Aerei, tasse sui sardi: pazzesco

CAGLIARI – “La boutade del Partito dei Sardi è solo una delle tante dichiarazioni di una maggioranza che pensa solo agli effetti mediatici anziché affrontare questioni vitali, come quella dei voli Ryanair e della cancellazione della continuità aerea”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta le dichiarazioni del segretario del Partito dei Sardi, Franciscu Sedda.

“La questione – prosegue l’esponente azzurro- è comunque sintomatica della linea politica della Giunta regionale e di una maggioranza sedicente sovranista. A costoro rivolgiamo alcune domande. Vi sembra giusto che, per esempio, su un normale volo andata e ritorno Cagliari-Roma le tasse superino il 40% del costo del biglietto (57,58 euro su 137,58 complessivi)? Vi sembra giusto che mentre la Regione, che a causa dell’accordo Soru-Prodi del 2006 paga di tasca propria la continuità aerea, spenda per abbassare il prezzo del biglietto e poi questo aumenti nuovamente perché lo Stato centrale fa cassa a spese nostre a suon di tasse? Vi sembra giusto che il Governo abbia riesumato e aumentato l’addizionale sui diritti di imbarco, un ulteriore balzello che penalizza non solo Ryanair ma qualsiasi compagnia voglia investire nell’isola? Se la risposta a quest’ultima domanda è quella data dal Partito dei Sardi – evidenzia Cappellacci-, ovvero far pagare ai sardi l’eliminazione della tassa di imbarco, è evidente che siamo su fronti opposti”

“In primo luogo, sulla reale volontà di affrontare la questione, perché la soluzione da lui proposta è incompatibile con la necessità di tempi rapidi ed è priva di copertura finanziaria. In secondo luogo, perché la via deve essere quella opposta: ridurre le tasse e farlo a spese dello Stato, non certo di un popolo che ha già dato. La nostra condizione insulare deve essere un divario da colmare, non un fattore di cui il Governo centrale approfitta cinicamente per fare cassa. Perfino la Germania ha introdotto delle esenzioni per i passeggeri delle zone insulari, ottenendo il via libera dell’Unione Europea, ma evidentemente l’idea non passa neppure per l’anticamera del cervello a politici e burocrati romani. Esiste la volontà di proseguire o fare una battaglia in questa direzione? Se sì, allora si cominci dalla pretesa che vengano mantenuti gli impegni del Governo. Non mi stupirei – ha concluso Cappellacci- se su tali questioni ancora una volta fossimo più avanti noi, che riconosciamo lo Stato nazionale, dei sovranisti a intermittenza”.

Nella foto un incontro con Cappellacci a Cagliari

S.I.

Aiuti a Ryanair leciti. Pigliaru sveglia

CAGLIARI – “L’addio di Ryanair all’aeroporto di Alghero con tutto ciò che ne è conseguito in questi mesi portano la firma dell’assessore Deiana e della Giunta Pigliaru che per tutto questo tempo ci hanno detto che l’Unione Europea non consentiva di finanziare l’operazione”. Cosi Marcello Orrù consigliere regionale che interviene sulla situazione dei collegamenti aerei.

“Non è vero: gli aiuti agli aeroporti sono leciti secondo l’ordinamento europeo cosi come sono ammissibili gli accordi tra aeroporti e compagnie aeree. Questo era l’unica strada percorribile per garantire la presenza di Ryanair nella nostra regione ed evitare i danni al turismo e all’economia del territorio che sono derivati dall’addio della compagnia irlandese. Perchè la Regione ha deciso di non sostenere lo sviluppo del traffico aereo? perchè non sono state trovate strade percorribili nella direzione del comarketing del territorio, scelte che avrebbero consentito di trattenere Ryanair ad Alghero?” “Pigliaru e Deiana assumano delle decisioni immediate, è stato perso fin troppo tempo. E la responsabilità di quanto accaduto è esclusivamente da addebitarsi al centrosinistra che governa la Regione”.

Nella foto la Ryanair

S.I.

