Sardegna e Israele consolidano la loro amicizia

CAGLIARI – Non solo una visita di cortesia istituzionale, ma anche un’occasione per stringere rapporti sempre più stretti e cercare nuove forme di cooperazione in svariati campi. Alta tecnologia applicata all’agricoltura, al corretto utilizzo dell’acqua, alla lotta alle locuste, alle energie rinnovabili. Su questi temi hanno discusso stamane a Villa Devoto il Presidente Christian Solinas e l’Ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar, accompagnato da una folta delegazione.

Un’amicizia sempre più forte lega i nostri popoli, ha detto il Presidente Solinas, ed è oggi possibile declinarla in molti campi, creando una cooperazione duratura e proficua. La tecnologia israeliana può rappresentare un valido aiuto. Nell’immediato, per combattere la piaga delle cavallette, grazie a strumenti innovativi già sperimentati in aree di crisi. Fin da oggi, i tecnici israeliani si confronteranno con la Protezione Civile regionale per studiare interventi validi di contrasto. Nei prossimi giorni saranno effettuati sopralluoghi nelle zone più gravemente interessate. Ma nuove opportunità sono emerse anche per lo sviluppo tecnologico in agricoltura, con tecnologie sperimentate in aree desertiche o con scarsa disponibilità idrica.

Di grande importanza la notizia annunciata dall’Ambasciatore Dror Eydar, in merito a recenti scavi archeologici nell’area del Monte Carmelo, nell’alta Galilea. È emersa una città costruita con elementi architettonici riconducibili a quelli nuragici, che dimostrerebbero la presenza di popolazioni sarde in un periodo individuato tra il dodicesimo e l’undicesimo secolo Avanti Cristo.

Fumo e plastica, ordinanze di Nizzi per tutelare ambiente e salute

OLBIA – Si tratta di due aspetti importantissimi: la tutela dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini. Alle porte dell’estate, l’amministrazione ricorda che sono tuttora vigenti ed assolutamente attuali, le due ordinanze del sindaco Settimo Nizzi emanate il 17 aprile 2019.

L’ordinanza n. 20 riguarda la minimizzazione dei rifiuti in plastica sul territorio comunale e la conseguente riduzione dell’impatto ambientale.

«È vietato l’utilizzo di contenitori e altri prodotti di plastica monouso nelle aree particolarmente sensibili del nostro Comune come spiagge, siti archeologici, aree verdi, parchi pubblici e piazze. – afferma Nizzi – L’obiettivo è quello di incrementare e valorizzare la raccolta differenziata, andando a diminuire la percentuale di rifiuto secco a favore della quota destinata al compostaggio, ma anche quello di aumentare il ricorso a materie prime rinnovabili come le bioplastiche. Tutto nell’ottica di salvaguardare l’ecosistema e sensibilizzare ulteriormente i nostri concittadini verso scelte e comportamenti consapevoli e virtuosi in campo ambientale».

L’ordinanza n. 21 vieta il fumo e l’abbandono di rifiuti che derivano da esso. Vietato dunque fumare nell’ambito degli 8 metri dalla battigia di tutte le spiagge. Nel provvedimento è inoltre sottolineato il divieto di gettare rifiuti prodotti da fumo sul suolo e nelle acque. Sarà possibile fumare solo nelle aree attrezzate ad ospitare fumatori o, al di fuori di queste ultime, solo se in possesso di apposito contenitore idoneo a raccogliere rifiuti da fumo, con chiusura ermetica, che impedisca la dispersione di mozziconi nell’ambiente.

«È volontà di questa amministrazione perseguire la diffusione di buone pratiche a tutela della salute, nello specifico la lotta al tabagismo e la prevenzione delle malattie che ne conseguono. – prosegue il sindaco – Inoltre, è innegabile che la dispersione dei mozziconi di sigaretta viene percepito come un evidente sintomo di degrado del tessuto ambientale e urbano. In virtù della vocazione turistica del territorio, oltre agli aspetti legati alla salute di ogni cittadino, riteniamo fondamentale contrastare i comportamenti degenerativi conseguenti al fumo di sigarette che ledono il diritto di ognuno dei nostri concittadini e dei turisti che hanno scelto il nostro Comune come meta delle proprie vacanze, a godere del benessere offerto dal vivere e soggiornare in un’ambiente bellissimo dal punto di vista naturalistico, decoroso e pulito».

