Turismo: Alghero perde lo scettro

ALGHERO – “Alghero ha perso lo scettro del turismo sardo”. E’ Stefano Visconti, presidente di Federalberghi e Consorzio Riviera del Corallo, ad affibbiare alla stagione 2106, la definizione più azzeccata. “Faccio questo esempio perché lo scettro, seppur perso, si può recuperare, ma per poterci riuscire urge un cambio di rotta immediato”. Ed in effetti, c’è poco da girare intorno. Mai, a memoria d’uomo, Alghero aveva registrato dei dati così negativi nel settore turistico tanto da essere definita la “Cenerentola dell’Isola”. Uno smacco per un territorio che ha “inventato” il turismo in Sardegna e non solo. Ma oggi la realtà è un’altra. E, per essere chiari, come emerge dall’incrocio di tutti i dati ed indicatori, non basta la diminuzione dei voli all’aeroporto per giustificare questo tracollo.

Anni di politiche turistiche dozzinali e la cancellazione di settori come quelli della promozione e programmazione si pagano a peso d’oro. E ciò si riflette in maniera drammatica sul contatore dei disoccupati che, purtroppo, è in vertiginosa crescita. In questo panorama emergono almeno due interrogativi, come emerso anche nell’intervista con Visconti, dove siano finiti i soldi della “Tassa di soggiorno” e soprattutto perché la Fondazione Meta è persa in nomine, comitati e ha perso la mission originaria ovvero quella di promuovere la Riviera del Corallo e sostenere e programmare manifestazioni ed eventi utili a richiamare visitatori in bassa stagione.

Insomma un quadro piuttosto desolante che però, per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, come tanti che lavorano, operano e credono ancora in Alghero e negli algheresi, offre anche spunti positivi: nonostante il taglio dei voli, politiche turistiche assenti, guerre al comparto mercantile e dell’intrattenimento, sporcizia record e decoro lacunoso, un buon numero di turisti ha continuato a giungere nel centro catalano soprattutto nei mesi di punta. Ma è proprio la destagionalizzazione e gli “short break”, come spiegato da Visconti, che si sono persi e che pesano negativamente sul dato generale. Per uscirne è necessario attivare delle vere politiche turistiche, riprendere i percorsi virtuosi e le collaborazioni con le forze migliori del territorio nei vari settori (come avvenuto nel recente passato) e soprattutto creare una forte e capace governance del turismo che possa riportare Alghero ai fasti di un tempo e recuperare al più presto lo scettro perduto.

Nella foto Stefano Visconti

S.I.

Turismo: disastro Bruno-Esposito

ALGHERO – “Siamo da sempre stati abituati a vedere il bicchiere mezzo pieno, a cogliere più gli elementi positivi che quelli negativi, ma i dati relativi alla stagione turistica algherese 2016 che ormai si avvia alla conclusione, hanno ben poco di confortante ed evidenziano, purtroppo, numerose criticità che non possono essere ulteriormente sottovalutate o trascurate”. Così Marco Di Gangi, presidente di Azione Alghero, sui dati fortemente negativi per la prima volta nella storia di Alghero in ambito turistico. [Leggi]

“Numeri impietosi denunciano un calo di arrivi e presenze, in controtendenza rispetto al resto della Sardegna, che cresce a due cifre, e costituiscono la base dalla quale partire per scongiurare che questa situazione si riproponga negli anni a venire. Un ulteriore elemento negativo è il ritorno a quella stagionalità che, per decenni, nel passato caratterizzava il nostro turismo. Il disimpegno di Ryanair, pur se preponderante, non basta da solo a spiegare le ragioni di questo disastro che, senza il forte incremento di arrivi generato dal traffico marittimo, sarebbe stato incommensurabile. La fallimentare politica regionale in materia di trasporti e di promozione turistica non può esimere, infatti, la nostra Amministrazione Comunale dalle sue chiare e inequivocabili responsabilità”.

“Le ragioni della perdita di posizioni sul mercato turistico della nostra Città hanno infatti altre concause, generate prevalentemente dai limiti dell’azione amministrativa locale.
Questo intervento non è però finalizzato solo ad addebitare responsabilità, ma piuttosto a suscitare una consapevolezza ed a generare reazioni capaci di invertire il corso delle cose. Senza soffermarci sui forti limiti del decoro e della pulizia della Città (sarebbe come sparare sulla Croce Rossa), che certamente non hanno contribuito a farci apparire al meglio, sarebbe utile invece una seria riflessione ed un serrato confronto sula individuazione di un modello per la Governance del Turismo e sulle politiche finalizzate alla promozione di Alghero e del suo territorio anche tramite un utilizzo opportuno e sensato delle importanti risorse raccolte sia con l’imposta di soggiorno, sia tramite la Grotta di Nettuno”.

