Florinas, murales per divulgare la cultura: scadono termini

FLORINAS – Giungono al termine i lavori artistici  culturali promossi dell’Amministrazione Comunale di Florinas in collaborazione con l’A.P.S. TNT Global Art, che hanno bandito un concorso di idee per la realizzazione di Opere Pittoriche Murales.

Questa iniziativa è stata possibile grazie all’idea condivisa di riprendere e consolidare il prezioso lavoro di divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale e storico. Un plauso a tutti gli artisti che hanno partecipato al concorso di pittura realizzando progetti di grande spessore. Fondamentale il lavoro svolto dai Maestri che hanno già realizzato buona parte delle Opere prescelte e premiate. La Giuria composta, dal Prof. Giovanni Fiora (Presidente Centro Arte e Cultura Giuseppe Biasi di Sassari), Prof. Alessandro Lobino (Docente di Storia dell’Arte), Mario Pittalis (Artista – Pittore), Gianmario Angius (Consigliere Comunale) e  Davide Caputo (Consigliere Comunale), ha scelto con attenzione e critica i bozzetti che sono poi stati realizzati. Il primo premio è andato a Mario Gaspa il secondo a Ettore Spada il terzo a Franco Farina. Premio della giuria popolare a Danilo Carta. Con orgoglio possiamo dire che l’ iniziativa storica, culturale e sociale è stata di grande interesse,come detto in precedenza tali iniziative possono essere d’aiuto per lo sviluppo di un’offerta turistica.

Oggi possiamo dire che, nel nostro piccolo, siamo riusciti a mettere in pratica quanto detto e il Comune di Florinas ha compiuto  un significativo passo per lo sviluppo del turismo culturale. Non è retorico dire che iniziative culturali di varia natura e interesse, possono essere d’aiuto per lo sviluppo di un’offerta turistica che guardi alle zone interne, con territori relativamente distanti dal mare, ma ricche di tradizioni e di cultura. Questo è il caso del paese Florinas e di tutto il territorio che, da tempo, opera affinché siano realizzati gli obiettivi della destagionalizzazione della presenza dei vacanzieri e per offrire nuove e diverse “emozioni” alla scoperta di mete turistiche innovative. E’ una sfida aperta da tempo e le nostre Comunità devono essere in grado di raccogliere i frutti dell’impegno profuso. Se il fine dell’arte e della conoscenza del Patrimonio culturale e di vita, intesi nel senso più ampio del termine,  è quello di dare insegnamenti al presente, allora pensiamo che il concorso di idee “Giovanni Tolu Luoghi e fatti della storia passata e presente di Florinas”, dedicato al territorio e alla comunità di Florinas, ha suscitato la forma più preziosa di stimolo al cambiamento positivo dei nostri tempi:  in una parola ha suscitato ”Emozioni” capaci di dare a tutti e a tutte le energie e l’entusiasmo  per proseguire. Lo sforzo messo in campo dal Comune di Florinas per rilanciare una nuova ripresa di attività culturale in questo difficile momento post Pandemia merita un caloroso ringraziamento che va esteso a tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso possibile la manifestazione;  il ringraziamento va all’Amministrazione Comunale che ha creduto e supportato in tutto gli artisti. Il Sindaco Enrico Lobino e gli Assessori tutti hanno seguito con interesse, sensibilità e passione le fasi della realizzazione delle Opere. Questa la dichiarazione del sindaco: “La rivalutazione dei Centri Storici, la lotta allo spopolamento, la destagionalizzazione del turismo e l’incentivazione del turismo rurale può nascere anche da piccoli gesti ed opere di questo tipo che raccontano usi e costumi del paese e gesta di persone importanti”.

Els dies bons, presentació del llibre a la Torre de Sulis

Nella settimana dell’8 marzo il mondo sembra puntare sulle qualità e le eccellenze delle donne, anche se per un periodo di tempo limitato. Quest’anno non stiamo solo mettendo in evidenza una realtà come la forza delle donne, ma stiamo anche rivendicando come le giovani donne siano il catalizzatore della nostra società.