Consumi: Sardegna in stagnazione

CAGLIARI – La Sardegna è la regione italiana che si piazza al quartultimo posto per spesa mensile delle famiglie nel 2015, con 2083,66 euro ben 400 euro in meno della media italiana e quasi mille euro in meno rispetto alla Lombardia che guida la classifica stilata oggi dall’Istat. Secondo Confcommercio Sardegna questo dato conferma che la ripresa, seppure ci sia un lieve segno positivo, è tutt’altro che avviata. Lo 0,3% in più stimato per i saldi estivi in linea con l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra, a maggio 2016, che registra anche un incremento dell’1,5% su base annua, non riesce a contrastare le incertezze delle famiglie e delle imprese strette tra spese fisse, tasse e la mancata rivalutazione del potere d’acquisto. “In Sardegna, dove il lavoro scarseggia e l’industria turistica stenta a decollare e non esprime ancora appieno le proprie potenzialità, si assiste ad una stagnazione dei consumi anche nel settore della ristorazione”.

Secondo l’Istat, infatti, in Sardegna si sono spesi nel 2015 82,1 euro a famiglia per servizi ricettivi e di ristorazione rispetto alla media italiana di 122,39 euro. Stallo anche nel commercio con 77,13 euro spesi per abbigliamento e calzature contro i 115,81 del resto d’Italia o i 413,49 euro per prodotti alimentari e bevande analcoliche a cui si aggiungono i 36,9 euro per bevande alcoliche e tabacchi rispetto ai 441,5 euro e i 44,09 della media italiana. I sardi spendono di più per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, 751,61 euro, di cui 30,26 euro per manutenzioni straordinarie, 525,82 euro per affitti figurativi e 90,14 euro per mobili, articoli e servizi per la casa. Si apre il portafoglio anche per i trasporti, 251,97 euro, ma non per l’istruzione, 7,57 euro rispetto ai 14,78 euro del resto d’Italia, o per i servizi sanitari e spese per la salute, 68,88 euro rispetto ai 112,72 della media nazionale.

“La contenuta tendenza al recupero dei livelli di consumo da parte delle famiglie non ci fanno ancora dire che si assiste ad uno slancio in avanti perchè permane un contesto in chiaroscuro con le famiglie che tendono a risparmiare in attesa di tempi migliori – dice Alberto Bertolotti, presidente Confcommercio Sardegna – Sono dati ancora sconfortanti. Siamo stanchi di sentire parlare di ‘potenzialita’. Non siamo neanche stati in grado di capitalizzare il vantaggio ambientale che ci è stato concesso, e non c’è certo da dichiararsi felici, dalla situazione geopolitica che ha ristretto la geografia del mondo praticabile turisticamente – aggiunge – Dobbiamo mettere immediatamente mano a provvedimenti di carattere fiscale, ai bandi per gli incentivi alle attività produttive, dar gambe a strumenti come i contratti di rete per contrastare un certo ‘nanismo’ di impresa che ci affligge. E, se siamo in stallo in Europa sul tema low-cost, puntiamo in maniera decisa a finanziare, almeno in regime de minimis, charter e tour operator”.

Nella foto un negozio

S.I.

Alitalia perde. Ryanair vola. Alghero?

ALGHERO – Montezemolo: “Alitalia perde 500mila euro al giorno”. Allegria, potremmo commentare. Ma poi il Presidente dell’ex-compagnia di bandiera, oramai con l’ingresso di Ethiad pià araba che italiana, ha “corretto il tiro” e “comunque puntiamo al pareggio di bilancio entro il 2017”. Non è chiaro come questo possa accadere con un’emorragia contabile come quella asserita da Montezemolo. Per questo lui stesso, sentito martedi in audizione alla Camera, parla di “investimento nelle destinazioni” insomma di promuovere le varie mete e località turistiche italiane all’estero al fine di creare quel circuito virtuoso che ancora nessun governo centrale, e a cascata i vari enti locali, non sono ancora riusciti a creare e che si basa sulla vera e principale industria che dovrebbe avere l’Italia: il turismo.