“E’ assolutamente velleitario e insensato confidare nel fatto che Alghero possa fare a meno di un’adeguata promozione turistica nei mercati nazionale e internazionale di tradizionale riferimento ( Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito) e nei nuovi mercati che si stanno rivelando interessanti, quali quelli dell’Europa dell’est. Non è certamente accettabile che lo sforzo in tale direzione da parte dell’Amministrazione Comunale possa esaurirsi nel 2016 con la spesa di 10.000 euro per la partecipazione , senza alcun tipo di riscontro sulla efficacia per Alghero, che interviene come comparsa, al progetto di promozione realizzato dai Consorzi turistici, attuatosi con la partecipazione a 4/5 Fiere”.

“Non è certamente funzionale ad una adeguata ed efficace promozione della città la spendita di centinaia di miglia di euro del bilancio della Fondazione META per realizzare o sostenere eventi senza che se ne valuti, ne’ a priori, ne’ a posteriori, la coerenza e la validità. Lo strumento della “ Consulta comunale permanente per lo sviluppo economico e per il lavoro” voluta dall’Amministrazione, ha dimostrato di essere del tutto inadeguato all’esigenza di trovare soluzioni ai problemi che affliggono la città, ma soprattutto all’esigenza di una seria programmazione sia delle attività di promozione turistica sia dei servizi più strettamente funzionali al turismo, quali, ad esempio i trasporti locali”.

“A suo tempo l’Amministrazione Comunale Bruno non ha minimamente preso in considerazione la costituzione di una “ Consulta per il turismo”, pure fortemente voluta e richiesta dagli imprenditori turistici come organismo consultivo permanente per concorrere alla Governance del turismo. Oggi uno degli elementi di maggiore debolezza è proprio questo: una Governance del turismo totalmente insufficiente, dove le scelte pubbliche in ambito turistico sono assunte non tanto sulla base di una precisa strategia, ma estemporaneamente, talvolta in maniera contraddittoria e, spesso, con ritardi incolmabili. L’interazione tra l’Amministrazione Comunale e gli altri soggetti pubblici interessati e gli operatori privati non può più essere né episodica né occasionale: deve trovare una sede permanente ed istituzionale che non si limiti a definire le strategie, ma sia capace di incidere sulle dinamiche turistiche con azioni ed interventi coerenti e i più ampiamente condivisi e più in generale sui processi economici e sociali”.

“Non secondario e ormai indifferibile è un ulteriore e strategico impegno: l’adozione degli strumenti urbanistici che contemplino un adeguato incremento dei posti letto alberghieri che in città sono fermi da decenni e consenta l’adeguamento delle strutture esistenti a quegli standard qualitativi ormai irrinunciabili. Migliorare le performance dell’industria locale del turismo risponderebbe ad una preciso bisogno della collettività algherese, visto che il turismo è una delle attività economiche che possiedono il maggior potenziale per generare sviluppo economico diffuso e sostenibile e posti di lavoro. In conclusione, ferma restando l’esigenza di un intervento rapidissimo della Giunta regionale in materia di trasporto aereo e di sostegno ai voli low cost per far fronte alla crisi dello scalo algherese, si ritiene che i margini che l’Amministrazione Bruno abbia a propria disposizione per invertire questa tendenza negativa siano molto ristretti. I campanelli di allarme ormai suonano senza interruzione, non basta mettersi a capo di una protesta, pure doverosa e necessaria, contro la Regione, si adottino, senza ulteriore indugio, tutte le misure indispensabili di propria competenza e alla propria portata, per evitare che la prossima stagione turistica confermi il segno negativo e si riduca ai pochi mesi estivi, ma soprattutto per dare alla nostra Città nuove prospettive e ai suoi cittadini rinnovate speranze e fiducia nel futuro”.

Nella foto Marco Di Gangi

S.I.

Alghero, estate-incubo: dimettetevi

ALGHERO – “Ho riflettuto molto se commentare o meno gli inequivocabili articoli della Nuova Sardegna [Leggi], anche se criticare i “padroni (pro-tempore) della città” può essere rischioso, io non taccio, perché è in gioco il nostro futuro, che vedo sempre più grigio”. E’ Enrico Daga, imprenditore, rappresentante di categoria e consigliere comunale e dirigente regionale del PD ad aprire la serie di commenti che andremo a registrare riguardo “la peggiore estate che Alghero abbia mai vissuto”. Questo almeno da punto di visto delle politiche turistiche, ridotte al lumicino, per non dire totalmente assenti. La sinergia con la Fondazione Meta praticamente inesistente se non finalizzata ad inserire, volta per volta, manifestazioni già esistenti e create dai privati dentro il programma comunale. E tutto ciò ha condotto la Riviera del Corallo in un pericoloso vicolo cieco. [Leggi]

“Torniamo all’articolo: questo approfondimento, – spiega Daga – corredato da dati inconfutabili, certifica inesorabilmente il fallimento delle politiche turistiche attuate in questa città negli ultimi anni, che hanno causato la perdita di appeal e il rapido declino della nostra destinazione, intervenuti grazie ad un diabolico combinato disposto che mette insieme insipienza, aridità, incapacità, presunzione, conservatorismo, elitismo allo stato puro”.