Aina Fullana, appena 25enne, è un chiaro esempio di questa ondata energica e rivitalizzante che cambierà il paradigma della letteratura catalana. Laureata in Lingua e Letteratura Catalana all’Università delle Isole Baleari, il suo primo romanzo, Els dies bons (I bei giorni), ha vinto il Premio Valencia dell’Istituto Alfons el Magnànim per la narrativa nel 2021. E che dire di Aina Fullana che fa risuonare il suo nome e il suo lavoro ovunque?

L’autrice, con uno stile di lettura realistico e agile, ci introduce dentro il pensiero di un tossicodipendente e sottolinea il bisogno umano di cercare, nonostante le avversità più cruente, i giorni buoni.

L’autrice crea un mondo in cui i personaggi condividono i loro problemi, ci trascendono e ci sfidano: i pensieri di un tossicodipendente, le paure di una donna disprezzata e intrappolata in un matrimonio instabile, i problemi di una giovane donna alienata da un mondo che non sa come gestirlo emotivamente… Els dies bons (I bei giorni) sono, dopotutto, lo specchio di una società che cambia, in cui le donne hanno alzato la voce e occupato più spazio. E cosa dovrebbero dirci?

Per rispondere a questa domanda vi invitiamo alla presentazione del libro Els dies bons alla Torre de Sulis, ad Alghero, sabato prossimo, 12 marzo, alle 18.

All’evento parteciperanno l’autrice, Aina FullanaVittorio Nonis della Libreria Il Labirinto; GustauNavarro, responsabile dell’Ufficio di Alghero della Generalitat de Catalunya; e Arantxa Llàcer, professoressa di catalano all’Università di Sassari.

Organizza: Generalitat de Catalunya Ofici de l’Alguer, Libreria Il Labirinto, Institut Ramon Llull.

Con il sostegno del Municipio di Alghero, della Fondazione Alghero e dell’Associazione Culturale Alghenegra.

 

PRESENTACIÓ A L’ALGUER

DEL LLIBRE “ELS DIES BONS”, D’AINA FULLANA

Dissabte, dia 12, a les 18h, presentació del llibre a la Torre de Sulis

La setmana del 8 de març el món sembla posar el focus en les qualitats i excel·lències de les dones, ni que sigui per un període de temps limitat. Aquest any no solament remarquem una realitat com la fortalesa femenina, sinó que també reivindiquem com les dones joves són el catalitzador de la nostra societat.

L’Aina Fullana, amb solament 25 anys, és l’exemple clar d’aquesta onada enèrgica i revitalitzadora que canviarà el paradigma de les lletres catalanes. Graduada en Llengua i Literatura Catalanes a la Universitat de les Illes Balears, la seva primera novel·la, Els dies bons, va guanyar l’any 2021 el Premi València de la Institució Alfons el Magnànim de narrativa. I què té Aina Fullana que fa que el seu nom i la seva obra sonin a tot arreu? L’autora, amb un estil realista i de lectura àgil, ens introdueix en el pensament d’un drogoaddicte i remarca la necessitat humana de cercar, malgrat les adversitats més cruentes, els dies bons.

L’autora crea un món en què els personatges ens comparteixen els seus problemes, ens traspassen i ens interpel·len: els pensaments d’un addicte, els temors d’una dona menystinguda i atrapada en un matrimoni inestable, els problemes d’una jove alienada d’un món que no sap gestionar emocionalment… Els dies bons és, al capdavall, el mirall d’una societat canviant, en què les dones han anat alçant la veu i ocupant més espais. I què ens han de dir?

Per respondre aquesta qüestió us convidem el proper dissabte, dia 12 de març, a les 18h, a la presentació del llibre Els dies bons a la Torre de Sulis, a l’Alguer.

L’acte comptarà amb la presència de l’autora, l’Aina Fullana; del Vittorio Nonis de la llibreria Il Labirinto; del Gustau Navarro, responsable de l’Ofici de l’Alguer de la Generalitat de Catalunya; i de l’Arantxa Llàcer, docent de català de la Università degli Studi di Sassari.

Aquest acte ha estat possible gràcies al suport del Municipi de l’Alguer, la Fondazione Alghero i de l’Associació Cultural Alghenegra.