Per questo in luoghi dove ha operato o opera ancora la Ryanair la differenza si sente e pure molto. Perchè la il vettore irlandese agisce non solo come mezzo di trasporto, ma soprattutto come “tour operator” cosa che le altre compagnie non fanno. Almeno la maggior parte, di sicuro non lo fa (più) l’Alitalia. Tanto è vero che è lo stesso Montezemolo, sempre durante l’audizione di oggi, a chiedere la soppressione dell’Enit, ente italiano di promozione tristica, che negli anni si è rivelato un vero carrozzone senza dare alcun apporto al settore.

Ed infatti gli scali dei territori dove ha volato Ryanair se ne sono accorti, Alghero n’è un esempio. In 15 anni circa di operatività ha cambiato il volto del territorio garantendo un flusso enorme e continuo di turisti anche nei mesi di spalla e in bassa stagione. Certamente durante il suo corso le amministrazioni locali non hanno fatto quanto necessario per adattare l’offerta a quelle che erano le richieste dei villeggianti. Ryanair ha cambiato radicalmente il modo di muoversi. Muoversi volando è diventato un modo comune e cheap.

Per questo ha attivato nel mercato turistico anche quelle fette della popolazione che prima usavano, visti i costi, gli aerei molto poco. In questo modo si è dato un fortissimo impulso al turismo europeo con alcune mete che sono passate dal quasi anonimato a divenire luogo di attrazione questo senza che avessero nè tradizione, nè storia, nè tanto meno bellezze naturali da offrire. Alghero che ha tutto questo è rimasta ferma. Basta un piccolo (grande) esempio su tutti: ancora nel 2016 non esiste un posto al chiuso, riparato e attrezzato, che possa ospitare eventi, presentazioni, manifestazioni, dove raccogliere almeno un migliaio di persone. E ciò per allungare la stagione e in generale per andare oltre il binomio sole&mare sarebbe essenziale.

Ma invece ora tutti (o quasi) a piangere sul “latte versato”, che è stato molto. Perchè è noto che la Ryanair ha preso sempre dei bei soldoni, ma stessa cosa, anzi molto maggiore, è accaduta in altro modo per l’Alitalia solo che, ribadiamo, la prima è divenuta un brand per gli spostamenti ludici. Un marchio per il turismo che ha dato nuova linfa a posti, appunto, come Alghero, senza considerare il contributo alla crescita culturale dei sardi che si sono potuti finalmente muovere fuori dalle “gabbie” delle leggi sulla continuità mai funzionali ai reali bisogni degli isolani. Dopo tre lustri, però, ci troviamo con un pugno di mosche in mano o poco più. Pure coloro, tra cui anche alcuni ex-amministratori e importanti imprenditori, che urlavano allarmati che la compagnia di O’ Leary portasse “solo straccioni”, oggi sono contriti e disperati dal suo addio. Ma forse Alitalia ci salverà. Quando la Sardegna, ultima ciambella di salvataggio, diventerà un po’ più araba.

Nella foto la notizia riguardante le perdite dell’Alitalia

S.I.

Fondi agricoltura: urgono i bandi

CAGLIARI – I ritardi nei pagamenti dei premi agli agricoltori e lo stato delle procedure per la pubblicazione dei bandi del Psr relativi alle misure sugli investimenti sono stati al centro del confronto tra l’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi e la Commissione “Attività Produttive del Consiglio regionale. Sul primo punto l’assessore ha riferito che la scadenza dei pagamenti del premio unico, inizialmente prevista per il 30 giugno, sarà spostata di alcuni mesi. «I nuovi meccanismi introdotti dalla riforma hanno creato difficoltà in molti paesi europei tanto da indurre Bruxelles a chiedere una proroga – ha detto Falchi – un fatto che comporterà ulteriori disagi a molti agricoltori, soprattutto a quelli che finora non hanno ottenuto nemmeno un’anticipazione».
Accompagnata dai direttori generali dell’assessorato e di Argea, Sebastiano Piredda e Gianni Ibba, l’assessore Elisabetta Falchi ha poi fatto il punto della situazione sullo stato dei pagamenti. Nei primi sei mesi del 2016 sono stati erogati 57 milioni di euro relativi a pratiche presentate nel 2014. Argea ha poi liquidato altre 3156 domande per un importo complessivo di 8,7 milioni di euro, i mandati di pagamento dovrebbero essere autorizzati entro la prossima settimana.

