Fipe Sud Sardegna, dati da zona bianca: riaprire tutto

ALGHERO – Come anticipato da Algheronews, contagi e ricoveri in netto in Sardegna non possono non condurre, al più presto, alla “zona bianca”. In questo caso si potrebbero riaprire, sempre in sicurezza, anche i teatri, cinema, fare i concerti con pubblico e soprattutto riaprire bar e ristoranti la sera. Mentre è attesa la posizione delle attività del Nord Sardegna e in particolare della provincia di Sassari (dove le associazioni sul tema paiono troppo silenti), arrivano le parole piuttosto chiare e nette del Fipe Sud Sardegna.

“Deroghe e aperture a macchia di leopardo non aiutano il nostro comparto, fateci aprire anche la sera, i nostri locali sono luoghi sicuri”. L’appello arriva dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna che a pochi giorni dal passaggio dell’Isola in zona gialla, e mentre il combinato disposto tra i numeri del bollettino dell’unità di crisi regionale e della cabina di regia dicono che la Sardegna è quasi da zona bianca, chiede la riapertura delle attività di ristorazione oltre le 18.

“Siamo contenti di poter servire di nuovo ai tavoli i nostri clienti almeno a pranzo, ma questo non basta – dice Emanuele Frongia, rappresentante della categoria – riteniamo che i tempi siano maturi per poter riaprire in totale sicurezza anche la sera. Tutti conosciamo le regole da rispettare, e pretendiamo che tutti le rispettino, chiediamo anche che le autorità preposte svolgano maggiori controlli. Non c’è alcuna evidenza scientifica alla base della decisione di chiusura per le ore di cena. Non ha spiegazioni, quindi, l’accanimento contro i ristoratori i quali stanno continuando a fallire”.

L’associazione di categoria ricorda i dati che arrivano dal report settimanale dell’Istituto superiore di Sanità che determina la definizione delle fasce di rischio per i territori, come l’incidenza settimanale sotto i 50 casi per 100.000 abitanti. “E l’Rt è rimasto al di sotto di 1, tocca lo 0,87 – dice Frongia – non chiediamo un pieno ritorno alla normalità, ma basterebbe un’apertura almeno fino alle 23. In questo modo chi può sfruttare solo il momento della cena in ristorante potrebbe farlo, e la categoria, già fortemente penalizzata, potrebbe cercare in qualche modo l’economia. Non possiamo rimanere a galla. Ripartire significa dare un segnale – inclaza – Oggi che finalmente in Italia viene costituito un ministero sul Turismo, la nostra ripartenza anche serale potrebbe dare un gran contributo anche in vista della stagione turistica”

Ritardi agricoltura, Lega contro Murgia

CAGLIARI – Ancora ritardi nell’erogazione dei contributi in agricoltura, la Lega presenta un’interrogazione all’Assessore Gabriella Murgia “Riceviamo quotidianamente tante segnalazioni da parte di tanti operatori del comparto agricolo ormai esasperati dal perdurare dei ritardi nell’erogazione dei contributi spettanti. Una condizione che non può più essere ignorata e richiede un serio intervento politico oltre che tecnico!” Ad affermarlo Dario Giagoni, primo firmatario dell’interrogazione in esame e presidente del Gruppo Consiliare Lega Salvini Sardegna “Dopo l’istituzione, alle dirette dipendenze dell’Assessore dell’Agricoltura, di una task force, che aveva il compito di snellire e accelerare i procedimenti, e il trasferimento a settembre 2020 delle risorse, per l’erogazione dei contributi ed arretrati fino al 2019, alle Agenzie, entrambe facenti parte della Task Force, Argea e Laore parrebbe proprio che qualcosa si sia inceppato! Pur capendo il particolare momento che viviamo, caratterizzato da una forzata riorganizzazione degli uffici con modalità differenti, prediligendo soprattutto la pratica dello smart working, come forma anche di tutela del lavoratore stesso, non possiamo permetterci di non provare eguale empatia e preoccupazione nei confronti un intero comparto, fondamentale nel quadro economico dell’isola, già tediato da un’annualità critica come quella del 2020.Ciò che chiediamo, dunque, è un intervento risolutorio da parte della Giunta Regionale, affinché venga garantita la piena operatività della Task Force e tempi certi per il disbrigo delle pratiche arretrate e la liquidazione dei contributi alle aziende del comparto agricolo, nonché azioni risolutive che pongano fine agli innumerevoli disservizi a livello informatico, emersi con sempre maggior forza nell’ultimo periodo.” Conclude il leghista

