“Ryanair attende i privati”

CAGLIARI – “La compagnia aerea Ryanair si è resa disponibile ad attendere la definizione del necessario percorso di privatizzazione della Sogeaal prima di assumere decisioni sulla propria futura operatività nello scalo di Alghero”. Ne dà notizia, con una nota, la Regione diffusa dall’Ansa, che definisce questo risultato “molto importante perché consentirà l’allineamento dei tempi della privatizzazione con quelli dell’accordo con le low cost, ed è stato ottenuto grazie all’attenta e continua azione congiunta di Governo e Regione, confermato ieri dal Ministro dei Trasporti Graziano Delrio durante l’incontro a Olbia con il presidente Pigliaru e l’assessore Deiana. Pertanto – spiega la nota della Regione – entro la prima decade di settembre si completerà l’intervento di messa in sicurezza della società di gestione dello scalo e potranno essere avviate le attività di sostegno ai vettori”.

Sul tema dei trasporti aerei nel nord ovest della Sardegna, la Giunta regionale “ha fatto e fa la sua parte, lavorando per raggiungere l’obiettivo fondamentale di dare continuità all’operatività dell’aeroporto di Alghero. La privatizzazione, che richiede la ricostruzione del capitale alle condizioni minime necessarie per consentire il contestuale ingresso di investitori privati nella compagine societaria, resta il passaggio decisivo. Tutti gli altri aspetti sono subordinati al buon esito di questo processo. La Regione rimarrà comunque proprietaria di una significativa partecipazione dell’aeroporto di Alghero e sosterrà con forza tutte le iniziative volte alla crescita dello scalo”.

“Il contesto che oggi il lavoro di Governo e Regione ha determinato – conclude la nota – dimostra che il processo di privatizzazione è tutt’altro che incompatibile con la possibilità di rilanciare e intensificare la presenza di vettori low cost. L’accordo con le compagnie sarà ispirato al principio dell’investitore in economia di mercato (PIEM) e tale provvedimento dovrà essere varato di pari passo con il privato che parteciperà alla sottoscrizione delle quote azionarie della Sogeaal”.

Metanizzazione priorità per l’Isola

CAGLIARI – La Metanizzazione dell’isola è uno dei punti più qualificanti del Patto per la Sardegna firmato con il Governo. La realizzazione delle opere contribuirà allo sviluppo economico della Sardegna e garantirà risparmi in termini di costi dell’energia sia per le imprese che per i cittadini. Lo hanno sottolineato oggi in conferenza stampa il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. Le risorse complessive per la Metanizzazione ammontano a 1 miliardo e 578 milioni di euro, di cui 228 milioni all’interno dell’Accordo di Programma Quadro e 1 miliardo e 350 milioni di euro di risorse aggiuntive, utili per la realizzazione delle infrastrutture, la compensazione eventuale della tariffa e la revisione dell’APQ metano.

“Insieme a continuità territoriale e mobilità interna, il metano è uno degli assi portanti del Patto che il Governo ha firmato con la Sardegna, il cui obiettivo è il superamento dello storico gap infrastrutturale causato dalla condizione di insularità”, ha detto il presidente Pigliaru. “Abbiamo chiesto e ottenuto il riconoscimento formale di questo evidente svantaggio, della necessità di recuperarlo e i relativi vincoli e garanzie. Significa che il Governo si è impegnato a far sì che il metano arrivi nelle case dei cittadini residenti in Sardegna, e che ci arrivi a un prezzo uguale o minore rispetto a quello che viene pagato dai cittadini residenti nel continente italiano. Una clausola di sicurezza, poi, stabilisce che se il metano portato qui dovesse in qualche caso superare la tariffa nazionale, il Governo interverrà con misure compensative per riallineare il prezzo con quello della penisola”.

