Fondo low-cost: ora si decide

ALGHERO – Oramai sono passate settimane, mesi e oltre un anno dalla richiesta di fondi alle attività e privati algheresi per creare un “fondo salva Ryanair”. Almeno cosi si chiamò all’inizio. Poi divenne “Destinazione Alghero”. Fatto sta che, anche per l’attesa della privatizzazione della Sogeaal, i tempi si sono dilatati e la cifra raccolta (ad oggi non ancora resa palese) non è stata ancora investita e dunque spesa con l’obiettivo di creare benefici al territorio e in primis alle attività stesse.

Per questo motivo “Stefano Visconti, nella sue doppia veste di Consigliere di Giunta Confcommercio Nord Sardegna, delegato alla gestione del Fondo privato attivato a sostegno dei collegamenti aerei sull’aeroporto di Alghero e coordinatore del Gruppo dirigente del medesimo Fondo, dando esecuzione a quanto deliberato nell’ultima Assemblea del 9 novembre 2016, ha convocato per il giorno 15 febbraio 2017 alle ore 16:00, presso la sede provinciale di Confcommercio Nord Sardegna, in Corso Pascoli 16/B a Sassari, l’adunanza delle imprese e dei privati cittadini che hanno alimentato il Fondo sopra menzionato, con unico punto all’ordine del giorno:

“Conclusione procedimento legato al Fondo attivato a sostegno dei collegamenti aerei di natura incrementale sull’aeroporto di Alghero, Summer 2016. Deliberazioni conseguenti alla relazione a cura del Gruppo dirigente.
L’Assemblea, aperta alla partecipazione di tutti i Soggetti che hanno alimentato il Fondo, costituirà un’importantissima occasione per discutere anche dei nuovi scenari che caratterizzano lo scalo aeroportuale algherese. La qualificata platea sarà infatti costituita dalle Imprese e dai Cittadini che col loro dinamismo hanno ricoperto un importantissimo ruolo proattivo che ha contribuito ad arginare la perdita di traffico che ha caratterizzato il 2016”.

Nella foto un incontro delle rappresentanze alla Camera di Commercio

S.I.

Turismo: borgate come microhub

ALGHERO – “La posizione geografica, le condizioni climatiche, l’eterogeneità del territorio, l’eccellenza enogastronomica, il fascino della natura incontaminata, il silenzio, l’armonia delle zone di campagna, il traffico pressoché inesistente in bassa stagione, i collegamenti con l’Europa dal vicino Aeroporto e dal porto di Porto Torres sono solo alcuni dei motivi che rendono le Borgate di Alghero la location ideale per i turismi attivo, naturalistico, sportivo professionistico e non e enogastronomico”. Cosi i Comitati di Borgata di Maristella, Guardia Grande – Corea, Sa Segada – Tanca Farrà rispetto ad una proposta che punta a valorizzare, in maniera solida e tangibile, l’agro algherese con le sue peculiarità e ricchezze.

“I turisti e i consumatori, visitando il comprensorio di Porto Conte, devono avere la percezione di un territorio vocato all’eccellenza. Non si parte da zero bensì siamo ben oltre la metà dell’opera. Siamo infatti titolari di un’eccellenza paesaggistica intrinseca ineguagliabile, data dalla presenza di attrazioni quali lo splendido promontorio di Capo Caccia, le spiagge delle Bombarde, Lazzaretto, Mugoni, Porticciolo e Porto Ferro(Sassari) a contorno delle borgate di prossimità di Guardia Grande – Corea e Maristella. La Cantina di Santa Maria la Palma, l’Oleificio San Giuliano e, anche se più marginalmente come posizione ma non come percezione, le Tenute “Sella & Mosca”, sono realtà del comprensorio che impreziosiscono il territorio proiettandolo nell’olimpo dell’eccellenza enogastronomica. Numerose realtà aziendali minori per dimensioni ma di pari valore qualitativo completano il quadro attuale”.

“Unici nei in questo contesto sono i centri di borgata e i servizi accessori al comparto produttivo e al visitatore che si presentano assolutamente non all’altezza della situazione ma che anzi, squalificano l’intero territorio danneggiandone l’immagine per lo stato di abbandono e inefficienza nei quali versano. Crediamo sia necessario completare il quadro di Porto Conte, che oggi conta eccellenze produttive e paesaggistiche, integrandolo con ulteriori elementi di eccellenza e eliminando le criticità attuali allo scopo di rendere il comprensorio un capolavoro, ricercato e inimitabile nel mondo. I presupposti ci sono tutti. La nostra idea è quella di riconvertire le borgate in Microhub locali dove turismo attivo e agricoltura di qualità siano i veri protagonisti tutto l’anno. Per questo motivo abbiamo inoltrato i dettagli della nostra proposta allo staff che si occupa del Piano Strategico di Alghero”.

