Decadenza Todde, le parole di Michele Pais

CAGLIARI – Sulla decadenza della presidente Todde, ci sono le parole, tramite una sorta di “fact checking”, da parte dell’ex-presidente del Consiglio Regionale Michele Pais.

“Cosa accade ora?”
In molti mi stanno scrivendo per conoscere gli effetti della pronuncia del Collegio Regionale di Garanzia elettorale.
Quest’organo, presieduto dal Presidente della Corte d’Appello di Cagliari, è deputato a verificare la regolarità e la trasparenza delle elezioni, ha ravvisato diverse irregolarità nella documentazione della Presidente Todde e, in ragione della gravità delle suddette irregolarità, ha accertato le condizioni della decadenza della Presidente Todde.

Quindi la Presidente è decaduta?
La decadenza opererà dalla votazione del Consiglio Regionale, ed essendo di fatto una “presa d’atto”, difficilmente potrà votare in senso difforme.

In che tempi?
I tempi non possono superare i 90 gg per la fase istruttoria, e dopo qualche giorno il Consiglio regionale dovrà votare. Contro la votazione del Consiglio regionale qualsiasi cittadino potrà fare ricorso.

Nel frattempo cosa succede?
Certamente la Presidente Todde farà ricorso al Tribunale che potrà confermare o meno la decadenza.

In conclusione, si andrà ad elezioni e quando?
La vicenda è molto complicata, ma non sarebbero improbabili elezioni già a giugno 2025!

Terremoto in Regione, Todde dichiarata decaduta: probabile voto anticipato

CAGLIARU – Terremoto alla Regione Sardegna. Il collegio regionale di garanzia elettorale ha fatto una dichiarazione di decadenza da consigliere regionale per Alessandra Todde, che così perderebbe anche la carica di presidente della Regione.

Sarebbero state rilevate delle inadempienze sulle spese tenute durante la campagna elettorale dell’anno scorso (circa oltre 90.000 euro), che hanno portato all’emissione di un’ordinanza ingiunzione indirizzata al Consiglio regionale, che ora deve stabilire una data per la decisione sulla decadenza. L’atto è impugnabile presso il tribunale ordinario.

“La notifica della corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”, dichiara così la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.

Giovanni Satta (Alleanza Sardegna): 2Lo avevo detto 3 mesi fa, ribadito il 19 dicembre. Oggi la commissione di garanzia ne ha decretato la decadenza, ciò significa che il Consiglio Regionale dovrà prenderne atto, dovranno essere espletate le formalità di rito e si dovrà andare a votare, nel frattempo la Regione sarà retta dal vice presidente Meloni che dovrà anche fissare la data delle elezioni”.

Cap d’Any, “5 Stelle e Porcu lontani dalla realtà: quest’anno un calo di 40mila presenze”

ALGHERO – “Leggiamo con stupore le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle sul Capodanno appena trascorso. Non un’analisi, ma un surreale tentativo di ribaltare la realtà e i fatti, per una ben poco seria difesa d’ufficio.

I dati da riportati circa le presenze in piazza sono facilmente verificabili: quest’anno c’erano circa 5mila persone presenti in piazza per la serata del 30 e 16mila per la serata del 31, per un totale di poco più di 20mila presenze in questa edizione. Numeri ben lontani dai 30mila sbandierati e ancor più lontani dai 60mila registrati nel 2023, quando il Piazzale della Pace si riempì per tre serate consecutive: 18mila persone il 29, 15mila il 30 e 26mila il 31.

Ma le presenze in piazza sono solo un aspetto e, come ho avuto modo di dire, neppure il più rilevante della questione. Assai più importanti sono le presenze nelle strutture ricettive, che si traducono nel reale ritorno economico per la città. Quest’anno le prenotazioni erano bassissime rispetto allo scorso anno. Non basta accampare la scusa della concorrenza, poiché quella era presente anche lo scorso anno.

