Dati Turismo, gestione amatoriale

CAGLIARI – “I turisti a luglio in Sardegna crescono o calano? E’ possibile che l’assessore del turismo continui a gestire i dati con questa superficialità?” Così il consigliere regionale Marco Tedde commenta i dati sui flussi turistici in Sardegna del mese di luglio, che secondo un importante quotidiano regionale sono positivi mentre l’assessore aveva dichiarato al medesimo quotidiano che sono in calo. “E’ anche vero che con una evidente contraddizione l’assessore aveva anche aggiunto che “il trend è positivo”. Riferendosi evidentemente al mese di agosto. Emerge che non sappiamo quali siano i dati reali. Ma una cosa è certa: l’assessore gestisce i dati statistici in modo amatoriale. Una regione a vocazione turistica che fornisce i dati in modo così superficiale non è affidabile.”

Secondo Tedde per gestire il fenomeno turistico occorre uscire dall’improvvisazione e entrare in processi di analisi e di costruzione della destinazione basati su numeri certi. “Una gestione amatoriale dei dati che fa il paio con i ritardi nell’attuazione della legge regionale del turismo del 1° agosto del 2017, il cui Piano strategico e la DMO (Sardegna destination management organization), che ne costituiscono le colonne portanti, dopo un anno non hanno avuto neanche un principio di attuazione. E a questa gestione amatoriale si aggiungono i ritardi del bando della destagionalizzazione dei flussi turistici, la cui legge, approvata in tutta fretta il 3 luglio del 2017 con il sostegno di FI, avrebbe dovuto consentire la spendita delle importanti risorse stanziate entro settembre del medesimo anno. Nulla di tutto ciò è accaduto -denuncia l’ex sindaco di Alghero-.

“Ormai settembre è alle porte ed entro la fine del 2018 la Sardegna non potrà fruire delle novità strutturali della nuova legge del turismo e delle risorse del bando della destagionalizzazione. Questa è la conferma che la Giunta regionale continua a basare la sua attività su annunci e lanci mediatici e non riesce ad avviare le azioni politiche più semplici. Se prima eravamo convinti della necessità di un deciso cambio di passo, i tempi ci portano a ritenere che sarebbe opportuno che Pigliaru prendesse in mano le redini del turismo sardo -chiude Tedde-“.

Nella foto la spiaggia cittadina di Alghero a metà giugno totalmente vuota

S.I.

Ma quale record? Luglio pessimo

ALGHERO – Era atteso come il sole la mattina. Oramai è una caratteristica dell’estate leggere di presunti record sulla stagione turistica. Mentre tutti gli indicatori, compresi quelli ufficiali del comparto e per bocca degli stessi rappresentanti di categoria, come ad esempio ha onestamente affermato Paolo Manca di Federalberghi e Confturismo, siano negativi con punte del 20% in meno rispetto l’anno passato, eccoci ad apprendere da alcune fonti che il mese di Luglio ha sbaragliato. Purtroppo non è cosi. Basta farsi un giro e parlare (veramente=) con la gente, operatori commerciali, culturali e imprenditori per rendersi conto che quell’attuale è una delle peggiori stagioni per la Sardegna. Alghero non è esclusa da questo andamento con gestori e titolari di attività che addirittura dicono di un calo del 30-40%.

“La Nuova Sardegna di oggi 6 agosto titola a caratteri cubitali. “ Luglio record nell’isola” – “ L’isola capitale del turismo” . Il taglio quasi trionfalistico è in perfetta sintonia con la linea editoriale del giornale: “tutto va bene, anzi al meglio“ finché governa il Centrosinistra”. E’ il presidente del movimento civico Marco di Gangi, tramite social, a commentare proprio le notizie diffuse in merito e i suoi riflessi. “Come si fa a dare un’informazione come questa disponendo solo di dati parziali? Mancano, ad esempio, i dati dell’aeroporto di Alghero, mancano i dati degli arrivi nei porti isolani, mancano del tutto i dati relativi agli arrivi e alle presenze nel pianeta costituito dalle migliaia di posti letto offerti dal sommerso delle seconde case e delle strutture abusive”.

