ALGHERO – Nuove misure anti-crisi sanitaria ed economica. Commento e spiegazioni da parte del Dott. commercialista Marco Spirito che risponde ad alcune domande del direttore giornalista Stefano Idili. In attesa del nuovo decreto di Aprile, restano ancora molte criticità riguardo soprattutto il mancato arrivo dei fondi per lavoratori, famiglie, imprese e in generale cittadini. Per questo sono anche indispensabile una diffusa programmazione da parte delle Amministrazioni locali che devono, obbligatoriamente, iniziare a pensare alla ripresa graduale delle attività e delle uscite per evitare che si abbatta una crisi più devastante di quella già in atto.
ECONOMIA
MenjAlguer, consuma prodotti sardi. Al Forno la Colomba
ALGHERO – Con la Pasqua che si avvicina, arriva anche l’iniziativa “MenjAlguer” o più in generale “ComprAlguer”. Un progetto facente capo all’associazione Orion che ha come obiettivo quello di diffondere il piacere di comprare prodotti fatti e venduti in Sardegna e in particolare nel territorio algherese che, grazie anche alle borgate, è ricco di produzioni d’eccellenza che vengono poi rivendute da attività in loco. Inutile dire che, pur essendo un progetto già pensato da tempo, oggi acquisisce un significato diverso e molto più importante alla luce di quanto sta avvenendo.
Per adesso, infatti, l’esordio di questa iniziativa sarà sui social e in particolare su Facebook con l’attività “Al Forno” (via Mazzini, Alghero) che promuoverà alcuni prodotti e nello specifico una tipica “Colomba pasquale” fatta in Sardegna (nello specifico a Siligo, tutta con ingredienti sardi) in quello che possiamo definire un “mercatino virtuale”. Il primo prodotto consigliato è una “Colomba” lavorata artigianalmente con 100% di lievito madre, il meglio della ricerca e della selezione di qualità da portare sulle vostre tavole. Visto il numero limitato è opportuno prenotare l’acquisto che può anche essere consegnata a casa (388 87 77 023).
Mercoledi 1 Aprile, alle ore 10, l’esordio di questa iniziativa col titolare di “Al Forno” Fabrizio Carboni, che illustrerà le caratteristiche di questo prodotto. Un’avvio che poi vedrà coinvolte altre imprese e realtà del Territorio che hanno già da tempo condiviso questo percorso come la “Butterfly House”, il Panificio di Cherchi e altre attività. Mercatino e dunque progetto che oltre al virtuale, non appena possibile, con anche il corredo di manifestazioni culturali, musicali e didattiche e in collaborazione con la sezione locale della Coldiretti, diventerà reale nei luoghi che a suo tempo saranno definiti e indicati. Per adesso, mi raccomando, “MenjAlguer” e soprattutto “ComprAlguer” brand che vogliono significare anche una piccola ma importante voglia di rilancio e rinascita del Territorio riferibile ad Alghero (e dunque pure i paesi del circondario) partendo, appunto, dalle nostre eccellenze enogastronomiche.
Crisi attività, proposta “buoni” dal Centrosinistra
ALGHERO – “E’ di questi giorni l’appello delle nostre attività del centro storico ai cittadini perchè non comprino online ma aspettino la loro riapertura per sostenerli in un futuro che temono come non mai”. Cosi i consiglieri di opposizione Ornella Piras, Raimondo Cacciotto, Gabriella Esposito, Mario Bruno, Pietro Sartore, Valdo Di Nolfo e Mimmo Pirisi riguardo la gravissima crisi del commercio e in particolare delle attività del centro storico.
“Ci siamo interrogati e abbiamo pensato: perchè non lanciare una campagna che preveda la possibilità di acquistare dei “Buoni” dalle attvività forzatamente chiuse per dei beni che potranno essere scelti alla riapertura delle stesse?“
“Potrebbe essere un regalo per nostra sorella che compie gli anni in questi giorni: non possiamo uscire per scegliere niente ma le faremo recapitare il Buono che utilizzerà non appena la tempesta sarà passata. Potrebbe essere un buono per del vestiario per quella famiglia che è rimasta senza lavoro e sappiamo avrà difficoltà a comprare i vestiti ai bambini o, semplicemente, un nostro modo per sostenere il nostro negozio / barbiere / ristorante preferito. Un modo per aiutare le nostre aziende in un momento drammatico, far sentire la vicinanza di una comunità che c’è e non vuole lasciare nessuno indietro”.
