Sanità, “Arroganza contro gli algheresi di 5 Stelle e Sinistra, tutti in piazza”

ALGHERO – “Ancora una volta la Giunta Todde e la maggioranza di sinistra-pentastellata hanno consumato un gesto di arroganza nei confronti dei cittadini sardi facendo carta straccia del voto unanime da parte del consiglio comunale di Alghero che chiedeva in maniera chiara ed inequivocabile che l’ospedale Marino di Alghero rimanesse a guida aou”. A dichiararlo Michele Pais consigliere comunale della Lega ad Alghero.

“Il voto di ieri che squalifica ogni rappresentanza territoriale risulta essere la consumazione di una vendetta politica che nulla ha di sanitario. Annulla sono serviti gli appelli della politica tutta algherese, dei comitati di tutela della salute, personale sanitario che chiedevano che non si andasse avanti con una scelta scellerata che avrà delle conseguenze sulla salute dei cittadini non solo per Alghero, ma dell’intero nord-ovest della Sardegna.

“Purtroppo l’odio politico e la sete di rivalsa hanno prevalso sul buon senso, consumando una squalificante vendetta politica nei confronti di chi aveva sostenuto una scelta che ha portato alla rinascita del polo ortopedico e riabilitativo con numeri record rispetto al passato” continua Pais.
“Per questa ragione serve che tutti i cittadini, senza colore, scendano in piazza per difendere una conquista sanitaria che si rischia rovinosamente di perdere, portando pericolosamente le lancette del tempo ad un un passato che non vogliamo torni”, conclude Pais.

“Crollo tetto Egis, simbolo abbandono e degrado di Fertilia: residenti infuriati”

ALGHERO – “La speranza è che questo crollo non passi inosservato e diventi invece un monito per un cambio di rotta da parte della Regione. Fertilia e la sua comunità meritano attenzione, rispetto e azioni concrete”, queste le parole del Comitato di Quatiere di Fertilia riguardo il preoccupante fatto avvenuto ieri notte. Episodio che certifica, al contrario di pareri di molti, che non bastano manifestazioni e appuntamenti vari per far rinascere un territorio, ma occorrono interventi urgenti, anche per mancanze passate, che mettano mano sulle strutture, servizi, opere, strade e magari agevolino iniziative private che possono dare lavoro, benessere, decoro e mantenere viva una comunità (vedi l’attesa e agognata riqualificazione dell’ex-Hotel Bellavista).

“La comunità di Fertilia è scossa e profondamente amareggiata per il crollo parziale del tetto e il cedimento di un solaio nella struttura che ospita l’associazione EGIS, avvenuti la scorsa notte. Questo edificio, già da anni dichiarato inagibile a causa dei gravi danni alla copertura, rappresentava non solo un punto di riferimento, ma anche un pilastro dell’identità culturale locale. Al suo interno, infatti, si trova una preziosa biblioteca che conserva documenti storici di grande valore per la memoria collettiva di Fertilia”, cosi dal Comitato.

“La situazione era stata più volte segnalata alle autorità competenti. Segnalazioni di anni, fino all’ultima, avvenuta durante l’incontro dello scorso venerdì 28 febbraio con il capo di gabinetto dell’assessorato regionale agli enti locali e urbanistica, e il dirigente tecnico regionale. In quell’occasione, tutti i comitati di borgata avevano sollevato con urgenza il problema delle condizioni critiche in cui versano numerosi beni immobili regionali della Nurra di Alghero. Noi del CdQ abbiamo portato come esempio emblematico proprio la città di fondazione di Fertilia e, tra gli altri, abbiamo insistito sulle gravi condizioni dello stabile dell’associazione EGIS.
Da anni le nostre richieste di rapidi e risolutivi interventi di riparazione sono rimaste inascoltate e purtroppo da anni riceviamo solo risposte vuote, senza vedere alcun segno o impegno concreto. Stiamo tutti assistendo allo sgretolarsi di un patrimonio mal gestito e sottovalutato da parte di chi dovrebbe tutelarlo e prendersene cura”.

