Nasce Pensa, associazione per il rilancio delle imprese

SASSARI – È nata l’associazione P.E.N.SA, che si pone l’obbiettivo di dare voce alle attività del settore HO.RE.CA. in questo momento di storica incertezza e difficoltà. Questo settore, rappresentato da una molteplicità di aziende, quali bar, ristoranti, strutture alberghiere e tutto il comparto di imprese che ruota attorno ad esse, si unisce per poter dare il proprio contributo in questa fase di rilancio.

Tra le prime attività di P.E.N.SA, ci sarà la presentazione di un documento che manifesterà le maggiori criticità che le attività stanno affrontando in questa fase di chiusura quasi totale. Tale documento inoltre intende indirizzare, tramite precise e concrete proposte, le amministrazioni sulle tipologie di soluzioni ed interventi immediati, a favore delle aziende da noi rappresentate.P.E.N.SA ad oggi consta di 12 soci fondatori, imprenditori del territorio uniti sottoun’unica bandiera, che lotteranno per la medesima causa. L’operatività di tale organizzazione non sarà limitata al periodo di emergenza chestiamo affrontando, lavoreremo per la crescita esponenziale del movimento.

Questo grande comparto di imprese, storicamente sempre poco coeso, avràfinalmente l’opportunità di poter lavorare a stretto contatto con obbiettivi comuni, eaccedere a molteplici vantaggi e informazioni dati dalla forza e dall’unione di tutti gli imprenditori che ne faranno parte. Gli esercenti che hanno dato vita all’associazione sono Marco Porqueddu, Claudio Cassitta, Roberto Sias, Alberto Fois, Fabio Muresu Giuseppe Marras, Antonio Paoni, Gianluca Manchia, Giuseppe Marras Roberto Piseddu, Marco Corda e Massimiliano Cilia.

Balneari, nuovo appello a Solinas: fateci lavorare

ALGHERO – “Una volta superata la fase acuta del contagio, inizierà quella di convivenza con il Virus che prevederà dei protocolli di sicurezza da rispettare in tutti i luoghi di lavoro”. Il consigliere comunale Giovanni Monti interviene nuovamente per ricordare quanto già scritto sia da lui che dal Sib con Fabio Fois. Non è chiaro cosa si attenda ancora e perchè non vengano ascoltati esponenti eletti dai cittadini e le rappresentanze sindacali rispetto a passaggi indispensabile per poter evitare il collasso delle attività. Fatto che dovrebbe vedere tutti dalla stessa parte, del resto non possono bastare due esigue mensilità a salvare l’economia sarda e in questo caso algherese.

“È inutile continuare a parlare di “fase 2″se non si programma la ripartenza. In questo contesto occorre mettere i balneari in condizione di operare non solo per la loro stessa sopravvivenza ma soprattutto per la filiera. I balneari hanno bisogno di circa 30 giorni di tempo per effettuare le manutenzioni e allestimenti. Concedere una deroga a questi lavori significa dare un’opportunità di salvare il salvabile in questa stagione già compromessa, e rimette in azione le imprese del comparto.

“La regione Liguria autorizza le installazioni e allestimenti in stabilimenti balneari, lo prevede un decreto firmato dal governatore della regione Liguria Giovanni Toti. Serve autorizzare i balneari alle manutenzioni e installazioni anche in Sardegna, lavori di manutenzione e installazione ovviamente svolti in totale sicurezza. Il nostro presidente della regione Cristian Solinas deve concedere urgentemente una deroga a questi lavori.
Bisogna farsi trovare pronti!”

Liquidità subito e turismo più attento, ecco la rotta

ALGHERO – “Tempo sospeso, si sente solo il rumore dei pensieri che girano come le ruote dentate degli ingranaggi delle macchine di un tempo, per niente silenziose. Un primo risultato della pandemia è che tutti, a prescindere dal proprio ruolo, si pongono le stesse due domande: “quando?” e “come?” Vi è un desiderio immenso di voler tornare a muoversi e di riprendere a viaggiare, direttamente proporzionale al desiderio di poter accogliere e ospitare”. E’ l’ex-sindaco Stefano Lubrano a indicare la rotta (una di quelle da seguire) per poter uscire dall’attuale tempesta che, se non affrontata nel migliore dei modi, rischia di far affondare tutti.