Nella foto area la zona dell’agro e litorale nord di Alghero

S.I.

Aerei e turismo: territorio in crisi

ALGHERO – “Dopo un 2016 disastroso per il turismo e lo scalo algherese anche il 2017 non si presenta con i migliori auspici per il nord ovest della Sardegna e l’aeroporto “ Riviera del Corallo”. Cosi il coordinatore di Azione Alghero Marco Di Gangi che spiega come “i segni tangibili delle pessime scelte in materia di trasporto aereo dell’assessore regionale ai trasporti Deiana e della Giunta Pigliaru continuano a manifestarsi in tutta la loro gravità. L’emorragia di passeggeri manifestatasi nel 2016 (- 332.000 , prevalentemente turisti stranieri) e l’esiguità dei collegamenti aerei, sia nazionali sia internazionali, ha prodotto conseguenze fortemente negative nei confronti dell’economia e una forte limitazione del diritto alla mobilità dei residenti”.

“Tale situazione non pare sia destinata a migliorare nonostante i messaggi rassicuranti che lo stesso Deiana e i suoi fiancheggiatori continuano a lanciare tramite i media e i loro “impegni” a spendere decine di milioni di euro per sostenere il Riviera del Corallo. Ad oggi le uniche certezze sono quella relative alla privatizzazione della società di gestione dello scalo mediante l’acquisizione da parte di F2I del 72% delle azioni Sogeaal e il venir meno di buona parte di quei flussi turistici che, grazie ai voli low cost, avevano generato nel territorio una diffusa e fiorente economia. In attesa del piano industriale di Sogeaal che ci si augura si prefigga il rilancio dell’aeroporto e, conseguentemente, l’implementazione dei collegamenti e dei passeggeri, ad oggi dovrebbero permanere i medesimi collegamenti aerei della scorsa stagione, mentre non si hanno però notizie circa eventuali nuove tratte”.

“Da parte di Ryanair, che è diventata ormai la prima compagnia italiana ed europea, anzi arrivano brutte notizie per il futuro prossimo dello scalo algherese: l’a.d. di Ryanair Michael O’Leary nello scorso dicembre, nell’annunciare la nuova base a Napoli ed un incremento di passeggeri per il 2017 di 4 milioni in Italia, conferma che le operazioni ad Alghero saranno ridotte. Questo scenario è assai poco rassicurante e ingenera aspettative poco incoraggianti, ma, d’altra parte, impone una immediata presa di coscienza da parte di tutti gli attori del territorio, nessuno escluso. Diventa indispensabile e indifferibile una approfondita analisi della situazione al fine di mettere a punto una precisa strategia per rilanciare l’economia turistica del territorio e il ruolo dello scalo algherese”.

“La situazione degli altri scali sardi, Cagliari e Olbia è, al contrario, decisamente migliore e in entrambi, per il 2017, sono previsti numerosi e importanti nuovi collegamenti, sia nazionali, sia internazionali con la conferma, anche per il 2017, di una importante crescita dei flussi turistici nei territori di riferimento. Alghero e il nord ovest della Sardegna restano invece al palo e, dopo aver lasciato alle spalle un pessimo 2016, corrono il rischio di dover fare i conti con una stagione rischio è che tale situazione permanga anche nel 2018. Chi sta pagando e pagherà il conto di tutto questo? La risposta è sin troppo scontata: i cittadini e gli imprenditori del nord ovest, nell’indifferente supponenza dei nostri amministratori regionali”.

Nella foto Marco Di Gangi

S.I.

