Turismo: bozza Piano Strategico

ALGHERO – Domani giovedì 19 gennaio alle ore 17.00 nella sala conferenze de Lo Quarter, aperta a tutti, si terrà la presentazione della prima bozza del lavoro di aggiornamento del Piano Strategico di Alghero, definita a seguito degli incontri dei Tavoli di Lavoro, che hanno avuto luogo nei mesi di luglio e settembre 2016, e dell’attività di analisi e progettazione ad essi collegato.

Seguirà una ulteriore fase di consultazione che dovrà portare entro il mese di febbraio alla stesura del documento finale del Piano. Affrontati tre ambiti tematici: sviluppo economico locale e nuova imprenditorialità; turismo, beni culturali e sistema di attrattività; partecipazione, e-democracy e governance del Piano. Gli obbiettivi del Nuovo Piano Strategico puntano a rafforzare l’idea di comunità, sviluppare il tessuto economico locale e la nuova imprenditorialità, acquisire una leadership riconosciuta nella filiera del turismo e dei beni culturali.

Nella foto una veduta aerea di Alghero

S.I.

“Giro d’Italia, zero promozione”

ALGHERO – “La conclusione delle festività di fine anno é da sempre occasione di bilanci. Ci sottraiamo alla polemica sulle scelte dei nomi, degli addobbi e quant’altro e riproponiamo alcune considerazioni esposte settimane fa sulla incapacità di cogliere occasioni epocali per dare un senso ad appuntamenti come il Capo d’ Anno legandolo ad un percorso fatto di tanti altri eventi da concludersi con un grande inizio: la partenza da Alghero del 100° Giro d’Italia prevista per il 5 maggio”. Cosi Patto Civico Alghero, Ncd e Psd’az che, in linea con quanto detto anche dal rappresentante degli albergatori Stefano Visconti nell’intervista ad Algheronews [Leggi], segnalano l’assenza di adeguata promozione del territorio algherese e degli eventi proposti.

“Desta più di una perplessità il fatto che nonostante non manchino i “contatti” con le reti televisive nazionali, i tanti talenti creativi, le capacità tecniche ereditate dal progetto I AM sulla reatà aumentata, e sopra tutto “il tema”, non vi sia stata alcuna azione, fino ad oggi, a cogliere l’irripetibile occasione della partenza dell’edizione centenaria del Giro d’Italia”.

“Si poteva coinvolgere tutta la comunità a partire dalle scuole, oltre alle attività programmate dagli sponsor, ed anche di tutte le associazioni, dei pubblici esercizi, dele aziende e dei cittadini comuni. Un coinvolgimento non fine a sè stesso che guardasse solo agli algheresi, ma come base per attrarre visitatori e turisti, per un periodo, quello che va da gennaio a maggio, decisamente difficile come motivazione al viaggio e che vedeva invece una occasione straordinaria di offerta, di promozione, di conoscenza”.

“Alghero si è invece accontentata di festeggiare in maniera ordinaria l’arrivo del nuovo anno; ci colpisce e fa riflettere come un evento di portata storica come il Giro d’Italia non abbia suscitato alcun interesse da parte dell’amministrazione comunale, e non vi siano segni di ciò che accadrà da qui al 5 Maggio. Ci permettiamo di segnalare come in altre località, dove il Giro passerà a fine Maggio, la promozione è partita addirittura prima di Natale con svarite iniziative ed anche con semplici ma efficaci “richiami” a quanto accadrà a fine Maggio per una tappa “normale”.

“Da noi sembra quasi si stia parlando di cose davvero minime, dove aldilà di quanto l’amministrazione è chiamata a fare, come proprio dovere per dare supporto all’organizzazione del Giro, non traspare alcuna cultura del grande evento internazionale e men che meno dell’andare in bicicletta. Sembra quasi che l’aver investito in piste ciclabili, in incentivi economici per andare al lavoro in bicicletta, o tutte le considerazione fatte in questi anni sul cicloturismo come equazione perfetta tra turismo ad alta capacità di spesa e rispetto dell’ambiente debbano restare come sospese, utili giusto per apparire sulla stampa locale e poco più”.

