Turismo, c’è tanto da fare |video

ALGHERO – Sono trascorsi 5 mesi dall’insediamento del nuovo direttivo del Consorzio Turistico Riviera del Corallo e, vista anche la partenza di un nuovo anno e soprattutto le imminenti cruciali tornate elettorali, è tempo di un primo bilancio. O meglio di una verifica rispetto a quanto fatto, ai progetti in itinere e soprattutto alla necessità del comparto in relazione con le istituzioni del territorio per quella che viene considerate, e di fatto è, la prima industria del territorio: il turismo.

Nonostante questo, è sotto gli occhi di tutti, che in questi anni non siano stati fatti grandi passi avanti, anzi, per alcune evidenti pecche nella guida politica del comparto (vedi mancato bando destagionalizzazione), per alcuni si è addirittura ritornati indietro vista la tristemente ritrovata stagionalità. Pochi mesi e qualche altro giorno di strutture piuttosto piene col classico (dagli anni 60 ad oggi) sold-out di agosto e pochissimo altro.

Come evidenziato da tempo, anche in veste di coordinatore cittadino della forza politica di Centrodestra, Energie per l’Italia / Azione Alghero, Marco di Gangi ha nuovamente sottolineato come l’obiettivo primario sia allungare la stagione. Anche se, a differenza di alcuni, viene posto pure il tema dei “mesi caldi” con la necessità di realizzare nuove strutture ricettive perchè è impellente avere nuovi servizi e maggiore capacità nell’offerta turistica.

Gli altri territori sono andati molto avanti. Oramai ci sono luoghi nell’Isola che stanno adeguandosi alle mete del Mediterraneo e pure oltre. Certamente occorrono i voli, ma anche una nuovo lavoro d’insieme della Fondazione Alghero e Amministrazione, una maggiore promozione (ritornare nelle fiere), la riqualificazione dei litorali e in particolare delle spiagge (caso posidonia), pure manifestazioni (musica ed enogastronomia) definite in maniera capace da chi conosce i settori di riferimento. Insomma, c’è da tanto da fare. Non si sarà all’anno zero, ma quasi, viste le praterie davanti a chi vuole veramente ridare vigore e benessere al territorio grazie al Turismo. Di questo e anche altro il presidente del Consorzio Riviera del Corallo, Marco Di Gangi.

Nella foto e video il presidente del Consorzio Marco Di Gangi

S.I.

Spiagge pulite, coste salve: non molliamo |video

ALGHERO – Dalla danza delle pioggia a quella del vento. Nonostante anche ad Alghero il calendario segni solo un anno prima del 2020, uno dei principali comparti dell’economia locale, si trova ancora a dover scommettere sulle condizioni meteo per vedere salva la propria attività. Questa è, ancora oggi, la condizione dei balneari per non vedere ancora più compromesse le loro concessioni. Non è certo da oggi, ma negli ultimi anni, con l’invasione della posidonia, il cambio delle condizioni meteo climatiche, la stagione turistica sempre più corta, la situazione emergenziale del comparto si è acuita.

Perciò, come noto, i balneari supportati da migliaia di cittadini (algheresi e non) e da molte forze politiche, hanno portato avanti la battaglia denominata “spiagge pulite sempre”. Un fatto assodato, quello di poter frequentare gli arenili anche nei mesi meno caldi, in quasi tutto il resto del Mondo, tranne che in Sardegna e Alghero in particolare. Si straparla, mattina, sera e notte, di allungare la stagione, ma sembra che coloro che hanno avuto in mano le redini delle istituzioni non abbiano fatto molto in tale senso. Anzi proprio poco.

Ed a ricordarlo è ancora una volta Giovanni Monti, balneare algherese, che è stato tra i primi a voler portare all’attenzione di tutti la grave condizione in cui si trova il litorale. Non solo posidonia con rifiuti. plastiche di ogni genere, ma anche sistema dunale di Maria Pia (a causa delle mareggiate) quasi totalmente eroso, alberi a rischio caduta, detriti e massi davanti all’Ospedale Marino, necessità di riposizionare la sabbia portata via e tanto altro. Una cosa è certa, come ricorda anche Monti, i balneari non hanno intenzione di mollare e così i tanti cittadini che vogliono che la Riviera del Corallo possa continuare e anzi aumentare l’offerta per cui si è resa famosa nel mondo e oggi, anch’essa, soffre: mare e spiagge.

