ALGHERO – Si alza il sipario sulla Stagione di Prosa Danza e Teatro Circo 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Civico di Alghero, con il sostegno della Fondazione Alghero e il patrocinio del Comune di Alghero: undici titoli in cartellone tra settembre e aprile tra immortali capolavori e testi di autori contemporanei per affrontare temi importanti e attuali. Viaggio sul filo delle storie e delle emozioni con i nomi di punta della scena italiana e internazionale da Laura Curino e Lucia Vasini a Jurij Ferrini, da Marisa Laurito a Edy Angelillo con Paolo Triestino e Giancarlo Ratti, Giorgio Colangeli (David di Donatello per “L’aria salata”), Valentina Valsania, Roberto Turchetta, Laura Nardi e Luchino Giordana, l’inviato speciale de “Le Iene” Shi Yang Shi, oltre a registe come Cristina Pezzoli e Serena Sinigaglia.
In cartellone classici come “Le allegre comari di Windsor” e “L’uomo, la bestia e la virtù” ma anche l’intrigante “Vertigine di Giulietta” ispirata alla celebre tragedia shakespeariana, accanto a testi come “Lucido” del regista e drammaturgo argentino Rafael Spregelburd per un feroce e grottesco ritratto di famiglia “in un inferno” e “Home, I’m Darling” della drammaturga e sceneggiatrice britannica Laura Wade per una riflessione sui fragili equilibri della vita di coppia, sull’emancipazione femminile e la libertà di scelta alle soglie del terzo millennio. Il ruolo delle donne nella società nell’Italia del Novecento, tra il mondo rurale e la realtà operaia è al centro de “L’Anello Forte” dall’omonimo saggio di Nuto Revelli, una storia d’amore e d’amicizia con “Que Serà” di Roberta Skerl e un vivace affresco della società in “Persone naturali e strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi, che mostra una Napoli non “da cartolina”, tra destini incrociati, amarezza e rabbia, eros e tabù.
Il gioco delle passioni ne “I Temperamenti dell’Amore” del Balletto di Siena sulle note di Ludwig van Beethoven e un’indagine alla riscoperta dell’«universalità dell’essere umano» oltre i pregiudizi con “Without Color” di Gruppo e-Motion con le coreografie di Francesca La Cava che mette al centro «il corpo, la sua pelle» su cui sono impressi i segni, le tracce del vissuto. Una vita tra due mondi e due culture in “Arle-Chino / Traduttore-traditore di due padroni” di e con Shi Yang Shi in cui l’eclettico attore di teatro, tv e cinema e “inviato” de “Le Iene”, racconta la sua storia: nato in Cina e trasferitosi in Italia a undici anni con la madre, il protagonista incarna il dilemma degli immigrati, con radici e legami in più continenti, nella ricerca della propria identità.
Un cartellone ricco e variegato, che spazia dal Teatro Circo alla Danza, alla Prosa per raccontare il presente attraverso la trasfigurazione delle arti sceniche e attrarre e coinvolgere differenti fasce di pubblico, offrendo a spettatori e abbonati una vetrina sulle più interessanti produzioni del panorama nazionale, con raffinate e immaginifiche mises en scène, intriganti performances e progetti originali che arricchiranno la vita culturale della città con preziosi spunti di riflessione sul mondo contemporaneo.
IL CARTELLONE
Il sipario si alza su “Vertigine di Giulietta” della Compagnia blucinQue in co-produzione con Fondazione Cirko Vertigo, in cartellone giovedì 9 settembre alle 21 a Lo Quarter di Alghero (fuori abbonamento): ouverture all’insegna del nouveau cirque con la pièce liberamente ispirata a “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, con ideazione, coreografia e regia di Caterina Mochi Sismondi. Sotto i riflettori Alexandre Duarte, Elisa Mutto, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić, Rio Ballerani e Michelangelo Merlanti sulle note del violoncello di Beatrice Zanin (che firma anche il sound design dello spettacolo), danno vita a «una composizione onirica in cui corpi in movimento, luce e musica sono voci di un medesimo canto d’amore e riconoscenza».
La Stagione 2021-2022 entra nel vivo – dopo l’affascinante “preludio” en plein air – a partire da ottobre al Teatro Civico di Alghero: focus sulla “diversità” e sull’«universalità dell’essere umano» mercoledì 13 ottobre alle 21 con “Without Color – Trilogia sull’abitare (2018/2021)” di Gruppo e-Motion con regia e coreografia di Francesca La Cava e musiche originali di Flavio Pescosolido, in una partitura che recupera la centralità del corpo e della pelle come “mappa” delle passioni e delle emozioni. Un viaggio alla ricerca dei tratti comuni che caratterizzano le etnie, in una creazione “corale” in cui si intrecciano le differenti sensibilità, le storie e i ricordi dei performers – Timothé Ballo, Sellou Blagone, Stefania Bucci, Francesca La Cava e Antonio Taurino – in un gioco di “contaminazioni” e osmosi, con un’apertura al confronto e al dialogo per costruire una nuova armonia.