“La tragedia di questa notte ha acuito il senso di frustrazione e delusione di una comunità che si sente abbandonata. Oltre al rischio per l’integrità dei beni materiali, la caduta del tetto rappresenta un simbolo dell’indifferenza verso il patrimonio culturale e identitario di Fertilia. Ora più che mai è necessario un intervento immediato per mettere in sicurezza e restaurare la struttura, garantendo al contempo la tutela della biblioteca e del suo prezioso contenuto”.

“Questo evento, purtroppo, è solo l’ultimo di una lunga serie di segnali di degrado che colpiscono i beni regionali. La comunità di Fertilia, unita e determinata, chiede con forza che le istituzioni assumano un ruolo di responsabilità, attuando finalmente le tanto attese azioni di manutenzione e valorizzazione del patrimonio pubblico. La tutela dei beni storici e culturali non è solo una questione di rispetto per il passato, ma un impegno imprescindibile per il futuro delle generazioni a venire. La speranza è che questo crollo non passi inosservato e diventi invece un monito per un cambio di rotta da parte della Regione. Fertilia e la sua comunità meritano attenzione, rispetto e azioni concrete”.

Sanità, Comitati contro le scelte della Maggioranza Todde

ALGHERO – “Con un precedente comunicato queste associazioni di volontariato esprimevano perplessità in
merito alla proposta della Regione del ritorno del Marino di Alghero alla ASL.
Le stesse perplessità del settembre del 2020, quando la precedente Giunta Regionale, a seguito
dell’ennesima “riforma sanitaria”, stabiliva il trasferimento dell’Ospedale Marino all’Azienda
Universitaria di Sassari. Questa decisione, non condivisa con la comunità algherese, provocò
numerose contestazioni non solo da parte degli operatori ma soprattutto delle forze sociali e
politiche cittadine.
Infatti, non si conoscevano i contenuti e gli obiettivi di tale decisione e l’avvio del trasferimento ha provocato notevoli problemi organizzativi ed assistenziali. Inoltre, la grave carenza di medici
anestesisti ha obbligato il trasferimento dei pazienti nelle sale chirurgiche dell’Ospedale Civile, con
la conseguente chiusura dell’attività operatoria al Marino.
Seppure con grave ritardo, sono state ristrutturate le sale operatorie, si effettuano numerosi
interventi di chirurgia ortopedica, è stato ha assegnato il personale infermieristico e quello
medico, compresi gli anestesisti e ortopedici che garantiscono l’attività operatoria e l’assistenza
medica nel reparto. Dopo anni di incertezza e precarietà la situazione è decisamente migliorata,
sono state create le condizioni per una maggiore efficienza non solo della chirurgia ortopedica ma
anche delle altre specialità presenti all’interno della struttura ospedaliera.
Premesso, che queste associazioni di volontariato non sono affezionate alle sigle ASL o AOU,
l’unico interesse è quello rivendicare una adeguata assistenza sanitaria a favore di tutti i cittadini.
Tantomeno non cadiamo nel tranello di diventare oggetto di strumentalizzazione “politica”, non
siamo né contro né a favore di apparati di partito, ma ribadiamo che l’unico nostro interesse è
quello di tutelare gli interessi della collettività.
Ieri come oggi chiediamo per quali finalità il Marino dovrebbe essere trasferito alla ASL? Ci sono
progetti per il suo potenziamento? E’ previsto nel disegno di legge in discussione in Consiglio
Regionale che con il passaggio alla ASL verrà garantita la presenza del personale necessario per il
normale funzionamento dell’attività chirurgica, quali: anestesisti, ortopedici, personale
infermieristico ecc.? In concreto chiediamo alla Regione: dal primo gennaio 2026 con il passaggio
del Marino alla ASL verrà garantita l’attività chirurgica ortopedica? La ASL sarà in grado di garantire
al Marino la presenza degli anestesisti, ortopedici infermieri etc.? Questa è la domanda che
attende una risposta concreta”.