Nella foto e video Giovanni Monti, balneare algherese

S.I.

“Cap d’any, bastava guardarsi indietro”

ALGHERO – “Ottimo programma. Bisognava arrivare alla fine del mandato per capire cosa bisognava fare ? Bastava guardarsi indietro così come hanno fatto”. Non possiamo che condividere e sottoscrivere le parole dell’ex-assessore al Turismo e già direttore della Azienda Autonoma di Soggiorno, “ideatore” del Capodanno in piazza, Antonio Costantino. Almeno per due giorni Alghero è ritornata a splendere come non accadeva da tempo o meglio, grazie ad un’offerta finalmente all’altezza, sono nuovamente usciti di casa gli algheresi e anche, almeno, i villeggianti regionali in particolare del circondario”. E’ Forza Italia-Alghero, tramite il gruppo consiliare e direttivo, a commentare la gestione del settore turistico e in particolare la buona riuscita, dopo cinque anni, del Capodanno in piazza.

“Niente, ovviamente, di trascendentale e soprattutto di immaginifico come vogliono far passare i peones dell’amministrazione Bruno che, almeno quelli con qualche capello grigio in più, dimenticano dolosamente cosa era la Riviera del Corallo solo pochi anni fa per non parlare di ancora prima. Ma, giustamente, bisogna vivere nel presente e l’attualità ci racconta di una città che ha, come diciamo spesso, delle potenzialità enormi che sono state, in questi cinque anni di amministrazione di Centrosinistra, sacrificate a causa di incapacità diffuse e di scelte mirate più al piccolo cabotaggio e alla sopravvivenza dei vari protagonisti che a far crescere l’economia locale e in particolare il turismo”.

“Notiamo con piacere che sia riapparsa dal torpore l’assessora delegata e vice-sindaco, ma dobbiamo ricordarle, come bene ha fatto Costantino, che solo dopo ben 5 capodanni è riuscita a centrare l’obiettivo. Un po’ pochino, ci sembra. Soprattutto se pensiamo che nel corso degli ultimi anni sono stati spesi soldi pubblici come non mai prima, fino ai quasi 300.000 dell’anno passato e di quest’ultimo. Cifre da capogiro che riteniamo sia giusto investire solo qualora ci siano dei sicuri e tangibili ritorni. Aspetti che invece, nostro malgrado, non ci sono stati per quanto attesi. I soli 8 hotel aperti su 36 certificano che in questi anni ultimi Alghero non ha fatto grandi passi avanti, anzi. E questo principalmente per il crollo dei voli e conseguente condizione disastrosa dell’aeroporto che, però, non hanno visto proferire parola dell’assessora che, nonostante gli apparenti successi del capodanno, resta la rappresentazione plastica del nulla amministrativo”.

“Non saranno certo due giorni di una bella Alghero, la stessa che vorremmo in tutto l’arco dell’anno, a nascondere la sua pessima gestione nei settori strategici come cultura, economia e soprattutto il turismo che resta limitato ancora ad un paio di mesi estivi e poco altro. Se non è un fallimento questo, poco ci manca. Eppure bastava poco ovvero almeno copiare quello che avevano fatto le amministrazioni precedenti in particolare quelle di Centrodestra”

Nella foto il centro storico di Alghero durante le feste

S.I.