Prestigioso riconoscimento al libro di Oppia

ALGHERO – Non è molto frequente che una ricerca storica su Alghero attiri l’attenzione di un’autorevole rivista di livello internazionale, riscuotendo valutazioni e giudizi lusinghieri.

Assume pertanto un grande e significativo rilievo quanto recentemente pubblicato nell’ultimo numero 27/2021 della prestigiosa rivista internazionale “LUDICA – annali di storia e civiltà del gioco”, edita dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche, dove il professore emerito di Storia Medievale all’università Cà Foscari di Venezia, Gherardo Ortalli – considerato uno dei massimi esperti mondiali di storia della ludicità – ha curato una lunga e articolata recensione in lingua inglese del libro di Giacomo Oppia, intitolato “La Taffureria – il gioco d’azzardo ad Alghero nel Medioevo e nei periodi successivi” (edizioni del sole, Alghero 2020).

In questa recensione, che occupa diverse pagine della rivista, il prof. Ortalli parte da una descrizione dettagliata ed esauriente del contenuto del libro in esame, soffermandosi sulle interessanti e inedite notizie ivi riportate sul gioco d’azzardo ad Alghero, con particolare riferimento al periodo medievale, supportate da un’organica e ragguardevole documentazione d’archivio.

Viene quindi messa in evidenza l’organizzazione del gioco d’azzardo nel XV secolo nella vila de l’Alguer, attraverso l’arrendamento – così era allora chiamato l’appalto – di una casa da gioco (Taffureria), indicandone i nomi e la professione dei vari gestori (Taffurers), nonché il rilevante prezzo pagato per aggiudicarsi l’appalto, che rifletteva l’importanza e la produttività della casa da gioco algherese, specie se confrontata con i corrispondenti dati di quella di Sassari, rivelatisi notevolmente inferiori, malgrado la presenza in quest’ultima di una popolazione di molto superiore.

Su questo argomento e su altri aspetti trattati nel libro si sofferma il prof. Ortalli nella recensione, riportando  acute e puntuali osservazioni e valutazioni ed evidenziando l’indubbio interesse della ricerca in esame, che traccia lo sviluppo dei giochi d’azzardo in una piccola ma importante comunità locale.

Alquanto significativo si rivela il giudizio finale, dove si afferma che “…il libro di Giacomo Oppia offre una chiara  panoramica  generale a lungo termine, con una sezione centrale particolarmente interessante, che incarna uno studio approfondito e ponderato delle pratiche di gioco nel Tardo Medioevo. La sua documentazione ben scelta e sapientemente utilizzata fornisce preziose informazioni sui processi evolutivi, gli interessi e la natura dei giochi casuali nei loro legami con le istituzioni pubbliche e con il sistema sociale in generale. Da tale punto di vista questo sintetico studio di Alghero è, per molti versi, estremamente utile ed esemplare, sia come storia urbana che come storia della ludicità.

E’ la prima volta che uno storico locale ottiene un riconoscimento di così alto livello, segno evidente della serietà e della validità del lavoro di ricerca e di studio da tempo  portato avanti da Giacomo Oppia, con particolare riguardo agli aspetti meno trattati e conosciuti della storia della nostra città.

“Fidelitat a l’Alguer” a Ciro Fadda, plauso di Alvau

ALGHERO – Plaudo all’iniziativa dell’attuale Amministrazione comunale algherese -della quale non sono certo sostenitore ideologico né politico- che ha attribuito con recente atto di Giunta il riconoscimento “Fidelitat a l’Alguer” a Ciro Fadda.

Non mi soffermo volutamente (e solo in questa occasione) sui meriti unanimemente riconosciuti e sulla biografia di Ciro Fadda che ampiamente sono stati descritti nell’allegato alla delibera e che comunque agli algheresi da sempre sono noti.

Mi trattengo invece sull’atto formale che ritengo di pura equità e rettitudine non solo per il riconoscimento conferito a Ciro Fadda ma per la correttezza istituzionale di aver ricondotto allo spirito originario quella che era stata a suo tempo la volontà iniziale di dar vita al Premio “Fidelitat a l’Alguer”, ovvero come riportato nell’atto istitutivo (delibera G.M. 1026/1995) che “i riconoscimenti andranno conferiti a personaggi viventi…”.

