Rally Italia Sardegna: la Asl di Sassari in prima linea con le donazioni e attività di sensibilizzazione

SASSARI – Anche la Asl di Sassari partecipa da questa sera alla 21esima edizione del Rally Italia Sardegna, tappa italiana del Fia World Rally Championship in programma da oggi e sino al 2 giugno. La gara, organizzata dall’Automobile Club d’Italia, con base principale ad Alghero, vede la presenza della Asl di Sassari all’interno dello Park Assistence allestito nel porto del comune catalano, con l’Autoemoteca e lo staff del Centro Trasfusionale che per l’occasione hanno organizzato una tre giorni straordinaria di raccolta sangue, e uno stand istituzionale della Asl di Sassari, in cui l’Azienda fara’ attivita’ di sensibilizzazione e promozione dei servizi sanitari offerti alla popolazione a i turisti.

“La tappa mondiale del Rally ad Alghero ci offre l’occasione di dimostrare ancora una volta la grande generosità del popolo sardo. Per questo invitiamo tutti gli appassionati delle quattro ruote di età compresa tra i 18 e i 70 anni a venire a donare il sangue presso l’autoemoteca che sarà presente all’interno del Park Assistence del Rally”, questo l’appello di Gioacchino Greco, direttore della Medicina di Laboratorio dell’ospedale Civile di Alghero.

L’appuntamento con la donazione e’ fissato per venerdì 31 maggio, sabato 01 e domenica 02 giugno, dalle ore 09.00 alle ore 12.00: i donatori verranno accolti dallo staff della Asl di Sassari e accompagnati alla donazione con un sorriso, “verso un gesto di grande generosità e altruismo, in grado di salvare la vita di tante persone e che tra l’altro consente di tenere sotto controllo la propria salute”, conclude Greco.

“Abbiamo da subito accolto l’invito dell’Aci Sassari e abbiamo deciso di partecipare a questa importante vetrina mondiale per raggiungere il grande pubblico nella sensibilizzazione e promozione di attività e servizi portati avanti dall’Azienda sanitaria nel territorio del Nord Ovest Sardegna”, dichiara il direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi.

All’interno dell’area allestita nella banchina dogana del comune di Alghero, infatti, oltre all’Autoemoteca, sarà presente uno stand istituzionale della Asl n. 1, all’interno del quale si alterneranno gli operatori dell’Azienda che saranno impegnati in attività di promozione e informazione socio sanitaria, che si occuperanno di sensibilizzazione sui temi della promozione di corretti stili di vita, sensibilizzazione all’adesione degli screening e alla prevenzione degli incidenti stradali in età pediatrica, ma anche dell’importanza dell’igiene delle mani anche in eventi così affollati, con l’utilizzo del “box pedagogico”. Verranno inoltre diffuse informazioni sulla rete delle cure palliative e sui servizi offerti alla popolazione residente e ai turisti nel nord ovest della Sardegna.

“No agli autovelox e multe per fare cassa”

ROMA – “Il Sindaco di Como non sa di cosa parla o mente sapendo di mentire. Il decreto sugli autovelox, fortemente voluto dal Ministro Salvini e atteso da anni, prevede proprio che queste apparecchiature non siano utilizzate per fare cassa. L’idea del Sindaco Rapinese che vuole riempire il nostro capoluogo di inutili autovelox e svuotare le tasche dei comaschi, si scontrerà con la Lega e le nuove norme che ha introdotto Salvini”. Discorso simile riguarda diversi comuni italiani che, invece, di creare nuovi occasioni di economia, magari legate al turismo, cultura, benessere, ambiente, edilizia, etc, fanno cassa con multe e autovelox.

“Treno a idrogeno? Scelta senza alcun senso”

ALGHERO – “La notizia sul progetto di ARST da 140 mln di euro per il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Alghero, con treni a idrogeno, lascia aperti molti interrogativi e presenta notevoli rischi che alla scadenza, giugno 2026, si debbano restituire i soldi”. È la posizione del segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, e della segretaria generale della Fit, Claudia Camedda. “Si tratta – spiegano i due sindacalisti – di treni ad idrogeno acquistati ad un costo notevole, pari a circa cinque volte quello di un treno ibrido e, considerato che sono dei prototipi, senza l’assoluta certezza che verranno omologati per quella data”.