“Serve una data e serve liquidità a breve; queste sono le due uniche cose per consentire a tutti di pensare che tale desiderio possa davvero avverarsi. Molte persone non riusciranno a liberarsi dal timore, dalla paura, pensando al virus come una cosa sempre incombente, altri invece lo considereranno una eventualità con cui si può convivere”.

“Nella quotidianità della routine vacanziera del turismo prossimo immediato compariranno elementi nuovi: oltre a magliette, t-shirt, bermuda, costumi, infradito e asciugamani ci saranno mascherine e gel igienizzante per le mani. Verranno introdotte anche modalità nuove, che molto probabilmente porteranno a un diverso modo di relazionarsi fra clienti e collaboratori delle strutture così come diversi saranno i modi di servire al bar e anche al ristorante”.

“Queste sono certamente cose che potremmo definire di cornice, strumentali, facendo un paragone con l’informatica tutto questo potremmo associarlo all’hardware. E il software? Ci sarà un modo per ripensare a cosa significhi davvero viaggio, emozione, scoperta e le strutture ricettive saranno in grado di cogliere una opportunità formidabile per riposizionare la propria offerta su quello che gli anglosassoni definirebbero brand new why? Per prima cosa si dovrà imparare in fretta, sperando poi di dimenticarlo il prima possibile, il concetto di distanza sociale”.

“Uno degli elementi del turismo è il poter vivere delle esperienze condividendole con altre persone, sia residenti che provenienti da altri luoghi. Per assurdo penso che proprio l’idea del dover “mantenere la distanza” indurrà le persone a voler interagire ancora di più, a comprendere meglio ciò che stanno conoscendo, come paesaggio, tradizioni, cultura e persone”

“Ecco quindi che potrebbe esserci un nuovo “why” un nuovo perché della scelta per quel viaggio e non solo. Una nuova motivazione per quella località, quella escursione, quel ristorante, quella struttura, quei volti, quelle voci. In tal senso sarebbe auspicabile un voler considerare l’esperienza del viaggio non come una conferma del “già provato” da altri.  Spesso le scelte sono indotte da ciò che si legge nelle recensioni, che giustamente orientano chi non è mai stato in un posto nella sua scelta. Ma quello che spesso accade è che quella scelta, filtrata dalle recensioni, venga fatta per affermare che si “anche noi così, proprio come gli altri”

“Questa tragedia potrà forse consentire di guardare a nuove e maggiori opportunità per la nostra Isola, e per il nostro Paese, rimodulando l’offerta e la comunicazione al fine di far comprendere il vero senso del privilegio di poter guardare e conoscere colori e paesaggi, luoghi e persone senza l’obbligo di dover “trovare qualcosa da consigliare” ma di raccontare invece la libertà e l’emozione di aver vissuto la propria esperienza come unica e irripetibile, magari invitando altri, questo si, a provare a fare altrettanto”.

Bilancio e commercio, zero commissioni. Tavoli bocciati

ALGHERO – “Sono passati ormai 13 giorni da quando il consiglio comunale è stato convocato d’urgenza con la richiesta di non rispettare I termini per l’approvazione del bilancio perchè si doveva fare in fretta: dovevamo modificare il bilancio, effettuare variazioni”. Cosi i consiglieri comunali di Centrosinistra riguardo la grave crisi in cui è sprofondata pure Alghero a seguito della pandemia globale.

“Abbiamo accettato, ci siamo messi a disposizione ma a oggi non è stata convocata una sola volta la commissione sviluppo economico, nè quella bilancio per discutere di sostegno all’economia. Apprendiamo dall’albo pretorio che nel frattempo è stato istituito l’ennesimo tavolo per affrontare l’emergenza economica. Nessuna comunicazione è stata data nè alla popolazione nè ai consiglieri che ci si era impegnati a coinvolgere”.