L’arte di Maria Lai e i vini della cantina Canu protagonisti a New York

NEW YORK – Un filo che unisce la Sardegna e New York. Così tanto amato da Maria Lai, il filo sottolinea l’importanza del legame tra la tradizione sarda e l’arte contemporanea. Proprio l’artista nata ad Ulassai nel 1919 sarà la protagonista, attraverso il film realizzato da Stefano Scialotti, di un importantissimo evento che si svolgerà mercoledì 15 giugno, alle ore 18, all’Istituto Italiano di Cultura a New York. L’iniziativa è promossa dal Circolo dei Sardi Shardana negli USA, in collaborazione con la Regione Sardegna, l’Istituto Fernando Santi e il supporto della Sardegna Film Commission.

Il sottotitolo dell’evento è una frase assai suggestiva di Maria Lai: “Sete di libertà: Volevo soltanto essere lasciata sola e giocare”. La serata a Park Avenue, sede dell’Italian Cultural Institute, ha importanti risvolti anche sotto il profilo della promozione del vino sardo in un mercato importante come quello statunitense.

Partner della serata sarà la premiata Cantina Canu di Luogosanto, che curerà una degustazione molto particolare. Si tratta di un’importante realtà imprenditoriale sarda guidata dalla giovane manager Carla Cualbu che rimarrà negli Stati Uniti per diversi giorni per promuovere i propri vini – cannonau e vermentino – nei più importanti ristoranti e hotel di New York.

“Siamo orgogliosi e felici che i nostri vini siano protagonisti di un evento dedicato a Maria Lai, una delle artiste più importanti nella storia dell’arte mondiale, per questa sua straordinaria capacità di tenere assieme le persone, di tessere relazioni, appunto come i suoi filo. L’evento di New York – sottolinea la manager –  è anche un’occasione per rafforzare la presenza dei vini sardi negli Stati Uniti in un anno di ripresa e di grandi riconoscimenti per le produzioni isolane che si stanno affermando sia in Italia che all’estero. Presenteremo i nostri vini con un pizzico di orgoglio in più perché – conclude Cualbu – nascono da un’importante collaborazione con un enologo sardo, Andrea Pala, che giusto qualche mese fa è stato votato da una giuria di esperti il miglior giovane enologo d’Italia”.

Piano regionale dei Porti, “la lavoro per rendere più attrattivi gli approdi”

CAGLIARI – Sono 24 le strutture portuali del Nord Sardegna interessate dal Piano regionale della Rete di Portualità turistica, distribuite nel tratto di costa che va da Santa Teresa di Gallura a Olbia (parte alta). Tra le località di maggior prestigio al centro dell’incontro avvenuto stamani ad Arzachena, guidato dall’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, anche La Maddalena, Palau, Cannigione, Porto Cervo, Portisco e Porto Rotondo.

“Siamo all’interno di un’area a forte vocazione turistica, meta tra le più ambite per i visitatori italiani e stranieri e traino dell’economia sarda – spiega l’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris – Questa ampia partecipazione consentirà alle strutture tecniche della Regione di affrontare al meglio le specifiche attività tese alla realizzazione della Rete dei Porti della Sardegna e della valorizzazione di quelli galluresi in particolare, affinché rappresentino ancora di più un punto di riferimento per il diportismo nautico di tutto il Mediterraneo”.

Obiettivo del piano regionale presentato ai portatori di interesse del Nord Sardegna è, aggiunge l’esponente della Giunta Solinas, “elevare la funzionalità delle strutture portuali, la modernità e la fruibilità, sia in termini di accessibilità, dalle piccole imbarcazioni sino ai maxi yacht, sia in termini di stagionalità. La Gallura, in un progetto di espansione come questo rappresenta un’area privilegiata in quanto già zona altamente attrattiva, strategica e centrale”.