Ledda e Camedda esprimono “interrogativi e perplessità sul progetto nel suo complesso, a partire da quanto attiene all’impianto fotovoltaico e all’elettrolizzatore per la produzione dell’idrogeno. La preoccupazione riguarda la necessità di non compromettere le aree agricole, considerato come non è chiaro il loro dimensionamento per l’utilizzo operativo. E poi le criticità connesse allo stoccaggio e al trasporto dell’idrogeno eventualmente in surplus. È necessario – per Ledda e Camedda – muoversi all’interno di una programmazione e di investimenti che guardino alla complessità del sistema e della rete ferroviaria, che siano collocati nell’ambito di un coordinamento del servizio di trasporto pubblico, che siano parte di un progetto di rafforzamento del trasporto collettivo”. Il collegamento ferroviario così in queste modalità conferma invece le perplessità che a suo tempo Fit e Cisl avevano evidenziato, compreso il fatto che per andare in aeroporto si dovrà cambiare treno a Mammuntanas con i bagagli appresso.

“Siamo evidentemente in presenza di una scelta fuori da ogni programmazione seria – concludono – mentre le risorse dovrebbero essere investite nell’ammodernamento della ferrovia Alghero Sassari Sorso rendendola un vero treno metropolitano con frequenze, sicurezza, velocità e confort adeguati”.

Disabilità, Tedde: “Impegno coi ragazzi”. Cacciotto: “Il Centro Diurno si può fare subito”

ALGHERO – Tedde. Il comitato Durante Noi incontra Marco Tedde: Un impegno per i ragazzi con disabilità. È stato accolto con estremo interesse l’invito del Comitato Durante Noi a incontrare il candidato sindaco Marco Tedde. L’incontro si svolgerà domani 27 maggio presso la sede di Forza Italia in via Vittorio Emanuele alle 9:30. I rappresentanti del comitato, composto da genitori e parenti di ragazzi con disabilità, hanno chiesto a Marco Tedde un incontro pubblico il cui oggetto è l’apertura di un centro diurno a tempo pieno per le persone adulte con disabilità. L’obiettivo è che il futuro primo cittadino assuma l’impegno di individuare e allestire un sito idoneo ad accogliere i ragazzi e le persone con disabilità una volta concluso il ciclo scolastico, concordato anche con il comitato Durante Noi. «Troppo spesso – spiegano dal comitato – questi giovani si trovano a condurre una vita priva di opportunità di socializzazione e crescita personale.» Marco Tedde ha accolto con favore la richiesta di incontro, riconoscendo l’importanza di affrontare questi temi cruciali per la comunità. «È fondamentale ascoltare e collaborare con le associazioni locali per costruire una città inclusiva e attenta ai bisogni di tutti, – ha dichiarato Tedde. – Mi impegno a lavorare sin da subito per trovare una soluzione concreta e condivisa.»

Cacciotto. Il candidato sindaco Raimondo Cacciotto, ha incontrato ieri, nella sede elettorale di via XX settembre, il comitato ‘Durante noi’. Nei giorni scorsi i genitori e parenti di ragazzi con disabilità, componenti del comitato, avevano richiesto un incontro per garantire la prosecuzione del lavoro iniziato in quest’ultimo anno per l’individuazione di un luogo adatto ad ospitare un centro diurno, con l’obiettivo di garantire socialità e crescita personale dopo il ciclo scolastico.

I genitori e parenti di ragazzi e ragazze con disabilità hanno illustrato a Cacciotto il percorso fatto fino a qui con il comune di Alghero e la Asl e hanno chiesto l’impegno, nei primi cento giorni di amministrazione al nuovo primo cittadino, affinché attivi tutte le azioni necessarie alla scelta dell’immobile più adatto: “sarà mia premura farlo prima dei cento giorni che mi chiedete – ha promesso Cacciotto – ho in mente alcuni stabili adatti, anche per la quasi totale assenza di barriere architettoniche, ma occorre fare – ha precisato – le dovute verifiche e un censimento degli immobili più idonei per trovare la sede più appropriata da destinare al centro diurno sfruttando tutte le potenzialità”. Il comitato ha anche fatto presente la necessità di un centro residenziale destinato al ‘dopo di noi’: “sono convinto che possiamo lavorare anche su questo – ha assicurato Cacciotto – ma è importante impegnarsi subito per rispondere in tempi brevi a questa prima esigenza del centro diurno e poi avviare tutte le azioni per individuare la migliore soluzione per un centro residenziale. Mi impegnerò per attivare tutte le risorse disponibili e da reperire a questo scopo e fare tutte le verifiche per la creazione di un centro residenziale”.

