’occupazione del suolo pubblico.

O – Nei Bastioni e negli Slarghi deve essere mantenuta libera una fascia di metri 3 (tre) per consentire il percorso pedonale, la fascia libera dovrà attestarsi sul lato di pregio panoramico, ed in particolare per i bastioni nel lato verso il mare.

Da ultimo si precisa che i Piani Comunali possono dettare puntuali previsioni ubicazionali in quelle aree dove la massiccia presenza di attività commerciali hanno congestionato gran parte del territorio.

Il Centro Storico, un’area che negli ultimi dieci anni ha visto una crescita vertiginosa dell’offerta gastronomica con il proliferare delle aperture di Bar e Ristoranti un destino che ha creato squilibri nell’offerta di servizi e reso ancora più evidente e indiscutibile, la lesione dei diritti legittimi a cui è esposta la polazione residente in questa parte della città colpendo il diritto alla residenzialità, alla vivibiltà ambientale, alla sicurezza e alla mobilità.

Si possono limitare attraverso l’adozione di Regolamenti le attività di ristorazione e di somministrazione.
A tali limitazioni si può ricorrere stabilendo la rilevanza dell’interesse generale, tra i quali la tutela del decoro urbano, del patrimonio culturale, storico e artistico di particolari contesti urbanistici.
Piazza Civica, il cuore storico della città, uno dei luoghi più belli e intimi, che conserva ancora quel gusto di una città antica, dove è presente il Palazzo Abis, sito di grande interesse storico culturale (sottoposto a vincolo architettonico).

La pianificazione commerciale è il metodo da perseguire per la tutela e per il decoro del patrimonioo culturale e storico del centro storico.

Questo implica che il criterio di liberalizzazione non è assoluto e può legittimamente essere limitato.
Le restrizioni all’installazione e al funzionamento di attività di commercio debbono essere proporzionate e accuratamente motivate.
L’obiettivo deve essere anche quello di evitare che l’offerta del centro storico diventi esclusivamente legata al cibo”.