Studenti in Sardegna, agevolazioni tariffarie

CAGLIARI – In arrivo le agevolazioni, relative all’anno scolastico 2020/2021, sulle tariffe per tutti gli studenti che usufruiscono del trasporto pubblico locale, autobus urbani ed extraurbani, treni, metropolitane e traghetti in Sardegna. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, che stanzia risorse aggiuntive pari a 3 milioni di euro, al fine di garantire le medesime modalità e criteri agevolativi previsti dalle precedenti deliberazioni. Al primo stanziamento iniziale di 10 milioni e 800 mila euro si somma l’ulteriore fabbisogno di spesa per una dotazione finanziaria complessiva di 13 milioni e 800 mila euro.

“Si tratta di un incremento della misura che evita una riduzione delle percentuali di sconto e un conseguente aggravio dei costi agli studenti, proprio in concomitanza del nuovo anno scolastico 2020/2021 e dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, e che va incontro alle esigenze dei pendolari e in generale di tutti gli utilizzatori dei mezzi pubblici”, ha detto l’assessore Todde a commento del provvedimento  – tra gli interventi annunciati nella Legge regionale del 23.7.2020 – destinato agli studenti di ogni ordine e grado con Isee familiare non superiore a 25.500 euro al momento dell’acquisto dell’abbonamento personale mensile, integrato o annuale per tutti i servizi di trasporto pubblico locale. La medesima agevolazione è riconosciuta anche a prescindere dal reddito a partire dal terzo figlio studente appartenente a un nucleo familiare con almeno tre figli studenti. Il contributo a carico del bilancio regionale risulterà, pertanto, rispettivamente pari all’80 per cento del costo del titolo per gli studenti sotto soglia e del 60 per cento per tutti gli altri aventi diritto.

“Con questo strumento – conclude l’esponente della Giunta Solinas – proseguono gli obiettivi della Regione di sensibilizzare e incentivare i cittadini al maggiore utilizzo del trasporto pubblico rispetto a quello privato, al fine di migliorare la qualità della vita in termini economici e ambientali”. L’agevolazione inoltre si applica agli alunni iscritti all’Università o ai corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione Sardegna o dagli Enti delegati, comunque con età non superiore ai 35 anni.

Centro Italo Arabo solidale col Libano

CAGLIARI – Il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo è vicino al popolo libanese e agli abitanti di Beirut per le gravi conseguenze dell’esplosione nella zona del porto che ha letteralmente devastato un’ampia zona della capitale. Una tragedia immane, qualcosa di apocalittico che fa ripiombare la città nella devastazione della guerra civile o dei bombardamenti israeliani del 2006 che provocarono oltre mille morti. Tutto questo accade in un momento particolarmente delicato per il paese dei Cedri, che attraversa la peggiore crisi economica e sociale degli ultimi decenni: il coinvolgimento diretto nella guerra in Siria e l’ondata di profughi, in aggiunta a quelli palestinesi già presenti, ha portato il paese a una situazione di continua fibrillazione sociale e politica, con costi che il già indebitato stato libanese (il terzo al mondo) non poteva sostenere. Poi è arrivato il default finanziario e la svalutazione della moneta nazionale, la lira, che ha letteralmente affamato quella che un tempo era la classe media: una svalutazione impressionante, di quasi il 1.000%, che ha portato la maggioranza della popolazione vicina o sotto la soglia di povertà, con l’emergere di impressionanti casi di malnutrizione, simili a quelli che si vedono soltanto in guerra. 

L’esplosione, che ha causato un grande numero tra morti e feriti, è avvenuta in una città spettrale,  nei giorni in cui Beirut è quasi completamente al buio, senza corrente elettrica a causa delle sempre più frequenti interruzioni del funzionamento delle centrali elettriche, rimaste a secco di combustibile. Da giorni le principali piazze e le vie della capitale libanese non erano più illuminate negli orari serali e notturni. Interruzioni nelle case, in aggiunta anche al razionamento dell’acqua. La città è al collasso, con proteste popolari e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che ormai si ripetono in tutto il paese ogni giorno e su larga scala. La svalutazione moneta  rispetto al dollaro statunitense, assieme alla penuria di riserve in valuta pesante nelle banche e nella Banca centrale, rendono difficile per il governo l’acquisto del combustibile per alimentare le centrali elettriche del paese. La situazione può solo peggiorare. L’esplosione è soltanto la goccia che può far traboccare il vaso: dall’emergenza economica e sociale ora siamo di fronte a un’emergenza sanitaria di vaste proporzioni, con depositi di medicine spazzati via e tre ospedali cittadini distrutti, mentre altri due sono gravemente danneggiati. Il rischio di una guerra civile con pericolose ingerenze esterne è dietro l’angolo. Per il Libano questo scenario sarebbe drammatico. Soprattutto ora che patisce, più di altri, gli effetti disastrosi del coronavirus. 

Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Premier Giuseppe Conte di attivarsi affinché l’Italia sia la nazione guida di una grande coalizione internazionale che possa aiutare un paese di grande ricchezza storica e culturale, un paese strategico per la pace in Medio Oriente. Il popolo libanese ama l’Italia e ne sa apprezzare, anche grazie alla presenza dei nostri militari nel sud del Libano, la grande generosità e il grande equilibrio. Siamo sempre stati amici e oggi possiamo rafforzare un legame che dura da millenni. Sforziamoci di fare quello che gli altri Paesi non possono fare. Aiutiamo il popolo libanese con uomini, mezzi, cibo, medicinali e risorse economiche. Il Libano ha davvero bisogno dell’Italia. 

Anas, lavoratori sardi nei cantieri: presto assunzioni

CAGLIARI – Assunzioni Anas in Sardegna entro sei mesi, con procedure da effettuare in via telematica – a causa delle limitazioni derivanti dal Covid che rallenterebbero le selezioni – per personale da impiegare sulle strade della Sardegna (e in misura minore negli uffici). È il risultato dell’incontro avvenuto via web tra l’Assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia e l’Amministratore delegato di Anas Massimo Simonini. “Abbiamo ribadito la necessità che la struttura sarda di Anas abbia più autonomia, condividendo l’esigenza di dotarla di personale sardo da inquadrare nei cantieri in essere e in quelli che da qui a fine anni vedranno la luce. Abbiamo attivato una macchina imponente per accelerare i lavori sui maggiori collegamenti viari sardi e sulle strade secondarie, ma per farla correre abbiamo bisogno di uomini ”, ha detto Frongia.

Nel corso della videoconferenza sono stati toccati i temi caldi che riguardano l’operatività di Anas nell’Isola e i progetti futuri, senza tralasciare il tema del rafforzamento dell’organico, necessario affinché vengano individuate le figure che oggi mancano a causa dei pensionamenti “quota 100” e della mancanza di turn-over. Tra le professioni da inserire negli organici figurano cantonieri, capi squadra e sorveglianti, a cui si aggiungono (anche se in misura minore) gli amministrativi. Individuata anche la strada più veloce per far pervenire la candidatura, che dovrà passare per il sito di Anas e non più attraverso selezioni e concorsi che presupponevano la disponibilità economica per affrontare viaggio, vitto e spesso anche alloggio, in spregio a qualsiasi condizione di equità e giustizia rispetto agli abitanti delle altre regioni d’Italia candidati per le medesime posizioni. Attraverso la banca dati verranno poi individuate le figure necessarie. “Per problemi legati al Covid le selezioni prenderanno come base dati le richieste sul sito – ha spiegato l’esponente della Giunta Solinas – Così come è stato garantito da Anas, le selezioni potranno essere effettuate anche in maniera snella attraverso videoconferenze”

Bosa, inaugurato nuovo Centro per l’impiego

BOSA – “Si concretizzano le azioni messe in campo dalla Regione per il potenziamento dei Centri per l’impiego, che hanno l’obiettivo di garantire in tutto il territorio regionale l’erogazione dei servizi per il lavoro rivolta a imprese e cittadini sardi”. Commenta così l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che stamane ha inaugurato a Bosa il Centro polifunzionale del lavoro e formazione, con la presenza del sindaco Casula, dell’on. Marras e di Marco Tedde, individuato tra gli Sportelli regionali integrati (SpRInt), previsti dal Piano Regionale di Sviluppo 2020-2024 e approvati in una precedente delibera di Giunta.

“Dotare i Cpi di risorse umane e strumentali per favorire l’inserimento occupazionale è il segnale forte ed evidente che l’Assessorato, in collaborazione con Aspal, Agenzia per le politiche attive del lavoro, sta realizzando tutti gli interventi necessari tesi a creare sviluppo economico e sociale – aggiunge l’assessore Zedda. L’apertura del Centro mira non solo al rilancio di Bosa ma di tutto il territorio della Planargia”. In conclusione, l’esponente della Giunta Solinas sottolinea che “le politiche regionali sono finalizzate a promuovere l’occupazione, l’attivazione al lavoro e l’occupabilità e a potenziare il sistema di incontro fra domanda e offerta di lavoro attraverso la promozione del sistema regionale integrato dell’offerta di formazione e apprendimento, favorendo l’accesso flessibile e personalizzato alle opportunità, sulla base dei bisogni individuali e per valorizzare le competenze maturate lungo il corso della vita

“Castelli lasci il Ministero e ritorni allo stadio”

ROMA – “Non sono i ristoratori a dover cambiare mestiere, ma è il viceministro dell’Economia che deve tornare al suo: l’addetta alla sicurezza allo stadio. Come viceministro, ha dimostrato di essere inadeguata e fuori luogo”. Così Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Sardegna, commenta le dichiarazioni del viceministro Castelli sulla crisi del settore della ristorazione.