Coldiretti, cibo locale per le famiglie indigenti

ALGHERO – Trecentocinquanta pacchi della solidarietà saranno distribuiti da Coldiretti Sardegna alle famiglie indigenti. Si tratta di pacchi di prodotti agroalimentari rigorosamente Made in Italy provenienti dalle aziende agricole, che già da Natale vedono impegnata in tutta Italia la Coldiretti in collaborazione con Campagna Amica nella distribuzione alle famiglie indigenti. Iniziativa che ha visto questa mattina la presenza a Sant’Agostino del Sindaco Mario Conoci, degli assessori Giorgia Vaccaro e Maria Grazia Salaris e dei referenti locali della Coldiretti tra cui Vittorio Cadau e Monica Todde.

Una iniziativa in linea con il messaggio di Papa Francesco inviato nei giorni scorsi alla Coldiretti durante l’annuale assemblea in cui ha incoraggiato “a percorrere e ad intraprendere sempre nuove strade nella via della carità e della solidarietà per una risposta globale e più vera al fenomeno della povertà e della disuguaglianza fra i popoli, soprattutto in questa fase cruciale della Storia mondiale”. Coldiretti, insieme a Fondazione Campagna Amica e ai suoi agricoltori fin da marzo ha messo in campo una larga rete di solidarietà. Una delle principali azioni è stata, sempre attiva nei mercati di Campagna Amica, è “la spesa sospesa del contadino”, la possibilità per i clienti dei mercati contadini di Campagna Amica di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. Ma sono state messe in atto altre azioni solidali anche in collaborazione con altre associazioni, piuttosto che con professionisti e altri settori economici.

Ultima in ordine di tempo la consegna dei pacchi solidali: 350 di circa 35 kg l’uno per un totale di oltre 12mila kg contenenti pecorino, parmigiano, fagioli, lenticchie, olio extravergine di oliva, latte, passata di pomodoro, arance, prosciutto, salame, miele, saranno distribuiti, grazie alla intercessione dei responsabili ecclesiastici di Coldiretti alle famiglie in difficoltà economica. Circa 35  prodotti agroalimentari provenienti direttamente dai produttori

Bussu direttore della Cantina di S. M. La Palma

ALGHERO – La Cantina Santa Maria La Palma, grande azienda cooperativa di Alghero e una delle realtà più importanti del mondo del vino sardo, annuncia l’arrivo di un nuovo Direttore Generale. La scelta è andata su un giovane professionista sardo, di talento e visione internazionale: Simone Bussu, 42 anni, manager con alle spalle una formazione di alto livello ed esperienze presso grandi realtà nazionali e ed estere. Dopo la laurea in marketing ed economia all’Università Bocconi di Milano, Bussu ha proseguito gli studi in Inghilterra e negli Stati Uniti, presso la Hult Business School di Boston. Terminata l’esperienza accademica ha fatto esperienza e lavorato come manager per importanti realtà tra cui Deloitte, Barabino & Partners, Buondì Bistefani e Lactalis, sino alla più recente esperienza in Sardegna con la CAO Formaggi.

«Sono felice di trovarmi qui e ringrazio la Cantina Santa Maria La Palma per aver deciso di puntare su di me, sulla mia figura e su un percorso di crescita basato su una visione del futuro che comprenda importanti progetti e aspirazioni», evidenzia il neo Direttore Simone Bussu. «La Cantina Santa Maria La Palma è un’azienda d’eccellenza, un’autorevole realtà del territorio di Alghero e di tutta la Sardegna. Porterò qui la mia cultura fatta di lavoro, umiltà e sacrificio: la mia volontà è quella di accompagnare l’azienda in un percorso di crescita sul solco degli importanti risultati avuti in questi anni, mettendo le persone al centro, partendo dal valore dei soci sino a quello di tutta la squadra fatta da dipendenti e collaboratori».