“Altro che treno a idrogeno (con problemi all’agro), l’Arst metta pensiline e paline”

ALGHERO – “Prendiamo atto con preoccupazione e disappunto che l’Arst continua a
portare avanti il progetto di una bretella ferroviaria che dalla
stazione di Mamuntanas tagliando per le borgate di Tanca Farra’ e Sa
Segada farebbe transitare un treno ad idrogeno a carattere sperimentale
oramai superato in molte zone d’italia e dell’Europa, senza e questa è
la cosa grave, autorizzazione e nulla osta del comune di Alghero che mai
e poi mai ha condiviso questa scelta ne come Consiglio Comunale e ne
come comunità di abitanti delle zone interessate che in più di una
assemblea publica hanno rigettato questo progetto.
Crediamo che questa scelta unilaterale adottata dall’Arst e
sponsorizzata dalla passata amministrazione Regionale debba essere
rivista dall’attuale giunta todde così come molti altri progetti pnrr
per la Sardegna e rimodularli con progetti più utili alla crescita della
Sardegna , per quanto riguarda questo progetto va a nostro avviso
ripensato completamente ribadendo intanto la vocazione agricola di quei
territori ( Mamuntanas e anche le due borgate interessate ) inadatte sia
per il passaggio della tratta e sia come area per un deposito di
idrogeno e uno scalo tecnico e di officina e ripensandolo invece con un
progetto che veda collegata Sassari con Alghero centro e l’aeroporto in
una unica tratta senza consumare altro territorio e utilizzando percorsi
alternativi magari con una metrotranvia gia prevista nella
programmazione regionale in ambito di trasporto interno e mai portata
avanti , ragion per cui si fa Appello alla giunta regionale , ai
consiglieri regionali del territorio e anche ai Candidati sindaci di
Alghero e Sassari e di tutta l’area metropolitana affinché prendono
posizione e blocchino questo nefasto progetto che non ha trovato e non
trova condivisione con nessuno e che rischia di portare il trasporto
interno sardo a 4 modalita diverse di vettore per il trasporto invece
di semplificarlo ad un unico modello”.

Mimmo Pirisi, capogruppo Partito Democratico

“Circonvallazione e 4 Corsie, soddisfatto per il contributo essenziale della Lega”

ALGHERO – Avanti coi lavori della Circonvallazione. Dopo anni si vede la possibilità che almeno il tratto tra l’ingresso di Alghero zona Carmine e Valverde possa essere ultimato. Nella speranza, però, che si arrivi almeno a completare questa porzione ovvero fino a viale della Resistenza.

Sulla questione c’è un commento da parte dell’ex-presidente del Consiglio Regionale e attuale candidato consigliere comunale per la Lega, Michele Pais. “Circonvallazione di Alghero, soddisfatto per aver contribuito dalla Regione a completare il finanziamento dell’opera. Così come la 4 corsie Alghero-Sassari in cui si è approntato il cantiere. Da incompiute decennali a realtà! Questa è la politica dei fatti della Lega, che propongo ai miei concittadini”, così chiude Pais.

70esimo anniversario Movimento Scout, defibrillatore per il campo base

ALGHERO – Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, nato a Roma nel giugno 1954, compie 70 anni e per l’occasione sono stati organizzati eventi in tutte le Regioni Italiane ed in tutte le Comunità Masci Regionali. Anche la Comunità Masci di Alghero organizza l’evento nell’ambito dei festeggiamenti del 70° anniversario.