Covid, al via coi test dai privati

CAGLIARI – “I test sierologici, con prelievo da sangue venoso o capillare, il così detto ‘pungi dito’, potranno essere eseguiti nei laboratori privati dell’Isola autorizzati e accreditati sulla base della normativa regionale. I cittadini e le aziende, pubbliche e private, avranno la possibilità di richiederli semplicemente presentando la prescrizione del medico”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in riferimento alla delibera con la quale la Giunta Solinas ha approvato i criteri per l’utilizzo dei test sierologici per i singoli cittadini e nell’ambito dei percorsi di screening in contesti comunitari.

L’assessore precisa che “non si tratta di strumenti diagnostici, in grado cioè di dirci se l’infezione è in corso. I test sierologici rilevano se un soggetto è entrato in contatto col virus, perché individuano la presenza dei relativi anticorpi. In caso di positività sarà quindi necessario effettuare il tampone naso-faringeo per stabilire la presenza del Covid-19”. 

Nelle indicazioni della Giunta l’obbligo da parte dei laboratori d’analisi di inserimento dei dati raccolti nel flusso informativo per le finalità di sanità pubblica: “I test sierologici possono essere utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale per acquisire informazioni sulla effettiva prevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione generale o in comunità e aziende a maggiore rischio di diffusione, e consentire quindi il monitoraggio nel tempo dell’epidemia, nonché una valutazione dell’efficacia delle misure di prevenzione attuate in differenti contesti di vita e di lavoro”, conclude Niedd

Fi Sardegna, nasce Azzurro Donna

CAGLIARI – “Una squadra di donne per la ripresa della Sardegna dopo il COVID19”. E’ questo il tema della conferenza stampa promossa da Azzurro Donna Sardegna per sabato, alle ore 10, a Palazzo Doglio. Ad annunciare l’iniziativa è la coordinatrice regionale di Azzurro Donna, Ada Lai. Il “battesimo” della nuova squadra vedrà la partecipazione della coordinatrice nazionale Catia Polidori, del coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, dell’assessore regionale al Lavoro Alessandra Zedda e dei altri rappresentanti locali e regionali del movimento forzista.

“In questa fase difficile per la nostra isola e per l’Italia – spiega Lai- vogliamo fare nostro il motto kennedyano e chiederci che cosa possiamo fare non per noi stesse, ma per il nostro Paese. Siamo venti donne che hanno alle spalle storie professionali, politiche e personali grazie alle quali possiamo dare un contributo ideale, di valori e politico alla vita pubblica della nostra comunità”.

“Vogliamo uscire dal cliché del rivendicazionismo fine a sé stesso e non chiediamo spazi ‘in quanto donne’: vogliamo “occuparli” positivamente e con la forza dei fatti per tradurre le nostre idee in azione politica quotidiana”. Azzurro donna annuncerà durante l’incontro con i giornalisti un programma di eventi territoriali, di proposte e dl iniziative che già dalle prossime settimane entreranno nella fase operativa.

Nella foto Ada Lai

S.I.

Lega, Sud Sardegna e Sulcis: guidano Ennas e Scanu

CAGLIARI – “Adriano Scanu, 53 anni, agente di commercio di Guspini e Michele Ennas, 39 anni, ingegnere ambientale e consigliere regionale di Iglesias, sono i nuovi referenti della Lega Salvini Premier Sardegna, rispettivamente Scanu referente per la provincia del Sud Sardegna e Ennas per il territorio del Sulcis Iglesiente. Auguro buon lavoro ad Adriano e Michele, che assumono il compito di guidare la Lega in territori stupendi e ricchi di storia, di tradizioni e di bellezze naturali. Territori che la giunta regionale sta valorizzando, e nei quali la Lega sta crescendo”. Così Eugenio Zoffili, Commissario regionale della Lega Sardegna per Salvini Premier annuncia e commenta la nomina dei nuovi referenti.

“Territori, come il Sulcis, che vedono però la loro economia e la loro gente minacciata dai continui sbarchi di immigrati clandestini, che creano grossi problemi da ogni punto di vista, da quello della sicurezza a quello sanitario, senza dimenticare quello ambientale come ho potuto verificare di persona anche ieri a Porto Pino. Le barche con le quali arrivano i migranti vengono abbandonate sulla spiaggia, quando non addirittura bruciate in mare con l’utilizzo di taniche di benzina, andando così a creare danni alla pesca e al turismo. Danni che si aggiungono a quelli enormi causati da decisioni sbagliate e prive di senso, come quella di respingere i turisti in arrivo. Adriano e Michele avranno un compito importante, ma saranno supportati dalla gente, che ieri è venuta in massa a firmare ai nostri gazebo in tutta la Sardegna per dire no all’invasione, no alle cartelle di Equitalia, no al ripristino dei vitalizi. Noi stiamo #tralagente e difendiamo sempre i sardi, senza dubbi e senza tentennamenti”.

Nato a Cagliari il figlio del calciatore Nandez

CAGLIARI – Fiocco rossoblù nel reparto di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico Duilio Casula. Alle 6.58 di ieri mattina è nato Tian, figlio di Nahitan Nandez, centrocampista del Cagliari e della nazionale uruguaiana, e di Sarah Mauri Garcia. Il piccolo e la mamma stanno bene. Il bimbo è nato alla 38^ settimana e pesa 2 chili e 720 grammi. A coordinare l’equipe è stato il dottor Bruno Piras coadiuvato dal ginecologo Marco Petrillo, l’ostetrica Marinella Podda, l’anestesista Mariella Lotta e la pediatra Carla Secci. In sala parto anche gli specializzandi Valeria Taccori e Giulia Carboni, gli oss Martina Cadoni e Gloria Piroddi.

Nella foto la moglie con i dottori

Porto Torres, Bilancio: Wheeler faccia chiarezza

PORTO TORRES – La vicenda relativa al rinvio dell’approvazione del rendiconto di gestione annunciata dal Sindaco di Porto Torres Sean Wheeler è seguita con viva attenzione dai componenti della coalizione Civica Autonomista Identitaria. In tale comunicato, pubblicato nella pagina istituzionale del Comune di Porto Torres,  il Sindaco ha dichiarato che il rinvio è stato determinato da un “importante debito fuori bilancio” contratto dall’Ente Locale. Dalle informazioni raccolte pare che l’assessore al bilancio sia stato costretto, in tutta fretta, a ritirare il documento di rendiconto di bilancio dell’annualità 2019 che doveva essere presentato nella prossima seduta consiliare prevista martedì prossimo 30 giugno 2020.

Ed è a questo punto che la vicenda assume un particolare contorno perché risulta che l’assessore sia stato informato del grosso debito solo dopo che lo schema di bilancio ha ottenuto l’approvazione della giunta. Ci auguriamo che tutta la vicenda venga meglio delineata nella prossima riunione dei capigruppo dove si dovrà decidere il vincolo delle somme dell’avanzo libero, stimato intorno ad un milione e 700mila euro. In ogni caso siamo difronte a due situazioni lacunose. La prima è relativa all’avanzo “libero” pari ad un milione e 700mila euro, significa che il comune non ha investito in progetti di sviluppo o in opere necessarie. La seconda è relativa alla contrazione di un debito ad un milione e 400 mila euro che potrebbe impedire l’attuazione di alcune azioni indispensabili per il funzionamento della macchina amministrativa, come per esempio l’assunzione di nuovo personale. Soprattutto causa l’incertezza della disponibilità di oneri finanziari da destinare ad interventi sul sociale, ci domandiamo cosa sarebbe accaduto se il bilancio comunale fosse stato chiuso in pareggio o con un indebitamento. 

Altra questione che merita di essere spiegata ai cittadini è relativa alla determinazione che ha condotto il comune ad assumersi gli oneri di tutta la gestione dell’emergenza all’interno dell’ambito del Sito di Interesse Nazionale dell’area industriale di Porto Torres. Tali zone identificate come contaminate in relazione alla quantità e alla pericolosità degli agenti inquinanti, sono state perimetrate dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che in teoria dovrebbe controllare anche la procedura di bonifica. In conclusione intendiamo evidenziare il contenuto di un passaggio della nota del sindaco che riportiamo virgolettato “Nessun debito viene nascosto sotto al tappeto, come è stato fatto in passato con tante, troppe vicende, che ora pesano come macigni sull’amministrazione e sui cittadini”. A questo proposito sollecitiamo il sindaco a rendere noti fatti e circostanze “tenute nascoste”, denunciando eventuali illeciti all’autorità competente.

S.I.