“Alghero potrebbe davvero ambire a un riconoscimento internazionale nello specifico del ciclismo sia professionistico che amatoriale, come luogo di manifestazioni importanti in stile gran fondo che portano migliaia e migliaia di partecipanti, ma sembra accontentarsi del taglio del nastro alla partenza, dimostrando ancora una volta che non si perdono solo i treni”.

Nella foto la promozione del Giro a Val di Fassa

S.I.

Cap d’any: c’è poco da gioire |video

ALGHERO – Come al solito la propaganda, la gazzosa, come la chiama qualcuno, si scontra con la realtà. Ed è cosi, che numeri alla mano, il capodanno, in termini di presenze turistiche, non ha garantito quei flussi auspicati che avrebbero potuto garantire maggiore giro d’affari per le attività e un’occupazione degli alberghi per più giorni. Infatti, come risulta dalle parole del rappresentante di categoria Stefano Visconti, solo per una notte, ovvero il 31, c’è stato il quasi sold-out che, ovviamente, riguarda le sole strutture aperte. Insomma, per entrare nei numeri, negli hotel sono arrivati 1.160 turisti circa spalmati sulle 7 attività disponibili su 45 alberghi presenti sul territorio per un totale di 8.000 posti letto.

“Dobbiamo lavorare perchè i turisti restino un po’ di più e anche gli sforzi negli eventi, almeno penso, debbono essere maggiormente concentrati su quei giorni a ridosso del capodanno, altrimenti rischiamo di disperdere energie e forze dedicandoci a manifestazioni, seppur di valore, che però sono unicamente destinate ai residenti”, commenta Visconti. Altro elemento negativo la quasi totale mancanza di stranieri. L’assenza dei voli non può essere una scusante. Se la “destinazione Alghero” fosse forte, a fronte anche delle ingenti somme spese per il mese di capodanno, i villeggianti da oltre Tirreno non sarebbero fermati dall’assenza di collegamenti diretti ma avrebbero potuto usare gli scali di Olbia e Cagliari per giungere nella Riviera del Corallo. Ma questo fa ancora una volta emergere che il centro catalano, come meta turistica, è ancora molto debole e necessità di attrattori forti e originali, con anche maggiori e moderni servizi, utili a trattenere i visitatori anche in bassa stagione.

Alla domanda su cosa avrebbero potuto fare Comune e Meta sugli eventi, la risposta di Visconti è laconica. “Almeno consultarci, visto che avevano annunciato che ci sarebbe stata un filo diretto con il settore imprenditoriale e in particolare il sistema ricettivo”. Questo, spiega sempre il leader di categoria, “unicamente per provare a dare qualche suggerimento in considerazione anche delle richieste ed esigenze degli alloggianti” che, a quanto pare, di quei 1000 negli alberghi, ben pochi sono scesi al porto per il 31. Insomma, parlare di scommessa vinta è a dir poco un azzardo o meglio un ennesimo spot privo di fondamento. La realtà, come confermato anche da Visconti, è che Alghero ha potenzialità enormi e continua a trovare alto gradimento nei villeggianti regionali in particolare in quelli del sud Sardegna, ma bisogna attuare delle politiche culturali, di eventi e azioni di marketing turistico mirate per avere delle ricadute tangibili e non accontentarsi di titoli e post su facebook.

Nella foto Stefano Visconti

S.I.

