Stop all’invasione di sedie e tavolini e alla mancanza di decoro: il Centro Storico “sveglia” l’Amministrazione Cacciotto

ALGHERO – Una questione che, da tempo, pare oramai “sfuggita di mano”. Tra concessioni Covid, ampliamenti vari e soprattutto la troppa diffusa assenza di controlli da parte degli organismi preposti nello specifico di attività chiuse da tempo che però occupano il suolo pubblico, questo tema deve essere affrontato per arginarne la deriva. E, vista i ritardi negli interventi amministrativi, ecco che il Comitato di Quartiere del Centro Storico, per bocca del suo presidente Gavino Scala, interviene inoltrando delle proposte all’assessore al Commercio Ornella Piras e al Sindaco Cacciotto. Del resto ci sono aree come Piazza Civica e altri spazi della città vecchia, ma non solo, totalmente invasi da sedie, tavolini per non parlare di insegne e ombrelloni posizionati senza alcun rispetto delle norme vigenti in termini di regolamenti di decoro e colore.

“Lo spazio pubblico è un bene comune che per sua natura è il luogo del passeggio, dell’incontro tra le persone, della socialità della vita collettiva della comunità. Gli spazi pubblici sono l’anima delle città e la ragione della sua invenzione, sono il luogo nel quale la società e città si incontrano e generano comunità. I luoghi nel quale stare insieme. Questi valori si realizzano attraverso lo spazio pubblico, e tutti i cittadini hanno il diritto di accedervi ed usarlo in piena libertà nel rispetto della convivenza civile.

Invece abbiamo Strade, Piazze, marciapiedi sottratti alla fruibilità pubblica per favorire gli interessi imprenditoriali piuttosto che quelli dei cittadini residenti e non.
Le Piazze, luoghi dell’integrazione, della libertà d’accesso sono state sostituite dalla grande marea di tavoli e sedie. Gli spazi pubblici non possono diventare una merce. Stiamo assistendo ad una progressiva riduzione degli spazi di vita collettiva e di partecipazione sociale.

Ricordiamo che il procedimento concessorio di suolo pubblico, presuppone un esercizio di un potere discrezionale poichè frutto della valutazione tra interesse pubblico e quello privato. Ciò vuol dire che il Comune può negare il provvedimento di occuapzione del suolo se il suo rilascio compromette l’interesse pubblico alla vivibilità dei cittadini.

La sottrazione del bene pubblico all’uso collettivo come una Strada, Piazza, un marciapiede in favore dell’uso privato deve essere giustificata dal perseguimento di un preminente interesse pubblico, anche perchè l’interesse pubblico non può essere subordinato all’interesse privato.

Alla luce di quanto sopra considerato si propone:

A – Poichè lo stato di emergenza sanitaria si basava su una situazione che oggi non c’è più ( è venuta a cessare dal marzo del 2022), si ritorni ad una corretta applicazione del Regolamento che disciplina la concessione delle aree pubbliche.
La concessione del suolo pubblico deve interessare esclusivamente gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (Bar e Ristoranti) di cui alla legge 287/91, nel rispetto delle prescrizioni previste dal regolamento.

B – Conferma della tabella con indicazioni di massima occupazione di alcune aree urbane indicate nell’ambito delle deliberazioni di C.C. n. 48/2014, di cui all’allegato “B”.

C – Conferma dell’allegato “A” Schemi tecnici occupazionali su marciapiedi Delibera di C.C. del 30/12/2014.

D – Un Piano operativo di sicurezza minima che consenta l’accessibilità in caso di soccorso, considerato che in alcune vie del Cenro Storico il passaggio di questi mezzi è interdetto a causa della presenza incontrollata di tavolini e sedie che invadono quasi totalmente la sede stradale.

E – Inserire le superfici minime utili di somministrazione, ( l’area appositamente attrezzata per la somministrazione) per l’apertura di nuovi esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, che non devono essere inferiori a 30 metri quadrati per i Bar e 40 metri quadrati per i ristoranti.
Non costituisce superficie di somministrazione l’area occupata da magazzini, depositi, locali di lavorazione, cucina, uffici, servizi igienici.

