Ostaggi Alitalia: denuncia al Prefetto

ALGHERO – “Con largo anticipo, ho scritto al Prefetto di Sassari affinchè vigili sulla esatta applicazione delle disposizioni sulla Continuità territoriale in occasione dello sciopero indetto da Alitalia per il giorno del 5.4.2017, che in nessun caso può determinare la cancellazione dei voli (quantomeno) mattutini e serali da e per gli scali di Roma e Milano, gravati da oneri di servizio pubblico essenziale”. Cosi Michele Pais, consigliere d’opposizione di Forza Italia Alghero, che annuncia di aver denunciato tale situazione.

“Chiedo inoltre che della problematica sia investito il Ministro dei Trasporti, competente in materia di emissione di provvedimenti di precettazione su scala nazionale. Certo è assordante il silenzio, assurdo e colpevole, dell’Assessore ai trasporti regionale, evidentemente appiattito sulle posizioni di Alitalia piuttosto che prodigarsi a difendere i sardi e la Sardegna, nonchè dei Sindaci di Alghero e Sassari incapaci di muovere un dito di fronte a problemi di così grande portata, evidentemente timorosi (come ci hanno ormai tristemente abituati) di avanzare una critica al Governo regionale da cui politicamente dipendono. Tutto molto avvilente”.

Nella foto un volo Alitalia

S.I.

Sogeaal, voli e lavoratori: incontro

ALGHERO – In vista della definizione e divulgazione del programma definitivo della stagione 2017 dei collegamenti aerei, che dovrebbe avvenire entro la metà di aprile, oggi si terrà un incontro tra Sogeaal e le varie sigle sindacali e di categoria. Riunione che, come chiesto dagli rappresentanti di lavoratori e attività produttive, si terrà a Sassari nella sede di Confindustria Nord-Sardegna in via Alghero. Diversi i punti che saranno affrontati e che hanno trovato ampia disponibilità nell’essere affrontati, anche per fare il punto sulla situazione, da parte del management: relazioni industriali, organigramma industriali, piano industriale, traffico (estate 2017, inverno 2018), organizzazione lavoro e appalto servizio security. Proprio quest’ultimo, come altre tipologie di mansioni svolte all’intero della struttura, andranno ad essere esternalizzate come del resto accade negli altri scali.

Intanto per quanto riguarda i collegamenti, è possibile prenotare dei voli tramite Blue Air. Facendo scalo a Torino Caselle, l’aeroporto della Riviera del Corallo potrebbe essere collegata con diverse mete nazionali ed europee. Il condizionale è d’obbligo perchè le trattative sono ancora in corso. Restano attive le relazioni anche con Ryanair, ma ci sarebbero rapporti avanzati anche con altre compagnie low-cost come Easy Jet. Il territorio preme per avere delle risposte, ma del resto, come ampiamente detto, mancano delle serie e lungimiranti politiche turistiche e una cabina di regia unitaria del Nord-Ovest della Sardegna. I voli sono indispensabili, ma anche la capacità di attrarre flussi di visitatori.

Nella foto gli uffici della Sogeaal

S.I.

Fiumesanto: rivedere subito intesa

SASSARI – “Abbiamo preso atto delle assicurazioni dei vertici di EPH in merito al rispetto dei tempi previsti per la demolizione dei gruppi 1 e 2 a Fiumesanto. Sarà compito di questa commissione vigilare attentamente perché gli impegni confermati anche oggi trovino concreta attuazione, questo anche per quanto riguarda gli investimenti straordinari annunciati e per il coinvolgimento dei lavoratori e delle imprese del territorio.” Lo afferma la Presidente della commissione ambiente del Comune di Sassari Valeria Fadda che al termine della riunione ha posto in votazione un documento relativo all’indagine conoscitiva che la commissione stessa ha portato avanti sulla situazione ambientale nelle aree industriali ricadenti nel territorio comunale ed in particolare nella centrale di Fiumesanto. Un documento che contiene una serie di proposte operative e che è stato approvato a maggioranza dalla commissione.