“Cosa succeda poi negli altri 10 mesi che non siano luglio e agosto? Meglio non parlarne visto l’evidente crollo che ci è stato”, e ancora Di Gangi, “ci sta pure che si senta il bisogno di esaltarsi e recitare il mantra che stiamo crescendo. La realtà purtroppo è ben diversa. L’importante però è che si faccia passare questo messaggio, tanto il lettore, ma soprattutto l’elettore distratto alla lunga finirà per crederci”. Ma, come detto, non è cosi. Del resto le ultime elezioni politiche, nello specifico, hanno insegnato (a chi vuole e sa imparare) che non basta costruire una determinata e parziale narrazione per legittimi interessi di parte, la gente, l’elettorato, il popolo, oramai ha diversi mezzi, per apprendere la verità. Compresa l’evidenza di uscire da uffici, case e comode, seppur spesso decadenti, assisi.

Nella foto alcuni turisti ai bastioni

S.I.

Capo Caccia, apre InFopoint Grotte

ALGHERO – Operativo da oggi il nuovo Infopoint-biglietteria sul piazzale di Capo Caccia, all’ingresso della Escala del Cabirol, la scalinata di 654 gradini che si snoda lungo la parete del promontorio da cui si accede alla Grotta di Nettuno. Una delle bellezze più significative della Sardegna si arricchisce nell’accoglienza e migliora il servizio di informazioni ai numerosi turisti e visitatori che ogni giorno affollano il complesso carsico di Alghero.

“La nuova struttura – fanno sapere dall’Amministrazione Bruno – realizzata interamente in legno ha una dimensione di circa 100mq. e ospita l’ufficio informazioni e accoglienza, biglietteria informatizzata (con palmare e pos), ripostigli e servizi igienici. “Il turismo merita servizi di qualità come quello offerto alle migliaia di visitatori che ogni giorno scelgono la Riviera del Corallo e la Grotta di Nettuno” sottolinea l’assessore Gabriella Esposito, che si dice “felice di poter rendere sempre più fruibile un sito straordinario come quello di Capo Caccia”. La Grotta di Nettuno, all’interno del Parco di Porto Conte e dell’omonima Area Marina, si conferma tra i siti speleologici più visitati d’Italia.

“E’ questo il percorso giusto, valorizzare e promuovere ciò che di unico la città possiede, il suo territorio” dice Massimo Cadeddu, il presidente della Fondazione Alghero che gestisce il sito, accompagnato oggi da Dario Pinna, membro del Cda. Presenti a Capo Caccia questa mattina il Sindaco Mario Bruno e alcuni consiglieri comunali. In allegato uno scatto dell’incontro con la stampa e il link al video caricato sul canale istituzionale del Comune, liberamente condivisibile, con le immagini del nuovo Infopoint di Capo Caccia.

Nella foto questa mattina l’apertura dell’InFopoint

S.I.

Fondazione, gestione da applausi

ALGHERO – “Decantata la notizia delle dimissioni del presidente Raffaele Sari, posso fare alcune riflessioni non più sull’onda dell’emotività, il dispiacere per sua la decisione, ma su dati di fatto, attraverso un piccolo bilancio di quanto il precedente Consiglio D’Amministrazione della Fondazione Alghero, con l’Amministrazione Comunale, ha fatto negli ultimi due anni.

Con costanza e ritengo anche con la testardaggine che contraddistingue i visionari, il CdA, tenendo presenti gli obiettivi stessi della Fondazione, ha lavorato per concorrere al loro raggiungimento. Attraverso l’elaborazione di strategie di sviluppo culturale del territorio, la promozione e la gestione integrata del sistema culturale.

