Fondo Ryanair copre pessima politica

ALGHERO – “L’iniziativa del “fondo straordinario a sostegno delle linee aeree dell’Aeroporto di Alghero”, affrontata dagli imprenditori locali, oltre ad essere un gesto lodevole e ammirevole, sembra destinata a nascondere quelle che sono, e sono state, le mancanze della politica regionale”. E’ Pier Paolo Carta dei Riformatori Sardi a cantare fuori dal coro e ricordare quelle che sono le responsabilità della politica a prescindere dall’azione portata avanti dai privati guidati da Stefano Visconti. Del resto come evidenziato in questi giorni dai tecnici anche l’eventuale milione raccolto a poco servirebbe se non come gesto simbolico.

“Gli imprenditori, con mille difficoltà e già abbondantemente vessati dalle problematiche del settore e dalla stessa politica, anziché lavorare nel particolare per le proprie aziende, si trovano a dover fronteggiare, in emergenza, quella che si prospetta possa diventare una situazione drammatica per l’intero territorio. Un’impresa difficile ma determinata, perché legata alla fortissima preoccupazione di vedere svanire il riferimento certo per le loro attività e dal rischio di mettere in discussione aziende costruite in decenni con sacrificio e dedizione totale”.

“Con l’auspicio di essere evidentemente smentiti, il raggiungimento dell’obiettivo, 1 milione di euro per tentare di mantenere alcune delle rotte Ryanair, una goccia rispetto al necessario, pare sia comunque molto difficile a causa della crisi che molte aziende stanno ancora attraversando e delle difficoltà oggettive nelle quali si trovano. Riteniamo che questa partita sia stata giocata in maniera pessima dall’Assessore ai Trasporti Deiana e oggi emerge con maggior risalto in quanto, il segretario regionale del Partito Democratico, Renato Soru lo evidenzia attraverso le sue affermazioni”.

“Soru, che sulla stampa dichiara siano ammissibili gli aiuti agli aeroporti secondo la legislazione europea, e altrettanto ammissibili siano gli accordi tra aeroporti e compagnie aeree, non venga oggi osannato come un eroe, ma bensì come colui che, in estremo ritardo e richiamato al dovere dall’azione in extremis portata avanti dagli imprenditori, sta correndo ai ripari. Quella del fenomeno low cost , se dovesse concludersi per l’incapacità della politica, sarebbe una mazzata epocale le cui dimensioni non sono ancora quantificabili. Un autentico disastro, soprattutto per il Nord Ovest della Sardegna, a cominciare da Alghero, che evidentemente non è rappresentato in maniera adeguata.

“C’è un altro timore, non secondario: queste vicissitudini, come appunto la perdita del traffico low cost, stanno facendo perdere importanti quote di mercato, e quindi di valore, alla società di gestione dell’aeroporto (So.Ge.A.Al.) proprio ora che la Regione ne ha deciso la vendita attraverso la privatizzazione della maggioranza del pacchetto azionario. Nel momento in cui lo scalo algherese venisse ridimensionato nei volumi di traffico, a causa di questa scellerata azione politica della giunta Pigliaru, ci sarebbe anche il fortissimo rischio di un analogo ridimensionamento dei livelli occupazionali della società aeroportuale. Un’altro disastro. Sia fatta dunque una profonda riflessione in tal senso, soprattutto da parte di chi è al governo, affinché comprenda se possa essere, o meno, all’altezza di ricoprire un incarico che determina il futuro dei sardi e della Sardegna”.

Nella foto Pier Paolo Carta

S.I.

Ryanair: si può fare, si deve fare

ALGHERO – “La recente decisione del vettore irlandese di cancellare 22 tratte sulla Sardegna, 14 su Alghero e 8 su Cagliari ha enfatizzato il non-sense della politica dei trasporti della Regione Sardegna. In particolare da diverse settimane è “on-line” una vera e propria soap-opera che appassiona, sgomenta, fa sperare, fa irritare e tiene sulle spine i sardi”. Cosi dal movimento Patto Civico guidato dall’ex-sindaco Stefano Lubrano.