Il calo si spiega con i ritardi nella programmazione, oltre che nella scelta di ridurre il format a due date soltanto. Si tratterebbe di semplice buon senso, ma è evidente che non sia cosa comune fra i 5S: basta ascoltare le dichiarazioni fatte da Porcu in commissione turismo, in cui ha apertamente affermato di non voler “far lucrare” le strutture ricettive, negando l’opportunità di creare pacchetti turistici lunghi quattro notti. Una posizione folle che, nei fatti, ha penalizzato l’economia algherese.

Sulla questione sponsor, basta riascoltare le parole pronunciate in conferenza stampa sempre dallo stesso Porcu – che ha accusato gli sponsor di voler “svendere Alghero per una cassa di birra” – per capire di chi sia la responsabilità del mancato sostegno dei privati al Capodanno di quest’anno. Gli stessi sponsor che avevano garantito un supporto economico di 60mila euro lo scorso anno hanno evidentemente scelto di non collaborare con chi ha mostrato scarso rispetto nei loro confronti.

Quanto alla presunta razionalizzazione delle risorse, il Capodanno 2024 ha visto un investimento pubblico di circa un milione di euro, a fronte di un ritorno economico dimezzato rispetto alla precedente edizione. È difficile parlare di “ottimizzazione dei costi” davanti a questi numeri.

Alghero merita un confronto serio e basato sui dati concreti, soprattutto quando si parla di turismo e promozione del territorio. Le fantasie non servono a nessuno, se non a chi è in cerca di alibi”

Alessandro Cocco
Capogruppo di Fratelli d’Italia Alghero

Cap d’Any, 5 Stelle Alghero: “Evento consolidato, approccio rinnovato, sorprendono certe critiche”

ALGHERO – “Il Capodanno 2024 di Alghero si conferma un evento consolidato nel panorama degli appuntamenti di fine anno in Sardegna. Le serate del 30 e 31 dicembre hanno registrato un’importante affluenza nel piazzale della Pace, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e della capienza massima consentita. Sorprende quindi leggere alcune dichiarazioni che, in un recente comunicato, hanno diffuso dati privi di fondamento sulle presenze, ignorando i limiti strutturali e di sicurezza ben definiti dell’area eventi.

In ogni caso pensiamo sia arrivato il tempo di superare la retorica dei primati e dei confronti territoriali, per abbracciare una visione più ampia e costruttiva. Gli eventi organizzati nelle diverse città del Nord-Ovest Sardegna rappresentano infatti un valore aggiunto per l’intero territorio, contribuendo a creare un’offerta turistica diversificata e attrattiva per l’intera regione.

La nuova amministrazione ha affrontato la sfida organizzativa con un approccio rinnovato, razionalizzando le risorse e ottimizzando i costi. Il programma, concentrato su due giornate ha permesso una gestione più efficiente del budget disponibile.

Nonostante questo, l’evento si conferma un impulso importante per l’economia locale, generando un significativo indotto per le attività commerciali e ricettive, in linea con una strategia di destagionalizzazione turistica che deve vedere coinvolta l’intera area vasta del Nord-Ovest Sardegna. Un risultato raggiunto grazie a una visione che supera i localismi e punta alla valorizzazione dell’intero territorio.

Guardando al futuro, Alghero ha l’opportunità di innovare il format delle celebrazioni di fine anno, forte dell’esperienza maturata nell’organizzazione di grandi eventi pubblici. L’obiettivo è evolversi mantenendo intatta la professionalità dimostrata durante il Capodanno algherese in una prospettiva di sviluppo turistico integrato con il territorio circostante.