Il direttore di Argea, Gianni Ibba, ha annunciato anche il via libera ai pagamenti automatizzati sull’indennità compensativa 2015. Su 17.000, sono 14.000 le domande liquidabili per un importo complessivo di 29 milioni di euro. Anche in questo caso, l’erogazione delle somme è attesa per i prossimi giorni. Nel mese di ottobre, infine, arriverà il saldo (circa 19 milioni di euro) del benessere animale 2015.
Sollecitato dai consiglieri Pier Mario Manca (PdS), Antonio Gaia (Upc), Mario Tendas (Pd), Gaetano Ledda (La Base) Gigi Rubiu (Udc), Angelo Carta (Psd’Az), Attilio Dedoni e Luigi Crisponi (Riformatori), l’assessore ha ribadito l’impegno per la costituzione di un ente pagatore sardo. L’assessorato presenterà il progetto alla Giunta entro ottobre, poi serviranno sei mesi per l’approvazione definitiva. Il nuovo ente, in ogni caso, potrà sostituirsi a quello nazionale solo dopo l’approvazione della finanziaria.

La Commissione si è poi concentrata sui ritardi nella pubblicazione dei bandi del nuovo Psr relativi alle misure 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole”, 4.2 “Trasformazione, commercializzazione e sviluppo di prodotti agricoli”, 6.1 “Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori” e il “Pacchetto Giovani”. «I bandi sono pronti – ha detto il direttore generale dell’assessorato all’Agricoltura Sebastiano Piredda – per alcuni sono in corso le procedure di validazione, i ritardi sono dovuti in gran parte al nuovo sistema informativo agricolo nazionale (Sian)». Sulla necessità di accelerare i tempi di pubblicazione e differire invece le domande sono intervenuti i consiglieri Pier Mario Manca (PdS) e Luigi Crisponi (Riformatori). Una posizione condivisa da tutta la Commissione, il presidente Luigi Lotto ha presentato una richiesta formale perché i bandi vengano pubblicati al più presto con il differimento delle domande di uno o due mesi in modo da consentire ai soggetti interessati di studiarne più approfonditamente i contenuti.

Su questo punto la Commissione ha incassato la disponibilità dell’assessore. «Non ci sono opposizioni da parte nostra –ha detto Falchi – l’unico rischio è quello di far slittare di qualche mese l’insediamento dei giovani agricoltori». Per evitare l’esclusione dei partecipanti che si avvicinano ai 40 anni e che hanno i progetti pronti, l’assessore ha annunciato che ci sarà un innalzamento del limite di età a 41 anni. Su altri aspetti del bando sono intervenuti i consiglieri Mario Tendas (Pd), che ha invitato l’assessorato ad intensificare le attività di animazione e informazione sul Psr 2014-2020, e Attilio Dedoni che ha invocato una semplificazione delle procedure: «Servono norme chiare e agili – ha detto Dedoni – non si può caricare la burocrazia sulle spalle degli agricoltori. La Regione ha il dovere di snellire, chi si oppone a questo deve essere messo da parte». «La Regione lavora alla semplificazione – ha replicato Falchi – i bandi a sportello vanno in questa direzione anche se i rigidi regolamenti comunitari non aiutano. La nuova normativa ha aggravato la situazione sia sul fronte dei pagamenti che su quello del Psr». Una modifica dei criteri per l’accesso ai contributi per l’insediamento in agricoltura è stata invece sollecitata dai consiglieri Gigi Rubiu (Udc) e Pier Mario Manca (PdS). L’oggetto del contendere riguarda i soggetti che hanno aperto una partita Iva senza mai utilizzarla e, per questo, potrebbero essere esclusi dai bandi. «Tanti ragazzi rischiano di essere penalizzati –hanno detto Manca e Rubiu – questo ostacolo va rimosso, una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare i criteri Ismea».