“Abbiamo ritenuto di dare all’attività conoscitiva svolta in questo anno un significato che andasse oltre il semplice ascolto e la presa visione dei dati e delle informazioni fornite – ha detto Valeria Fadda-. In questo ultimo anno di lavoro abbiamo sentito per due volte i componenti della commissione tecnica espressi dall’amministrazione comunale, il direttore provinciale dell’Arpas Antonio Furesi ed il dirigente del settore ambiente della provincia Antonio Zara. Abbiamo poi effettuato un sopralluogo guidato nella centrale di Fiumesanto. Tutto questo ha portato a far emergere una serie di problematiche e possibili correttivi che la Commissione intende mettere in evidenza. Prima di tutto È oramai indispensabile avviare una discussione sulle prospettive della Centrale, in ragione della durata in vita dei gruppi 3 e 4, che sono gli unici operativi, e che tali resteranno almeno sino al termine del loro utilizzo databile intorno al 2025-30. Occorre una riflessione dunque che riguarda questo lasso di tempo e quello successivo. Entro quella data andrà valutato se tali gruppi potranno essere alimentati con altri prodotti in relazione soprattutto alla sempre più vicina metanizzazione dell’isola. Per quanto riguarda invece le proposte la commissione ritiene indispensabile che si arrivi ad una revisione del protocollo di intesa tra la Regione e i proprietari della centrale di Fiumesanto, allo scopo di prendere atto della rinuncia dell’investimento relativo alla costruzione del quinto gruppo e prevedere sia gli investimenti alternativi, che la gestione delle risorse umane e dei livelli occupazionali in caso di arrivo del metano, sia della prospettiva della centrale dopo il termine vita dei gruppi 3 e 4″.

“È necessario poi operare il massimo coordinamento, anche attraverso l’istituzione di una task force, tra il livello comunale, provinciale (settore ambiente), regionale (Arpas e assessorato ambiente) e nazionale (ministero ambiente) per la vigilanza sulle bonifiche e il coinvolgimento delle migliori competenze delle imprese locali nel settore ambientale, come già previsto dai protocolli di intesa precedenti. E infine bisogna superare l’attuale status o modificare il funzionamento della commissione di vigilanza perché diventi organismo indipendente, in grado di operare secondo i nuovi obiettivi del territorio, relativi alla vigilanza sulle bonifiche e sui controlli ambientali più avanzati.”

Nella foto Fiumesanto

S.I

Psr, bando giovani: 1.400 domande

CAGLIARI – Grande successo per l’apertura oggi del bando sulla Misura 6.1 del Programma di sviluppo rurale che prevede il primo insediamento dei giovani in agricoltura. Quasi 1400 sardi under 41 anni hanno presentato le domande per l’intervento che in questa fase prevede una prima dotazione di 20milioni di euro. Due le tipologie di assegnazione delle risorse, una volta garantiti i requisiti e valutate le premialità, in cui si divide la Misura: nel primo caso vengono finanziati i primi insediamenti in agricoltura con 35mila euro a fondo perduto, mentre, nel secondo, qualora venga istruito un progetto di investimenti, si arriva a 50mila euro, sempre a fondo perduto. Lo stanziamento totale per la Misura 6.1 previsto per tutto il periodo delle programmazione 2014-2020 ammonta a circa 50milioni di euro. Le domande si potranno presentare fino al prossimo 14 aprile.

Nella foto un terreno dell’agro algherese

S.I.

Terra ai Giovani: 2 lotti ad Alghero

CAGLIARI – Il primo bando su Terra ai giovani ha tagliato il nastro del traguardo questa mattina con la firma dei contratti, avvenuta nella sede della presidenza della Giunta a Villa Devoto, fra i 10 vincitori delle concessioni e la Regione: 651 ettari di terre incolte di proprietà della Regione Sardegna sono stati concessi in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta, a 10 aziende condotte da giovani agricoltori sotto i 40 anni. All’iniziativa hanno partecipato il capo di Gabinetto della presidenza, Gianluca Serra, l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, il capo di Gabinetto degli Enti locali, Matteo Muntoni, la direttrice generale dell’Agenzia Laore Sardegna, Maria Ibba e il direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda.