Turismo crociere: 2017 sarà record

CAGLIARI – “La Sardegna consoliderà ulteriormente il ruolo di destinazione crocieristica internazionale in un anno che si preannuncia da record per numero di attracchi e di passeggeri”. L’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio è intervenuto stamane al molo Rinascita del porto di Cagliari alla presentazione del calendario crocieristico 2017 del Cagliari Cruise Port, ponendo l’accento sul fatto che il turismo crocieristico è attualmente al centro delle politiche regionali e sul lavoro di coordinamento di tutto il sistema: “Istituzioni regionali ed enti locali, Autorità portuali e terminalisti, associazioni di categoria e imprese hanno concentrato sinergicamente e in breve tempo gli sforzi su un obiettivo comune, ossia rafforzare un asset sempre più strategico per il turismo isolano, e hanno capito l’importanza della promozione di un brand unitario presentando la destinazione nel suo insieme. Siamo lieti – ha proseguito Morandi – che si stia radicando l’esigenza di investire su chi arriva e ‘ci’ visita anche solo per un giorno, perché così potrà scegliere e programmare nell’isola le future vacanze di più giorni”.

Arrivi in crescita. Secondo le stime di Cagliari Cruise Port, nel 2017 gli accosti nello scalo del capoluogo passeranno dai 110 dell’anno scorso a 167 (già prenotati) e saranno effettuati da 41 diverse navi appartenenti a ben 24 compagnie di navigazione. I passeggeri, invece, passeranno da 260 mila registrati nel 2016 a oltre 400 mila. A questi dati vanno aggiunti i 200 mila crocieristi dei porti del Nord Sardegna registrati l’anno scorso, in aumento di circa il 20 per cento. In totale gli arrivi saranno tra i 650 e i 700 mila, ossia almeno un terzo più dell’anno scorso. Considerato che secondo tutti gli studi di settore, ogni crocierista lascia sul territorio nel corso della sua visita giornaliera circa 60 euro, l’indotto del mercato delle navi da crociera assume contorni molto rilevanti.

Coordinamento e promozione. “Sono numeri davvero imponenti che confortano il nuovo indirizzo strategico: ora – ha proseguito l’assessore – per consolidare il posizionamento in forma strutturata e competitiva è necessario, da una parte, il coordinamento di tutti gli attori del settore, per questo l’assessorato ha stipulato un protocollo di intesa con le Autorità portuali per la promozione del comparto crocieristico e lo sviluppo dell’economia del mare. D’altra parte, per confermare l’interesse e le attese che abbiamo creato, occorre qualificare e ‘professionalizzare’ due aspetti fondamentali: informazione e accoglienza”. In merito l’esponente della Giunta ha parlato del progetto di allestire un negozio Isola, sul modello di quelli già aperti negli aeroporti di Elmas e di Olbia, per far conoscere ai crocieristi i prodotti artigianali di qualità.

Nella foto la presentazione del programma

S.I.

Turismo: bozza Piano Strategico

ALGHERO – Domani giovedì 19 gennaio alle ore 17.00 nella sala conferenze de Lo Quarter, aperta a tutti, si terrà la presentazione della prima bozza del lavoro di aggiornamento del Piano Strategico di Alghero, definita a seguito degli incontri dei Tavoli di Lavoro, che hanno avuto luogo nei mesi di luglio e settembre 2016, e dell’attività di analisi e progettazione ad essi collegato.

Seguirà una ulteriore fase di consultazione che dovrà portare entro il mese di febbraio alla stesura del documento finale del Piano. Affrontati tre ambiti tematici: sviluppo economico locale e nuova imprenditorialità; turismo, beni culturali e sistema di attrattività; partecipazione, e-democracy e governance del Piano. Gli obbiettivi del Nuovo Piano Strategico puntano a rafforzare l’idea di comunità, sviluppare il tessuto economico locale e la nuova imprenditorialità, acquisire una leadership riconosciuta nella filiera del turismo e dei beni culturali.

Nella foto una veduta aerea di Alghero

S.I.

“Giro d’Italia, zero promozione”

ALGHERO – “La conclusione delle festività di fine anno é da sempre occasione di bilanci. Ci sottraiamo alla polemica sulle scelte dei nomi, degli addobbi e quant’altro e riproponiamo alcune considerazioni esposte settimane fa sulla incapacità di cogliere occasioni epocali per dare un senso ad appuntamenti come il Capo d’ Anno legandolo ad un percorso fatto di tanti altri eventi da concludersi con un grande inizio: la partenza da Alghero del 100° Giro d’Italia prevista per il 5 maggio”. Cosi Patto Civico Alghero, Ncd e Psd’az che, in linea con quanto detto anche dal rappresentante degli albergatori Stefano Visconti nell’intervista ad Algheronews [Leggi], segnalano l’assenza di adeguata promozione del territorio algherese e degli eventi proposti.