Ha sviluppato e portato avanti non più singole iniziative, sporadiche e uniche, ma veri e propri format come Més que un mes, una animazione delle festività natalizie che sia nel 2016 che nel 2017 si è sviluppata in circa 40 giorni di appuntamenti tra musica, cultura, folklore, intrattenimento, quasi tutti gratuiti, rivolti ad un pubblico eterogeneo per gusti e fascia d’età, con particolare attenzione alle famiglie e allo spirito inclusivo delle manifestazioni (a partire dal 2016 si è ad esempio utilizzata l’opera di esperti nel linguaggio dei segni per non udenti) realizzate in un territorio diffuso con particolare attenzione alle zone a più alta densità di attività commerciali, con un apposito e spettacolare arredo urbano.

Allo stesso modo si sono creati cartelloni e calendari in una serie di contenitori quasi senza soluzione di continuità, da Més que un mes, appunto, al carnevale, alla settimana Santa, all’appuntamento di Pasquetta alle iniziative in collaborazione con il Parco di Porto Conte, come Primavera al Parco. La Fondazione Alghero è riuscita, attraverso progetti fatti non solo nel centro della città, ad interagire e collaborare con tutto il territorio, con le feste delle borgate e dei rioni. Ha messo in rete le associazioni culturali e sociali della città, coinvolte in tutte le iniziative e promotrici di tantissimi eventi. In due anni la Fondazione Alghero ha reso disponibile, gratuitamente, la Sala Convegni del Quarter ospitandovi iniziative ed incontri per oltre l’80 per cento dei giorni. Alghero candidata città della Cultura, Alghero che si è fatta e si farà teatro con il Mamatita Festival.

In questi due anni la celebrazione del 25 aprile non è stata solo una parata, con iniziative che sono andate oltre il linguaggio convegnistico, sempre in simbiosi con le nostre associazioni, sono state celebrate ricorrenze fondamentali come i 70 anni della Costituzione, l’anno gramsciano, il centenario della Grande Guerra. Inoltre, sul tema della memoria, lavorando sempre sul tema identitario e caratteristico di Alghero, sono state ricordate figure importanti della nostra città come Antonio Simon Mossa, Pasqual Scanu, Pere Català i Roca. Alghero nella stagione estiva, tra rassegne di cinema all’aperto, concerti di musica jazz, popolare, classica, rassegne letterarie, festival di danza, per citare solo alcune delle proposte, sino alla festività di San Michele non ha giorno che non sia interessato da un’iniziativa.

La visibilità internazionale alla città è stata data dai grandi eventi, nazionali ed internazionali, senza dubbio. Come il Grenage du monde, il Giro Olio, il raduno dell’AFI, il Beach Soccer, il Mondiale di Rally e la storica partenza del centesimo Giro d’Italia. In quell’occasione tutta la città si è fatta rosa, insieme. Il cambio di passo si è potuto realizzare anche grazie all’apporto di idee offerto da un comitato scientifico di spessore assoluto e competenza in molti ambiti dell’arte e della comunicazione, alla collaborazione delle associazioni di categoria, delle associazioni e dei comitati di quartiere o borgata.

La visione, fondata su un sistema integrato di promozione del territorio, di sperimentazione culturale, di progettualità partecipata si è indirizzata poi alla valorizzazione dei beni storici, archeologici e artistici della nostra città, creando un polo museale. La collaborazione e la sintonia con l’assessorato alla Cultura ha consentito di metter in rete tutti i musei e siti storici, di aprire con maggiore frequenza il Museo del Corallo e di aprire il museo archeologico della città. Aprire i musei alla città non solo per le visite ma attraverso una serie di iniziative, di incontri, di conferenze.

La lettura dell’intervista fatta a Luigi Fassi, direttore del MAN di Nuoro, sollecita altre riflessioni. Quando dice che “è proprio l’idea di laboratorio culturale quella a cui bisogna dare spazio, per favorire una maggiore consapevolezza di ciò che la Sardegna sa pensare e creare” e che “non esistono aree europee economicamente dinamiche prive di un solido sostrato di produzione di produzioni artistiche e culturali. Le seconde sono anche una premessa alle prime” credo che in questi due anni, ad Alghero, si siano create le basi sociali e culturali per un’innovazione economica e per uno slancio della nostra città. Lui parte da Nuoro guardando non solo la Sardegna, noi che siamo partiti da Alghero, in vantaggio con i nostri beni naturalistici, archeologici, storici, stiamo guardando oltre i confini dell’Europa”.