«La scelta di Simone Bussu», sottolinea Mario Peretto, Presidente della Cantina Santa Maria La Palma, «è una scelta condivisa con tutto il CDA, realizzata nel pieno interesse dell’azienda e dei nostri soci. Una figura giovane, capace, dall’ottimo curriculum e dotata di ottime capacità personali e relazionali. La sua selezione è frutto della nostra volontà di continuare a puntare sulla competenza e su una visione ampia, capace di guardare positivamente al futuro e alle sue opportunità, per andare avanti nel processo di crescita avviato in questi anni: perché la crescita non può che passare dalle persone e dalla competenza delle stesse, su cui abbiamo scelto ancora una volta di investire. Credo e crediamo che Simone Bussu rappresenterà un importante valore aggiunto per la nostra realtà e vogliamo fargli ancora una volta gli auguri e un grande in bocca al lupo per il lavoro che lo aspetta e per le grandi sfide che saremo chiamati ad affrontare, insieme, come una grande famiglia».

Una grande famiglia che rappresenta un intero territorio, dalle campagne di Alghero in poi: è questo il tratto distintivo che accompagna la Cantina Santa Maria La Palma, cooperativa raccoglie oltre 300 soci viticoltori ed è un’azienda leader del settore vini: produce ogni anno oltre 5 milioni di bottiglie – tra cui i grandi marchi Aragosta e Akènta – distribuite in Sardegna e nel mercato nazionale e internazionale. Una realtà che è pronta a continuare il suo percorso di crescita, fiera di poter rappresentare Alghero e la Sardegna nel mondo.

Isola arancione, Cambiamo: rischio sociale

CAGLIARI “La situazione in Sardegna è oramai insostenibile, la gente è vicina alla disobbedienza civile. Il governo deve modificare immediatamente la collocazione della nostra Regione nella fascia arancione, perché in caso contrario anche dal punto di vista dell’ordine pubblico col passare dei giorni la situazione rischia di essere sempre più difficile da tenere sotto controllo.” Lo afferma in una nota il consigliere regionale del gruppo Cambiamo UDC Antonello Peru.

“Il passaggio da fascia gialla ad arancione in una settimana ha messo in ginocchio quasi definitivamente centinaia e centinaia di operatori di diversi settori, da quello della somministrazione di alimenti e bevande a tutti gli altri comparti completamente bloccati dalle restrizioni. 

Reggere un’altra settimana in questo modo è praticamente impossibile. E a questo punto la reazione deve essere immediata e deve vederci tutti uniti. Dall’opposizione in regione mi aspetto che la smetta di cavalcare l’onda della protesta contro la giunta regionale, chi decide ora è il governo nazionale e quel che serve non è una sterile contrapposizione politica ma un fronte comune di tutti i sardi. 

Il mio appello è rivolto anche al Tar: la regione ha presentato ricorso, il Tribunale amministrativo si riunisca prima possibile e si esprima subito su una questione di importanza vitale.

La Sardegna ha i parametri tra i più bassi in Italia, rimane arancione nonostante una situazione che in questo momento non necessita di restrizioni come quelle adottate. Il governo dal canto suo non può continuare ad assumere decisioni insensate, dettate solo da interpretazioni che sanno di burocratese, anche davanti all’evidenza di dati e parametri. 

