Sardegna al World Trade Market

CAGLIARI – La Sardegna in vetrina nel Regno Unito, mercato-obiettivo che ha registrato le maggiori percentuali di crescita nel biennio 2015-16 con un complessivo più 36 per cento di presenze rispetto al 2014. Da lunedi a mercoledì 9, la Regione accompagnerà e supporterà al World Travel Market di Londra, fiera turistica tra le più prestigiose al mondo, 40 operatori isolani (hotel e catene alberghiere, tour operator e agenzie di viaggi, società di servizi e consorzi), accreditati dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, che avranno uno spazio espositivo nello stand ‘Sardegna Endless Island’.

“L’isola punta a confermare nel 2017 il fortissimo appeal sul mercato britannico – dice l’assessore Francesco Morandi, presente all’appuntamento londinese – e a consolidare il suo posizionamento sui mercati internazionali, specie quelli ‘storici’, con la strategia basata sulla straordinaria qualità di vita. Attorno ad essa – aggiunge – stiamo strutturando un’offerta competitiva, in cui, accanto al prodotto principale marino-balneare, rientrano aspetti legati a identità e cultura. Su questi è stato definito un cartellone di eventi con programmazione triennale, la valorizzazione degli itinerari in parchi e aree protette, benessere e buon cibo, e una serie di percorsi enogastronomici, sostenibilità, cammini e attività sportive. Tutte motivazioni di viaggio con le quali la Sardegna intende ispirare nuovi visitatori del Regno Unito, nel corso di tutto l’anno e su tutto il territorio regionale”.

Il Wtm è l’evento leader mondiale per il settore viaggi: un’opportunità per realizzare incontri, avviare contatti, prendere accordi. La fiera è aperta a tutte le categorie del mondo dei viaggi (circa 40 settori): saranno presenti 50 mila professionisti da 182 destinazioni. Si stima che il giro d’affari nel 2014 e 2015 sia stato intorno ai 2,5 miliardi di sterline in ciascuna delle due edizioni. La fiera londinese è una tappa di promozione fondamentale, da sempre ‘bussola’ delle tendenze della successiva annata turistica, appuntamento che, oltre al business, offre agli operatori la possibilità di aggiornarsi sugli sviluppi del turismo internazionale.

Da gennaio ad agosto di quest’anno, dal Regno Unito la Sardegna ha ricevuto 68 mila arrivi, contro i 63 mila dei primi otto mesi dello scorso anno, e ha ricevuto 396 mila presenze nelle strutture ricettive rispetto alle 348 mila del 2015, con incrementi dell’8,5 e del 14 per cento. Una crescita notevole che si aggiunge a quella del 2015: 19 per cento negli arrivi e 22 per cento nelle presenze. Nel biennio il balzo è stato dunque del 27,5 per cento negli arrivi e del 36 per cento nelle presenze. Il Regno Unito è il quarto bacino di affluenza più numeroso per la Sardegna a livello internazionale, dietro Germania, Francia e Svizzera, ottavo assoluto considerando anche i mercati nazionali. Le richieste del mercato di lingua inglese sono orientate sia verso i prodotti più tradizionali come turismo balneare e culturale, sia verso quelli più innovativi, turismo enogastronomico e attivo–sportivo.

Nella foto il WTM

S.I.

Nasce il logo Alghero-Turismo |video

ALGHERO – Presentato il rinnovato logo di “Alghero Turismo”, trait d’union delle potenzialità turistico-comunicative di tutte le specificità della Riviera del Corallo. “E’ un restyling del logo già utilizzato in passato dall’ex Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Alghero – ha sottolineato il direttore Meta, Paolo Sirena – accuratamente rinnovato e attualizzato dall’elaborazione grafica del professionista Massimo Porcheddu, che dai prossimi giorni sarà veicolato su tutti i supporti, sito internet compreso. www.alghero-turismo.it si rifà il look e offrirà una guida pratica per pianificare in casa la vacanza ad Alghero: arricchito nei contenuti, il sito turistico della città sarà il principale veicolo del piano di comunicazione annuale in via di definizione dalla Fondazione Meta e dall’assessorato al Turismo per tutta l’offerta culturale, archeologica e sportiva di cui Alghero sarà protagonista nel 2017″.

