Successo del decennale della “Notte dei poeti” a Villa Edera

ALGHERO – Nel giardino di Villa Edera nel pieno rispetto delle disposizioni anti-Covid, con Green pass, mascherina (nonostante si fosse all’aperto) e distanziamento, è stata celebrata con successo la decima edizione della “Notte dei poeti”. Dal 2012 infatti centenario della morte di Giovanni Pascoli, Neria De Giovanni direttrice artistica delle Letture d’estate a Villa Edera, ha voluto inaugurare in onore del poeta una serata di liriche che ricordino il “10 agosto” titolo della famosa lirica pascoliana. Quest’anno la ricorrenza è stata amplificata con il ricordo di Dante nei 700 anni dalla sua morte. Neria De Giovanni ha presentato in anteprima Inferno e Purgatorio di Elvia Franco (Nemapress Edizioni) cui a fine anno si aggiungerà il Paradiso. Anche la professoressa Marisa Castellini ha incentrato il suo intervento su Dante e vista la particolare serata ha spaziato sul termine stelle dalla fine di ogni cantica della Divina Commedia, per arrivare a Leopardi e Pascoli. Ma la Castellini è anche poeta e come tale ha letto una sua poesia inserita in una antologia nazionale con ben 600 autori.

Ospite graditissimo il sindaco di Olmedo Toni Faedda che ha illustrato le prospettive turistico-culturali del territorio del suo paese legate alla civiltà pre-nuragica. La serata di poesia è stata arricchita dal cantautore algherese Antonello Colledanchise che si è esibito con la fedele ukulele presentando tre testi: in apertura un suo testo ironico algherese, a metà serata uno a carattere più filosofico e per chiudere la famosissima “No potho reposare” le cui prime tre strofe sono state da lui tradotte in algherese. Antoni Canu e Cinzia Paolucci hanno letto le loro poesie in algherese con relativa traduzione in italiano; Domenico Marras è stato presente con due liriche tratte dal suo ultimo libro “Frutti di bosco” (Nemapress Edizioni); Margherita Lendini ha letto due poesie tratte dalla sua ultima raccolta poetica; Adriana Mannias Barabino da Stintino ha inviato una poesia di sdegno contro i recenti roghi che hanno attaccato anche l’ulivo millenario della Sardegna; infine Massimiliano Fois ha dedicato alla serata una sua poesia inedita di amore-disamore.

Maria Pia, caccia al piromane: parla Montis

ALGHERO – “È ormai da anni che ciclicamente, nel periodo estivo, qualcuno tenta di appiccare un incendio nella Pineta di Maria Pia. Fortunatamente l’area, se pur vasta e non perimetrata, è costantemente presidiata sia dalle forze di controllo che dagli operatori commerciali che svolgono l’attività sul litorale e nell’ area della pineta stessa e che sempre, in caso di bisogno, hanno offerto il proprio contributo. Il sempre tempestivo intervento della Forestale, dei Vigili del fuoco e dei Barracelli anche nella giornata di ieri è stato determinante per sventare il tentativo di incendio anche grazie al contributo dei vicini concessionari che confermano di rappresentare un importante primo segmento delle fasi d intervento.
Ma gli interventi non si sono limitati al singolo evento: corposa è infatti anche l’attività d indagine che si auspica arrivi presto ad una svolta. Ringrazio sentitamente tutte le forze coinvolte (Forestale, Barracelli, Vigili del Fuoco e Carabinieri) per il prezioso lavoro svolto, la nostra pineta può contare su persone preparate e presenti e su un impianto antincendio che dopo anni di blocco è stato ripristinato nel sistema di pompaggio, grazie al Servizio Manutenzioni. Il problema dei tentativi di incendio in pineta dovrà comunque essere anche motivo di apertura di un confronto affinché si possano trovare forme di gestione, custodia e offerta di servizi , nel rispetto dell’ ambiente e della libera fruizione”.

Andrea Montis

Il Comune rinuncia alla candidatura Unesco

ALGHERO – L’albero di corallo, magnificamente restaurato dagli studenti del liceo artistico di Alghero, con la supervisione dei tutor, degli insegnanti e del maestro Tonino Serra, riposizionato in Largo San Francesco, non trova più al suo fianco la motivazione dell’Opera: la candidatura di Alghero Città Creativa Unesco per l’artigianato artistico e la lavorazione del corallo.

