Catalano di Alghero nelle scuole: è legge

CAGLIARI – “Dopo 21 anni la Sardegna ha una nuova legge sulla lingua sarda e algherese. Un cammino laborioso, iniziato 3 anni fa e conclusosi a fine giugno con l’approvazione della nuova norma in tema di Disciplina delle politiche linguistiche, che mi ha visto impegnato in Consiglio regionale a combattere contro le tante contraddizioni e contrapposizioni nella maggioranza politica che governa la Regione Sarda”. E’ il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, a commentare la positiva notizia dell’approvazione della legge sulle lingue catalana di Alghero e Sarda.

“La proposta di legge originaria non lasciava spazio al catalano di Alghero, però grazie al lavoro di gran pregio scientifico di Òmnium Cultural de l’Alguer ed in particolare del suo Presidente, Stefano Campus e della Vicepresidente Carla Valentino ed ai consigli di Guido Sari, e con la collaborazione del collega on. Raimondo Cacciotto che aveva appena fatto il suo ingresso in Consiglio Regionale abbiamo dato la giusta dignità alla nostra lingua”.

“Come ho evidenziato lo scorso 19 luglio, durante l’incontro pubblico organizzato dall’Òmnium Cultural de l’Alguer e tenutosi nella Sala Consiliare del Comune, alla presenza dei rappresentanti politici algheresi, la nuova Legge definisce i principi stabiliti dalla Legge statale 482/99, e grazie ai numerosi emendamenti (inizialmente 47) che ho presentato in Consiglio regionale, che hanno tratto origine dal gran lavoro di Òmnium Cultural, sono stati introdotti principi di tutela e valorizzazione importanti per il catalano di Alghero che non erano presenti nella proposta di legge originaria”.

“Innanzitutto, contrariamente alla lingua sarda che non possiede uno standard linguistico e una norma ortografica, grazie ad un emendamento proposto da noi, per il catalano di Alghero si fa riferimento allo standard già in uso nel Comune di Alghero (ovvero al “Català de l’Alguer: criteris de llengua escrita model d’àmbit restringit de l’alguerés ”. Documento a cura di Luca Scala approvato nel 2003 dall’Institut d’Estudis Catalans). Un altro aspetto importante inserito nella nuova legge, grazie a detti emendamenti, riguarda l’attestazione di conoscenza della lingua di livello C1 (secondo il quadro Comune Europeo di Riferimento, QCER), che devono avere i docenti scolastici e gli operatori di Sportello Linguistico, che, nel caso del catalano di Alghero, viene rilasciata da riconosciuti e qualificati Istituti di lingua e cultura catalana attraverso l’Università di Sassari”.

“La nuova legge definisce, inoltre, l’uso della lingua minoritaria all’interno degli uffici della regione e delle amministrazioni comunali, sia per ciò che riguarda il personale ma anche negli atti amministrativi ed all’interno degli organi collegiali. Uno dei 47 emendamenti presentati su sollecitazione di Stefano Campus, Carla Valentino e Guido Sari, non approvato dal Consiglio Regionale, proponeva che negli aeroporti sardi gli annunci dei voli venissero fatti anche in lingua sarda ed in quello di Alghero in algherese: un tema carissimo al nostro concittadino, scomparso dieci anni fa, Rafael Caria”.

“Per quanto riguarda l’insegnamento nelle scuole, a partire dalle scuole dell’infanzia e fino alle scuole secondarie, vengono definiti i principi già stabiliti dalla Legge statale 482/99, ossia l’insegnamento del catalano di Alghero in orario curriculare, 2 o tre ore settimanali, che potrà essere inserito dalle istituzioni scolastiche nei relativi programmi educativi. È importante precisare che l’insegnamento della lingua minoritaria non è materia obbligatoria, bensì dovrà essere esercitata la scelta al momento dell’iscrizione. La Regione sarda sosterrà finanziariamente le istituzioni scolastiche che inseriscono nella programmazione l’insegnamento della lingua e/o l’utilizzo veicolare del catalano di Alghero”.