Il Masci Alghero 1 che opera nella chiesa di San Francesco sin dal 1988, è affidataria di una porzione di pineta in località Guttierrez, utilizzata prevalentemente da Gruppi Scout per le attività all’aperto, a disposizione di Associazioni, Enti, Parrocchie e quanti ne fanno richiesta per attività sociali. Per agevolare le attività dei fruitori del campo base scout ha deciso di dotarlo di un defibrillatore, indispensabile in caso di emergenza.

Per realizzare questo progetto la Comunità MASCI Alghero 1 ha organizzato, alcune attività di autofinanziamento, come pedalate amatoriali, festa di carnevale con pranzo di autofinanziamento, per la raccolta dei fondi necessari. Reperite le risorse necessarie è stato acquistato il Defibrillatore che verrà presentato in occasione della conferenza organizzata sabato 18 Maggio 2024 alle ore 17,30 presso sala conferenze del Convento di San Francesco, sede della Comunità MASCI Alghero 1.

Per l’occasione interverranno S.E. Mons. Mauro Maria Morfino Vescovo della Diocesi Alghero-Bosa, il Dott, Mario Conoci Sindaco del Comune di Alghero, L’Associazione “Oltre Il Cuore”, Il presidente della Commissione Sanità del Comune di Alghero Cristian Mulas e La Segretaria Regionale del Masci Anna Rita Casu. L’invito a partecipare è stato esteso a tutti gruppi Scout del territorio, alle autorità cittadine, alle associazioni di volontariato e a tutti coloro che si ritengono interessati. Dopo la benedizione del defibrillatore e gli interventi in programma la cerimonia si concluderà con un augurale brindisi.

L’Aou di Sassari punta sull’igiene delle mani

SASSARI – «Caro infermiere ricordati di igienizzarti le mani prima di entrare nelle stanze dei pazienti». È la frase slogan che, in occasione della giornata mondiale dell’igiene delle mani (la ricorrenza cadeva il 5 maggio), è stata scelta per sensibilizzare gli operatori sanitaria, ma anche pazienti e visitatori, al corretto lavaggio delle mani.

A scriverla un bambino di 8 anni che, tra febbraio e aprile, a causa di un ricovero in Pediatria, ha frequentato la Scuola in ospedale. Una frase che coglie nel segno il senso del progetto sulla corretta igiene delle mani che l’Aou di Sassari ha realizzato in quattro reparti ospedalieri.

Il progetto – che ha coinvolto Ematologia, Traumatologia e Ortopedia del Santissima Annunziata, Terapia intensiva neonatale quindi Pediatria – è stato realizzato in due azioni, una rivolta agli operatori in attuazione del Piano Regionale di Prevenzione, e l’altra rivolta innovativamente ai pazienti/genitori/visitatori. Inoltre, sono state condotte ai fini di ricerca due inedite analisi (una quantitativa e l’altra qualitativa) sui comportamenti dei pazienti in tema di igiene delle mani e sulla loro percezione del problema.

L’iniziativa è stata presentata lunedì mattina (6 maggio) al settimo piano del Santissima Annunziata alla presenza del Magnifico Rettore Gavino Mariotti, del Direttore Generale dell’Aou Sassari Antonio Lorenzo Spano, del Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Sassari Nicola Addis e del Presidente dell’Ordine degli infermieri Gianluca Chelo.

«Un progetto che ha mirato a creare un processo di crescita dei pazienti e dei visitatori all’interno dei nostri reparti – ha detto il professor Paolo Castiglia, responsabile della Direzione medica del Presidio ospedaliero – questo perché le infezioni correlate all’assistenza possono essere trasmesse, oltre che dagli operatori, anche dai visitatori e dagli stessi pazienti che possono non avere la consapevolezza dei rischi».

E così, oltre a una formazione continua degli operatori, l’Azienda ha voluto sostenere questi aspetti anche con progetti innovativi, favorendo anche una formazione con e attraverso la Scuola in ospedale e l’associazionismo, in particolare con i volontari di Happyclown.