“Alghero investe sulla programmazione e la comunicazione, e lo fa con la consapevolezza che questo è il momento giusto per rafforzare la destinazione. E’ un’azione molto importate, parte di un disegno più articolato di marketing territoriale che vede al centro la città di Alghero che si dota di nuovi, moderni e sviluppati strumenti di promozione di qualità. La sfida è quella di rafforzare l’identità, decentrarla e renderla facilmente comunicabile” sottolinea l’assessore al Turismo, Gabriella Esposito. “E’ un marchio che, tra le altre cose, racchiude in se la filosofia che muoverà il lavoro della Fondazione nei prossimi anni – precisa il presidente Meta, Raffaele Sari Bozzolo – la multidirezionalità dell’azione che dobbiamo intraprendere per il bene comune della città in più direzioni, con forza e grande senso identitario”.

“Da un lato le nuove tecnologie, l’App dedicata ai turisti e gli strumenti più moderni – ha concluso il sindaco Mario Bruno ripercorrendo il lavoro di programmazione e innovazione avviato ad Alghero – dall’altra si investe e si rafforza l’informazione tradizionale: da quì la scelta di riqualificare l’immobile pubblico di via Cagliari, nel cuore della città, per rendere un servizio informativo, rivolto tanto ai cittadini quanto ai turisti, più attento e strategico. Nei prossimi giorni la presentazione ufficiale del calendario di manifestazioni ed eventi del Cap d’Any 2016-2017″.

Nella foto la presentazione del logo

S.I.

Tracollo Turismo: gestione amatoriale

CAGLIARI – “Meno 5% di presenze negli alberghi algheresi che deve essere sommato al più 10% in Sardegna: una vera e propria “Waterloo” per l’industria dell’accoglienza algherese, da sempre motore del turismo isolano”. Così Marco Tedde, vice-capogruppo di Forza Italia-Sardegna commenta i dati relativi ai flussi di visitatori del 2016. “A questi dati preoccupanti occorre aggiungere quelli che riguardano il segno meno del settore extra-alberghiero, che raggiunge vette superiori al 30%. Tutto ciò accade nonostante le crisi del Nord Africa e i problemi della Turchia liberino milioni di turisti nel Mediterraneo”. [Leggi].

“E’ evidente che la prima causa di questa “picchiata” del turismo algherese è la perdita di 272 mila passeggeri dello scalo nei primi 9 mesi dell’anno, causata dal mancato varo di politiche per il sostegno dei voli low cost ma anche dal blocco decretato da Pigliaru e Deiana nell’ottobre del 2014 della continuità territoriale sulle rotte minori. Ma occorre fare anche qualche riflessione sulla nebbia che avvolge la promozione della città e del territorio e l’offerta di eventi (in mano all’assessorato al Turismo comunale e alla Fondazione Meta): musei chiusi, eventi inesistenti e promozione del giorno dopo fatta su manifestazioni prive di reale capacità attrattiva sono la costante algherese di queste ultime stagioni. Ma, nonostante tutto, influisce negativamente anche la promozione dell’isola che vien fatta con investimenti milionari negli aeroporti isolani. E’ come se la Fiat promuovesse le sue auto all’interno degli stabilimenti. In Sardegna siamo passati dal centrodestra che ha attuato politiche per l’incremento e la destagionalizzazione dei flussi a politiche di promozione e in tema di trasporti confuse o inesistenti che hanno prodotto risultati fallimentari. La risorsa strategica del turismo isolano viene trattata in modo amatoriale”.

“Eppure le promesse elettorali di Pigliaru erano interessanti: Osservatorio Turistico, incentivazione dei collegamenti aerei, rete fra operatori e territori, superamento del turismo balneare con promozione del turismo rurale, culturale e nautico e lotta all’abusivismo sono rimaste mere enunciazioni di principio. Credo che la Giunta dei professori debba prendere finalmente atto dell’incapacità degli accademici al governo di affrontare il tema dei trasporti e del turismo con scelte che non siano di sola facciata. E son convinto che Pigliaru debba una volta per tutte guardare in faccia la realtà, dotarsi di risorse di governo lontane dal suo mondo fatto di dotte enunciazioni e più vicine ai sardi e ai loro problemi. Alghero e la Sardegna – ha concluso Tedde- non possono aspettare il domani di Pigliaru in eterno”.

Nella foto i bastioni nel centro di Alghero

S.I.