Nonostante fin dalla sua istituzione il Premio per anni non fosse stato attribuito ad alcuno, nel 2016 l’Amministrazione comunale allora in carica rispolverò l’encomiabile iniziativa attribuendolo a Don Antoni Nughes (delibera G.C. 340/2016), sui cui meriti, confacenti ai dettami della delibera istitutiva, nessuno ha avuto sia allora che oggi nulla da eccepire.

Non si sa per quale motivo, o forse lo si può facilmente intuire e supporre, la stessa Amministrazione comunale che aveva riavviato l’istituto del Premio “Fidelitat a l’Alguer”, con successiva deliberazione di Giunta (n. 427 del 18.12.2018) stravolse lo spirito originario del riconoscimento volendolo estendere con ingiustificata solerzia -udite bene!- anche ai morti.

Così, di punto in bianco, col predetto atto fu conferita l’onorificenza ad uno dei tanti personaggi della cultura algherese passati a miglior vita da qualche decennio, sbagliandone forse per la fretta (le elezioni comunali erano alle porte), anche il nome ed ignorando inconsapevolmente o forse espressamente numerosissimi altri personaggi, non solo della cultura ma anche dell’arte e del sociale, meritori quantomeno e nondimeno del medesimo riconoscimento “post mortem” ma che probabilmente non godevano (come probabilmente non avevano mai goduto) di invadenti ed interessate tifoserie.

Quella delibera non fu un gesto di ponderatezza amministrativa e tanto meno culturale e storica e chi come me, allora funzionario presso quella Amministrazione, in fase di disposizione dell’atto suggerì più equilibrio e rigore intellettuale, fu redarguito, così come in altre occasioni analoghe, quasi fosse reo di lesa maestà ai “soloni” del momento.

Oggi, con il conferimento del Premio a Ciro Fadda ed il contestuale ripristino del valore istituzionale originario del riconoscimento, si ristabilisce, si spera, un equo sprono ai cittadini per impegnarsi nel campo letterario, linguistico e culturale in genere con conseguente riconoscimento da parte della Città attraverso la sua rappresentanza municipale.

Per gli amministratori dovrà essere, come nel caso specifico di Ciro Fadda, un motivo di testimonianza e di prestigio premiare cittadini attivi e di riconosciuto valore sociale, culturale ed umano. Il tutto senza mai cedere a simpatie personali o “tirate di giacca” molto frequenti in certi ambienti e particolari occasioni.

 

Pere Lluís Alvau

Archeologika, cultura e storia: evento a settembre

CABRAS – “Due giorni di dibattito per rilanciare il tema del patrimonio archeologico della Sardegna, in vista dell’evento che lo vedrà assoluto protagonista a settembre nella passeggiata coperta del Bastione di Saint Remy a Cagliari”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, durante il suo intervento al convegno “Verso Archeologika 2022”, organizzato dalla Fondazione Mont ‘e Prama, che si è svolto nel Centro polivalente di Cabras, e al quale ha partecipato anche l’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia.

“Il successo della mostra archeologica ‘Sardegna Isola Megalitica’ a Berlino e San Pietroburgo (finora oltre 213mila visitatori), oltre all’interesse dimostrato dalle autorità greche a Salonicco, dove la mostra è in corso – ha aggiunto l’assessore Chessa – dimostrano come storia e cultura della Sardegna rappresentano un enorme tesoro che può contribuire anche allo sviluppo del turismo. Insieme ai beni ambientali, dobbiamo sviluppare altri settori per incrementare e destagionalizzare i flussi turistici, come è avvenuto col progetto ‘Sardegna, isola dello sport’. Infatti, mentre tutti arretravano, a causa dell’emergenza sanitaria, noi abbiamo realizzato importanti investimenti per eventi sportivi internazionali e i risultati sono arrivati”.

“Archeologika 2022”, organizzata dall’Assessorato regionale del Turismo in collaborazione con la Fondazione Mont ‘e Prama, sarà realizzata con percorsi multimediali, ricostruzioni in 3D, megaschermi, momenti di realtà virtuale immersiva, stand, insieme ad un work shop sul turismo archeologico e momenti di confronto e di divulgazione.