Un ruolo quello dell’Aou ribadito prima del direttore generale dell’Aou che ha sottolineato come sia importante «mantenere l’attenzione elevata e lavorare perché ogni giorno ci sia un riflettore puntato su questa pratica. Su queste questioni l’attenzione da parte nostra è elevata». Gli ha fatto eco la direttrice sanitaria, Lucia Anna Mameli, che ha ricordato come sia molto «importante la formazione, soprattutto per quanto riguarda gli operatori sanitari, ma anche per tutte le categorie che vengono a diretto contatto con il paziente. Così da creare una cultura dell’igiene delle mani, fondamentale per ridurre l’impatto delle infezioni nosocomiali».

IL PROGETTO E LE DUE AZIONI. Due quindi le azioni portate avanti dal progetto. La prima caratterizzata dal leitmotiv “Triplo Zero” rivolto agli operatori sanitari per ricordare che è importante: non indossare monili (anelli, bracciali, collane), non avere smalti sulle unghie, e non indossare accessori che non facciano parte della divisa di reparto (ad esempio felpe).

“Tre volte Sì!” è, invece, l’azione che ha coinvolto i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Pediatria, al secondo piano del Materno infantile. Un’attività che, proprio attraverso il suo nome, vuole invitare i degenti a compiere tre azioni: Sì, io mi lavo le mani; Sì lo chiedo a chi mi cura (operatori sanitari); Sì, lo chiedo a chi mi ama (visitatori).

Un’azione che ha portato al coinvolgimento delle insegnanti della Scuola in ospedale (in collaborazione con i dirigenti Michela Maria Meloni dell’Istituto comprensivo Monte Rosello Alto e Antonello Pilu dell’Ic Latte dolce Agro) e degli operatori dell’Associazione Happyclown Sassari.

Tanti i lavoretti che i piccoli bambini hanno realizzato con l’aiuto delle insegnanti della Scuola che sono poi stati esposti in occasione della giornata.

Ai docenti di Scuola in ospedale e ai volontari di Happyclown – in chiusura dell’evento – il responsabile e della Pediatria, dottor Gianfranco Meloni, ha consegnato gli attestati di partecipazione, come ringraziamento per il loro impegno nella divulgazione e sensibilizzazione alla cultura dell’igiene delle mani.

L’illustrazione del progetto è stata curata dal Gruppo di lavoro “Igiene mani” istituito nell’ambito del Cica, il Comitato per la lotta alle infezioni correlate all’assistenza, costituito da: dottoressa Grazia Maria Deriu che lo coordina, quindi dalle dottoresse Serena Soddu, Valentina Cabras, Irene Martis e Simona Roggio per la Direzione medica di Presidio, igiene, epidemiologia e infezioni ospedaliere; dalla dottoressa Luana Azara per la Farmacia ospedaliera e dalla dottoressa Antonella Arghittu ricercatrice di Igiene nell’Ateneo sassarese e referente regionale per la comunicazione sulla Amr del Nord Sardegna.

L’igiene delle mani

L’igiene delle mani è un pilastro fondamentale per la prevenzione delle infezioni ospedaliere. Questa pratica semplice, ma efficace, può prevenire fino al 50% delle infezioni evitabili acquisite durante l’erogazione delle cure sanitarie. Sebbene l’igiene delle mani sia un gesto semplice, è sorprendente notare che in numerose strutture sanitarie non viene ancora eseguita adeguatamente.

La mancata igiene delle mani può portare alla trasmissione di germi, compresi quelli resistenti agli antibiotici. Questo può causare infezioni gravi nei pazienti, aumentando il loro tempo di degenza in ospedale, i costi sanitari e, in alcuni casi, può portare a esiti fatali. In Italia e in Europa, l’igiene delle mani è un indicatore chiave per i programmi di prevenzione delle infezioni e per la sicurezza del paziente. Tuttavia, i livelli di conformità all’igiene delle mani raramente superano il 70% nei paesi ad alto reddito.

Queste carenze nelle infrastrutture, nelle pratiche e nella cultura hanno enormi conseguenze sulla sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Ogni anno, su ogni 100 pazienti, 7 nei paesi sviluppati e 15 nei paesi in via di sviluppo acquisiranno almeno un’infezione ospedaliera. Inoltre, 8,9 milioni di infezioni ospedaliere si verificano ogni anno nelle strutture per acuti e in lungodegenza nell’Unione Europea.