“Un vero e proprio kolossal, con attori protagonisti, non protagonisti, comparse di lusso e comparse sconosciute, addirittura il lancio di una colletta fra privati, il capo di sopra che coinvolge il capo di sotto, tutti con il comune obiettivo di spingere la Regione Sardegna nella persona dell’assessore regionale ai trasporti a proseguire nel sostegno alle low cost, ed in particolare a ripristinare le rotte oramai cancellate da Ryanair su Alghero e Cagliari”.

“Tutti gli addetti ai lavori sanno bene che dall’ottobre 2014 l’Unione Europea considera ammissibili le pratiche di co-marketing ai vettori low-cost; nei giorni scorsi l’on. Marco Tedde ha richiamato questo pronunciamento evidenziando come “Sogeaal e la Regione siano da considerarsi come un’ unica entità paragonabile ad un privato che investe sul mercato.” Per capire bene che tipo di partita si stia realmente giocando oggi sulla pelle dei sardi, ed in particolar modo sui sardi del nord-ovest riteniamo sia importante soffermarsi sul legame Sogeaal e Regione; sono considerati, ai sensi del pronunciamento UE come un’unica entità perchè la Regione è proprietaria al 100% della Sogeaal”.

“Stando così le cose nulla osta a rendere disponibili le risorse per sostenere le rotte low-cost su Alghero, occorre presentare un piano che evidenzi quali siano i ricavi incrementali rispetto ai costi incrementali, cioè quali siano i benefici economici a fronte dei costi generati da questo investimento. Questo perchè la Sogeaal è di proprietà della Regione; il problema per l’assessore Deiana è un altro: la proprietà degli aeroporti di Olbia e Cagliari non è della Regione ma di privati e ai sensi di quanto stabilito dall’UE la Regione non avrebbe modo di sostenere i low-cost in questi aeroporti con le stesse modalità che può utilizzare per Alghero. Risultato Alghero perde 14 rotte”.

“In tutto questo desta perplessità l’atteggiamento del management della Sogeaal che anzichè chieder con forza l’impegno della Regione si preoccupa di spingere i privati ad una colletta che coprirebbe, se va bene e solo per il 2016, poco più del 6% della cifra necessaria a far rientrare Ryanair. Ci chiediamo quale sia la motivazione, anche perchè in questi giorni, ai privati, stanno pervenendo notizie che parlano sempre meno di Ryanair e sempre più di altri vettori, ed in questo intravediamo il disegno di voler in realtà utilizzare questi fondi per altri vettori che dubitiamo possano dare lo stesso riscontro del vettore irlandese. Crediamo sia profondamente ingiusto aver costretto i privati ad attivare questa colletta, che certamente può far ben capire alla Regione la determinazione dei privati a voler mantenere i low cost ad Alghero, ma che non risolve affatto il problema”.

“Invitiamo pertanto l’assessore Deiana a dimostrare il suo “forte impegno” come ha avuto occasione di dichiarare nel corso della propria visita ad Alghero a dicembre, e a far correre le somme che occorrono per recuperare Ryanair; i soldi ci sono, l’UE dice che si può fare, i sardi del Nord Ovest lo chiedono a gran forza, dimostri agilità amministrativa e se deve temporeggiare lo faccia nel trovare una soluzione per Cagliari ed Olbia, e lasci Alghero libera di operare”.

Nella foto Stefano Lubrano

S.I.

Ryanair: Sassari scalza Alghero

SASSARI – Dovrà essere l’occasione per discutere le azioni e le attività da intraprendere per la tutela degli interessi alla mobilità delle comunità del Nord Sardegna. È la finalità della riunione convocata dal sindaco di Sassari Nicola Sanna, in coordinamento con i sindaci dell’area vasta, per giovedì 14 gennaio alle 11, nella sala del consiglio comunale a Palazzo Ducale.

Una riunione di attualità, anche alla luce dell’evolversi degli eventi sulla questione dei voli low cost.
Per il primo cittadino è fondamentale, infatti, «concordare da subito le iniziative e le attività di sostegno alla promozione turistica e del territorio, oltreché alla continuità territoriale internazionale».