“È un risultato storico”, ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Abbiamo atteso per decenni il metano e ora, grazie al Patto per la Sardegna, viene tracciata la strada per la metanizzazione dell’isola e vengono fissate regole, risorse certe e un percorso amministrativo che ci rassicura sui tempi di realizzazione delle infrastrutture. Entro il 2018 saranno costruiti i primi depositi costieri dove sarà stoccato il Gas naturale liquido. Abbiamo ottenuto tutto ciò perché ci siamo presentati davanti al Governo con un Piano energetico regionale già approvato che stabilisce un quadro normativo preciso e offre certezze agli investitori privati. Il Piano energetico e la metanizzazione rappresentano un grande Piano industriale grazie al quale si innescheranno investimenti importanti e virtuosi, che a loro volta porteranno sviluppo, occupazione e reddito. Ma non c’è solo l’aspetto economico – ha aggiunto l’assessore Piras – c’è anche quello ambientale. Come previsto dal Piano, infatti, l’impegno della Regione è di ridurre le emissioni del 50% entro il 2030, un obiettivo che sarà raggiunto dando ulteriore impulso alle rinnovabili, puntando sull’efficientamento e sul risparmio energetico, e avviando la metanizzazione”. L’assessore dell’Industria ha poi annunciato che entro settembre saranno inaugurati 3 nuovi bacini di distribuzione del gas, tra cui quello di Monserrato-Quartu-Quartucciu-Selargius-Sinnai-Settimo San Pietro. “La revisione dell’Accordo di programma quadro sul metano, inserita nel Patto ci consente di accelerare l’iter per la realizzazione dei bacini, infrastrutture fondamentali per far arrivare il metano nelle case dei sardi”.

Sono tre i punti cardine del Patto che riguardano la Metanizzazione: promuovere la realizzazione delle infrastrutture necessarie a garantire l’approvvigionamento dell’isola, il trasporto e la distribuzione del gas naturale; garantire condizioni di sicurezza e di prezzo per i cittadini e le imprese sarde analoghe a quelle delle altre regioni d’Italia; promuovere lo sviluppo della concorrenza per ridurre il prezzo della fornitura. In virtù dell’intesa sottoscritta da Palazzo Chigi e Regione, il Governo assicura che la realizzazione della cosiddetta Dorsale interna di trasporto, che avverrà in varie fasi, sia considerata parte della rete nazionale dei gasdotti. Inoltre, il collegamento della Dorsale ai bacini sarà considerato parte della rete di trasporto regionale italiana. Nell’isola verranno poste le condizioni per la realizzazione di impianti di rigassificazione di piccola taglia, anche connessi a depositi di Gas Naturale Liquido (Gnl) Small Scale. Le opere potranno essere dichiarate strategiche e per tali impianti sarà assicurato un iter accelerato delle autorizzazioni con un trattamento di regole incentivanti attraverso la possibilità di rilascio della Tpa exemption, che assoggetta le infrastrutture – connotate dal carattere dell’essenzialità – alla procedura di esenzione dall’obbligo di garantire l’accesso dei terzi. Ci saranno tempi rapidi e certi anche per le autorizzazioni che riguardano i depositi costieri GNL modulari e le relative infrastrutture. Inoltre, grazie a precisi provvedimenti normativi, saranno adottati meccanismi per compensare i consumatori domestici dei potenziali maggiori costi infrastrutturali o di approvvigionamento.

Il Patto prevede che il costo della realizzazione della Dorsale sarda graverà in gran parte sulla tariffa nazionale di trasporto (500 milioni di euro). Il prezzo finale del Metano per imprese e cittadini sardi sarà analogo a quello che pagano gli italiani, questo grazie anche a un intervento compensativo del Governo nel caso in cui salga troppo il costo di approvvigionamento. Un altro vantaggio riguarda il costo di realizzazione degli adduttori dalla Dorsale ai bacini, che sarà ridistribuito sulla tariffa di trasporto regionale del resto d’Italia. L’obiettivo è far arrivare il metano in Sardegna entro i prossimi due anni: ci sono investitori industriali interessati, con progetti in avanzato stato di definizione o che hanno già avviato l’iter autorizzativo. Il quadro che si è definito con il Patto consentirà di accelerare le iniziative che fondano la propria realizzabilità su logiche di mercato e imprenditoriali. I costi infrastrutturali saranno limitati rispetto ai benefici che porteranno e la metanizzazione sarà adattata alla crescita dei consumi e allo sviluppo della rete interna.

Oltre alla Metanizzazione, il Patto prevede anche altri interventi in materia di energia. Sono 30 i milioni di euro che saranno stanziati per la trasformazione del sistema energetico isolano verso una configurazione integrata e intelligente. Con altri 14 milioni saranno garantiti il completamento dell’impianto di energia solare a Ottana e la realizzazione di mini centrali idroelettriche nel sistema idrico multisettoriale. Infine, 15 milioni di euro andranno a integrare le risorse già disponibili per gli interventi sulla mobilità elettrico e le Smart City.