“Si dice che l’Unità Operativa Tecnica dovrà interagire con la Consulta per lo Sviluppo economico e con il tavolo per il Turismo: questi 3 “tavoli” hanno in comune praticamente tutti i componenti coinvolti: quale è l’esigenza di un’ulteriore duplicazione?

“Un tavolo fra l’altro che vede illustri assenti: non è coinvolta la Coldiretti, la Cia, Confindustria. Vengono invitate importanti aziende del territorio e lasciate fuori altre, mentre vengono invece invitate la Diocesi e l’ospedale a discutere delle misure urgenti per lo sviluppo economico!”

“Chiediamo che venga convocata con urgenza la commissione: vorremmo capire come si intende agire e soprattutto chiediamo trasparenza. Non si può perdere altro tempo. Fino ad ora abbiamo solo sospeso i tributi: quando cominciamo a parlare di quali sgravare?” Possiamo cominciare a programmare delle operazioni di destagionalizzazione importanti?  Possiamo cominciare a ipotizzare dei bandi per dei cantieri lavoro che occupino i nostri cittadini che vedono la stagione lavorativa ridursi ogni giorno?”

“E se invece pensassimo a finanziare l’internazionalizzazione delle nostre eccellenze attraverso l’individuazione di canali di vendita più efficaci, anche sul web? Avevamo plaudito la scelta di raccogliere sul portale del comune le attività che consegnano a domicilio: la pagina ormai è sempre più nascosta e per nulla pubblicizzata! Abbiamo detto in ogni sede e in ogni modo che siamo disposti a collaborare, ma se si gioca a fare melina fra tavoli e questionari non ci stiamo”.

Sardegna Isola Sicura. Dov’e il Nord-Ovest?

NUORO – Muove i primi passi il progetto “Sardegna Isola Sicura” ideato da Portale Sardegna, online travel agency quotata su AIM Italia specializzata nel segmento incoming turistico per l’Isola, che ha coordinato un tavolo di lavoro con il contributo delle realtà imprenditoriali di spicco dell’intera filiera del turismo sardo (Aeroporto di Olbia, Gruppo ITI Marina , Arbatax Park Resort, ITI Colonna, Club Esse, Bovi’s Hotels, THotel, Forte Village, Chia Laguna – IHC, Hotel Costa dei Fiori, Abi D’Oru Hotel & SPA, Pullman Timi Ama Sardegna, CPH Pevero Hotel, Italianway, Escursì e Associazione Extra). Tutte realtà di diverse aree della Sardegna, tranne il Nord-Ovest. Spicca l’assenza di strutture dell’area facente capo ad Alghero.

L’iniziativa è finalizzata all’individuazione di una strategia imprenditoriale coordinata affinché, dopo la crisi, si adottino nuovi standard di servizio che consentano ai turisti di trascorrere una vacanza in Sardegna, attivando da subito una serie di best practice che anticipino, armonizzino e consolidino le eventuali direttive nazionali sulla fase 2. Tra le tematiche che verranno trattate, in particolare l’adozione di alcuni criteri in grado di ridurre la probabilità di contagi. “In un momento in cui è necessaria la massima coesione e il massimo spirito collaborativo, ci facciamo promotori dello sviluppo di un protocollo, condiviso per tutta la filiera turistica, che garantisca la massima tutela dei viaggiatori che scelgono la nostra regione come meta delle loro vacanze estive – osserva Massimiliano Cossu, amministratore delegato di Portale Sardegna – Queste misure sono rivolte inoltre a scongiurare un turismo disordinato e privo di specifiche linee guida che possa mettere a rischio tanto i turisti, quanto la popolazione locale.

Intendiamo essere inclusivi e, soprattutto, collaborativi rispetto ad altre iniziative proposte, presenti e future, provenienti da associazioni imprenditoriali e a maggior ragione dagli organi istituzionali di qualsiasi tipo.Sottoscrivendo il protocollo e implementando le misure previste, gli operatori che otterranno il marchio ‘Sardegna Isola Sicura’ – conclude – potranno offrire ai viaggiatori un servizio pensato e strutturato appositamente per affrontare al meglio le loro vacanze nell’Isola”.