“Ora si tratta di lavorare tutti insieme per l’obiettivo comune, lasciando da parte inutili personalismi e fantasiose primogeniture. Siamo convinti che per combattere il processo di estinzione della nostra lingua e per promuoverla e valorizzarla sia necessaria la collaborazione di tutti”.

Nella foto Alghero

S.I.

Palmavera, nuova scoperta: incontro

ALGHERO – Avviato quest’anno per celebrare in particolare l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, il programma “Alghero per l’Archeologia”, come dice il titolo, è il manifesto che il Comune ha voluto assumere come impegno della Città di restituire quanto ricevuto dalla storia. Con questa linea guida si presentano i prossimi appuntamenti, presso la sala mosaico del museo della città, con una ricca proposta di argomenti di straordinario interesse. Venerdì 6 luglio (ore 18.30) è prevista la conferenza “Il Progetto di Restauro del nuraghe Palmavera”, presentata da Gabriella Gasperetti (funzionario ABAP), Patrizia Tomassetti (architetto del Segretariato Regionale MiBact), in collaborazione con l’archeologo Luca Doro e l’Ingegnere Alberto Luciano, che illustreranno l’importante lavoro di salvaguardia che sta interessando proprio in questi giorni uno dei più significativi lasciti dell’architettura nuragica. Interverranno la Dott.ssa Patricia Olivo (Segretario regionale del MiBACT per la Sardegna) ed il Dott. Francesco di Gennaro (Soprintendente ABAP per le province di Sassari e Nuoro). Durante la conferenza si parlerà anche della straordinaria scoperta degli attuali lavori di restauro che hanno consentito l’individuazione di una terza torre, che cambia radicalmente la storia del nuraghe (di seguito il link del sito del Segretariato regionale che ha annunciato la notizia http://www.sardegna.beniculturali.it/it/393/notizie/18355/il-restauro-del-nuraghe-palmavera-rivela-una-sorpresa).

Sabato 7 luglio (ore 17.00) è la volta della conferenza dal titolo “ Potpourri Sant’Imbenia: dallo scavo alla scienza”, in cui il prof. Marco Rendeli dell’Università degli studi di Sassari, con la collaborazione di una squadra di rinomati studiosi (L. Sanna, F. Taccetti, E. Fiorini, M. Clemenza, S. Nisi, M. Ferrante, V. Sipala, P. Oliva, B. De Rosa, A. Santoriello, F. Nunez Calvo), ci introdurrà nel mondo continuamente sorprendente del nuraghe di S. Imbenia, guardiano della baia di Porto Conte. Interverranno il dott. Francesco di Gennaro (Soprintendente ABAP) e la dott.ssa Gabriella Gasperetti (resp. tutela archeologica ABAP). A parte gli archeologi (scienziati dell’antichità), importante la presenza dell’eccellenza della ricerca italiana, con i Ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del LABEC (Laboratorio di Tecniche Nucleari Applicate ai Beni Culturali) e LNGS (Laboratori Nazionali del Gran Sasso). La conferenza sarà preceduta da una speciale “overture” con la visita guidata al sito archeologico di S. Imbenia a cura del direttore degli scavi Marco Rendeli, dalle ore 9 alle ore 13. Le conferenze sono presentate dal dott. Pietro Alfonso, archeologo e delegato dell’Ufficio Eventi del Comune di Alghero, con i saluti del Vice Sindaco ed Assessore alle Politiche Culturali, dott.ssa Gabriella Esposito.

Nella foto il Nuraghe Palmavera

S.I.