L’assessore. “La dimostrazione che Terra ai giovani sia un progetto vincente l’abbiamo avuta oggi ascoltando le tante storie raccontate dai ragazzi che hanno vinto il bando. Esperienze e progetti imprenditoriali diversi, ma accomunati da un’idea: costruire il proprio futuro investendo nel comparto agricolo”. Lo ha detto il neo assessore Pier Luigi Caria che ha aggiunto: “Seguiremo queste aziende garantendo assistenza costante attraverso i nostri tecnici e fra non molti mesi andremo a trovare gli assegnatari per fare il punto della situazione”. Il titolare dell’Agricoltura ha poi ricordato “il costante e sinergico impegno che le diverse strutture della Regione, in primis Laore, hanno messo e stanno mettendo in campo per far partire il prima possibile anche il secondo bando di Terra ai giovani”. Il progetto. 688 ettari di terre incolte, di proprietà della Regione e delle Agenzie Laore e Agris, sono stati messi a bando in 11 lotti: 10 sono stati assegnati, mentre quello ubicato in agro di San Vito (circa 36,77 ettari) è andato deserto. Sono otto i territori interessati dal provvedimento: Sassari, Alghero, Serramanna, Villasor, Vallermosa, Ussana, Donori e San Vito. Terra ai giovani ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e di ripopolare le aree rurali dell’Isola. Destinatari dell’iniziativa sono infatti i giovani under 40. Il progetto, ideato dall’assessorato dell’Agricoltura in collaborazione con la presidenza della Giunta e l’assessorato degli Enti locali, è stato seguito e curato in tutti i suoi passaggi dalle strutture di Laore.

Le domande. Sono state ammesse a valutazione 107 domande delle 128 presentate. In fase di istruttoria è stata data priorità a chi ha presentato progetti aziendali innovativi nella produzione, trasformazione e commercializzazione. Priorità anche a chi ha seguito studi specifici e a chi ha dimostrato capacità ed esperienza lavorativa. Uguale attenzione è stata rivolta a chi aderisce a Organizzazioni di produttori, Cooperative agricole e sociali, Consorzi di tutela o altre reti d’impresa. Una premialità è stata inoltre riconosciuta agli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti. Le assegnazioni. La gara per il lotto 1 di San Vito è andata deserta, mentre il lotto 2 di Sa Segada e di Fighera, proprietà di Laore in agro di Alghero (16,24 ettari), è stato aggiudicato a Davide Saccu, coltivatore diretto dal 2015. L’azienda opera in territorio di Alghero con la produzione di ortaggi in pieno campo, cereali, leguminose da granella e prato pronto in rotoli. Il progetto imprenditoriale valorizzato dalla Regione prevede la coltivazione di uva da tavola, frutticoltura e olivicoltura intensiva.

Il lotto 3 di Pimpisu, proprietà di Laore in agro di Serramanna (21,71 ettari), è stato aggiudicato a Martina Lunesu, coltivatrice diretta dal 2012 e titolare di un’azienda ovina nel territorio di Serramanna. L’imprenditrice intende destinare il lotto alla coltivazione di cereali da granella, erbai da foraggio ed erba medica per alimentazione zootecnica. Il lotto 4 di Rumanedda, proprietà di Laore in Comune di Sassari (6,21 ettari), è stato aggiudicato all’azienda condotta da Mario Riccardo Loi. Trattandosi di un primo insediamento in agricoltura l’impresa non ha uno storico produttivo e ha proposto di utilizzare il lotto con una coltivazione del bambù gigante e con un allevamento di suini in “plein air”.