A essere stati invitati sono i 66 sindaci dell’area vasta del nordovest, la Camera di commercio del Nord Sardegna in rappresentanza del mondo economico e imprenditoriale, il rettore dell’Università di Sassari e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. «Il territorio – dice ancora il sindaco Nicola Sanna – deve rivendicare la possibilità che anche nella nuova stagione sia garantito il servizio di continuità sia di linea che low cost.

Nella foto il sindaco Sanna

S.I.

Salva Ryanair ok, ma andiamo oltre

CAGLIARI – “Osservo in questi giorni con estremo interesse l’iniziativa della raccolta fondi “salva-rotte” assunta dagli amici e colleghi della Confcommercio Nord Sardegna. Approvo l’iniziativa ed intendo rilanciare proponendo un intervento strutturato anche nel lungo termine e non legato solo a questa fase di emergenza. Già per domani quindi ho inserito l’argomento all’approvazione della Giunta Confcommercio da me guidata nel forte e convinto intento di unire le forze di tutto il sistema economico, politico e sociale dell’intera nostra Regione. L’obbiettivo deve essere infatti quello di trasformare l’iniziativa da una sottoscrizione volontaria ad un vero e proprio progetto di governance di sviluppo regionale”. Cosi si apre la proposta del presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti.

“Con i vettori low-cost (che a “basso costo” non sono mai stati, bensì low-fare, cioè ad una bassa tariffa consentita però solo grazie all’intervento della mano pubblica e quindi – comunque – con i soldi – mal spesi – di imprese e cittadini) in Sardegna siamo riusciti a rendere assistito anche il turismo! Dobbiamo invece finalmente sentire il dovere di abbattere per sempre questa logica che ha ampiamente dimostrato, ad ogni chiaro di luna, come in questo caso e proprio nel momento di nuovi ed evidenti segnali di rilancio del turismo in Sardegna, di essere fallimentare. Abbiamo invece altrettanto dovere di far si che sia tutta l’offerta del territorio e l’iniziativa delle imprese, in funzione di logiche di mercato molto più efficaci e con l’intervento privato, ad indirizzare e guidare un sostegno pubblico perfettamente mirato. Solo con questo spirito di autodeterminazione ci renderemmo artefici del nostro destino e getteremmo finalmente le basi per una prosperità stabile e strutturale, salvando aziende, posti di lavoro, indotto, economia, trasferendo benefici su tutto il territorio e garantendo un futuro sereno ai nostri figli. Pertanto occorre produrre un ulteriore sforzo!”

“Non solo quindi le aziende, tutte le aziende e non solo quelle del comparto turismo (perché, molto semplicemente, i denari portati dal turismo sono un volano macroeconomico per tutti ed alimentano direttamente indotto e consumi interni) devono essere chiamate a contribuire al nuovo progetto di “destinazione Sardegna”, non solo la Regione che certamente potrebbe lecitamente sostenere finanziariamente progetti di internazionalizzazione, scambio e promozione (come, per esempio, quello da noi recentemente proposto dei voucher vacanza), non solo gli aeroporti, con gli ammessi interventi di co-marketing, ma anche i semplici cittadini e tutti i sardi che hanno il diritto alla mobilità secondo le proprie esigenze: tutti abbiamo il dovere di essere partecipi nella difesa e rilancio del nostro sistema, inteso nella sua globalità”.

“Un approccio innovativo al quale chiaramente non potranno sottrarsi le Camere di Commercio nè, con il loro contributo in operatività, le associazioni di categoria e quelle dei consumatori. A dispetto del parere dei corvi, critici di professione, pavidi ed esperti solo nel tirare il freno a mano, saremo noi, insieme a Regione e vertici degli aeroporti sardi, a sederci – col portafoglio pieno e le idee chiare – al tavolo delle compagnie aeree per trattare costi e condizioni con vettori che potremo finalmente scegliere, annullando la nostra ciclica dipendenza dai monopolisti di turno, al pari delle rotte dalle destinazioni ricche di denari e cultura, quelle soltanto dalle quali saremo in grado di portare in Sardegna tutto l’anno un turismo big-spending, l’unico che vogliamo. Destinazioni che, bene rimarcarlo, al contempo potranno aprire nuovi scenari ed opportunità internazionali per le nostre aziende ed i nostri giovani che vogliano investire ed impegnarsi all’estero. Svizzera, Germania, Russia, Paesi Scandinavi, Regno Unito, i mercati ricchi sulle medie tratte saranno quindi certamente da privilegiare e mai più quelli che producono come unico effetto il riempimento degli affittacamere abusivi senza lasciare alcuna rilevante traccia economica del loro passaggio”.