Giusy Piccone – consigliera comunale Lista X Alghero

S.I.

Gallura, nuovi hotel e tanto lavoro

CAGLIARI – Con 5 milioni di euro la Giunta, su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci, cofinanzia il contratto di sviluppo nazionale proposto al Ministero per lo Sviluppo Economico dalle società Marina di Porto Rotondo e Hotel Sporting che prevede 4 interventi, con un investimento complessivo di 44 milioni di euro e la creazione di 54 nuovi posti di lavoro. L’Esecutivo ha infatti approvato l’Accordo di Programma tra Regione Sardegna, Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia che sarà ora fumato dalle parti.

A Porto Rotondo sono previsti la riconversione in un nuovo resort di un vecchio capannone già esistente e dismesso in zona urbana B6, la riqualificazione di un hotel già esistente e del porto turistico. Ad Arzachena si procederà alla riqualificazione di un albergo. Si tratta di interventi di sviluppo turistico che rientrano nelle normative previste dal piano paesaggistico regionale in vigore.

Un investimento complessivo di 44 milioni di euro dunque, con 25 milioni di cofinanziamento pubblico, di cui 20 a carico del Ministero per lo Sviluppo Economico e 5 a carico della Regione. Il finanziamento rientra nella collaborazione avviata a luglio 2017 fra Centro regionale di Programmazione e Ministero dello Sviluppo Economico per consentire il cofinanziamento regionale dei progetti che partecipano a procedure nazionali ma che hanno rilevante e significativo impatto sulla competitività del sistema produttivo sardo.

Nella foto lo Sporting Club

S.I.

Calo, ma trend positivo: le comiche

CAGLIARI – Quella del 2018 sembra verrà ricordata come una delle peggiori stagioni turistiche di sempre della Sardegna. Meno richieste, come confermato da Alpi Tour, pure per Alghero che da sempre aveva rappresentato il traino del settore. Sul tema arrivano le dichiarazioni dell’onorevole Tedde a commento delle dichiarazioni, alquanto bizzarre, dell’assessore regionale al Turismo Argiolas. “Dopo le “convergenze parallele” di Aldo Moro oggi abbiamo il “luglio in calo ma il trend positivo” dell’assessore regionale del turismo”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta le dichiarazioni “ossimoriche” dell’ assessore Argiolas che in evidente contraddizione ammette la decrescita del turismo sardo per il mese di luglio, ma non sapendo come giustificarlo dice laconicamente che “il trend è positivo”.

“Annunci paradossali, che però danno il senso dell’inadeguatezza della Giunta Regionale nelle politiche di sostegno al turismo -denuncia Tedde-” L’ex sindaco di Alghero coglie l’occasione per sottolineare i ritardi della Regione nell’attuazione della legge sul turismo, pubblicata il 1° agosto del 2017, che aveva come obbiettivo principale quello di stimolare e accrescere la competitività delle strutture ricettive sarde e potenziare il posizionamento strategico della Sardegna sui mercati turistici nazionali ed internazionali”.

“La colonna portante della legge -ricorda l’ex sindaco di Alghero- è il Piano strategico regionale del turismo che la Giunta avrebbe dovuto adottare entro gennaio del 2018, ma è di là da venire. E lo stesso dicasi per la Dmo (Sardegna destination management organization), della quale si è parlato tanto e non sempre a proposito, che non è stata ancora istituita ed è stata normata in modo incoerente con la norma nazionale sulle società partecipate. E non possiamo non evidenziare il nefasto contributo dato dalla Giunta Regionale al crollo dei flussi di traffico dell’aeroporto di Alghero che nel 2017 ha perso 349mila passeggeri. Chiediamo che la Giunta Regionale blocchi il flusso di annunci contradditori, cambi passo e si metta a lavorare seriamente una volta per tutte -chiude Tedde-.”

Nella foto (al centro) l’assessore Argiolas

S.I.