Il lotto 5, con l’azienda San Michele, di proprietà del demanio regionale Monte dei Pascoli e ubicata fra i territori di Donori e Ussana (138,83 ettari), è stato aggiudicato all’imprenditrice agricola professionale, Francesca Piras, che già opera nei Comuni di Gairo e Lanusei nell’allevamento di bestiame allo stato brado e nelle colture arboree. Il Piano di valorizzazione aziendale per il lotto prevede l’allevamento bovino da carne, caprino da latte, l’apicoltura, le coltivazioni erbacee e l’olivicoltura. Il lotto 6, il più esteso fra quelli messi a bando (350,04 ettari), interessa l’azienda Monte Pascoli di Cixeddu in territorio di Vallermosa. Aggiudicatario è il perito agrario e coltivatore diretto dal 2014, Francesco Pintus. L’azienda Pintus ha un indirizzo produttivo foraggero-zootecnico, con allevamento di ovini, e opera tra i Comuni di Bitti, Lula e Orune. Il progetto premiato dalla Regione prevede l’allevamento di ovini di razza sarda, di caprini e di bovini da carne.

Il lotto 7 riguarda l’azienda Is Figus, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, che si estende fra i territori di Serramanna e Villasor (24,06 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Il Mandorlo Srl, costituita nel 2016. Amministratore unico è Francesco Matta, agronomo e coltivatore diretto dal 2006. Matta opera in agro di Villasor nella produzione di cereali e ortive in pieno campo. Il Piano di valorizzazione proposto dalla Società prevede di realizzare un impianto intensivo di mandorlo, coltivazioni di ortive annuali in pieno campo e asparagi.

Il lotto 8 con l’azienda di Porticciolo, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, si trova in agro di Alghero (18,73 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Agave di Maria Pasqua Piras e figli, già attiva dal 2007 in territorio di Alghero nella produzione e trasformazione di prodotti agricoli primari e nel settore ricettivo con la gestione di un agriturismo. Il progetto premiato dalla Regione prevede di destinare il lotto alle coltivazioni di cereali e leguminose, piante officinali, frutticoltura, olivicoltura, uva da tavola, ma anche all’allevamento di galline ovaiole e all’agriturismo.

I lotti 9, 10 e 11 interessano l’azienda Agris di Giviamolas in agro di Villasor. I 23,37 ettari del lotto 9 sono stati aggiudicati alla Società agricola S’Acqua Bia, costituita nel 2011. Il legale rappresentante è l’agrotecnico e coltivatore diretto, Davide Nonne. La Società, a esclusiva vocazione agricolo-zootecnica, opera nei territori di Musei e San Gavino Monreale. Il Piano di valorizzazione aziendale prevede l’allevamento di ovini di razza sarda e la coltivazione di foraggere e cereali da granella (grano duro). I 20,47 ettari del lotto 10 sono stati aggiudicati alla Società agricola Antigu Medau Sas, costituita nel 2010. La Società, che ha sede in territorio di Narcao, è amministrata dall’agrotecnico Nicola Graccione e dal Socio Accomandatario l’agronomo Luigi Biffi. Il 90% delle attività è dedicato all’allevamento di capre da latte e produzione di foraggi, mentre il 10% all’apicoltura. Stesso indirizzo riguarda il Piano di valorizzazione aziendale presentato per il lotto.

Chiude il bando Terra ai giovani il lotto 11 con 32,64 ettari aggiudicati alla Società agricola Monte Omo Ss. La Società è di primo insediamento ed è rappresentata dall’agronomo Matteo Cabriolu e da Carla Etzi. Il Piano di valorizzazione aziendale proposto punta sulla coltivazione di piante da frutto (drupacee e agrumi) e di orticole in pieno campo, che verranno progressivamente ridotte a favore dei fruttiferi. In arrivo un secondo bando. Le strutture di Laore stanno già lavorando da alcuni mesi nell’individuare nuovi terreni liberi o da riprendere prossimamente in possesso da parte della Regione. Fino a ora, oltre al lotto di San Vito che sarà riproposto nel prossimo bando, sono stati segnalati in fase preliminare circa 300 ettari, localizzati in 9 Comuni della Sardegna.

S.I.