“Desta più di una perplessità il fatto che nonostante non manchino i “contatti” con le reti televisive nazionali, i tanti talenti creativi, le capacità tecniche ereditate dal progetto I AM sulla reatà aumentata, e sopra tutto “il tema”, non vi sia stata alcuna azione, fino ad oggi, a cogliere l’irripetibile occasione della partenza dell’edizione centenaria del Giro d’Italia”.

“Si poteva coinvolgere tutta la comunità a partire dalle scuole, oltre alle attività programmate dagli sponsor, ed anche di tutte le associazioni, dei pubblici esercizi, dele aziende e dei cittadini comuni. Un coinvolgimento non fine a sè stesso che guardasse solo agli algheresi, ma come base per attrarre visitatori e turisti, per un periodo, quello che va da gennaio a maggio, decisamente difficile come motivazione al viaggio e che vedeva invece una occasione straordinaria di offerta, di promozione, di conoscenza”.

“Alghero si è invece accontentata di festeggiare in maniera ordinaria l’arrivo del nuovo anno; ci colpisce e fa riflettere come un evento di portata storica come il Giro d’Italia non abbia suscitato alcun interesse da parte dell’amministrazione comunale, e non vi siano segni di ciò che accadrà da qui al 5 Maggio. Ci permettiamo di segnalare come in altre località, dove il Giro passerà a fine Maggio, la promozione è partita addirittura prima di Natale con svarite iniziative ed anche con semplici ma efficaci “richiami” a quanto accadrà a fine Maggio per una tappa “normale”.

“Da noi sembra quasi si stia parlando di cose davvero minime, dove aldilà di quanto l’amministrazione è chiamata a fare, come proprio dovere per dare supporto all’organizzazione del Giro, non traspare alcuna cultura del grande evento internazionale e men che meno dell’andare in bicicletta. Sembra quasi che l’aver investito in piste ciclabili, in incentivi economici per andare al lavoro in bicicletta, o tutte le considerazione fatte in questi anni sul cicloturismo come equazione perfetta tra turismo ad alta capacità di spesa e rispetto dell’ambiente debbano restare come sospese, utili giusto per apparire sulla stampa locale e poco più”.

“Alghero potrebbe davvero ambire a un riconoscimento internazionale nello specifico del ciclismo sia professionistico che amatoriale, come luogo di manifestazioni importanti in stile gran fondo che portano migliaia e migliaia di partecipanti, ma sembra accontentarsi del taglio del nastro alla partenza, dimostrando ancora una volta che non si perdono solo i treni”.

Nella foto la promozione del Giro a Val di Fassa

S.I.

Cap d’any: c’è poco da gioire |video

ALGHERO – Come al solito la propaganda, la gazzosa, come la chiama qualcuno, si scontra con la realtà. Ed è cosi, che numeri alla mano, il capodanno, in termini di presenze turistiche, non ha garantito quei flussi auspicati che avrebbero potuto garantire maggiore giro d’affari per le attività e un’occupazione degli alberghi per più giorni. Infatti, come risulta dalle parole del rappresentante di categoria Stefano Visconti, solo per una notte, ovvero il 31, c’è stato il quasi sold-out che, ovviamente, riguarda le sole strutture aperte. Insomma, per entrare nei numeri, negli hotel sono arrivati 1.160 turisti circa spalmati sulle 7 attività disponibili su 45 alberghi presenti sul territorio per un totale di 8.000 posti letto.

“Dobbiamo lavorare perchè i turisti restino un po’ di più e anche gli sforzi negli eventi, almeno penso, debbono essere maggiormente concentrati su quei giorni a ridosso del capodanno, altrimenti rischiamo di disperdere energie e forze dedicandoci a manifestazioni, seppur di valore, che però sono unicamente destinate ai residenti”, commenta Visconti. Altro elemento negativo la quasi totale mancanza di stranieri. L’assenza dei voli non può essere una scusante. Se la “destinazione Alghero” fosse forte, a fronte anche delle ingenti somme spese per il mese di capodanno, i villeggianti da oltre Tirreno non sarebbero fermati dall’assenza di collegamenti diretti ma avrebbero potuto usare gli scali di Olbia e Cagliari per giungere nella Riviera del Corallo. Ma questo fa ancora una volta emergere che il centro catalano, come meta turistica, è ancora molto debole e necessità di attrattori forti e originali, con anche maggiori e moderni servizi, utili a trattenere i visitatori anche in bassa stagione.

