Nomine Commissari Province, “Spartizione e lottizzazione del potere”

CAGLIARI – “La montagna ha partorito il topolino: il più classico esempio di spartizione del potere. Una lottizzazione spietata che, per accontentare tutti i gruppi della Maggioranza, ha richiesto più tempo del previsto. La presidente Todde si è dovuta dotare di un bilancino di precisione per una spartizione equa delle poltrone, degna della Prima Repubblica. La vorrebbero spacciare per un riordino amministrativo necessario per fornire adeguati servizi ai cittadini, ma si tratta esclusivamente di un parcheggio sicuro per tanti mancati onorevoli. Un premio, a spese della comunità, per chi ha contributo alla vittoria del centrosinistra. Una ripartizione tanto maldestra da spedire un nuorese nel Medio Campidano e paracadutare nel Sulcis un commissario dal Medio Campidano. Comunque, notiamo un progresso rispetto al recente passato: non ci sono paracadutati da oltre Tirreno”. Così Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha commentato la nomina dei commissari e degli amministratori straordinari delle Province, approvata oggi dalla Giunta regionale.

“In ogni caso, ci auguriamo che il loro mandato sia breve e si possa arrivare quanto prima all’elezione dei Consigli provinciali, ristabilendo un principio democratico che manca ormai da otto anni. Ma siamo certi che anche questa volta non verremo accontentati”, ha concluso Truzzu.

Assalto eolico, non si ferma la protesta dei sardi

CAGLIARI – La grande manifestazione del 30 agosto convocata dal Coordinamento dei Comitati Sardi contro la speculazione energetica ha visto una vasta adesione e partecipazione da parte di tutta la comunità sarda con migliaia di partecipanti e numerosissime adesioni da parte di ulteriori organizzazioni. Particolarmente importante è stata la solidarietà delle realtà italiane da oltremare.
È evidente che il problema della speculazione energetica sia pienamente sentito e che sia considerato urgente affrontarlo nei suoi numerosi e articolati aspetti, a cominciare proprio dalle ragioni di convocazione: il blocco immediato dei progetti approvati e in fase di realizzazione.
Una mobilitazione così imponente avrebbe meritato maggiore considerazione da parte del Consiglio e della Giunta Regionale. È preoccupante che organi rappresentativi del popolo sardo diano come risposta alle manifestazioni il silenzio e l’indifferenza.
L’atteggiamento delle istituzioni ha fatto maturare nuove sinergie con le associazioni in prima linea per la difesa dell’ambiente e con le comunità mobilitate. L’unione delle forze sarà determinante per la promozione di una transizione veramente ecologica, giusta e democratica che si basa su:
Vero coinvolgimento delle comunità nelle scelte strategiche ed energetiche della Sardegna
Dismissione della produzione energetica da fonti fossili e il rifiuto dell’uso di nuove fonti fossili come il metano
Il Coordinamento, proprio a seguito dell’esito della manifestazione, è ancora più determinato a proseguire la sua attività ribadendo le richieste e le proposte contenute nel documento presentato all’incontro convocato dall’ANCI Sardegna, tenutosi ad Abbasanta il 31 luglio 2024.
Per queste ragioni concentrerà le proprie attività su:
Definizione di una proposta di legge quadro a livello regionale, attraverso il coinvolgimento di associazioni come Italia Nostra, Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE, Gruppo d’Intervento Giuridico – GrIG, Lega Italiana Protezione Uccelli – LIPU e diverse professionalità di settore;
Sostegno al ricorso di Italia Nostra alla Commissione Europea contro il Governo Italiano;
Appoggio alla moratoria italiana proposta dal Grig e in collaborazione con comitati e associazioni d’oltremare, con l’obiettivo di una revisione della legislazione statale sulle rinnovabili.
Richiesta ai parlamentari e senatori sardi affinché si facciano promotori di una norma nazionale che riconosca la gravità della situazione della Sardegna in riferimento alla speculazione energetica e del rispetto delle prerogative statutarie.
Richiesta alla Giunta Regionale affinché avvii gli espropri degli impianti di produzione energetica da FER, a iniziare da quelli in fase di realizzazione come l’impianto eolico di Santu Miali a Villacidro; ciò in virtù di quanto previsto dal combinato disposto della costituzione Italiana e il nostro statuto speciale.
Il Coordinamento, inoltre, accoglie l’invito alla conferenza promossa dall’antropologo Bachisio Bandinu a cui dà la disponibilità a partecipare presentando in quella sede una propria proposta programmatica come avvenuto al precedente incontro promosso dall’ANCI.
Nei prossimi giorni si esprimerà sul disegno di legge regionale approvato in data odierna dalla Giunta Regionale.
Invitiamo cittadine e cittadini a unirsi alla nostra causa. Insieme possiamo costruire un futuro sostenibile per la Sardegna.