Turismo senza visione, è declino

ALGHERO – “È cronaca di questi giorni la notizia di un Fondo di investimento cinese che si dichiara interessato ad effettuare importanti investimenti turistici nella costa orientale dell’isola, che trainata inizialmente dal brand “ Costa Smeralda”, ha oggi importanti tassi di crescita. Cosi Maurizio Papa del Direttivo di Azione Alghero e di Energie per l’Italia riguardo il settore primario per la Riviera del Corallo ovvero il Turismo che dovrebbe essere il settore trainante l’economia cittadina.

“Nella costa Nord occidentale e ad Alghero in particolare cosa facciamo? Quali scelte strategiche si stanno facendo? Ci dovremmo porre una domanda: vogliamo che il turismo sia l’industria trainante della nostra economia oppure no? Essere o non essere questo è il dilemma. Alghero da qualche anno vive una crisi di identità profondissima, crisi alimentata dalla politica regionale e da quella cittadina: abbiamo molte più incertezze: non sappiamo più cosa siamo e quale futuro ci attende. Da apripista del turismo internazionale, “Porta D’oro” isolana, Alghero è stata per anni la regina incontrastata della Movida e ha fatto tendenza”.

“Nel passato abbiamo anche fatto alcune “non scelte” che pure caratterizzano il nostro presente. Tra quelle da ricordare quella di non avere consentito a Charles Forte (il creatore di Forte Village e di un impero fondato sul turismo) di investire ad Alghero, oltre a quella mitizzata, non abbiamo certezza sia fondata, di aver riservato sorte analoga a Karim Aga Khan nei tempi in cui decise poi di puntare sulla “Costa Smeralda”

“Alghero ha avuto il primato di aver aperto a Ryanair l’aeroporto rendendo così di fatto il territorio raggiungibile a costi contenuti. Purtroppo tutto è coniugato al passato: oggi rimangono solo briciole e ricordi, briciole di collegamenti, briciole di turisti, ricordi di calde e movimentate notte affollate di vacanzieri, ricordi di Festival e sfilate di moda. Mentre altre aree della Sardegna sono in crescita noi siamo al palo, immobili. Il turismo è cambiato: non bastano più il mare e il sole, la domanda è estremamente diversificata, la nostra offerta molto poco…”

“Dobbiamo una volta per tutte decidere cosa fare da grandi, continuando così, stando alla finestra, ma soprattutto subendo scelte altrui ci stiamo avviando verso il declino, china che impoverirebbe ancora di più il territorio. Quanti di noi vedono nel turismo la chiave di volta per rilanciare. Il nostro territorio? Per noi queste sono le scelte strategiche che attendono la prossima amministrazione comunale di Alghero”.

Nella foto Maurizio Papa

S.I.

Aeroporto, chiuso pure l’Infopoint

ALGHERO – “Ancora una volta il territorio del nord ovest della Sardegna viene pesantemente penalizzato dal Governo regionale che ancora una volta coglie la palla al balzo per segnare l’enorme distanza ed ostilità nei confronti del nostro territorio”. Parole di Michele Pais, leader dell’opposizione in Consiglio Comunale, vicino alla Lega di Salvini, che contesta la chiusura del punto informativo all’aeroporto di Alghero.

“Dopo gli interventi normativi ed amministrativi che stanno mettendo in ginocchio il territorio del sassarese e, in particolare, quelli che hanno di fatto boicottato la piena operatività dello scalo algherese – azzerando il sistema virtuoso costituito dalle low cost e svendendo la partecipazione azionaria di maggioranza a privati- l’ultimo ed eclatante atto è costituito dalla chiusura del punto informativo presente nell’ aeroporto di Alghero. Sembrerebbe infatti, e se questo fosse confermato sarebbe gravissimo, che tale chiusura sia determinata dalla mancata erogazione del relativi fondi regionali”.