Aerei, bando turismo: disastro Argiolas

CAGLIARI – “Una beffa che passerà agli annali come esempio nefasto di ciò che la politica regionale non deve fare: e cioè non spendere per tempo le risorse disponibili  per far crescere l’economia. Questa volta Pigliaru e il centrosinistra sardo hanno battuto tutti i record dell’inadeguatezza: 40,8 milioni di euro -che sono piú della metà dello stanziamento per politiche turistiche previsto nella finanziaria 2019- stanno ammuffendo  da oltre un anno nei cassetti della Giunta. Nel frattempo prosegue da cinque anni l’attesa sfiduciata delle imprese della filiera turistica di una qualche azione di governo a favore dell’incremento dei flussi turistici”. É sempre il consigliere regionale di FI Marco Tedde che interviene per censurare  gli inammissibili ritardi del bando della destagionalizzazione pubblicato a settembre del 2017, che avrebbe dovuto portare turisti e aumentare la mobilità dei sardi tramite i tre aeroporti nei mesi finali del 2017 e fino ai primi mesi del 2018 attraverso varie forme di pubblicità e marketing.

“È inutilmente trascorso tutto il 2018, -denuncia l’ex sindaco di Alghero- e ora ci prepariamo a perdere anche la possibilità di incrementare i flussi per i primi mesi del 2019. Mentre le compagnie aeree EasyJet, Iberia, Klm, Meridiana Fly, Volotea e Vueling, che avevano presentato offerte per la prima tranche da 10 milioni di euro, rimangono alla finestra ad attendere non si sa bene cosa. Non si capiscono i motivi dell’inammissibile ritardo.” Tedde sottolinea ancora una volta che a questi ritardi, e alla perdita di voli che ha impoverito nel 2016 lo scalo algherese di 349 mila passeggeri, occorre sommare il fatto che purtroppo sono andati deserti i bandi della destagionalizzazione  dei lotti 13 e 15 che prevedevano la promozione con circa 1,2 milioni di euro dei collegamenti di Alghero con Amsterdam e Parigi.

“Troppo tempo è trascorso inutilmente.  Troppe le occasioni perdute per gli operatori della filiera turistica che disperano di poter vedere la spendita di queste ingenti somme che avrebbero dovuto rilanciare il turismo nei mesi di spalla del 2017 e 2018. E che sono costretti a gioire per un asfittico full booking delle pochissime strutture aperte nei due giorni a cavallo del primo dell’anno. Questo disastro amministrativo si consuma nell’indifferenza  di Pigliaru e dell’assessore Argiolas, ai quali tengono buona compagnia i sindaci di Alghero e Sassari che continuano a infestare i media con propaganda e autopromozioni dal sapore rancido e non si sono ancora accorti del precipizio in cui è stato spinto  l’aeroporto di Alghero con il mancato varo del piano di incentivi al low cost e con la svendita politicamente interessata della società di gestione. I sardi li stanno attendendo al varco delle prossime consultazioni elettorali  -chiude Tedde-.”

Nella foto l’onorevole Marco Tedde

S.I.


Consorzio Turismo, nuova vita |video

ALGHERO – Non è un caso, o comunque non dovrebbe esserlo, che la guida del principale organismo di rappresentanza dei privati in ambito turistico sia passata da un proprietà di hotel (Stefano Visconti che ha ottenuto buoni risultati) ad una presidenza che fa capo all’extra-alberghiero. In questi anni, con i drastici e, visto per come si era organizzato il territorio, anche drammatici tagli dei voli low-cost, in particolare Ryanair, il comparto alberghiero ha comunque registrato delle buone annate con anche dei picchi di introiti dei mesi di alta stagione. Discorso opposto per la restante parte dell’economia connessa al settore ricettivo e in particolare b&b e case vacanze che, nell’arco di un decennio, sono spuntati come funghi attratte dalla notevole richiesta di alloggi da parte del classico turista del vettore irlandese.

Un modello che, volenti o nolenti, ha prodotto dei frutti a macchia d’olio e dopo l’era dorata della Riviera del Corallo era riuscito a incanalare le economie prodotte da questo settore. Ciò anche in connessione con una forte proposta da parte delle attività, soprattutto un ambito musicale, e anche della ristorazione oltre che con la presenza di format vincenti creati grazie al binomio pubblico-privato in particolare da associazioni locali e la Fondazione Meta/Alghero.