Ironia e dramma si fondono nei toni grotteschi de “L’uomo, la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello – in un duplice appuntamento giovedì 21 e venerdì 22 ottobre alle 21 – con Giorgio Colangeli e Vincenzo De Michele, Valentina Perrella, Cristina Todaro, Alessandro Giova, Alex Angelini, Alessandro Solombrino e Giacomo Costa per la regia di Giancarlo Nicoletti (produzione I Due della Città del Sole & Altra Scena). Una commedia divertente e amara che mette in luce l’ipocrisia della società insieme alle umanissime fragilità: per salvaguardare il buon nome di una donna che, tradita e trascurata dal marito, ha trovato consolazione tra le braccia del professor Paolino, è necessario ricondurre il marito recalcitrante ai doveri coniugali, onde dare una paternità legittima al nascituro e evitare lo scandalo e i pettegolezzi. Un tema da farsa trasfigurato dal fine umorismo pirandelliano.
Jurij Ferrini – uno dei più interessanti artisti della scena contemporanea – firma la regia di “Lucido” di Rafael Spregelburd, in programma domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre alle 21 (produzione Progetto U.R.T.): una commedia originale e spietata sui legami di sangue e la sfera degli affetti, con una trama quasi da “telenovela”, in cui una donatrice pretende la “restituzione” di un rene “prestato” al fratello, per salvare la vita del proprio marito. Sotto i riflettori Rebecca Rossetti, Agnese Mercati, Federico Palumeri e lo stesso Jurij Ferrini prestano corpo e voce ai protagonisti di una storia surreale, ai limiti dell’assurdo, in cui si richiede una vita in cambio di una vita, e si affrontano delicate questioni etiche e morali, in una pièce avvincente e attuale in cui l’autore – sottolinea Ferrini – «sbugiarda i falsi valori e l’ipocrisia su cui si impernia il nostro patto sociale».
Ritratto di un seduttore domenica 14 e lunedì 15 novembre alle 21 con “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare, nell’adattamento di Edoardo Erba per la regia di Serena Sinigaglia, con Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa, Cristina Parku, Virginia Zini e Giulia Bertasi alla fisarmonica (coproduzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e ATIR Teatro Ringhiera). La crudele beffa ai danni di Falstaff, un’esemplare punizione per lo sfrontato gentiluomo pianificata dalle sue “vittime”, la signora Page e la signora Ford, insieme con la giovane Anne Page e la serva Quickly, diventa un gioco immaginifico. Ma in fondo – ricorda la regista – «per la sua ostentata dissolutezza in Falstaff si possono scorgere dei tratti di Don Giovanni e respirare aria buona di libertà; nella sua evidente “decadenza” si rispecchia quanto di più umano e disarmato si possa concepire».
Quattro colori per raccontare “I Temperamenti dell’Amore” con la creazione di Marco Batti per il Balletto di Siena – giovedì 20 gennaio alle 21– sulle note di Ludwig van Beethoven: l’Amore Ideale si tinge di rosso, è un sentimento quasi astratto, mentre il grigio, in un’atmosfera burrascosa e tormentata alla ricerca di un ordine nel caos, rappresenta l’Amore Libero; il blu corrisponde ala fatica e alle battaglie di un Amore Ostacolato, stemperate da una sublime dolcezza cui si contrappone una «melodia languida ed instabile, dal carattere patetico» che sottolinea l’Amore Irrealizzato. Stati d’animo e temperature emotive differenti in cui danza e musica si fondono e si compenetrano per dipingere le differenti sfumature della passione, tra l’ardore e la rinuncia, la malinconia e il desiderio.
La ricerca della felicità e l’affermazione di sé oltre stereotipi e convenzioni – giovedì 27 gennaio alle 21 – in “Home, I’M Darling” di Laura Wade (Premio Laurence Oliver Award per la miglior commedia) nella traduzione di Andrea Peghinelli, con Valentina Valsania, Roberto Turchetta, Laura Nardi e Luchino Giordana (che firma la regia insieme con Ester Tatangelo) accanto a Elena Callegari e Roberta Mattei (Produzione Hermit Crab – coprodotto con Compagnia Dracma e Teatro del Carro). Una coppia sperimenta un curioso idillio, nello stile degli Anni Cinquanta, dove lei nonostante una laurea e una carriera ha scelto di trasformarsi in una casalinga, mentre il marito si dedica al lavoro: ruoli “tradizionali” per una ben collaudata routine, che suscita dubbi e polemiche in amici e parenti e fatalmente si infrange alla prima crisi, mettendo a nudo la solitudine della protagonista, “ribelle” alle regole dell’emancipazione, ma costretta a fare i conti con se stessa.