“Ma di tutto ciò, la cosa che fa più male, è assistere ad un’insopportabile scaricabarile che tende a deresponsabilizzarsi e ad attribuire, indegnamente, le responsabilità, ovvero i termini di questa poderosa sconfitta, alla crisi dell’aeroporto. Come se fosse l’aeroporto ad attrarre turisti in una località e non il contrario. Niente di più sbagliato, niente di più falso, nulla di più ipocrita: se così fosse stato, le uniche città che avrebbero dovuto “bearsi” di un segno positivo, in Sardegna, sarebbero dovute essere le sole Olbia e Cagliari. Così non è evidentemente, a meno che non scopriamo che ad Oliena c’è un aeroporto, come a Santa Teresa, Dorgali ecc.ecc”.

La totale incapacità della classe dirigente locale di attivare politiche di sviluppo turistico e non, è ora certificata. Fatevi un esame di coscienza voi che avete le redini dell’amministrazione, compiete un gesto eclatante, un ultimo sussulto di dignità come si fa in questi casi tra persone per bene, così com’è accaduto in moltissimi altri casi anche più grandi del vostro: passate la mano, dedicatevi ad altro, ritornate a lavorare se, ovviamente, avete un mestiere. Sennò cercatelo, non possiamo pagare noi il prezzo dei vostri stupidi esperimenti”.

Nella foto Enrico Daga

S.I.

Turismo: bugie, incapacità e speranze

ALGHERO – Dopo quasi un semestre di annunci, propaganda e anche comunicazioni verosimili, per non dire false, finalmente tutti, ma proprio tutti, prendono atto che la stagione 2106 è stata un fallimento. Dunque lo sport (alla Renzi) di distinguere i media e in generale la massa critica tra “gufi” e invece novelli innamorati di Alghero è stato smascherato. C’è subito da evidenziare che la Riviera del Corallo è nel cuore, da sempre, non solo di noi algheresi, quelli veri, che nati tra ginquette e buric, ma anche di tantissimi sardi e turisti oltre Tirreno e stranieri, ma una gestione dei comparti principali del territorio, non può fare altro che far imbestialire per la mancate occasioni di sviluppo e promozione del centro catalano.

In questi mesi, per motivi anche poco chiari e astrusi (spesso però legati al tornaconto personale), abbiamo assistito ad un balletto di dati, articoli, interviste corredate spesso da poco opportuni selfie in cui il ritornello dettato dalla “stanza dei bottoni” era quello di spargere fumo (anche colorato e fluo, come abbiamo visto) pur di non raccontare la verità ovvero che Alghero, col 2016, ha vissuto la sua peggiore stagione di sempre. E questo, attenzione, non perchè in passato, anche recentemente, non ci fossero dei problemi e disagi nei vari settori e servizi, ma con la diffusa condizione critica del Nord-Africa (purtroppo con le tante guerre interne), Alghero doveva decollare. Avrebbe dovuto registrare dei dati positivi in tutti i comparti a partire da quello ricettivo che invece si ferma ad un +2/3% di qualche hotel grazie soprattutto agli accordi coi tour operator, ma i numeri della stragrande maggioranza delle attività, ricettive o meno, registrano un profondo rosso (-10/20/30%) da fare impallidire anche i più fervidi ultras degli attuali governanti.

Inutile che si cerchino marginalizzare fonti informative, d’opinione e oppositori che, loro malgrado, cercano di raccontare la verità che fin dal principio era sotto gli occhi di tutti perchè, a differenza di questi bontemponi, amministratori pro-tempore, era facile intuire che la stagione sarebbe stata pessima visti i tanti segnali d’allarme derivanti da un’assenza di programmazione di eventi (e si parla di eventi, non manifestazioni o appuntamenti che propongono in ogni angolo di Sardegna già da anni), una mancanza di promozione nelle mete collegate, con navi o aerei, alla Riviera del Corallo e poi, i grandi sostenitori dell’ambiente, non ci vorranno far dimenticare quanto sia importante il decoro, pulizia e servizio di raccolta dei rifiuti al fine di implementare arrivi e presenze oppure l’altro enorme fatto negativo rappresentato dalla grande guerra ai suoli pubblici e intrattenimento musicale nei locali e poi tanto altro di non positivo.