“Sogeaal, piano voli: grave ritardo”

ALGHERO – “Sono trascorsi oltre tre mesi da quando la F2I ha acquisito il 71% delle quote Sogeaal pagandole circa 9,5 milioni di euro. L’assessore regionale Massimo Deiana un mese fa, in audizione alla Commissione Trasporti, assicurava che a breve la società di gestione dell’aeroporto di Alghero avrebbe presentato il nuovo piano industriale, ed immediatamente dopo la “summer 2016“. Riformatori Sardi di Alghero all’attacco sul tema dell’aeroporto e dito puntato anche contro il sindaco Mario Bruno per le mancate risposte rispetto al programma di voli e investimenti della nuova proprietà della Sogeaal.

“I Riformatori hanno sempre guardato con positiva attenzione la privatizzazione della Sogeaal, in quanto si rendevano conto che una gestione aeroportuale, erroneamente portata ad avere un traffico a pagamento del 70%, non poteva reggere con il solo scarico dei costi alla Regione, in quanto anche la gestione ordinaria è sempre stata in forte perdita. Per cui ogni anno la Regione doveva coprire non solo il prezzo dei voli low-cost, ma anche le spese di gestione, come il personale, i servizi, il contenzioso sindacale ecc.”

“Chiariamo subito affermando che il ruolo della Regione non può esaurirsi con la cessione della maggioranza delle quote societarie, ma deve vigilare, garantire e perseguire le esigenze del territorio del nord ovest della Sardegna, ovvero un adeguato incremento di traffico passeggeri nell’aeroporto di Alghero. Il 2016 è stato un anno terribile per il turismo con significative perdite di presenze che hanno inciso molto negativamente in questa zona della Sardegna. Il territorio non si può permettere un altro anno così disastroso, e, pertanto, la politica, con i Sindaci in testa, ed i consiglieri regionali, devono attivarsi per far valere gli interessi di sviluppo e crescita del comparto. Il ritardo accumulato da Sogeaal ed F2I alla presentazione del nuovo piano industriale e della summer 2017, è incomprensibile, in quanto ha confermato il vecchio management della gestione pubblica, che, per quanto fallimentare, ha una approfondita conoscenza delle potenzialità e criticità dell’aeroporto di Alghero. Alla data odierna, sembrerebbe che Sogeaal abbia prodotto alcune limitate tratte di tipo stagionale che nulla hanno a che vedere con le aspettative del territorio”.

“I Riformatori si stanno chiedendo se il management confermato, abituato a comprare traffico passeggeri, sia in grado di competere nel libero mercato nazionale ed internazionale, predisponendo anche progetti che dimostrino, ex ante, ricavi incrementali che determinano la legittimità degli incentivi ai collegamenti low – cost su Alghero. I Riformatori ritengono, inoltre, ingenerosa l’affermazione che fra le responsabilità della crisi ci sia l’impreparazione della classe imprenditoriale locale, che ha causato la ridotta appetibilità del territorio quale destinazione turistica. Gli imprenditori turistici di Alghero, pur assumendosi la loro quota parte di responsabilità, hanno retto da sempre il comparto turistico da loro gestito, senza che la regione gli coprisse le ordinarie spese di funzionamento. I Riformatori si augurano che il Sindaco si attivi per smuovere con energia l’attuale situazione di inaccettabile ritardo per le risposte che Sogeaal ed F2I devono alla città ed a tutto il comprensorio”.

Nella foto Cossa e Salvio dei Riformatori Sardi

S.I.

Alghero: addio ai turisti stranieri

ALGHERO – “I dati di gennaio sono terrificanti: altri 24.135 passeggeri persi rispetto al gennaio del 2016 (-29,2%). Con un – 90,2 % degli internazionali. Che vanno ad aggiungersi ai 339.591 persi nel 2016. In buona sostanza in soli 13 mesi l’aeroporto di Alghero ha perso 363.726 passeggeri!” E’ ancora una volta il vice capogruppo di Forza Italia a commentare le ultime rilevazioni di gennaio in termini di flussi di passeggeri negli aeroporti italiani fatta da Assaeroporti.