Comitato nuovo ospedale
Comitato spontaneo a difesa della salute
Comitato fiocchi azzurri fiocchi rosa
Comitato uniti contro la chiusura dell’ospedale Marino

“Sanità, scelte nefaste di 5 Stelle, PD e Sinistra: Alghero mortificata, mobilitazione”

ALGHERO – “Esprimiamo la nostra ferma condanna nei confronti della decisione assunta dalla maggioranza
in Consiglio regionale con l’approvazione dell’articolo 6 della riforma della sanità.
L’accorpamento dell’Ospedale Marino di Alghero all’ASL 1 di Sassari, così come quello del
Microcitemico di Cagliari all’Arnas Brotzu, rappresenta una scelta politica scellerata che
mette a rischio il futuro della sanità sarda.
I dati ufficiali dell’Assessorato regionale alla Sanità parlano chiaro: l’Ospedale Marino di
Alghero da quando è gestito dall’Azienda ospedaliera universitaria ha registrato un notevole
incremento delle prestazioni, in particolare degli interventi chirurgici, passati dai 226 del 2021
agli 885 del 2024.
I pazienti che in questi ultimi anni si sono rivolti alla struttura algherese esprimono grande
apprezzamento per la professionalità del personale sanitario.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla gestione dell’AOU di Sassari, che ha investito risorse e
potenziato il personale medico.
Nonostante questi risultati incontestabili, la Giunta regionale, spacciando il provvedimento
per una ‘riforma’, ha deciso di smantellare un modello virtuoso senza fornire alcuna garanzia
sul mantenimento dei livelli quantitativi e qualitativi delle prestazioni.
In sintesi, quella deliberata oggi dal Consiglio regionale non è una scelta tecnica per migliorare
i servizi, ma una evidente operazione di spartizione politica, come confermato dallo stesso
assessore Bartolazzi nel suo inaccettabile intervento in Aula.
Questa riforma ignora le proteste dei comitati cittadini, le richieste degli utenti, le delibere del
Consiglio comunale e persino le dichiarazioni del Sindaco di Alghero. È una decisione imposta
dall’alto che cancella il legame tra l’Ospedale Marino e l’Università di Sassari, privando il
territorio di una struttura sanitaria d’eccellenza.
Denunciamo con forza questa operazione di potere e chiamiamo tutte le forze politiche, sociali
e civiche a mobilitarsi. La sanità non può diventare terreno di conquista della politica: servono
garanzie certe per il futuro dei servizi sanitari di Alghero e di tutta la Sardegna.
Non resta altra scelta se non quella di mobilitarci per difendere il diritto alla salute dei cittadini,
chiamando in causa ciascuno dei consiglieri regionali di maggioranza, a partire da quelli che
rappresentano il territorio e che, con il loro voto, hanno reso possibile tutto questo”.

Il coordinamento cittadino
Fratelli d’Italia Alghero

“Sanità legge di riordino: pronti a voltare pagina”

CGLIARI – “Da oggi la sanità sarda è pronta a voltare pagina. Per questo voglio ringraziare la maggioranza in Consiglio regionale, per aver dato prova di coesione e aver creduto in una legge necessaria per far ripartire l’assistenza sanitaria che i sardi meritano e giustamente reclamano. Con il provvedimento varato stasera mettiamo un punto fermo, restituendo certezze ai cittadini, rafforzando gli ambiti di cura e di assistenza, ricucendo il rapporto fra ospedali e territorio, individuando le vocazioni naturali dei presidi e distribuendo risorse e competenze in modo efficiente ed efficace”. La presidente della Regione, Alessandra Todde commenta così l’esito del voto in Consiglio Regionale che vara le Disposizioni urgenti di adeguamento dell’assetto organizzativo e istituzionale del Sistema Sanitario Regionale.

“Abbiamo mantenuto un impegno preso in campagna elettorale: nessuna nuova riforma, che avrebbe rischiato di portare in stallo definitivo un sistema sanitario già fortemente in difficoltà, ma interventi mirati e puntuali sulla legge vigente, che presentava forti criticità organizzativo-gestionali e di governance che hanno portato alle disfunzioni che tutti i sardi conoscono e patiscono e a cui a partire da oggi possiamo porre rimedio”, sottolinea la presidente.

L’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi entra nel merito del provvedimento: “Introduciamo anche delle novità fondamentali come la definizione delle mission ospedaliere in sinergia coi territori, l’istituzione di tre centri di riferimento regionale per la prevenzione, la riabilitazione e salute mentale, l’istituzione dell’ “Ospedale dei bambini” a Cagliari e il contestuale avvio di un percorso per il riconoscimento di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico in Sardegna”.