E in tutto questo contesto si continua anche a vedere un comportamento nei confronti della Sardegna discriminatorio. Evidentemente per il governo ci sono regioni di serie A e regioni di serie B, e questo è un fatto che non può più essere accettato.  Viviamo da sempre una condizione penalizzante legata all’insularità che mette il freno alla opportunità di sviluppo della nostra Regione, a questo dobbiamo aggiungere un governo che con le sue scelte insensata calpesta la nostra autonomia e peggiora ulteriormente la nostra situazione dal punto di vista economico e soc

Io apro sud Sardegna e Chessa: subito zona gialla

CAGLIARI– “Condivido le preoccupazioni e le richieste degli imprenditori che operano nel settore della ristorazione, dello sport e dello spettacolo, che da tanto tempo sono costretti ad aperture limitate. La Sardegna deve essere subito riclassificata in ‘zona gialla’, consentendo a questi lavoratori di riaprire le proprie attività e tutelare il proprio lavoro, evitando ulteriori penalizzazioni”. Lo ha detto l’assessore regionale del Commercio, Gianni Chessa, questa mattina, durante l’incontro in Assessorato coi rappresentanti del comitato “Io apro” del Sud Sardegna, composto da proprietari di bar, pizzerie, ristoranti e palestre.

“Queste attività, che hanno fatto investimenti ingenti per mettersi in regola e rispettare le regole del distanziamento e della sanificazione dei locali, ora si trovano in grosse difficoltà per le scelte del Governo nazionale, mentre servono più controlli e più prevenzione – ha aggiunto l’assessore Chessa – A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, molte attività sono in pesante difficoltà e rischiano di non riaprire più. Come Regione vogliamo tutelare il commercio, settore fondamentale del nostro sistema produttivo, affinché la nostra Isola non sprofondi in una ancora più grave crisi socioeconomica”.

Danni maltempo, sostegno alle imprese agricole

CAGLIARI – “Non abbiamo mai fatto mancare il sostegno agli agricoltori sardi nell’anno che si è appena concluso, caratterizzato oltre che da un’emergenza sanitaria senza precedenti da una serie di eventi meteorologici avversi, e in alcuni casi tragici, che hanno causato pesanti danni nelle nostre campagne. E siamo pronti a intervenire anche adesso con risorse concrete per aiutare le aziende messe in ginocchio dagli allagamenti dovuti alle ultime abbondanti piogge”. Lo dichiara l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che fa il bilancio delle misure messe in campo a favore delle aziende del comparto rispondendo ad alcune sollecitazioni di organizzazioni di categoria ed esponenti politici.

“Nel corso di tutto l’anno ma con particolare gravità a partire dallo scorso marzo la Sardegna è stata colpita da eventi climatici avversi di intensità eccezionali – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – e le piogge abbondanti che tanti allagamenti e danni alle produzioni in campo hanno causato sono ancora in corso. Conosciamo la tragicità in particolare di quanto è accaduto a Bitti con il triste bilancio dei morti e i danni che il paese ha subito. Anche l’agricoltura ha pagato e sta pagando gli effetti di un clima particolarmente avverso, con danni alle strutture e alla produzione agricola”.

Per quanto riguarda gli eventi del 28 novembre scorso, con una delibera adottata il giorno stesso, la Giunta ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e di eccezionale avversità atmosferica e ha dato mandato alla Protezione civile regionale e all’assessorato dell’Agricoltura di procedere per le verifiche dei danni subiti e per i primi urgenti interventi. Oltre al territorio di Bitti sono stati registrati pesanti danni anche nell’Oristanese e nella Valle del Cedrino.

“Per far fronte alle prime urgenti necessità del comparto agricolo per quanto avvenuto lo scorso 28 novembre – precisa l’assessore Murgia – sono stati stanziati con la legge regionale 30 del 15 dicembre scorso 10 milioni di euro, già messi a disposizione dell’agenzia Laore che è stata subito incaricata di svolgere gli accertamenti e quantificare i danni subiti dalle aziende agricole. Siamo in attesa in questi giorni di conoscere gli esiti delle attività svolte dall’Agenzia anche a fianco della Protezione civile regionale”.