“Una vera e propria “picchiata” dell’aeroporto di Alghero che avviene mentre i flussi di passeggeri crescono in Italia del 6% e, per quanto ci riguarda, a Cagliari (+ 6%) e a Olbia (+ 15,3%). Questo –secondo l’ex sindaco di Alghero- è il risultato dell’ immobilismo della Regione, che fino a tre mesi fa era proprietaria del 100% delle quote della Sogeaal, e che in tre anni non è riuscita a varare un serio piano di incentivi al low cost –accampando giustificazioni incredibili- ed ha irresponsabilmente bloccato la continuità territoriale sulle rotte minori”.

“Cosa che ha comportato una perdita straordinaria di passeggeri internazionali e la saturazioni dei voli sulla continuità territoriale per Roma e Milano. Nel frattempo, -denuncia Tedde- a distanza di tre mesi dall’ acquisto della maggioranza del capitale azionario Sogeaal da parte di F2I, ancora non abbiamo notizie significative sulle intenzioni della nuova proprietà relativamente al nuovo piano industriale. Ma non abbiamo neanche notizie da parte della Regione circa i programmi per sostenere il traffico aereo low cost. E tutto ciò –sottolinea Tedde- accade in un territorio anestetizzato e al cospetto di una classe dirigente scarsamente reattiva. Ma, soprattutto, -denuncia il consigliere regionale algherese- con i principale rappresentanti delle istituzioni territoriali che stanno alla finestra per motivi umanamente comprensibili, ma politicamente e socialmente riprovevoli. Ci attendiamo che questi rappresentanti istituzionali, che oggi sono impegnati a bacchettare gli albergatori rei, a loro dire, di alzare i prezzi, una volta per tutte insorgano contro la Giunta Pigliaru e si mettano a capo di una seria e forte azione di protesta del territorio”.

“Di un territorio che non riesce più a sopportare questa crisi economica indotta soprattutto dalla perdita di turisti. E non facciamoci ingannare –avverte Tedde- dai dati alberghieri che tradizionalmente ad Alghero sono positivi. Ciò che invece sta crollando è quel sistema economico che in questi anni è cresciuto in modo esponenziale, fatto da piccole imprese che offrono servizi turistici e creano una economia diffusa e radicata. Attendiamo anche che la Giunta Pigliaru inizi a pensare al nord ovest della Sardegna –chiude Tedde- e accantoni le risse per le poltrone che sta paralizzando Giunta e maggioranza di centro sinistra.”

Nella foto l’aeroporto di Alghero

S.I.

Commercio e Turismo: crisi nera

SASSARI – Arranca il commercio in sede fissa a Cagliari e Sassari: va peggio nei centri storici -22,4% a Cagliari e -22,3% a Sassari ma non sorridono neppure le altre zone -8,7% a Cagliari e -15,8% a Sassari. I due capoluoghi sardi, inseriti nello studio di Confcommercio che prende in esame il trend dal 2008 al 2016 di 40 Comuni italiani di medie dimensioni, capoluoghi di provincia, sono nella top ten negativa rispettivamente all’ottavo e nono posto. A Cagliari frena anche il commercio ambulante -8,8% nel centro storico e -25,2% nelle altre zone, mentre a Sassari cresce del 72,2% nel centro storico e rimane pressoché stabile in altre zone della città (-0,4%).

Complessivamente a Sassari il commercio al dettaglio negli ultimi 8 anni è calato del 15,3% nel centro storico e del 13,2% nel resto della città, laddove a Cagliari è diminuito nel primo caso del 20,7% e nel secondo del 10,5%. Cresce invece il numero di alberghi, bar e ristoranti che a Sassari, dal 2008 al 2016, passa da 180 a 209 nel centro storico e altrove da 404 a 472; a Cagliari rispettivamente da 377 a 427 e da 597 a 694. Complessivamente però, considerando numeri e dati del commercio al dettaglio e di alberghi, bar e ristoranti la flessione anche in Sardegna è netta e si passa a Cagliari da un – 9,8% del centro storico a un -3,6% nelle altre zone della città e a Sassari da un-7,4% nella parte storica a un -4,4% nel resto della città.

