Hotel Las Tronas primo certificato “No Covid”

ALGHERO – Lunedì 24 maggio 2020 alle 10.30, ad Alghero, nella sala convegni dell’Hotel Villa La Tronas (Lungomare Valencia, 1) la presidente regionale della confederazione datoriale Cifa, Melania Fadda, ed il direttore dell’organismo di certificazione Cersist, Alberto Gamberoni, illustrano ai giornalisti, l’implementazione e l’operatività dello standard “per la salute e la sicurezza dei clienti negli hotel e in tutte le strutture ricettive e turistiche (SC 1006-2020)”.

L’Hotel a cinque stelle, Villa Las Tronas, sarà infatti il primo in Italia ad ottenere l’attestazione, da parte di Cersist – unico ente sardo accreditato dall’ente unico di accreditamento in Italia (Accredia) – del rispetto formale e sostanziale delle linee guida dell’organizzazione mondiale della sanità e di tutte le altre norme in vigore per contrastare l’emergenza Covid-19.

Alla conferenza stampa partecipano, oltre ai vertici di Cifa ed ai responsabili di Cersist, anche l’albergatore Vito La Spina, proprietario del Villa Las Tronas di Alghero, ed i titolari delle altre aziende sarde (Giuseppe Porcheddu di Studiambiente Multianalitica e Angelo Contini per Ics2030) che hanno partecipato alla realizzazione del modello di certificazione che, primo in Italia, consentirà ai proprietari e ai gestori di alberghi, bed and breakfast, casa vacanze e residenze in genere, di poter certificare – attraverso procedure validate da un ente terzo e non già con una semplice autodichiarazione –  la completa e corretta applicazione delle misure e delle azioni utili al contrasto dei rischi da Covid-19.

Riaprono le Grotte di Nettuno

ALGHERO – La Grotta di Nettuno, uno dei gioielli naturalistici della Riviera del corallo, attrazione turistica che ha fatto la fortuna di Alghero e ne ha favorito la notorietà a livello internazionale, esce dal lockdown. Da oggi, sabato 23 maggio, la splendida spelonca nel cuore del Parco naturale regionale di Porto Conte – caratterizzata dalla presenza di straordinarie formazioni stalagmitiche e stalattitiche – sarà di nuovo visitabile grazie all’impegno della Fondazione Alghero, che le gestisce e che ha concluso le operazioni di messa in sicurezza rese necessarie per garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie.

A breve saranno nuovamente fruibili al pubblico anche il Museo Archeologico e quello del Corallo, e i siti archeologici di Palmavera e Anghelu Ruju. Dopo oltre due mesi, uno dei più preziosi tesori naturali di cui dispone Alghero, sarà accessibile al momento solo via terra attraverso la “Escala del Cabirol”, la spettacolare scalinata di 654 scalini scavata sul costone del promontorio. In attesa che tutto torni alla normalità, è un segno importantissimo per Alghero e per la sua filiera turistica, alle prese con la ripartenza dopo uno stop che ha messo in difficoltà l’intero comparto.

Considerato un unicum, una rarità naturalistica tra le più affascinanti di tutto il bacino mediterraneo, la Grotta di Nettuno è una vera e propria meraviglia geologica e richiama ogni anno migliaia di visitatori. In attesa che la Sardegna, a iniziare dal Nord Ovest dell’isola e in particolare dalla Riviera del corallo, tornino a rappresentare una meta possibile per i visitatori da oltre Tirreno e dal resto d’Europa e del mondo, la riapertura di domani rappresenta una straordinaria occasione per i tantissimi sardi che non hanno mai visitato la Grotta di Nettuno o che ne hanno un ricordo ormai datato.

Una convinzione che induce all’ottimismo Comune di Alghero e Fondazione Alghero, legittimando l’idea che il turismo interno in Sardegna sia possibile e possa registrare dei numeri che, pur non sufficienti se non accompagnati dalla riapertura del mercato turistico internazionale, possono contribuire almeno in parte alla ripresa di tutto il sistema grazie soprattutto alle peculiarità ambientali di ciascun territorio. La Grotta di Nettuno aprirà tutti i giorni dalle 10 alle 16 e potrà essere visitata nel pieno rispetto del distanziamento sociale e delle altre misure di sicurezza sanitaria.Dal 15 giugno gli orari di apertura saranno ampliati dalle 10 alle 19.