Più complessa invece la questione relativa ai marchi Deco (Denominazione comunale d’origine) e a una loro disciplina sotto l’ombrello di un unico marchio regionale proposta dal consigliere Gaia. La questione verrà affrontata in un tavolo separato. Sulla necessità di rivedere alcune misure che sembrano poco impattanti sul territorio, l’assessore ha preso l’impegno di fare una verifica sui dati e sulle domande presentate. La questione, in particolare, riguarda la misura sul benessere animale per i bovini da carne. «Dalle notizie in nostro possesso – ha sottolineato il consigliere Manca – c’è il rischio che si riveli un flop». «Non credo sia così – ha replicato Falchi – attendiamo di avere tutti i dati. In ogni caso la misura persegue l’obiettivo di incentivare la filiera in Sardegna. I vitelli sardi oggi vengono esportati, noi vogliamo che la carne consumata in Sardegna sia invece di origine locale».

Nella foto un terreno in Sardegna

S.I.

Crisi aeroporto: assemblea ad Alghero

ALGHERO – “E’ sempre più forte l’urlo di dolore che parte dai cittadini, le imprese e il comparto economico che più di tutti paga il pesante ridimensionamento dell’aeroporto di Alghero. Una crescente protesta supportata dai comuni di Alghero, Nuoro, Bosa e Sassari che chiamano a raccolta i rappresentanti istituzionali del centro e nord Sardegna, i vertici territoriali delle associazioni di categoria, i sindacati e semplici imprenditori”. Così dall’amministrazione Bruno riguardo la situazione generale di rabbia del territorio riguardo tanto tematiche compresa la conduzione politica e governativa dei comuni interessati.

“La cancellazione di 14 rotte estive dallo scalo algherese da parte di Ryanair, la decisione di chiudere la base a partire dal 1 novembre prossimo, stanno facendo emergere in tutta la loro gravità la situazione di crisi del comparto dell’accoglienza e la paralisi dell’economia di un intero territorio, dal sassarese, al nuorese, fino alla Planargia Montiferru. Si evidenzia il 40% in meno circa di passeggeri nello scalo algherese. Non è più accettabile una attesa così prolungata senza l’assunzione di decisioni da parte di chi ha titolo per intervenire”.

“Entro qualche giorno, tra l’altro, scadono i termini per la privatizzazione della Sogeaal, a rischio ormai della perdita della concessione quarantennale e della sua stessa sopravvivenza. Per affrontare la problematica e assumere le doverose iniziative è programmata ad Alghero, martedì 5 luglio alle ore 15 nei locali de Lo Quarter in largo San Francesco, un’assemblea urgente aperta alla più ampia partecipazione. L’Anci, in occasione dell’assemblea prevista lunedì a Tramatza, estenderà l’invito a tutti i comuni della Sardegna”.

Nella foto l’aeroporto di Alghero

S.I

Aerei, Deiana: modello innovativo

CAGLIARI – “La nostra particolare condizione di insularità ci impone di mettere in campo delle misure straordinarie e soprattutto adeguate ai problemi che dobbiamo risolvere. Ecco perché, per quanto riguarda la continuità territoriale con gli scali minori, abbiamo individuato un modello originale e innovativo che non trova attualmente riscontro nella prassi europea di imposizione degli oneri di servizio pubblico”. Lo dice l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.

“Naturalmente abbiamo fin da subito condiviso con l’Enac il nostro progetto e attendiamo di discuterlo in Commissione Europea, con gli uffici della quale abbiamo interlocuzioni costanti”. L’esponente della Giunta Pigliaru aggiunge che “riscontriamo non da oggi un’ottima sintonia con L’Ente aviazione civile, come peraltro evidenziato dalle recenti dichiarazioni del presidente Riggio e della dirigenza: c’è una convergenza totale su tutte le partite aperte, sull’oggetto, sulle modalità e sulle procedure da seguire. Ora è necessario andare avanti con molta determinazione per raggiungere gli obiettivi che la Regione si è posta anche con il recente provvedimento sulle strategie del trasporto aereo – continua Deiana – su questi punti daremo battaglia e difenderemo con forza il nostro orientamento, certi di ricevere il sostegno di tutte le istituzioni coinvolte”.