“Le associazioni di categoria e i direttivi dei vari CCN potrebbero coinvolgere gli operatori e trovare le modalità operative più adeguate mentre l’amministrazione comunale potrebbe coordinare le adesioni degli operatori e finanziare la campagna pubblicitaria per l’iniziativa, non abbiamo dubbi che i media locali sarebbero felici di dare risalto alla notizia”.
Moratoria debiti Pmi, via libera a Roma
ROMA – “La Commissione europea ha approvato la garanzia concessa dallo Stato italiano per sostenere le piccole e medie imprese colpite dall’emergenza del coronavirus con una moratoria dei debiti contratti presso le banche. Un via libera fondamentale a tutela delle PMI travolte dalle perdite di vendite e guadagni”. A darne notizia è la deputata del Movimento 5 stelle Paola Deiana.
“L’obiettivo di questa misura di sostegno adottata dal Governo è alleviare temporaneamente l’onere finanziario che pesa sulle PMI e dare liquidità immediata alle piccole e medie imprese per aiutarle a preservare i posti di lavoro e a proseguire l’attività”, sottolinea la parlamentare. Per assicurare che la misura vada a beneficio soltanto delle PMI travolte dall’emergenza coronavirus, i beneficiari ammissibili devono non aver avuto esposizioni deteriorate prima del 17 marzo 2020 e certificare che la loro attività d’impresa ha risentito degli effetti economici dell’emergenza del coronavirus.
Psr e più credito, urge salvare l’agricoltura
ALGHERO – “La tragica situazione che stiamo affrontando fa presupporre che, purtroppo, accanto all’emergenza sanitaria, si dovrà a puntare, a breve, a risolvere un problema forse ancora più grave e capillare, consistente nella profonda crisi economica che, inevitabilmente, si abbatterà su tutti i territori interessati dalla pandemia”. Ferdinando Manconi, dottore agronomo, interviene a sostegno delle attività agricole e connessa a questo fondamentale comparto.
“Abbiamo, tuttavia, un vantaggio, per quanto risicato: il tempo. Sappiamo per certo che, ineluttabilmente, accadrà ed allora è doveroso mettere in atto, fin da ora, tutte le strategie e le soluzioni che ci possano permettere di arginare, o quantomeno contenere, questa difficoltà. Ragionarci quando sarà superata la pandemia sarà troppo tardi. Le amministrazioni si dovranno far trovare pronte ad accogliere, con strumenti validi, di breve e medio periodo, tutti i settori economico-produttivi compromessi da questa ferma obbligata”.
“Penso a come le recenti politiche agricole abbiano spinto le aziende agricole verso la diversificazione multifunzionale (Agriturismo, fattorie didattiche, agricoltura sociale, solo per citarne alcune) o per l’approvvigionamento a “chilometro zero” -se non per la vendita in azienda. Ma sono oggi proprio queste aziende virtuose a pagare maggiormente il prezzo della crisi, stante la limitazione al transito delle persone ed il crollo del settore turistico”.
“Le stesse politiche ambientali e di rigenerazione urbana hanno orientato molte amministrazioni ad incentivare l’approvvigionamento di materiale vivaistico salvo optare, successivamente, per un necessario ridimensionamento degli interventi contribuendo così alla sofferenza finanziaria cui sono sottoposte le aziende florovivaistiche già in ginocchio per il stop alle vendite dei fiori recisi”.
“Mai, come oggi, abbiamo compreso quanto sia vincolante dipendere da altri per i beni primari, decretando la sopravvivenza di quelle sole realtà della filiera agroalimentare strutturate in piattaforme organizzate per la vendita di carni, frutta e verdura. Si renderà, pertanto, necessario veicolare sovvenzioni proprio alla nostra agricoltura attraverso lo snellimento delle procedure per l’erogazione degli aiuti, l’accesso agevolato al credito, anche attraverso l’attivazione degli strumenti previsti dal Fondo di Solidarietà Nazionale, e la predisposizione di bandi regionali in grado di intercettare le mutate esigenze”.