Istitut d’Estudis Calatans a l’Alguer

ALGHERO – La massima istituzione scientifico-culturale della Catalogna, l’Istitut d’Estudis Calatans, la sera dello scorso mercoledì 20 giugno si è insediata ufficialmente nei locali che la ospitano ad Alghero. Fondato nel febbraio 1907, l’IEC si articola in cinque sessioni tematiche, ventotto società filiali e sei delegazioni periferiche, alle quali si aggiunge ora, come settima, quella algherese presso lo storico Palazzo Serra di Piazza Civica, sede peraltro dell’Assessorato ai Servizi Culturali. Al simbolico taglio del nastro hanno preso parte il Sindaco Mario Bruno, il presidente ed il vicepresidente dell’Istitut d’Estudis Calatans, Joandomènec Ros e Jaume de Puig, il delegato dell’IEC ad Alghero Antoni Torre con i membri e delegati della Secció filologica Francesco Ballone e Notero Piccinini.

Con loro tutti i presidenti e referenti delle associazioni che ad Alghero sono impegnate nella promozione e valorizzazione della cultura e della lingua algherese, da qualche giorno riunite nella Consulta Cívica per les Polítiques Lingüístiques dal Català de l’Alguer. Nel suo discorso introduttivo il Sindaco, dopo aver sottolineato l’importanza della collaborazione con l’IEC, con numerosissime pubblicazioni, importanti studi e progetti all’attivo, ha voluto ricordare Rafael Caria e Antoni Nughes, rivolgendo un ringraziamento agli uffici ed a quanti hanno permesso che l’Institut potesse finalmente avere una delegazione stabile ad Alghero, con l’obiettivo di collaborare con l’Amministrazione comunale e con le altre Istituzioni del territorio offrendo supporto alle associazioni che già da anni lavorano per la lingua catalana nella variante algherese.

“Non è esagerato definire quella attuale una settimana di rilevante importanza per la città, l’associazionismo e la cultura linguistica algherese” ha detto il Sindaco Mario Bruno, incassando con favore il generale rafforzamento dei rapporti con i Paesi catalani, le loro istituzioni e la collaborazione per la crescita, lo sviluppo e la promozione delle politiche culturali e linguistiche. In allegato uno scatto dell’incontro tra il Sindaco di Alghero e i vertici dell’IEC, Joandomènec Ros (presidente) e Jaume de Puig (vice) a Porta Terra, e il link al video caricato sul canale istituzionale del Comune, liberamente condivisibile, con le immagini dell’insediamento della delegazione nella sede di Palazzo Serra.

Nella foto l’incontro del Sindaco coi vertici dell’Istitut

S.I.

Catalano, tutela e lacune| video

ALGHERO – Mentre qui ad Alghero nasce monca e con già polemiche e problemi la Consulta per la Lingua Catalana di Alghero, in Consiglio Regionale si discute la legge per la tutela del Sardo che, grazie all’impegno in primis del consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, con anche il collega del Pd, Raimondo Cacciotto, deve trovare anche spazio per il giusto supporto alla variante appunto del Catalano parlato da inizio 1300, dunque sette secoli, ad Alghero. E’ lo stesso Tedde a rapportare sul lavoro realizzato a Cagliari, non senza sottolineare che nella Riviera del Corallo, con chiare responsabilità dell’attuale amministrazione Bruno, come ricorda il leader regionale azzurro, i legami con la Catalogna siano oramai ridotti al lumicino dimenticando l’importanza di continuare il percorso avviato in passato di sostegno all’avvio di legami commerciali messi in atto dall’allora sindaco Tedde e poi anche dal suo successore Stefano Lubrano. A seguire l’intervista di questa mattina col consigliere regionale di Centrodestra riguardo i lavori nella massima assise regionale.

Nella foto un recente incontro degli ex-sindaci di Alghero per la tutela del Catalano di Alghero e per sostenere la riapertura della sede della Generalitat che, nonostante gli annunci, è ancora chiusa

Consulta monca. Catalogna lontana

ALGHERO – Neanche nata è già monca. La Consulta Cívica per les Polítiques Lingüístiques dal Català de l’Alguer vede già dei problemi e neanche di poco conto che manifestano divisioni sul percorso attuato e su quello da realizzare. Ieri nella sala del Consiglio Comunale si è proceduto all’elezione degli organi della Consulta quale primo passo per il funzionamento dell’organismo.