Promuovere l’igiene delle mani riduce anche il carico di infezioni associate all’assistenza sanitaria e la diffusione della resistenza antimicrobica.

L’igiene delle mani è una pratica fondamentale che può salvare vite. È dovere dei professionisti sanitari promuovere l’importanza dell’igiene delle mani e lavorare insieme per migliorare la conformità in tutte le strutture sanitarie. “Le mani pulite salvano vite”.

“Dipendenze: rappresentazione in due atti”, due giorni di convegno a Sassari

SASSARI – “Dipendenze: rappresentazione in due atti”: è questo il tema della due giorni, 6 e 7 maggio, che si terrà nell’Hotel Carlo Felice di Sassari, di alta formazione e di sensibilizzazione della popolazione sul tema delle dipendenze da sostanza e del gioco d’azzardo patologico, organizzato dalla Asl di Sassari e dalla Asl di Cagliari.

“L’analisi delle problematiche di approccio, trattamento e riabilitazione a questo genere di problemi, nonché il confronto e la discussione in aula e nel teatro, permetterà ai giovani di fare un’esperienza altamente significativa, profonda, educativa e formativa con lo scopo di veicolare significati, valori e messaggi sui corretti stili di vita. Aiuterà, inoltre, a scardinare alcuni luoghi comuni diffusi tra i giovanissimi:“Smetto quando voglio”;“La canna fa meno male delle sigarette”; “Sono droghe naturali”; “gioco ancora 5 minuti e smetto”; “Lo faccio una volta sola … per provare””, dichiara Paolo Milia, direttore del Servizio Dipendenze Patologiche della Asl n. 1. “Vuole inoltre essere un momento di confronto per la promozione di buone pratiche, inserendosi inoltre nell’ambito della Promozione della salute, della Prevenzione di comunità oltre che della sensibilizzazione sui corretti stili di vita sia negli adulti significativi, che hanno compiti e relazioni educativo-formative, sia negli adolescenti e giovani adulti”.

L’evento, in programma nelle giornate del 6 e 7 maggio 2024, punta ad essere un momento di confronto fra diverse figure professionali, con differenti formazioni di base e appartenenti a diverse realtà territoriali, tutte comunque impegnate nel trattamento delle dipendenze. L’incontro si pone quindi come un momento di arricchimento del bagaglio di conoscenze di ciascun operatore sul fenomeno delle dipendenze sia per quanto concerne la dimensione scientifica sia per quanto attiene alla dimensione psico-sociale e terapeutico-riabilitativa.

Il progetto formativo si articola in due giornate, la prima (lunedì 6 maggio) dedicata alle dipendenze da sostanza, la seconda (martedì 7 maggio) al gioco d’azzardo patologico: la mattina sarà dedicata al lavoro di studio e approfondimento con relazioni tematiche sul fenomeno delle dipendenze. Il pomeriggio, invece, utilizza la forza espressiva teatrale, con la visione di due rappresentazioni dalla grande efficacia comunicativa: STUPEFATTO (Dipendenze da Sostanze, il lunedì pomeriggio) e GRAN CASINO’ (Gioco d’Azzardo Patologico, il martedì pomeriggio). Alle sessioni pomeridiane parteciperanno sia gli operatori, sia i giovani ragazzi delle scuole superiori e i ragazzi inseriti nelle comunità e nei servizi che operano nel territorio. Nei limiti della capienza dell’auditorium (di via Monte Grappa a Sassari) la rappresentazione è aperta alla popolazione.

La due giorni vede la collaborazione della Regione Sardegna, della Società Italiana di Psichiatria e Psicopatologia Forense (SIPPF), della Sezione Sarda della Società Italiana di Psichiatria (SIP Sez Sardegna), nonché della Sezione Sarda della Società Italiana delle Tossicodipendenze.

“L’evento si inserisce all’interno di un processo, lento ma di costante cambiamento del servizio per le dipendenze, ed è inserito in un progetto di più ampia riforma dell’assistenza sanitaria territoriale che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alle cure del cittadino, soprattutto a tutela delle fasce più fragili della popolazione (giovani, anziani, salute mentale, dipendenze), che vede i professionisti della salute impegnati in prima linea nella prevenzione di comportamenti e abitudini non salutari e, contestualmente, nella promozione di corretti stili di vita soprattutto tra gli adolescenti e i giovani adulti”, dichiara il direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi.