Nella foto Francesco Pigliaru

S.I.

Ryanair: Pescara ok, Alghero no

ROMA – “C’è l’accordo per il ritorno di Ryanair ad operare sull’aeroporto di Pescara, mentre su Alghero l’intesa ancora non c’è”. Lo ha detto l’amministratore delegato della compagnia aerea irlandese low cost Michael O’Leary, al termine di una riunione al ministero dei Trasporti, con il ministro Graziano Delrio e i presidenti delle Regioni Abruzzo e Sardegna.

“Voglio ringraziare il premier Matteo Renzi, che è stato personalmente coinvolto, e il ministro Graziano Delrio – ha detto O’Leary – per il gran lavoro fatto. Per Pescara c’è l’accordo, per Alghero non ancora. Vedremo cosa succederà nella prossima settimana. Siamo molto speranzosi, ma devono cambiare le linee guida”. “Delrio – ha aggiunto l’ad di Ryanair – si è impegnato a rivedere le linee guida, dopodiché potremo rivedere il piano di crescita con piacevoli sorprese”. Ryanair nei mesi scorsi aveva annunciato l’abbandono delle proprie basi negli aeroporti di Pescara e Alghero, dopo un aumento di 2,5 euro nelle tasse d’imbarco. Ieri con l’approvazione del Dl enti locali l’aumento di 2,5 euro è stato congelato fino a tutto il 2016.

Nella foto il primo incontro tra i vertici Ryanair con il Presidente Pigliaru

S.I.

Low-cost: 16milioni da restituire

CAGLIARI – “La decisione della Commissione Europea sugli aiuti di Stato alle compagnie low cost è stata notificata alla Regione nella tarda serata di ieri. La Rappresentanza permanente italiana a Bruxelles ha provveduto a comunicarla a tutte le autorità nazionali. Ora l’Amministrazione regionale ha l’obbligo di notificarla a sua volta a tutti i soggetti interessati, aeroporti e vettori, i quali hanno 15 giorni di tempo per rilevare eventuali profili di privacy del provvedimento dal punto di vista del segreto d’ufficio”. Cosi dalla Regione Sardegna riguardo l’atteso pronunciamento della Comunità Europea sui presunti “aiuti di Stato” alle compagnie aeree anticipato da Algheronews.

“Tale termine scadrà il prossimo 23 agosto: solo a partire da questa data la decisione potrà essere resa pubblica dalla Commissione. L’ordine di restituzione degli aiuti incompatibili a carico di 16 compagnie dovrà essere eseguito, invece, entro quattro mesi e quindi entro la data del 1° dicembre prossimo. Il testo della Commissione Europea, reso esclusivamente in lingua inglese, si compone di 97 pagine suddivise in 439 paragrafi. Le strutture competenti della Regione sono già al lavoro per esaminarne il contenuto in stretta collaborazione con gli uffici della Rappresentanza italiana e con i consulenti”.

Nella foto il Parlamento Europeo

S.I.

Regione: 6milioni alla Sogeaal

CAGLIARI – Il presidente della commissione Trasporti del Consiglio regionale, Antonio Solinas, esprime soddisfazione per l’approvazione da parte della Giunta del Disegno di legge per la ricapitalizzazione della Sogeaal, società di gestione dell’aeroporto di Alghero.

«E’ un provvedimento importante che consentirà di ripianare, con circa 6 milioni di euro, le perdite della Sogeaal
per le annualità 2014, 2015 e 2016 – afferma Solinas – per giovedì prossimo ho convocato la Commissione per un primo esame del testo approvato dalla Giunta. L’obiettivo è quello di arrivare all’approvazione definitiva nei primi giorni di settembre. Dispiace l’atteggiamento negativo da parte dell’opposizione che, nel corso dell’odierna Conferenza dei capigruppo, ha dichiarato la sua contrarietà al Disegno di Legge. Una posizione incomprensibile: per mesi il centrodestra ha attaccato Giunta e assessore per la vicenda dei voli low cost e la difficile situazione dello scalo algherese. Ora che si va incontro a una soluzione, con fare schizofrenico, la minoranza decide di remare contro».

Nella foto il Consiglio Regionale

S.I.