Secondo Pais questo determina “un’ulteriore pietra tombale in questa parte di Sardegna martoriata da Pigliaru e dalla sua maggioranza di sinistra targata PD e Partito dei Sardi. Tale chiusura non solo manda a casa, privandoli di lavoro, i sei addetti che lavoravano nell’infopoint ma priva l’aeroporto di Alghero di un servizio importante, da oggi i turisti non potranno più ricevere alcun tipo di informazione al loro arrivo”. Per questo Pais chiede che “il Sindaco di Alghero insieme ai suoi colleghi di Sassari, di Porto Torres, di Bosa, di Castelsardo, di Valledoria, pongano in essere un’azione forte di contrasto a tutela di questo territorio bistrattato e martoriato dalla Giunta Pigliaru”.

Nella foto l’aeroporto di Alghero

S.I.

Legge Turismo inutile, gravi ritardi

CAGLIARI – Ieri, il Consiglio Regionale, ha iniziato la discussione della Proposta di legge n.508 (Lotto e più) in materia di turismo. Da subito è emersa la contrarietà ad un provvedimento giudicato negativo e inutile viste anche le recenti mutazioni del settore e soprattutto visti i gravi ritardi nei bandi per la destagionalizzazione e altri interventi per il comparto. Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha annunciato il ritiro della sua firma dalla proposta perché, ha spiegato, «sono venuti meno alcuni principi di riferimento».

Ritiro della firma anche da parte di Luigi Crisponi, dei Riformatori, che si è riservato di motivare il suo dissenso, del capogruppo del Psd’Az Gaetano Ledda, di Mariano Contu e Marco Tedde di Forza Italia. Il capogruppo di Art.1-Mdp Daniele Cocco, invece, ha aggiunto la sua firma alla proposta. Il consigliere del Pd Piero Comandini, sostenendo le ragioni del progetto di legge, ha affermato che «si tratta di dare gambe  alla legge regionale 16 sul turismo prevedendo un ruolo incisivo per i privati, peraltro richiesto dalle imprese di settore che rischiano risorse proprie». La nuova classificazione alberghiera molto discussa in conferenza Stato – Regioni, ha concluso, «può essere una risposta ulteriore alla domanda degli operatori turistici consentendo a realtà residenziali ed alberghiere di convivere in uno stesso Comune, per diversificare l’offerta».

Luigi Crisponi, dei Riformatori, ha dichiarato che il ritiro della sua firma è dovuto ad alcune parti non convincenti della legge, «che appare adatta a Regioni come Emilia Romagna, Veneto o Trentino Alto Adige, molto diverse dalla nostra; in pratica ogni destinazione alberghiera può venire a cadere aprendo la strada a speculazioni di seconde case occulte, con camere di hotel che si trasformano in quote condominiali, insomma in Sardegna c’è un rischio grave di distorsioni». Il consigliere di Fdi Gianni Lampis ha affermato che  i problemi della legge nascono «dal conflitto di competenze mai risolto fra Stato e Regioni in materia di turismo e sarebbe meglio arrivare ad una competenza concorrente, definendo la cornice a livello centrale e lasciando alla Regioni la normativa di dettaglio». Le preoccupazioni di Crisponi devono richiamare la nostra attenzione, ha aggiunto, «ma è pur vero che non bisogna cedere alla paura e che per certi aspetti la norma può aiutare le realtà più deboli migliorando l’esistente, recuperando porzioni dei centri storici e dando più liquidità ad imprenditori che potrebbero trovare opportunità di crescita e di posizionarsi sul mercato».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sottolineato che la scelta di ritirare la firma nasce «dalla consapevolezza che una nuova struttura turistica potrebbe determinare contraccolpi negativi sulla realtà regionale e del resto non è una novità che ogni volta che la Sardegna legifera in materia di turismo e trasporti sbaglia, perché non si tratta di adeguarsi ad una evoluzione naturale della normativa nazionale di settore quanto di applicabilità, posto che i privati vanno coinvolti con procedure ad evidenza pubblica che però non possono essere attivate perchè mancano i provvedimenti attuativi, attesi da un anno e ancora non emanati dalla Giunta». Tedde si poi espresso in modo molto critico sul recente bando per la destagionalizzazione «per il quale si è partiti a luglio scorso per fare in fretta ma non è accaduto nulla ed il bando è sostanzialmente fermo mentre qualche compagnia comincia a minacciare l’abbandono e poco fa, ad Alghero, si è dimesso il direttore generale dell’aeroporto:  significa che il problema c’è eccome».