“Questa legge ripara le disfunzioni che hanno portato allo stallo progressivo della sanità nella scorsa legislatura, frutto della mancata chiarezza nell’applicazione delle norme che avrebbero dovuto garantire invece un coordinamento sinergico fra le Asl e nei confronti del territorio”, dichiara ancora Armando Bartolazzi.

“La nuova legge di riordino rappresenta un risultato importante che dà strumenti per agire immediatamente sul fronte organizzativo, primo passo per dare risposte efficaci e rapide alle esigenze di cura dei sardi”, conclude la presidente Todde.

Alghero merita un nuovo Alberghiero, in piazza Sulis hotel delle eccellenze: parla Moro | video

ALGHERO – Resta in primo piano, grazie ad alcuni interventi politici e al focus posto, da tempo, da Algheronews, riguardo la questione dell’istituto Alberghiero in connessione al rinascita di un hotel di qualità in piazza Sulis e la creazione di un nuovo e moderno plesso scolastico, con convitto, palestra e servizi annessi. Dopo alcune uscite su stampa, del segretario del Psd’Az Giuliano Tavera e dei consiglieri comunali Christian Mulas e Giampietro Moro, che hanno anche redatto un ordine del giorno che verrà discusso nella prossima adunanza, abbiamo anche sentito il dirigente scolastico, dott. Angelo Parodi.

Nell’ottica di riuscire a raggiungere obiettivi tangibili per il bene di Alghero, con alcune voci che confermerebbero un indirizzo verso quanto indicato, da parte dell’attuale amministrazione, anche in questo articolo, ecco le parole del consigliere di Città Viva Giampietro Moro che illustra la posizione sua, e di fatto quella del primo firmatario dell’odg Mulas, riguardo, appunto, un progetto che potrebbe garantire importanti ricadute positive sia alla formazione didattica sia all’offerta ricettive del territorio.

ECCO LE PAROLE DI GIAMPIETRO MORO

“PD pronto ad andare oltre gli steccati, ma per grandi obiettivi e concreto sviluppo”

ALGHERO – “Le recenti polemiche all’indomani del congresso di Forza Italia, confermano ciò che è evidente da tempo: serve una visione quanto più condivisa possibile, rifuggendo da una frammentazione di idee e posizioni che poco hanno a che fare con le reali esigenze di Alghero”. Nell’attuale querelle riguardo eventuali connessioni e perfino collaborazioni tra Forza Italia e aree governative facenti capo dal Partito Democratico interviene il segretario dem algherese Enrico Daga. Da sempre fautore dell’idea di “andare oltre gli steccati” ma sempre con l’obiettivo di raggiungere importanti traguardi e obiettivi, “non per galleggiare e tirare a campare”, fa sapere l’assessore al Bilancio, Demanio e Impianti Sportivi, “ma, qualora fosse, per garantire un orizzonte di ritrovato solido e strutturato benessere ad Alghero e suo Territorio”

“Il Partito Democratico lavora per mantenere saldo il proprio ruolo centrale nella costruzione di una prospettiva di sviluppo concreta per la città e contemporaneamente raccoglie positivamente le aperture al dialogo, quando lo stesso è orientato a garantire un radicale cambiamento capace di aprire una nuova e fertile stagione per Alghero e tutto il Nord Ovest della Sardegna”.

“Si sottolinea che, anche per quanto affermato da autorevoli esponenti di Forza Italia, è dimostrato che il nostro approccio, basato su pragmatismo e responsabilità, rappresenta una delle chiavi per superare anni di difficoltà e veti incrociati”.

“Tuttavia, ogni confronto deve fondarsi su rispetto reciproco, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, in cui trasparenza e obiettivi chiari, siano da antidoto contro qualsiasi ambiguità o strumentalizzazione”.

“Il PD resta il perno di una politica che guarda avanti, determinato a portare a compimento i processi decisivi per il futuro di Alghero, con la consapevolezza che il bene comune non si costruisce con polemiche sterili, ma con azioni concrete, scelte coraggiose, e alleanze per lo sviluppo”.