Dati Turismo 2016: Caporetto di Alghero

SASSARI – La stagione 2016 va in soffitta. La Federalberghi-Confcommercio per la Provincia di Sassari, 94 associati iscritti su 110 strutture alberghiere operanti in area provinciale, ultima e rende note le rilevazioni relative al periodo maggio – settembre, e le paragona con l’andamento dello stesso periodo dell’anno precedente. Sono stati campionati – fanno sapere dagli uffici delle Confederate di Via Pascoli – 18.259 posti letto, quindi su base stagionale 554.780. Gli arrivi nazionali hanno raggiunto quota 34.996, quelli d’oltralpe 59.376, le presenze connazionali hanno toccato le 119.534, quelle straniere 261.084. L’indice di riempimento posti letto, ottenuto dividendo le presenze totali per i posti letto disponibili totali è stato del 68,61%. Nell’omologo periodo dell’anno 2015, l’indice di riempimento era salito al 69,60%. La perdita, in area vasta, si limita ad un punto percentuale. Vale la pena, vista l’eterogeneità del prodotto turistico provinciale, soffermarsi sui numeri delle varie territoriali. Alghero: campionati 11.934 posti letto, quindi 365.060 su base stagionale, 22.090 arrivi area Italia, 42.915 arrivi area prevalentemente europea. Le presenze nazionali sono state 67.692, quelle straniere 192.715. L’indice di riempimento posti letto rispetto all’anno 2015 perde 4,88 punti di competitività (che di fatto diventano 6 punti in meno sulle presenze), passando da 76,21% all’attuale 71,33%. Impressiona la perdita di volume da mercati transfrontalieri: le presenze garantite da quei mercati passano, per giugno, da 86,10% del totale del 2015 a 74,34% del 2016, per luglio da 86,93% a 76,76%, per agosto da 78,52% a 62,49%. Solo in parte recuperate dalle maggiori presenze garantite dal mercato nazionale. Una inequivocabile conseguenza, questi cali, dei minori arrivi sullo scalo Riviera del Corallo, imputabile alle 14 destinazioni internazionali collegate in meno rispetto al recente passato.

Diversa la musica in area Golfo Asinara. Da quelle parti, il miglioramento è sensibile: campionati 6.325 posti letto, quindi 189.720 su base stagionale. Arrivi nazionali 12.906, arrivi d’oltralpe 16.461, presenze italiane 51.842, presenze estere 68.369, indice di riempimento posti letto al 63,36% contro lo 54,04% del 2015. Una crescita di 9,32%, in linea con la crescita del resto dell’Isola, che può essere spiegata anche in ragione di una maggiore accessibilità del prezzo del prodotto alberghiero rispetto ad esempio a quello algherese, in un anno nel quale gli aumenti medi delle bigliettazioni aeree hanno inciso sul complessivo budget a disposizione della vacanza. In più, aree Nord Sardegna equidistanti tra Alghero e Olbia hanno indubbiamente drenato le maggiori presenze garantite dallo scalo olbiese. Non irrilevante, il maggior gettito garantito dallo scalo portuale portotorrese, che per prossimità ha beneficiato le località turistiche più a ridosso.

Ovviamente, la grande crescita dell’area del Golfo non è bastata, stante la diversa offerta di posti letto con Alghero, a controbilanciare la perdita complessiva di riempimento letti provinciale. Per Alghero, invece, nei mesi clou dell’estate rivierasca, si contano le perdite. La ragione è quasi banale: la prossimità dello scalo aeroportuale favorisce lo “short break” in area limitrofa allo stesso. I minori passeggeri in aeroporto hanno quindi condizionato la capacità di saturazione del posto letto da giugno ad agosto, appannaggio di una clientela indipendente nell’organizzazione del suo tempo libero. Settembre, pur essendo alla voce tariffaria ancora un mese di spalla, garantisce la piena fruizione del prodotto marino-balneare, oltre al transito di clienti mediati da Agenzia o Tour Operator, i quali garantiscono densità di presenze (trasportate prevalentemente per mare e distribuite in Sardegna su gomma). Con questo si spiega la sua crescita, già documentata da precedenti analisi.