Ma, come spesso accade, sono le parole di chi non è nativo del posto a descrivere la situazione: “Per noi, quelli diciamo dai 30/35 anni in su, che venivamo qui da ragazzini prima e poi da adulti, Alghero ha da sempre rappresentato un modello, un luogo della spensieratezza, della buona musica, delle discoteche, ottimi ristoranti, mare stupendo, negozi con abbigliamenti sempre moderno, insomma anche per persone che arrivano da frequentazioni nel cagliaritano, era un posto da sogno, inteso come luogo del benessere e della gioia, ecco quell’Alghero non la riconosciamo più, oramai sembra un paesotto, c’è sempre più litigiosità e la tensione si taglia a fette, dove essere alla moda comporta essere guardato con occhio storto, dai tanti baretti e anche circoletti stracolmi di tavoli con montagne di bottiglie di birra, locali non più alla moda e soprattutto una generale apatia lontana anni luce dall’energia che si respirava, soprattutto nei mesi caldi, fino qualche anno fa”. Chi governa, o meglio l’intera classe politica e imprenditoriale, devono comprendere che Alghero è un posto dalla bellezza e storia unica e per questo potenzialmente ricchissimo. Perciò non è possibile accontentarsi delle briciole. Anche perchè gli altri territori vanno avanti, mentre se la Riviera catalana punta troppo verso il basso rischia di “finire a testa sotto”. Alghero, com’è riconosciuto da tutti, merita molto di più.

Nella foto (di Fausto Spano) la spiaggia cittadina di Alghero nella mattinata di ieri

S.I.

In allegato l’articolo di oggi della Nuova Sardegnain in cui si scrive che la stagione 2016 per Alghero è stata negativa

Turismo: agosto col segno meno

ALGHERO – “Agosto è il mese principe dell’industria delle vacanze isolane, e la provincia di Sassari non fa certo eccezione. Vista la forte connotazione marino-balneare del prodotto turistico nostrano, non stupisce che i posti letto nell’area che va da Stintino a Castelsardo, comprendendo Sassari, Alghero, Valledoria, Sorso e località minori rasenti il tutto esaurito”. E’ il presidente di Federalberghi Stefano Visconti a riportare un quadro dettagliato del mese di agosto. Arrivi, presenze, introiti e altre informazioni utili a comprendere l’andammento della principale industria del territorio. In sintesi, mentre il Nord-Africa è (purtroppo) in guerra e poteva essere questa una stagione stellare, ancora sono i segni meno a prevalere. E questo per un serie di motivi che va dai tagli dei voli ad un’offerta turistica in capo alle amministrazioni pubbliche sempre più carente e poco programmata.

“Campionati in provincia, grazie alla risposta puntuale degli Associati a Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari, 32 strutture ricettive su oltre 90 iscritte. Circa 110 sono invece quelle operanti in totale. I posti letto presi a base di ragionamento sono stati 3.473 quindi 107.663 su base mensile. Gli arrivi nazionali hanno toccato quota 8.361, gli arrivi da bacini esteri 10.998. Le presenze nazionali si sono fermate a 42.530, quelle straniere 53.150. Sul totale di 95.680 presenze oggetto di campionatura, il 44,45% provengono da bacino interno italiano, il 55,55% da mercati prevalentemente europei. L’indice di occupazione letti, ottenuto dalla frazione tra posti letto occupati e posti letto potenziali, ha raggiunto il 88,87%, contro il 89,67% dell’agosto 2015. Una perdita, seppur lieve, di 1,20% che vale la pena analizzare per territori”.

“Su Alghero, del totale, sono stati analizzati 2.136 posti letto, quindi 66.216 su base mensile. Gli arrivi stranieri battono quelli italiani 6.960 a 4.956, le presenze nazionali sono 11.916, quelle straniere 21.846. L’indice di occupazione letti passa al 87,95% di agosto 2016 dal 91,14% di agosto 2015. Una flessione di 3,19 punti percentuali, dato in controtendenza con le crescite regionali riportate dai dati dell’Assessorato al Turismo. Per l’area del Golfo dell’Asinara, invece, su 1337 posti letto campionati, quindi 41.447 su base mensile, gli arrivi d’oltralpe sono 3.405 contro 4.028 italiani. Le presenze sono rispettivamente 16.758 e 20.684. L’indice di riempimento posti letto agosto 2015 è stato 89,10%, quello di agosto 2016 90,34%. Un lieve incremento, pari al 1,24%, che da solo non basta nell’area provinciale a recuperare la perdita algherese”.