Turismo: Sardegna ad Utrecht

CAGLIARI – Parte dall’Olanda la campagna di promozione fieristica 2017 della Sardegna in Europa. Da domani a domenica 15 gennaio, a Utrecht, 21 operatori isolani accreditati dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, tra cui hotel e catene alberghiere, campeggi, tour operator, consorzi, società di servizi e associazioni – compresa la Faita in rappresentanza delle strutture all’aria aperta – proporranno la loro offerta nello stand Sardegna Endless Island negli spazi espositivi della Vakantiebeurs. Numeri in crescita. Alla ‘fiera delle vacanze’ più importante dei Paesi Bassi, la Regione intende porre le basi per consolidare i numeri positivi dall’Olanda, settimo mercato internazionale per l’isola nel 2016. Da gennaio a ottobre dell’anno appena trascorso sono stati registrati oltre 53 mila arrivi che, con una permanenza media di circa quattro giorni, hanno generato 227 mila presenze: oltre diecimila in più rispetto al 2015 (+5%). Un dato che ha contribuito al generale e notevole aumento dei flussi stranieri in Sardegna nel 2016: nei primi dieci mesi dell’anno sono stati raggiunti oltre sei milioni e mezzo di presenze estere, ossia 13 per cento in più dello stesso periodo del 2015.

Mercato olandese. La fiera di Utrecht apre la stagione fieristica internazionale ed è un appuntamento importante soprattutto per chi promuove turismo attivo e all’aria aperta. I primi due giorni sono dedicati esclusivamente agli operatori con gli incontri B2B, da venerdì 12 i cancelli saranno aperti al pubblico. Nei padiglioni espositivi, divisi per destinazione e tipologie di vacanza, lo scorso anno sono state registrate quasi ventimila presenze di professionisti del settore provenienti da tutta Europa e oltre 120 mila visitatori. Secondo dati del 2013, ciascun turista olandese spende in media 3300 euro all’anno per le vacanze: gli interessi principali sono, oltre al turismo marino-balneare, le vacanze outdoor in località collegate a luoghi d’arte, siti culturali e archeologici e la possibilità di un soggiorno all’insegna dello sport, soprattutto trekking e cicloturismo.

Offerta isolana. Le richieste coincidono con linee strategiche e prodotti tematici proposti dalla Regione: “La concezione di vacanza dei turisti olandesi è il ritratto di ciò che propone la Sardegna”, spiega l’assessore Francesco Morandi. “Nel 2017 gli interventi saranno fortemente concentrati sull’ampliamento dell’attività attraverso un piano di destagionalizzazione: non a caso gli arrivi dai Paesi Bassi sono distribuiti nel corso di tutto l’anno. Quanto al ventaglio dell’offerta, l’assessorato sta strutturando una serie di prodotti legati a eccellenze e peculiarità, proposte – aggiunge l’assessore – complementari al mare e legate ad ambiente e natura con la valorizzazione di itinerari in parchi e aree protette, legate a cultura, identità e al buon cibo con una serie di percorsi enogastronomici, ai cammini storico-religiosi e al turismo attivo con il cicloturismo. E nel calendario di eventi spicca un appuntamento molto caro all’Olanda, dove il ciclismo è una ‘religione’: le tre tappe iniziali del Giro d’Italia a inizio maggio, da nord a sud l’isola, occasione ideale per i turisti dei Paesi Bassi”.

Nella foto la Fiera di Utrecht

S.I.

Cap d’Any tra palco e realtà

ALGHERO – Una cosa è certa: questo capodanno ha dimostrato che qualsiasi nome venga portato, il lembo di terra davanti al palco si riempie. Sempre e comunque. In totale, dallo stage fino alla Torre di San Giacomo o anche fino al sito dove vengono noleggiate le carrozze coi cavalli, possono starci al massimo 4/5mila persone. Al giorno d’oggi, comunque, un numero importante di persone. Infatti oggi, visto anche il mese di dicembre, con un tempo quasi primaverile, che però ha visto la città non certo affollata, non è facile richiamare le folle. Questo per diversi motivi. In primis la crisi del territorio, il taglio dei voli e soprattutto la sempre più diffusa concorrenza di altre mete, regionali e oltre, che fanno dirottare le scelte dei villeggianti in altri luoghi.

