Venerdi la presentazione della Bandiera della comunità di Fertilia

ALGHERO – “Si annuncia che venerdì 18 alle ore 12:00 presso l’ex torre civica della Città di Fondazione, si  terrà la cerimonia di presentazione della bandiera della comunità di Fertilia. Una comunità, una bandiera. Ma non è questo il nostro caso. Non lo è perché sotto questa bandiera si incontrano più comunità, tante culture, donne e uomini che hanno costruito il loro territorio e la loro casa e, alla fine, sono stati proprio loro che l’hanno disegnata. Un grande spirito di autodeterminazione, un carattere forte e una capacità innata di resistere alle difficoltà, a volte estreme, che la vita presenta, senza darsi mai per vinti.
Su queste qualità è stata disegnata la nostra bandiera.
Sul nostro vessillo si riconosce la terra che ci ha accolti, la Sardegna, il mare che ci ha uniti e le rotte che hanno portato tutti ad incontrarsi a Fertilia, ognuno coi suoi simboli, ognuno con la sua storia, ognuno con la sua cultura.
Alla base di tutto c’è stato l’arduo compito e il sacrificio della comunità ferrarese, di quelle famiglie che hanno duramente lavorato per trasformare un territorio malsano, rendendolo produttivo, quando ancora Fertilia non esisteva. Furono loro ad iniziare la storia della “città nuova”, pensata non solo come un centro economico e amministrativo ma voluta anche come un centro di aggregazione sociale per tutta la zona rurale. Una “città di fondazione”, l’ultima in ordine di tempo, voluta come autocelebrazione di capacità e impresa da un regime che di lì a poco ci avrebbe condotti ad una guerra dalla quale si innescarono tutte quelle vicende storiche e umane che hanno costituito la base di partenza per ognuna delle nostre diverse comunità.
I Ferraresi furono accolti dalla Sardegna e dalla città di Alghero, entrambe profondamente differenti da come le conosciamo oggi, in tempi anch’essi molto diversi benché non così lontani dai nostri.
Successivamente si contarono nuovi volti, nuove lingue e dialetti, nuovi profumi e nuovi sapori e la vita si arricchì con l’arrivo di veneti, con le comunità di esuli istriano dalmati, con tutti i rimpatriati da quei luoghi dove, nel tempo era arrivata l’Italia.
Un susseguirsi di vicende che hanno reso possibile il raccogliere una città incompiuta e farne la propria casa.
Sembra quasi che qui la storia abbia giocato con la geografia.
Oggi siamo tutti concordi nel riprendere e ridare vita alla nostra bandiera, per celebrare la nostra più grande qualità, quella di saper convivere, superando le differenze e dimostrando di poter ancora essere riconosciuti come una comunità multietnica unita e accogliente. Riprendendo e rispettando quello che i nostri genitori, per qualcuno i nostri nonni, ci hanno insegnato, con dignità e lealtà.

Per l’opera di difesa e tutela dei nostri valori, oltre che a tutte le nostre famiglie, un ringraziamento particolare va rivolto a quelle persone che negli anni hanno dedicato il loro tempo e la loro passione all’interno del Comitato di Quartiere e del Comitato festeggiamenti San Marco.
Un grazie a tutti quegli imprenditori che da quest’anno costituiscono il Centro Commerciale Naturale di Fertilia, presieduto dalla dottoressa Anna Sigurani, perché dimostrano concretamente l’importanza e il valore dell’aggregazione.
Grazie a Guerrino Bardino per aver così fortemente insistito nell’idea di recuperare la nostra bandiera.
Un grazie speciale al maestro Sergio Zidda che ne fu artefice, ideandola sapientemente, capace di condensare in un segno pulito, tutta la complessità cui faceva riferimento, e a Ennio Ballarini, Fabrizio Farinelli e Nicola Solinas che hanno dato un grande aiuto pratico, ma non solo, nella realizzazione di questo progetto”.