Nella foto un volo Ryanair

S.I.

Salva Ryanair: Tedde indica la rotta

ALGHERO – “La soluzione per salvare i voli low cost per Alghero è a portata di mano, ma il presidente Pigliaru finge di non vederla”. Lo ha dichiarato Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Nel 2014 – ricorda Tedde- la Commissione UE ha approvato il terzo pacchetto di direttive sul low cost. Tali nuove regole sono state applicate ad altra procedura di infrazione relativa agli anni 2000-2010, avviata dalla Commissione per presunti aiuti di Stato non compatibili con la normativa comunitaria in vigore fino al 2014.Nell’ottobre del 2014 la Commissione ha deciso che gli aiuti al funzionamento erano “eurocompatibili” e che gli aiuti alla Ryanair e ad altri vettori non costituivano aiuti di stato. La positiva valutazione sul comportamento di Sogeaal è stata fatta applicando rigorosamente sia le vecchie norme che quelle nuove emanate nell’aprile 2014 che delineano un chiaro quadro di condizioni di compatibilità degli aiuti”.

“Per quanto riguarda il sostegno co-marketing la Commissione è partita dal presupposto che Sogeaal e la Regione siano da considerarsi come un’ unica entità paragonabile ad un privato che investe sul mercato (MEOP). In applicazione di tale principio, che prevede che i ricavi incrementali nel periodo della contribuzione devono superare i costi incrementali, la SOGEAAL è stata “assolta”. Tale decisione assolutoria è stata assunta sulla base dei nuovi orientamenti 2014, cioè quelli attualmente in vigore, in quanto il traffico indotto dai vettori aveva migliorata la situazione finanziaria della gestione aeroportuale algherese. In definitiva, per il solo fatto che la proprietà del capitale Sogeaal è totalmente in capo alla Regione è prevista la possibilità che quest’ultima continui ad erogare il co-marketing sulla base di un piano finanziario c.d “ex-ante” e verificando che al termine del periodo di erogazione il delta tra ricavi e costi sia positivo. Anche lo “status” di “regione remota” della Sardegna ci aiuta a superare agevolmente le barriere comunitarie”.

“Altre condizioni da soddisfare sono l’introduzione di nuove rotte e la condivisione col vettore di un piano industriale della durata di sei anni, di cui tre incentivati. Insomma, il low cost sull’aeroporto di Alghero può essere agevolmente sostenuto finanziariamente dalla Regione. Insomma – ha concluso Tedde- mentre la Giunta regionale continua a trincerarsi dietro presunti “no” dell’Europa e si limita ad applaudire i sostenitori della sottoscrizione privata pro low cost, non fa il suo dovere. E’ una questione di volontà politica: La Giunta – ha concluso Tedde- vuole salvare i low cost e garantire alle imprese sarde i benefici dei collegamenti aerei o no?”

Nella foto Marco Tedde

S.I.

Emigrati: low-cost da salvare

SASSARI – Il progetto “Destinazione nord Sardegna” per mantenere le rotte low cost dell’Aeroporto di Alghero incassa altri inviti a continuare per raggiungere l’obiettivo. Così hanno deciso di intervenire in appoggio al progetto, Domenico Scala, vice Presidente Vicario Consulta dell’ Emigrazione sarda nel mondo e la Presidente dei Circoli sardi in Italia, Serafina Mascia. Due persone che vivono da vicino le problematiche legate ai trasporti da e verso la nostra Isola.