Finalizzato al completamento del circuito di navigazione diportistica intorno all’Isola, il Piano ha come obiettivo quello di costruire un’offerta di qualità che valorizzi la centralità della posizione della Sardegna nel Mediterraneo. Grazie al Piano della portualità, i posti barca saranno meglio distribuiti lungo le coste sarde – la Sardegna può contare su oltre 1800 km di costa – con evidenti riflessi su quelle infrastrutture portuali di ridotte dimensioni che normalmente risultavano tagliate fuori dal circuito della navigazione. Gli incontri – quello di stamani è il terzo appuntamento – sono parte di un percorso condiviso e rappresentano l’occasione per recepire le considerazioni che arrivano dai portatori di interesse e che porteranno alla proposta del Piano che poi verrà sottoposto all’attenzione della Giunta regionale. Si chiuderà l’8 giugno a San Teodoro per la costa che va da Golfo Aranci a Cala Gonone. Sono invece già avvenute le presentazioni ai portatori di interesse del piano relativo alle coste del Sud Sardegna e della parte occidentale e nord occidentale. (ez)

Differenziata, Cagliari ospite di un evento a Girona

CAGLIARI – La città di Cagliari ospite a Wastinprogress a Girona, importante convegno internazionale dove si discute delle migliori pratiche internazionali nella prevenzione dei rifiuti e nella raccolta separata nelle città di medie dimensioni, L’assessore all’Igiene del suolo Alessandro Guarracino ha illustrato nella mattinata di mercoledì 18 maggio nella città catalana di Girona, il sistema cagliaritano della raccolta differenziata dei rifiuti. Guarracino ha evidenziato la modalità di applicazione della tariffa puntuale e gli ottimi risultati ottenuti. Un contesto europeo di esperienze che ha visto la presentazione di esperienze e case history di diversi paesi e città, da Barcellona a Cophenagen, ai Paesi Bassi, alle Fiandre e alle Baleari.

Tutela biodiversità, centrale l’educazione ambientale

CAGLIARI – “La salvaguardia della biodiversità non può prescindere da un forte impegno delle Istituzioni nell’educazione ambientale, perché il ruolo delle giovani generazioni diventa fondamentale e imprescindibile per l’affermazione di una nuova cultura che elevi Il valore della biodiversità all’insegna di un futuro più verde e sostenibile”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, durante il suo intervento nel convegno internazionale “Nature in mind” (in corso di svolgimento a Roma), promosso, in occasione della ‘Giornata mondiale della biodiversità per una nuova cultura ambientale’, dall’Arma dei Carabinieri, in collaborazione coi Ministeri dell’Istruzione, della Transizione ecologica, delle Politiche agricole e al quale ha partecipato il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato. Durante l’evento sarà presentato il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e l’Arma dei Carabinieri per l’educazione ambientale e la Carta per l’educazione alla biodiversità.

“Anche le Regioni possono svolgere un ruolo importante, mettendo nella propria agenda la sfida culturale ambientale – ha aggiunto l’assessore Lampis – Le attività di educazione alla tutela ambientale e alla cura del territorio devono riguardare soprattutto il mondo della scuola, luogo ideale e strategico per la formazione delle nuove coscienze, vera speranza per un futuro migliore. Le nuove generazioni dovranno essere protagoniste di una nuova concezione che superi il concetto di semplice tutela dell’ambiente per affermare una più efficace visione di ecologia produttiva, che vede l’uomo protagonista e in perfetta armonia con l’ambiente e le sue attività”.

“Sui temi dell’educazione ambientale e della sostenibilità c’è ancora tanto da fare, ma esiste la volontà istituzionale di far valere le proprie potenzialità. Perciò, sfruttando le esperienze maturate dagli enti locali e dalle istituzioni scolastiche si può affrontare e vincere questa sfida decisiva per far acquisire la consapevolezza delle buone pratiche e dei comportamenti corretti”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.

Ecco il buco nero al centro della nostra galassia

ROMA – L’attesissima immagine mostra finalmente l’oggetto massiccio che si cela al centro della nostra galassia. Già in passato gli scienziati avevano scoperto stelle che si muovevano intorno a un corpo invisibile, compatto e molto massiccio al centro della Via Lattea. Quelle osservazioni suggerivano che l’oggetto in questione, chiamato Sagittarius A* (Sgr A*), fosse un buco nero, e l’immagine resa pubblica oggi fornisce la prima prova visiva diretta a sostegno di questa ipotesi.

 

Anche se non possiamo vedere il buco nero stesso, perché non emette luce, il gas che brilla attorno ad esso possiede un aspetto distintivo: una regione centrale scura (chiamata “ombra” del buco nero) circondata da una struttura brillante a forma di anello. La nuova immagine cattura la luce distorta dalla potente gravità del buco nero, che ha una massa pari a quattro milioni di volte quella del Sole.