Per diversi motivi, a partire dalla scelte della Sogeaal e poi anche della Regione e pure del Comune, quel periodo è andato a scemare. Ciò ha creato un grave contraccolpo all’economia cittadina e in primis a quel del turismo che, però come detto in altri settori è riuscita a produrre importanti giri d’affari legati, ad esempio, al ritorno dei charter. Ma, ad oggi, come appunto insegnano i vertici del Consorzio Turistico Riviera del Corallo e in particolare il presidente Marco Di Gangi, il vice Elisa Fonnesu e il componente Marco Montalto, non si può fare a meno di alcun segmento, tanto meno quello della promozione classica (nelle principali fiere e mete in cui è collegato l’aeroporto di Alghero) e quella moderna via web di cui lo stesso Montalto è un esperto e sui cui si stanno studiando delle azioni legate a dei periodi ed eventi specifici.

Insomma, la nuova guida del Consorzio (presidente Marco Di Gangi insieme alla vice presidente Elisa Fonnesu e ai consiglieri Bianca e Roma Bradi, Elena Carboni, Romina Pischedda, Sandro Delias, Francesco Mortello e Marco Montalto,) pare partire con la marcia giusta e imboccando la rotta migliore per provare, al più presto, a riportare ad essere Alghero, in connubio ovviamente con le Istituzioni locali, regionali e perfino di oltre Tirreno, il faro del Turismo regionale. Nella giornata di ieri c’è stata la presentazione del Consorzio e margine della stessa Algheronews ha intervistato il neo-presidente Marco Di Gangi.

Nella foto i nuovi vertici del Consorzio. Nel video l’intervista col presidente Di Gangi

S.I.

Turismo, nuove regole per b&b

CAGLIARI – Nuove direttive per i bed and breakfast: tra le altre cose, comprendono la classificazione in stelle e l’esposizione del segno distintivo. Le ha approvate nell’ultima seduta la giunta regionale, con una delibera proposta dall’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas. “Quella dei b&b – commenta l’assessora – è una realtà importante della nostra ricettività extra alberghiera. I numeri ci dicono che sempre più turisti scelgono questo tipo di accoglienza per il loro soggiorno e, per vincere la sfida della qualità, è importante fissare standard chiari anche per queste strutture. L’opera di riordino del settore prevista dalla legge sul turismo approvata nel 2017 e perfezionata la scorsa estate va esattamente in questa direzione”.

Classificazione in stelle. “La novità più importante introdotta con questa delibera – continua Argiolas – è l’obbligo di classifica per i b&b: in accordo con la normativa nazionale e secondo quanto previsto dalla legge sul turismo, è prevista la classificazione da 1 a 3 stelle in relazione al possesso di requisiti e dotazioni minime che andranno autocertificati dai gestori. Il segno distintivo da apporre all’esterno della struttura riporterà il numero delle stelle e dovrà essere usato nella promozione e commercializzazione delle attività”.

Riordino dell’extra alberghiero. “Sono circa 2500 i b&b registrati in Sardegna – continua l’assessora – e offrono più di 11mila posti letto, secondo i dati 2017 Sired. A partire dalla legge 16 del 2017, abbiamo portato avanti un grande lavoro di riorganizzazione di questo ramo ricettivo, con l’introduzione dello IUN (Identificativo Unico Numerico) e del registro regionale dell’extra alberghiero, che ci aiuteranno ad avere un quadro più veritiero delle strutture attive sul territorio, rafforzare la lotta all’abusivismo e l’emersione del sommerso, in modo da tutelare il lavoro di quanti operano nelle regole e garantire una concorrenza leale anche nei confronti dell’alberghiero. Con le modifiche del luglio scorso, poi, abbiamo voluto tutelare la dimensione di condivisione degli spazi e della vita familiare con l’ospite, propria dei b&b, e permettere ai gestori di servire ai propri ospiti una prima colazione fatta in casa senza dover ricorrere ai preconfezionati industriali e senza ulteriori complicazioni”.