“Adesso – comunica il Presidente Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari Stefano Visconti – l’attenzione e gli sforzi organizzativi traguardano il prossimo anno. Le azioni commerciali degli albergatori sono già in atto, volte alla vendita di camere e servizi. Funzionali, questi ultimi, all’arrivo di presenze che sul territorio trascinano tante altre economie diverse. Per questo motivo, tutti gli operatori riuniti in associazione, con forza, richiedono alla Regione, socio unico della Società di Gestione Aeroportuale So.ge.a.al., di garantire a quest’ultima e ai suoi manager l’operatività necessaria affinchè si possa tornare ai livelli di transiti che, fino alla fine del 2015, rendevano lo scalo Riviera del Corallo primo avamposto commerciale del territorio. Operatività che verrebbe certamente garantita, in tempi utili per programmare la stagione 2017, da un immediato intervento sul capitale sociale. Visconti conclude evidenziando che le politiche di destinazione spettano alla Regione e non agli aeroporti che, invece, dovrebbero essere strumenti per attuare dette politiche. Su questo la Regione è da sempre mancata e da questo in larga parte derivano i problemi dell’aeroporto”.

Nella foto il centro storico di Alghero

S.I.

Turismo nautico: Alghero perde milioni

ALGHERO – “Una barca del genere (tra i 18 e i 24 metri), ormeggiata in un porto, crea un indotto medio di 41.594 euro l’anno. Circa 20.000 vengono spesi per la barca tra costi di gestione e ormeggio. La quota residua è la spesa sostenuta dall’armatore e dagli altri ospiti in shopping, ristorazione, cultura, intrattenimento e trasporti”. Sono ancora una volta i Riformatori Sardi che, coerenti con la loro linea di pensiero da sempre finalizzata a sostenere progetti e azioni dedite allo sviluppo e crescita dei territori, ritornano su uno dei temi centrali del mancato sviluppo e drammatica crisi che attraversa Alghero: la mancata realizzazione del nuovo porto.

“I numeri confermano che i porti turistici rappresentano una fondamentale realtà di crescita economica e sociale: per ogni 4 ormeggi si genera un posto di lavoro stabile creato direttamente dalla gestione del “marina” o indirettamente dai servizi connessi grazie al fatto che il diportista, nella sua caratterizzazione di “stanziale” o “in transito”, possiede una elevata capacità di spendita. Perché ad Alghero no? Perché il Porto di Alghero non è in grado di attrarre turismo nautico? Quanto dobbiamo ancora attendere la riqualificazione dello scalo?”

Nella foto un esempio di imbarcazione che potrebbe giungere nel porto di Alghero una volta riqaulificato

S.I.

Tracollo Turismo: chiude Las Tronas |video

ALGHERO – L’annata 2016 verrà ricordata come una delle peggiori stagioni turistiche di sempre. Almeno fino ad oggi lo è. Come accade spesso in questi casi al netto dei dati, seppur faro di ogni ragionamento, e delle varie comunicazioni, più o meno partigiane, sono i fatti a raccontare al meglio di ogni cosa la realtà. Dopo 60, ovvero da quando ha aperto, quest’anno, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, l’Hotel Las Tronas chiuderà. L’albergo extralusso divenuto anche un brand della bellezza della Riviera del Corallo, incastonato in una baia potenzialmente dal valore immenso. Tra i bastioni e il colle del Balaguer, oggi zone prive di cura e riqualificazione. Tra balaustre provvisorie (da due anni) ammassi di alghe putrescenti e una struttura come il Cavall Marì che da solo imprimerebbe un impulso al settore turistico, se dato dato in mano a privati con possibilità di grossi investimenti, si trova la meravigliosa struttura ricettiva.

Diminuzione dei voli, offerta turistica quasi inesistente, decoro e pulizia della città ai minimi termini, nessuno spazio per l’intrattenimento pubblico al chiuso e soprattutto un’assoluta mancanza di strategia e regia turistica negli ultimi anni tra Comune, Regione e territorio hanno prodotto una pessima condizione tanto da far pensare ai proprietari di chiudere i battenti per i mesi invernali. Una scelta che si vuole scongiurare. Ma che, come spiegato al meglio dall’intervista di Algheronews a titolare Vito La Spina, non dipende certo dai tagli della Ryanair, ma, come detto, da tutta una serie di fattori non positivi che questi ultimi anni hanno acuito i loro effetti negativi e anche devastanti.

Nella foto Vito La Spina

S.I.