Sembrano trascorsi secoli, invece sono passati solo 10/15 anni, da quando Alghero riusciva a convogliare per la fine dell’anno quasi tutto il turismo regionale riuscendo anche a portare visitatori da oltre Tirreno e poi, grazie ai voli Ryanair, anche dall’estero. Oggi pare di vivere un’altra epoca. E forse è così. Ma, a parte il trascorrere del tempo che, come detto, è piuttosto esiguo rispetto a quando la Riviera del Corallo, richiamava anche 20/30mila in certi anni anche 50mila persone solo per la notte di San Silvestro. “Il Cap D’Any, invece, ha richiamato ad Alghero almeno 50.000 persone, secondo dati della questura di Sassari. L’Azienda di soggiorno, che puntava molto su questa manifestazione promossa anche con un contributo regionale, ha affidato la serata a gli Urban Sax con lo spettacolo “Girats per una nit” e a Umberto Smaila e la sua band” [Leggi]. Cosi scriveva l’agenzia di stampa Agi sull’evento nel centro catalano nell’anno 2005. Dunque non in un’altra era, ma solo 10 anni fa. Inoltre si si ricorda il grande pubblico per i Negrita, Giuliano Palma and the Bluebeaters e soprattutto quello che avviò quel percorso virtuoso, poi smarrito, che era quello del 2001 quando Alghero fu la prima a battezzare l’esperimento (pienamente riuscito e poi imitato da altre città) del “capodanno diffuso”.

“Cap D’Any è dedicato al ricordo e alla memoria addirittura di un imperatore, Carlo Quinto, sul cui regno non tramontava mai il sole. Ad animare le strade, oggi sarà il gruppo inglese di teatro di strada Emergency. Alle 21,30 sul palco del porto si parte con il blues dei Red Wagon, per fare posto alla nuova world music (alle 22,30) di Nuove Tribù Zulù. A ruota fuochi d’artificio e la musica latina dell’orchestra afrocubana Mambomania. In contemporanea sul palco di piazza Sulis la musica migrante dei napoletani Almamegretta”. Correva l’anno 2001 e Alghero offrì una serie di spettacoli differenti, per diversi pubblici, ma tutti ampiamente apprezzati e con dei costi che, a parte le sfavillanti luminarie e fuochi d’artificio, erano piuttosto contenuti.

Oramai lo stucchevole tifo che riguarda diverse temi, tra cui oramai gli esiti del capodanno, qualificano una città che, almeno su questi aspetti sociali, pare diventata un grande paesotto. Sui social capita sempre più spesso di assistere a scontri, velenosi e anche oltre l’insulto, tra le diverse fazioni come un infinito di derby accecati dal fanatismo si perde di vista l’oggettività delle cose che narra, almeno riguardo l’argomento in esame, una serie di eventi di fine anno che era stata pensata e messa in atto per provare a richiamare flussi turistici legati anche ai collegamenti Ryanair. Un mese di eventi nato già 15 anni fa che stava iniziando a dare i suoi frutti. Ad un tratto, come un controproducente salto indietro, tutto è stato riportato al toto-nome del 31 notte. Una selva di persone che non fanno altro che riabbassare tutto ad una sfida continua tra partigianerie e spesso, invece di placare gli animi, ad alimentare il fuoco sono propri i rappresentanti politici.