Tra Oriente e Occidente, il dilemma di una generazione di giovani immigrati sabato 12 febbraio alle 21 in “Arle-Chino / Traduttore – traditore di due padroni” di e con Shi Yang Shi, con drammaturgia e regia di Cristina Pezzoli (produzione Nidodiragno CMC): una pièce (auto)biografica in cui l’artista ripercorre la sua infanzia in Cina e l’arrivo in Italia, a undici anni, i tanti lavori, da lavapiatti a venditore ambulante, ma anche interprete per ministri, imprenditori e registi di fama internazionale, prima di approdare alla recitazione. Attore di teatro, cinema e televisione nonché inviato speciale de “Le Iene”, Shi Yang Shi ha affrontato in prima persona lo spaesamento di chi si trova in bilico tra due culture e due mondi. “Arle-Chino” (spettacolo Vincitore Premio Teatro Nudo Noh’ma Teresa Pomodoro) fotografa la realtà complessa di una società liquida e multietnica, apparentemente senza confini, ma anche senza salde radici per costruire un’identità.
S’intitola di “Que Serà” la commedia di Roberta Skerl interpretata da Paolo Triestino, Edy Angelillo e Giancarlo Ratti in cartellone domenica 20 febbraio alle 21 per una riflessione sull’importanza delle relazioni umane e degli affetti. Filippo, Giovanni e Ninni, amici da sempre e per sempre si ritrovano per una cena tra profumi d’estate e ritmi brasiliani: una sera serata tranquilla, da trascorrere in allegria fra ricordi, racconti, musica e risate. Finché una rivelazione inattesa cambia tutto e i protagonisti si trovano a fare i conti con le questioni fondamentali dell’esistenza, a chiedersi quanto sarebbero disposti a sacrificare in nome dell’amicizia. “Que Serà” affronta con ironia e leggerezza temi scomodi ma di fortissima attualità, per mettere a nudo fragilità e paure, ma anche il coraggio e la forza di affrontare insieme le difficoltà, in una storia d’amore e d’amicizia avvincente e poetica.
Ritratti al femminile sullo sfondo delle trasformazioni sociali, politiche ed economiche nell’Italia del Novecento – domenica 27 marzo alle 21 – con “L’Anello Forte” dall’omonimo libro di Nuto Revelli, con due interpreti del calibro di Laura Curino e Lucia Vasini e drammaturgia e regia di Anna Di Francisca (produzione Il Contato del Canavese/Teatro Giacosa di Ivrea – Teatro Stabile di Torino). Voci di donne che hanno rappresentato “l’anello forte” nel passaggio dalla civiltà contadina alla realtà operaia, con le testimonianze delle protagoniste: «ruvide, ironiche, taglienti, esse si raccontano senza mai indulgere a compatirsi, anzi, cercano sempre l’aspetto divertente e paradossale delle loro vicende. La tenerezza viene mascherata con pudore e quando emerge commuove. La gioia, quando c’è, è assoluta.». Storie di emancipazione e soprusi, sulle tracce di una “rivoluzione” culturale che ha cambiato (e sta cambiando) il volto del Belpaese.
Finale con brio – mercoledì 6 aprile alle 21 – con “Persone naturali e strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi, con Marisa Laurito e con Guglielmo Poggi, Giancarlo Nicoletti e Livio Beshirun, per la regia di Giancarlo Nicoletti (produzione Altra Scena): una tragicommedia cruda e poetica, un testo provocatorio e ancora sorprendentemente attuale che mette in scena figure apparentemente marginali, ma emblematiche, tra cinismo e malizia, ribellione e ansia di libertà. Quattro solitudini a confronto in una notte di Capodanno a Napoli, tra i litigi di Donna Violante, padrona di casa e ex serva in un bordello con un travestito, Mariacallàs, in cui trovano sfogo cattiveria e rassegnazione e l’incontro tra Fred e Byron, uno studente e uno scrittore, l’uno stanco di nascondere la sua omosessualità e l’altro con in corpo la rabbia e la voglia di vendicarsi di secoli di umiliazioni, mentre fuori la città celebra il nuovo anno.
La Stagione di Prosa Danza e Teatro Circo 2021-2022 ad Alghero è organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, con il sostegno della Fondazione Alghero e con il patrocinio del Comune di Alghero, con il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.