Il primo dato che emerge dall’analisi, a cui non sfuggono né Cagliari né Sassari, è che le città italiane perdono negozi in sede fissa un po’ più rapidamente rispetto al resto del paese. Una tendenza solo in parte attenuata dalla crescita del numero di ambulanti, alberghi, bar e ristoranti. Il secondo dato è che, andando ad analizzare le dinamiche distinguendo tra centri storici e non centri storici, nei primi il tasso di riduzione dei negozi in sede fissa è sensibilmente più elevato rispetto alle periferie. In particolare, nei centri storici si registra una riduzione di tutte le tipologie distributive – soprattutto libri, giocattoli e abbigliamento con un -12,6% a Sassari e -13,9% a Cagliari – e una vera e propria sparizione dei benzinai (-27,5) a Cagliari, mentre a Sassari si registra un dato in controtendenza rispetto ai 40 Comuni presi in esame: +15,6%. Nel capoluogo sardo crescono le farmacie (17,9%) e i negozi di telefonia e Ict domestico (computer, ecc.) che fanno registrare un +72,1%. A Sassari invece anche le farmacie subiscono una diminuzione (-3,8%) e aumentano di poco i negozi di Ict e telefonia (9,5%).

Tra le cause della desertificazione commerciale dei centri storici, oltre alle dinamiche demografiche (come l’età media della popolazione e la densità abitativa) e al calo dei consumi, anche i canoni di affitto del centro più elevati rispetto a quelli delle periferie. A Cagliari e a Sassari, inoltre, si è assistito negli anni ad un cambio nelle abitudini dei consumatori con la spinta sempre maggiore ad acquistare nei grandi centri commerciali al di fuori della città. A Cagliari, però, i recenti lavori di restyling delle strade del centro storico hanno riportato le persone davanti alle vetrine cittadine.

Confcommercio chiede al Governo di adottare efficaci misure di agevolazione fiscale per favorire l’apertura e la sopravvivenza delle attività commerciali nei centri storici. E propone alle associazioni dei proprietari immobiliari di avviare un percorso comune per la revisione delle formule contrattuali e la riduzione dei canoni di locazione commerciale. Inoltre sollecita la Regione ad una revisione dei parametri relativi ai parcheggi delle medie strutture di vendita, quelle cioè capaci di attrarre clientela ne centri urbani. Quelli attuali, troppo elevati, bloccano l’insediamento di queste tipologie di negozi, mentre di contro si insediano al di fuori dei centri urbani favorendo lo spopolamento delle zone commerciali.

Nella foto un incontro del Confcommercio

S.I.

Opere pubbliche: privati penalizzati

CAGLIARI – “Se negli ultimi anni tante imprese del comparto dell’edilizia hanno chiuso e sono stati persi migliaia di posti di lavoro sono aumentati, invece, i costi dei materiali edili. Una circostanza che facendo il paio con il mancato aggiornamento del prezziario regionale dei lavori pubblici, fermo al 2009, penalizza fortemente le imprese edili e dell’indotto”. A sostenerlo sono Marco Tedde e Giuseppe Fasolino, Consiglieri regionali di Forza Italia, che ieri hanno presentato un’interrogazione in proposito. – La Regione Sardegna dovrebbe per legge adeguare annualmente il prezziario sulla base di una serie di indicatori in grado di misurare l’andamento dei prezzi del paniere edile. Ciò non è avvenuto – precisano i consiglieri regionali– ed i prezzi sono bloccati al 2009. Ad un periodo in cui gli effetti della crisi non si erano ancora manifestati in tutta la loro gravità”.