“Analizzando più nel dettaglio la situazione relativa all’occupazione in Riviera del Corallo –rende noto il Presidente Stefano Visconti- , va detto che le strutture ricettive che non migliorano le performance rispetto all’anno precedente sono distribuite a macchia di leopardo sul territorio. Nello specifico –prosegue il Presidente- , le strutture alberghiere che hanno contato prevalentemente sulle quote di mercato libero o mediato da O.T.A. (on line tour operator), essendo queste ultime in drastica riduzione, hanno totalizzato occupazioni inferiori alle attese quindi agli storici degli anni precedenti. Viceversa, grazie alla collaborazione con Tour Operator tradizionali e Agenzie di Viaggio, le strutture ricettive che hanno previsto maggiori aperture verso quei canali commerciali vedono rialzarsi l’indice di occupazione. Quindi –precisa Visconti- una diminuzione dell’indice di occupazione che non riguarda tutte le strutture ricettive, anche se i miglioramenti di chi cresce non bilanciano le perdite di chi è in calo. Appare quindi sempre più chiaro il fatto che la riduzione dei passeggeri trasportati sullo scalo algherese, -conclude Visconti- essendo il vettore aereo il mezzo di trasporto selezionato per gli “short break”, ovvero le vacanze brevi che aiutano a riempire i buchi occupazionali, porti inevitabilmente a minori occupazioni soprattutto ad Alghero”.

“Per il resto della provincia, il dato sensazionale è il superamento del 90% di riempimento letti, che può essere spiegato col fatto che, sulla parte più a est della provincia, giova l’influenza dell’aeroporto di Olbia, mentre su Stintino, Porto Torres, Sassari può valere la più che rispettabile crescita dei transiti portuali portotorresini. Complessivamente, è una buona stagione, visto il calo contenuto d’occupazione rispetto all’anno 2015, uno dei migliori dell’ultimo quinquennio. Se però allarghiamo il compasso- si sofferma il Presidente Visconti- il resto dell’Isola avanza di 10 punti percentuali (dati Assessorato Turismo Regione Sardegna), quindi in questo senso si può registrare un insuccesso”.

“L’Associazione, per averne conferma, si è soffermata sui dati di porti e aeroporti del Nord dell’Isola. Da Via Pascoli, quartier generale delle Confederate, fanno sapere che: arrivi a Porto Torres da gennaio ad agosto 2016 679.406 contro 533.138 stesso periodo anno precedente; porto di Golfo Aranci, 442.943 gennaio agosto 2016, 392.763 stesso periodo anno precedente; porto di Olbia 2.287.977 gennaio-agosto 2016, 1.882.398 stesso periodo anno precedente; aeroporto di Olbia 1.876.143 gennaio-agosto 2016, 1.656.861 stesso periodo anno precedente; aeroporto di Alghero776.000 gennaio-luglio 2016 contro 958.000 stesso periodo anno precedente. Gli arrivi in Sardegna, complessivamente, beneficiano del segno più. Propedeutico, il trasporto, per qualunque crescita economica. Gli operatori, viceversa, non perdano stanti le difficoltà la cultura dell’accoglienza e la voglia di investire e credere nelle proprie aziende, che può essere la chiave per aumentare l’appeal del territorio”.

Nella foto un incontro degli albergatori e associazioni di categoria del territorio

S.I.

Conoci, l’ideatore di Meta |intervista

ALGHERO – Continua la serie di interviste realizzate da Stefano Idili, direttore di Algheronews, con le quali vengono sentiti alcuni dei principali attori del territorio. Politica, ma non solo. Per adesso l’avvio è connesso proprio con coloro che si occupano, in maniera istituzionale o partitica, della cosa pubblica, ma prossimamente ci sarà spazio anche per altri protagonisti che possano abbiano una visione di quello che ci circonda e del particolare momento che stiamo vivendo.

In questo occasione ai microfoni di Algheronews abbiamo sentito Mario Conoci, già assessore al Turismo, Presidente del Consiglio Comunale, consigliere provinciale e diversi altri ruoli in seno all’aria di centrodestra fino ad arrivare ad ora in cui ha scelto il Psd’Az di cui fa parte della segreteria provinciale. Con lui abbiamo parlato di diversi temi partendo ovviamente dal turismo, soffermandosi sulla Fondazione Meta che proprio Conoci ideò insieme al sindaco di allora Marco Tedde per creare un organismo vitale per l’economia cittadina, per poi passare all’aeroporto e in generale sulla situazione politica e amministrativa di Alghero.

Nella foto Mario Conoci

S.I.