Le direttive. Le direttive di attuazione approvate dalla giunta disciplinano le caratteristiche, i requisiti, le modalità strutturali e di esercizio di questa categoria di strutture, ai fini della loro apertura e gestione. “La materia – spiega Barbara Argiolas – rientra fra le competenze delle Regioni. Negli anni, da quando l’attività di bed & breakfast è stata introdotta nell’ordinamento regionale con la legge 27 del 12 agosto 1998, si erano accumulate stratificazioni normative, indirizzi interpretativi, circolari applicative: dopo vent’anni, abbiamo razionalizzato, aggiornato e semplificato”. La delibera e i suoi allegati verranno trasmessi alla competente Commissione del Consiglio regionale, la quinta, per l’acquisizione del parere obbligatorio.

Nella foto l’assessore Argiolas

S.I.

Turismo, tassa flop e soliti slogan

ALGHERO – “Ammontano a € 1.170.000 le previsioni di gettito derivanti dalla imposta di soggiorno del 2018. Un trend positivo per le casse dell’Ente se lo si raffronta a quello degli anni scorsi (nel 2016 incassi per € 1.104.000 e nel 2017 € 1.147.000)”. E’ evidente che l’uso della propaganda mediatica e della manipolazione dei dati tanto cara al Sindaco fa sempre più proseliti fra i suoi fidi assessori. Tant’è che, dall’apertura dell’ultimo comunicato del delegato alle Finanze Tanchis, si evince da subito come la solita necessità di propinare vacua e stantia propaganda, si autocelebra pur asserendo che si tratta di un dato “previsionale”, che avrà eventualmente conferma solo ad anno concluso. Insomma i soliti giochi di prestigio, oramai messi a nudo più volte da Forza Italia e soprattutto dagli algheresi che oramai non credono più a questi mistificatori”. E’ Forza Italia-Alghero, tramite il gruppo consiliare composto da Nunzio Camerada e Maurizio Pirisi, e il Direttivo, a puntare i riflettori sulla Tassa di Soggiorno e in generale sulla gestione del Turismo. Da evidenziare che, sempre Forza Italia-Alghero, “ritiene indispensabile che parte della Tassa di Soggiorno debba prevedere interventi anche per l’agro e borgate visto il gettito che deriva proprio dalle attività presenti in quella porzione del Comune”.

“La verità, come al solito, è un’altra: nel primo semestre i dati a consuntivo del gettito dell’imposta di soggiorno attestano un calo di presenze e di incassi del 3% rispetto a quello dell’uguale periodo dello scorso anno. E questo, purtroppo, riflette il calo dei turisti, come certificato dalle rappresentanze di categoria, perfino nel mese di agosto (che è tutto dire, sul fallimento della gestione del settore)”.

“Se poi il buon Tanchis avesse altri dati, al popolo tenuti nascosti o capacità di leggere nel futuro, allora la musica cambierebbe. Ma non è così, purtroppo. La realtà è che, pure di vendere fumo e cercare di coprire i misfatti di un quasi un intero mandato consiliare, oramai non sanno più cosa inventarsi. Forti dei titoloni dei giornali piegati dalle pressioni quotidiane, ogni giorno creano qualche nuova fake news a cui nessuno crede più, a partire dal tessuto produttivo delle imprese facenti capo al Turismo”.

“Anziché sparare fumo negli occhi e confondere (questo è grave per chi amministra o dovrebbe amministrare le casse del comune) dati previsionali con dati consolidati, l’assessore dovrebbe concentrarsi sul fatto che trascorsi quattro anni dalla introduzione della tassa di soggiorno l’Amministrazione targata Bruno, Pd e Sinistra, non è riuscita ad ottenere nessuna emersione del “nero” delle strutture extra-alberghiere non censite, continuando a mantenere distorsioni della concorrenza e perdendo ogni anno decine e decine di migliaia di euro nonostante i mirabolanti annunci in merito e la presa in giro nei confronti degli operatori turistici onesti. Imprenditori turistici presi in giro anche sull’utilizzo delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno, utilizzata per tutto tranne che per promuovere la nostra città”.