il presidente del CdQ
Arch. Luca Rondoni

Oculista al Civile, un reparto d’eccellenza vissuto con sofferenza

ALGHERO – “Seguo sulle diverse testate giornalistiche locali e regionali la discussione sulla sanità Algherese. Meraviglia che esponenti collocati in uno schieramento di maggioranza critichino le scelte di fondo fatte dalla stessa e trovino attenzione in quella che dovrebbe essere avversa. In ogni caso non voglio entrare in polemiche che non mi interessano e competono. Sono un semplice cittadino che ha usufruito di prestazioni operatorie oculistiche da parte del sistema sanitario. Devo in primo luogo ringraziare gli operatori sanitari tutti della U.O. di Oculistica, guidata dal primario Prof. Pintore, che con professionalità encomiabile lavorano in condizioni a dir poco precarie. E’ noto che con i lavori di ristrutturazione ed adeguamento delle sale operatorie e dei locali da parte della AOU, a cui è stata affidata la struttura dello Ospedale Marino (e che ritengo possano essere del tutto dovuti e necessari), si è rischiato in un primo momento la totale chiusura del servizio di oculistica che si voleva dirottare ad Ozieri. Di fronte però alle diverse proteste si è trovata la soluzione momentanea di fare gli interventi presso l’ Ospedale Civile. E’ chiaro che tale soluzione momentanea avrebbe potuto comportare alcune discrepanze logistiche ma mai avrei immaginato che si potesse prevedere un unico bagno per tutti i pazienti e per tutto il personale (medici, infermieri, uomini e donne) adibito anche a spogliatoio!!! Non avrei mai immaginato che non si non potesse provvedere in via provvisoria a ricavare negli spazi dell’Ospedale civile un locale seppur provvisorio da adibire a spogliatoio. Non avrei mai immaginato, dopo essere stato sottoposto all’ intervento di cataratta all’occhio sinistro nel mese di luglio ed aver notato la precaria situazione in cui operavano medici e infermieri (come se fossero ospiti non graditi), di trovare nel mese di novembre in cui ho subito la stessa operazione all’occhio destro condizioni di lavoro quasi peggiori!!!Quello che traspariva era il fastidio ed una certa intolleranza per la presenza nell’ ospedale civile di una struttura ospedaliera considerata quasi esterna! Ho saputo da ultimo che per mancanza di personale ospedaliero sono saltati ben 7 interventi su 12!!!! Credo che a prescindere da ogni questione politica e per curare al meglio gli utenti sia necessario sempre, ma in particolare fra le strutture ospedaliere, il massimo della collaborazione. A questo punto non mi resta che ringraziare nuovamente il personale tutto del reparto oculistico per la gentilezza e la pazienza che sempre hanno manifestato anche nelle condizioni più difficili”.

Avvocato Claudio Montalto

Ad Alghero il convegno regionale dei radiologi

ALGHERO – Si è svolto nella mattina di Sabato 12 Novembre 2022, presso Lo Quarter, il convegno regionale del SIRM, Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica, con la presenza dei vertici nazionali e regionali. L’incontro, promosso dal Primario del reparto di Radiologia di Alghero Dott. Flavio Cadeddu, ha riunito una rappresentanza di tutti i radiologi che operano in Sardegna, per affrontare un tema importante come quello sul ruolo del radiologo nelle reti assistenziali delle patologie tempo dipendenti che servono ad assicurare una presa in carico del paziente in base a gravità e caratteristiche delle patologie, nei tempi giusti e nel luogo di cura più appropriato.

“Una giornata che ha rappresentato un approfondimento importante dal punto di vista della formazione professionale – commenta il Sindaco Mario Conoci presente all’evento –  e che ha evidenziato anche la volontà di contribuire in maniera concreta al buon funzionamento della nostra sanità, che sicuramente attraversa un momento caratterizzato da diversi problemi, ma che spesso, anche grazie all’impegno e alla dedizione dei nostri sanitari, vengono risolti senza grandi proclami e con grande capacità ed efficacia in risposta alle esigenze della nostra comunità.