F -Fissare una percentuale tra superficie utile di servizio appositamente attrezzata per la somministrazione e il suolo pubblico da concedere.
Considerato la complessità del tessuto urbano della città e i diversi valori ambientali, storici e culturali degli spazi pubblici, il suolo da concedere agli esercizi pubblici collocati all’interno del centro storico non può superare un terzo della sperficie utile dell’esercizio.

G – Eliminazione doppio poligono. In base al rapporto di proporzionalità interno/esterno o comunque se frazionato, i poligoni devono essere contigui eliminando la possibilità della distanza di 30 metri tra essi.
Il suolo pubblico autorizzato deve avere la conformazione preferibile di un unico poligono; possono essere rilasciati spazi frazionati distinti, fino a un massimo di due poligoni, solo nei casi in cui si rende necessario garantire l’accesso ai portoni degli edifici.

H – L’occupazione del suolo pubblico con pedane ed altre atrezzature di vendita non possono occupare più di due posti auto.

I – Rispetto del princio di frontaluità tra pubblico esercizio e suolo in concessione:
divieto di concedere spazi di suolo pubblico frontalmente a portoni d’accesso agli stabili o vetrine di altre attività commerciali.

L – Obbligo agli esercenti di esporre una piantina con l’avvenuta autorizzazione dell’occupazione del suolo pubblico con la distribuzione dei tavolini.

M – Controllo sulla veridicità delle autocertificazioni presentate e la sussistenza dei requisiti e delle condizioni previste dalle leggi o dai regolamenti.

N – Controlli delle chiusure invernali di quei esercizi che hanno beneficiato della riduzione del tributo sull’occupazione del suolo pubblico.

O – Nei Bastioni e negli Slarghi deve essere mantenuta libera una fascia di metri 3 (tre) per consentire il percorso pedonale, la fascia libera dovrà attestarsi sul lato di pregio panoramico, ed in particolare per i bastioni nel lato verso il mare.

Da ultimo si precisa che i Piani Comunali possono dettare puntuali previsioni ubicazionali in quelle aree dove la massiccia presenza di attività commerciali hanno congestionato gran parte del territorio.

Il Centro Storico, un’area che negli ultimi dieci anni ha visto una crescita vertiginosa dell’offerta gastronomica con il proliferare delle aperture di Bar e Ristoranti un destino che ha creato squilibri nell’offerta di servizi e reso ancora più evidente e indiscutibile, la lesione dei diritti legittimi a cui è esposta la polazione residente in questa parte della città colpendo il diritto alla residenzialità, alla vivibiltà ambientale, alla sicurezza e alla mobilità.

Si possono limitare attraverso l’adozione di Regolamenti le attività di ristorazione e di somministrazione.
A tali limitazioni si può ricorrere stabilendo la rilevanza dell’interesse generale, tra i quali la tutela del decoro urbano, del patrimonio culturale, storico e artistico di particolari contesti urbanistici.
Piazza Civica, il cuore storico della città, uno dei luoghi più belli e intimi, che conserva ancora quel gusto di una città antica, dove è presente il Palazzo Abis, sito di grande interesse storico culturale (sottoposto a vincolo architettonico).

La pianificazione commerciale è il metodo da perseguire per la tutela e per il decoro del patrimonioo culturale e storico del centro storico.

Questo implica che il criterio di liberalizzazione non è assoluto e può legittimamente essere limitato.
Le restrizioni all’installazione e al funzionamento di attività di commercio debbono essere proporzionate e accuratamente motivate.
L’obiettivo deve essere anche quello di evitare che l’offerta del centro storico diventi esclusivamente legata al cibo”.