“Suoli Pubblici, atteggiamento punitivo tipico di Sinistra e 5 Stelle”

ALGHERO – “La proposta di nuovo regolamento per la concessione dei suoli pubblici ai pubblici esercizi, tradisce l’impostazione ideologica tipica della sinistra tesa a punire e mortificare chi fa impresa”. A dichiararlo Michele Pais consigliere comunale della Lega in occasione della proposta di modifica del regolamento per la concessione dei suoli pubblici della giunta Cacciotto.

“Una proposta che dietro la scusa nobile della necessaria regolamentazione in ordine le nuove autorizzazioni, risulta essere non solo irricevibile ma assolutamente tardiva rispetto alla stagione ormai alle porte. Un regolamento che non prende in considerazione la tipicità della realtà algherese, con tanti esercizi di carattere stagionale, alcuni per la legge come le concessioni demaniali e chioschi, che da questo regolamento subiscono una sonora punizione nonostante il grande servizio di carattere sociale ed economico economico che tutti riconosciamo” continua Pais.
“Una posizione rimarcata anche delle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti che hanno bocciato la proposta, proponendo il differimento dell’approvazione, consentendo agli esercenti di adeguarsi con il necessario preavviso, e non a meno di 15 giorni dall’avvio della stagione”.
“La verità è che la giusta necessità di regole, è solo la foglia di fico per nascondere un approccio ideologico, punitivo, tipico della sinistra e dei 5 stelle. Faremo, insieme alle associazioni di categoria, che ringraziamo, una battaglia per contemperare i giusti interessi dei cittadini e degli esercizi commerciali. Un equilibrio che questo regolamento è ben distante da trovare” conclude Pais

Centrodestra algherese, mobilitazione civica per salvare l’ospedale Marino

ALGHERO – Appello bipartisan del Centrodestra, in questo caso, senza Forza Italia, di Michele Pais (Lega), Massimiliano Fadda (Prima Alghero e Vice Presidente della Commissione sanità), Alessandro Cocco (FdI) e Lelle Salvatore (Udc), lanciano un appello bipartisan a tutte le forze sociali, politiche, cittadini comuni per la difesa dell’ospedale Marino di Alghero, per una mobilitazione civica che veda la partecipazione di tutte le forze politiche cittadine, i comitati, le parti sociali, come chiamata a tutta la popolazione di Alghero a scendere in piazza per la difesa della sua sanità.

“La Regione, nonostante la chiara presa di posizione della comunità algherese attraverso un Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, risulta essere sorda e determinata a proseguire nello scellerato piano di smantellamento dell’ospedale Marino che senza la presenza dell’Aou di Sassari, è destinato a chiudere” dichiarano Pais, Fadda, Cocco e Salvatore.

“È incredibile la pervicacia della Regione nell’andare avanti con una riforma che lede il diritto alla salute dei sardi a detrimento dei livelli di assistenza nella ortopedia, riabilitazione, endocrinologia conquistati in questi anni nell’ospedale marino di Alghero grazie all’Aou di Sassari. Una riforma che si atteggia come un atto ostile nei confronti della sanità del nord ovest. Per questa ragione la nostra battaglia e il nostro appello che ci auguriamo sia raccolto dalla Regione e soprattutto dai Consiglieri regionali liberi. Ci auguriamo che non si proceda con questa follia solo per consumare una squallida guerra politica che di sanitario non ha nulla.”

“Per questa ragione riteniamo che sulla sanità si superino gli steccati politici e si faccia una battaglia per la comunità che ci veda tutti uniti, destra e sinistra, nella difesa del diritto più importante che è quello alle cure e alla salute, respingendo le logiche della lotta politica che devono stare fuori dalla sanità. Ci auguriamo che questo appello venga accolto e che si organizzi una mobilitazione bipartisan, senza colori politici, che scongiuri questo folle piano Regionale di destrutturazione della sanità algherese, faticosamente conquistata” – concludono gli esponenti politici.

Malumori in Maggioranza, occhi puntati sul sindaco Cacciotto

ALGHERO – Se non è (ancora) la classica “goccia che fa traboccare il vaso” poco ci manca. Ad oggi, il quadro ancora regge, ma non è chiaro per quanto. Fuori di metafora, i rumnors, al netto della canonica placidità che avvolge la città e suo territorio, sono sempre più forti e diffusi e vedono malumori crescenti in diverse porzioni della maggioranza che ha permesso l’elezione di Raimondo Cacciotto a sindaco. Fibrillazioni di cui non è esente anche l’opposizione, ma in questo caso i riflessi per la comunità sono minori.