Al netto della qualità dell’ospite di quest’anno che, dal punto di vista musicale e anche di carriera vale abbastanza poco, proponendo una scaletta di brani non suoi e facendo uno spettacolo basato su successi di altri come un juke-box, l’opposto dei dj/prodotturi e dei cantanti e bands, la verità dei fatti sta in alcuni quesiti che ad oggi non hanno (ancora) risposte: le categorie produttive sono soddisfatte di questo capodanno? Alghero ha recuperato i quasi 150mila euro spesi per l’intero mese (cifra che comprenderebbe anche i contributi regionali, di altri enti e la quota di iva)? Questa cifra è servita per implementare la promozione della Riviera del Corallo? C’è stata una solida ricaduta economica che a fronte della notevole cifra spesa? Le barche in Piazza Civica, gli appuntamenti al mercato e piazza Pino Piras e la “discoteca” all’aperto del capodanno hanno permesso alle attività di aumentare il giro d’affari? Le strutture ricettive hanno aumentato, rispetto agli altri anni, numero e durata delle presenze? A queste domande dovrebbero rispondere le associazioni di categoria, consorzi e varie rappresentanze. Per adesso, stando ai numeri ufficiali degli organismi di polizia, in dieci anni, solo per il capodanno, si sono persi circa 30/40mila persone. Scommessa vinta? Non si direbbe.

Nella foto (di Andrea Manca) il capodanno 2013 con ospiti sul palco i Negrita

S.I.

Turismo: lettera a “Babbo Pigliaru”

CAGLIARI – “Caro Babbo Natale, Abbiamo cercato di fare i ‘buoni’ per tutto il 2016 e ora ti scriviamo per chiederti una mano a far capire alla Regione che il turismo è una leva strategica dello sviluppo della nostra Isola. È natale ed anche gli albergatori e tutto il settore del turismo – scrive Paolo Manca presidente di Federalberghi – vorrebbero un regalo semplicemente ma efficacie, dare qualche certezza agli strumenti già messi in piedi dalla Regione ed in particolare dall’assessorato al Lavoro e quello al Turismo, che potrebbe fare lo sforzo di richiedere qualche risorsa in più nella Finanziaria 2017. Ad esempio sul bando “Lunga estate 2013” ci sono numerose aziende che non hanno ancora ricevuto il saldo e sono passati quattro anni. Poi c’è il bando “più Turismo più lavoro 2016” per il quale non vi è ancora chiarezza sulle oltre 150 aziende fuori graduatoria. Queste imprese hanno assunto i dipendenti fidandosi della Regione visto che le graduatorie con le aziende ammesse sono arrivate a settembre. Al momento sono fuori da ogni contributo, quindi il bando per loro è stato solo con un aggravio di costi”.

“Per le aziende beneficiarie auspichiamo un’istruttoria rapida ed un pagamento entro l’inizio della stagione 2017 cosi da poter dare un minimo di contributo alle fatiche dell’apertura. Sul bando 2016 il totale che occorre per finanziare tutti i partecipanti, dai nostri calcoli è di 1.570.000 euro: i fondi ci sono perché lo stesso bando prevedeva una dotazione di 7,5 milioni di euro. Il bando 2017 deve, invece, necessariamente essere pubblicato a febbraio con ulteriori miglioramenti e snellimenti sulla procedura e soprattutto con la certezza di conoscere se si è ammessi alla contribuzione prima di effettuare le assunzioni. Questo nuovo bado dovrà ricomprendere non solo il “ricettivo classificato”, ma anche i servizi come ristorazione, bar, stabilimenti balneari, etc. Sarebbe auspicabile, come già peraltro richiesto, che si arrivasse ad una dotazione annua di 6 milioni non per assistenzialismo, ma perché quella è la cifra necessaria per rendere la misura stabile ed efficacie.

“Ovviamente, caro Babbo, ricordati che l’obiettivo è destagionalizzare e che questa misura è una delle pochissime iniziative chiare ed efficaci che “pesca” automaticamente i lavoratori dalle liste di disoccupazione e li trasferisce in quelle degli assunti per alcuni mesi in più, offrendo almeno 2.660 buste paga in più per complesivi 4 milioni di euro di stipendi. Infine ti ricordiamo che noi di Federalberghi-Confcommercio continueremo a sollecitare l’intervento e nell’assistere le aziende nelle complicate procedure burocratiche”.

Nella foto un hotel in Sardegna

S.I.