L’installazione fotografatissima, resterà tale, ma non ha più la sua ragion d’essere: una vetrina mondiale tra le città che fanno della cultura, della creatività, dello sviluppo urbano sostenibile, un faro per l’economia e la ricchezza del territorio e per l’intero pianeta.

Accontentarsi del provincialismo e della mediocrità sembra essere il tratto distintivo di questa amministrazione. Parlano i fatti. Il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, ha selezionato solo Como e Modena come candidature italiane 2021 per la Rete delle Città Creative dell’UNESCO. Saranno loro le finaliste italiane a Parigi, il prossimo ottobre. Le candidature dovevano essere presentate entro maggio scorso. E Alghero non c’era e non c’è.

Eppure, nel 2017 Alghero ha superato la fase italiana ed è stata apprezzatissima finalista a Parigi, battuta solo da Carrara per i marmi, nel settore dell’artigianato artistico. La delegazione UNESCO e tutte le città creative hanno chiesto con forza la ricandidatura di Alghero, dandone per certo il suo inserimento nella rete mondiale, anche per il lavoro di coesione con le altre città italiane nel frattempo consolidato. Si pensi all’incontro con i sindaci di Pesaro e Bologna, con Fabriano, nelle tenute Sella & Mosca nel 2018, per saldare un’alleanza preziosissima per comporre il dossier di candidatura che avrebbe avuto certamente l’appoggio anche di Milano e Barcellona. Si pensi alla serata di Parigi in cui Alghero è stata ospite dell’ambasciata italiana UNESCO, con i nostri chef, artigiani, studenti e artisti e con un concerto di Paolo Fresu, ambasciatore UNESCO per la musica nel mondo.

Ci si chiede che fine abbia fatto la delibera della Fondazione Alghero del 29 gennaio 2021 con la quale veniva dato incarico ad una professionista algherese di stilare un progetto per l’ottenimento di una forte candidatura di Alghero nella rete delle Città Creative Unesco dal titolo: “promozione, diffusione e sensibilizzazione della candidatura di Alghero nella Rete delle Città Creative UNESCO”.

Ecco, bastava uscire dal provincialismo e dall’oblio. Ripartire dal rapporto già consolidato con le città, con i sindaci e con la delegazione italiana UNESCO che oggi ha chiesto solo a Como e a Modena di rappresentare l’Italia a Parigi. Non più ad Alghero che – al di là del lassismo di chi oggi l’amministra – non vuole restare nella mediocrità e troverà le energie per reagire subito.

F.to

Mario Bruno, Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Mimmo Pirisi, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Valdo Di Nolfo

Psd’Az, il tiranno Carlo Felice: libro ad Alghero

ALGHERO – La sezione del Psd’Az  di Alghero Antonio Simon Mossa organizza, venerdì  luglio ore 19,00 presso il giardino del Museo del Corallo, via XX Settembre  la presentazione del libro “Carlo Felice e i tiranni sabaudi” di Francesco Casula.  È un bellissimo viaggio all’ interno di un periodo storico poco conosciuto e soprattutto minato da innumerevoli mistificazioni. L’impegno dell‘autore è volto a far conoscere e spiegare ai sardi quella che è stata  in realtà una vera e propria dominazione coloniale  durata due secoli con soprusi, angherie ed omicidi  ancora oggi impuniti. È il racconto di un popolo con una lingua più antica di quella di Dante e con una civiltà anteriore alla Magna Grecia che oggi ha la possibilità di riscattare secoli di ladrocini perpetrati nei suoi confronti e nei confronti della sua terra.

Teatro ad Alghero, Volevo vedere il cielo di Carlotto

ALGHERO – Ritratto di famiglia in un “inferno” con “Volevo vedere il cielo” di Massimo Carlotto in cartellone venerdì 2 luglio alle 20.30 al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero per il secondo appuntamento con Teatri di Prima Necessità 2021 / Festival Intersezioni 2021 a cura del Teatro d’Inverno di Alghero con la direzione artistica di Giuseppe Ligios. Sotto i riflettori un’intensa Miana Merisi nel ruolo della protagonista, una donna ferita e amareggiata che sogna un’ascesa sociale e un ipotetico riscatto, per spezzare la routine del quotidiano e sconfiggere l’infelicità, la sua profonda solitudine derivante dall’incapacità di comunicare con il marito e con una figlia adolescente e ribelle, o forse solo insofferente verso le vane aspirazioni materne.