Tracollo Turismo: Alghero stagionale

ALGHERO – “Come nei migliori film thriller, ecco il finale che non ti aspetti. Un po’ schizofrenico, come d’altronde la stagione che passa in archivio, tra le più travagliate per lo meno psicologicamente, degli ultimi anni”. I dati, forniti da Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari passano in analisi i rendiconti di 30 strutture ricettive operanti in area provinciale su 93 iscritti in Associazione e 110 esistenti. Partendo da Alghero, i posti letto campionati sono stati 2.330 quindi su base mensile 69.900, gli arrivi connazionali sono stati 3.540, quelli stranieri 9.765, le presenze da oltretirreno hanno raggiunto le 9.677 contro 42.274 da mercati internazionali.

“L’indice di riempimento posti letto passa – fanno sapere da Federalberghi – da 70,25% del settembre 2015 a 74,32% del settembre appena trascorso, segnando un miglioramento del 4,07%. Se possibile, dato ulteriormente migliorato da quanto successo nel resto della provincia: su 1.055 posti letto campionati tra Sassari, Stintino, Castelsardo e Valledoria, quindi 31.650 su base mensile, emerge che gli arrivi di italiani sono stati 1.911, quelli internazionali 3.694. Le presenze di turisti connazionali si sono attestate a 5.082, quelle straniere a 14.507. Ciò che più conta è il miglioramento dell’indice di occupazione letti, che passa da 55,34% del settembre 2015 al 62,21% del settembre in archivio. Si migliora di 6,87%, un risultato davvero inatteso viste le premesse di inizio stagione. Complessivamente, il dato provinciale occupazione letti migliora di 4,54% nel paragone dei mesi di settembre, visto il maggior numero di posti letto offerti da Alghero rispetto al resto dell’area in esame. Certamente, questa chiusura in crescendo non basterà a portare in positivo il dato complessivo maggio-settembre, per fornire il quale l’Associazione sta elaborando le relative tabelle, che renderà note prossimamente. A testimonianza di una stagione in chiaroscuro, incerta fino alla fine”.

L’analisi spetta al Presidente Stefano Visconti. “Le motivazioni di queste performance sono da ricercarsi principalmente con il cambio di genere del turista medio. Infatti, complici i minori arrivi sull’aeroporto Riviera del Corallo, si sono ridotti gli “short break” che ad esempio ad agosto hanno inficiato l’occupazione letti, a favore di presenze portate da tour operator che hanno scelto la nave per veicolare i propri clienti. “In più – prosegue il Presidente – l’eccezionale annata che ha contraddistinto l’operato dell’aeroporto di Olbia ha sicuramente beneficiato in particolar modo località equidistanti tra i due aeroporti del nord Sardegna, per esempio Castelsardo. Per effetto di prezzi più contenuti rispetto all’alta stagione, considerato che settembre dalle nostre parti è ancora un mese di piena estate, non sono stati scoraggiati i turisti che hanno accordato la loro scelta al nostro angolo di Sardegna. Tutto ciò detto – afferma Visconti – , appare la tenuta della località Nord Ovest, che evidentemente ha ancora capacità proprie di attrarre flussi turistici, fino a quando la stessa risulta facilmente raggiungibile soprattutto dall’estero”.

Questo assunto è pienamente dimostrato da ciò che accade già dai primi di ottobre: in concomitanza con la riduzione dei voli sugli scali del Nord dell’Isola, e dei collegamenti via mare, ecco che fioccano le chiusure di fine stagione degli hotel. “Quest’anno – precisa il Presidente Visconti – , ad Alghero, visto l’azzeramento dei collegamenti aeroportuali internazionali e il ritorno del terminal ad uno scalo stagionale, alcune strutture tra le più prestigiose si trasformano da annuali a stagionali. Colpisce il caso dell’Albergo di lusso Villa Las Tronas, cinque stelle cittadino dal blasone importante. Viene meno la sua clientela prevalente nei mesi invernali, quella straniera. Non da meno l’Hotel Domomea, albergo quattro stelle dal punteggio attribuito dalla propria clientela elevatissimo, che sceglie “obtorto collo” per la stessa ragione di fermarsi per il periodo invernale”. Sono segnali davvero inequivocabili, da non prendere a cuor leggero. Si parla spesso di destagionalizzazione, dimenticando che il presupposto fondamentale affinchè ciò possa poi trasmettersi nei fatti è che la località turistica sia collegata al resto del mondo, con vettori aerei che consentano la “vacanza breve” in un periodo (quello autunno-invernale) dove quella è l’unica alternativa di vacanza. “Per questo motivo – conclude Stefano Visconti – le sorti della Società di Gestione Aeroportuale dello scalo Riviera del Corallo ci stanno cosi a cuore, visto che il suo destino si intreccia indissolubilmente con quello della filiera turistica del Nord Sardegna. La chiave per la crescita del comparto sono le politiche di destinazione, dove gli aeroporti sardi, possibilmente in rete tra loro, possano essere un avamposto commerciale e strumento col quale veicolare i turisti”.