“Estate alle porte, farsi trovare pronti”

ALGHERO – “L’estate è alle porte e penso che la maggior parte delle persone non ricordi un inizio d’estate così triste, per i motivi che noi tutti conosciamo. In questo periodo inizia normalmente la preparazione delle nostre spiagge, la manutenzione delle strutture balneari, la pulizia delle spiagge”. Così Fabio Fois presidente del Sindacato dei balneari territoriale che si aggiunge ai vari appelli per farsi trovare pronti alla ripartenza che sarà farà circa 20/30 giorni.

“Come in altre regioni d’Italia credo che anche in Sardegna si debbano autorizzare il titolari di concessioni demaniali a preparare le proprie strutture prima che le restrizioni si allentino. Anche  perché si presuppone che le spiagge possano essere i luoghi più frequentati, visto il periodo, in questo modo si avrebbero spiagge fruibili con servizi di controllo, igiene, salvamento ecc ecc,” .

“La preoccupazione oltre ad essere quella economica, che quest’anno non si può osare immaginare come sarà, è quella di farci trovare pronti quando sarà permessa la fruibilità alle spiagge. Considerando che già le amministrazioni comunali stanno attivando la pulizia dei  litorali sarebbe opportuno, nel rispetto di tutte le norme del momento, autorizzare le imprese balneari ad iniziare la preparazione dei propri stabilimenti balneari, visto che normalmente il tempo necessario per l’allestimento è dalle tre alle 4 settimane”.

“Consentirebbe strutture pronte, camminamenti, e servizi adeguati, si immagina che ci siano delle limitazioni per la fruibilità delle spiagge. Sarebbe nostro interesse farci e far trovare i nostri litorali pronti”.

Turismo e ripresa, questionario e tavolo

ALGHERO – Iniziativa dell’Amministrazione con gli Assessorati al Turismo e Sviluppo Economico per consultare il mondo produttivo e mettere in atto le soluzioni necessarie alla ripresa

 Le conseguenze dell’emergenza Covid-19, ancora non del tutto quantificabili sul piano economico, non si limiteranno ai danni causati dallo stop alle attività. L’Amministrazione sta già facendo la sua parte per contenere gli effetti dell’emergenza e far ripartire pienamente l’economia algherese. Per raggiungere l’obiettivo si agirà gradualmente sviluppando le azioni necessarie.

 “Come prima cosa – spiegano gli assessori al Turismo Marco Di Gangi, e allo Sviluppo Economico, Giorgia Vaccaro –  è necessario ascoltare e capire le necessità dei diversi comparti economici, in che modo e in che misura sono state colpite le aziende e quindi realisticamente quale sarà l’impatto   sull’economia e sulla comunità algherese. Qualsiasi risposta efficace passa da dati certi e stime affidabili: le analisi e le proiezioni che i centri di ricerca stanno compiendo in questo momento ci danno una prima e utile misura di quello che verrà, ma sentire il territorio, gli imprenditori e i lavoratori algheresi è fondamentale”. 

Per questo gli Assessorati del Turismo e dello Sviluppo Economico lanciano oggi l’iniziativa “​ Turismo & Ripresa​”, un questionario con cui operare una rapida analisi del contesto.  “I dati raccolti –spiegano gli Assessori – ci permetteranno innanzitutto di valutare le conseguenze della crisi e elaborare soluzioni     pragmatiche, efficaci, che rispondano alle reali necessità della città”. Capiremo chi e come è già stato colpito dalla crisi, qual è la resistenza effettiva del sistema economico per resistere al lockdown e per riprendere l’attività. Coglieremo gli effetti sul mercato del lavoro, specialmente quello stagionale, e sulle soluzioni che gli imprenditori e le imprese stanno adottando  per far fronte alla contrazione di consumi e arrivi. 

“Il Tavolo Permanente del Turismo che abbiamo fortemente voluto e approvato, ora potrà dispiegare tutta la sua forza e centralità: lo convocheremo il prima possibile, considerata la situazione   contingente. Sarà lo strumento perfetto per la maggior circolarità delle idee e delle soluzioni.    Renderemo ancora più capillare l’informazione sulle opportunità messe a disposizione di imprese e    lavoratori da parte della Regione e del Governo”. 