“A nostro avviso questo importante flusso di denari dovrebbe alimentare i canali promozionali utili a creare un ritorno diretto di ricadute positive nel comparto turistico della Riviera del Corallo. Ma la verità è che questa Amministrazione, visto il suo dna politico, non ha mai creduto al Turismo, anzi ai Turismi, ed oltre a vantarsi di qualche connessione col sistema alberghiero, tenuto sotto scacco da una gestione della città pessima sotto tutti gli aspetti (basti pensare alla pulizia delle spiagge, decoro, servizi, trasporti cittadini, etc), non ha fatto altro che insulsa propaganda come l’ultima, tramite cospicua spesa dalle casse pubbliche, di Alghero 365 giorni all’anno”.

“Slogan tanto bello, quanto vuoto. Infatti come quotidianamente ricordano algheresi e non solo, senza collegamenti aerei, mancanza di promozione nelle maggiori fiere, battaglia per calmierare i prezzi dei voli e tratte navali, programmazione di eventi e manifestazioni all’altezza e in tutti mesi e soprattutto vera promozione di Alghero e suo territorio, questo ennesimo esoso progetto, sarà fine a se stesso e utile solo per qualche nuova compiacenza elettorale. Alghero, come diciamo da tempo e come gli algheresi oramai sanno, ha bisogno d’altro e in particolare ritornare ai tempi d’oro in cui, anche senza tasse e balzelli, brillava per essere il faro del Turismo regionale”.

Nella foto un incontro di Forza Italia

S.I.

Tassa Soggiorno, solo per Turismo

ALGHERO – “In occasione del TTG Travel Experience, svoltosi lo scorso ottobre a Rimini il Ministro al Turismo e all’Agricoltura Gian Marco Centinaio ha proposto la ridefinizione della tassa di soggiorno con obiettivi chiari, inequivocabili, uguali per tutti e realmente di scopo. “Tale proposta ci trova assolutamente favorevoli” dichiarano Maurizio Papa e Patricia Petretto, esponenti regionali di Energie per l’Italia e componenti del direttivo dell’associazione “Azione Alghero” – ”Ci trova favorevoli soprattutto per la necessità di avere certezze sull’effettivo utilizzo dei proventi dell’imposta a fini turistici”. ribadiscono i due esponenti politici algheresi “Una imposta di soggiorno che sia realmente di scopo, come sottolineato dal Ministro e che sia effettivamente e concretamente destinata a fini esclusivamente turistici”

L’ Imposta di soggiorno ad Alghero. A partire dal 2015 il Comune di Alghero ha introdotto l’imposta di soggiorno che deve essere pagata dagli ospiti delle strutture ricettive cittadine e degli appartamenti locati sul mercato turistico. Digerita a fatica dagli operatori turistici, cui grava l’onore di incassarla, denunciarla e riversarla al Comune, fino ad oggi ha generato importanti introiti nelle casse comunali. Il Comune di Alghero nei primi due anni dalla sua introduzione ha infatti introitato rispettivamente 1.026.000€ per il 2015 e un 1.102.000 € per il 2016. Solo oggi, quasi ad un anno di distanza, apprendiamo dalle dichiarazioni dell’assessore alle finanze del Comune di Alghero che nel 2017 il Comune avrebbe incassato 1.147.000, mentre la stima per l’anno in corso sarebbe di 1.170.000 € .

Ma, al di là dei toni trionfalistici di chi comunica questi dati, per una lettura seria delle dinamiche locali dei flussi turistici sarebbe utile e doveroso comunicare maggiori dettagli sulla precisa provenienza delle somme, distinguendo l’apporto dato da ciascuna categoria delle strutture ricettive, si eviterebbero così letture superficiali, parziali e perciò tutte da verificare. Non è di autoreferenzialità o di autocelebrazioni che ha bisogno la Città e il comparto turistico per vivere bene il presente e guardare al futuro con maggiore serenità. Ma, soprattutto, sarebbe ancora più utile se l’Amministrazione rendesse pubblico l’utilizzo di queste somme.