Aree idonee, la Giunta Regionale vota la legge: ora in Consiglio

CAGLIARI – La Giunta regionale ha approvato questo pomeriggio il disegno di legge “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili” che sarà trasmesso al più presto al consiglio regionale per iniziare il suo iter.

“La Sardegna è la prima Regione d’Italia a proporre una legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista dal Governo. Siamo orgogliosi di aver presentato un modello virtuoso di transizione ecologica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi.

Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo un’importante dote economica a favore della Sardegna.

Vogliamo che ogni famiglia e impresa sarda si possa produrre la propria energia. Infatti, da qui al 2030, investiamo circa 700 milioni di euro per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi – anche a fondo perduto – destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali.

Gli impianti in corso di autorizzazione, o che hanno già ottenuto un’autorizzazione ma non hanno iniziato i lavori, non potranno essere realizzati se l’area prevista nel progetto non è ritenuta idonea.

Garantiamo la produzione e la vocazione agricola e la sostenibilità energetica della filiera agroalimentare, anche mediante integrazioni al reddito delle imprese agricole sarde, favorendo pratiche di autoconsumo aziendale. Inoltre, entro 120 giorni, la giunta dovrà approvare il disegno di legge che istituisce l’Agenzia regionale sarda dell’energia.

Come ulteriore garanzia contro la speculazione, prevediamo l’obbligo per le imprese di presentare 2 polizze fideiussorie: una finalizzata a garantire la corretta realizzazione dell’impianto e ad evitar di lasciare cantieri incompiuti, e l’altra – dal valore doppio rispetto a quello dell’impianto – finalizzata a garantire la corretta dismissione di questo quando giunto a fine vita. Queste polizze sono uno strumento contro quelle società con bassissimo capitale nate al solo scopo di vendere l’autorizzazione al migliore acquirente.

Sia chiaro: l’autorizzazione viene concessa a chi stipula precedentemente la polizza.

Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo, finanziando l’autoproduzione, le comunità energetiche e l’autoconsumo con l’obiettivo di tagliare i costi delle bollette per i sardi. La Sardegna non si farà più calpestare ma gestirà la propria transizione ecologica”.

Lo dichiara la presidente della regione Alessandra Todde

“Nuove Province e solita lottizzazione di 5 Stelle, Pd e Sinistra”

SANT’ANTIOCO – «Una lottizzazione vecchio stile, figlia di un sistema che il partito della Presidentessa ha sempre detto di voler combattere (evidentemente solo a parole) ma di casa, usanza consolidata nel cosiddetto “campo largo” che guida la Regione Sardegna». Il Sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci interviene in merito alle nomine della Giunta Regionale annunciate per i posti di comando delle Province e punta il dito verso un atteggiamento «puramente spartitorio che niente ha a che vedere con i propositi di cambiamento sventolati in lungo e in largo in Sardegna durante la campagna elettorale».