Alla domanda su cosa avrebbero potuto fare Comune e Meta sugli eventi, la risposta di Visconti è laconica. “Almeno consultarci, visto che avevano annunciato che ci sarebbe stata un filo diretto con il settore imprenditoriale e in particolare il sistema ricettivo”. Questo, spiega sempre il leader di categoria, “unicamente per provare a dare qualche suggerimento in considerazione anche delle richieste ed esigenze degli alloggianti” che, a quanto pare, di quei 1000 negli alberghi, ben pochi sono scesi al porto per il 31. Insomma, parlare di scommessa vinta è a dir poco un azzardo o meglio un ennesimo spot privo di fondamento. La realtà, come confermato anche da Visconti, è che Alghero ha potenzialità enormi e continua a trovare alto gradimento nei villeggianti regionali in particolare in quelli del sud Sardegna, ma bisogna attuare delle politiche culturali, di eventi e azioni di marketing turistico mirate per avere delle ricadute tangibili e non accontentarsi di titoli e post su facebook.

Nella foto Stefano Visconti

S.I.

Turismo: Sardegna ad Utrecht

CAGLIARI – Parte dall’Olanda la campagna di promozione fieristica 2017 della Sardegna in Europa. Da domani a domenica 15 gennaio, a Utrecht, 21 operatori isolani accreditati dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, tra cui hotel e catene alberghiere, campeggi, tour operator, consorzi, società di servizi e associazioni – compresa la Faita in rappresentanza delle strutture all’aria aperta – proporranno la loro offerta nello stand Sardegna Endless Island negli spazi espositivi della Vakantiebeurs. Numeri in crescita. Alla ‘fiera delle vacanze’ più importante dei Paesi Bassi, la Regione intende porre le basi per consolidare i numeri positivi dall’Olanda, settimo mercato internazionale per l’isola nel 2016. Da gennaio a ottobre dell’anno appena trascorso sono stati registrati oltre 53 mila arrivi che, con una permanenza media di circa quattro giorni, hanno generato 227 mila presenze: oltre diecimila in più rispetto al 2015 (+5%). Un dato che ha contribuito al generale e notevole aumento dei flussi stranieri in Sardegna nel 2016: nei primi dieci mesi dell’anno sono stati raggiunti oltre sei milioni e mezzo di presenze estere, ossia 13 per cento in più dello stesso periodo del 2015.

Mercato olandese. La fiera di Utrecht apre la stagione fieristica internazionale ed è un appuntamento importante soprattutto per chi promuove turismo attivo e all’aria aperta. I primi due giorni sono dedicati esclusivamente agli operatori con gli incontri B2B, da venerdì 12 i cancelli saranno aperti al pubblico. Nei padiglioni espositivi, divisi per destinazione e tipologie di vacanza, lo scorso anno sono state registrate quasi ventimila presenze di professionisti del settore provenienti da tutta Europa e oltre 120 mila visitatori. Secondo dati del 2013, ciascun turista olandese spende in media 3300 euro all’anno per le vacanze: gli interessi principali sono, oltre al turismo marino-balneare, le vacanze outdoor in località collegate a luoghi d’arte, siti culturali e archeologici e la possibilità di un soggiorno all’insegna dello sport, soprattutto trekking e cicloturismo.

Offerta isolana. Le richieste coincidono con linee strategiche e prodotti tematici proposti dalla Regione: “La concezione di vacanza dei turisti olandesi è il ritratto di ciò che propone la Sardegna”, spiega l’assessore Francesco Morandi. “Nel 2017 gli interventi saranno fortemente concentrati sull’ampliamento dell’attività attraverso un piano di destagionalizzazione: non a caso gli arrivi dai Paesi Bassi sono distribuiti nel corso di tutto l’anno. Quanto al ventaglio dell’offerta, l’assessorato sta strutturando una serie di prodotti legati a eccellenze e peculiarità, proposte – aggiunge l’assessore – complementari al mare e legate ad ambiente e natura con la valorizzazione di itinerari in parchi e aree protette, legate a cultura, identità e al buon cibo con una serie di percorsi enogastronomici, ai cammini storico-religiosi e al turismo attivo con il cicloturismo. E nel calendario di eventi spicca un appuntamento molto caro all’Olanda, dove il ciclismo è una ‘religione’: le tre tappe iniziali del Giro d’Italia a inizio maggio, da nord a sud l’isola, occasione ideale per i turisti dei Paesi Bassi”.