L’ingresso del biglietto ha un costo di 14 euro, con una importante novità: un biglietto da 10 euro per i residenti di Alghero. La stessa tariffa ridotta si applica ai pensionati oltre 65 anni di età e ai bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni.  L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 7 anni, i portatori di handicap e un accompagnatore, docenti in accompagnamento scolaresche, guide turistiche in accompagnamento gruppi, studiosi e ricercatori scientifici. Dal 15 giugno sarà possibile acquistare il biglietto online o attraverso la card “Welcome Alghero”, uno strumento ideato e realizzato dalla Fondazione insieme al Parco di Porto Conte per assicurare sconti e altri vantaggi a tutti i fruitori e visitatori dei siti archeologici e museali del territorio.

Importanti novità anche sul fronte dell’immagine e della comunicazione della Grotta di Nettuno: grazie al supporto dei professionisti del progetto LavoRas, attivato nel mese di dicembre, a breve sarà lanciata la nuova identità grafica del geosito, saranno resi disponibili nuovi materiali informativi digitali e cartacei e sarà online il sito web dedicato e i canali social su Facebook (@grottadinettuno) e Instagram (@lagrottadinettuno), questi ultimi già attivi a partire da oggi.

Consorzio Turistico a Solinas: tempo scaduto

ALGHERO – “E’ finito il tempo delle parole, ora serve concretezza”, questo è ciò che chiedono gli operatori del turismo, spalleggiati dai loro dipendenti ma anche dalla nutrita filiera di aziende che in Sardegna devono la loro esistenza alla presenza dei flussi turistici. Abbiamo capito le restrizioni che sono state imposte con il lock down, anche a noi sta a cuore la salute nostra e dei nostri cari, ma a questo punto la mano sarebbe già dovuta passare dagli esperti dei Comitati scientifici agli altrettanto indispensabili economisti, per consentire di velocizzare la ripresa produttiva, limitando i danni per la già martoriata economia isolana.

Il rischio è ormai altissimo. L’economia sarda dipende in modo viscerale dal turismo e perdere questa stagione significherebbe accrescere in modo pericolosissimo la povertà fra i nostri conterranei, con tutti i rischi che questo comporta, oltre alla perdita definitiva di competitività delle aziende nostrane.  Noi vogliamo riprendere a lavorare e ci siamo preparati, nonostante ad oggi nessuno degli aiuti promessi sia arrivato concretamente alle nostre aziende. Ma siamo imprenditori, non ci arrendiamo facilmente, abbiamo investito tutto nelle nostre aziende e siamo pronti a lottare per difenderle, non cerchiamo elemosine.

Il problema è che ad oggi ancora non si capisce se e come la Regione Sardegna intenda farci rincominciare. Invece di valorizzare i vantaggi dati dalla bassa diffusione del Covid19 nella nostra isola, i messaggi che passano sui giornali e le TV pongono ogni giorno in evidenza la confusione che ancora regna nella gestione dei trasporti e nella regolamentazione degli accessi, tra annunci di tamponi e richieste di improbabili passaporti sanitari. I nostri telefoni squillano di continuo, dicono i gestori delle strutture ricettive algheresi aderenti al Consorzio Turistico Riviera del Corallo, e le richieste sono più o meno sempre le stesse : “ Che notizie ci può dare sulle regole per venire in vacanza da voi?” “Come facciamo a venire in Sardegna, qui il tampone non te lo fanno o se riesci a fare un test ti costa quanto il viaggio per tutta la famiglia!” “ Ancora non c’è possibilità di acquistare i biglietti per l’aereo a luglio e agosto … “. Così si perdono prenotazioni, continuano a fioccare le cancellazioni e l’entusiasmo di riprendere a lavorare si trasforma in un dolore che ti prende le viscere.

E’ necessario che chi ci governa prenda le misure della realtà. In questo momento tutte le destinazioni turistiche sono affamate e disponibili a giocare tutte le carte per conquistare una fettina in più di mercato, nella speranza di poter dimenticare presto questo brutto periodo per l’economia. Bisogna chiudere il libro dei sogni e ritornare sul pianeta terra, bisogna dare certezze agli imprenditori, bisogna tranquillizzare il mercato e favorire la domanda. E bisogna farlo subito!