«Ma c’è un’aggravante – aggiunge il Sindaco – in questa lottizzazione non sono nemmeno stati capaci di nominare un sulcitano alla guida della Provincia del Sulcis Iglesiente e sono andati a pescare in altri territori, evidentemente guidati solo ed esclusivamente dalla logica della spartizione delle poltrone in base ai partiti. Mi sembra altamente improbabile che nell’ambito del “campo largo” non ci sia qualcuno proveniente dal Sulcis-Iglesiente che ha realmente a cuore le sorti di questa terra perché la vive, perché la conosce. E questo accade proprio adesso che il Sulcis è chiamato, per fortuna, a ritrovare una propria autonomia di provincia. Va bene che ci hanno abituati a nominare assessori alla Sanità romani, ma questo ci sembra ancora più grave. O forse, molto più semplicemente, ci dice che anziché andare avanti stiamo velocemente tornando indietro. Mi auguro questa maggioranza di governo abbia la capacità di fare un passo indietro e di reclutare un dirigente politico locale, come è giusto che sia».

“Casa Parte Montis”, avviato il tavolo istituzionale

MASULLAS – Si è concluso con successo il processo di aggiornamento delle manifestazioni di interesse per gli Atti Aggiuntivi, inviate in risposta alla seconda finestra dell’Avviso Pubblico, attraverso le modalità semplificate già illustrate nel corso dell’incontro del 5 agosto scorso.

Tavolo Istituzionale – Domani, giovedì 19 settembre 2024, alle ore 16.00, nell’Aula Consiliare del Comune di Masullas (via Vittorio Emanuele 51), si terrà il primo Tavolo di Partenariato Istituzionale e socioeconomico per l’avvio del percorso di co-progettazione del Progetto di Sviluppo Territoriale “C.A.S.A. PARTE MONTIS – Cultura, Artigianato, Storia, Agroalimentare”, con la partecipazione delle istituzioni locali e delle realtà economico-sociali del territorio. L’incontro sarà un’occasione per condividere i contenuti della manifestazione di interesse presentata dal territorio e definire i prossimi passi per la stesura degli Atti Aggiuntivi.

“L’ottimizzazione della programmazione territoriale permetterà, all’Unione dei Comuni Parte Montis, di portare a termine una serie di interventi strategici per lo sviluppo socio-economico delle nostre comunità. Complessivamente verranno realizzati 14 interventi per importo complessivo di oltre 6 milioni di euro. Il finanziamento più importante ricevuto da questa Unione”, commenta il presidente dell’Unione e sindaco del comune di Pompu, Moreno Atzei.

Contesto socio economico – L’Unione dei Comuni Parte Montis si estende su un territorio di 110 km² e conta una popolazione di circa 7.000 abitanti. Attualmente sta affrontando una serie di sfide demografiche e socio-economiche. Il territorio, colpito da un marcato fenomeno di spopolamento, ha subito un progressivo invecchiamento della popolazione. Questo ha contribuito a indebolire il tessuto economico, caratterizzato principalmente da piccole imprese agricole, artigiane ed edili a conduzione familiare, che operano per lo più sul mercato locale e hanno difficoltà ad aprirsi a mercati più ampi.

Il turismo ha potenzialità, ma è ancora debole: la scarsa cultura imprenditoriale e la mancanza di collaborazione tra operatori ne ostacolano il rilancio. In questo contesto, l’Unione ha già avviato una strategia di sviluppo condivisa, ma manca ancora di un’immagine territoriale forte, indispensabile per attrarre investimenti esterni e professionalità qualificate.

Sul fronte servizi, la tendenza è positiva e mostra un’attenzione particolare verso l’assistenza agli anziani e alle persone più fragili, ma anche verso la creazione di opportunità per i giovani. Le istituzioni scolastiche della zona hanno beneficiato di interventi significativi, che le hanno rese più funzionali. Tuttavia, uno dei punti critici rimane la carenza dei servizi di mobilità interna, nonostante il territorio sia ben collegato con l’esterno.

Conclusioni – Il progetto punta a valorizzare le risorse storico-culturali e ambientali del territorio, con l’obiettivo di attrarre un maggior numero di turisti. Allo stesso tempo, mira a migliorare la qualità della vita dei residenti completando i servizi alla persona e potenziando le infrastrutture sportive.