E’ significativo – conclude il primo cittadino –  che questo incontro si sia svolto ad Alghero, alla presenza dei vertici del SIRM con il Presidente Nazionale Dott. Vittorio Miele e del Presidente Regionale Dott. Stefano Marcia e con il Presidente del Segretario Nazionale Area radiologica Dott. Fabio Pinto.”.

Bar e ristoranti, a Olbia chi chiude perde il “dehors”. Più iniziative per resistere

ALGHERO – Il periodo è difficile per tutti, ma d’altra parte si arriva da un’estate record dove i locali, cosi come altre attività, compresi, ad esempio, gli scali aeroportuali e le compagnie aeree, hanno sicuramente messo molto fieno in cascina. O almeno cosi avrebbero dovuto avere. Poi, certo, tra pandemia, prima, e crisi legata alla guerra, dopo, stiamo vivendo uno dei momenti più difficili di sempre.

Ma, anche al fine di arginare scelte univoche non volte a considerare la parte “pubblica” di certe attività, ad esempio Olbia, grazie ad uno ordinanza del suo Sindaco Settimo Nizzia, decide che i ristoranti e bar che chiudono nei mesi freddi devono smantellare dehors e non occupare più i suoli pubblici assegnati.

A questo punto, come riportato oggi anche da alcuni media, sono molti gli esercizi pubblici che hanno deciso di restare aperti. In questo caso si ottengono più risultati: quello di non occupare inutilmente gli spazi pubblici (spesso andando a togliere sempre più utili posti auto) e soprattutto su garantisce un servizio anche nei mesi di “bassa stagione” favorendo i seppur minimi flussi di villeggianti e, non da meno, favorendo l’uscita di casa dei residenti.

A questo, come indicato in questi giorni da alcuni rappresentanti del reparto mercantile ad Alghero, andrebbero programmate e realizzate delle manifestazioni utili sempre ai suddetti obiettivi. Format che, come accaduto in passato con Primavera in Riviera e altri di musica, enogastronomia, sport e altro, davano, e possono ancora dare, sostegno agli obiettivi di aiutare il tessuto economico a sopravvivere con meno sacrifici nei periodi meno caldi.

 

 

14 Novembre: Giornata Mondiale del Diabete, consigli dell’Asl di Sassari

ALGHERO – a Asl di Sassari fornisce alcuni consigli per contrastare la malattia diabetica: “fondamentale l’attuazione di uno stile di vita adeguato; con questo si intendono corrette abitudini alimentari, attività fisica e astensione dal fumo”, spiega Adolfo Pacifico, responsabile del Servizio di Diabetologia della Asl del Nord Ovest della Sardegna. Il 14 novembre ricorre la Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 e dal 2006 riconosciuta dall’ONU come “United Nations Day. “Accesso al diabete, accesso alle emozioni” è il tema scelto per questa edizione, per ricordare come l’accesso alle informazioni e alle cure debbano diventare un impegno etico di tutti, perché il mancato accesso all’assistenza allontana da una vita libera milioni di persone con diabete (la prevalenza del diabete mellito in Italia è più che raddoppiata negli ultimi 20 anni).

Il paziente diabetico non è in grado di metabolizzare, in parte o del tutto, gli zuccheri, il cui tasso aumenta nel sangue per passare poi nelle urine attraverso il filtro renale.

La malattia, che ha una forte componente di familiarità, si manifesta in due forme principali: il diabete mellito di tipo 1 e il diabete mellito di tipo 2.

 

Diabete di tipo 1

l diabete di tipo 1, definito in passato insulino dipendente, è caratteristico soprattutto dei giovani e per questo denominato anche “diabete giovanile”, ma si può presentare anche negli adulti e negli anziani, e si caratterizza per una carenza totale di insulina dovuta a un processo di distruzione (innescato da cause ancora non chiare) delle cellule del pancreas che la producono.