3 sono le urgenze

  • collegamenti aerei e navali (e non solo quelli in continuità territoriale!) nazionali e internazionali
  • facilitazioni negli ingressi all’isola da parte dei turisti, con controlli sanitari non più gravosi di quelli previsti per altre destinazioni concorrenti
  • linee guida e i protocolli chiari per lo svolgimento delle attività turistiche e per la gestione efficace di eventuali casi di positività riscontrate durante il soggiorno, statisticamente sempre possibili.

In una manciata di giorni ancora si gioca il nostro futuro.  Ogni giorno che passa il conto dei danni aumenta e ormai siamo arrivati al punto in cui si rischia il non ritorno. Se le strutture ricettive non riapriranno, anche questa estate sarà un inverno sotto il profilo dell’occupazione. E molte aziende, così come i lavoratori, potrebbero non avere le forze per superare tutto questo tempo”.

Consorzio Turistico Riviera del Corallo

Turismo, tavoli e confusione: fatevi aiutare

ALGHERO – “La Sardegna e Alghero non si limitino alla propaganda, bisogna agire. La Commissione Europea ha allo studio una mappa per regioni, al fine di evidenziare quelle covid free. Numero di test capillari e posti letto in terapia intensiva sarebbero determinanti, oltre l’RO sotto 1”. Così Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Mario Bruno, Mimmo Pirisi, Valdo Di Nolfo, Ornella Piras, Raimondo Cacciotto sulla condizione del turismo in Sardegna e Alghero.

“E noi? Chi guida la Sardegna e amministra Alghero parla e fa tavoli, ma pochi fatti. Quanta confusione, tra passaporto sanitario e tamponi ai turisti. Al di là degli annunci proviamo a metterci nei panni di un turista: a quali condizioni potrà viaggiare? Dovra’ sottoporsi ad esami clinici o test? E ammesso che riesca a dirimere queste questioni qualcuno dovrà dirgli se durante il soggiorno potrà andare in spiaggia per fare una passeggiata, un bagno o piazzare l’ombrellone? In tutto questo tempo non si è riusciti ad adottare protocolli chiari e di conseguenza una comunicazione efficace in grado di intercettare i potenziali viaggiatori. In mezzo a questa gestione improvvisata fatta di dichiarazioni e ordinanze contraddittorie ci sono migliaia di attività e lavoratori dei settori legati alla filiera turistica che attendono risposte, nel mentre purtroppo arrivano le disdette da parte di chi aveva scelto la Sardegna ma spavento dalla confusione sta decidendo di rinunciare per altre mete”.

“Alghero in tutto questo che ruolo sta giocando? Purtroppo il Sindaco e l’assessore al turismo hanno intrapreso la strada della creazione di tavoli, quello del turismo, degli assessori del turismo, l’unità tecnica operativa e chi più ne ha più ne metta. Anche a livello locale si fa propaganda parlando del “modello Alghero” che sembra sempre più un modellino in scala ridotta di quello regionale fatto di slogan e poca concretezza. E gli scappa di mano l’istituzione della terapia intensiva (che sarebbe invece elemento determinante) e perfino dimenticano di mettere l’aeroporto in condizioni di aprire. Gestione del turismo fai da te. Si facciano dare una mano”.

Nella foto Gabriella Esposito

S.I.

La Giunta Solinas agisca o la Sardegna muore

ALGHERO – Tempo, abbondantemente, scaduto. “Il countdown verso il disastro è cominciato: la Regione lo fermi!”. Appello di Federalberghi, Confindustria e Confcommercio alla Giunta Solinas. “È ora di agire, la Regione fermi questo triste conto alla rovescia: solo con scelte rapide, chiare e con una programmazione definita e puntuale sarà possibile evitare il disastro e salvare i posti di lavoro. È il momento di riprendere in mano il futuro della Sardegna” hanno dichiarato le 3 organizzazioni nel manifesto inviato alla Giunta Solinas.

“Più lunga sarà l’attesa maggiori saranno i danni. A portare le profonde cicatrici, per molti inguaribili, non saranno solo strutture ricettive, ma tutto il sistema che ruota intorno all’accoglienza. Tutto questo è insostenibile. Le strutture alberghiere sono pronte, gli aeroporti sono pronti, i ristoranti sono pronti e così i lavoratori. E’ il momento di avere certezze per poter programmare l’immediato futuro”.