Una pièce avvincente e ricca di suspense, per la regia di Maria Assunta Calvisi, con la partecipazione di Michela Cidu e con il disegno luci di Stefano De Litala (produzione L’Effimero Meraviglioso): una storia in noir, un dramma che si consuma sullo sfondo delle periferie metropolitane tra miseria morale e materiale. Una vicenda di dolorosa attualità in cui le incomprensioni e i conflitti generazionali si acuiscono ed esplodono, in un tragico crescendo mentre il miraggio della fama e del facile successo evocato da certi programmi – dai “reality” ai “talent” televisivi – crea falsi miti e improbabili aspettative in chi giorno dopo giorno lotta per sopravvivere. Una donna si mette a nudo, cercando di trovare un senso alla sua esistenza segnata dal fallimento e dai rimpianti, e magari una qualche forma di riscatto se non proprio la felicità: «Volevo vedere il cielo, almeno un pezzettino…» dice. Fino all’inquietante finale “ a sorpresa”.

Prossimi appuntamenti. Una fiaba “ecologica” – domenica 11 luglio alle 18.30 – con “Cappuzzetto Rozzo” di Abaco Teatro, con Rosalba Piras (che firma testo e regia), Tiziano Polese e Giuseppe Asuni per una rilettura della celebre fiaba di Charles Perrault, in cui però la piccola protagonista si rivela essere una bambina prepotente e distratta, che attraversa il bosco per portare delle leccornie alla nonna calpestando i fiori senza alcun riguardo e scagliando sassi contro gli uccellini, oltre a gettar via gli involucri delle sue amate merendine. Una versione riveduta e (s)corretta della giovane sognatrice che si perde nella foresta, ma arriva anche in questo caso il fatale appuntamento con il lupo… che le insegnerà l’amore per la Natura: una moderna favola adatta a grandi e piccini, che affronta temi importanti – dalla tutela dell’ambiente alla necessità di crescere, conquistando l’indipendenza e vincendo le paure.

Ironia in scena – domenica 18 luglio alle 20.30 – con “Just Forever (semplicemente per sempre)”, originale commedia musicale con drammaturgia e regia di Virginia Garau e Siparietti Finali a cura di Marco Nateri: sotto i riflettori insieme all’autrice, altre tre attrici – Nigeria Floris, Daniela Melis e Carmen Porcu – per un vivace affresco dell’Italia dagli Anni Quaranta ad oggi. La pièce del Teatro Tragodia descrive – tra dialoghi e canzoni – l’evoluzione della società e la progressiva emancipazione femminile, come i cambiamenti nella cultura e nel costume, in particolare per quel che riguarda il matrimonio. Tra i preparativi per le nozze di una giovane donna, «una mamma spregiudicata e libertina, una nonna disincantata, una zia zitella e un’amica della sposa» formano un “gineceo impazzito” in cui tra i pettegolezzi di rito emerge la storia del Belpaese.

Viaggio nella cultura Queer – venerdì 23 luglio alle 20.30 – con “Il vuoto dentro”, intenso e coinvolgente monologo scritto e interpretato da Giovanni Trudu con la regia di Ivano Cugia (produzione Origamundi): « una giovane drag queen incarna il ruolo di narratrice e invita lo spettatore dietro le quinte dello show e della sua vita». Una pièce originale per un omaggio all’arte drag in cui gli interpreti – rigorosamente en travesti – si trasformano, recitano, cantano, danzano in uno stile sofisticato che rimanda alle dive e ai divi del passato, in un intrigante gioco delle parti. “Il vuoto dentro” racconta dubbi e incertezze, la lotta contro i pregiudizi, ma anche la gioia di vivere in un gioco di specchi tra finzione e realtà: «una rappresentazione teatrale sincera, divertente ma anche brutale che come la vita non può essere in bianco e nero ma attraversa un arcobaleno di emozioni».

Focus sulle molteplici sfaccettature dell’universo femminile – domenica 1 agosto alle 20.30 – con “Frammenti Rosa” del Bocheteatro, un monologo “irriverente” scritto e interpretato da Monica Corimbi, protagonista sulla scena sulle note di Omar Bandinu e Fabio Coronas con la regia di Giovanni Carroni per un’ironica riflessione sulle dinamiche di coppia e sulle complicazioni della vita a due. Storie d’amore e amicizia offrono lo spunto per approfondire vari aspetti di una relazione, tra il rischio della routine e le discussioni infuocate, la volontà di rimettersi in gioco e la capacità di sdrammatizzare le piccole e grandi tragedie del quotidiano. «“Frammenti Rosa” è uno spettacolo vivace sulle donne che sanno ridere di se stesse e che fanno ridere» sottolinea l’autrice – «dove la vicinanza che si crea con il pubblico innesca un clima di divertimento condiviso e crescente complicità».