Nella foto i consiglieri regionale Zedda e Tedde

S.I.

Stagione turistica tra luci e ombre

ALGHERO – “Più che un’analisi del contesto territoriale quello che sta succedendo nel nord ovest della Sardegna in ambito turistico e dei trasporti, è assimilabile ad un vero e proprio bollettino di guerra, un’elencazione di fallimenti, di danni, di perdite con uno scenario futuro per niente rassicurante, caratterizzato da nere nubi che si profilano minacciose all’orizzonte.

Una stagione estiva, questa del 2018, fatta da molte ombre e poche luci, contrariamente a quanto avviene in altri territori della Sardegna, cui è riservata attualmente una sorte e prospettive decisamente migliori. Da parte di operatori locali arrivano voci secondo le quali la TUI, che veicola ad Alghero buona parte dei turisti che arrivano con i voli charter, stia segnando per la stagione 2018 un calo significativo degli arrivi e delle presenze nella città catalana a vantaggio di altre destinazioni anche regionali.

La riacquistata tranquillità di paesi quali l’Egitto e la Tunisia, oltre che la crescita di paesi emergenti nel mercato turistico come ad esempio il Montenegro, insieme ai loro prezzi concorrenziali, stanno determinando lo spostamento di importanti flussi turistici, orientati negli ultimi anni verso Alghero, verso quelle destinazioni. Il meteo capriccioso, ha giocato la sua parte: maggio e giugno hanno preluso ad un’estate anomala, caratterizzata da tempo instabile, proprio più dei mesi autunnali che estivi. Questa situazione ha portato ad una minore frequentazione delle spiagge e probabilmente ha contribuito a far avvertire meno il problema legato alla presenza incombente di montagne di posidonia spiaggiata sugli arenili.

Singolare il ruolo dell’Amministrazione algherese che dopo 4 anni ancora fa confusione tra il concetto di “promozione turistica” e “ intrattenimento” e continua ostinatamente a sviluppare iniziative indirizzate più ad intrattenere i cittadini e , nella migliore delle ipotesi, gli altri sardi, piuttosto che promuovere adeguatamente la città ed il territorio nei mercati ove attingere gli ospiti, come sarebbe più opportuno e più volte sollecitato dal comparto. Il dilagare del fenomeno dell’abusivismonelle sue varie forme, non debitamente contrastato, concorre anch’esso a caratterizzare il nostro territorio e danneggia gravemente con una insostenibile concorrenza sleale tutti gli operatori rispettosi delle regole.

Poi abbiamo un aeroporto, il “Riviera del Corallo” che, dopo la vendita al buio della maggioranza della società di gestione, fatta dalla Regione senza che si valutasse il progetto e le intenzioni degli acquirenti rispetto al futuro dello scalo algherese e dopo la scelta di interrompere il sostegno ai voli low-cost, vive da circa due anni una fase difficile della sua storia caratterizzata prima da un crollo dei passeggeri, poi dalle incertezze occupazionali per molti dipendenti ma, soprattutto, dalla mancanza di chiare scelte e indicazioni su quello che dovrà essere il suo futuro, almeno fino ad oggi.

Bisogna solo confidare nel fatto che l’azionista di maggioranza della Sogeaal, il colosso F2i, creda nel rilancio dello scalo algherese e magari lo attui concretamente con il pieno coinvolgimento di tutti gli attori territoriali, pubblici e privati, con la Regione e i Comuni in testa.

Finita ad Alghero l’era Ryanair, lo stesso dinamismo che riguardò fino al 2015 la nostra città e il territorio del centro e del nord ovest dell’isola, si manifesta oggi a sud, grazie alle attenzioni che la compagnia irlandese riserva all’aeroporto di Cagliari verso il quale ha diretto quasi tutti i vecchi collegamenti con Alghero, oltre a un rilevante numero di nuove tratte.