Nel caso del diabete tipo 1 di solito si assiste a un esordio acuto (a volte, ma non sempre, in relazione a una malattia infettiva febbrile), con sete intensa, aumentata quantità di urine, sensazione di profonda stanchezza, perdita di peso, pelle secca, aumentata frequenza di infezioni.

Diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2, detto anche dell’età matura, generalmente non insulino-dipendente, si manifesta di solito dopo i 40 anni e più facilmente nelle persone in sovrappeso.

Nel diabete tipo 2, invece, l’esordio è più graduale e quindi la sintomatologia è più sfumata e solitamente non consente una diagnosi rapida, per cui spesso la glicemia è già elevata prima che si manifestino i segni clinici del diabete, e in questi casi il diabete può essere evidenziato solo con le opportune indagini di laboratorio (glicemia, HBA1c, eventuale curva da carico di glucosio) da eseguire nelle persone in cui si individua un maggiore rischio di malattia (familiarità positiva per diabete, sedentarietà, obesità….)

Interventi terapeutici

La terapia della malattia diabetica ha come cardine l’attuazione di uno stile di vita adeguato; con questo si intendono corrette abitudini alimentari, attività fisica e astensione dal fumo.
La dieta nel soggetto con diabete ha l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze del diabete e di malattie cardiovascolari attraverso il mantenimento di valori di glucosio e lipidi plasmatici e dei livelli della pressione arteriosa il più possibile vicini alla normalità.

La dieta deve includere carboidrati (frutta, vegetali, riso, pasta, legumi, pane..) in quantità pari al 50-60 % delle calorie totali introdotte nella giornata ma controllando che siano assunti in maniera equilibrata, con una corretta alternanza degli alimenti nella misura adeguata anche al livello di attività fisica (e quindi al consumo energetico) e privilegiando i cibi ricchi di fibre Bisogna evitare l’uso di saccarosio, sostituibile con dolcificanti.  E’ consigliabile mantenere il consumo dei grassi intorno al 20-30% delle calorie totali giornaliere, con particolare limitazione degli alimenti ricchi di grassi saturi e di colesterolo (uova, insaccati, carni grasse, formaggi stagionati, fritti…).

Un’attività fisica di tipo aerobico (sia essa di tipo moderato o intenso) è raccomandata per migliorare il controllo glicemico e mantenere il peso corporeo: sono consigliati almeno 150 minuti a settimana, distribuiti in almeno tre sedute, evitando che ci siano più di due giorni consecutivi senza attività. Infine nei pazienti affetti da Diabete la raccomandazione  di non fumare (valida per tutti) é ancora più importante per ridurre il rischio cardiovascolare (per esempio infarto o ictus) che risulta aumentato nelle persone diabetiche.

Alguer Vella, protesta dei residenti: situazione insostenbile

ALGHERO – “Nel centro storico, a vivere siamo in pochi, ma a lavorare e a frequentarlo in tanti. Chi ha scelto di andarsene l’ha fatto proprio perché i problemi più acuti lo rendono meno vivibile: siamo invasi da rifiuti, che attirano ratti, gabbiani e scarafaggi. Lo spazio pubblico è ormai invivibile: invaso da tavolini e sedie, a volte, abusivi, sporco, maleodorante, rumoroso”, cosi dal comitato che ieri ha manifestato contro le condizioni in cui si trova da tempo il Centro Storico.
La notte non si può dormire e nessuno interviene a ripristinare la quiete pubblica. Malgrado le nostre ripetute proteste e proposte, le nostre vie e piazze sono percorse da mezzi pesanti anche fuori orario e regolarmente danneggiate. Troppi mezzi circolano e sostano senza averne diritto. L’emergenza forse non è finita, ma l’estate sì e l’anno sta per finire: riteniamo che sia il momento giusto per ristabilire le norme e garantire qualità della vita urbana, in tutta Alghero e in particolare nel suo cuore più antico e vulnerabile: per chi lo vive tutto l’anno, per chi lo visita, per chi ci lavora”, chiudono dal comitato Alguer Vella

La Sardegna ospiterà l’Assemblea Regionale Euromediterranea

BRUXELLES –  La Sardegna nel 2023 ospiterà la sessione plenaria dell’Assemblea regionale e locale euromediterranea (ARLEM), così la Gazzetta Diplomatica.