Cronache di una rivoluzione – venerdì 6 agosto alle 20.30 – con “Su Connottu” de Il Crogiuolo, con Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, Gisella Vacca e Rita Atzeri (che ha curato anche l’adattamento del testo), per una inedita versione “al femminile” della rivolta contro la Legge delle Chiudende guidata da Paskedda Zau, vedova e madre di dieci figli, nel 1868 a Nuoro. Una mise en espace del dramma scritto dal poeta, romanziere e drammaturgo nuorese Romano Ruju, già portato in scena con successo dalla Cooperativa Teatro di Sardegna nell’allestimento firmato dal regista Gianfranco Mazzoni e impreziosito dalle “ballate” di Francesco Masala, per riscoprire una pagina emblematica della storia dell’Isola: la sollevazione popolare in difesa dei diritti dei più poveri, per la cui sopravvivenza era fondamentale l’uso comune delle terre pubbliche che l’amministrazione intendeva mettere all’asta e che sarebbero finite nelle mani di una élite.

Finale in musica – giovedì 12 agosto alle 20.30 – con “Sardigna caput mundi”, il nuovo progetto della cantante Claudia Aru per un ideale viaggio intorno al mondo sul filo delle note: la lingua sarda e le storie di vicinato insieme alla storia dell’Isola si intrecciano alle sonorità e ai ritmi di diverse regioni del pianeta, dal Delta Blues del Mississipi fino all’Estremo Oriente, dall’Africa al Centro America. Sul palco il Claudia Aru Quartet che schiera – accanto a Claudia Aru (voce) – Simone Soro al violino, Simone Sassu al pianoforte e Matteo Demuro alla chitarra, per un gioco di liberi accostamenti tra il tango argentino, il manouche francese e lo swing newyorkese, i ritmi africani, le sonorità indiane e ancora le pronunce giapponesi e l’allegria dissacrante messicana. «Un concerto che vuole essere un’esperienza multisensoriale per rompere gli indugi e riprendere, in qualche modo, a vivere» – spiega l’artista: «la Sardegna diventa così l’ombelico del mondo per riabbracciarlo, per aprirsi, per crederci di nuovo, per contaminarsi e contaminare».

Mase, Piccolo Principe day: ingressi scontati

ALGHERO - Martedi 29 giugno è il “Piccolo Principe Day”. L'iniziativa, lanciata l’anno scorso in Francia, è stata ideata per celebrare il centoventesimo anniversario dalla nascita di Antoine de Saint-Exupéry, nato il 29 giugno 1900 a Lione. Questa data viene ricordata in tutto il Mondo, dove si rende omaggio al capolavoro dello scrittore, Il Piccolo Principe, pubblicato per la prima volta nel 1943. Anche il M.A.S.E. Museo Antoine de Saint-Exupéry Alghero nel Parco naturale regionale di Porto Conte festeggia questo anniversario e riduce il ticket d'ingresso a 3 euro per gli adulti e sempre gratuito fino ai 12 anni. Nella struttura della Torre Nuova, edificata nel 1572 dagli aragonesi, è raccontata la storia della permanenza dello scrittore francese tra il maggio e luglio del 1944. Il Museo è visitabile dal martedi alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.

Ad Alghero rinasce il complesso di Monte Carru

ALGHERO – Un’odissea a lieto fine. La storia di Monte Carru può essere semplificata così. Una vicenda lunga e travagliata, iniziata a fine anni ‘80, caratterizzata da dolori, fallimenti, abbandono e incuria ma che finalmente rivede la luce in fondo al tunnel. O meglio in fondo alla tholos, perché il lieto fine è anche archeologico. Venerdì scorso – 18 giugno – in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia sono stati presentati i lavori del nuraghe di Monte Carru II in un evento pubblico organizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro.