Giusy Piccone
Movimento 5 stelle Alghero

Zero nascite ad Alghero, Fadda chiede a Mulas di convocare la commissione

ALGHERO – “In qualità di vicepresidente della V^ Commissione consiliare, il sottoscritto Massimiliano Fadda richiede che il Presidente Christian Mulas voglia cortesemente convocare, con urgenza, la Commissione medesima, da tenersi presso l’Ospedale Civile di Alghero. L’oggetto della richiesta nasce dalla necessità di discutere sulla ormai atavica situazione di immobilismo in cui versano i Reparti di Ostetricia e Pediatria, cagionato dalla mancanza dei pediatri, con conseguente chiusura del Nido e Punto Nascita da 14 mesi e con la pediatria in h/12 dal lunedì al sabato. Si richiede la presenza del signor Sindaco, dell’Assessore competente estendendo l’invito ai Primari di Ostetricia e Pediatria ed al Direttore del Presidio Ospedaliero”.

Massimiliano Fadda, vice-presidente commissione sanità

“Altro che Capodanno, Alghero 3 anni senza punto nascite: dalla Todde solo promesse”

ALGHERO – “La notte di San Silvestro 2024 si è conclusa con una gioia inaspettata, quella di una nuova vita che è venuta al mondo presso l’ospedale di Aou di Sassari, Alle 19:40 del 31 dicembre 2024, nel reparto di Ostetricia e ginecologia, simbolo di speranza e di rinascita. Tuttavia, questa gioia è un sogno lontano per le famiglie algheresi, che da ormai tre anni non vedono più nascere un bambino nella propria città. Il 2021 segna l’anno in cui il Punto Nascita di Alghero è stato chiuso, un atto che ha privato la nostra comunità di un servizio essenziale e che ha creato una drammatica discontinuità nella storia della nostra città.

Nel 2024, mentre Sassari celebra un incremento delle nascite – ben 1412 neonati, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente – Alghero è destinata ad assistere impotente a un declino che sembra ormai irreversibile. Le mamme algheresi sono costrette a trasferirsi a Sassari per partorire, privandole del diritto di mettere al mondo i loro figli nella propria città. Non è più possibile nascere ad Alghero. Questa è la cruda realtà.

Da tre anni la Regione ha promesso e ripromesso interventi, risposte, soluzioni, ma ad oggi non c’è nulla di tangibile. Solo parole, e intanto Alghero resta isolata, senza un punto nascita e senza un futuro per la sua crescita demografica.
Le mamme algheresi sono costrette a fare sacrifici enormi, e la città perde ogni giorno un pezzetto della sua identità e cultura.
La chiusura del Punto Nascita non è solo una questione di numeri: è una ferita profonda che segna la fine di un servizio fondamentale per la nostra comunità.

Il dramma non sta solo nella perdita del Punto Nascita, ma anche nella consapevolezza che la Regione, dopo tre anni, non ha fatto nulla di concreto per sanare questa situazione.
Le promesse fatte si sono dimostrate vuote, e ad Alghero, giorno dopo giorno, diventa sempre più chiaro che non c’è più spazio per i bambini, né per le future generazioni.

Mentre Sassari festeggia le nascite e cresce numericamente, Alghero continua a subire l’assenza di un diritto fondamentale: quello di nascere nella propria città. I numeri parlano chiaro: nel 2024 sono stati 1412 i neonati a Sassari, ma la realtà di Alghero è ben diversa, fatta di famiglie che devono trasferirsi a Sassari per poter vivere la propria maternità. Un paradosso intollerabile che non possiamo più accettare.

La Regione non può continuare a ignorare la gravità della situazione. Alghero non può più aspettare.
8La nostra città ha bisogno di risposte concrete, non di promesse vuote. È urgente ripristinare il Punto Nascita ad Alghero, per ridare speranza e dignità a tutte le mamme e ai bambini che meritano di nascere e crescere nella propria terra.
Se da una parte Sassari piange di gioia per le nuove nascite, Alghero piange perché non può gioire di questa emozione”.