Nella foto un volo dell’Alitalia

S.I.

Prodotti locali nei ristoranti

ALGHERO – I prodotti agricoli e agroalimentari del territorio nei ristoranti algheresi: un progetto che finalmente si fa strada in modo concreto per qualificare e sostenerne la crescita nella direzione di una caratterizzazione dell’offerta gastronomica algherese, puntando sulla qualità, sull’identità e sulla creazione di strumenti di promozione e comunicazione. Ha preso il via ieri – in un incontro di gruppo di progetto della Consulta comunale per lo Sviluppo Economico e il Lavoro – il percorso finalizzato a coinvolgere i produttori agricoli e agroalimentari, nonché ristoratori e albergatori, nella creazione di un “Circuito della ristorazione tipica e del territorio ad Alghero”.

“L’incontro si è svolto presso la sala conferenze Lo Quarter. Tanti i partecipanti, a testimonianza dell’importanza dell’iniziativa e del momento cruciale del progetto che da mesi sta portando avanti l’Assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Alghero. Un progetto che può costituire un’occasione di grande rilievo per la crescita delle imprese coinvolte e per quella dell’intera filiera turistica della città. Un percorso iniziato qualche mese fa e portato avanti attraverso un confronto costante con gli operatori, le aziende, e con tutti i soggetti portatori di interessi e di competenze presenti nel territorio”.

Nell’incontro di ieri ci si è confrontati sulle linee guida del progetto, sulle esigenze dei comparti coinvolti, sulla definizione di obiettivi condivisi e sui primi passi da fare per dare concretamente il via al progetto. Si è stabilito di partire nel mese di Luglio con una prima sperimentazione; in seguito, a partire dal mese di ottobre, raccolti i frutti di questa prima esperienza, si inizierà a strutturare e definire meglio le azioni del progetto. Il progetto nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di sostenere la crescita economica della città attraverso l’innovatività, la ricerca di standard di qualità e di distintività, la cooperazione e l’integrazione tra i comparti economici. Nello specifico il progetto si propone di creare nuove opportunità di reddito e di commercializzazione per le imprese agricole, agroalimentari e della pesca, potenziando il mercato di primo riferimento, cioè quello locale; di qualificare e caratterizzare l’offerta gastronomica della nostra città, stimolando i protagonisti della ristorazione all’utilizzo del prodotto tipico e locale; rafforzare il sistema economico cittadino, in un’ottica di integrazione incrocio tra la domanda e l’offerta di prodotti; di promuovere l’immagine e la reputazione delle attività, attraverso la creazione di un valore aggiunto per le imprese che intraprendono percorsi di qualità.

Per l’Assessore Natacha Lampis si tratta di un ottimo punto di partenza: “Siamo contenti del risultato emerso dall’incontro, abbiamo lavorato cinque mesi insieme agli operatori e le varie associazioni per definire le linee guide di un progetto di riqualificazione di alcuni tra i settori più strategici, sui quali vogliamo puntare in modo forte. Naturalmente siamo solo all’inizio e c’è ancora tanto da fare ma è importante che ieri tutti i presenti abbiano manifestato la volontà di dare avvio al progetto. E cosi faremo, coordinando e guidando una prima sperimentazione. Nei prossimi giorni saremo impegnati nella creazione del protocollo di lavoro della sperimentazione, nella creazione di un paniere delle produzioni del territorio e nella individuazione degli strumenti di promozione. Ma il progetto punta anche agli alberghi, alle mense scolastiche e a tutti i luoghi della ristorazione collettiva”.