“Noi emigrati sardi nel mondo siamo stati i primi a capire più di quanti altri sono rimasti in Sardegna, che i sardi hanno bisogno di muoversi di andare e tornare con tutta facilità.- è il punto di vista di Domenico Scala – Pensate che in Sardegna non esisteva sino al 1977 l’ assessorato ai Trasporti, quantunque vivessimo in un’isola e l’insularità fosse il primo handicap della nostra regione. Il mondo dell’ emigrazione sarda organizzata è in fermento perché sono pienamente convinti che i voli low cost da e per la Sardegna devono essere salvati senza perdere altro tempo. La perdita delle low cost dalla Sardegna sarebbe una vera sciagura. Dobbiamo scongiurare in ogni modo che si verifichi uno scenario come questo. La mobilità, aereo e nave, non può essere un privilegio di pochi, deve essere proposta ad un costo accessibile sia per i residenti che per i non residenti, senza discriminazioni per ragioni economiche. E il territorio deve poter dire la sua.”

Sulla stessa lunghezza d’onda e non potrebbe essere altrimenti, anche in virtù della tante battaglie condotte insieme per i trasporti in ambito nazionale ed europeo, la Presidente dei Circoli sardi in Italia, Serafina Mascia:” Un nuovo modo di relazionarsi con le compagnie low cost può rappresentare una svolta anche sotto il profilo della ridefinizione di una continuità territoriale più ampia – spiega – ecco perchè anche noi che rappresentiamo tutti i settanta circoli sparsi per l’Italia non possiamo non essere vicini ad un inziativa che consentirebbe di avviare un modello locale che potrebbe essere un valido supporto per tutti i sardi che non vogliono perdere il loro legame con la Sardegna. Oltre, ma questo è scontato, al mantenimento di risorse importanti sull’isola che diversamente sarebbero destinate altrove.”

Il Progetto “Destinazione nord Sardegna” è un’azione condivisa di sviluppo territoriale che riguarda tutta la Sardegna e punta alla sottoscrizione volontaria (codice IBAN IT 70 O 05676 17201 000070093337) di un milione di euro. “Destinazione nord Sardegna” punta alla condivisione strategica degli obiettivi e nasce per tutelare il territorio che rischia la cancellazione di ben 14 rotte per la prossima estate sull’Aeroporto di Alghero. Rotte sui cui si muovono circa 700.000 passeggeri l’anno, e che generano, tra economie dirette e indotte, quasi 400 milioni di euro.

La Ryanair va a ballare in Puglia

ALGHERO – Non può che far sorridere (amaramente) il tifo di queste ore per la Puglia. Tutti ad esultare per l’eventuale scelta della Ryanair di attivare oltre 30 rotte. Il web si è scatenato. Oramai, del resto, basta qualche titolo e, anche senza leggere i contenuti di articoli e approfondimenti, parte il parapiglia. In primis bisogna ricordare che anche nella regione del sud è stata avviata un’inchiesta e il governatore Emiliano ha bloccato l’iter di assegnazione dei fondi al vettore. Infatti le stringenti leggi europee valgono per la Sardegna cosi come per le altre zone del Vecchio Continente.

Ma, come spesso accade, quasi tutti a guardare il dito e non la Luna. Il punto non è esclusivamente la mannaia degli eventuali aiuti di stato, ma la scelta della compagnia irlandese di fare armi e bagagli e dirottare i propri investimenti verso la Puglia. Chi gioise, magari coloro che lottano per bloccare ogni iniziativa in Sardegna, dimentica che la stessa Puglia è anni che attua delle politiche totalmente di supporto all’intrattenimento, cultura, musica e arte. L’opposto di quello che si è fatto e si continua a fare in Sardegna, Alghero in primis, dove non si definisce una chiara scelta di destinazione turistica.

Da secoli sappiamo (visto anche uno studio dell’osservatorio sul turismo dell’università di Architettura) che il turista Ryanair mette al primo posto, tra le sue richieste, la parola “leisure” ovvero tempo libero, intrattamenimento. E cosa abbiamo fatto per andare incontro a queste richieste: assolutamente niente, anzi. Basta vedere le chiusure dei locali e le fasulle lotte contro i decibel dell’estate scorsa. Salvo poi oggi presentarci col cappello in mano pregando lo stesso vettore perchè non tagli i voli. Incapacità amministrativa allo stato puro e totale mancanza di lungimiranza.