A scegliere l’inchiostro per scrivere il lieto fine è Botticelli Immobiliare Srl che a luglio 2018 aveva rilevato la proprietà del complesso dopo l’ennesimo fallimento e l’ennesima asta giudiziaria, l’azienda in questo progetto ha messo sul piatto un investimento da circa 30 milioni di euro. Una cifra considerevole destinata a tutto l’insediamento, dalla riqualificazione e realizzazione delle abitazioni ai servizi per la collettività come il nuovo parco comunale archeologico. Ecco uno dei tratti caratteristici dell’attività su Monte Carru: non solo edilizia ma pubblica utilità soprattutto con il nuovo complesso nuragico. Ed è su questo concetto che si sofferma Massimo Calogiuri, Head of Real Estate di Botticelli:

«Siamo fieri di aver contribuito a restituire alla comunità algherese un nuovo e accogliente quartiere residenziale, un luogo immerso nel verde che si affaccia su Capo Caccia e in cui domina una tranquillità unica. Ma soprattutto siamo davvero orgogliosi del lavoro svolto nelle aree verdi pubbliche, in cui abbiamo sovvenzionato la ricerca e gli scavi dei due nuraghi di Monte Carru. Oggi anche grazie al nostro impegno, alla successiva sinergia pubblico-privato e agli impegni che abbiamo seguito in maniera scrupolosa questo sito archeologico vede la luce ed è stato presentato alla collettività. Niente di tutto ciò però sarebbe stato possibile senza l’immenso lavoro svolto dagli esperti della Soprintendenza, dai nostri tecnici e le nostre maestranze che ringrazio davvero di cuore.» I monumenti sono due, uno a est e uno ad ovest del quartiere residenziale in aree che sono già state cedute al Comune di Alghero. Tra i due sicuramente è quello di Monte Carru II, a est, ad essere più interessante dal punto di vista archeologico. Diego Masala, l’architetto algherese che per conto di Botticelli ha seguito il restauro e messa in sicurezza ne è convinto e racconta come si sono svolti i lavori: «Il nuraghe di Monte Carru II è facilmente raggiungibile percorrendo un sentiero di un centinaio di metri che si sviluppa dal parcheggio. I lavori sono stati davvero sorprendenti, ci hanno permesso di capire la reale entità del sito, molto più importante e complesso di quello che ci si aspettava e di cui vi era traccia nelle fonti. Non solo, abbiamo anche trovato dei reperti di rarissima importanza e individuato soluzioni costruttive non così comuni. Siamo davanti ad una scoperta davvero di straordinario valore forse unica in tutta la Sardegna.»

Il nuraghe a cui si riferisce Puddu è un monotorre in trachite costituito da una tholos residua di 17 filari la cui altezza interna di 3,35 metri, è privo della chiusura sommitale e ha un corridoio visibile dall’esterno della struttura, un vano scala e, nella camera centrale, tre profonde nicchie, delle quali una con sviluppo a “L”. A seguire i lavori del sito nuragico sono un gruppo di esperti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. La direzione scientifica è stata affidata al Gabriella Gasperetti, il responsabile dell’intervento è Mario Paddeu con la consulenza tecnico-scientifica a firma di Alessandra Lafragola e Luca Doro.

Il lieto fine per questa zona abbandonata della città è davvero arrivato, non più degrado e fallimenti ma un presente fatto di vita familiare e domestica, sviluppo turistico e attività storico-archeologiche. Un quartiere in cui la comunità di Alghero può guardare al futuro senza mai dimenticare le proprie radici e imparare dagli errori: così la Riviera del Corallo cresce economicamente e culturalmente.

“Ai margini della notte”, sabato si parla di Cina

ALGHERO – Ritorna per la XIV edizione la rassegna letteraria “Ai margini della notte. Libri e autori in città”. L’appuntamento estivo atteso e divenuto un must dell’estate algherese che ha garantito qualità letteraria e un panorama sulle ultime uscite editoriali è, anche quest’anno, presentato dalla Libreria Il Labirinto Mondadori, dall’associazione Alghenegra con la Fondazione Alghero e il Comune di Alghero.

Sette le date in programma in città cui si aggiungeranno le tre date previste al Museo della Tonnara di Stintino. Da Luca Telese a Bianca Pitzorno, tanti gli autori che accompagneranno l’estate cittadina tra il Giardino del Museo del Corallo e Villa Mosca.
Nata da un’intuizione di Vittorio Nonis, la rassegna ha raccontato la letteratura dell’ultimo decennio e anche quest’anno aprirà con una tematica internazionale da prima pagina. Con il volume di Filippo Santelli “La Cina non è una sola. Tensioni e paradossi della superpotenza asiatica”, sabato 26 giugno alle ore 19 il Giardino del museo del Corallo ospiterà la prima serata de Ai margini della notte.