D’altra parte giungono le richieste da diversi paesi europei per verificare la possibilità di trascorrere le ferie in Sardegna da luglio in avanti. Sopratutto da Germania e Svizzera. La stagione potrebbe salvarsi, spostandosi più avanti (nei mesi di settembre e ottobre) ma occorrono idee, organizzazione e visione.

Assessori sardi Turismo, subito date certe

ALGHERO – Subito una data di riapertura della Sardegna e una legge per la stagione 2020″. Lo chiede la Conferenza degli assessori comunali del Turismo in Sardegna, che si è riunita online per la seconda volta per ragionare sulla ripartenza del settore ricettivo nell’Isola. Come riporta l’Ansa “Date certe per riaprire porti e aeroporti, protocolli chiari e applicabili per aerei, navi, hotel e ristoranti, tutto in una norma regionale con procedura d’urgenza dotata di fondi adeguati, per mettere in sicurezza turisti, operatori, cittadini e lavoratori e realizzare la stagione turistica”, è la richiesta contenuta in un documento che 50 Comuni turistici scrivono alla Regione, proponendo al presidente Christian Solinas e all’assessore del Turismo, Gianni Chessa “un incontro urgente per tracciare la strada della ripresa e condividere un nuovo modello di sviluppo economico, sociale e culturale della Sardegna”.

Nata su iniziativa dell’assessore del Turismo di Santa Teresa di Gallura, Stefania Taras, la piattaforma cresce e resta aperta all’adesione di altre amministrazioni. Attualmente ne fanno parte Comuni di diverse parti dell’isola, da nord a sud, passando dalle coste occidentali a quelle orientali attraverso le zone interne. Alle istituzioni chiedono “risposte rapide” e “subito le risorse necessarie per attuare i protocolli di sicurezza”. Il cartello degli amministratori locali chiede di “essere considerato da Regione e consiglio regionale come unico soggetto che può assicurare capillarità di intervento sui territori verso turisti, cittadini, operatori e lavoratori”. L’ultima richiesta è affinché “la Consulta permanente degli assessori del Turismo sia riconosciuta come interlocutore istituzionale essenziale, così da dare ai Comuni turistici le risorse finanziarie necessarie”.   

La Sardegna può ripartire in sicurezza

CAGLIARI – “Il turismo rappresenta un elemento fondamentale per il nostro sistema economico e la nostra attenzione per favorire la sua ripartenza è massima, anche attraverso specifiche misure e finanziamenti per le imprese del sistema. Siamo concentrati ad analizzare le condizioni che possono consentire la riapertura immediata – in piena sicurezza – delle aziende del comparto turistico, artigianale e commerciale e di tutto l’indotto, per mantenere i livelli occupativi e contrastare gli effetti di questa emergenza sanitaria”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio, Gianni Chessa nel corso di un incontro in videoconferenza con i principali players del comparto turistico sardo.

“La Sardegna possiede specifiche caratteristiche e le legittime aspettative della Regione – rappresentate dal presidente Solinas al Governo – derivano dalla nostra specificità territoriale e dal contenuto impatto sanitario dell’emergenza sull’Isola rispetto ad altre realtà, viste anche le tempestive misure di contenimento da noi adottate”, puntualizza Chessa. L’esponente della Giunta Solinas ha poi rassicurato gli operatori: “tutte le aperture saranno valutate con attenzione e cautela e rappresenteranno il doveroso equilibrio tra la primaria esigenza della tutela della salute pubblica e quella della ripresa della normalità”.

Alghero nella vetrina dei social media ai tempi del Coronavirus

ALGHERO – È bastato un breve video realizzato dalla Fondazione Alghero e rilanciato sui canali comunicativi di AlgheroTurismo per riaccendere l’amore “a distanza” tra la Riviera del Corallo e i suoi visitatori. Le immagini della spiaggia di Maria Pia, sullo sfondo il borgo di Fertilia e la baia di Porto Conte, il mare limpido e piatto, l’arenile vuoto e la pineta insolitamente silente, tutto sotto un sole che sa di estate, vacanza, relax e dei tanti motivi che ispirano da decenni un soggiorno ad Alghero, tra intrattenimento, cultura, gusto e natura.