Il risultato: il sud e il nord est crescono, la nostra città e il territorio servito dall’aeroporto algherese decrescono. Ad aggravare la situazione la mancata attivazione dei collegamenti previsti dal bando dell’assessore regionale da 10 milioni di euro finalizzato alla destagionalizzazionedel turismo e ad aumentare la mobilità dei sardi tramite i 3 aeroporti isolani. I ritardi che si trascinano dal 2017 hanno finora impedito che i collegamenti previsti siano operativi e si ignora se lo saranno nel prossimo autunno.

La proroga per la “Continuità Territoriale 1 “con gli scali di Roma e Milano e gli aeroporti sardi, resasi necessaria in seguito alle obiezioni sollevate dalla Commissione Europea al relativo bando regionale, scadrà il prossimo 27 di ottobre e da quella data in poi non è possibile prenotare i voli Blue Air e Alitalia da Alghero e Cagliari per Roma e Milano. Si naviga al buio! La “Continuità territoriale 2” , quella che garantiva i collegamenti tra gli scali sardi e gli scali aeroporti minori è letteralmente scomparsa dal radar dei cieli sardi.

Quella che venne definita la “Porta d’oro” del turismo isolano si difende strenuamente e lo fa solo grazie all’impegno e alla resilienza di molti operatori che, tra mille difficoltà e nonostante tutto, tirano dritti ma, grazie anche al patrimonio paesaggistico, naturalistico, storico, archeologico e culturale il cui valore incommensurabile, la cui unicità costituisce oggi la principale arma con cui competere nel mercato globale del turismo.

Ma tutto questo oggi non è più sufficiente: dobbiamo purtroppo prendere atto che le scelte politiche fatte dalla Regione e dal Comune hanno contribuito a generare un arretramento che, emerge sempre più chiaramente, nonostante la sistematica azione di disinformazione mediatica. Non possiamo vivere di ricordi nostalgici, ancor meno di rimpianti e meno che meno di rassegnazione. E’ indispensabile cambiare paradigma. Si avverte sempre più forte l’esigenza di riscatto, di rilancio, di mettere finalmente a frutto tutto ciò che potremmo offrire per 12 mesi l’anno, ma che riusciamo a mala pena e con difficoltà a fare per 3/4 mesi.

Se altre regioni molto simili alla nostra come le Baleari traggono dal turismo l’80 % della propria ricchezza , del proprio PIL e noi, a mala pena, arriviamo all’8 % , questo significa che i nostri margini di crescita nel comparto turistico e nella filiera lunga ad esso connessa che si estende all’agricoltura, all’agroalimentare, all’artigianato ed ai servizi sono enormi.

Nessuno vuole emulare un modello fondato sulla cementificazione delle coste e sul saccheggio del territorio, sarebbe perdente perché comporterebbe la svendita del nostro patrimonio, ma su una crescita sostenibile che ci consenta però di competere con le altre destinazioni e sia capace, di generare reale incremento della ricchezza, del benessere diffuso e dell’occupazione. Oggi e in prospettiva il turismo è l’unica “industria” in grado di rilanciare la stanca e lenta economia isolana.

E’ indispensabile solo fare le scelte giuste sia in ambito politico, sia in ambito imprenditoriale e armonizzarle tra loro. Non è il libro dei sogni quello che dobbiamo scrivere e sfogliare, ma, finalmente un serio, credibile e sostenibile progetto di sviluppo. Sono obiettivi a portata di mano, sono quasi tangibili: deve esserci la volontà di conseguirli. Pretendiamo da chi ci dovrà amministrare sia in Regione, sia nei Comuni precisi e vincolanti impegni su questo fronte. Basta il consenso a scatola chiusa, basta dare carta bianca: abbiamo ancora poche chance da giocare e i tempi sono ampiamente maturi”.

Vice coordinatore regionale di Energie per l’Italia, Presidente di Azione Alghero
Marco Di Gangi