“Per l’evento del prossimo autunno, fortemente voluto anche dal presidente Solinas che crede molto nel turismo archeologico, siamo riusciti a fare sistema, mettendo insieme tutte le professionalità del settore per un obiettivo comune. Sarà un’ottima occasione per lanciare in campo internazionale, al cospetto di studiosi e giornalisti specializzati, italiani e stranieri, le eccellenze archeologiche della nostra Isola e una grande opportunità per far parlare della Sardegna in tutto il mondo. Grazie alle potenzialità del patrimonio storico, culturale e archeologico, alle eccellenze della nostra identità, puntiamo ad una Sardegna più attrattiva nel mercato turistico mondiale”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas

Fondo Cultura, 720mila euro per il Sistema Museale

ALGHERO –  720 mila euro per il sistema museale di Alghero. Le risorse giungono a coronamento della programmazione dell’Amministrazione e della Fondazione Alghero a valere sul Fondo Cultura del Mibact, che destina le ingenti risorse all’intervento denominato “Patrimonio connesso. Nuove forme di fruizione del circuito museale di Alghero” . Oggi la firma del disciplinare da parte del Sindaco Mario Conoci, che impegna il Segretariato Generale del Ministero della Cultura e il Comune di Alghero per l’attuazione degli interventi ammessi al finanziamento nell’ambito del Fondo.  Alle risorse del Fondo Cultura  di 576 mila euro si aggiunge la quota del cofinanziamento da parte della Fondazione Alghero per 144 mila euro, per il progetto a forte valenza culturale e strategica che l’Amministrazione ha visto riconosciuto dal Mibact,  riguardante la generale valorizzazione del Sistema Museale di Alghero. L’obbiettivo è quello di migliorare le condizioni e gli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale con azioni di tutela, valorizzazione e messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale custodito nel MŪSA – Museo Archeologico – e nel MACOR – Museo del Corallo. Un progetto premiato che gratifica gli sforzi del Comune di Alghero, soggetto proponente con i settori Cultura e Programmazione, con la Fondazione Alghero, soggetto coautore del progetto e  attuatore dell’intervento. “Siamo soddisfatti dell’esito della nostra programmazione, in questo caso effettuata dal nostro Servizio Cultura, che voglio ringraziare, che continua a produrre risultati in ogni ambito, ora in particolare per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e identitario come uno dei tasselli fondamentali per lo sviluppo turistico in chiave complementare all’attuale offerta stagionale. L’obbiettivo è quello di puntare alle nostre eccellenze culturali, insieme agli eventi e alle manifestazioni di richiamo, per migliorare la nostra offerta tutto l’anno”, così il Sindaco Mario Conoci sull’ esito della programmazione che oggi prende il via con la firma dell’atto. “Il progetto che sostiene le nuove forme di fruizione del circuito museale – aggiunge l’Assessore alla Cultura Alessandro Cocco – contiene tre azioni fondamentali che mettono in primo piano le attività di digitalizzazione del patrimonio, catalogazioni, ricostruzioni virtuali; programmazione di attività educative e interventi mirati alla riqualificazione degli attuali allestimenti museali”. Il Presidente della Fondazione Alghero, Andrea Delogu sottolinea inoltre “l’importanza del passo avanti compiuto nel percorso di sviluppo già improntato da iniziative strategiche  della Fondazione volte a incrementare il flusso dei visitatori,  rilanciare l’immagine del territorio e le ricchezze ambientali che fanno della Riviera del Corallo un luogo unico”.  Patrimonio connesso con l’innovazione, peraltro, con azioni che verranno integrate dall’attuazione di un piano di comunicazione strutturata ed efficace per promuovere quei processi di sviluppo e sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale di Alghero. Si guarda così alla crescita del prestigio dei musei, rafforzare il loro legame con il territorio, ampliare l’accessibilità, incrementare il numero dei visitatori.