A soffrire di più paiono i partiti col numero superiore di consiglieri, fatto già di per essere inedito, per non dire unico. Infatti, a fronte di un totale di 8 consiglieri eletti più alcuni “attigui” il percorso amministrativo, sta nelle cose e nella democrazia, sarebbe dovuto essere condotto proprio da queste forze, invece, a sentire le loro voci e dunque diversi mugugni, la situazione non è proprio così, anzi per niente.

Ad esempio, a far irritare, e parecchio, il Partito Democratico è stata la mancata elezione – nomina di Luca Madau a guida della “commissione speciale” riguardo la questione del Treno a idrogeno. Organismo velleitario e che poco andrà a incidere a percorsi giù abbondantemente avviati, però, è una questione di pesi e misure. “Del resto – commentano alcuni dem – al consigliere Moro (nominato – eletto) a presidente, unico della sua lista civica, fanno capo già due importanti nomine, una nella Giunta e una nei Cda, questa sarebbe la terza, un po’ tantino, per un unico consigliere comunale”.

Ma non solo. Infatti, pare che ci siano sempre più difficoltà pure nella conduzione del Parco di Porto Conte dove il presidente è di totale espressione del Pd. Eppure anche qui, nonostante sia stato indicato dal primo partito ed eletto dall’assemblea, ci sarebbero alcuni problemi, di diversa natura, anche nei rapporti interni, che vanno ad inficiare il raggiungimento di quanto annunciato in campagna elettorale dal partito, maggioranza e sindaco, con potenziali effetti negativi sulle attività del Parco e Area Marina Protetta. Tutto questo in vista del primo bilancio che, salvo intoppi, dovrebbero essere portato il 28 marzo in Assemblea. Nel frattempo, lo stesso organismo, è già “inciampato” un paio di volte, un po’ troppo per un’amministrazione insidiatasi da così pochi mesi.

Tale situazione, e altre, cozzano, e ciò non può che allertare, con le parole del sindaco Cacciotto il quale ha ribadito che le partecipate sono essenziali, centrali, fondamentali, il fulcro dell’amministrazione e quant’altro, ma, ad oggi, i problemi paiono essere piuttosto diffusi e sempre crescenti. E non solo in esse, ma pure negli altri settori governativi. Tanto è vero che, per taluni, entro aprile, massimo maggio, si dovrà per forza realizzare un primo tagliando ovvero, almeno, un mini-rimpasto.

Nel mentre, secondo alcuni esponenti, è necessario che il sindaco prenda in mano le redini e, ad esempio, decida o faccia decidere di stoppare il “commissariamento” della Secal, anch’essa ritenuta cruciale, ma ancora condotta da un cda dimissionario. Fatto piuttosto problematico visto il ruolo primario di questo organismo.

Ma qui i problemi si spostano nell’area centrista o civica che, coi suoi voti ha certamente contribuito in maniera nodale a far conquistare la poltrona più ambita all’attuale a sindaco Raimondo Cacciotto, ma che, oggettivamente, a parte l’azione dell’assessore, esperta, Salaris, potrebbe essere molto più attiva, presente e produttiva. Condizione paludosa che riguarda un po’ tutti i partiti e che, di fatto, si ripercuote nella massima assemblea cittadina che, fatto più unico che raro, ha visto bene due, consecutive adunanze, con solo un punto per volta “portato” dall’amministrazione: il verbale da approvare della seduta precedente e il riconoscimento di una strada vicinale dell’agro. Un po’ poco per la mega alleanza che ha conquistato la guida di una città come Alghero.

Come commentano in molti, ma ovviamente a “microfoni (sempre meno) spenti”, la condizione generale è “piuttosto impantanata”, su molte partite si attende un pronunciamento deciso di Cacciotto e un atteggiamento generale meno tentennante. Certo, c”è ancora un anno da compiere, ma i presupposti, almeno fino ad adesso, pareva dovessero essere differenti, in meglio, ovviamente.