La partecipazione di tutti i soggetti interessati è fondamentale per il buon esito del percorso di co-progettazione, volto a rispondere alle esigenze locali e a promuovere lo sviluppo territoriale in maniera condivisa. Si invitano le Amministrazioni Comunali degli enti interessati a partecipare attivamente, al fine di garantire il massimo coinvolgimento nella pianificazione delle iniziative future

Rete Metropolitana, alleanza tra i presidenti dei Consiglio Comunali

SASSARI – «Valorizzare il ruolo dei consigli comunali e ragionare all’unisono su questioni determinanti per il territorio e la nascitura Città metropolitana, dal turismo alla cultura, dai trasporti all’industria, dallo sviluppo all’occupazione». È il mandato che si danno i presidenti dei consigli comunali della Rete metropolitana di Sassari, che ricomprende i Comuni di Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori, Castelsardo, Valledoria e Stintino.
La figura del presidente del consiglio comunale è prevista a Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori e Stintino, mentre negli altri Comuni è il sindaco a coordinare l’aula. Nei giorni scorsi i presidenti si son visti a Palazzo Ducale, a Sassari, per la prima volta dal rinnovo dei consigli di Sassari, Alghero e Sorso, risalente a giugno. Alla chiamata del neopresidente del consiglio comunale sassarese, Mario Pingerna, hanno risposto gli omologhi di Alghero, Mimmo Pirisi, e Sorso, Francesco Sechi, anche loro eletti di recente, e quelli di Porto Torres, Franco Satta, e Stintino, Agostino Schiaffino. Dopo il saluto e l’augurio di una proficua collaborazione rivolto loro dal sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, il confronto è entrato nel vivo. «La Rete dei presidenti resta focalizzata sulla vertenza per il rilancio socio-economico del Nord Ovest Sardegna, che ci vede alleati ad associazioni datoriali e organizzazioni sindacali per delineare un nuovo percorso di crescita e un cambio di prospettiva imposto dal nuovo assetto istituzionale», è il punto di partenza.
I presidenti dei consigli comunali concordano sulla centralità del turismo. «Va ripensato il modello in funzione della sostenibilità ambientale, economica e sociale, preservando l’identità delle comunità e dei territori e ammortizzando i costi finanziari e sociali di servizi come i trasporti o la raccolta dei rifiuti – è la linea – dovrà essere sempre più centrale il ruolo del Parco naturale dell’Asinara e del Parco naturale di Porto Conte, assieme a tutte le realtà produttive e le attività economiche presenti nel territorio».

Dall’autonomia differenziata al piano per la transizione energetica, passando per il riassetto del governo del territorio attraverso la nascita della Città metropolitana: sono moltissimi i temi in comune per il territorio della Rete. «Attiveremo il confronto con le comunità, favorendo il dialogo con cittadini, istituzioni e portatori di interessi», è il mandato. A proposito di partecipazione, è emersa l’intenzione di coinvolgere le nuove generazioni nel dibattito politico attraverso la valorizzazione del consiglio comunale dei giovani, «uno strumento utile per colmare l’attuale distanza tra i ragazzi e la politica».
Altro tema nodale: cultura e preservazione del vasto patrimonio archeologico di cui il territorio dispone. I presidenti dei consigli comunali hanno annunciato una visita al Centro di restauro e conservazione di Li Punti, a Sassari, il principale laboratorio ministeriale nell’isola. «Qui doveva nascere la scuola di alta formazione del restauro, ma attualmente la struttura versa in grave crisi», è il campanello d’allarme che motiva l’intenzione di «accendere un faro su questa realtà, che merita di essere rilanciata».