“Siamo rimasti sbalorditi da quanto le dimensioni dell’anello siano in accordo con le previsioni della teoria della relatività generale di Einstein”, commenta Geoffrey Bower, EHT Project Scientist all’Academia Sinica di Taipei, Taiwan e alla University of Hawaiʻi at Mānoa, negli Stati Uniti. I risultati sono descritti in una serie di articoli pubblicati oggi su un numero speciale della rivista The Astrophysical Journal Letters.

“È uno straordinario risultato della cui portata riusciremo a renderci conto davvero solo con il tempo” dice il Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa. “Complimenti al grande e globale gruppo di lavoro che ha consentito di raggiungerlo e, all’interno di questo, alle scienziate e agli scienziati italiani. Questa scoperta dimostra come le reti collaborative di ricerca internazionale siano fondamentali per il progresso di tutti, di come sia importante per l’Italia farne parte investendo, in modo continuo e stabile negli anni, in grandi infrastrutture di ricerca e di dati, per rafforzarle e implementarle sempre di più, e di come si debba fare uno sforzo per preservare queste reti anche in momenti di crisi. Questo risultato ci ricorda anche che non si deve avere sempre fretta di raggiungere in pochissimo tempo un determinato risultato: la ricerca ha i suoi tempi e a questi dobbiamo avere la pazienza di adattarci, consapevoli che ne varrà sempre la pena”.  Il buco nero, che si trova a circa 27 mila anni-luce dalla Terra in direzione della costellazione del Sagittario, appare nel cielo con una dimensione pari a quella che avrebbe una ciambella sulla Luna. Per realizzarne l’immagine, il team ha creato il potente EHT mettendo insieme otto osservatori radio-astronomici in tutto il mondo per creare un unico telescopio virtuale dalle dimensioni del pianeta Terra. EHT ha osservato Sgr A* per diverse notti nell’aprile 2017, raccogliendo dati per molte ore di seguito, in modo simile a quando si effettua un’esposizione lunga con una macchina fotografica.

Cruciale per raggiungere questo risultato è stato il contributo di ALMA, l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, il più potente radiotelescopio esistente, che dal deserto di Atacama, in Cile, scruta il cosmo in banda radio a lunghezze d’onda millimetriche e submillimetriche. L’Italia partecipa ad ALMA attraverso l’ESO, lo European Southern Observatory, e ospita il nodo italiano del Centro regionale europeo ALMA presso la sede dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Bologna.

La scoperta arriva dopo la prima immagine di un buco nero, quello al centro della galassia lontana M87, resa pubblica dalla Collaborazione EHT nel 2019. I due buchi neri appaiono straordinariamente simili, anche se quello nel cuore della nostra galassia è oltre mille volte più piccolo e meno massiccio rispetto a quello di M87. “Abbiamo due tipi completamente diversi di galassie e due buchi neri con masse molto diverse, ma vicino al bordo di questi buchi neri, l’aspetto è sorprendentemente simile”, dice Sera Markoff, professoressa di astrofisica teorica all’Università di Amsterdam, Paesi Bassi, e Co-Chair del Consiglio Scientifico di EHT. “Questo ci dice che la relatività generale governa questi oggetti da vicino, e qualsiasi differenza vediamo in regioni più lontane deve essere dovuta a differenze nel materiale che circonda i buchi neri”.

 

“Le osservazioni forniscono ulteriore supporto al fatto che lo spaziotempo nell’intorno dei buchi neri è descritto da soluzioni della relatività generale, indipendentemente dalla loro massa”, commenta Mariafelicia De Laurentis, professoressa di astrofisica presso l’Università Federico II di Napoli e ricercatrice all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Deputy Project Scientist, membro del Consiglio Scientifico e coordinatrice del gruppo di Gravitational Physics di EHT, che ha guidato il paper sui test della gravità. “Gli studi sul centro galattico hanno consentito negli anni di eseguire molti test di verifica della relatività generale, ma il risultato presentato oggi è senza precedenti perché permette molte misure originali sulla gravità e di fare nuova scienza sui buchi neri supermassicci e sul loro ruolo nell’evoluzione dell’Universo: abbiamo aperto le porte di un nuovo straordinario laboratorio”.