Nella foto un incontro del Consorzio Turistico Riviera del Corallo che rappresenta la maggior parte delle strutture ricettive algheresi

S.I.

5 anni fa l’ultimo grande San Michele

ALGHERO – E’ facebook che, tra le tante opzioni che offre, c’è anche quella di ricordarti quello che avevi postato o fotografato qualche anno fa. In questo caso 5 anni fa. Una splendida cascata di fuochi d’artificio dalla Torre di Sulis per celebrare il patrono di Alghero. E soprattutto uno straordinario concerto di Franca Masu accolto da una fiumana di gente, dalle vie Simon, Mazzini, Xx Settembre, dai bastioni fino a sotto il palco posizionato al lato dell’Istituto Alberghiero. E nei giorni prima tanti altri appuntamenti con cori, musica rock, dj, arte e tradizione. La conclusione della Festa de Sant Miquel che, proprio quell’anno, aveva toccato il massimo del suo splendore grazie ad una perfetta sinergia tra amministrazione comunale, assessorato al Turismo, Fondazione Meta, artisti e operatori culturali finalizzata a proporre degli spettacoli legati alle proposte locali e al massimo regionali. Questo per una chiara scelta di differenziare rispetto a quanto proposto l’estate e in altri periodi dell’anno in cui, all’epoca, giungevano e si proponevano nella Riviera del Corallo spettacoli di caratura nazionale e anche internazionale.

Sembrano passati secoli ed invece è trascorso solo un lustro. I giovanissimi, ad esempio coloro che oggi sono ancora studenti degli Istituti Superiori, ovviamente non possono ricordare al meglio quei giorni, ma chi ha dai vent’anni in su fino agli adulti avanzati hanno bene impressa quell’edizione di Sant Miquel e in generale della proposta di spettacoli, cultura e intrattenimento che si predisponeva in quegli anni. Sembra veramente un’altra epoca per Alghero e forse lo è, ma non per strani accadimenti astrali o eccezionali episodi, ma esclusivamente per scelte politiche di chi ha amministrato Alghero dal 2012 fino ad oggi.

Scelte premiate dall’apprezzamento degli algheresi ma soprattutto dai turisti. Un flusso di visitatori, soprattutto, dell’Isola che riusciva a compiere un passo verso la tanto agognata destagionalizzazione. Una parola che oramai, visto il tracollo dei “mesi spalla” e il generale disastro del turismo nel 2016, sembra oramai (di nuovo) un’utopia e ciò, per essere chiari, si traduce in maniera nefasta sull’economia con una sempre maggiore perdita di posti di lavoro in un tessuto sociale già sfibrato e precario. Del resto scelte come quelle effettuate in quegli anni, se perseguite, ad oggi avrebbero prodotto, come per altri format tipo “Primavera in Riviera”, delle solide e definitive ricadute sul territorio. Invece sembriamo all’anno zero con “Alghero che perde lo scettro del turismo”, cenerentola della Sardegna e tutto questo dopo essere stato un Comune che, fino pochissimi anni fa, era il faro di settori come gli spettacoli, intrattenimento e in generale cultura ovvero dei turismi.

Nella foto lo spettacolo pirotecnico per i festeggiamenti di San Michele nel 2011 con sindaco Tedde, assessore turismo Conoci e presidente di Meta Delogu

S.I.

Franca Masu “Lo pais meu”

Franca Masu “Tria la vida”

Turismo croceristico: boom nell’Isola

CAGLIARI – Aumenti da record negli ultimi anni e un trend di crescita che proseguirà nei prossimi: il mercato crocieristico in Sardegna sta facendo registrare numeri mai visti prima, persino in controtendenza con i riscontri nazionali che per il 2016 decretano un segno meno del 10 per cento, secondo i dati diffusi oggi all’Italian Cruise Day di La Spezia. “L’isola si presenta all’appuntamento ligure in veste unitaria, grazie alla partnership siglata in occasione del Sea Trade di Miami del marzo scorso da assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Autorità portuali sarde, Terminal crociere di Cagliari ed enti locali coinvolti – dice l’assessore Francesco Morandi, presente a La Spezia – e si afferma come destinazione d’eccellenza e di riferimento per i crocieristi di tutto il mondo”.