“Poiché si ignora però come siano state utilizzate realmente queste importanti risorse, pure se é certo che non sono state impiegate direttamente a sostegno del turismo, é’ arrivato il momento che l’Amministrazione Comunale, anticipando gli intenti del Ministro, ma anche semplicemente attenendosi a quanto già la legge chiaramente stabilisce, inizi finalmente ad utilizzare le importanti risorse derivanti dall’imposta di soggiorno principalmente per attuare specifici investimenti in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive.

In una fase di crisi della destinazione Alghero, la cui immagine nei tradizionali mercati di riferimento è sempre più evanescente ed è di fatto sconosciuta in nuovi potenziali mercati, emerge sempre più chiara l’esigenza di pianificare e attuare attività di marketing territoriale e di promo commercializzazione forti e incisive capaci di ridare alla nostra città e al suo territorio quella visibilità di cui ha bisogno per competere ad armi pari in un mercato sempre più concorrenziale, non dimenticando che molti cittadini , anche per il solo fatto di mettere a disposizione del mercato turistico i propri immobili, vivono di turismo.” concludono Papa e Petretto.

Nella foto Maurizio Papa, Patricia Petretto e Marco Di Gangi

S.I.

Bruno, saluti a Visconti e Di Gangi

“Tre mandati di fruttuosa attività hanno caratterizzato la guida di Stefano Visconti al Consorzio Turistico Riviera del Corallo. Lo ringraziamo per l’impegno, la cortesia e la leale collaborazione. Un fondamento solido che consente di proseguire a lavorare in un rapporto proficuo con l’Amministrazione per consolidare la crescita dell’economia nella città e nel territorio”. Cosi il sindaco di Alghero, Mario Bruno, riguardo il passaggio di consegne alla guida del Consorzio che racchiude la maggior parte delle attività turistiche di Alghero.

“È stata una collaborazione importantissima sia sul versante della promozione che su quello della partecipazione attiva agli eventi che hanno posto Alghero al centro dell’attenzione internazionale. Un rapporto tra istituzioni che si fortifica: il Consorzio Riviera del Corallo rappresenta una importante risorsa che ha assunto un ruolo primario nello sviluppo economico e nella crescita del comparto turistico, consolidando la destinazione Alghero. Con il nuovo presidente Marco Di Gangi, al quale rivolgo i complimenti e un augurio di buon lavoro, l’obbiettivo del consolidamento della destinazione Alghero sarà perseguito con immutata efficacia”.

“L’orizzonte è chiaro e continua ad essere ad accompagnato da una serie di misure sulle quali la categoria concorda, a partire dal ruolo della città, sempre più Città della arti, della cultura e della musica, capace di programmare eventi 365 giorni all’anno. Permane e si rafforza la lotta all’abusivismo e al sommerso che restano tra le priorità. Comune di Alghero e Consorzio Turistico mettono a frutto una collaborazione sempre più stabile che si realizza con impegni reciproci in relazione ai temi della promozione e delle politiche turistiche sempre più al centro di una pianificazione attenta e mirata, anche attraverso la nuova missione della Fondazione Alghero”.

Nella foto un tavolo di questi ultimi anni con la presenza del Sindaco e del Consorzio

S.I.

Destinazione Nord-Ovest: unico brand

ALGHERO – Riflessione sullo situazione attuale del turismo e sugli scenari futuri di Patricia Petretto, e di Marco Di Gangi, rispettivamente referente regionale per il turismo e vice coordinatore regionale di Energie per l’Italia, nonché dirigente e presidente dell’associazione politico – culturale Azione Alghero.

“Il Nord-Ovest della Sardegna, e la capitale della “Riviera del Corallo” in particolare, sono stati i precursori del turismo sardo , non a caso Alghero venne definita la “Porta d’oro” del turismo isolano, già a partire dagli anni ’30 dello scorso secolo ha avuto il primo impianto balneare, negli anni 60 ha aperto la strada ai primi voli charter e, da ultimo, è stato il primo aeroporto sardo ad accogliere i voli low cost. Una storia di primati che, oggi, a causa di scelte politiche inappropriate, ha messo in uno stato di profonda crisi il territorio e rischia di relegare definitivamente il nord ovest al ruolo di Cenerentola.