Filippo Santelli, giornalista de La Repubblica racconterà i suoi anni da corrispondente da Pechino, dal 2018 al gennaio 2021, dialogando con la collega di testata Cristina Nadotti. Santelli racconterà la Cina di Wuhan prima del lockdown, lo sviluppo dell’epidemia Covid-19 e le proteste per la democrazia di Hong Kong.

L’attuale vicecaporedattore dell’Economia spiegherà come “per comprendere davvero questo Paese e le sue prospettive bisogna conoscere le «tante Cine» che oggi convivono dietro l’apparente compattezza”. L’accesso alle serate è su prenotazione e i posti saranno numerati. Si raccomanda l’uso della mascherina, il distanziamento e l’igienizzazione delle mani. Per prenotare è possibile chiamare al tel.079980496 o mandare una mail a labirintoalghero@gmail.com

Apre a Fertilia l’ecomuseo sull’esodo giuliano

ALGHERO – Sabato 12 Giugno, alle ore 11:00 ad Alghero (Fertilia), presso Viale Porto Conte n°19, verrà inaugurato il primo Ecomuseo dedicato all’esodo Giuliano-Dalmata, alla storia di Fertilia e della sua comunità. L’ecomuseo Egea prende il nome da Egea Haffner, la “Bambina con la valigia”: il volto icona del dramma delle foibe e dell’esodo. Egea, che ha partecipato all’evento di presentazione dell’Ecomuseo svoltosi il 1 Febbraio 2020, donerà quella stessa foto al Museo. Il padiglione delle Ex Officine sarà il primo ad essere inaugurato. Situate sulla riva dello Stagno del Calich, le Ex Officine furono uno dei luoghi centrali nella ricostruzione di Fertilia durante il secondo dopoguerra, proprio in concomitanza con l’arrivo degli esuli di Istria, Venezia-giulia e Dalmazia. All’evento parteciperanno le istituzioni locali e regionali: il Sindaco Mario Conoci; il Prefetto di Sassari Maria Luisa d’Alessandro; il Presidente del Consiglio Regionale sardo Michele Pais; il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia Piero Mauro Zanin; l’Assessore regionale agli Enti Locali Quirico Sanna; il Sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus; il Direttore della Direzione Regionale Musei Sardegna Francesco Muscolino; i parlamentari Senatore Carlo Doria e Onorevole Salvatore Deidda, l’Assessore algherese con delega alla Cultura Marco di Gangi, il Presidente della Fondazione Alghero Andrea Delogu, il Presidente del Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca e il Direttore del Parco Mariano Mariani. E ancora il Presidente della Camera di Commercio di Sassari Stefano Visconti.

Per l’Ecomuseo interverranno invece il Direttore Scientifico Dott. Mauro Rossetto e il progettista Architetto Stefano Govoni. La sera verrà presentato il libro “Rotta 230°, Fertilia e i suoi protagonisti” scritto dal Direttore Organizzativo del museo Mauro Manca. La presentazione del libro sarà seguita da una tavola rotonda moderata dal noto giornalista e scrittore Pasquale Chessa a cui parteciperanno la Responsabile della Soprintendenza Archivistica della Sardegna, Dott.ssa Monica Grossi, il ricercatore Dott. Stefano A. Tedde e Alessandra Sento in rappresentanza della Cineteca Sarda della Società Umanitaria. Proprio la Società Umanitaria ha realizzato un cortometraggio che verrà proiettato durante l’evento. La data del 12 Giugno ha un profondo valore simbolico per la comunità: si tratta del 107esimo anniversario dalla nascita di Don Francesco Dapiran. Guida-simbolo della comunità di esuli, con cui l’associazione Egea, promotrice dell’evento e fondatrice del museo, vuole celebrare tutte le donne e gli uomini che guidarono i 350mila esuli, in un viaggio di rinascita e riscatto.

Parco, riaprono i musei. Mase sempre visitabile

ALGHERO – Da martedì 1 Giugno, gli spazi museali di Casa Gioiosa sono nuovamente visitabili. Riaprono i battenti, come viene illustrato da ExplorAlghero, il Museo della Memoria carceraria, il museo dedicato alle opere del maestro Elio Pulli e il Parco tematico sul Piccolo principe. Oggi, Festa della Repubblica, e tutti i sabati e le domeniche, sarà aperto anche l’Emporio dei prodotti del Parco. Inoltre, dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.30, è sempre fruibile anche il MASE, il museo dedicato ad Antoine Sant’Exupéry. Gli orari rimarranno gli stessi per il week-end. Il ticket è di 5euro per gli adulti e gratuito fino ai 12 anni.