Le risorse individuate con la legge 30, aggiunge l’assessore, “non sono sufficienti a far fronte alla portata dei danni subiti dalle imprese agricole sarde e dovranno esserne quindi individuate delle altre in sede di definizione della legge di stabilità 2021. Tutto ciò in un quadro normativo comunitario, nazionale e regionale orientato ormai da tempo a superare gli aiuti di tipo compensativo ex post, che riescono a compensare solo in minima parte i danni subiti, sostenendo di quelli di tipo assicurativo ex ante per la gestione del rischio in agricoltura da avversità atmosferiche, fitopatie ed epizoozie”. Per queste ultime finalità è operativa un’apposita misura del Psr nazionale, la 17.1, che agevola la sottoscrizione di polizze assicurative per il raccolto, gli animali e le piante con contributo fino 70% della spesa ammessa.

L’assessorato dell’Agricoltura, che già sostiene il sistema delle assicurazioni anche con risorse del bilancio regionale, sta poi approfondendo l’ipotesi di costituire un apposito fondo rotativo che consenta di sostenere finanziariamente le imprese, che con il sistema previsto dalla Misura 17.1 sono costrette ad anticipare l’intero importo della polizza e recuperare il contributo previsto oltre un anno dopo. “Tuttavia – evidenzia Gabriella Murgia – le difficoltà per attivare un fondo rotativo di questo tipo non sono poche, a partire dalla base normativa regionale che dev’essere interamente definita, non esistendone al momento alcuna, e della dotazione finanziaria da prevedere che non potrà essere inferiore ad almeno 20 milioni per rendere lo strumento efficace, per arrivare poi alla individuazione del soggetto gestore del fondo stesso”.

Nei giorni seguenti si sono registrati altri eventi meteorologici di forte intensità. “Le forti precipitazioni hanno purtroppo proseguito la loro opera e ulteriori danni alle produzioni agricole sono stati segnalati nelle zone ricadenti soprattutto nei Comuni di Santa Maria Coghinas, Viddalba e Valledoria, nelle campagne di Alghero e Olmedo e nell’Oristanese, e in altre zone della Sardegna. Anche in quest’ultimo caso è stato dato subito incarico all’agenzia Laore che procederà alle verifiche non appena le ulteriori persistenti piogge cesseranno e sarà possibile svolgere gli accertamenti in condizioni di sicurezza. Per quest’ultimi danni si daranno le prime immediate risposte con le risorse disponibili – conclude l’assessore Murgia – per poi andare a integrare il fabbisogno con la legge di stabilità 2021 in corso di predisposizione da parte della Giunta”.

Per quanto riguarda gli eventi del 28 novembre scorso, con una delibera adottata il giorno stesso, la Giunta ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e di eccezionale avversità atmosferica e ha dato mandato alla Protezione civile regionale e all’assessorato dell’Agricoltura di procedere per le verifiche dei danni subiti e per i primi urgenti interventi. Oltre al territorio di Bitti sono stati registrati pesanti danni anche nell’Oristanese e nella Valle del Cedrino.

“Per far fronte alle prime urgenti necessità del comparto agricolo per quanto avvenuto lo scorso 28 novembre – precisa l’assessore Murgia – sono stati stanziati con la legge regionale 30 del 15 dicembre scorso 10 milioni di euro, già messi a disposizione dell’agenzia Laore che è stata subito incaricata di svolgere gli accertamenti e quantificare i danni subiti dalle aziende agricole. Siamo in attesa in questi giorni di conoscere gli esiti delle attività svolte dall’Agenzia anche a fianco della Protezione civile regionale”.

Le risorse individuate con la legge 30, aggiunge l’assessore, “non sono sufficienti a far fronte alla portata dei danni subiti dalle imprese agricole sarde e dovranno esserne quindi individuate delle altre in sede di definizione della legge di stabilità 2021. Tutto ciò in un quadro normativo comunitario, nazionale e regionale orientato ormai da tempo a superare gli aiuti di tipo compensativo ex post, che riescono a compensare solo in minima parte i danni subiti, sostenendo di quelli di tipo assicurativo ex ante per la gestione del rischio in agricoltura da avversità atmosferiche, fitopatie ed epizoozie”. Per queste ultime finalità è operativa un’apposita misura del Psr nazionale, la 17.1, che agevola la sottoscrizione di polizze assicurative per il raccolto, gli animali e le piante con contributo fino 70% della spesa ammessa.