Il suo territorio è uno scrigno ricolmo di gioielli: ha circa 300 km di costa, adatta alla pratica di numerose attività sportive, ma anche adatta ad ospitare famiglie con figli piccoli, sistemi carsici, due autentici borghi, due Parchi naturali: uno nazionale ed uno regionale, un’area marina protetta, numerosissimi siti archeologici, sentieri naturalistici, strade costiere di ineguagliabile bellezza, panorami mozzafiato, chiese, musei, tradizioni e tra esse quella storico linguistica catalana e sarda, elementi che tutti insieme attribuiscono un valore immenso alla nostra destinazione.

Nonostante tale ricchezza, cui si aggiunge un clima e una localizzazione geografica favorevole: siamo al centro del mediterraneo , ad una/due ore di aereo dalle principali capitali europee, il nostro territorio stenta a sviluppare appieno le sue potenzialità e manifesta anche numerosi deficit, la cui principale causa è costituita dalla mancanza di una “governance”, di un sistema, cioè, capace di governare autorevolmente e efficacemente il fenomeno turistico.

Ad oggi mancano precise ed univoche politiche territoriali, non esiste un unico “sistema” di destinazione, ma una serie di iniziative ed azioni scollegate tra loro, frammentate, episodiche e spesso non adeguatamente finalizzate. E nonostante questo la nostra città e il nostro territorio piacciono, e non poco, non solo agli italiani, ma soprattutto agli stranieri. Per poter riposizionare adeguatamente la città e tutto il nord ovest sul mercato turistico, oggi presidiato da numerose e agguerrite aree concorrenti, ed essere appetibili per le grandi società di investimento, occorrono soprattutto scelte di fondo e azioni strategiche. Attualmente siamo caratterizzati fortemente dalla stagionalità, la quale incide negativamente anche sulle scelte di investimento, rendendole poco interessanti da un punto di vista economico.

Comuni e Regione devono investire nelle infrastrutture e nel sistema , oltre che stringere i tempi sulle scelte strategiche: i nuovi strumenti urbanistici(che dovrebbero non solo prevedere la nascita di nuovi posti letto e la riqualificazione di quelli esistenti, ma anche la messa a sistema e la creazione di nuove attrattive turistiche); il potenziamento delle porte d’accesso: aeroporto e porto di Porto Torres (con maggiori tratte e maggiori frequenze con le località strategiche), la loro raggiungibilitàe l’accessibilità delle zone limitrofe( maggiore copertura del trasporto pubblico locale, riprendendo anche il progetto di collegamento tramite una metropolitana di superfice di Sassari, Alghero, aeroporto e Porto di Porto Torres ); colmare i gap nel settore della formazione e dell’aggiornamento professionale degli operatori turistici e del loro personale; investire nei nuovi turismi (creare l’alternativa al balneare ed investire anche in quello crocieristico).

Il momento è più che maturo: un primo e plausibile passo, dovrebbe essere la costruzione di un brand di destinazione che superasse i limiti amministrativi comunali. La creazione di sistemi di destinazione (cluster sovra locali), strutturati e gestiti in ottica manageriale potrebbero ridisegnare lo scenario della nostra zona, costituire il vero rilancio all’economia locale. Si tratta certamente di un’impresa assai impegnativa, ma imprenditori, amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria devono affrontare questa sfida.

Uno sviluppo equilibrato della nostra isola è poi la condizione indispensabile per consentire il superamento dei cronici problemi che la affliggono. Diciamo no a modelli di sviluppo che privilegino alcuni territori a discapito di altri. Chi amministrerà la Sardegna nel prossimo quinquennio eviti di perpetrare questa errata impostazione, eviti di pensare alla nostra isola come un piano inclinato dove risorse, investimenti ed opportunità di sviluppo si concentrino solo in alcune aree, discriminando i territori ritenuti più deboli. Ridiamo al sassarese, al nord ovest della Sardegna, quel ruolo e quella dignità che a causa di politici poco attenti agli interessi territoriali si sono persi.”

Patricia Petretto
Marco Di Gangi