Turismo, privati: sveglia a Pigliaru

CAGLIARI – Modifiche sostanziali e condivise alla nuova legge turismo, dichiarare guerra all’abusivismo, defiscalizzazioni e incentivi per le attività produttive, semplificazione amministrativa e normativa che porti alla sburocratizzazione, ma anche una politica sui trasporti, mettendo subito in campo la nuova continuità territoriale, e sul turismo, per rendere la Sardegna sempre più appetibile non solo nei canonici tre mesi estivi. Sono alcune delle priorità indicate da Confcommercio e Federalberghi della Sardegna per il riavvio dei lavori di Giunta e Consiglio dopo la pausa estiva e per la seconda parte della legislatura.

Secondo le due associazioni Inoltre è necessario un confronto aperto sulla nuova legge urbanistica e sulle risorse del Patto per la Sardegna che devono essere rese immediatamente disponibili dal Governo. Infine occorre definire al più presto Finanziaria per il 2017 coinvolgendo il prima possibile tutti gli attori economici dell’Isola.
“Commercio, turismo servizi sono settori che rappresentano i due terzi del tessuto economico della Sardegna ed in questi anni, senza alcun aiuto da parte della politica, hanno frenato l’avanzata della crisi nonostante il dilagante fenomeno dell’abusivismo – osserva il presidente regionale di Confcommercio Alberto Bertolotti – Ora la politica è chiamata a fare la propria parte puntando innanzitutto su decisi provvedimenti di carattere fiscale e sui bandi per gli incentivi alle attività produttive. Inoltre occorre superare questo lungo stallo sul tema dei trasporti e delle low cost, anche incentivando strategie di tour operator e voli charter come accade nelle altre località turistiche non meno rinomate della Sardegna”.

Secondo Paolo Manca, presidente regionale di Federalberghi, “il turismo in particolare ha necessità di programmazione e di certezze: in un mercato globale la competitività di una destinazione è condizione necessaria quanto gli investimenti dell’operatore privato. Non si possono avere due velocità, una pubblica e una privata, in un settore che fa della dinamicità la principale caratteristica. Occorre pianificare a ritmi forzati e dare gambe a tutti quegli interventi necessari che da anni gli operatori chiedono – spiega – Esaltando e valorizzando tutte le sinergie che il turismo crea vorremmo che sia considerato per quello che è: la principale leva di sviluppo dell’economia regionale”.

Nella foto i vertici della Confcommercio

S.I.

Pienone? Non ricordate Alghero

ALGHERO – Il titolo di un quotidiano regionale riguardo l’andamento della stagione turistica ha scatenato il popolo dei social che non nient’altro che la popolazione reale trasferita sul web. “Alghero, verso il pienone anche a settembre”. Una comunicazione che, però, pare scontrarsi con quanto riportato nell’articolo medesimo. Infatti leggendo bene il “pezzo” si comprende che ci sono stati dei segnali positivi nonostante il taglio dei 14 voli Ryanair che, bisogna ricordarlo, trasportavano una media di 2000 passeggeri al giorno. Anche se tali viaggiatori non sostavano tutti ad Alghero, risulta impossibile pensare che questo non possa avere influito sull’andamento della stagione turistica. La verità, come comunicato anche dai rappresentanti di categoria, è che quest’anno c’è stato un ritorno al trasporto navale (fino i primi di agosto erano già state trasportate su Porto Torres circa 11.000 persone da Barcellona) e sono giunte più famiglie con auto e questo ha leggermente incrementato i ricavi delle strutture classiche come hotel, mentre tutte le altre hanno sofferto come non mai fino addirittura ai negozi e locali, intesi soprattutto come bar, che hanno registrato un crollo dei fatturati con scontrini di agosto che erano paragonabili a quelli del giugno di un paio di anni fa.

“Ma se neanche ad agosto c’era il pienone, Alghero piena non ve la ricordate”, commenta un imprenditore algherese. E come dargli torto: solo pochi anni fa da El Trò fino al Lido era una fiumana di gente incredibile con anche, soprattutto ad agosto, infinite colonne di auto di ritorno dal mare o verso i luoghi di maggiore attrazione. A lui cui gli fa eco un’altra cittadina che gestisce un b&b “anche a settembre? Perchè i mesi prima c’era il pienone? Abbiamo visto tutti che c’era molta meno gente, soprattutto nei mesi di spalla, mentre è aumentato un po’, come da sempre accade, ma molto meno degli altri anni, ad agosto, ma nessun pienone. E poi tra i commenti anche una serie di improperi per una condizione oggettiva che non può essere rappresentata come un “pienone”. Al massimo possiamo dire che, forse, la stagione può essersi salvata. Di sicuro i flussi economici, e dunque turistici, si stanno modificando a favore di ristoranti e strutture ricettive alberghiere in questo modo c’è la possibilità di avere un introito sicuro ma si perdono importanti fette di mercato, e dunque di villeggianti, ovvero importante ricadute economiche, che si stanno spostando verso altre località sarde dove viene garantita un offerta a 360° che va dall’intrattenimento di vario tipo alla buona ristorazione fino ai concerti e soprattutto alla pulizia dei luoghi e alle tante occasioni di svago.