Il catalano prenota un posto nella tecnologia digitale

ALGHERO – La tecnologia digitale abbraccia il catalano nelle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale e sulle tecnologie linguistiche. Assistenti vocali, traduttori  e correttori automatici, agenti di conversazione, potranno essere utilizzate anche nel catalano. Sarà possibile interagire con la tecnologia allo stesso livello dei parlanti una lingua globale, come l’inglese, grazie al programma europeo 2020-2024 denominato AINA varato dalla Generalitat de Catalunya e presentato il 16 febbraio scorso a Barcellona, al Palau de la Música Catalana.

Alghero è coinvolta nel programma delle politiche digitali della Vicepresidenza del Governo, illustrato dal vicepresidente Jordi Puigneró, finalizzato alla fare in modo che la tecnologia parli in catalano  ( fem que la tecnologia parli català ). E anche in catalano di Alghero. Il progetto prevede infatti che il prossimo passo, che sarà quello di generare modelli linguistici, modelli vocali e modelli di traduzione, potrà essere fatto facilmente anche con l’incorporazione delle varianti del catalano, quali appunto l’algherese. Con il supporto del Dipartimento Politiche digitali e pubblica amministrazione, verranno create nuove raccolte in formato elettronico ( corpus)  per incorporare le diverse varianti dialettali del catalano, diversi registri linguistici (colloquiale, letterario, amministrativo, ecc.) e archivi vocali e di immagini.

Il progetto AINA ha un budget globale di 13,5 milioni di euro per il periodo 2020-2024 e parte con una fase iniziale di 250.000 euro che il Dipartimento delle Politiche Digitali e della Pubblica Amministrazione ha stanziato al Barcelona Supercomputing Center (BSC) per ampliare i corpus di la lingua catalana e ottenere così modelli linguistici che coprono le diverse varianti e registri. Alla presentazione dell’ambizioso progetto, presieduto dal Presidente della Generalitat Pere Aragonés, con la Presidente del Parlamento Laura Borràs, il Sindaco Mario Conoci ha fatto pervenire un saluto istituzionale che  sottolinea “l’importanza e la proficuità dei rapporti instaurati a livello istituzionale con la Catalogna. Alghero è entusiasta di far parte del grande patrimonio comune dell’identità linguistica che ci unisce e ci accomuna nell’affrontare le sfide future e della modernità. Siamo orgogliosi di rinsaldare il ponte che ci unisce con la Catalogna in quel percorso che in questi ultimi tempi ha toccato rapporti istituzionali importantissimi.  Il progetto AINA – commenta –  ci mette in grado di distinguerci nel mondo attraverso la lingua, attraverso quel legame che ci identifica e ci rafforza nell’Europa.  Le nuove tecnologie che utilizza il progetto,  proietta nel mondo digitale la sfida per la difesa della lingua, con un’arma in più : quella della modernità. Un progetto che sicuramente farà compiere un passo decisivo per la difesa della lingua catalana e anche del catalano di Alghero, che saprà essere protagonista, con un nostro coinvolgimento attivo, in questa voce che parla con la tecnologia”.

“Un cuore puro”, romanzo di Federica Fadda James: algherese a Londra

LONDRA – Dopo dieci anni a Londra, l’algherese Federica Fadda James(*bibliografia), annuncia l’uscita del suo primo libro dal titolo “Un cuore puro”. Ambientata in una Londra contemporanea, la storia racconta il percorso di crescita interiore di una giovane che si fa donna compiendo, una dopo l’altra,  scelte importanti che la portano al coronamento dei suoi sogni. Un libro che affronta le tematiche del viaggio, dell’amore, del cambiamento e dell’accettazione e della multiculturalità. Una storia che offre spunti di riflessione sulle problematiche sociali dei giorni nostri e che può funzionare perfettamente come fonte di ispirazione.

“Ho sempre desiderato scrivere un libro – racconta Federica – ma compiere questa impresa non richiede solo creatività, passione e volontà ma anche una mole considerevole di tempo. Tempo che oramai credevo non avrei più trovato,  almeno fino a quandoi miei bambini sarebbero diventati adulti. Poi tutto ad un tratto ci siamo trovati in una crisi globale, una pandemia che ha messo in ginocchio intere famiglie, che ha piegato e inasprito gli animi e in moltissimi casi compromesso la salute anche quella mentale di molti di noi. 