Alberghi: urge legge urbanistica

CAGLIARI – “La proroga della legge denominata Piano Casa ci lascia al punto di partenza: nessuno si prende l’impegno di investire o di avviare nuove attività con un lasso di tempo così breve e con i troppi vincoli sulla riqualificazione dell’esistente. Serve invece andare ad approvare, nel più breve tempo possibile, la nuova legge quadro sull’urbanistica”. Lo afferma il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca, in merito al via libera sulla modifica del Piano Casa che fa slittare i termini di applicazione al 31 dicembre 2017.

“Chi doveva investire lo ha già fatto con il precedente Piano Casa, ora bisogna mettere in fila alcune esigenze specifiche sul versante ricettivo-turistico per sostenere l’ammodernamento delle strutture e la creazione di nuove – osserva – abbiamo bisogno di alberghi più sostenibili, ma la sostenibilità non può essere solo quella ambientale, ma anche quella economica. Altrimenti il rischio è di incentivare la creazione di cattedrali nel deserto o progetti imprenditoriali non in grado di reggersi in piedi”. In Sardegna operano oltre 900 strutture alberghiere e di queste almeno la metà ha bisogno di essere riqualificato per offrire nuovi servizi ad una clientela sempre più esigente e che non si accontenta più dei soli lettini e ombrelloni nella stagione estiva, andando alla ricerca anche di centri benessere, palestre, sale congressi, servizi di trasporto sostenibile, ecc.

Nella foto Paolo Manca presidente di Federalberghi

S.I.

Alghero, sito turismo: partenza flop

ALGHERO – “Il nuovo sito con il nuovo marchio Alghero Turismo esordisce in rete, ma lo fa sottotono e con una impostazione e con contenuti decisamente carenti”. La denuncia arriva da Marco Di Gangi, imprenditore turistico e presidente di Azione Alghero, sottolinea subito che il suo intervento è diffuso “a seguito delle segnalazioni di alcuni nostri associati che dopo aver navigato sul nuovo sito [Vedi] mi hanno manifestato le loro perplessità che faccio mie con le seguenti riflessioni”.

“Sarebbe dovuto essere il nuovo biglietto da visita della nostra città sul web, a segnare il “nuovo” corso voluto dall’Amministrazione comunale: una nuova alba per il turismo cittadino, ma se il buongiorno si vede dal mattino non c’è molto da essere ottimisti. Ancora di più se questo sito, definito pomposamente “Portale turistico”, dovrebbe essere, nelle intenzioni di chi lo ha voluto, lo strumento per superare l’isolamento del territorio conseguente alla cancellazione di buona parte dei voli low-cost che collegavano Alghero al resto d’Europa e rilanciare la nostra destinazione”.

“E’ stato presentato dall’assessore Esposito che esaltandone le potenzialità ha, in realtà, rimarcato che lo stesso potrà esser arricchito di nuovi contenuti. Ora , per quanto nella home page venga precisato che Il sito attualmente è in fase di allestimento e alcune sezioni potrebbero risultare incomplete, ciò che colpisce ad una prima e superficiale lettura è che Il portale si presenta con una grafica disordinata, con la vetrina che presenta box non omogenei, dando un senso di disordine e poca chiarezza. La scelta dei colori e l’impostazione del menu non comunica emozioni o senso di vacanza. Risulta peraltro poco intuitiva la visualizzazione degli eventi, dove il calendario non aiuta ad identificare quando gli stessi siano previsti per cui si scopre il tutto solo alla fine del caricamento della pagina. Inoltre, l’intera presentazione degli eventi risponde più alle esigenze di una comunicazione di tipo istituzionale che ad una vera e propria comunicazione diretta al turista/visitatore. Il tutto con un’impaginazione veramente estesa in cui si utilizza troppo spazio con poche informazioni utili.
Anche nella sezione Cap D’Any, ci si trova di fronte ad una pagina con uno scarso grado di persuasione e incisività, dove l’atmosfera di festa e del Natale è del tutto assente”.