“Una situazione che contribuisce a peggiorare la già critica posizione delle imprese sarde del “sistema casa”, spesso costrette a lavorare a prezzi non congrui e non in linea col mercato. L’interrogazione presentata ieri al Presidente Pigliaru – concludono l’ex Sindaco di Alghero Tedde e l’attuale sindaco di Golfo Aranci Fasolino – è finalizzata a sollecitare un tempestivo aggiornamento dei prezzi che si rivelerebbe come una vera e propria “boccata d’ossigeno” per le imprese sarde del comparto edile, duramente provato dagli effetti del PPR di Soru e dall’assenza di una legge urbanistica, troppe volte promessa, la cui assenza mette tra le altre cose a rischio l’attività dei concessionari balneari e impedisce alle imprese della bonifica algherese di accedere alle ingenti risorse del Piano di Sviluppo Rurale.”.

Nella foto Tedde e Fasolino

S.I.

Voli, Alghero attende piano incentivi

CAGLIARI – “Bene l’assessore Morandi che magnifica le formidabili prospettive dell’aeroporto di Olbia, ma ci piacerebbe sentire qualcosa su quelle di Alghero a distanza di oltre tre anni dalla cessazione degli effetti della legge 10 del 2010 che incentivava i voli low cost e di circa tre mesi dalla cessione delle quote di maggioranza della Sogeaal alla F2I”. Così interviene il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde sulle ultime dichiarazioni trionfalistiche di Morandi circa le aspettative di crescita dell’aeroporto di Olbia per il 2017: 90 rotte, di cui 58 in­ter­na­zio­na­li, 12 nuove, e le stime che in­di­ca­no in 2,8 mi­lio­ni i pas­seg­ge­ri alla fine del­l’an­no, 300 mila in più ri­spet­to al 2017.

“Nulla di nuovo sotto il cielo di Sardegna. E’ lo stesso assessore Morandi –ricorda Tedde- che lo scorso anno ricollegava con una punta di soddisfazione la crescita dell’aeroporto di Olbia ai problemi dell’aeroporto di Alghero causati dalla riduzione dei voli operata da Ryanair. E che in altra occasione definì “ricattatorio” l’atteggiamento di Ryanair, gettando benzina sul fuoco e contribuendo ad acuire la crisi col vettore low cost. Silenzio spettrale, invece, sulle sorti dell’aeroporto di Alghero. Nel 2016 –denuncia l’ex sindaco di Alghero- l’aeroporto di Alghero ha perso 340 mila passeggeri ed oltre il 90% dei passeggeri internazionali nel dicembre. E tanti ancora ne perderà prima che possa essere solo ipotizzato un suo rilancio. Con pesantissimi danni economici per il territorio che nessuno risarcirà. Tutto ciò accade –attacca Tedde-mentre i più importanti sindaci del territorio sul punto serbano un religioso silenzio e annunciano iniziative estemporanee avulse dalle necessità di una Provincia che soffre.” Tedde è convinto che il sistema economico del nord ovest della Sardegna “è da troppo tempo in attesa di iniziative della Regione per incentivare i voli low cost.”

“Occorre –evidenzia il consigliere regionale algherese- quel piano di incentivi che attendiamo dal febbraio del 2014, che bene avrebbe fatto la Regione a varare in qualità di socio unico –come noi abbiamo più volte richiesto- prima della cessione del pacchetto di maggioranza della Sogeaal. Oggi la situazione è più complicata, e non poco. Oggi –commenta Tedde- si pone il dubbio relativo alle fonti normative del piano: verrà varato sulla base dei principi comunitari relativi ai servizi di interesse generale, che ha tempi lunghissimi in quanto sarebbe subordinato tra le altre cose al “placet” dell’Europa, o di quelli dell’investitore in economia di mercato? Nella seconda ipotesi lo spinoso interrogativo è come la Regione col 28% possa costringere la F2I, nuova azionista privata di maggioranza della Sogeaal, ad impegnarsi finanziariamente sul piano e in che termini. Nel frattempo i tempi per la programmazione della stagione estiva stanno spirando. Per l’ennesima volta –chiude Tedde- chiediamo che la Giunta Regionale abbandoni le risse sulle poltrone e pensi alle sorti economiche di questa parte importante di Sardegna il cui sistema economico riceve solo moine e promesse.”

Nella foto Marco Tedde in Consiglio Regionale

S.I.