L’assessorato dell’Agricoltura, che già sostiene il sistema delle assicurazioni anche con risorse del bilancio regionale, sta poi approfondendo l’ipotesi di costituire un apposito fondo rotativo che consenta di sostenere finanziariamente le imprese, che con il sistema previsto dalla Misura 17.1 sono costrette ad anticipare l’intero importo della polizza e recuperare il contributo previsto oltre un anno dopo. “Tuttavia – evidenzia Gabriella Murgia – le difficoltà per attivare un fondo rotativo di questo tipo non sono poche, a partire dalla base normativa regionale che dev’essere interamente definita, non esistendone al momento alcuna, e della dotazione finanziaria da prevedere che non potrà essere inferiore ad almeno 20 milioni per rendere lo strumento efficace, per arrivare poi alla individuazione del soggetto gestore del fondo stesso”.

Nei giorni seguenti si sono registrati altri eventi meteorologici di forte intensità. “Le forti precipitazioni hanno purtroppo proseguito la loro opera e ulteriori danni alle produzioni agricole sono stati segnalati nelle zone ricadenti soprattutto nei Comuni di Santa Maria Coghinas, Viddalba e Valledoria, nelle campagne di Alghero e Olmedo e nell’Oristanese, e in altre zone della Sardegna. Anche in quest’ultimo caso è stato dato subito incarico all’agenzia Laore che procederà alle verifiche non appena le ulteriori persistenti piogge cesseranno e sarà possibile svolgere gli accertamenti in condizioni di sicurezza. Per quest’ultimi danni si daranno le prime immediate risposte con le risorse disponibili – conclude l’assessore Murgia – per poi andare a integrare il fabbisogno con la legge di stabilità 2021 in corso di predisposizione da parte della Giunta”.

Crisi, la Sardegna rischia di perdere la ripresa

CAGLIARI – La Sardegna rischia di mancare l’appuntamento con la ripresa del 2021 e di far registrare, nel biennio 2020-2021, uno dei risultati peggiori tra le regioni italiane. Archiviato un 2020 disastroso, l’economia sarda si prepara infatti ad affrontare una fase di ripartenza estremamente complessa e incerta in cui incideranno sicuramente le vulnerabilità strutturali della nostra regione (le forti difficoltà delle piccole e medie imprese, che rappresentano ancora una quota cospicua dell’economia isolana, un’economia poco diversificata, il peso del settore turistico-ricettivo, l’elevata quota di lavoratori precari e stagionali, la maggiore esposizione al rischio liquidità per le imprese, l’alto livello delle importazioni e la concentrazione dell’export nel settore petrolifero). Nel 2021 la ripresa economica potrebbe faticare ad arrivare al +1%, a fronte di una previsione nazionale pari al +3,2%. Guardando al biennio 2020-2021, l’economia sarda potrebbe far registrare uno dei risultati peggiori nel panorama regionale italiano: -8,9% il PIL previsto per il 2021 rispetto al livello del 2019.

È quanto si evince da uno studio della Cna Sardegna che misura l’impatto economico della crisi sulle diverse componenti del Pil regionale. Sebbene l’epidemia abbia colpito più duramente le regioni del Nord Italia, le conseguenze dei diversi lock-down (quello nazionale di aprile, quello su base regionale di novembre e quello intermittente del periodo natalizio) e della compressione della domanda interna lasceranno infatti una profonda cicatrice sull’economia regionale. Nonostante un trimestre estivo migliore delle aspettative – in parte grazie alla tenuta della domanda turistica nazionale (tra gennaio e settembre, il calo degli arrivi di connazionali nelle strutture ricettive è stato solo del -2%, contro il -63% degli stranieri) – consenta di migliorare leggermente le previsioni sulla caduta del Pil per il 2020.