Nella foto la Fiera di Utrecht

S.I.

Cap d’Any tra palco e realtà

ALGHERO – Una cosa è certa: questo capodanno ha dimostrato che qualsiasi nome venga portato, il lembo di terra davanti al palco si riempie. Sempre e comunque. In totale, dallo stage fino alla Torre di San Giacomo o anche fino al sito dove vengono noleggiate le carrozze coi cavalli, possono starci al massimo 4/5mila persone. Al giorno d’oggi, comunque, un numero importante di persone. Infatti oggi, visto anche il mese di dicembre, con un tempo quasi primaverile, che però ha visto la città non certo affollata, non è facile richiamare le folle. Questo per diversi motivi. In primis la crisi del territorio, il taglio dei voli e soprattutto la sempre più diffusa concorrenza di altre mete, regionali e oltre, che fanno dirottare le scelte dei villeggianti in altri luoghi.

Sembrano trascorsi secoli, invece sono passati solo 10/15 anni, da quando Alghero riusciva a convogliare per la fine dell’anno quasi tutto il turismo regionale riuscendo anche a portare visitatori da oltre Tirreno e poi, grazie ai voli Ryanair, anche dall’estero. Oggi pare di vivere un’altra epoca. E forse è così. Ma, a parte il trascorrere del tempo che, come detto, è piuttosto esiguo rispetto a quando la Riviera del Corallo, richiamava anche 20/30mila in certi anni anche 50mila persone solo per la notte di San Silvestro. “Il Cap D’Any, invece, ha richiamato ad Alghero almeno 50.000 persone, secondo dati della questura di Sassari. L’Azienda di soggiorno, che puntava molto su questa manifestazione promossa anche con un contributo regionale, ha affidato la serata a gli Urban Sax con lo spettacolo “Girats per una nit” e a Umberto Smaila e la sua band” [Leggi]. Cosi scriveva l’agenzia di stampa Agi sull’evento nel centro catalano nell’anno 2005. Dunque non in un’altra era, ma solo 10 anni fa. Inoltre si si ricorda il grande pubblico per i Negrita, Giuliano Palma and the Bluebeaters e soprattutto quello che avviò quel percorso virtuoso, poi smarrito, che era quello del 2001 quando Alghero fu la prima a battezzare l’esperimento (pienamente riuscito e poi imitato da altre città) del “capodanno diffuso”.

“Cap D’Any è dedicato al ricordo e alla memoria addirittura di un imperatore, Carlo Quinto, sul cui regno non tramontava mai il sole. Ad animare le strade, oggi sarà il gruppo inglese di teatro di strada Emergency. Alle 21,30 sul palco del porto si parte con il blues dei Red Wagon, per fare posto alla nuova world music (alle 22,30) di Nuove Tribù Zulù. A ruota fuochi d’artificio e la musica latina dell’orchestra afrocubana Mambomania. In contemporanea sul palco di piazza Sulis la musica migrante dei napoletani Almamegretta”. Correva l’anno 2001 e Alghero offrì una serie di spettacoli differenti, per diversi pubblici, ma tutti ampiamente apprezzati e con dei costi che, a parte le sfavillanti luminarie e fuochi d’artificio, erano piuttosto contenuti.

Oramai lo stucchevole tifo che riguarda diverse temi, tra cui oramai gli esiti del capodanno, qualificano una città che, almeno su questi aspetti sociali, pare diventata un grande paesotto. Sui social capita sempre più spesso di assistere a scontri, velenosi e anche oltre l’insulto, tra le diverse fazioni come un infinito di derby accecati dal fanatismo si perde di vista l’oggettività delle cose che narra, almeno riguardo l’argomento in esame, una serie di eventi di fine anno che era stata pensata e messa in atto per provare a richiamare flussi turistici legati anche ai collegamenti Ryanair. Un mese di eventi nato già 15 anni fa che stava iniziando a dare i suoi frutti. Ad un tratto, come un controproducente salto indietro, tutto è stato riportato al toto-nome del 31 notte. Una selva di persone che non fanno altro che riabbassare tutto ad una sfida continua tra partigianerie e spesso, invece di placare gli animi, ad alimentare il fuoco sono propri i rappresentanti politici.