I click si sono moltiplicati in un attimo, arrivando in soli 20 giorni ad un 1.000.000 di visualizzazioni e 2 milioni e mezzo di persone raggiunte con una crescita esponenziale che confortano la scelta della Fondazione Alghero. Limitata operativamente dal lockdown, la struttura che affianca Comune di Alghero, partenariato artistico-culturale e mondo produttivo per organizzazione di eventi, gestione di musei e patrimonio storico-architettonico e incoming turistico continua a promuovere Alghero sulle piattaforme virtuali, raccontando una città che nei limiti delle misure anti-contagio ha rinnovato le sue tradizioni e celebrato i suoi riti, sospesi tra fede, mistero, devozione e identità popolare.

«Le migliaia di click per quel video e la buona riuscita dell’attività fatta per consentire agli algheresi di vivere la “Setmana Santa” da casa propria e ai turisti innamorati di immaginarsi ad Alghero confortano la scelta di continuare a promuovere Alghero e lavorare per farci trovare pronti, quando tutto avrà di nuovo un corso più normale», sostiene il Presidente della Fondazione Alghero, Andrea Delogu. «Così restiamo accanto agli animatori culturali della città e alle attività della filiera turistica e dell’indotto – prosegue –stiamo valutando di coinvolgerle più direttamente in un progetto mirato e condiviso, in previsione della ripartenza».

Si approfondisce lo studio di strumenti, già al vaglio di Fondazione Alghero, Comune di Alghero e Parco naturale regionale di Porto Conte, come una “welcome card” che offra al turista sconti e vantaggi logistici, per visitare in sicurezza musei e altre attrazioni. «Ci adattiamo alla necessità di far convivere turismo e le regole di contenimento del virus», insiste il presidente dell’ente con base operativa al Quarter di Largo San Francesco. «Avviamo un percorso di ascolto operativo – conclude Andrea Delogu – per costruire con gli operatori culturali una “programmazione d’emergenza”».

Va in questa direzione anche il progetto avviato da alcuni mesi col coinvolgimento di risorse umane reclutate attraverso LavoRas: nove professionisti lavorano al maquillage dei prodotti di comunicazione, promozione e valorizzazione dei presìdi culturali e naturalistici cittadini: dal Museo Archeologico al Museo del Corallo, sino alla Grotta di Nettuno. Alla rivisitazione della veste grafica e della narrazione che accompagna la visita virtuale di musei e altre attrazioni si affianca il supporto del team di LavoRas all’elaborazione di ipotesi su come renderli fruibili pur nel rispetto dei limiti imposti dall’emergenza sanitaria.

Turismo: tempo evaporato, agire subito

ALGHERO – “Ferme ad osservare l’orizzonte, a scrutare quella linea lontana, lontanissima, pronte a cogliere un movimento, un’azione, un segnale. Le imprese sono lì, sulla linea di battigia, che tengono di lato le preoccupazioni e si concentrano sul come pianificare laripartenza. Già, il come” Così l’ex-sindaco di Alghero Stefano Librano sulla gave condizione delle imprese.

“Fra le aziende a più alto tasso di relazione personale le aziende maggiormente esposte alla complessità delle procedure di riapertura saranno certamente quelle del settore turistico-ricettivo. Soprattutto per queste aziende il “come” è l’unica cosa che può determinare la scelta di aprire o meno, di sperare di offrire il miglior servizio erogabile, di almeno contenere le perdite, in pratica, per dirla come in una scena di un film di 007, di saltare sulla testa dell’alligatore e raggiungere la terra ferma”.

“Ma c’è di più. Fra le imprese del ricettivo-turistico, quelle che guardano all’orizzonte per avere il segnale del “come”, sentono che è possibile cogliere nuove opportunità. Ma quali sono le necessità per dare sostanza alla ripartenza delle nostre aziende”

“In assoluto, per prima cosa serve sapere quando, la data in cui si riparte. Non esiste capacità di programmazione senza avere il riferimento temporale; senza una tempistica precisa, tutta la pianificazione resta sospesa e rischia di essere inapplicabile”.

“Occorre poi conoscere il prima possibile e con certezza le procedure di gestione del cliente, da quando arriva in aeroporto o al porto fino alla struttura ricettiva e dentro la struttura. Quale sarà, se vi sarà, un numero massimo di clienti che alberghi, residence, campeggi, agriturismo e B&B potranno ospitare.Soprattutto quali saranno le procedure e le conseguenze in caso di rilevamento di caso sospetto o conclamato di contagio di uno o più clienti?”