“In tutto il sito mancano i messaggi persuasivi e l’intera comunicazione è nella realtà un mix di informazioni istituzionali (che poco interessano al cliente) e informazioni utili per i turisti. E’ pur vero che le scelte grafiche ed artistiche possono essere oggetto di discussione e legate al gusto personale, ma la predisposizione degli strumenti di comunicazione per trasmettere ai destinatari un’immagine coordinata della nostra destinazione avrebbe dovuto rispondere ad una ben definita strategia capace di identificare e rafforzare il marchio “Alghero”. Strategia che andava messa a punto dopo avere analizzato a fondo diversi aspetti tra i quali i nostri competitor, individuato il nostro target e cioè i mercati di riferimento e i nostri potenziali ospiti, dei quali è imprescindibile conoscere gusti, inclinazioni e abitudini; solo a quel punto avrebbe avuto un senso predisporre un piano di comunicazione capace di proporre un’immagine coordinata della nostra offerta turistica, magari con l’utilizzo delle lingue dei paesi da cui provengono i nostri ospiti”.

“Per motivi di spazio non entro in merito ad alcuni limiti tecnici anche se ad una prima lettura il sito non risulta completo dal punto di vista dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, dove i vari attributi seo (title, h1, etc) sono tutti identici e costituiti da parti di testo, quindi non studiati per assolvere efficacemente la loro funzione. Infine un’ultima considerazione: prima di mettere online il sito sarebbe stata cosa opportuna e di buon gusto attendere il caricamento di tutte le attività turistiche ufficiali operanti in città, dagli affittacamere ai ristoranti ai diversi servizi turistici per evitare che chi dovesse visitarlo si accorgesse che ad Alghero risultano presenti 2 soli ristoranti, 1 casa vacanze, nessun servizio turistico e via dicendo. Fatto questo che tra le altre cose discrimina gli operatori attualmente non elencati. Dopo questo esordio incerto e traballante, ad oggi, non si può non rimpiangere il precedente sito che, per quanto suscettibile di miglioramenti ed implementazioni, era decisamente più efficace ed organico di quello appena presentato, quantomeno i testi erano disponibili anche in lingua inglese e non solo in italiano”.

Nella foto (in fondo a destra) Marco Di Gangi in un incontro di Domos

S.I.

Cagliari: migliore meta turistica 2016

CAGLIARI – Cagliari vince l’Oscar come migliore meta turistica italiana 2016. Secondo la classifica redatta dal Cast dell’Università di Bologna, sulla base delle valutazioni di oltre 400mila turisti stranieri, presentata stamane al Bto di Firenze, il capoluogo sardo si piazza al primo posto tra le città italiane, precedendo Udine e Catania. La ricerca ha riguardato la percezione dei turisti in relazione alle proprie aspettative, incentrata sul riscontro tra quanto promesso dalla destinazione sulle vetrine internazionali e quanto effettivamente rilevato dal turista.

“II successo di Cagliari – dice l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi, esprimendo la soddisfazione del Governo regionale – premia gli amministratori e gli operatori, per la capacità di strutturare l’offerta turistica, e la comunità che ha saputo accogliere, affascinare ed emozionare i turisti internazionali, a beneficio dell’intera Sardegna”. La graduatoria ha riservato parecchie sorprese: tra le destinazioni più famose e popolari, la prima è Venezia, piazzata solo al 31esimo posto, seguita da Firenze (33esima) e da Roma (47esima). Il punteggio totale è dato dal posizionamento dei diversi centri in graduatorie specifiche: Cagliari primeggia in ben sei categorie: shopping, strutture alberghiere, ambiente, arte, cortesia e cucina.