Truffa da 10mila euro ai danni di un’anziana, arrestati due giovani

OLBIA – Nella notte di sabato 14 settembre, i Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Olbia, in collaborazione con i colleghi della Compagnia Carabinieri di Mogoro, hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emanato dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Oristano, nei confronti di due giovani indagati per il reato di estorsione aggravata in concorso. Le attività di indagine svolte hanno preso inizio mercoledì 11 settembre scorso, allorquando i due indagati, hanno contattato telefonicamente un’anziana signora residente nel Mogorese, qualificandosi come ‘Carabinieri’ e richiedendo la consegna di 10.000 euro, al fine di evitare che il nipote venisse tratto in arresto a causa di un paventato incidente stradale mortale da lui causato. Poco dopo la telefonata, si sono presentati presso l’abitazione della vittima e, sempre qualificandosi quali ‘Carabinieri’, hanno fortemente insistito con la cospicua richiesta di denaro, riuscendo a farsi consegnare 2500 euro in contanti, dandosi poi a precipitosa fuga. Le complesse attività di indagine immediatamente condotte hanno permesso l’acquisizione di elementi utili all’individuazione dei malintenzionati che, in particolare, risultavano inseriti nelle liste d’imbarco di un traghetto in partenza da Olbia nella serata di venerdì 13 settembre.

I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Olbia, riuscivano prontamente ad intercettare i due fuggitivi proprio sulla Banchina Isola Bianca, mentre erano in procinto di imbarcarsi su una nave diretta a Civitavecchia. Identificati ed accompagnati in caserma, venivano sottoposti ad accurata perquisizione personale e veicolare, che consentiva il sequestro di oltre 14.000 euro in denaro contante, 45 monili in oro dal valore quantificabile in oltre 5.000 euro e 4 telefoni marca I-Phone. Al termine di ogni accertamento utile, venivano tradotti presso il carcere di Sassari-Bancali e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso attività da parte degli inquirenti finalizzate all’identificazione dei proprietari dei beni rinvenuti.

Luisi: “Forza Italia deve studiare di più”

SASSARI – “Ginesu, Azzena e il coordinamento cittadino di Forza Italia sono persone simpatiche, ma dovrebbero dedicarsi di più allo studio. Altrimenti rischiano di ricevere giudizi simili a quelli espressi dagli elettori nelle ultime elezioni amministrative e regionali della provincia di Sassari. Cerchiamo di fare un po’ di ripasso. Nella loro divertente invettiva, cercano di mettere sullo stesso piano il ruolo legislativo di un consigliere regionale a quello amministrativo di un consigliere comunale, tentando, in modo piuttosto maldestro e inutile, di dare un indirizzo al Sindaco su come promuovere le comunità energetiche, una cosa che, tra l’altro, l’amministrazione Campus stava già portando avanti.
Ma non è tutto: Forza Italia Sassari e i suoi distratti rappresentanti devono aver letto solo il titolo della nostra proposta di legge. Se l’avessero approfondita, avrebbero scoperto che è basata sulle nuove normative nazionali ed europee approvate nel 2024. Come avrebbero potuto loro influire su questo tema nel 2021, quando vigeva ancora una normativa ormai superata? La verità, dispiace dirlo, è che quella mozione non aveva alcuna rilevanza normativa; era solo fumo negli occhi, serviva a fare notizia e a far perdere tempo al consiglio comunale. Non a caso, fu giustamente respinta, anche perché il Sindaco Campus non aveva bisogno delle inutili sollecitazioni di Forza Italia.
Forse è giunto il momento di prepararsi meglio per i ruoli istituzionali, come quello di consigliere comunale. Chi ignora queste dinamiche farebbe meglio a continuare a rappresentare solo sé stesso. L’alternativa è continuare a essere bocciati dagli elettori, come è accaduto in città e provincia, con percentuali quattro volte inferiori alla media nazionale. Se ci è concesso un ultimo consiglio, invitiamo Ginesu, Azzena e tutto il gruppo di Forza Italia a sostenere la nostra proposta di legge, ovviamente solo dopo averla letta attentamente”.

Christian Luisi, consigliere comunale Sassari

Areus avvia il nuovo servizio 116117 per cure mediche non urgenti

SASSARI – AREUS avvia il nuovo servizio 116117 per le cure mediche non urgenti. Il NEA116117 arriva anche in Sardegna. L’Azienda Regionale per l’Emergenza urgenza ha attivato il Numero Unico Europeo 116117 per le cure mediche non urgenti.

In questa prima fase il NEA 116117 sarà attivo nei 23 comuni afferenti alla ASL Sulcis Iglesiente, azienda sanitaria pilota del progetto regionale. La migrazione sugli altri territori verrà completata entro il 2025.