Pais: “300mila euro per la caserma dei Carabinieri di Alghero”

ALGHERO – “In arrivo dal Mit fondi a sostegno delle Forze dell’Ordine per la Sardegna. In particolare, il dicastero guidato da Salvini, ha ufficializzato lo stanziamento di 300 mila euro, per il 2024, per i lavori di sistemazione delle caserme dei Carabinieri di Alghero e Laconi. Sostegni concreti, dunque, per uomini e donne in divisa, che sono quotidianamente al servizio dei cittadini”. La conferma e annuncio del finanziamento arriva dal consigliere comunale algherese Michele Pais, coordinatore regionale della Lega.

Alghero, si iniziano ad allestire le luminarie natalizie

ALGHERO – Alghero si fa bella e si prepara a illuminare vie e piazze e percorsi dello shopping con largo anticipo rispetto al consueto. Sono in corso le operazioni di allestimento delle luminarie natalizie preordinate da un programma dell’Assessorato alle Attività Produttive in coordinamento con i servizi Manutenzioni e Opere Pubbliche. Affidato l’appalto in tempi brevi, con una dotazione finanziaria di 100 mila euro di fondi di bilancio, si vedono al lavoro per le vie e le piazze gli addetti alle operazioni che seguono un programma frutto dell’indirizzo impartito con delibera di Giunta approvata martedì scorso su proposta dell’Assessora alle Attività Produttive Ornella Piras. Previsti gli attraversamenti nelle numerose vie di rilevanza commerciale del centro e in via Don Minzoni, con la novità di quest’anno rappresentata dalle installazioni a bandiera sui pali-mantide del Lungomare Barcellona. E inoltre, il posizionamento di proiettori nello Scalo Tarantiello, Torre dello Sperone, Largo San Francesco, le chiese della Mercede, del Rosario, di Santa Maria La Palma, Guardia Grande, La Segada e Maristella, a cui si aggiungono quest’anno le chiese dei quartieri della Pietraia e di Sant’Agostino. Al programma dell’Amministrazione si affianca quello dei Centri Commerciali naturali del Centro Storico, di Sant’Agostino e di Fertilia, che stanno predisponendo analoghe coreografie luminose nei rispettivi quartieri, con un sostegno economico di 60 mila euro complessivi che la Giunta ha deliberato parallelamente nella seduta di martedì. “Siamo molto contenti di aver varato il piano di installazione delle prime luminarie in così largo anticipo. Vogliamo vedere il prima possibile la città addobbata a festa, accogliente, colorata e bella – commenta l’Assessora alle Attività produttive Ornella Piras”.

“Natale – aggiunge – oltre a un momento di festa, deve essere un momento di comunità, in cui ci si unisce, ed è per questo che lo abbiamo progettato insieme con i Centri Commerciali Naturali, i Comitati di quartiere e gli operatori locali. Vorremmo che fosse un’occasione in cui tutta la città concorre ad essere bella e attrattiva. Abbiamo voluto dedicare importanti risorse perché riteniamo che questo clima aiuti le imprese e invogli visitatori e cittadini a percorrere le vie e a soffermarsi nelle vetrine. Ma l’elemento più importante che vogliamo far emergere – conclude l’Assessora alle Attività Produttive – è sostenere il senso di comunità. Vogliamo valorizzarlo e farlo crescere con queste iniziative”. Il programma che coinvolge i quartieri cittadini prevede anche l’installazione di dieci alberi di Natale nelle borgate e nei quartieri a disposizione dei residenti, che provvederanno agli abbellimenti. Tramite l’accordo con le aziende florovivaistiche, inoltre, la città sarà colorata negli spazi più suggestivi con allestimenti floreali, per completare il progetto di maquillage natalizio.