Christian Mulas
Presidente della Commissione Consiliare alla Sanità

Stop all’assurdità del Consiglio itinerante, arriva la nuova sede a Villa Maria Pia

SLGHERO – Anche se i lavori per la riqualificazione di Palazzo Civico in via Columbano sono ancora lontani dall’essere ultimati, l’Amministrazione Cacciotto, con in testa l’assessore Daga e il presidente del Consiglio Pirisi, hanno da mesi dettato la linea di poter trasformare parte di Villa Maria in una nuova sede per la massima assise cittadina. Una scelta certamente transitoria, ma azzeccata. Anche perchè, ed è sotto gli occhi di tutti, l’assenza di una naturale divisione tra maggioranza e opposizione e tra di esse tra i vari partiti e pure con gli assessori, ha probabilmente contribuito, in certi casi, ad una sorta di confusione tra i ruoli e una trasversalità che, seppur sempre esistita, da tempo pare la direttrice politica cittadina.

“A cinque mesi dal nostro insediamento, dopo la nascita dell’ AlguerHall, la migliorata sede della Secal, ecco Villa Maria Pia, un’altra meta verso la corsa alla razionalizzazione degli immobili comunali sta per essere raggiunta”, cosi l’assessore Enrico Daga sui social. “Mentre proseguono i lavori per ripristinare “Via Columbano” quale prestigiosa sede della casa comunale, abbiamo fatto un altro “salto quantico”: da un consiglio itinerante, svilito, che si riuniva scomodamente in teatro, o nella sala conferenze de Lo Quarter, abbiamo voluto una soluzione temporanea, ma che restituisse all’ assise cittadina il decoro che merita”.

“La Villa era da anni chiusa, semi abbandonata, con questo gesto togliamo il velo ad un immobile della collettività poco conosciuto ma dalle enormi potenzialità, che presto diventerà un ulteriore polo della vita socio culturale della nostra città. Sarà parte fondamentale di una visione che porterà il “Parco urbano Di Maria Pia” a diventare un ulteriore centro della vita sociale, sporiva, aggregativa, espositiva, a disposizione della nostra comunità. Siamo solo all’ inizio, ma abbiamo tanti progetti per far crescere e migliorare davvero la proposta di spazi culturali: lo dobbiamo soprattutto ai nostri figli”.

Nella foto la nuova sala consiliare

“Capodanno ed eventi, no a gare infantili: ascoltare comunità, professionisti e creare reali ricadute economiche”

ALGHERO – A chi (ben rappresentato in foto) anche il giorno di Capodanno, forse perché non avendo altro a cui dedicarsi prova a buttarla in politica, rispondiamo con la politica.
Le competizioni numeriche non sono la risposta alle difficoltà che stiamo affrontando.
In un momento in cui la Sardegna ha bisogno di politiche concrete per il lavoro, la sanità, la cultura e l’ambiente, non possiamo permetterci di distrarci con numeri vuoti che non risolvono alcun problema reale.
È il momento di concentrarsi sui veri problemi, quelli che toccano la vita quotidiana dei sardi e delle sarde.
La Sardegna ha bisogno di soluzioni concrete, non di competizioni sulla conta delle persone.
Mentre ci troviamo a fronteggiare gravi problemi che affliggono la nostra isola – dalla disoccupazione alle difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari, passando per la gestione delle risorse naturali e ambientali – assistiamo ad un’iniziativa assurda: la competizione per “contare” chi ha partecipato al concerto di Capodanno.
Certo, eventi come questi possono essere utili per la promozione del territorio, ma non possiamo permettere che tali iniziative ingorghino il dibattito sulle vere priorità.
Forse dobbiamo costruire un calendario di eventi che non sia solo una corsa a fare presenze, ma che sia capace di generare quanta più possibile economia diffusa, coinvolgendo le comunità locali, creando lavoro e opportunità su tutto il territorio.
Un calendario che valorizzi la nostra cultura, le nostre tradizioni, la fruizione dei nostri paesaggi e che non si limiti a conteggi insignificanti, ma che porti ricadute positive, concrete e durature per tutte le zone della Sardegna.
Abbiamo bisogno di politiche che guardino al futuro, alla creazione di lavoro, alla tutela dell’ambiente, al miglioramento dei trasporti e della sanità. L’impegno dovrebbe essere rivolto a contrastare la povertà, migliorare l’istruzione e promuovere l’innovazione.
Non a fare gare da asilo infantile”.