“L’avvio è stato possibile grazie alla collaborazione garantita dalla Direzione della ASL Sulcis Iglesiente e dell’ARES, coinvolti rispettivamente a livello di Distretti di Carbonia, Iglesias e isole che corrispondono al distretto telefonico 0781 e al Dipartimento di ICT” spiega la Direttrice Generale Simonetta Bettelini. “Da oggi, dunque, l’utente avrà un unico numero per avere risposta a diversi bisogni di salute non urgenti”.

“Siamo soddisfatti dell’avvio del nuovo servizio 116117 per le cure mediche non urgenti” è il commento dell’Assessore regionale della sanità, Armando Bartolazzi. “Questa iniziativa si inserisce a pieno titolo nel novero delle attività di implementazione e miglioramento dei servizi socio sanitari in favore di cittadini e operatori su cui l’assessorato sta lavorando attivamente sin dal primo giorno” spiega l’assessore. “Lo scorso 5 settembre ho incontrato AREUS, ARES e ASL Sulcis Iglesiente apprezzando il buon lavoro svolto in stretta sinergia dai rispettivi uffici. L’assessorato si impegna nel favorire l’estensione del servizio all’intero territorio regionale una volta conclusa la fase di sperimentazione”.

“L’attivazione del numero 116117 rappresenta un punto di svolta nell’assistenza sanitaria territoriale” sottolinea la Direttrice Generale ASL Sulcis Iglesiente Giuliana Campus “intercettando prioritariamente la domanda a bassa intensità viene assicurata la continuità assistenziale in sinergia con i numeri 112 – 118, pilastri dell’emergenza urgenza. Come ASL Sulcis Iglesiente abbiamo accolto con entusiasmo il ruolo Aziendale capofila del progetto e abbiamo provveduto a coinvolgere tutti gli attori del sistema: Guardie mediche, MMG, Sindaci del territorio attraverso attività di comunicazione, informazione e formazione”.

Il funzionamento del NEA116117 lo spiega il Project Manager Alessandro Bianchi. “L’utente potrà mettersi in contatto con la Centrale 116117 attivata a Nuoro presso la sede di AREUS, gratuitamente, tutti i giorni H24. Nella Centrale operatori sanitari e tecnici, opportunamente formati potranno indirizzare i chiamanti verso la risorsa più adeguata per competenza professionale e territoriale” spiega Bianchi “l’obiettivo è di assicurare l’assistenza o la consulenza sanitaria più adeguata ai loro bisogni attraverso il trasferimento di chiamata ai Medici di Continuità Assistenziale negli orari di servizio e, ove ve ne fosse la necessità, alla Centrale 118”.

I vantaggi sono diversi e sono tutti volti a facilitare l’accesso della popolazione ai servizi sanitari e sociali territoriali:

– centralizzazione delle chiamate al Servizio di Continuità Assistenziale componendo il numero 116117 (nella fase inziale si potrà chiamare anche il vecchio numero della postazione dell’Ex Guardia Medica).

– richiesta di prestazioni e/o consigli medici non urgenti nelle ore di apertura del servizio di Continuità Assistenziale;

– chiedere informazioni sulle modalità di scelta/revoca dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta;

Inoltre, la centrale 116117 è collegata a quella dell’emergenza 118 in modo da permettere passaggi di chiamata se necessario.

L’attivazione del numero 116117, è stata voluta dalla Commissione Europea, con le decisioni del 2007/116/Ce e del 2009. In Italia, la Lombardia nel 2020 è stata la prima regione italiana ad avviare il Numero 116117. Nel territorio nazionale hanno già avviato il numero 116117 anche la Provincia autonoma di Trento, il Piemonte e a breve la sperimentazione in Toscana, Basilicata e Calabria.

In Sardegna l’autorizzazione ministeriale risale al febbraio 2019 ma l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria al virus Sars-Cov-2 aveva richiesto di riorientare tutte le attività a supporto della diffusione dell’infezione. Terminata l’emergenza le attività hanno ripreso lo sviluppo e AREUS, dopo la Centrale 112, oggi raggiunge un altro ambizioso traguardo.