Mentre, ritornando in Puglia, Gallipoli è considerata oramai l’Ibiza d’Italia e Lecce, da anni, è una fucina di espressioni culturali e artistiche di altissimo livello. Da ricordare cos’ha fatto la Regione in questi anni con l’organismo “Puglia Sound” (preso come ispirazione da Piemonte Groove) dove l’ente pubblico ha sostenuto in maniera totale le realtà musicali (e in generale artistiche) di quei luoghi trasformandoli in modelli attrattivi, situazioni produttive e soprattutto occasioni di intrattenimento e richiamo per i turisti che orami riempiono in massa le località pugliesi, villeggianti italiani in primis. Senza dimenticare le tipicità dei luoghi e le prelibatezze culinarie. Una cosa è certa: la Ryanair, a prescindere da tutto, andrà a ballare in Puglia.

Nella foto una delle tante feste in spiaggia a Gallipoli

S.I.

Fondo salva Ryanair: tutti i dettagli

ALGHERO – Prosegue senza sosta la corsa per salvare le rotte low cost dell’Aeroporto di Alghero. Dagli Stati generali dell’economia di qualche giorno fa sono stati fatti altri passi in avanti. Il Progetto di destinazione che riguarda non solo il nord dell’Isola, ma tutta la Sardegna, sta crescendo grazie a nuove collaborazioni ed ai numerosi attestati tangibili di sostegno. La prossima settimana sono previsti una serie di incontri per proseguire sulla rotta della condivisione del Progetto, che nasce per salvaguardare il territorio e “rimodulare” gli intendimenti di Ryanair che ha annunciato la cancellazione di ben 14 rotte della “Summer 2016” sull’Aeroporto di Alghero. Rotte che generano circa 700.000 presenze all’anno, pari a quasi 400 milioni di euro, tra economie dirette e indotte.

Il Progetto di destinazione avrà come basi: Istituzione di un Fondo straordinario, al quale verranno invitate a compartecipare tutte le imprese. Si tratta di un Fondo destinato al sostegno delle linee aeree dell’Aeroporto di Alghero; Operatività di un conto corrente dedicato (codice IBAN IT 70 O 05676 17201 000070093337) intestato a Confcommercio Nord Sardegna, destinato unicamente ed esclusivamente allo scopo; Il versamento di ciascuna impresa sarà pari allo 0,25% dei ricavi risultanti nel Bilancio (o nella contabilità) dell’anno 2014. Tale versamento può essere effettuato tramite bonifico sul codice Iban sopra indicato con la causale “Fondo straordinario a sostegno delle linee aeree dell’Aeroporto di Alghero” entro e non oltre il prossimo 20 gennaio 2016; Il Fondo sarà utilizzato esclusivamente per sostenere le linee aeree della stagione estiva 2016 sull’Aeroporto di Alghero.

Le imprese del comparto Commercio, Servizi, Ristorazione e pubblici esercizi, tramite convocazioni delle proprie Assemblee, sono state coinvolte nel progetto di costituzione del fondo straordinario, a testimonianza del fatto che il processo turistico non coinvolge la sola ricettività, ma tutti, trasversalmente. I versamenti, volontari, dei comparti menzionati verranno integrati da quelli della Grande Distribuzione, con tagli personalizzati “ad hoc”. Non sono escluse le lavanderie industriali, coinvolte nel progetto con la stessa logica dei Grandi Contribuenti. Parteciperanno anche i B&B regolari, con un massimo di 3 camere, con una quota fissa di 300 euro e gli esercizi (imprese) di Affittacamere, anch’essi con una quota fissa pari a 600 euro.