A parte le normali auto-celebrazioni da parte dell’Amministrazione Bruno rispetto a questo primo step, c’è da considerare, infatti, che tre associazioni compresa la nostra (Omnium cultural, Ateneu alguerés e Salvaguarda del patrimoni historic cultural de l’Alguer) si sono astenuti non sono rappresentati nel comitato direttivo e, soprattutto, non hanno votato Guido Sari che si è dimesso dalla carica di segretario. Quindi, di fatto, questa consulta “è nata col piede sbagliato, anzi senza piede”, come fanno sapere alcuni associati.

Un ennesimo buco nell’acqua che vede inficiare il lavoro di mesi riguardo la costruzione di un percorso unitario riguardante la salvaguardia della lingua e della storia, senza considerare che i rapporti con la Catalogna e Barcellona, in questi mesi, si sono ridotti al lumicino se non addirittura scomparsi dal radar dell’Amministrazione. E questo, per la Città Catalana d’Italia, è un fatto gravissimo.

Nella foto l’incontro in Consiglio per la nascita del direttivo della Consulta

S.I.

Città Regie, Alghero rilancia progetto

ALGHERO – Nella notte fra il 5 e il 6 maggio 1412 l’ultimo Giudice di Arborea Guglielmo III di Narbona, al comando di un esercito composto da francesi e sassaresi, tentò di conquistare la città di Alghero con un manipolo di uomini, ma venne respinto. Da quella memorabile vittoria della popolazione algherese, celebrata con feste popolari, trae spunto il convegno in programma giovedì prossimo, 14 giugno, alle 16,00 al Quarter. La continuità storica delle celebrazioni ed il loro significato popolare sino al XX secolo rappresenta un momento di riflessione attorno al quale rilanciare il progetto condiviso delle “Città Regie”. Il progetto coinvolge sette città della Sardegna: Cagliari, Iglesias, Oristano, Bosa, Sassari, Alghero e Castelsardo, città che in epoca aragonese e spagnola godevano di particolari ed esclusivi privilegi. Il progetto “Le Città Regie” nasce con l’intento di creare un percorso fruibile, incentrato sul recupero e la valorizzazione di un immenso patrimonio storico-culturale delle città della Sardegna, anche al fine di favorire lo sviluppo imprenditoriale nel settore e di contribuire al miglioramento della qualità della vita.

“Alghero è altamente attrattiva grazie anche patrimonio storico e culturale conservato nel suo centro storico – commenta l’Assessora alla cultura Gabriella Esposito – e in questo senso vanno tutte le azioni finora attuate dall’amministrazione, si pensi ai progetti per il recupero del Palazzo Civico di via Columbano, alla valorizzazione di Palazzo Serra con gli uffici culturali e sede della Consulta civica per le politiche linguistiche. Il rilancio dell’accordo tra i comuni città regie della Sardegna darà ulteriore impulso al potenziamento della vocazione turistica legata agli aspetti culturali e architettonici della città”. Il programma delle città regie, nelle sue fasi attuative ha consentito il recupero di edifici, luoghi dell’epoca quali le fortificazioni medievali e il restauro di palazzi storici. Il convegno promosso dal Comune di Alghero e dall’Associazione Onlus TESA rilancia quindi la valorizzazione storica e mette al centro i benefici delle opportunità del percorso strategico.

Nella foto il centro storico di Alghero

S.I.

Nuraghe Flumenelongu, incontro

ALGHERO – Proseguono ad Alghero, nell’ambito della promozione culturale di qualità nel rispetto delle linee del Piano Strategico di recente approvazione che ha individuato nel patrimonio culturale uno dei principali asset per lo sviluppo sociale ed economico del territorio, il ciclo d’incontri sulle eccellenze archeologiche e i progetti in corso. Conferenze organizzate dall’Ufficio Politiche Culturali del Comune di Alghero con la Fondazione Alghero, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro.