La decisione è stata presa, all’unanimità, nel corso della 13esima sessione plenaria a Izmir in Turchia, in cui ha preso parte il Presidente del Consiglio Michele Pais in qualità di membro del Comitato europeo delle Regioni.

Soddisfatto il Presidente Pais: “E’ un grande onore per la Sardegna, nonostante le molteplici candidature presentate, all’unanimità, la nostra isola è stata scelta per la XIV sessione che si svolgerà nel mese di ottobre del prossimo anno. Un risultato ottenuto grazie anche all’impegno profuso in Europa del Presidente della Regione Christian Solinas che, in questi anni di legislatura, ha portato la Sardegna ad avere un ruolo sempre più centrale tra i paesi e isole del Mediterraneo”.

Un ulteriore riconoscimento per una Sardegna sempre più protagonista: “la cooperazione delle Regioni europee e dei Paesi extraeuropei che si affacciano nel Mediterraneo – ha detto il Presidente Pais – non solo è un eccezionale volano di sviluppo economico e apertura di nuovi canali di scambio commerciale e turistico ma é anche i il miglior modo per coltivare relazioni e la pace nel rispetto reciproco”.

Durante la due giorni si sono affrontati temi di grande attualità come i problemi legati al clima, la riduzione della povertà e delle diseguaglianze, la creazione di città più inclusive e resilienti, gli sviluppi turistici e la necessità di rafforzare i legami politico –economici tra i paesi che si affacciano nel Mediterraneo.

Sono 40 gli Stati che aderiscono all’Assemblea regionale e locale euromediterranea. L’ultima ad essere inserita è stata in questa sessione la Macedonia del nord che farà il suo esordio in Sardegna nel 2023.

“La sessione plenaria dell’Assemblea delle Regioni e delle Città euromediterranee 2023 rappresenterà per la Sardegna, oltre che un momento di grande prestigio politico di carattere internazionale per l’importanza dell’assise, un’immensa vetrina che proietterà la Sadegna- ha concluso il Presidente Pais – in oltre quaranta paesi europei ed extraeuropei. Una grande occasione di promozione che, sono certo, i sardi sapranno apprezzarne l’importanza”.

Rilancio del commercio cittadino, sveglia dal comparto

ALGHERO –  Sono anni, oramai, che trascorsa l’estate Alghero si trova sempre a ragionare su cosa si può fare nei mesi spalla per intrattenere residenti, turisti locali e non. Per qualche anno sono stati realizzati degli appuntamenti che, però, come sanno tutti se non diventano “strutturati” non possono produrre gli effetti sperati, soprattutto almeno nel generare un minimo di flussi economici. Le idee ci sono, i professionisti pure, bisognerebbe fare massa critica e programmare con largo anticipo dei format che, come accadde ad esempio in maniera eccelsa per “Primavera in Riviera”, possano attrarre flussi di villeggianti e anche far uscire di casa i residenti nei mesi non prettamente caldi. Sul tema intervengono, non con qualche critica sull’attuale gestione del comparto, gli imprenditori Lele Simula, Stefano Castaldi e Alessandro Pesapane.