Enrico Daga, assessore al Bilancio e segretario cittadino del Partito Democratico

“Cuccureddu assessore comunale di Castelsardo, scopre l’acqua calda e penalizza Alghero”

ALGHERO – “L’assessore regionale al Turismo, Cuccureddu, ha recentemente lanciato una serie di “scoperte” che, a dir poco, sembrano suggerire che la Sardegna, o almeno una parte di essa, stia vivendo una fase di totale inesperienza nel settore turistico. Dopo aver assistito a una gestione dei fondi pubblici che ha visto ingenti risorse destinate a eventi di dubbio valore, tra cui artisti nazionali e agenzie dello spettacolo, la cui utilità per la crescita della nostra isola appare assai discutibile, ora l’assessore lancia nuove idee che sembrano più una ripetizione di concetti già ampiamente noti.

Parliamo, infatti, di “albergo diffuso”, di “grandi eventi” e della necessità di “allungare la stagione turistica”. Ma è davvero il caso di dire “ben svegliato, assessore regionale al Turismo Cuccureddu”? Queste non sono scoperte, sono solo iniziative che ogni amministratore regionale dovrebbe avere chiaro in mente fin dal primo giorno del suo mandato.

Mentre si cerca di coprire i fallimenti di una gestione che ha speso in maniera discutibile i soldi dei sardi (vedi la triste e misera figura fatta con i concerti di Capodanno), è sempre più evidente come il vero obiettivo dell’assessore sia quello di promuovere esclusivamente il suo territorio, Castelsardo. Non possiamo fare a meno di notare come l’organizzazione di eventi di grande rilevanza, come quello con la cantante più nota d’Italia, sembri una mossa politica piuttosto che una vera iniziativa per tutta la Sardegna. È come se si volesse organizzare una finale dei Mondiali nel piccolo e pittoresco Piano Cucuccure!

Ciò che è più grave, però, è la visione limitata che sembra animare questo governo regionale, che ignora le necessità e le potenzialità di territori come Alghero, una delle città turistiche più importanti della Sardegna. Non si può pensare che l’unico modo per fare crescere il turismo sia concentrarsi su pochi eventi di punta. Occorre innanzitutto migliorare i collegamenti tra le isole e il continente, garantire una continuità territoriale reale, e soprattutto pensare a un modello di sviluppo che comprenda tutti i territori, senza creare discriminazioni tra comuni.

L’assessore, forse per la paura di compromettere la propria futura carriera politica, pare dimenticare che l’interesse per tutta la Sardegna è quello che può realmente fare crescere il PIL e il turismo. Non possiamo più permetterci di vedere un aeroporto di Alghero o Olbia in crescita solo grazie al ritorno degli emigrati sardi durante le festività, con un misero aumento del 15%. Se davvero vogliamo una Sardegna più competitiva e accogliente, l’assessore Cuccureddu dovrebbe cominciare a guardare oltre i confini di Castelsardo e concentrarsi su politiche di sviluppo che beneficino tutti i cittadini dell’isola.

In conclusione, vorremmo suggerire all’assessore Cuccureddu di cambiare titolo, se davvero il suo interesse è solo quello di promuovere il borgo di Castelsardo. Altrimenti, si faccia carico del destino di tutta la Sardegna, iniziando a pensare, veramente, a un turismo che possa davvero crescere in modo uniforme e vantaggioso per tutti”.

Christian Mulas, capogruppo Orizzonte Comune