Nonostante un trimestre estivo in grado di dare un po’ di respiro a molte attività economiche regionali messe in ginocchio dal lockdown di marzo-aprile”, commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Anche escludendo nuovi lock-down generalizzati e il verificarsi di una nuova ondata epidemica, la nostra regione corre seriamente il rischio di mancare clamorosamente l’appuntamento con la ripresa economica. Guardando alle stime previsionali per il biennio pandemico 2020-2021, l’Isola risulta una delle economie regionali più colpite, alle spalle soltanto di Valle d’Aosta, Trentino Alto-Adige e Toscana. La Regione – continuano Piras e Porcu – apra il confronto con le forze sociali: l’eccezionale e irripetibile occasione fornita dalla contestuale contemporaneità dell’avvio della nuova programmazione Comunitaria (settennio 2021/2027) e la gestione del Recovery Plan devono segnare l’avvio di un serio processo riformatore a cui affidare la mitigazione dei deficit strutturali di cui soffre l’economia isolana”

Bar e ristoranti contro il Governo Conte

ALGHERO – “Il Governo, con le sue bugie e con le sue tasse, ci sta uccidendo: tutti devono sapere quel che accade e, per questo, MIO (Movimento Imprese Ospitalità) Italia ha deciso una serrata di protesta dei locali aderenti”. Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia è una furia: “L’esecutivo si fa beffe del nostro comparto e, dopo la decisione di far aprire bar e ristoranti giovedi 7 e venerdi 8 solo a pranzo, per chiuderli di nuovo il sabato e la domenica, MIO ITALIA ha deciso un’azione forte: la serrata nazionale delle attività. Chiuderemo le serrande ed andremo ad affiggere un cartello, in cui spiegheremo il motivo della protesta contro le decisioni del governo, che ci sta ammazzando economicamente”.

“Denunceremo – sottolinea Bianchini – la mancanza dell’arrivo dei ristori promessi a Natale, la partenza di 50 milioni di cartelle esattoriali e la totale incertezza in cui lavoriamo, a causa delle folli decisioni governative. Non possiamo accettare questo modus operandi singhiozzante perché
Migliaia di aziende stanno per fallire per la mancanza di ascolto e visione, stanno giocando con le nostre vite a causa delle poltrone, infischiandosene di centinaia di migliaia di italiani, ridotti alla fame. Siamo nel caos più totale, è ora che intervenga il Presidente Mattarella”. Marco lombardi (referente MioSardegna): “Un intero settore allo sfascio” La nostra protesta riguarda il continuo “caos” che tutto il comparto sta vivendo da oramai 9 mesi. Ancora al governo non si rendono conto che a ogni lockdown chiudono migliaia di Aziende che aspettano ancora i primi “Ristori”. Noi non siamo Interruttori che potete accendere o spegnere a vostro piacimento. Adesso basta, pretendiamo rispetto”

Infrastrutture, oltre 4milioni al Consorzio Industriale

CAGLIARI – Oltre 4 milioni 700mila euro per finanziare opere infrastrutturali nelle aree di crisi con l’obiettivo di rilanciare le attività produttive e sostenere le imprese.

“Una risposta concreta per alcune aree maggiormente colpite dalla crisi, dove le infrastrutture possono assicurare prospettive di crescita e migliorare la competitività degli insediamenti produttivi e delle aziende di quei territori. Attraverso la realizzazione di una serie di interventi vogliamo contrastare i fattori di svantaggio, così da favorire nuovi processi di sviluppo e il potenziamento dell’occupazione”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando lo stanziamento di 4 milioni 710mila euro a favore di due progetti: Consorzio industriale provinciale di Sassari (4 milioni 160mila euro) per un grosso intervento al depuratore di Porto Torres e Comune di Birori (550mila).

“Un passo importante per la realizzazione di opere necessarie per il rilancio nel mercato delle imprese delle aree industriali in crisi, che chiedono condizioni di parità con quelle dei territori più attrezzati. Un segnale alle comunità in difficoltà, garantendo servizi e condizioni per poter esercitare attività imprenditoriali”, ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili.