Sardegna zero nascite, in 10 anni ci sarà quasi il 40% in meno di bambini: è un dramma

SASSARI – “Il rapporto Svimez 2024 racconta di un Paese che punta tutto sul PNRR per ridare slancio ad una ripresa che dopo la crisi Covid si manifesta a macchia di leopardo con un mezzogiorno che è appeso ad un filo: dopo la buona performance 2019-23 il sud rallenta inesorabilmente.
Nel mentre il Governo si propone con una legge di bilancio antisud, con norme e iniziative che sono inutili se non dannose per il mezzogiorno.A partire dal fallimento della tanto proclamata ZES unica, dal ritardo che si registra nel mezzogiorno sull’avanzamento del PNRR, dalla crisi automotive che innerva il tessuto industriale del mezzogiorno.” Lo afferma Silvio Lai, deputato PD della commissione bilancio della Camera dei Deputati.

Ma è soprattutto l’universo giovanile a mandare i messaggi più drammatici che rivelano i danni del Governo: su tutte un drammatico degiovanimento (o invecchiamento) che pesa su mezzogiorno e centro Italia nel prossimi 10 anni, frutto non solo dei cambiamenti demografici ma anche di scelte politiche. Svimez sottolinea la crescita dell’emigrazione giovanile e intellettuale sud nord, stimolata anche da interventi sulla finanziaria 2025, e la sparizione di decontribuzione sud a cui si aggiungono gli effetti dei tagli sul fondo unico universitario che nelle università del mezzogiorno bloccherà la totalità delle assunzioni e l’abbandono al loro destino di migliaia di ricercatori anche assunti con il PNRR che dovranno spostarsi al nord o all’estero.” Prosegue il deputato dem.

“Per la Sardegna il quadro definito da Svimez coincide in parte con le altre regioni del mezzogiorno con tre distinzioni: in termini di aumento del PIL reale l’isola è terzultima: hanno fatto tutte meglio salvo la Basilicata e la Calabria. In secondo luogo le sarde sono quelle più a rischio nella desertificazione universitaria come è più fragile anche il tessuto industriale per il maggiore costo energetico e logistico. Infine il dato più eclatante è quello della crisi demografica che prevede che nell’arco di un decennio, al 2035, la popolazione di bambini si riduce del 22% medio in Italia e del 36% in Sardegna con effetti estremi sul sistema scolastico e universitario, oltre che sui costi sociali.

In tutte questi fattori di crisi l’insularità costituisce un aggravante, se non la causa, ed è per questo che al Governo va chiesto un tavolo straordinario che individui una strategia e degli impegni per colmare questo divario non solo in termini economici, con risorse di spesa corrente che non producono cambiamento ma con un progetto complessivo di scelte e opere complessive strategiche che i sardi devono mettere in campo. Se con il PNRR ci siamo proposti con 220 progetti invisibili, non possiamo sprecare l’occasione che ci viene data con le risorse europee e quelle provenienti dalla presente e futura vertenza entrate.” Conclude Silvio Lai.

Posidonia, contributi ai comuni costieri: “Alghero penalizzata, la Giunta Todde modifichi i criteri”

ALGHERO – “La giunta regionale , con delibera 40/49 del 16.10.2024 ha stabilito le nuove modalità di accesso ai contributi per i Comuni costieri che affrontano la problematica della Posidonia spiaggiata penalizzando ,di fatto, Alghero. Nelle modalità di attribuzione del contributo infatti è stata aggiunta ( rispetto agli anni passati) un importante specificazione…
La Regione ha deciso che i contributi andranno prima ai Comuni che riposizionano la Posidonia in spiaggia e solo secondariamente a chi decide di disfarsene presso un impianto, proprio come Alghero è costretta a fare per la straordinarietà dei depositi. Ad Alghero riposizionando in poco avremmo dei muri di posidonia alti diversi metri non più nei soli punti di stoccaggio ma in tutte le spiagge.
Si tratta di fondi, ormai strutturali dal 2021, ( 500.000 euro all’anno) da spalmare tra i Comuni che, avendo necessità di gestire la posidonia spiaggiata, ne facciano richiesta.
Un’azione di giusto sostegno alle Amministrazioni comunali costiere per fronteggiare la ricorrente problematica stagionale di accumulo dei depositi di posidonia e che frequentemente, coinvolgono spiagge urbane e periurbane, dove l’ingente quantità di accumuli è tale da impedire o compromettere la regolare fruizione durante la stagione estiva.
Grazie a quelle risorse Alghero solo nel mese di Febbraio 2024 ricevette circa 370.000 euro ( di quei 500.000 stanziati per tutta la sardegna) per poter svolgere le operazioni di rimozione e invio a trattamento della posidonia. Proprio grazie a quel finanziamento sino a qualche settimana fa si è dato proseguo alla rimozione dei cumuli storici di San Giovanni e Punta Negra, poi interrottisi per carenza di ulteriori fondi che evidentemente è necessario reperire con urgenza.
La scelta della Giunta Todde va contro tutte le attività portate avanti dal Comune di Alghero negli ultimi 6 anni , ci fa fare un tuffo nel passato e dimostra quanta poca sensibilità vi sia verso la problematica di Alghero e delle sue specificità.Son passati 6 ANNI da quando il Comune di Alghero, per primo in tutta Italia, iniziò a sperimentare l’utilizzo di un apposito impianto per il trattamento della posidonia spiaggiata. Una scelta obbligata quella di disfarsene per via della straordinarietà degli spiaggiamenti.
A seguito del primo anno di sperimentazione,con l’allora amministrazione Bruno,negli ultimi 5 anni non solo si sono ottenute ingenti risorse per poter inviare presso appositi impianti la posidonia stoccata ( dando priorità a quella che si trovava depositata fuori dagli arenili che per norma andava rimossa prioritariamente) e portando quasi a zero i depositi (al netto di quanto ancora presente presso San giovanni e Punta negra) ma si sono ottenuti anche importanti finanziamenti per la costruzione di un impianto di trattamento nella zona industriale di San marco ( 5 milioni ottenuti con IL PNRR) e annesso sito di messa a riserva ( deposito che permetterà in futuro di evitare gli accumuli nelle spiagge) per ulteriori 2 milioni ottenuti sempre dalla Regione nell’anno 2023.
A questo punto auspichiamo che l’amministrazione comunale proceda subito, anche attraverso i suoi riferimenti in Regione a richiedere ed ottenere uno stanziamento straordinario per Alghero ( estromessa da quelli ordinari) al fine di concludere l’importante lavoro di rimozione dei siti storici portato avanti in questi anni.
Su questa battaglia che è una battaglia di continuità delle buone pratiche portate avanti negli anni, c’è la necessità di concentrarsi con maggiore attenzione”.

Noi Riformiamo Alghero

Aree idonee, plauso dei 5 Stelle Alghero alla Todde: “Ddl tutela la Sardegna”

Alghero 26 novembre 2024 – La Sardegna si trova in un momento cruciale della sua storia energetica. Il disegno di legge presentato dalla Giunta Todde rappresenta un passo decisivo verso una transizione energetica equilibrata, che tutela il territorio sardo contrastando al contempo i fenomeni speculativi.

Il ddl si distingue per un approccio sistematico e tecnicamente dettagliato, che definisce con precisione le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti rinnovabili, classificando gli impianti per tipologia e dimensione. La proposta prevede inoltre un consistente fondo di 678 milioni di euro per il periodo 2025-2030, destinato a incentivare l’autoconsumo e le comunità energetiche, dimostrando una chiara volontà di democratizzare l’accesso all’energia pulita.

Parallelamente, la proposta di legge Pratobello, nata come iniziativa popolare e sostenuta da migliaia di firme, nasce da legittime preoccupazioni dei cittadini riguardo alla speculazione energetica. Tuttavia, pur condividendo gli stessi obiettivi di fondo del ddl Todde – protezione del territorio e contrasto alla speculazione – è stata in parte strumentalizzata dall’opposizione per finalità politiche.

È importante sottolineare come il ddl Todde già incorpori le principali istanze di tutela ambientale e paesaggistica espresse dai cittadini. La proposta della Giunta, infatti, prevede rigide limitazioni nelle aree di pregio ambientale e paesaggistico, una particolare attenzione alle zone agricole e forestali, con priorità all’utilizzo di aree già compromesse o industriali e, infine, il sostegno concreto alle comunità energetiche e all’autoconsumo.

Il vero punto di forza del ddl Todde risiede nel suo equilibrio: da un lato garantisce la necessaria tutela del territorio sardo, dall’altro non ostacola il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, cruciali per il futuro dell’isola. La proposta offre un quadro normativo chiaro e tecnicamente solido, che può guidare efficacemente la transizione energetica della Sardegna.

Le preoccupazioni espresse attraverso la proposta Pratobello trovano quindi già ampia risposta nel ddl della Giunta, che si configura come uno strumento più maturo e completo per governare la transizione energetica dell’isola, proteggendola dalla speculazione ma senza rinunciare alle opportunità di sviluppo sostenibile.

Il ddl Todde rappresenta una risposta concreta alle legittime preoccupazioni dei cittadini sardi”, commenta Giusy Piccone del Movimento 5 Stelle Alghero. “Come gruppo M5S sosteniamo pienamente questa proposta che mette finalmente ordine nella normativa sulle rinnovabili, tutelando il nostro territorio dalla speculazione selvaggia. Il testo presentato dalla Giunta offre garanzie concrete per la protezione del paesaggio e dell’agricoltura, senza rinunciare a una transizione energetica che deve essere giusta e partecipata. I 678 milioni di euro destinati alle comunità energetiche dimostrano la volontà di mettere i cittadini al centro di questo processo di cambiamento.

La sfida ora è procedere rapidamente con l’approvazione e l’attuazione del ddl, per dare alla Sardegna gli strumenti necessari a gestire questa fase cruciale della sua storia energetica, coniugando tutela del territorio e innovazione, nell’interesse di tutti i sardi”.

Giusy Piccone, consigliera comunale 5 Stelle

Sassari, l’Amministrazione Mascia in prima linea contro la “Violenza di genere”

SASSARI – Un bollino viola per indicare un luogo sicuro, in cui sentirsi protette ed essere supportate nella richiesta di assistenza ai centri antiviolenza. Così assume ulteriore concretezza l’impegno del Comune di Sassari nella lotta alla violenza di genere. L’amministrazione si fa promotrice di un accordo con farmacisti, medici di base e commercianti per raccogliere le adesioni volontarie e trasformare farmacie, ambulatori e negozi in Punti viola. Il progetto è stato presentato oggi dalla consigliera comunale Vannina Masia, presidente della commissione Politiche sociali, durante il consiglio comunale convocato in seduta solenne per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. «Coi punti viola vogliamo rafforzare la rete di supporto alle vittime di violenza di genere – ha spiegato Masia – saranno un rifugio in cui sostare e ottenere primo supporto». I presidi contrassegnati dal bollino viola saranno affiancati dal Progetto Aurora, il centro antiviolenza e casa di accoglienza per donne e minori del Comune di Sassari, così da acquisire le competenze necessarie per aiutare chi vuole emanciparsi da abusi, maltrattamenti e violenza. «Il viola è il colore dei lividi e della violenza fisica – ha proseguito – ma è anche il colore della giustizia che va resa e del rispetto che va restituito a ciascuna vittima». Quanto alla parola punto, «indica un’interruzione, un inizio, la presa di coscienza che ci si può liberare».
La consigliera Melania Delogu ha promosso un ordine del giorno, sottoscritto da tutta l’aula, per aderire alla campagna Posto Occupato. «La sua potenza simbolica consiste nel riservare un posto vuoto in uno spazio pubblico, per ricordare a tutti l’assenza delle donne vittime di violenza di genere, cui è stato negato di ambire a occupare quel posto», ha dichiarato Delogu. «Quell’assenza così visibile – è la convinzione – richiama a interrogarsi sulle cause del fenomeno e a sentire di dover fare la propria parte». A Palazzo Ducale i posti occupati saranno due, uno all’ingresso e l’altro in sala consiliare.
«Certe battaglie devono vederci tutti dalla stessa parte», ha detto la consigliera Alessandra Corda a conclusione dei lavori. «La violenza di genere esiste nonostante la tendenziale maturazione culturale e l’acquisizione di più consapevolezza», riflette. «Oggi la violenza è più sottile e subdola, spesso si fatica a vederla – è la chiosa – abbiamo la responsabilità di guidare il cambio culturale e di educazione».
Secondo il presidente del consiglio comunale, Mario Pingerna, «questa occasione deve servire per ribadire l’alleanza tra forze dell’ordine, operatori sociali, soggetti istituzionali e singole persone impegnate ogni giorno a contrastare quella che ormai è una piaga». Per il presidente «quanto più l’impegno sarà quotidiano, tanto più le istituzioni sapranno supportare la lotta alla violenza di genere».
Partendo dall’esempio di un archeologo che confuse una cacciatrice di nove mila anni fa ritrovata in uno scavo sulle Ande peruviane con un cacciatore – indotto in errore dal modello di riferimento secondo cui solo un uomo all’epoca poteva cacciare – il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, ha rilevato che «la conoscenza riproduce solo ciò che riconosce», e che «su questo schema si modellano processi di esclusione, discriminazione, sopraffazione e prevaricazione che sono l’inizio di ogni violenza». Secondo il sindaco, «snobbare l’importanza di ciò che pensiamo o non pensiamo, di ciò che diciamo o non diciamo, di ciò che facciamo o non facciamo, tiene in vita uno schema culturale che le istituzioni devono correggere, superare e cambiare, iniziando ad agire dalla educazione».

Per le forze dell’ordine presenti (il questore di Sassari, Filiberto Mastrapasqua, il comandante provinciale dei Carabinieri di Sassari, colonnello Massimiliano Pricchiazzi, il capitano Marco Straziota in rappresentanza del comando provinciale della Guardia di finanza, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Antonio Giordano, le agenti Federica Carta e Monica Ghisu per il comando della Polizia locale), ha parlato la prefetta di Sassari, Grazia La Fauci. «Nel 2023 in provincia ci sono stati 32 arresti per reati contro il codice rosso, 45 nel 2024 – ha detto – il dato può dipendere dall’incremento delle denunce o dall’aumento dei casi». Ecco perché «sono determinanti la prevenzione e l’educazione – ha concluso – occorre educare al ripudio della violenza nei comportamenti e nel linguaggio come strumento per gestire i rapporti». Eleonora Sanna del progetto Aurora ha parlato di oltre 150 segnalazioni arrivate dal Comune e prese in carico da gennaio a oggi, compresi i casi di 11 donne con figli minori, mentre Annarosa Negri, direttrice dei servizi socio-sanitari dell’Asl di Sassari, ha riproposto come prioritarie la collaborazione tra istituzioni, la prevenzione e il rafforzamento dei servizi sanitari territoriali.

Per l’assessora alle Politiche sociali, Lalla Careddu, «occorre smantellare il patriarcato, che esige il sacrificio di sangue delle donne e degli orfani da femminicidio». Non solo, perché il patriarcato impoverisce anche gli uomini, imponendo modelli distorti e un’idea distorta del potere». L’appello è affinché «suggelliamo un patto per superare un modello culturale e un sistema sociale che impone la gerarchia tra generi».
Ad aprire la giornata è stato il preludio musicale a cura del quartetto d’archi del Liceo coreutico Azuni composto da Chiara Casula (primo violino), Maria Campus (secondo violino), Viola Chiavetta (viola) e Andrea Mulas (violoncello), accompagnati nell’occasione dal professore, Gioele Lumbau. Hanno partecipato ai lavori anche il magnifico rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, e la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Anna Maria Massenti.
Oggi la facciata della sede istituzionale del Comune si tingerà di viola. E sempre a partire da oggi sino al 7 dicembre sarà possibile visitare la mostra fotografica sul tema della violenza di genere curata da Roberto Pintus, ospitata in sala Duce. Durerà invece un mese l’apertura al pubblico della installazione collettiva a opera di Maior Scuola d’arte e cultura, curata da Filomena Carboni, visitabile nella sala Rina Sanna, sempre a Palazzo Ducale.

PalaManchia: arriva il parquet, avanti coi lavori. Ma è ancora scontro tra Daga e Tedde

ALGHERO – Enrico Daga (Assessore agli Impianti Sportivi). “È arrivato il tanto atteso Parquet. Il problema era non vedere la luce, siamo arrivati a luglio che era una disperazione. Ora c’è la luce, anche se con qualche giorno di ritardo. Come sapete, dopo anni di attesa, il Palamanchia è oggetto di una importante riqualificazione voluta fortemente dalla nostra amministrazione. Questa prevede l’allargamento del campo per consentire alla Futsal Alghero (calcio a 5) che disputa il campionato di serie B, di giocare davanti al suo pubblico anziché in comuni limitrofi, il rifacimento del parquet ( in molti punti la palla non rimbalzava più), il ripristino dei lucernari (pioveva dentro), la sostituzione delle porte d’ingresso che non erano più a norma, l’installazione di canestri nuovi appesi al soffitto. Insomma un’opera pubblica che permetterà alla nostra città di avere un’impianto ancora più performante. Naturalmente restiamo in attesa delle prefiche con la bava alla bocca e dal calendario facile che, con le loro grida di dolore che virano sul patetico, tentano di fermare il vento con le mani”.

Marco Tedde (consigliere comunale FI). È veramente surreale. Ad agosto le società sportive già attive nella struttura, ma anche quelle che dovrebbero utilizzarla in futuro, erano state rassicurate dall’assessore all’impiantistica sportiva sulla fine dei lavori del Palamanchia, prevista per metà ottobre. È trascorso ottobre e siamo alla fine di novembre, e la Giunta Cacciotto rumina “peana di vittoria” per l’arrivo del parquet. Hanno inventato la “sublimazione inversa”, con partenza dallo stato “aeriforme” e permanenza in questo stato. Attendiamo la conferenza stampa per la rappresentazione del grande evento. Un minimo di sobrietà, per favore! Lo sport algherese merita ben altro

Dal mare alla tavola: l’acquacoltura sarda può crescere. Il Porto Conte Ricerche sostiene la filiera

ALGHERO – In occasione della Giornata Mondiale della Pesca e dell’Acquacoltura, istituita per sensibilizzare sull’importanza strategica del settore ittico a livello globale, Porto Conte Ricerche ha organizzato il convegno dal titolo “Dal mare alla tavola: la qualità dell’acquacoltura in Sardegna”.

L’evento si è rivelato un’importante occasione di dibattito e approfondimento sul ruolo dell’acquacoltura in Sardegna, soprattutto in considerazione dell’ultimo “Rapporto FAO”, che evidenzia come la produzione di animali acquatici tramite acquacoltura abbia superato quella derivante dalla pesca di cattura.

Nel corso della mattinata sono stati illustrati anche i vari aspetti che caratterizzano il comparto da un punto di vista qualitativo: dalle qualità nelle produzioni locali e negli alimenti somministrati, alle qualità nelle nuove produzioni, fino all’organizzazione del comparto ed al gusto del prodotto dal mare alla tavola.

Sul fronte della ricerca, di assoluta rilevanza lo studio e l’analisi del prodotto oltre all’organizzazione stessa della filiera di produzione: “Studiamo e analizziamo i meccanismi che portano il pesce a crescere in allevamento e, tra gli altri, il mangime compresi gli aspetti che lo legano al metabolismo dei pesci stessi. Elemento che rappresenta una parte fondamentale sia del costo di gestione dell’acquacoltura ma anche un elemento che determina la qualità finale del prodotto che arriva al consumatore- è intervenuto il ricercatore di biotecnologie applicate del Porto Conte Ricerche, Roberto Anedda- e che determina anche il benessere del pesce nella stessa fase dell’allevamento. Oggi c’è una grandissima attenzione per far generare un impatto significativo sui livelli di produzione.”

Produzione che potrebbe essere superiore, in Italia, ma anche e soprattutto in Sardegna dove operano sette aziende, che allevano orate, spigole e ombrine. Per una filiera dagli ampi margini di sviluppo:”L’acquacoltura è un settore importante per l’economia isolana ed anche per l’economia nazionale. E’ un settore che potrebbe avere un’enorme possibilità di sviluppo attualmente in Sardegna si producono circa 2000 tonnellate di specie pregiate e Italia la produzione è di circa 15.000 tonnellate.- ha spiegato Roberto Cappelli, ricercatore del Porto Conte Ricerche- Ma è poco se consideriamo che numerosi paesi sono cresciuti nelle loro produzioni, uno di questi la Turchia che tra il 2002 al 2024 è passata da 50.000 oltre 500.000 tonnellate, si capisce quale sia il potenziale di sviluppo di questo settore nel bacino del Mediterraneo.”

La ricerca e lo sviluppo restano l’elemento cardine a Tramariglio, in grado di legare innovazione e trasferimento tecnologico per arricchire il tessuto imprenditoriale. Su numerosi temi, tutti estremamente attuali e di prospetto.
“Si tratta dell’ultimo dei convegni per quest’anno all’interno di un progetto molto più grande legato alla formazione aziendale. E’ il terzo appuntamento dopo quello dedicato alle filiere della birra e della pasta. – ha tenuto ad evidenziare Tonina Roggio, responsabile del settore ricerche del Pcr- tre filiere che approfondiamo a sostegno delle imprese che si rivolgono a noi circa i percorsi che tracciamo con lo sviluppo sperimentale. Per un vero e proprio trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese.”

“Campo boe, plauso al nuovo direttivo del Parco in particolare a Luca Pais”

ALGHERO – “I consiglieri comunali della lista civica Futuro Comune, Marco Colledanchise e Beatrice Podda, esprimono piena soddisfazione per il risultato raggiunto dal nuovo direttivo del Parco, in merito al ridimensionamento del progetto relativo al “campo boe”.

Un traguardo tutt’altro che scontato, considerato lo stato avanzato del progetto ereditato e i tempi limitati per intervenire.

Sin dal suo insediamento, il nuovo direttivo ha lavorato con grande attenzione, analizzando le ricadute ambientali e sociali del progetto.

Grazie a un approccio serio e responsabile, è riuscito a individuare la strada migliore per coniugare lo sviluppo sostenibile con la tutela del territorio.

Il ridimensionamento del campo boe, accompagnato dalle stringenti prescrizioni stabilite dalla VIncA (Valutazione di Incidenza Ambientale) dell’Assessorato Regionale all’Ambiente della Regione Sardegna, rappresenta il risultato di un lavoro rigoroso e partecipato.

Un impegno che ha visto il direttivo, guidato dal presidente Orrù, tessere una rete di relazioni e collaborazioni con la comunità locale, le associazioni, i comitati cittadini e gli uffici regionali preposti.

Questo percorso virtuoso è stato reso possibile anche grazie alla stretta sinergia tra il direttivo del Parco, il sindaco, i consiglieri regionali, le associazioni ambientaliste, i pescatori, il settore della nautica e i cittadini.
Tutti hanno fatto squadra, dimostrando che la tutela del territorio è un obiettivo collettivo, da perseguire sempre con unità di intenti.

Guardando al futuro, è fondamentale che progetti di tale rilevanza siano affrontati attraverso un concreto e preventivo coinvolgimento dell’assemblea, della consulta, del comitato scientifico – presto da eleggere – e del ricco tessuto associativo cittadino.

Un particolare riconoscimento va a Luca Pais, componente del nuovo direttivo ed espressione della lista civica Futuro Comune, per il suo lavoro instancabile e il contributo determinante nel raggiungimento di questo importante risultato.

Si può affermare con chiarezza che il Parco Regionale di Porto Conte e l’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana stanno vivendo un vero e proprio cambio di passo nella loro gestione”.

I consiglieri comunali della lista civica Futuro Comune Alghero
Marco Colledanchise
Beatrice Podda

Forza Italia a Cacciotto: “Dica qualcosa da Sindaco, non giochi a nascondino”

ALGHERO – Dopo avere ottenuto alcuni importanti documenti a seguito di un accesso agli atti,  il gruppo consiliare di Forza Italia interviene ancora una volta nel giro di pochi giorni sulla questione Secal. “Oggi abbiamo la conferma: nonostante i continui solleciti, il  Comune non paga la Secal dal maggio di quest’anno senza farci conoscere le motivazioni, nonostante la partecipata abbia presentato il rendiconto delle attività svolte. La situazione è particolarmente grave. La Secal, che risulta vantare un credito di 291.666 euro, non ha altri introiti e versa in uno stato di gravissima difficoltà economica -segnalano i Consiglieri Azzurri Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini-. Così  è stata costretta ad affidarsi ad uno studio legale per ottenerne pagamento.

Questa situazione sta determinando il soffocamento della partecipata istituita nel 2005 dalla Giunta di centrodestra per umanizzare la riscossione dei tributi. Siamo molto preoccupati sia per la sorte del servizio di riscossione dei tributi, sia per il futuro degli operatori che in questi anni sono cresciuti professionalmente e sono in grado di dare servizi adeguati. Chiediamo al sindaco Cacciotto di “battere un colpo”. Dica “qualcosa da sindaco”. Smetta di giocare a nascondino su una partita la cui conclusione rischia di compromettere un servizio indispensabile e di mandare sulla strada tanti lavoratori -chiude il Gruppo di Forza Italia.

Odissea trasporti: zero traghetti per la Corsica, rimborsi dalla Regione

Cagliari, 21 novembre 2024 – I passeggeri rimasti bloccati in in Corsica dopo il guasto della nave Giraglia della compagnia Moby che opera in regime di OSP sulla tratta Bonifacio-Santa Teresa di Gallura saranno riprotetti sulla tratta Ajaccio-Porto Torres con una corsa straordinaria programmata per sabato 23 novembre. Stesso discorso per chi invece doveva raggiungere la Corsica dalla Sardegna. Lo ha comunicato il vettore marittimo dopo la richiesta di risposte chiare avanzata a più riprese dall’Assessora regionale dei Trasporti Barbara Manca.

I passeggeri in possesso di un regolare biglietto relativo alle corse non effettuate dopo il guasto potranno imbarcarsi senza alcun costo aggiuntivo secondo questo schema:

– Porto Torres – Ajaccio con partenza alle ore 9:00 e arrivo alle 12:30 di sabato 23 novembre;
– Ajaccio – Porto Torres con partenza alle ore 14.00 e arrivo alle ore 18.30.

Sarà possibile inoltre presentare domanda di rimborso per i costi sostenuti da ogni passeggero a causa della cancellazione delle tratte. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito di Moby o tramite call center al numero 0276028132. Nelle prossime ore sarà realizzato un banner apposito sul sito di Moby per consentire ai diretti interessati un facile reperimento di tutte le informazioni.

Successivamente sarà attivato il collegamento Porto Vecchio – Golfo Aranci, operato con la nave Zaza, che sarà collaudata non appena le condizioni meteo lo consentiranno. L’inizio del servizio è stimato tra lunedì 25 e martedì 26 novembre. Moby ha detto di non essere in grado di fornire risposte certe sulla riattivazione del collegamento Bonifacio-Santa Teresa di Gallura, quello previsto dal regime di continuità territoriale marittima. L’unica nave in grado di servire questa tratta è proprio la Giraglia, la cui riparazione è in corso, ma senza certezze sulla data in cui sarà possibile il suo rientro in mare.

“Come ho dichiarato martedì 19 novembre i disservizi causati da Moby su questa tratta sono molto gravi – commenta l’assessora Barbara Manca -. Decine e decine di passeggeri, rimasti bloccati e senza risposte, ci hanno contattato manifestando il loro disagio e la loro frustrazione per la situazione in corso. A loro va tutta la mia solidarietà e la vicinanza della Regione Sardegna. Ci siamo subito mossi per trovare una soluzione all’emergenza in corso e ora Moby si è finalmente attivata per permettere alle persone coinvolte un rientro a casa. Le soluzioni offerte non sono certo le migliori, ma al momento sono le uniche disponibili, anche perché non c’è disponibilità di traghetti di queste dimensioni che siano idonee al trasporto internazionale. Vigileremo con molta attenzione che i diritti dei passeggeri vengano rispettati, anche in termini di rimborsi. Domani incontrerò la mia collega della Corsica Flora Mattei per affrontare insieme il problema dal punto di vista strutturale”.

Di seguito i contatti dell’URP dell’Assessorato dei Trasporti:

– numero di telefono: 0706067042
– mail: trasp.urp@regione.sardegna.it.

“Altro che rilancio, il Comune deve a Secal quasi 300mila euro”

ALGHERO – “Il Comune non sta pagando Secal, ossia la società che svolge il delicato compito di accertamento e riscossione dei tributi comunali” – denuncia Alessandro Cocco, consigliere di opposizione di Fratelli d’Italia. “Da giugno, l’Amministrazione non ha versato le somme dovute per un totale di ben 291.666 euro, lasciando la SECAL in una grave situazione di liquidità che mette in serio pericolo il futuro della società nonché gli stipendi dei dipendenti, persone che lavorano ogni giorno per il nostro Comune, e quindi per i cittadini, e che ora vedono a rischio il proprio futuro.”
La SECAL si è vista costretta, dopo numerosi solleciti rimasti senza risposta, a procedere per vie legali, diffidando l’amministrazione comunale. Né l’Assessore al Bilancio Daga né il Dirigente di Settore hanno risposto, lasciando i dipendenti e le loro famiglie nell’incertezza.
È dal suo insediamento, che riscontriamo un atteggiamento ostile da parte dell’assessore Daga nei confronti della SECAL.

“Non è da escludere – prosegue Cocco – che dietro a questo grave mancato pagamento vi sia l’intenzione deliberata di compromettere l’attività di SECAL, al punto da portarla alla chiusura, aprendo la strada al ritorno della STEP in città. Proprio per questo ad agosto abbiamo presentato un ordine del giorno per impegnare l’Amministrazione al rafforzamento della SECAL, un progetto avviato dal centrodestra, che ha scongiurato la chiusura della società e ha garantito la ripresa di una riscossione trasparente e più vicina ai cittadini.”

Cocco conclude: “L’Amministrazione provveda immediatamente a saldare i pagamenti dovuti, rispettando gli impegni contrattuali con SECAL e garantendo la stabilità economica e operativa della società, essenziale per il nostro territorio. Chiederemo al Sindaco e all’Assessore di rendere conto in aula di questa grave mancanza”.