“Sarà indispensabile istituire fondi ad hoc per la copertura delle garanzie affinché le nostre aziende maggiormente gravate dalla situazione contingente possano comunque procedere alla richiesta delle domande di anticipazione a valere sulle varie misure o provvedere all’avvio di tutti i miglioramenti che si renderanno necessari per l’ottimale funzionamento della filiera. Potrebbe essere addirittura il momento per allentare alcuni lacci normativi non vincolanti e iter autorizzativi al fine di rendere possibile l’ottimizzazione degli strumenti pianificatori e, di conseguenza, l’accesso ai piani di investimento inseriti nel Programma di Sviluppo Rurale (PSR), o per procedere ad una infrastrutturazione che rincorriamo da troppo tempo ma che, troppo a lungo è stata impedita o non incentivata”.
“Le nostre campagne potrebbero originare elevati livelli occupazionali ma è necessario assicurare strumenti e sostegno per avviare e migliorare le attività così da garantire un approvvigionamento agricolo e agroalimentare non solo di qualità – come oggi accade- ma anche numericamente in grado di soddisfare parte del consumo interno ed essere incisivo sul mercato del lavoro”
Florovivaismo in ginocchio, Murgia convochi subito imprese
ALGHERO – In sardegna ci sono circa 2500 imprese medio piccole, con circa 4000 occupati, il florovivaismo ha il più alto rapporto investimento occupato, con un valore di affari di circa 25 milioni di euro, inclusa l’uso delle piante per la costruzione di verde pubblico e privato e incluso l’uso di piante a ciclo annuale Per il decoro e l’arredo urbano. Il protrarsi dell’attuale situazione emergenziale legata alla pandemia del COVID-19, o Coronavirus, sta mettendo a serio rischio la tenuta del florovivaismo sardo, a causa del mercato fermo, del completo azzeramento degli eventi, della chiusura dei mercati ambulanti rionali, ma anche e soprattutto per le numerose disdette provenienti dal mercato delle pubbliche amministrazioni , legate all’utilizzo delle piante nei lavori di abbellimento e decoro urbano. Le associazioni sindacali agricole hanno richiesto nei giorni scorsi alla Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, interventi immediati. La Ministra ha risposto immediatamente all’allarme con queste parole: “Conosciamo le difficoltà del settore e voglio assicurare tutti i florovivaisti e i floricoltori italiani: la situazione che sta soffrendo il comparto è oggetto della massima attenzione e cura. Troveremo rapidamente misure compensative mirate. Nulla andrà perduto né in termini di sostegno immeditato né in termini di prospettiva per le aziende del settore. Quando parliamo di misure per l’agricoltura, parliamo anche di florovivaismo. Che rappresenta una quota significativa e strategica del nostro segmento agricolo, ed è ben presente tra le priorità, compatibilmente con una emergenza e una crisi senza precedenti”.
Anche l’assessore regionale all’agricoltura della Sardegna dovrebbe convocare un incontro con i rappresentanti dei settori florovivaistico e orticolo per discutere dei gravi problemi commerciali che stanno affrontando e per definire delle proposte di intervento da proporre al Governo centrale. In attesa di specifici provvedimenti di sostegno al settore, bisognerebbe invitare le aziende florovivaistiche a quantificare in modo dettagliato e documentato i danni derivati dalla distruzione del prodotto (aziende vivaistiche) o dalla mancata raccolta dello stesso (aziende ortofrutticole e floristiche).
Vittorio Cadau, imprenditore, presidente sezione Coldiretti Alghero
Virus, disastro economico: sostenere la pesca
ALGHERO – “Siamo soddisfatti della rapida risposta che la Giunta Regionale ha dato in questi giorni con le delibere “antivirus” che assicureranno liquidità e sostegno a garanzia delle imprese e dei lavoratori sardi”. Cosi i rappresentanti di Fratelli d’Italia Christian Mulas, capogruppo consigliare, e Marco di Gangi, assessore al Turismo, riguardo la necessità di sostenere il comparto della pesca. Certo non bisogna dimenticare che esiste tra le varie deleghe ci sono anche quella facente capo alla pesca e agricoltura, due settori fondamentali per l’economia algherese.
“In questo momento delicato sono tante le economie colpite. Quando il peggio sarà passato e avremo un quadro più chiaro, sapremo con certezza quanta ricchezza, quanti investimenti e quanti risparmi saranno stati persi per colpa di questa epidemia. Ora che la Politica a tutti i livelli: nazionale, regionale e comunale si sta impegnando nel dare le prime importanti risposte ai cittadini, è fondamentale ascoltare le necessità di tutti i comparti ed iniziare anche a guardare oltre, a pensare al futuro economico della Sardegna confidando che quanto prima l’emergenza virus sia solo un brutto ricordo”.