“Agro e borgate totalmente contrari al treno a idrogeno”

ALGHERO – “Ad una settimana esatta dalla riunione convocata dal Sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto per presentare al territorio il progetto PNNR relativo al collegamento ferroviario con treni a idrogeno nella tratta Alghero-Sassari- Sorso proposto da Arst Sardegna e Assessorato ai Trasporti della Regione Sardegna, si è tenuta una riunione operativa tra i comitati dell’agro, il Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso e i cittadini portatori di interesse.
Presenti Mimmo Pirisi presidente del Consiglio Comunale di Alghero, il Dott.Mario Bruno e l’Assessore Enrico Daga.
Un pomeriggio dedicato all’analisi di quanto successo in settimana, alla visione della documentazione ma soprattutto dedicato al confronto per trovare la giusta posizione tra la necessità di sviluppo e le legittime posizioni dei portatori di interesse.
Dalla riunione è emerso chiaramente che il territorio conferma quanto già detto a gran voce lo scorso lunedì, rigettando integralmente il progetto sia nei contenuti che nella sostanza. E’ chiaramente emerso, purtroppo solo adesso, che si tratta di un opera così come pensata e proposta devastante e impattante per il territorio, che non da risposte alle esigenze della collettività, senza che siano state valutate soluzioni alternative di mobilità decisamente più sostenibili dal punto di vista sia ambientale che economiche.
Inoltre va evidenziato che si rigetta con forza il metodo utilizzato, calando dall’alto un progetto così importante per gli equilibri del territorio, senza nessuna condivisione se non quella della settimana scorsa a procedura quasi praticamente chiusa.
Si chiede a gran voce che tutti i rappresentanti politici in senno al consiglio comunale di Alghero trovino la giusta sintesi con i colleghi omologhi dei comuni della rete metropolitana di Sassari per valutare costi e benefici dell’opera che ad oggi sembra non avere nessun beneficio.
E’ ora di fermarsi un attimo e fare quello che non si è fatto fin’ora, perché ascoltare la popolazione che lavora e produce reddito con aziende di eccellenza dell’agroalimentare e del turismo, in un territorio che attira milioni di turisti all’anno, ricco di storia, di beni archeologici e paesaggistici, tutelato dal PPR, non è solo un dovere civico ma un obbligo morale per chiunque sia stato eletto o si sia candidato a rappresentare l’interesse collettivo”.
Firme
Comitato di borgata Sa Segada – Tanca Farrà Comitato di borgata Santa Maria La Palma Comitato di borgata Guardia Grande – Corea Comitato di borgata Maristella
Comitato Zonale Nurra
Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso

Verde, restyling dei pini monumentali di Fertilia

ALGHERO – Intervento di manutenzione e messa in sicurezza dei pini monumentali in piazza Venezia Giulia a Fertilia, ad opera del Servizio Manutenzioni del Comune. Oggi gli operai comunali hanno condotto le operazioni di spalcatura e rimonda dei 13 pini che abbelliscono in maniera spettacolare la borgata. L’operazione di oggi rientra nel piano organico che mira a restituire ordine e decoro alla città.

Blue Tongue, l’assessorato alla Sanità vuole fare chiarezza

CAGLIARI – Circolano nelle ultime ore affermazioni gravemente pretestuose e strumentali che adombrano ritardi nella gestione dell’emergenza Blue Tongue o che addirittura attribuiscono un carattere minatorio ad una recente lettera indirizzata dagli uffici dell’Assessorato della sanità ai Servizi veterinari delle Asl, avente ad oggetto “Chiarimenti e raccomandazioni per quanto concerne le registrazione dei capi morti sul sistema SIMAN”.

In particolare, si vorrebbe sostenere la tesi di un presunto “capo d’accusa” pendente verso i medici del servizio veterinario territoriale, con delle argomentazioni totalmente avulse dal merito e dalle valutazioni tecniche contenute nella nota indirizzata ai Servizi Veterinari territoriali.

E’ opportuno dunque chiarire alcuni punti dirimenti, utili ad agevolare un’interpretazione corretta e non strumentale dei fatti:

Il Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare, ravvisando alcune differenze territoriali nei valori di mortalità talvolta superiori alla mortalità media rilevabile nei medesimi territori, ha correttamente richiamato l’attenzione dei Servizi veterinari sul fenomeno. Conferire dati omogenei e coerenti è indispensabile e l’invio della nota di chiarimento aveva esclusivamente il fine di sensibilizzare i competenti Servizi veterinari ad un’adeguata valutazione delle relative situazioni territoriali evitando ogni macroscopico disallineamento riferibile alle informazioni di dettaglio sulla situazione dei focolai registrate nel sistema informativo SIMAN.

Si rifiutano inoltre con forza i presunti ritardi nella gestione della BT e a questo proposito si conferma che l’Assessorato ha provveduto, per quanto di competenza a predisporre quanto necessario al fine di assicurare in maniera tempestiva le relative attività di profilassi vaccinale.

Si ritiene doveroso ricordare che l’Assessorato ha più volte colto l’occasione per richiedere ai vari attori istituzionali e non, l’imprescindibile supporto in ordine alla sensibilizzazione degli allevatori con riferimento alle misure di prevenzione da porre in essere e altresì per valutare l’eventuale opportunità di attivare in futuro, oltre ad un aiuto alle imprese agricole per il risarcimento dei danni diretti subiti dall’emergenza da BTV, anche un aiuto per l’attuazione negli allevamenti di specie sensibile di misure di profilassi diretta quali l’acquisto di prodotti atti a proteggere gli animali dalle punture degli insetti vettori, e con particolare riferimento agli allevamenti bovini l’attivazione di possibili aiuti a compensazione degli eventuali costi per il controllo delle movimentazioni (test RT-PCR) o per attività di profilassi vaccinale contro la stessa BTV.

“Treno all’idrogeno, distruzione del territorio: diciamo no”

ALGHERO – “Il sistema di trasporto pubblico di Alghero deve subire un cambiamento radicale dichiara il presidente della commissione Ambiente Christian Mulas, che includa una linea capace di collegare il centro città con l’aeroporto di Fertilia, la città di Sassari e Porto Torres con il suo porto. Non è più sostenibile il fatto che i residenti di questa zona della Sardegna abbiano, di fatto, come unica possibilità la mobilità su gomma. Questo comporta più inquinamento, rischi di incidenti e pure meno socialità. Chiediamo un’immediata accelerazione sui progetti da attuare per rendere civile e moderno il trasporto pubblico locale. E la metrotranvia rappresenta una soluzione concreta e sostenibile, mentre l’ipotesi del treno a idrogeno si rivela inadeguata e pericolosa. Questa proposta, infatti, non solo è sperimentale, ma rischia di compromettere seriamente le necessità di mobilità della nostra comunità, sarebbe un irresponsabile salto nel vuoto. Il No del presidente Mulas al progetto treno idrogeno è chiaro.
Non possiamo accettare un progetto che prevede l’esproprio dei terreni dei cittadini e agricoltori e li si utilizzi come cavie per un’iniziativa incerta e non testata e soprattutto calata dall’alto, senza la minima concertazione. È inaccettabile che la politica regionale imponga questa situazione in continuità con la vecchia giunta, è vergognoso che, ancora una volta, si giochi sulla pelle dei cittadini e si ignorino le reali esigenze della nostra comunità e che, per giunta, si avvale di finanziamenti PNRR. La recente riunione a Santa Maria La Palma ha evidenziato un’ampia disapprovazione verso il treno a idrogeno. È stata una scelta giusta convocare un incontro con i cittadini, ma il messaggio è chiaro: questo progetto non solo è inutile, ma si rivela addirittura dannoso. Gli algheresi non vogliono essere soggetti a un esperimento fallimentare.
Da anni, cittadini e comitati chiudono a gran voce una mobilità integrata e razionale. È inaccettabile continuare a imporre un sistema di trasporto obsoleto e frammentato, mentre si ignora l’urgenza di una metrotranvia che colleghi efficacemente i nodi di trasporto e supporti la crescita della città. La proposta del treno a idrogeno, dalla Regione, rappresenta un’imposizione insensata, priva di una visione chiara per l’area metropolitana. Invece di realizzare un sistema unificato che colleghi Sassari, il porto,
l’aeroporto e le città limitrofe, ci troviamo di fronte ad un progetto che non tiene conto delle reali esigenze della popolazione.
Il paradosso è inaccettabile: un algherese per raggiungere la propria auto fino alla Pietraia (stazione), cercare parcheggio attendere un treno a idrogeno, sapendo che la frequenza ridotta e il costo esorbitante renderanno questa soluzione inefficace.
È evidente che la maggior parte continuerà a utilizzare il proprio mezzo , contrariamente alle promesse di una mobilità sostenibile.
In aggiunta, gli agricoltori subiranno espropri dei propri terreni per far passare un treno che compromette il futuro delle nostre zone agricole, il tutto in nome di una presunta transizione green che, in realtà, distrugge il nostro territorio, utilizzandoci pure come cavie ad un progetto sperimentale. È un’assurdità inaccettabile!
Nei prossimi giorni convocherò una commissione per affrontare con urgenza questa situazione. In commissione saranno invitati I comitati dell’agro le associazioni ambientaliste gli Assessori competenti e tutti i cittadini che vorranno partecipare”.