Il lavori del “Gruppo di progetto”
, della Consulta per lo sviluppo economico e per il lavoro, si sono svolti con il coordinamento dall’Assessore allo Sviluppo Economico, e con la presenza dei rappresentanti delle seguenti categorie produttive: Parco di Porto Conte, GAC (Gruppo di Azione Costiera), Camera di Commercio di SS, Centro Commerciale Naturale “Al Centro Storico”, Istituto di Istruzione Superiore “Piazza Sulis ” Alghero, Dipartimento Architettura Design Urbanistica – UNISS Dipartimento Scienze Umanistiche e Sociali – UNISS, Associazione Impegno Rurale, Cantina Sociale Santa Maria La Palma, Coldiretti Sassari – Alghero, Confartigianato Confcommercio, Confederazione Italiana Agricoltori, Consorzio Agriturismo Alghero e territorio, Consorzio Turistico Riviera del Corallo. Partecipano inoltre ai lavori l’Agenzia Laore, e i singoli Ristoratori e Produttori che hanno già dato o daranno la loro adesione al progetto. Il percorso è quindi ancora aperto a tutti coloro che fossero interessati. Per manifestare la propria adesione si possono contattare gli uffici dello Sviluppo Economico, referente è la dott.ssa Casu Monica rintracciabile al 079/9978607, o via emailm.casu@comune.alghero.ss.it.

Nella foto l’incontro a Lo Quarter

S.I.

Nautica: Alghero ancora incagliata

ALGHERO – Mentre ad Alghero ancora di dorme, altre località, un tempo difficilmente inquadrate tra le prime in ambito turistico, hanno messo la freccia. Alghero, invece, è al palo. Soprattutto in un ambito che potrebbe rappresentare un vero e serio rilancio dell’economia del territorio: la nautica. Comparto che ovviamente è legato a doppio filo alle sorti (nefaste) del porto. Approdo oggi in totale decadenza almeno in quello che potrebbe essere il suo reale sviluppo, mentre si è ancora in attesa dello sblocco definitivo dell’iter per il progetto di riqualificazione.

Nel frattempo che la Riviera del Corallo dorme e si culla sugli allori di un passato glorioso, Golfo Aranci, grazie all’azione amministrativa di un sindaco capace, moderno, attivo e molto capace qual è Giusppe Fasolino, stacca gli ormeggi. E questa mattina si è aggiunto un altro tassello, è stato presentato ufficialmente a Golfo Aranci, il “Boat Market Show Sardinia”, Fiera Nautica dell’usato, dei servizi e accessori nautici della Sardegna. Sarà il primo grande appuntamento che vedrà riuniti numerosi operatori da tutta l’isola nel settore del “turismo nautico”. Per Golfo Aranci questa è sicuramente una grande occasione di visibilità e una grande opportunità di promozione.

Nella foto la presentazione del boat market col sindaco Fasolino

S.I.

Aerei: Deiana e Paci sono comici

CAGLIARI – “Pensano di essere su Scherzi a Parte?” Così Marco Tedde, con una citazione del popolare programma televisivo, commenta la conferenza stampa degli assessori Deiana e Paci sui trasporti aerei. “Non è bastata la ribellione di un intero territorio – prosegue Tedde- e la selva di fischi che accompagna i suoi movimenti dal Sud al Nord dell’isola per smuovere di un solo centimetro l’assessore Deiana sulla questione low-cost.

“Con la delibera presentata oggi anziché andare avanti torna indietro alla sua versione di inizio mandato e all’alibi dell’Unione Europea. Tutto questo avviene mentre altre Regioni si muovono e ottengono il via libera di Bruxelles. Un passo avanti e due indietro – prosegue Tedde- anche sulla CT2: da un lato ne ammettono la fattibilità, ma dall’altro sembra quasi che lo facciano controvoglia e giusto quel poco che non disturbi le compagnie. Sulla continuità per Roma e Milano invece sembra che l’unica preoccupazione di Pigliaru e soci non sia quella di far trovare il posto ai sardi ma di non far trovare una sola seggiola vuota alle compagnie. Non si spiega altrimenti la tariffa diversificata a seconda degli orari per distribuire i passeggeri. Insomma – ha concluso Tedde- dietro le solite clausole di stile della massima attenzione, delle serie interlocuzioni, della strategicità dei trasporti c’è solo la solita continuità zero, targata Deiana e Pigliaru”.

Nella foto Marco Tedde

S.I.