Tra le categorie che oggi stanno iniziando a pagare un prezzo salato certamente il comparto della pesca, un settore simbolo della nostra comunità e un elemento chiave della filiera economica algherese: è sul pescato e sulla cucina di pesce e dell’aragosta che si regge buona parte della gastronomia locale e su questa puntano le attività della ristorazione, per attirare clienti e creare così ricchezza e lavoro. Essi sono a tutti gli effetti parte di quell’insieme di elementi che costituiscono il valore aggiunto della nostra destinazione turistica nel mercato globale.
“Già oggi i pochi pescatori che escono in mare riescono a vendere solo una minima parte del proprio pescato e le previsioni indicano che quest’anno, per colpa dell’epidemia in corso, tutte le località turistiche affronteranno già dai prossimi mesi momenti assai difficili, con meno turisti e quindi minori consumi. In un triste effetto domino, il danno arriverà a colpire anche chi ogni mattina affronta il mare e spera nella sua generosità per portare nelle cucine degli chef e poi sulle tavole dei clienti del buon pesce”.
Oggi, dopo l’emanazione del Decreto legge del 17/03/2020 n° 18 “Cura Italia “ Il Governo all’articolo 78 prevede lo stanziamento di 100 milioni per una serie di misure a sostegno dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura tra le quali è previsto l'arresto temporaneo dell’attività di pesca.
“Dopo aver sentito alcuni tra i pescatori locali più rappresentativi del comparto che valutano positivamente questa misura ovviamente supportata dalle idonee compensazioni economiche, crediamo sia opportuno che la Regione, cui compete il compito di definire il calendario annuale di pesca, per compensare la sospensione della attività prevista dal citato decreto, prenda seriamente in considerazione di prorogare la pesca dell’aragosta per almeno due mesi rispetto all’attuale termine del 31 agosto”.
“In sintesi l’idea è quella di dare ai pescatori algheresi e sardi la possibilità di continuare la pesca dell’aragosta nei mesi di settembre ed ottobre consentendo loro di recuperare le perdite economiche dei prossimi mesi in un periodo dell’anno in cui si spera le cose vadano meglio e i consumi riprendano vigore; mettiamoli nelle condizioni di lavorare quando questo sarà possibile”.
“In collaborazione e con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Alghero, con i nostri rappresentanti istituzionali e il nostro Assessore all’Ambiente Gianni Lampis, proporremo alla Regione Sardegna di sostenere questa soluzione. In questa fase, ovviamente, è bene non fare promesse irreali, perciò cercheremo insieme a loro e alla Regione le soluzioni possibili: questa è una promessa che possiamo e vogliamo fare”.
Tracollo pesca e agricoltura, urge subito liquidità
CAGLIARI “C’è bisogno urgente di misure di snellimento e sburocratizzazione per accelerare tutti i procedimenti amministrativi, garantendo alle imprese liquidità per far fronte alla crisi. Servono anche interventi concreti per sostenere i prodotti locali nella grande distribuzione e per tutelare quei comparti, dalla pesca al florovivaismo e all’agriturismo, che rischiano di pagare un prezzo altissimo a causa dell’emergenza Coronavirus”. Sono alcune delle richieste che l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, insieme con i colleghi delle altre Regioni, ha rivolto al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, oggi nel corso di una videoconferenza.
“Alla ministra – spiega l’esponente della Giunta Solinas – è stato fornito un documento condiviso nel quale viene rappresentato il peggioramento della situazione del mondo dell’agricoltura e della pesca. Abbiamo ribadito poi la necessità di garantire anticipazioni consistenti per i premi relativi ai pagamenti diretti e misure di anticipazione di altri benefici attesi dalle imprese”. Gli assessori hanno anche chiesto lo slittamento delle prossime scadenze che riguardano il settore vitivinicolo e dell’Ocm dell’ortofrutta e del Programma di sviluppo rurale valutando positivamente lo spostamento al 15 giugno della presentazione delle domande.
“Bisogna estendere subito a tutti i pescatori e gli acquacoltori – aggiunge l’assessore Murgia – i benefici previsti in caso di fermo per lo strascico. Il Ministero ci ha confermato il prossimo fermo temporaneo e non biologico per tutte le tipologie di pesca, annunciando che nei prossimi giorni usciranno i decreti”.