La Sogeaal, contestualmente si sta impegnando con ogni mezzo per evitare o limitare il taglio delle rotte. Questa diventa un’azione cruciale e determinante a supporto dell’azione di Sogeaal. Il Fondo verrà integralmente impiegato in forza di appositi accordi che verranno sottoscritti in stretta collaborazione con Sogeaal e la nostra struttura legale per disciplinare l’impiego delle suddette somme per i fini sopra indicati, con la supervisione dei Legali di Confcommercio Nord Sardegna e dal management Sogeaal. Qualora entro il 28 febbraio 2016 il Fondo costituito dovesse essere ritenuto non sufficiente per il raggiungimento degli scopi sopra menzionati, lo stesso verrà restituito tramite bonifici alle imprese che avranno effettuato i versamenti.

Nella foto gli aerei Ryanair ad Alghero

S.I.

Cenoni ok, ma urge attirare turisti

ALGHERO – Sembra mantenersi saldo nei programmi dei consumatori sardi il “cenone” del nuovo anno. Infatti dopo cinque anni di cali dovuti alla crisi, l’ultimo giorno del 2015 riserverà qualche interessante sorpresa che vede incrementare la domanda. Da un indagine di Confcommercio Sardegna e CdC & Partners, condotta su 289 ristoranti del territorio regionale emerge una buona aspettativa per il cenone dell’ultimo dell’anno. Il 95% dei ristoratori intervistati ha messo in atto una serie di strategie di offerta per avere le prenotazioni in anticipo costruendo dei menù in molti casi diversificati, ad esempio solo carne, solo pesce o misti. Naturalmente tutti i menù prevedono antipasti, primi, secondi, dessert e i vini. Il 68% degli intervistati ha fatto comunicazione dei propri menù utilizzando prevalentemente i social (Facebook in particolare), oltre ai siti internet e naturalmente i media tradizionali, come la pubblicità sui giornali quotidiani e le radio.

Il 47,6% dei ristoratori dichiara di aver ricevuto le prenotazioni in anticipo. Tra coloro che hanno fatto questa mossa c’è un segmento di clienti estremamente esigente che richiedono un menù quasi personalizzato (solitamente pesce e vini di pregio) con capacità di spesa, in alcuni casi si può arrivare a 200 euro per persona. Il 53,4% aspetta il last minute, con prenotazioni che in questi giorni stanno arrivando. Ogni ristorante ed ogni chef applicano la loro creatività nei menù ma con delle costanti importanti: la totalità degli intervistati ha sottolineato la presenza di prodotti sardi sulle proprie tavole, dalle carni al pesce e soprattutto i vini. Nelle interviste è stata evidenziata la oramai eccellente produzione vitivinicola sarda accompagnata da eccellenti spumanti. “Si tratta di economia che resta in Sardegna e che deve essere accompagnata da una programmazione annuale regionale che ancora stenta a decollare – spiega il presidente dell’associazione, Agostino Cicalò – la vera scommessa è attrarre turisti dall’esterno dell’Isola promuovendo la destinazione Sardegna non solo in estate”.

Si intravvedono anche i primi segnali di ottimismo: il 58,3% degli intervistati sostiene che la situazione è migliorata rispetto al cenone dello scorso anno; il 33,9% sostiene che è invariata; il 7,8% invece si dice pessimista. I prezzi sono variabili e dipendono da tre fattori: contenuti del menù; tipologia dei vini inseriti nel menù; forme di intrattenimento previste per il cenone (tipicamente musica d’ambiente). Ecco alcuni prezzi rilevati su menù di qualità: Menù di carne: si parte dai 55 euro, sino ad arrivare ai 90 euro; Menù di pesce: dai 80 euro e si può arrivare sino ai 150 euro; Menù misti: dai 65 ai 110 euro.

Nella foto un cenone

S.I.

Cap d’Any e la fissa perdente del “nome”

ALGHERO – Avere ragione spesso non è piacevole. Soprattutto quando si tratta di questioni delicate legate alla vita della propria città. Da tempo e da più parti riguardo il Capodanno sono state avanzate delle critiche sul modello ancora portato avanti negli ultimi dalle amministrazioni algheresi. Un modello che ha visto Alghero capostipite del settore ed ha raccolto, oltre 10 anni fa, ottimi risultati. Ma il tempo scorre, cambiano le condizioni e soprattutto il concerto in piazza non crea più l’indotto desiderato rispetto la spesa affrontata. Infatti c’è subito da evidenziare che, come anche i bambini sanno, il 31 dicembre gli artisti dalle balere ai live in paizza chiedono sempre il doppio del loro cachet Ciò vuole dire che, ad esempio, il costo produzione di Elio e le Storie Tese arriva a circa 100.000 euro. Una somma enorme, viste le evidenti difficoltà di cassa del comune.