Dal mio piccolo spazio nel mondo ho deciso che avrei usato tutto il tempo che quell’occasione mi stava dando per creare qualcosa per me e per gli altri. Come dico sempre – spiega l’autrice – cercando di far nascere da un problema un’opportunità!  Dopo aver chiuso il mio ufficio e spento la televisione, mi sono dedicata a 360 gradi alla mia famiglia e al raccontare una storia. Una storia semplice – prosegue – che ha l’intento di diffondere un messaggio di speranza e di amore in un mondo che ha sempre più bisogno di sentire il lieto fine”. 

Disponibile già online sia in formato cartaceo che eBook nella sua versione italiana, il libro attende la sua traduzione per essere lanciato anche nel mercato editoriale inglese e globale.

 

*Nata e vissuta per 26 anni ad Alghero, in Sardegna, si laurea in Scienze della Comunicazione e Giornalismo, specializzandosi in Lettere e Comunicazione Multimediale. Nel corso degli studi specialistici si trasferisce a Londa,  grazie al progetto Erasmus. Si trova così a vivere in una metropoli, come quella inglese,  lontana dagli affetti e inizia per lei un percorso di crescita personale e professionale che la porta,      10 anni dopo ad avere una famiglia meravigliosa e un’azienda di cui è amministratore unico.

 

Algherese lingua madre per la giornata del 21 febbraio, sensibilizzazione nelle scuole

ALGHERO – Il prossimo 21 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Lingua Madre, evento istituito dall’UNESCO più di vent’anni fa per celebrare nel mondo il valore della lingua madre e la ricchezza del multilinguismo.

La data è infatti significativa di un fatto avvenuto nel 1952: l’uccisione da parte delle forze di polizia pakistane di alcuni studenti dell’Università di Dacca che rivendicavano il bengalese quale lingua ufficiale.

La conoscenza della lingua è il primo strumento di inclusione scolastica, ancor più gli studenti emigrati in Italia da altri Paesi, ma anche per gli studenti italiani e per quelli algheresi.  La scuola, primo luogo di incontro delle peculiarità è il luogo più adatto per iniziare un percorso che porti a promuovere legami sociali, oltre che percorsi di studio.  Di pari valore è tuttavia anche l’uso della lingua quale elemento di conoscenza della storia linguistica e culturale, in tanti casi familiare, della nostra città.

Il sindaco Mario Conoci, accogliendo il suggerimento pervenuto dalla Consulta Civica per le Politiche Linguistiche del catalano di Alghero ha sensibilizzato al riguardo le scuole cittadine con una nota nella quale sottolinea “il ruolo delle lingue minoritarie che in questo particolare contesto celebrativo assume un significato fondamentale in quel percorso di recupero e valorizzazione dell’algherese che si sta portando avanti  anche su impulso  della legge regionale 22/2018. Sarebbe importante – scrive il sindaco ai dirigenti scolastici – che questa giornata venga sottolineata nelle scuole anche  con l’uso della nostra lingua con l’attuazione di momenti dedicati ad essa: il plurilinguismo si tramuta in ricchezza anche quando si tratta di lingue minori, come il caso dell’algherese”.

Alghero, mostra “Bagagli in sospeso”: parla Fois |video

ALGHERO – Prosegue la mostra “Bagagli in sospeso – Ausstehendes Gepäck. Ebrei in transito dall’Idroscalo di Porto Conte”. Un esposizione curata da Massimiliano Fois e Valentina Piredda che riporta all’attenzione una delle tante storie dimenticate ambientate ad  Alghero dove si sono svolti episodi significativi di quel periodo storico. L’idroscalo di Porto Conte e l’aeroporto militare, due luoghi in cui il ventennio fascista ha lasciato segni ancora non del tutto conosciuti, sui quali questa mostra e le storie ad essa legate fanno luce. La mostra promossa dal Comune di Alghero e dalla Fondazione Alghero è visitabile in via Carlo Alberto 86 il venerdì dalle 16,30 alle 19,30; il sabato dalle 11,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30.
https://www.youtube.com/watch?v=Uz-7O5_hqu8