Christian Mulas
Presidente della V Commissione Consiliare Ambiente

“Lavori PalaManchia, termine solo entro inizio anno: totale fallimento della Giunta Cacciotto”

ALGHERO – “Nella commissione consiliare congiunta delle opere Pubbliche e Sport, convocata ieri dai rispettivi Presidenti per discutere sullo stato dei lavori dell’impianto sportivo denominato Pala Manchia, è stata “certificata” la fondatezza delle preoccupazioni già manifestate dai commissari di Forza Italia durante il primo incontro sul tema risalente, ormai, a oltre due mesi fa.

Alla presenza dell’Assessore alle Opere Pubbliche è stato rappresentato, correttamente e finalmente, che il progetto di riqualificazione è quello predisposto dalla precedente Amministrazione e dall’ex Assessore Peru.

E’ emersa, inoltre, la reale situazione dei lavori sul Pala Manchia che non potranno essere conclusi, nella loro interezza, prima degli inizi del prossimo anno.

Durante la commissione è infatti emerso che i previsti lavori non verranno portati a compimento, se non in parte, entro la fine dell’anno, con buona pace delle associazioni sportive che praticano il calcio alle quali era stato incautamente garantito l’utilizzo del campo per le partite di campionato già a far data del 15 ottobre 2024.

Siamo in presenza di un completo fallimento dello scopo per cui si sta procedendo all’adeguamento, con danni ingenti all’associazione sportiva titolare della concessione.

I commissari di F.I. hanno infatti ribadito un principio sacrosanto quando si amministra, ovvero che: “Sarebbe meglio rappresentare alle associazioni e ai cittadini la situazione reale, per evitare questi scivoloni”.

E’ più decoroso, infatti, affermare che i lavori hanno subito un rallentamento per imprevisti ulteriori interventi piuttosto che affermare che, come per “magia” il Pala Manchia avrebbe ospitato già da quest’anno le associazioni sportive del calcio a cinque.

Anche questa volta, sostengono i commissari di Forza Italia, l’immaginifico Assessore agli impianti sportivi, ieri assente per contrasti con i presidenti delle due commissioni, come dichiarato dal Presidente di una delle due commissioni, si è affisso una medaglia di cartapesta.

“Errori su errori, proclami su proclami a discapito della concretezza”, a cui si aggiunge il fatto, ancor più grave, che le commissioni si sono potute tenere solo grazie alla presenza dei commissari d’opposizione che con senso di responsabilità hanno garantito il numero legale.
L’interesse a questa problematica si dimostra, in via primaria, essendo presenti in commissione perché non è accettabile manifestare un interesse che è solo mediatico: “non lo tollerano i cittadini, tantomeno gli sportivi algheresi”, commentano i commissari di F.I.

“Ancora una volta ci vediamo costretti ad invitare la Giunta Cacciotto ad uscire dall’immobilismo e dai proclami in favore della concretezza” -concludono gli esponenti azzurri-.