Alcuni numeri
Gioco d’azzardo patologico (Gap)
In Sardegna sono presenti circa 5.000 punti vendita di giochi pubblici, con una disponibilità pro capite di circa 1 esercizio ogni 648 residenti sardi, per un totale di 10.000 apparecchi presenti sul territorio regionale, con una macchina ogni 157 abitanti.
Nel 2020, in Sardegna, dai giochi su rete fisica, sono stati raccolti quasi 1 miliardo di euro (2,4% del totale nazionale), con una raccolta pro capite di circa 600 euro; ai quali si aggiungono 1 miliardo di euro dalla raccolta su canale telematico (quasi il 3% del totale nazionale), corrispondente a circa 700 euro pro capite. Nel corso del 2020, la raccolta pro capite per il gioco su rete fisica ha subito una riduzione del 42% in Sardegna e del 53% sul territorio nazionale.
A livello regionae, i valori più alti di raccolta pro capite su canale fisico sono stati registrati nelle province di Cagliari e Sassari, pari rispettivamente a 658 e 630 euro per abitante.

Sostanze
Il 63% dell’utenza in trattamento per droga è in carico ai servizi per uso primario di oppiacei, con l’eroina che rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento presso il Servizio delle Dipendenze della Asl di Sassari, che nel 2023 ha superato i 2.200 pazienti in trattamento.
A livello nazionale, la cocaina risulta sostanza primaria d’abuso nel 38,5% dei casi in trattamento, con un costante trend di incremento nel corso degli anni.
L’accesso ai servizi per uso primario di cannabis riguarda circa il 24,8% dei nuovi utenti.

Disturbi bipolari, in Sardegna 30mila persone ne soffrono

CAGLIARI – In Sardegna 30mila persone soffrono di disturbi bipolari, con costi diretti e indiretti che ammontano, stando alle stime dei ricercatori, a circa 180 milioni di euro annui. Un problema importante, dunque, che interessa diversi milioni di persone nel mondo e che sarà al centro dello “Standalone meeting” del Network Europeo sui disturbi bipolari, che si apre oggi, 2 maggio (alle 11, aula A della Facoltà di Economia, in via Sant’Ignazio 76 – Cagliari), e si concluderà domani venerdì 3 maggio (inizio alle 9).

«Un convegno – spiega Mirko Manchia, psichiatra dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e direttore della Scuola di specializzazione – che abbiamo organizzato per consolidare le collaborazioni scientifiche in atto e promuovere l’interesse verso la ricerca tra i giovani studiosi». L’evento è coordinato dal professor Manchia e dal professor Alessio Squassina del Dipartimento di Scienze Biomediche e dal gruppo di lavoro della Struttura Complessa di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari. Al working meeting sono attesi circa 40 ricercatori da tutta Europa, oltre a specialisti, dottorandi e specializzandi sardi.

Apriranno il convegno la professoressa Eva Z. Reininghaus, dell’Università di Graz, e professor Ole A. Andreassen, dell’Università di Oslo. Due giorni di full immersion sulle priorità di ricerca clinica, di base e di progettualità scientifica sul disturbo bipolare, oltre che sull’impatto economico e sociale della malattia.

«Nonostante la patologia rappresenti una problematica importante sia in termini clinici che socioeconomici, – prosegue professor Manchia – la ricerca però ancora fatica nei progressi sulla conoscenza delle basi biologiche, sull’identificazione di nuovi trattamenti e strategie di prevenzione. Il Network del Disturbo Bipolare dello European College of Neuropsychopharmacology (ECNP), promuove lo studio a diversi livelli, sia preclinico che clinico e traslazionale (dal laboratorio alla clinica)».

Il Network si riunisce due volte l’anno per la discussione di progetti di analisi, attività di disseminazione e di training per i giovani. E quest’anno, all’unanimità, è stata scelta Cagliari come destinazione per lo Standalone meeting. Un appuntamento che mira a sviluppare la consapevolezza e l’importanza della ricerca sul disturbo bipolare.