“Per le aziende la liquidità finanziaria equivale al sangue per il corpo umano. La pandemia ha creato una emorragia nelle imprese che devono ricostituire quanto perso. Per sopravvivere, oggi, si ha la necessità non di sacche di plasma, ovvero di prestiti da restituire tra 72 mesi. La trasfusione deve essere fatta prevalentemente a fondo perduto per almeno il 70% degli importi erogati, con preminenza per gli investimenti e per il costo del personale, perché ciò che oggi si immette in termini di liquidità nelle aziende non serve a generare un di più, ma semplicemente a colmare quanto sta mancando per la chiusura totale di produzione e vendita”.

In più, per la Sardegna, sono essenziali i trasporti. E’fondamentale poter disporre, nel momento in cui tutto riparte, delle informazioni utili al mercato per sapere quali siano vettori, rotte e orari per effettuare le prenotazioni. In tal senso ci piace pensare che vi sia già un piano in atto, messo in piedi dalla Regione, perché se così non fosse non ci sarebbe tempo per recuperare.  

“Abbiamo di fronte una rara occasione per rafforzare ancora di più il posizionamento della Sardegna nell’ideale degli italiani e degli stranieri. Il 2020 sarà un anno ad elevato tasso di domanda interna, nazionale. Gli italiani sono tutto il giorno, tutti i giorni collegati alla rete. Credo che avviare, con costi contenuti, un racconto della nostra Isola in termini naturalistici, di paesaggio, di tradizioni, di cultura, di cibo, di persone, di volti, di voci e di suoni da far divulgare in rete, direttamente e anche attraverso gli operatori sardi, darà ancor di più forza all’idea che oggi, soprattutto in Italia, il sogno della ripartenza è legato ad un sogno che è realtà e si chiama Sardegna

“Quelli sopra descritti sono tutti aspetti che devono essere definiti e implementati con la massima rapidità; i tempi sono evaporati e bisogna avviare queste azioni. La chiamino task-force o unità di crisi, l’importante è che si agisca nella consapevolezza delle cose, dei modi e dei tempi che servono”

Crisi “fuori casa”, la ricetta di Horeca alle Istituzioni

ALGHERO – Il settore economico del “fuori casa” ad Alghero vuole reagire alla crisi e ripartire. Per utilizzare una metafora in linea col momento che stiamo attraversando, siamo di fronte ad un corpo in stato comatoso. Una volta cuore pulsante del tessuto economico, oggi il settore dell’accoglienza si trova coi battiti al minimo. Pur essendo la situazione del paziente molto critica, la ricetta per uscirne con grande caparbietà è stata messa nero su bianco da un medico d’eccezione: il Comitato Horeca.

Restando nella terminologia medica, il nutrito gruppo di imprenditori (oltre un centinaio tra bar, ristoranti, locali, negozi, etc.) ha definito un percorso suddiviso in tre fasi: pronto soccorso, degenza e riabilitazione. Tramite una piattaforma web, in video-conferenza, col supporto del progetto “EuPuru!” finanziato dalla Fondazione di Sardegna, ieri tutte e tutti i protagonisti di questo sodalizio, hanno discusso ed approvato un documento importantissimo per affrontare la crisi post-coronavirus delle imprese Horeca di Alghero ed anche per provare ad immaginare il loro futuro in una città che dovrà reagire e possibilmente tornare ad essere a tutti gli effetti quello che merita di essere: una importantissima destinazione turistica del Mediterraneo e dell’Europa.

“Non credevamo di avere un così grande riscontro – ha commentato uno dei referenti del progetto Enrico Daga – ma è evidente che, nonostante la devastante crisi attuale e anche ciò che erano le difficoltà già presenti in questo territorio, c’è una grande voglia di reagire, senza aspettare troppo, ma accogliendo tutti, pronti alle sfide che ci attendono per riportare in vita le nostre attività e dunque un tessuto economico, oggi, in stato grave pericolo, – e chiude Daga – siamo sognatori e amanti veri della nostra città e territorio, questo è il motivo della nostra unione”. Da questo momento partirà la seconda fase, ovvero la presentazione dell’elaborato alle Istituzioni e l’avvio di progetti autonomi delle imprese in rete.