In programma questa sera, venerdì 8 giugno, sempre alle ore 18 presso la Sala Mosaico del Museo Archeologico della Città, l’intervento dell’archeologo Graziano Caputa, che presenterà “Il Nuraghe Flumenelongu nella Nurra Algherese: antichi ritrovamenti e nuove ricerche”. Introduce l’archeologo Pietro Alfonso. Altri importanti appuntamenti proseguiranno in date successive, che verranno comunicate con appositi avvisi, a cominciare dalla presentazione del progetto di restauro che a breve interesserà il Villaggio nuragico di Palmavera, a cura dei referenti istituzionali della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro; per continuare con la presentazioni del prof. Umberto Nicosia, docente di scienze della terra dell’Università di Roma “La Sapienza” che illustrerà lo straordinario ritrovamento ed i successivi studi dei resti fossili dell’antenato dei mammiferi ritrovato a Porticciolo; dell’archeologa Alessandra la Fragola, che presenterà le ultime ed intriganti novità sui “Culti traci in Sardegna durante l’età romana dalla Nurra algherese al Campidano: indizi dalle tombe dei bambini ai santuari costieri”.

Dell’archeologo e docente dell’Università di Sassari, Marco Rendeli, che illustrerà le novità sul sito del villaggio nuragico di S. Imbenia, accompagnato dagli interventi dei sui più stretti collaboratori e con contributi di archeologi responsabili di ricerche in altri contesti del Mediterraneo. Inoltre, appuntamento da non perdere, la presentazione della guida del Museo archeologico di Alghero, a cura dei responsabili scientifici, Daniela Rovina e Luisanna Usai, edita dalla Carlo Delfino editore. In allegato la locandina dell’evento.

Nella foto Nuraghe Flumenelongu

S.I.

Poesia, Nemapress a Genova

ALGHERO – Dal 7 al 17 giugno si tiene la 24° edizione del Festival internazionale di poesia di Genova “Parole Spalancate” che è la più grande e longeva manifestazione italiana di poesia, presentata in tutte le sue forme, dai classici alle ultime tendenze, e in rapporto alle altre arti, in particolare musica, cinema, teatro, arti visive. Patron e anima della Manifestazione è Claudio Pozzani, poeta pluripremiato e riconosciuto in tutto il mondo. Proprio in questi giorni è reduce da un viaggio prima in Georgia poi in Canada: la sua poesia si può ben dire che vola!

Tra gli oltre 90 ospiti di “Parole Spalancate” quest’anno, ci saranno, tra gli altri, Maddalena Crippa, il noto conduttore radiofonicoGianluca Nicoletti, il poeta e paroliere storico di Lucio Battisti Pasquale Panella, David Riondino, il grande poeta cileno Raul Zurita, il cantautore Filippo Graziani che farà anche uno speciale omaggio al padre Ivan. Alla sensibilità e lungimiranza di Claudio Pozzani si deve la presenza quest’anno a “Parole spalancate” del Salone dei Resilienti, dal 9 al 10 giugno, una due-giorni dedicata alle Case Editrici e riviste su carta e online che si occupano di poesia in Italia.

La Nemapress , unica casa editrice sarda, sarà presente con la sua vasta produzione di poesia nelle collane “Mignon”, “Calliope”, “Poesia Nemapress”, “Gli Europei”. “La Nemapress ha pubblicato libri di poesia in lingua sarda, in tutte le varianti dell’Isola, compreso il catalano di Alghero, a questo proposito stiamo per pubblicare un secondo volume di liriche di Antoni Canu, poeta pluripremiato e molto noto anche al pubblico di Barcellona”– ha dichiarato Neria De Giovanni-“ ma la poesia Nemapress annovera tra i suoi autori anche poeti nazionali come l’Ambasciatore Daniele Mancini e le scrittrici Anna Manna e Iole Chessa Olivares, l’attrice e performer Ilaria Drago, e poeti internazionali, tra cui il romeno Stefan Damian e il maltese Oliver Friggieri. “.