“Prepararsi alla sfida della ripresa”

“A causa della diffusione del corona virus, quasi 100 paesi nel mondo, 4 miliardi di persone, circa la metà della popolazione mondiale, subisce oggi il lockdown (isolamento)”. Cosi il consigliere comunale e balneare Giovanni Monti riguardo la grave crisi del comparto turistico.

“La drammaticità di questo evento ha colpito, più di altri, il nostro paese, e di conseguenza, la nostra regione, la nostra piccola comunità algherese.
Improvvisamente destabilizzati nel nostro vivere, abbiamo trascorso le giornate a contare e piangere le vittime del nostro nemico invisibile, in un dramma sociale con rari precedenti al quale si è affiancato subito un evidente disastro economico La comunità medico scientifica sconfiggera presto il nostro “nemico”!. Ma già da subito entriamo in “gioco” tutti noi.
Dobbiamo essere allo stesso tempo sognatori ma, soprattutto, realisti.
Stiamo affrontando (e affronteremo per un lungo tempo) una crisi economica senza precedenti. E allora (purtroppo) comincerà una vera e propria lotta per la sopravvivenza (economica) fra i vari stati, regioni, e comuni stessi. Quale scenario immaginare allora per Alghero? Avremo bisogno delle energie di tutti e di creare un impeccabile sinergia fra loro per poterci distinguere ed emergere per impegno, per pregi, per qualità, per risultati, per mostrarci al mondo, ancora di più, come città bella e sicura”.

“Ecco quindi, la necessità di intraprendere immediatamente ogni azione necessaria per il rilancio della nostra città. Far fronte all’emergenza sanitaria e contemporaneamente predisporre un modello di ricostruzione del tessuto economico. L’evoluzione giornaliera della situazione sanitaria potrebbe ben presto (speriamo) proiettarci verso la cosiddetta fase 2 e fase 3. Ecco quindi la necessità di arrivare pronti ai blocchi di partenza, ad oggi il sistema produttivo è per il 90% “chiuso”. Ma “chiuso” non deve significare non fare niente! Quali saranno le condizioni necessarie per una nuova riapertura delle attività produttive? Garantire la sicurezza e la tutela della salute sarà sicuramente prioritario. L’economia estiva produce gran parte del reddito del nostro territorio e delle nostre famiglie.

“In vista di una stagione che sarà verosimilmente molto breve, è necessario che neanche un giorno di quelli lavorativi possibili vada perduto.
È plausibile pensare che presto ci dovremmo scontrare con la temibile “burocrazia”. Ogni comparto avrà bisogno di tempo per riavviare, per effettuare manutenzioni, per sanificare, per modificare, adeguarsi a possibili vincoli e restrizioni, e quant’altro. Sarà bene sapere al più presto non tanto il quando (lo deciderà la comunità scientifica) ma soprattutto come ogni comparto dovrà riprendere la propria attività. E siccome, come detto, ogni giorno sarà preziosissimo, sarà bene consentire ad ogni comparto produttivo di procedere ad ogni azione preparatoria per essere pronti, come già detto, ai blocchi di partenza quando sarà il momento.
Naturalmente nel rispetto delle prescrizioni legate alla tutela della salute. Inizierà subito una serrata competizione fra comuni e regioni per recuperare il tempo perduto. E avvolte come si dice, ed in questo caso più che mai, “l’importante non è partecipare ma vincere!!” Insieme ce la faremo”,

Destagionalizzare si può, anzi si deve: Alghero si trovi pronta

ALGHERO – La così detta “fase 2”, finalmente, si avvicina. E con essa la ripresa della vita. Normale? Forse ancora no. Però si inizieranno a mettere in modo aziende e attività al fine di ricreare i presupposti per far circolare un po’ di liquidità. Altrimenti il collasso definitivo è dietro l’angolo. Per questo, come si usa dire, la crisi può anche essere un’occasione. Certo, come noto, oggi, fino a nuove prescrizioni si deve stare a casa, ma a brevissimo arriveranno le prime indicazioni (da fine aprile primi di maggio) per poter uscire.