A conclusione di Bto, oggi, l’assessore Morandi parteciperà a ‘Ecosistemi Digitali’. Evento seminariale promosso da MiBACT, MiSE, Regioni e province autonome, ospitato dalla Regione Toscana, per la definizione di un impegno comune sullo sviluppo della digitalizzazione nella promozione turistica. Il confronto sarà incentrato anche sull’elaborazione delle prime azioni del Piano strategico di sviluppo del Turismo 2017-2022. L’esponente della Giunta Pigliaru parlerà della rinnovata agenda digitale della Sardegna.

Nella foto Cagliari

S.I

Turismo: 2500 realtà sconosciute

CAGLIARI – La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha concluso la settimana di audizioni sul Testo Unico del Turismo, frutto dell’accorpamento di ben 14 proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione. Il parlamentino guidato da Luigi Lotto ha sentito i rappresentanti delle Camere di Commercio di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano chiamati a dare spunti e suggerimenti sulla legge in discussione e, in particolare, sulla parte della norma dedicata alla creazione di una nuova governance per il turismo.

«Pensare a un nuovo modello di gestione e di organizzazione è oggi fondamentale – ha detto il presidente Lotto – obiettivo della Commissione è individuare strumenti idonei a favorire la crescita del settore turistico».
Un obiettivo condiviso da tutte le Camere di Commercio della Sardegna che, per gli effetti della riforma nazionale, modificheranno a breve i propri asset istituzionali. «Il decreto attuativo è tornato in Parlamento, in ogni caso la riforma che non intaccherà i servizi per le imprese – ha detto il presidente della Camera di Commercio di Nuoro e presidente di Unioncamere Sardegna Agostino Cicalò – noi siamo pronti a dare un contributo che consenta alla Regione di ragionare secondo una logica di sistema. Come enti pubblici possiamo svolgere un ruolo super partes di coordinamento e fare da collante tra imprese e istituzioni». Stessa disponibilità anche da parte dei presidenti delle Camere di Commercio di Sassari e Oristano Gavino Sini e Nando Faedda e del vicepresidente della Camera di Commercio di Cagliari Emanuele Garzia. «Occorre però agire in fretta – ha sottolineato Sini – i mercati mutano velocemente, serve una norma di ampio respiro che consenta di fidelizzare gli attuali flussi turistici e conquistarne degli altri. Le Camere di Commercio sono le istituzioni pubbliche più vicine alle imprese, quelle che per prime riescono a cogliere i cambiamenti. Per questo possiamo fare da interfaccia e trasferire le informazioni alla Regione. Il turismo si fonda su tre pilastri: logistica, servizi e accoglienza. L’equilibrio tra questi elementi è fondamentale. Pubblico e privato devono collaborare altrimenti il sistema non decolla. L’esperienza dell’Emilia Romagna lo dimostra. Lì è stato creato un sistema misto che funziona».

Le Camere di Commercio, che gestiscono attualmente l’anagrafe delle imprese, potrebbero fornire un contributo decisivo anche nella creazione di un registro dei B&B, richiesta avanzata da più parti alla luce del crescente abusivismo e della quasi totale assenza di controlli. L’obiettivo è salvaguardare e tutelare le strutture a conduzione familiare e, allo stesso tempo, regolamentare il settore. «I nostri sistemi informatici sono grado di gestire anche un anagrafe dedicata a soggetti non economici. Basta una partita Iva o un codice fiscale – hanno spiegato i vertici degli enti camerali – per qualificare i B&B e alzare il loro livello qualitativo c’è la necessità di una classificazione omogenea e di una rete di controlli. Non si possono avere 2500 soggetti sconosciuti». Nando Faedda, presidente della Camera di Commercio di Oristano, ha infine proposto di prevedere esplicitamente la presenza dei rappresentanti camerali nella cabina di regia alla quale la legge affida la predisposizione del Piano strategico regionale del turismo, strumento che definirà la politica turistica regionale indicandone le linee di indirizzo programmazione e coordinamento.

Nella foto dei turisti inglesi ad Alghero

S.I.