Nel nutrito programma di presentazioni e reading poetici, domenica 10 nello spazio aperto del Palazzo Ducale dalle 16.30 alle 17.00, la Nemapress, a cura di Neria De Giovanni, presenta tre suoi autori Bruno Rombi, Angelo Sagnelli e Raffaele Ciminelli. Tre voci poetiche di diversi registri tematici e letterari: Raffaele Ciminelli, nato a Genova ma residente a Roma, con “Insolitudine” presenta testi rifllessivi sul valore della vita e rapporto con la natura; Angelo Sagnelli, scrittore di Roma, curatore delle attività culturali dell’Antico Caffè Greco, con “Il tempo è l’energia della materia” affronta concetti anche filosofici e cosmologici; Bruno Rombi, noto scrittore e poeta tabarchino da molti decenni residente a Genova, con “Tsunami” affonda lo sguardo in una tragedia umana e ambientale che ci coinvolge tutti.

Nella foto Claudio Pozzani

S.I.

Premio Maddalon al Pellegrini

SASSARI – «Siete voi giovani studenti il filo di continuità con la grande opera svolta da Eugenio Maddalon nel corso della sua esistenza, un’esistenza spesa interamente al servizio del mondo delle campagne». Con queste parole, venerdì 1 giugno, all’istituto agrario Nicolò Pellegrini ha preso il via la cerimonia di assegnazione del Premio di studio intitolato a Eugenio Maddalon, grande protagonista del mondo dell’agricoltura sarda nel Novecento.

Questa seconda edizione è stata caratterizzata dall’alto numero di partecipanti, ben quarantatré, che coordinati dalle docenti Marialuisa Marongiu e Anna Maria Lamberti, hanno approfondito i temi significativi delle innovazioni tecnologiche, della qualità e della biodiversità, delle nuove responsabilità e speranze di un comparto che rappresenta sempre più un mestiere per i giovani che vogliano ritornare alla terra.

A dare il via all’incontro nei locali del “Museo delle macchine agricole” è stato il dirigente del Pellegrini, Paolo Acone, al quale hanno fatto seguito gli interventi del sindaco di Sassari, Nicola Sanna, del consigliere regionale Luigi Lotto (membro della commissione Agricoltura), dell’assessora all’Istruzione del Comune di Sassari, Alba Canu e del docente universitario di Estimo rurale, Francesco Nuvoli.

Nel corso dell’appuntamento è stata ricordata la figura dell’uomo, del sindacalista e del politico incarnata da Eugenio Maddalon, che più volte è stato definito come esempio di rettitudine e di rara onestà intellettuale, fedele ai valori di giustizia sociale e precursore di un’agricoltura di qualità, maestro e punto di riferimento per tante generazioni di agricoltori e anche per tanti giovani agronomi.

Significativa è stata la presenza della moglie di Maddalon, Paola, e della figlia Grazia, che ha invitato gli studenti a proseguire lungo il percorso tracciato, sottolineando la grande importanza della formazione per un’agricoltura che guarda al futuro. A ricevere il primo premio sono stati, ex aequo, Mauro Meloni con l’elaborato “Sogni dipinti a metà” e Giovanni Matteo Manchia con “Agricoltura di qualità”. I ragazzi, entrambi della VT, da un lato hanno esposto un progetto di ritorno alla terra, pur tra mille difficoltà; dall’altro hanno messo in luce le rilevanze della biodiversità e della sostenibilità.