Aerei: ottime notizie da Bruxelles

CAGLIARI – “Le ottime notizie in arrivo da Bruxelles consentono di guardare con soddisfazione al futuro del turismo sardo, per l’assenza di conseguenze relative alle società di gestione degli aeroporti sardi. La decisione della Commissione Ue rassicura il sistema aeroportuale isolano”. Cosi l’Eurodeputato lomardo, di origini sarde, Stefano Maullu che commenta il pronunciamento dell’Unione Europea.

“Occorre adesso lavorare utilizzando tutti gli strumenti giuridici e politici per consentire anche alle compagnie low cost di poter utilizzare al meglio gli strumenti di incentivazione che la Regione può e deve mettere in campo.” Lo afferma Stefano Maullu, europarlamentare Forza Italia e aggiunge: “Gli interessi della Sardegna davanti all’Unione Europea devono essere difesi perché il diritto alla mobilità dei sardi, al trasporto di persone e merci fa parte di un concetto di continuità territoriale e di libertà che non può essere compresso. Non si può che constatarne un pavido atteggiamento della Giunta regionale relativamente a un tema così strategico per l’isola,occorre senza indugio procedere alla costituzione di una cabina di regia con tutti gli operatori e le associazioni di categorie interessate.”

Nella foto degli aeromobili Ryanair

S.I.

Ryanair, modello Alghero legittimo

ALGHERO – “E’ confermato, infatti, che il contributo co-marketing all’aeroporto di Alghero è legittimo per due ragioni: ha rispetto i parametri dell’operatore di mercato e si trattava di un aeroporto pubblico. Risulta fallimentare e illegittima la linea della giunte Cappellacci – Deiana che hanno introdotto una demenziale legge 10/2010 che ha portato a questa condanna. Già nel 2010 avevo chiesto a gran voce, e in solitudine, di cancellare quella norma nefasta, senza essere ascoltato da incapaci e incompetenti”. Cosi il deputato di Unidos Mauro Pili che, da mesi, ribadisce quanto oggi certificato dall’Unione Europea e che certifica il fatto che su Alghero si sarebbero potuti dare gli aiuti a Ruyanair. Questo perchè la società è pubblica e perchè vengono rispettati i parametri della “‘operatore privato”.

“Ora bisogna far ripartire immediatamente l’aeroporto di Alghero in base alle procedure dichiarate legittime dalla commissione europea e salvare subito Cagliari che rischia di perdere centinaia di migliaia di passeggeri proprio perchè risulta essere un aeroporto privato. Continuare questa vergognosa privatizzazione di Alghero e Cagliari significa cancellare uno strumento pubblico di sviluppo e mettere in ginocchio per sempre il turismo della Sardegna. Nelle prossime ore avvieremo una campagna di mobilitazione popolare per non svendere gli aeroporti sardi a tutela dello sviluppo economico e della ripresa dei voli low cost in Sardegna”

“L’isola non può e non deve perdere l’opportunità di crescita che ha generato ricchezza sia nei poli aeroportuali che nell’entroterra della regione. E’ fin troppo evidente che tale disastro economico ha nomi e cognomi e questo assessore regionale, prima consulente del centrodestra ed ora a servizio della sinistra, ne è il massimo responsabile. Continuare a perdere tempo significa devastare la Sardegna con scelte gravi e nefaste. Il contributo co-marketing nel rispetto del metodo economico e dell’aeroporto avviato dalla mia giunta nel 2002 resta l’unico possibile, qualsiasi altra scelta è funzionale a rendere la Sardegna una landa desolata al servizio delle speculazioni di amici e amichetti a partire dall’Alitalia. Tutto questo – ha concluso Pili – deve essere fermato in ogni modo”.

Nella foto Mauro Pili

S.I.

Scali sardi: nota da Bruxelles

BRUXELLES – La Commissione europea ritiene che, con gli aiuti pubblici concessi, la Regione Sardegna abbia violato le norme dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato, conferendo a compagnie aeree selezionate che lavorano negli aeroporti di Cagliari e Olbia un vantaggio sleale che deve ora essere rimborsato. La Commissione ha concluso inoltre che le misure in questione non contengono elementi di aiuti agli aeroporti sardi. Nel 2010 la Sardegna ha adottato un regime per sviluppare il trasporto aereo e per garantire per tutto l’anno i collegamenti aerei da e per la regione. Tale regime prevedeva finanziamenti agli aeroporti di Cagliari e Olbia, che a loro volta li utilizzavano per fornire compensazioni finanziarie a compagnie aeree selezionate. L’obiettivo di tale compensazione era che queste compagnie aeree aumentassero il traffico aereo verso gli aeroporti sardi e svolgessero le connesse attività di marketing. Il trasferimento dei finanziamenti regionali dagli aeroporti alle compagnie aeree avveniva a condizioni controllate dalle autorità sarde.