Al netto della qualità dell’ospite di quest’anno che, dal punto di vista musicale e anche di carriera vale abbastanza poco, proponendo una scaletta di brani non suoi e facendo uno spettacolo basato su successi di altri come un juke-box, l’opposto dei dj/prodotturi e dei cantanti e bands, la verità dei fatti sta in alcuni quesiti che ad oggi non hanno (ancora) risposte: le categorie produttive sono soddisfatte di questo capodanno? Alghero ha recuperato i quasi 150mila euro spesi per l’intero mese (cifra che comprenderebbe anche i contributi regionali, di altri enti e la quota di iva)? Questa cifra è servita per implementare la promozione della Riviera del Corallo? C’è stata una solida ricaduta economica che a fronte della notevole cifra spesa? Le barche in Piazza Civica, gli appuntamenti al mercato e piazza Pino Piras e la “discoteca” all’aperto del capodanno hanno permesso alle attività di aumentare il giro d’affari? Le strutture ricettive hanno aumentato, rispetto agli altri anni, numero e durata delle presenze? A queste domande dovrebbero rispondere le associazioni di categoria, consorzi e varie rappresentanze. Per adesso, stando ai numeri ufficiali degli organismi di polizia, in dieci anni, solo per il capodanno, si sono persi circa 30/40mila persone. Scommessa vinta? Non si direbbe.

Nella foto (di Andrea Manca) il capodanno 2013 con ospiti sul palco i Negrita

S.I.

Turismo: lettera a “Babbo Pigliaru”

CAGLIARI – “Caro Babbo Natale, Abbiamo cercato di fare i ‘buoni’ per tutto il 2016 e ora ti scriviamo per chiederti una mano a far capire alla Regione che il turismo è una leva strategica dello sviluppo della nostra Isola. È natale ed anche gli albergatori e tutto il settore del turismo – scrive Paolo Manca presidente di Federalberghi – vorrebbero un regalo semplicemente ma efficacie, dare qualche certezza agli strumenti già messi in piedi dalla Regione ed in particolare dall’assessorato al Lavoro e quello al Turismo, che potrebbe fare lo sforzo di richiedere qualche risorsa in più nella Finanziaria 2017. Ad esempio sul bando “Lunga estate 2013” ci sono numerose aziende che non hanno ancora ricevuto il saldo e sono passati quattro anni. Poi c’è il bando “più Turismo più lavoro 2016” per il quale non vi è ancora chiarezza sulle oltre 150 aziende fuori graduatoria. Queste imprese hanno assunto i dipendenti fidandosi della Regione visto che le graduatorie con le aziende ammesse sono arrivate a settembre. Al momento sono fuori da ogni contributo, quindi il bando per loro è stato solo con un aggravio di costi”.

“Per le aziende beneficiarie auspichiamo un’istruttoria rapida ed un pagamento entro l’inizio della stagione 2017 cosi da poter dare un minimo di contributo alle fatiche dell’apertura. Sul bando 2016 il totale che occorre per finanziare tutti i partecipanti, dai nostri calcoli è di 1.570.000 euro: i fondi ci sono perché lo stesso bando prevedeva una dotazione di 7,5 milioni di euro. Il bando 2017 deve, invece, necessariamente essere pubblicato a febbraio con ulteriori miglioramenti e snellimenti sulla procedura e soprattutto con la certezza di conoscere se si è ammessi alla contribuzione prima di effettuare le assunzioni. Questo nuovo bado dovrà ricomprendere non solo il “ricettivo classificato”, ma anche i servizi come ristorazione, bar, stabilimenti balneari, etc. Sarebbe auspicabile, come già peraltro richiesto, che si arrivasse ad una dotazione annua di 6 milioni non per assistenzialismo, ma perché quella è la cifra necessaria per rendere la misura stabile ed efficacie.

“Ovviamente, caro Babbo, ricordati che l’obiettivo è destagionalizzare e che questa misura è una delle pochissime iniziative chiare ed efficaci che “pesca” automaticamente i lavoratori dalle liste di disoccupazione e li trasferisce in quelle degli assunti per alcuni mesi in più, offrendo almeno 2.660 buste paga in più per complesivi 4 milioni di euro di stipendi. Infine ti ricordiamo che noi di Federalberghi-Confcommercio continueremo a sollecitare l’intervento e nell’assistere le aziende nelle complicate procedure burocratiche”.

Nella foto un hotel in Sardegna

S.I.