Il secondo premio è andato, ex aequo, per lavori singoli o di gruppo, ad Andrea Chessa della VTB, a Luciana Biccheddu, Sara Maria Casu, Federica Puddu, Giovanni Galistu della III V, a Hernando Bussu, Francesco Capitta e Andrea Delogu della V TB, a Bardilio Duras della VTB, a Giovanni Antonio Monne della VTB, Enzo Mulas della VT, Andrea Simula e Nicholas Milia della VT, Andrea Mastinu e Antonio Casu della VT, Matteo Sini della VT e Marco Pulina della VTB.

A tutti i partecipanti è stato consegnato un attestato di merito, come riconoscimento dell’impegno profuso nel lavoro di ricerca. L’iniziativa, che mette in rilievo i progetti avviati nella storica “scuola agraria”, è fortemente voluta dalla famiglia Maddalon con l’intento di affidare alle giovani generazioni un messaggio di saperi e passione, per disegnare un’agricoltura moderna in grado di coniugare ricerca e tradizione, specialità ed eccellenza

Nella foto la premiazione

S.I.

Alghero Archeologica, incontri

ALGHERO – Nell’ambito della promozione culturale di qualità nel rispetto delle linee del Piano Strategico di recente approvazione che ha individuato nel patrimonio culturale uno dei principali asset per lo sviluppo sociale ed economico del territorio di Alghero, il Comune (Ufficio Politiche Culturali) con la Fondazione Alghero, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, organizza un programma di conferenze, che sarà introdotto dall’Assessore alle Politiche Culturali e Turistiche, Gabriella Esposito. Si parte mercoledì 30 Giugno alle ore 17.30 presso la sala mosaico del Museo civico: in primo piano le eccellenze storico artistiche del territorio di Alghero e curiosità di altri ambiti.

“Gli Insetti sulla Scena del Crimine e sui resti Archeologici“ il titolo dell’incontro presentato dall’entomologo forense Stefano Vanin. Si prosegue con i prossimi appuntamenti di Venerdì 1 Giugno, alle ore 18, con l’intervento della paleontologa e paleoecologa Maria Rita Palombo, già docente presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dal titolo “Chimere dal passato: elefanti, straordinari abitanti delle isole tra mito e realtà”, dedicato ai ritrovamenti di resti ossei di mammut nani sardi, tra cui anche i reperti provenienti dal territorio di Alghero; quindi, venerdì 8 Giugno, ore 18.00, l’intervento dell’archeologo Graziano Caputa, che presenterà “Il Nuraghe Flumenelongu nella Nurra Algherese: antichi ritrovamenti e nuove ricerche”.

Altri importanti appuntamenti proseguiranno in date successive, che verranno comunicate con appositi avvisi, a cominciare dalla presentazione del progetto di restauro che a breve interesserà il Villaggio nuragico di Palmavera, a cura dei referenti istituzionali della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro; per continuare con la presentazioni del prof. Umberto Nicosia, docente di scienze della terra dell’Università di Roma “La Sapienza” che illustrerà lo straordinario ritrovamento ed i successivi studi dei resti fossili dell’antenato dei mammiferi ritrovato a Porticciolo; dell’archeologa Alessandra la Fragola, che presenterà le ultime ed intriganti novità sui “Culti traci in Sardegna durante l’età romana dalla Nurra algherese al Campidano: indizi dalle tombe dei bambini ai santuari costieri”.

Dell’archeologo e docente dell’Università di Sassari, Marco Rendeli, che illustrerà le novità sul sito del villaggio nuragico di S. Imbenia, accompagnato dagli interventi dei sui più stretti collaboratori e con contributi di archeologi responsabili di ricerche in altri contesti del Mediterraneo. Inoltre, appuntamento da non perdere, la presentazione della guida del Museo archeologico di Alghero, a cura dei responsabili scientifici, Daniela Rovina e Luisanna Usai, edita dalla Carlo Delfino editore.

Nella foto l’assessore alla Cultura, Gabriella Esposito

S.I.