Insomma quella che era Alghero qualche lustro fa, ma gli indicatori perchè la Riviera del Corallo possa nel breve periodo ritornare a quei fasti paiono esserci tutti. Anche se bisogna fare attenzione a coloro che pare vogliano far abituare gli algheresi ad accontentarsi. Ma non è così, infatti il centro catalano può garantire prosperità, benessere e anche perfino ricchezza a larga parte della popolazione attraendo anche investitori da fuori.

Nella foto di fine luglio alle 20.30 la zona di Porto Salve ad Alghero

S.I.

Eventi, caro estinto di Alghero

ALGHERO – “Sogno di una notte di mezza estate e mistificazione sistematica dei fatti”. Una citazione letteraria di Shakespeare e un’amara considerazione aprono la nota del movimento politico Azione Alghero che dopo una pausa interviene nuovamente sulla situazione della Riviera del Corallo. “Dobbiamo necessariamente pensare che – affermano Luciano Ricciotti e Maurizio Papa – sia stato un suo sogno, a far dichiarare ad un consigliere di maggioranza che ad Alghero l’Amministrazione comunale per l ‘estate 2016 abbia organizzato bellissimi e rilevanti eventi, peraltro programmandoli e calendarizzandoli per tempo. Infatti è solo un sogno, che peró viene raccontato come fosse realtà!

“Vorremmo ricordare che Alghero in Sardegna era la Regina degli eventi, la guida della movida e del divertimento, la porta d’oro del turismo. Ora dopo cinque anni di nulla cosmico, dopo regolamenti bizantini e contraddittori , dopo il mancato sostegno a manifestazioni ed eventi, ecco che “Evento” si è estinto. La città dorme si caratterizza sempre più per spettacoli sonnacchiosi che coinvolgono solo un pubblico limitato e prevalentemente locale . Altro che ” Voglio andare ad Alghero”. Anche piccole località sono riuscite a fare di meglio e ad attrarre un pubblico di ben altro rilievo. Poco e’stato fatto, eppure Alghero piace, piace anche tanto, e con le risorse di cui dispone potrebbe organizzare per tempo un calendario di eventi di forte richiamo, capaci di attrarre ospiti durante tutto il corso dell’anno”

“Fino ad oggi invece sono prevalse la mediocrità e l’improvvisazione! Si offre poco o nulla ai turisti e residenti. I programmi vengono comunicati, quando va’ bene, con limitato preavviso e quasi sempre solo sulla stampa locale.
Caro consigliere Moro, ci auguriamo che i suoi sogni diventino realtà e che Alghero torni ad essere in Sardegna la Regina incontrastata, capace di attrarre durante tutto l’anno migliaia di ospiti con spettacoli e iniziative di rilievo nazionale e internazionale. A noi finora è sembrato che questa Amministrazione abbia anche cercato di mettere il cappello su qualunque iniziativa, spesso senza garantire alcun sostegno finanziario, pur di “gonfiare ” il numero degli “eventi” includendo feste di quartiere ed iniziative private”.

“Auguriamoci di non vedere un calendario dove gli “eventi” diventino le feste di compleanno o i matrimoni!Siamo certi che gli algheresi abbiano avuto modo, in questi ultimi anni, di comprendere la differenza tra quella che è la realtà e la sua narrazione da parte degli esponenti della maggioranza al governo della città. Ci auguriamo, inoltre, che tutte le opposizioni in Consiglio, nessuna esclusa, inizino a tirare le somme e fare il bilancio finale dell’esperienza amministrativa della giunta Bruno!”

Nella foto Luciano Ricciotti e Maurizio Papa di Azione Alghero

S.I.

“Alghero by Bruno in bianco e nero”

ALGHERO – “I comunisti (e lo dico sicuro di fare un complimento a chi lo riceve, che si onora di esserlo) non perdono l’odiosa abitudine di provare a decidere chi deve parlare e cosa deve dire. Vecchie reminiscenze di un passato falce&martello, che dal suono della Balalaika li conduce alla “ballalaica” che la giovane classe dirigente, nel caso di specie, utilizza per difendere la “supposta” offerta di appuntamenti culturali che avrebbe proposto la tiepida estate Algherese. Siamo, tuttavia, abituati alle capriole retoriche (meglio note “ballelaiche”, appunto) di rappresentanti politici della maggioranza di governo algherese che riesce, con ammirevole naturalezza, a difendere l’indifendibile, pur di tenersi stretta la poltrona, nonostante algheresi e turisti, perfino quelli con una breve permanenza in loco, giudichino in maniera universalmente negativa l’amministrazione Bruno. Manca solo un deliberato dell’ONU, poi si sono espressi tutti in tal senso”. Cosi Michele Pais che, a nome di Forza Italia Alghero, interviene ancora una volta sugli eventi e in generale sulla programmazione turistica.