Ottenere il nuovo risultato è stato molto più difficile rispetto al precedente, anche se Sgr A* è molto più vicino a noi. Il team ha dovuto sviluppare nuovi sofisticati strumenti di analisi dati per tener conto del moto del gas intorno a Sgr A*, che impiega pochi minuti a completare un’orbita attorno a questo buco nero. Il buco nero al centro della galassia M87 è molto più grande e il gas, che si muove alla stessa velocità (prossima a quella della luce) attorno a entrambi i buchi neri, impiega giorni o addirittura settimane per orbitare intorno ad esso: era dunque un target più stabile e quasi tutte le immagini avevano lo stesso aspetto. Non è accaduto lo stesso per Sgr A*. L’immagine del buco nero al centro della nostra galassia è una media delle diverse immagini estratte dal team, svelando finalmente questo oggetto per la prima volta.

“La variabilità è uno degli aspetti critici di Sgr A*: se da un lato rappresenta una grande sfida per la produzione di immagini del centro galattico, dall’altro ci fornisce uno strumento fondamentale per l’indagine dei processi fisici che vi hanno luogo”, commenta Nicola Marchili, ricercatore INAF e secondo autore di uno degli official papers, che ha lavorato all’analisi dei dati sulla variabilità temporale del buco nero. “La variabilità stimata dai dati EHT è molto inferiore a quanto atteso in base alla maggior parte dei modelli teorici correnti e pone quindi vincoli stringenti alle proprietà fisiche del buco nero”, aggiunge Marchili, che lavora presso il Centro regionale europeo ALMA a Bologna insieme alle ricercatrici INAF Elisabetta Liuzzo e Kazi Rygl, anch’esse parte della Collaborazione EHT, all’interno della quale si occupano principalmente della calibrazione dei dati.

Ricercatori e ricercatrici sono entusiasti di avere finalmente le immagini di due buchi neri di dimensioni diverse: un’opportunità per comprenderne le somiglianze e differenze. Hanno anche iniziato a usare i nuovi dati per mettere alla prova la teoria e i modelli che descrivono il comportamento del gas intorno ai buchi neri supermassicci – un processo ancora non del tutto compreso ma ritenuto chiave nella formazione ed evoluzione delle galassie nell’Universo.

“Oltre a sviluppare nuovi strumenti per realizzare l’immagine di Sgr A*, il team ha prodotto milioni di immagini con diverse combinazioni di parametri per i vari algoritmi di imaging, usando grandi infrastrutture di calcolo”, aggiunge Rocco Lico, associato INAF e ricercatore presso l’Instituto de Astrofísica de Andalucía, in Spagna, co-leader di uno dei gruppi che si occupa di analisi dati nell’Imaging working group e Information-technology officer della Collaborazione EHT. “In questo processo, è stata anche compilata una biblioteca senza precedenti di buchi neri simulati da confrontare con le osservazioni”.

 

Questo risultato è il frutto del lavoro di oltre 300 ricercatori e ricercatrici di 80 istituti in tutto il mondo che insieme formano la Collaborazione EHT.

 

“Ottenere questa immagine è sempre stato il nostro obiettivo sin dall’inizio del progetto e poterla rivelare al mondo oggi ci ripaga di tanti anni di duro lavoro”, afferma Ciriaco Goddi, docente presso l’Università degli Studi di Cagliari, associato INAF e INFN, che fa parte di questa impresa sin dal 2014, come coordinatore del gruppo europeo di BlackHoleCam, uno dei progetti da cui ha avuto origine la Collaborazione EHT. “La rete EHT è in continua espansione e oggetto di importanti aggiornamenti tecnologici: così potremo avere immagini ancora più impressionanti e addirittura filmati di buchi neri nel prossimo futuro”.  Il lavoro di EHT, infatti, non si ferma: lo scorso marzo è stata condotta una nuova campagna di osservazione che include tre nuovi radiotelescopi

Regione, nasce il Comitato Vitivinicolo

CAGLIARI – La Regione ha istituito il Comitato consultivo vitivinicolo regionale per il sostegno e la promozione del comparto vitivinicolo. Lo prevede un decreto firmato oggi dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia.