Ma Alghero ha la Meta, qualcuno potrebbe dire e grazie ai proventi delle Grotte di Nettuno si potrebbero fare queste spese pazze per garantire uno spettacolo di forte richiamo. Niente incontrario a questo ragionamento salvo quello detto in principio: i tempi sono cambiati. Se a fine 90 e primi anni zero il concerto di San Silvestro era una novità, già pochi anni dopo (siamo intorno al 2004/6) gli allora amministratori, giustamente, avevano addrizzato il tiro creando un mese di piccoli eventi e allestimenti per tutto dicembre. Proposta che raccolse molti consensi tra turisti e indigine. E poi viste le tristissime e quasi assenti luminarie, appaiono come tempi lontani un secolo. Eppure ci voleva veramente poco per fare bene e andare oltre. Bastava, come insegna chi fa impresa (in questo caso del ramo culturale più in generale dell’intrattenimento), copiare o meglio prendere spunto dai più bravi.

Invece, cosa è accaduto, che i “meno bravi” ci hanno superato e pure di molto. Com’è potuto accadere? Facile, alla fine uno dei momenti di maggiore attrazione turistica e dunque economica per Alghero si è ridotto al toto-nome per il concerto del 31. Poche idee, poca inventiva. Un modello fermo a 20 anni. Ed è cosi che un appuntamento topico per il richiamo turistico per cui orde di turisti, cagliaritani su tutti, ad esempio, raggiungevano la Riviera del Corallo, si è ridotto ad una tenzone su chi fa il “nome” più grosso. E allora era normale che accadesse che, in un quadro avaro di inventiva, fantasia e conocenza, ci si ferma proprio al “nome”. Il cruccio è solo quello: il “nome”.

Dunque anche se ad Alghero si corre ad anticipare tutti col “nome” poi arriva Olbia è spara un “nome” ancora più grosso, Subsonica e Machet Crew. Un mega concerto per un pubblico certamente più giovane, ma cosa che sicuramente i nostri amministratori non sanno, verso il centro della Gallura si stanno muovendo flussi proprio dal sud Sardegna per farlo diventare il vero capodanno della Sardegna con anche un continuo sul notturno molto importante, insomma quello che tempo fa offriva Alghero e ora non più. Ma non solo. Poi arriva Castelsardo. Si Castelsardo che cosa fa? Un “nome” ancora più grosso: il mitico Francesco De Gregori. E qui casca l’asino: il pubblico di riferimento è praticamente lo stesso di Elio. Tutto questo in attesa di Sasari che, vabbè, ha voluto raggiungere picchi assoluti in senso negativo facendo un bando a 20 giorni dal Capodanno. Ma, ovviamente, anche il capoluogo turritano farà la sua proposta che, visto il bacino d’utenza, richiamarà a prescinde un numeroso pubblico.

Per non parlare di Cagliari. Esempio virtuoso che ha compreso come non si possa più vivere col cruccio del “nome” e propone un format che proprio Alghero proponeva già qualche anno indietro quando aveva deciso di “addrizzare il tiro”: un mese di piccoli eventi di qualità e un 31 dicembre con un’impronta musicale ben definita vicina allo ska, reagge e dub. Oltre che un mega evento privato di musica elettronica alla fiera con la superstar dj Ellen Allien che richiamerà milgiaia di giovani. Insomma, Alghero si dovrà scontrare con i comuni vicini dove però offriranno degli spettacoli il cui target è il medesimo del centro catalano e con anche proposte di maggiore livello. Questo nonostante la premura di presentare la manifestazione in largo anticipo. E poi, nel caso di De Gregori, la concorrenza è rappresentata da un’artista che rappresenta la storia della musica italiana.

Nella foto Francesco De Gregori che a Capodanno suonerà a Castelsardo

S.I.