Nel gennaio 2013 la Commissione ha avviato un’indagine approfondita per esaminare se il regime questione fosse in linea con le norme europee sugli aiuti di Stato. Gli interventi pubblici a favore delle società non configurano aiuti di Stato ai sensi delle norme dell’UE quando avvengono a condizioni accettabili per un investitore privato (principio dell’investitore operante in un’economia di mercato). Dall’indagine della Commissione è emerso che nessun investitore privato avrebbe accettato di finanziare un tale incremento di traffico aereo, né le connesse attività di marketing. Il finanziamento pubblico concesso dalla Sardegna configura pertanto un aiuto di Stato ai sensi delle norme UE. Per quanto riguarda gli aeroporti sardi, la Commissione ha concluso che questi non hanno ricevuto alcun aiuto statale, poiché il finanziamento pubblico è stato interamente trasferito alle compagne aeree. Gli aeroporti non hanno quindi tratto alcun vantaggio e sono serviti solo come intermediari per il trasferimento degli aiuti ai beneficiari.

Per quanto riguarda gli aiuti alle compagnie aeree selezionate operanti negli aeroporti di Cagliari e Olbia, la Commissione ritiene che esse abbiano ricevuto dagli aeroporti una compensazione finanziaria per l’apertura di nuove rotte o l’ampliamento delle operazioni sulle rotte esistenti verso la Sardegna. Questo ha rappresentato per loro un incentivo finanziario per aumentare il traffico aereo verso l’isola. Le compagnie aeree selezionate hanno inoltre ricevuto dagli aeroporti una compensazione finanziaria per lo svolgimento di operazioni di marketing rientranti nelle loro normali attività. La Commissione ritiene pertanto che gli accordi contengano elementi di aiuti di Stato a favore delle compagnie aeree selezionate che volano da e verso la Sardegna. Gli aiuti di Stato alle compagnie aeree possono essere giustificati e compatibili purché rispondano a un obiettivo di interesse generale, come lo sviluppo regionale o l’accessibilità. La Commissione ritiene però che le misure non rispondano ai criteri stabiliti dagli orientamenti del 2005 sugli aiuti di Stato per lo sviluppo degli aeroporti regionali. In particolare, le misure non erano destinate a rendere le rotte redditizie senza finanziamenti pubblici in futuro e non si limitavano ai costi supplementari derivanti dall’apertura di nuove rotte. La Sardegna ha anche omesso di indire procedure di gara per selezionare le compagnie aeree chiamate a effettuare le attività finanziate. Il finanziamento pubblico non risponde pertanto agli obiettivi di interesse comune nel settore dei trasporti e ha procurato a certe compagnie aeree un vantaggio economico sleale che queste dovranno ora rimborsare. Gli importi precisi da recuperare presso le linee aeree beneficiarie dovranno essere stabiliti dalle autorità italiane nel corso della procedura di recupero.

Gli interventi pubblici a favore di società che esercitano attività economiche possono essere considerati come privi di elementi di aiuti di Stato ai sensi delle norme dell’UE qualora vengano effettuati a condizioni che sarebbero accettate da un privato operante a condizioni di mercato (“principio dell’investitore operante in un’economia di mercato”). Se questo principio è rispettato, la misura non conferisce alcun vantaggio alla società e non comporta quindi elementi di aiuto di Stato. Se il principio dell’investitore operante in un’economia di mercato non è rispettato, la misura configura un aiuto di Stato e la Commissione ne esamina la compatibilità con le normi comuni dell’UE che garantiscono equità di condizioni nel mercato unico europeo.