“No agli interessi di parte, il Marino resti all’Aou”

ALGHERO – “Ieri mattina, dopo una lunga attesa, si è tenuto un Consiglio Comunale con un solo punto all’ordine del giorno, ovvero il passaggio dell’Ospedale Marino dall’Azienda Ospedaliera Universitaria alla ASL e, più in generale, sui problemi che affliggono la Sanità Algherese.
Alla presenza anche di alcuni Comitati che svolgono un encomiabile ruolo di stimolo e sollecitazione, nei confronti della politica, su problematiche importanti in ambito sanitario, sono intervenuto esprimendo, con dati inconfutabili alla mano, la mia contrarietà al passaggio del Marino dall’Università alla ASL, stabilito dalla Regione a partire dal 1° gennaio 2025, senza aver concordato nulla con l’Amministrazione di Alghero e quindi scavalcando a piè pari qualsivoglia parere locale.
Proprio nel momento in cui il Marino aveva dimostrato di funzionare al meglio, a Cagliari hanno deciso di cambiare, facendo tornare la ASL, senza fornire spiegazioni o un piano sanitario alternativo che giustifichi lo stravolgimento, se non con una questione di poltrone da assegnare ai nuovi padroni della Regione.
Detto questo, ho affrontato i problemi ormai endemici di molti Reparti dell’Ospedale Civile e del territorio che probabilmente a Cagliari ignorano o comunque non hanno ancora preso in considerazione per tentare di risolverli.
In conclusione, del mio intervento ho chiesto al Sindaco di farsi carico di una iniziativa unitaria di tutto il Consiglio per ottenere un incontro urgente a Cagliari con i vertici della Sanità che, pur invitati a partecipare al Consiglio Comunale, lo hanno disertato.
Ho avuto la netta sensazione che, all’interno della maggioranza, ci siano opinioni diverse, considerato che, mentre il Sindaco ed alcuni suoi esponenti sono apparsi concordi con i pareri che avevo espresso, altri, tra cui il PD, non si sono palesati, forse per non ostacolare e contraddire il Governo Regionale. In definitiva auspico che sulla Sanità non prevalgano interessi di parte e che si pensi all’esclusivo benessere dei cittadini che, per quanto riguarda la salute, non sono né di Destra né di Sinistra”

“PRIMA ALGHERO” Massimiliano Fadda.

“Ospedale Marino senza anestesisti, l’AOU ricorre ancora ai contratti a gettone?”

ALGHERO – “Se l’AOU non ricorre al reperimento di nuovi medici anestesisti, dal prossimo mese di novembre l’ospedale marino “Regina Margherita” di Alghero non potrà più garantire gli interventi neanche nell’unica sala operatoria a disposizione del reparto di ortopedia. Sarebbe la fine.
E poiché, come avvenuto in passato, non c’è la volontà di trasferire anestesisti da Sassari (l’AOU ne dispone di oltre 100) sempre nell’ambito della stessa azienda mista, quasi certamente si dovrà ancora ricorrere alle prestazioni aggiuntive, lautamente pagate, forse ancor più di prima, per garantire, e solo ancora per qualche mese, l’attività anestesiologica e operatoria e i turni, di giorno e di notte.
Può reggersi un ospedale su contratti a progetto, costosissimi, di breve durata, spendendo centinaia di migliaia di euro per garantire l’ordinarietà della struttura e solo per qualche mese? E quando ci sarà la garanzia di personale a regime che possa giustificare la presa in carico dell’ospedale da parte dell’AOU?
Non si può continuare all’infinito col ricorso a prestazioni aggiuntive, rinnovate ogni pochi mesi, come sta avvenendo da troppo tempo.
Ecco perché occorre affrontare la situazione con serietà, verificando se sia possibile da parte della Regione, riunificare, con coraggio e lungimiranza, le aziende che gestiscono la sanità nel territorio, a vantaggio dell’attività ospedaliera e territoriale. Con equilibrio nelle responsabilità apicali tra ospedalieri e universitari. Con un progetto complessivo che contempli risorse umane, organizzazione del lavoro e logistica, affidato ad un management capace di restituire al territorio i servizi di cui necessita, a cominciare dal DEA di primo livello per l’ospedale algherese”.

Mario Bruno – dirigente regionale del Partito Democratico