“È sempre più necessario che l’Amministrazione comunale sostenga il comparto del commercio, sempre più schiacciato dal caro energia e dalla difficile congiuntura economica.
Favorire e rendere maggiormente proficuo il dialogo tra ente pubblico e Centri Commerciali Naturali, cuore pulsante del tessuto economico cittadino, e mettere in campo iniziative per il loro rilancio e sostegno. Sono queste le due linee d’azione che dovrebbero essere seguite dall’Amministrazione Comunale.
Intanto incentivando il commercio locale, sensibilizzando i cittadini sul fatto di riassaporare il piacere di acquistare nei negozi della città. Si contribuirebbe così in parte a risollevare l’economia cittadina. A titolo di esempio, se ogni mese un buon numero di cittadini spendessero anche solo 100 euro in città invece di dirottarli negli acquisti online, si otterrebbe un tesoretto rispendibile in città.
Senza dimenticare gli ulteriori effetti che questo semplice gesto avrebbe, ad esempio, sull’occupazione. Con l’aumento del lavoro, i commercianti sarebbero infatti costretti ad assumere personale.
Per il rilancio del commercio cittadino è importante che tutti facciano la propria parte. I commercianti stessi, con iniziative che invoglino gli acquisti, in particolare nel periodo delle festività natalizie. Ma è altrettanto fondamentale che l’Amministrazione elabori un piano strategico biennale di iniziative per rilanciare il comparto e, nel caso specifico, l’Assessorato allo Sviluppo Economico faccia da guida per eventi e iniziative che – se programmate e concordate adeguatamente – possono fungere da fattore di richiamo e promozione strategica.
Pensiamo, ad esempio, alle “Cortes apertas” in virtù del grande successo degli ultimi anni. Alghero non gode di questa tradizione ma si potrebbe pensare di ospitare nella nostra città, previo contatto con le varie amministrazioni locali, le realtà protagoniste di questa iniziativa, ognuna delle quali potrebbe usufruire di una piazza algherese.
Senza dimenticare il format “Primavera In Riviera” ideato con la precedente amministrazione di centrodestra allora guidata da Marco Tedde che garantiva eventi in ogni weekend nel periodo di spalla invernale, per concludersi con la Pasqua”.

La Guardia di Finanza dedica una mattinata alla donazione del sangue

SASSARI – Un problema cronico così fortemente presente a Sassari e in tutta la Sardegna che talvolta rischia di compromettere le esigenze dei pazienti e le attività chirurgiche dell’ospedale. La campagna di sensibilizzazione alla donazione del sangue portata avanti dal centro trasfusionale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari insieme all’Avis provinciale e comunale ha coinvolto anche il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Sassari.

Durante la mattinata del 9 dicembre, grazie alla presenza dell’autoemoteca e del personale dell’Avis, le Fiamme gialle hanno donato il sangue nel piazzale della caserma di via Gavino Pinna. Un gesto importante di collaborazione tra istituzioni in cui il messaggio è stato forte e chiaro: andare a donare è un gesto semplice e non fa male, è gratuito e fa bene agli altri.

Annualmente nella nostra isola si ha bisogno di 110 mila trasfusioni ma solo 80 mila vengono donate in Sardegna, le altre 30 mila unità provengono da altre regioni. Iniziative come queste sottolineano l’importanza della donazione e del valore del dono e incoraggiano nell’organizzazione di eventi futuri per aiutare persone che ne hanno necessità, come ad esempio i talassemici.  Un segno tangibile di vicinanza ai cittadini.

Mulas conservi solidarietà per i disperati di Porto Torres

PORTO TORRES – «La Ocean Viking, con il suo carico di sofferenza umana, è diretta in Francia con destinazione Marsiglia e nel prendere atto della generosità che il sindaco ha rivolto ai migranti promettendo loro accoglienza e dunque risorse economiche e organizzative, rivolgiamo un accorato appello perché il nostro primo cittadino conservi sensibilità, impegno, risorse e uomini così da poterli destinare immediatamente in aiuto a chi soffre miseria e povertà nella nostra città. Sono migliaia. Non hanno ribalta mediatica, né diritto di cittadinanza nelle cronache dei rotocalchi. Sono tutti quei portotorresi che soffrono la mancanza del lavoro, che patiscono l’emarginazione e il disagio sociale. Questo carico di umanità è già sbarcato da tempo a Porto Torres e attraversa le nostre strade nell’indifferenza e nel pressapochismo, in attesa di essere accolto in una rete di solidarietà vera e reale e in un sistema di sostegni che garantiscano almeno una sopravvivenza dignitosa nella nostra città“

Spanu e Pantaleo (Psd’Az)