Il 2016 si attesterà molto probabilmente intorno ai 550 mila passeggeri che hanno e avranno (da qui a dicembre) fatto tappa nell’isola, risultato che la colloca al settimo posto fra le regioni italiane. Mentre per il 2017 ci sono già importanti conferme di varie compagnie che assicureranno un traffico addirittura superiore in tutti i porti crocieristici sardi: Cagliari, primo scalo crocieristico in Sardegna e undicesimo in Italia (più 51 per cento nel 2016), Olbia, tredicesimo approdo nazionale per le ‘vacanze in mare’, Golfo Aranci, Porto Torres e Alghero.

I porti del nord nel 2015 hanno fatto registrare insieme 240 mila passeggeri. “Il traffico nei porti sardi è in costante crescita – aggiunge Morandi – e le ultime annate hanno testimoniato che la candidatura della Sardegna quale crocevia delle crociere del Mediterraneo è ormai una realtà. La promozione dell’offerta assume nuovo slancio anche grazie all’accordo tra assessorato e le due Autorità portuali, attraverso il quale – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – intendiamo consolidare il posizionamento del nostro prodotto su un mercato che genera numeri enormi, crea indotto commerciale e anima il territorio, con ricadute economiche dirette, flussi nei periodi di spalla, visibilità internazionale sui cataloghi delle compagnie, opportunità concrete di interazione tra turismo, artigianato e commercio”.

Nella foto nave da crociera ad Olbia

S.I.

Turismo: Alghero perde lo scettro

ALGHERO – “Alghero ha perso lo scettro del turismo sardo”. E’ Stefano Visconti, presidente di Federalberghi e Consorzio Riviera del Corallo, ad affibbiare alla stagione 2106, la definizione più azzeccata. “Faccio questo esempio perché lo scettro, seppur perso, si può recuperare, ma per poterci riuscire urge un cambio di rotta immediato”. Ed in effetti, c’è poco da girare intorno. Mai, a memoria d’uomo, Alghero aveva registrato dei dati così negativi nel settore turistico tanto da essere definita la “Cenerentola dell’Isola”. Uno smacco per un territorio che ha “inventato” il turismo in Sardegna e non solo. Ma oggi la realtà è un’altra. E, per essere chiari, come emerge dall’incrocio di tutti i dati ed indicatori, non basta la diminuzione dei voli all’aeroporto per giustificare questo tracollo.

Anni di politiche turistiche dozzinali e la cancellazione di settori come quelli della promozione e programmazione si pagano a peso d’oro. E ciò si riflette in maniera drammatica sul contatore dei disoccupati che, purtroppo, è in vertiginosa crescita. In questo panorama emergono almeno due interrogativi, come emerso anche nell’intervista con Visconti, dove siano finiti i soldi della “Tassa di soggiorno” e soprattutto perché la Fondazione Meta è persa in nomine, comitati e ha perso la mission originaria ovvero quella di promuovere la Riviera del Corallo e sostenere e programmare manifestazioni ed eventi utili a richiamare visitatori in bassa stagione.

Insomma un quadro piuttosto desolante che però, per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, come tanti che lavorano, operano e credono ancora in Alghero e negli algheresi, offre anche spunti positivi: nonostante il taglio dei voli, politiche turistiche assenti, guerre al comparto mercantile e dell’intrattenimento, sporcizia record e decoro lacunoso, un buon numero di turisti ha continuato a giungere nel centro catalano soprattutto nei mesi di punta. Ma è proprio la destagionalizzazione e gli “short break”, come spiegato da Visconti, che si sono persi e che pesano negativamente sul dato generale. Per uscirne è necessario attivare delle vere politiche turistiche, riprendere i percorsi virtuosi e le collaborazioni con le forze migliori del territorio nei vari settori (come avvenuto nel recente passato) e soprattutto creare una forte e capace governance del turismo che possa riportare Alghero ai fasti di un tempo e recuperare al più presto lo scettro perduto.

Nella foto Stefano Visconti

S.I.