“Abbiamo accolto le richieste dei produttori – spiega l’esponente della Giunta Solinas – e attivato un organismo importante per la valorizzazione di un comparto che, come dimostrato anche recentemente al Vinitaly con i numerosi riconoscimenti ottenuti dalle nostre cantine, si sta affermando con forza nei mercati nazionali e in quelli di tutto il mondo”.

Il Comitato vitivinicolo, presieduto dall’assessore dell’Agricoltura o da un suo delegato, è composto da rappresentanti dell’assessorato dell’Agricoltura, delle agenzie Agris e Laore, delle organizzazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, dei Consorzi di tutela, dell’Assoenologi Sardegna, del Dipartimento di Agraria e delle Centrali cooperative. La partecipazione dei componenti del Comitato avviene a titolo gratuito

A Cagliari il “Doglio Flower Market by Sgaravatti”

CAGLIARI – Un progetto che nasce dalla precisa volontà di Palazzo Doglio, Italy’s Leading Hotel, e Sgaravatti Group, eccellenza del florovivaismo e del garden design, di offrire alla città una nuova, esclusiva esperienza all’insegna del bello, dei colori e dei profumi, sotto la raffinata curatela di Rosi Sgaravatti, prima imprenditrice a ricoprire il ruolo di presidente di Assoverde, l’associazione italiana costruttori del verde e presidente del Garden Club di Cagliari. Da qui, il Doglio Flower Market, un luogo in cui incontrarsi, curiosare ma anche acquistare piante, prodotti ed esclusive composizioni floreali, approfondire le proprie conoscenze florovivaistiche e fare scoprire ai bambini nuovi percorsi di creatività.

Il tema della prima edizione non poteva che essere la rosa, fiore simbolo del mese di maggio, della bellezza senza tempo e della rinascita. Passeggiando nella Corte Doglio il 22 Maggio si potranno infatti scoprire numerose varietà, tra le quali le commestibili, quelle profumate, paesaggistiche e rampicanti, per non citarne che alcune.

Oltre alla vendita dei fiori, il corso della giornata sarà scandito dalle diverse attività in programma a partire dalle performance di arte floreale per continuare con i talks di approfondimento e, per i più appassionati, un vero e proprio corso di giardinaggio sulla rosa. Un programma molto speciale sarà inoltre dedicato ai bambini con laboratori di flower design, che si terranno la mattina, a cura di Donatella Fa, Maestra d’arte floreale, in cui i più piccoli si misureranno con piccole composizioni di fiori e caramelle, per poi proseguire con il Tuttestorie Flower Edition, una selezione di letture su boschi, botanica, fiori e piante, con la preziosa collaborazione di “Tuttestorie”, storica libreria e organizzatrice dell’omonimo festival di letteratura per bambini.

Dulcis in fundo, non poteva mancare una speciale proposta dell’Osteria del Forte con un ricercato cocktail ispirato ai colori del Flower Market e un fuori menù “floreale” firmato dall’Executive Chef Alessandro Cocco.

Olbia, biglietti a 1 euro al luna park Matherland

OLBIA – Il Luna park Matherland ringrazia gli olbiesi per il grande affetto dimostrato. Per questo motivo, domani martedì 10 maggio, proporrà i biglietti, di tutte le attrazioni, ad 1 euro. Il luna park Matherland che si trova in via Figoni, sarà aperto dalle ore 16 alle ore 21.

“Grazie Olbia” è il titolo della manifestazione fortemente voluta dalla direzione del Matherland, uno dei luna park itineranti più grandi in Italia che da oltre settantanni fa tappa nel capoluogo gallurese nel periodo primaverile in concomitanza con la festa di San Simplicio.

E quest’anno il Matherland, il più grande luna park itinerante in Sardegna e tra i più grandi in Italia, si è fatto ancora più grande perché, per la prima volta in Sardegna, un luna park presenta ben 31 attrazioni su un’area di circa due ettari, Uno sforzo organizzativo della famiglia Marengo – Mattera – Bellucci. A fianco dei classici autoscontro, disco volante, tappetto volante, montagne russe, giostra seggiolini, music bob, avengers, castello incantato, giochi per bambini vari e giochi a premio, nuovi giochi e dei graditi rientri come la il tagadà, la rana pazza, il music express, il barcone dei pirati. Il luna park Matherland sosterà in via Figoni ad Olbia sino al prossimo 15 maggio.