“In questo momento – sottolinea Gabriella Murgia – dobbiamo tutelare le produzioni locali con misure specifiche che ne favoriscano il consumo, anche e soprattutto nella grande distribuzione, perché dall’estero sta continuando ad arrivare una grande quantità di prodotti agroalimentari. In Sardegna la produzione è crollata, mettendo a rischio le nostre principali filiere, come quella dell’agnello Igp, dei prodotti di stagione, dai carciofi alle fragole, e il pescato locale. La ministra ha inoltre confermato il massimo sostegno alle aziende del florovivaismo e dell’agriturismo, così come richiesto a gran voce dagli operatori dei due comparti. Anche la Regione – conclude l’assessore – sta facendo e farà la sua parte per difendere il mondo produttivo, a cominciare dalle misure inserite nel pacchetto ‘Antivirus per il Sistema Sardegna’. Davanti a questa emergenza non lasceremo sole le nostre imprese”. (al
Coldiretti, Solinas sblocchi i fondi Psr e calamità
CAGLIARI – Servono misure straordinarie e lo sblocco immediato dei diversi milioni di euro fermi per dare un poco di ossigeno alle aziende agricole.
E’ l’accorato appello di Coldiretti Sardegna al presidente della Regione Christian Solinas: “denari attesi da anni e bloccati dalla burocrazia, che in questo momento di emergenza sanitaria ed economica sarebbero fondamentali per dare un poco di liquidità e poter affrontare con maggior forza, nonostante le grosse difficoltà, un momento che potrebbe rivelarsi, per molte imprese letale, viste le tante difficoltà che si stanno incontrando per produrre, trasformare e soprattutto per vendere”.
I tempi dell’emergenza si stanno allungando e ogni giorno si allunga l’elenco delle perdite in campagna con il paradosso di dover vedere quintali di cibo lasciato sul campo. L’ennesima calamità, pesantissima questa, che si abbatte su un settore attanagliato da filiere distorte che spesso non garantiscono neppure i costi di produzione, una lentissima burocrazia che le sta strozzando e un clima impazzito che sta mandando in tilt la programmazione agricola.
“E’ il momento dei fatti, di interventi urgenti ed eccezionali – dice il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Occorre trasferire i diversi milioni di euro oggi bloccati del psr e delle calamità alle aziende agricole, con controlli ex post, cosi come chiesto dal presidente della Giunta Solinas per i Comuni. I denari servono oggi, domani sarebbe troppo tardi. Sono bloccati da anni a causa di una cieca burocrazia che oggi più che mai deve essere vinta da una politica vicina alle imprese”.
Coldiretti Sardegna plaude alle interrogazioni presentate dal gruppo del Partito Sardo d’Azione per lo sblocco delle misure del Psr ferme, alcune anche dal 2016 e delle iniziative a favore della pesca, uno dei settori maggiormente penalizzato dall’emergenza sanitaria del Corona virus, ma alle quali vanno aggiunte anche la liquidazione della siccità del 2017 e delle calamità del 2018.
“C’è una emergenza eccezionale che merita interventi da parte delle istituzioni altrettanto straordinari – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -, oggi bisogna garantire liquidità alle imprese, con lo sblocco delle misure del Psr e delle calamità lo si farebbe a costo zero. E’ necessaria anche una forte campagna istituzionale di promozione del cibo locale, perché stiamo rischiando, paradossalmente proprio in un momento in qui siamo isolati e attaccati dalle altre nazioni solo per motivi strumentali, di lasciare sul campo a macerare tantissimi quintali di cibo coltivato e trasformato in Sardegna. Per questo rinnoviamo l’appello ai sardi di consumare cibo locale e alla grande distribuzione di dare priorità nei loro scaffali ai prodotti dei nostri agricolto
Centri Commerciali pronti a chiudere
MILANO – In riferimento a quanto emerso in queste ore da parte di alcuni rappresentanti del Governo nazionale e territoriale circa la possibile chiusura dei centri commerciali, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Cncc, che raggruppa gli operatori proprietari dei centri commerciali, i fornitori di servizi e alcuni selezionati retail, rende noto che con spirito di sacrificio e grande senso di responsabilità si mette a disposizione delle Istituzioni per offrire massima collaborazione, condividendo la volontà di porre al primo posto la tutela della salute di tutti i cittadini italiani in questa fase di emergenza per il Covid – 19, anche qualora questo comportasse la chiusura totale dei centri commerciali da parte delle Istituzioni preposte (garantendo in ogni caso i servizi primari, quali la vendita di generi alimentari e farmacie).