“No alla criminalizzazione della cannabis light”

ROMA – “Chiediamo al ministro Lollobrigida un confronto aperto e franco con la categoria, per
evitare che la coltivazione della canapa in Italia sia ostacolata o addirittura impedita, al pari
di un'attività illegale e criminosa, a causa di pregiudizi infondati”. Così Gennaro
Scognamiglio, presidente nazionale dell'Unci AgroAlimentare.
“La coltivazione della canapa industriale – ha continuato il dirigente dell'associazione di
settore del mondo cooperativistico – ha una lunga e antica tradizione, in Italia e negli altri
Paesi del Mediterraneo, ma anche in altri continenti, da noi ripresa negli ultimi decenni, con
una molteplicità di impieghi: tessile, alimentare, cosmetico e farmaco-terapeutico. Una
filiera agricola, ma anche industriale, artigianale e commerciale, che oggi ha raggiunto una
dimensione di 15 mila addetti e un fatturato di 500 milioni di euro, con interessanti
prospettive di crescita.
Una attività fino a questo momento in piena regola, come qualunque altra coltivazione
alimentare, consentita dalla legge e anche incentivata dalle istituzioni, pur se non senza
alcune contraddizioni che ne hanno rallentato l'espansione, così come è avvenuto
contemporaneamente negli altri Paesi europei e per iniziativa della stessa Ue, che ha
uniformato il quadro normativo.
La canapa è una coltura multifunzionale e con un'alta sostenibilità ambientale, ideale per
un'agricoltura 4.0. Capace di adattarsi a diverse situazioni, permette la riduzione o
l'eliminazione di diserbanti e fitofarmaci – essendo resistente all'attacco di parassiti – , ha un
ridotto bisogno di acqua e svolge una funzione rinettante per i terreni, oltre che essere un
importante generatore di ossigeno.
I prodotti e i sottoprodotti realizzati con la pianta e tutte le sue parti, presentano
caratteristiche e qualità particolarmente significative: dalla resistenza dei filati per corde,
completamente ecologiche rispetto alle fibre sintetiche che in passato ne decretarono la
progressiva scomparsa, alla freschezza e comodità dei tessuti per abbigliamento, alle
benefiche caratteristiche organolettiche di alimenti, bevande e olii alimentari, agli effetti
terapeutici dei principi attivi contenuti in creme cosmetiche e farmaci, la resa della pasta di
cellulosa per carta e contenitori. Per non parlare degli utilizzi in bioedilizia, biocarburanti e
bioplastiche.
La cannabis sativa light e i suoi derivati, come il Cbd, non hanno dunque nulla a che vedere
con le sostanze stupefacenti. Le varietà utilizzate sono tutte inserite nel Registro europeo
delle semen ti, certificate dall'ente nazionale preposto (in Italia il Crea, emanazione del

Ministero dell'Agricoltura), contengono rigorosamente percentuali bassisime di Thc (che
come verificato da tutti gli organismi scientifici e sanitari nazionali e internazionali non
determinano alcuna alterazione) e l'avvio dell'attività prevede una comunicazione ai
Carabinieri forestali.
Ma purtroppo un decreto ministeriale e l’emendamento al Ddl Sicurezza rischiano di
criminalizzare un settore importante, senza alcuna ragione. Così si determineranno danni
ingenti ai lavoratori e alle imprese, si colpisce chi ha investito in tali attività, si taglia fuori
l'Italia da un mercato in forte evoluzione ed espansione, creando contrasti normativi e
giuridici con gli altri Paesi Ue, e si penalizzano i consumatori”.
“Da parte nostra – conclude Scognamiglio – confidiamo nella ragionevolezza, nella
concretezza e nella capacità di ascolto dimostrate sinora dal ministro e nella possibilità di
proseguire il lavoro di rilancio del settore primario, attraverso il dialogo e la verifica dei
problemi direttamente sul campo, che anche in questo caso è necessario adottare”.