In che senso? Ad esempio riuscendo ad allungare in maniera strutturale e organica la stagione almeno fino ad ottobre compreso. O anzi, quello che sarebbe l’ideale, è creare un lungo periodo di offerta turistica (su più livelli) che inizi da quando possibile (presumibilmente giugno e arrivi direttamente a fine anno per continuare quasi senza interruzione fino alla primavera prossima.

Utopia? No. Perchè se i voli saranno assenti o almeno contingentati c’è tutto il mercato regionale che comunque è sempre fruttuoso. Non bisogna dimenticare che la fortuna di Alghero l’hanno fatta anche le fiumane di cagliaritani e pure sassaresi che riempivano la Riviera del Corallo soprattutto nei mesi di bassa stagione. Fenomeno, per diversi motivi, andato a scemare con gli anni.

L’attuale crisi, con la regia della Fondazione Alghero, Parco e assessorati competenti, può essere l’occasione per rimodulare l’offerta del territorio e dunque bellezze naturalistiche, mare, intrattenimento, musica, arte, cinema, enograstronomia, musei, grotte, etc, tutte “armi” che possono essere utilizzate per spalmare la stagione che, seppur partendo in ritardo, può garantire comunque la possibilità di mantenere per Alghero un’offerta all’altezza. Del resto vedere hotel, attività e altro chiuso (fatto su sui dovrebbe intervenire già da ora l’Amministrazione) sarebbe un segnale pessimo e pure oltre per una delle località di riferimento del turismo isolano e pure oltre.

Turismo, pianificare per evitare il baratro

ALGHERO – “Uno dei pilastri dell’ economia cittadina é il Turismo. A seguito dell’attuale devastante crisi, rischia di crollare con le macerie che farebbero affondare definitivamente la comunità locale”. Cosi il circolo Tricolore di Fratelli d’Italia riguardo la colonna della nostra economia che di fatto trascina ed è connessa con le altre (commercio, agricoltura, pesca, enogastronomia, spettacoli, etc) ovvero il Turismo.

“Il Turismo oggi, seriamente minacciato dagli effetti del Covid-19, diventa un problema non solo del tessuto imprenditoriale ma anche sociale dei lavoratori, categorie che vanno supportate e rassicurate dalle Istituzioni.
Riteniamo obbligatorio salvare una parte della stagione estiva 2020 con una programmazione e pianificazione in vista di un allungamento della stessa, non possiamo rimanere inerti aspettando che l’emergenza sanitaria cessi . Dobbiamo iniziare a lavorare per progettare il dopo crisi con azioni importanti e soprattutto coraggiose.

“È indispensabile il contributo di tutti ,non solo delle Istituzioni ma anche degli stessi operatori , così da dare vita ad un tavolo di confronto e coordinamento che portano alla costruzione di una prospettiva utile a tutti gli operatori del turismo ma nello stesso tempo rassicuri i nostri tanti ospiti.
Dopo la fase acuta di questa grave pandemia, dobbiamo rendere la nostra città sempre più sicura ed attrattiva Pensiamo ad un lavoro di squadra dove tutti si devono assumere le proprie responsabilità e soprattutto essere al fianco degli operatori, ascoltando le loro istanze così da valutare esigenze e difficoltà per poi mettere in atto azioni per la ripartenza. Dobbiamo essere capaci di cambiare ed evolvere il nostro modello di Turismo e di sviluppo con più protezioni per gli ospiti, lavoratori ed operatori .

“Stiamo lavorando ad una proposta che vedrà coinvolte tutte quelle persone che in questa situazione sono sempre in prima linea a tutela del nostro diritto alla Salute. Ci auguriamo che tale proposta possa essere condivisa e supportata da altre forze politiche e soprattutto dalla Fondazione Alghero e dal suo Direttore che siamo certi sapranno garantire la ripresa. Non riscontriamo ad oggi azioni vive e di supporto da parte dell ‘assessore competente, auspichiamo vivamente che faccia sue queste nostre istanze e proposte. Capendo il momento critico, ci aspettiamo da chi ha sempre professato soluzioni per la rinascita turistica di Alghero, ora le metta in atto”.