“Amministrazione che per sfortuna, incapacità, sorte avversa, altamarea, litigiosità o non so cos’altro, non ne ha imbroccato una giusta. Sfaceli in tutti i settori, tra i quali spiccano senz’altro quelli provocati campo del turismo e degli spettacoli. Come si può negarlo? Dai banchi della maggioranza ricordano di aver predisposto “… per tempo un calendario di eventi estivi e invernali di modo da far conoscere a tutti il calendario… “. Peccato che non esiste alcun calendario di eventi: ne estivo, ne invernale, ne autunnale, ne primaverile, pubblicato e pubblicizzato a tempo debito ed utile o, anche, inutile. Ne può essere considerato tale il “rotocalco” a volte settimanale, a volte giornaliero, spesso orario, edito da Sant’Anna che, tuttavia, neanche con benevola intercessione della suddetta Santa, può’ assurgere alla qualita’ di ” calendario di eventi” nel senso classico, noto e universalmente conosciuto dalla universalità del genere umano”.

“Un semplice “rotocalco” o rassegna stampa, nella migliore delle ipotesi, di appuntamenti (per carita’, anche di qualita’), sagre, arrostite e quant’altro, ideate e realizzate da soggetti privati in completa “autoproduzione” e in totale solitudine istituzionale. Iniziative, assolutamente encomiabili ma che, proprio per l’assenza di una programmazione organica, una regia, non hanno potuto sviluppare tutte le potenzialità che avrebbero avuto “se”. E’ stato, insomma, un po come “ballare” nel deserto per l’assoluta mancanza di progetti utili a richiamare turisti e soprattutto a dar vita a quei circuiti virtuosi finalizzati a creare turismo, sviluppo e, dunque, occupazione. Tutti termini e concetti lontani anni luce dagli attuali amministratori che amano crogiolarsi sui presunti successi di appuntamenti silenti, utili ma non sufficienti dal punto di vista della propulsione economica che da un’estate ci si aspetterebbe”.

“Vanno benissimo le letture all’ombra delle torri o dei bastioni, l’assolo di sax o l’arpeggio di chitarra, ma anche queste iniziative, totalmente private, se non contestualizzate in un progetto precedentenente studiato e adeguatamente pubblicizzato, rischiano di deludere le aspettative di pubblico e degli stessi proponenti che si vedono mortificare l’iniziativa dalla sciatteria organizzativa delle istituzioni. Alghero, non lo si può negare, e’ stata la realtà isolana più deludente in assoluto. Se non fosse per la naturale bellezza della nostra Città, non avremmo dato alcun motivo per sceglierla in luogo di altre destinazioni. Oggi questa Amministrazione, dopo aver colpevolmente contribuito alla fuga di Ryanair, ha azzerato totalmente quella tradizione di programmazione di importanti eventi culturali che, primi in Sardegna, ci faceva competere con le rinomate destinazioni europee e del Mediterraneo. Una vera e propria Capitale del Mare Nostrum. Non solo concerti, ma anche danza, manifestazioni teatrali, letterarie, sportive per i bambini, allestimenti urbani, rassegne di rock, jazz, elettronica, blues e tanti nomi di livello internazionale”.

“Oggi Alghero, fortunatamente, oltre alla sua indiscussa naturale bellezza opera del Padreterno (lo dico, a scanso di equivoci e per evitare che qualcuno salga sul palco per prendersi i meriti), sfrutta ancora il credito conquistato in quel periodo, e chi ritorna o viene per la prima volta, lo fa in nome di un ricordo o di un blasone che non trova riscontro nella realtà attuale. E rimane deluso. Alghero quest’estate era sporca, disordinata, incurata e priva di animazione. Non tentiamo improbabili e patetiche difese dell’ indifendibile. Se non si ha capacità di vedere il “male” è impossibile curarlo. Alghero, per usare una figura retorica, e’ passata da un mondo a colori ad uno in bianco e nero, sbiadito pure, del quale cui quest’Amministrazione si vanta pure; salvo poi provare a prendersi i meriti dell’unico momento colorato, vivace e soprattutto seguito dell’estate algherese. Per finire, un consiglio o, se si preferisce, una opinione: invece di giudicare chi prova a fare al meglio il lavoro di oppositore, chi governa cerchi di amministrare o, in alternativa, tolga il disturbo. Si è sempre in tempo per evitare nuove e ancora e ancora peggiori brutte figure”.

Nella foto a sinistra mentre parla Michele Pais

S.I.