Gli orientamenti del 2005 sugli aiuti di Stato per lo sviluppo degli aeroporti regionali consentivano agli Stati membri di concedere aiuti di Stato a tali aeroporti a determinate condizioni. Le norme miravano a garantire buoni collegamenti fra le regioni e a rispondere alle esigenze di trasporto dei cittadini europei, creando al tempo stesso parità di condizioni fra gli aeroporti e le compagnie aeree nel mercato unico. Questi orientamenti sono ora stati sostituiti dai nuovi orientamenti del 2014 sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree. La decisione iniziale di avvio del caso in oggetto riguardava anche l’aeroporto di Alghero. La Commissione ha ora concluso che la fattispecie relativa a tale aeroporto è già stata pienamente affrontata in una decisione adottata dalla Commissione stessa nell’ottobre 2014 su un caso separato. Nella decisione si constata che alcuni accordi conclusi dal dirigente dell’aeroporto di Alghero hanno procurato alle compagnie aeree beneficiarie un indebito vantaggio economico, che occorre rimborsare. Per quanto riguarda l’aeroporto di Alghero non si è resa quindi necessaria nessuna ulteriore azione.

Nella foto il Parlamento Europeo

S.I.

Ufficiale: soldi ai vettori illegali

BRUXELLES – Tanto tuonò che piovve. Anche se siamo in piena estate è arrivato il temporale che però, una volta passato, può finalmente portare via le nubi sopra i cieli degli aeroporti sardi. Infatti è notizia di questa mattina che secondo la Commissione europea sono illegali gli aiuti pubblici concessi dalla Regione Sardegna a compagnie aeree selezionate che lavorano negli aeroporti di Cagliari e Olbia, mentre ad Alghero, com’è noto, per volontà dell’assessore Deiana non sono stati assegnati nuovi fondi pubblici alle low-cost. Uno dei motivi che aveva fatto andare via la Ryanair.

Gli aiuti di Stato hanno dato loro “un vantaggio sleale che deve ora essere rimborsato”. Nessun problema invece per gli aeroporti sardi, compreso Alghero: la Commissione ha concluso che questi non hanno ricevuto alcun aiuto statale, poiché il finanziamento pubblico è stato interamente trasferito alle compagne aeree.

Dunque, in sintesi, le società di gestione non subiranno alcuna sanzione, ma, ad esempio, l’aeroporto di Alghero, essendo di fatto gestito dalla Regione, non avendo dato alcun nuovo sovvenzionamento alle compagnie low-cost non ha commesso nessuna infrazione e poteva dunque finanziare la Ryanair. Mentre la Regione dovrà chiedere indietro alle compagnie i soldi erogati ma si tratta di pochi euro e non riferibili al vettore irlandese. E adesso cosa ne sarà del parere fatto fare dal sindaco Bruno all’avvocato Stajano costano alle casse comunali 15.000 euro?

S.I.

“Ora Ryanair ritorni ad Alghero”

ALGHERO – “Il Governo alla Camera mantiene impegni sul’eliminazione dell’aumento della tassa di imbarco per i trasporti aerei. La sospensione dal 1 Settembre è il segnale richiesto e di questo bisogna dare il giusto merito al Ministro Delrio ma anche al Presidente Pigliaru e all’assessore Deiana. L’apertura di un immediato confronto con il Governo ha portato questo risultato che vale molto più di tante chiacchiere fatte anche a sproposito in queste settimane, e anche oggi. Ora tocca a Ryanair riguardo all’annunciata chiusura delle basi, di Pescara e di Alghero.” Lo afferma il senatore del PD Silvio Lai che commenta così il voto in commissione alla Camera alla camera ed il primo significativo passo verso l’eliminazione dell’aumento.

“Se domani il governo metterà la fiducia come previsto, giovedì la norma approvata passerà al senato che l’approverà rapidamente. È una decisione che era tutt’altro che scontata e per la quale è stato necessario un confronto serrato che si è risolto positivamente. Tutto questo dovrebbe far capire quanto sia il governo che la regione ritengano importante la presenza dei voli low cost ma dovrebbero anche zittire quanti in queste settimane hanno fatto congetture e lanciato improbabili teorie complottistiche. E si conferma anche come il lavoro della giunta regionale è stato sin dall’inizio di questa vicenda improntato sulla ricerca di soluzioni possibili. La prima è stata individuata e, se Ryanair manterrà quanto più volte affermato, porterà a mantenere la base di Alghero della compagnia irlandese. Ora ci auguriamo che altrettante buone notizie possano arrivare dall’Unione Europea riguardo alla chiusura della procedura di infrazione e alla possibilità di poter erogare contributi alle compagnie aeree low cost in un quadro di totale certezza normativa.”

Nella foto Silvio Lai

S.I.