Ryanair: 500mila turisti in meno

CAGLIARI – Federalberghi Sardegna, aderente a Confcommercio, replica alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, sulla “fuga” di Ryanair dagli aeroporti dell’Isola. L’assessore ha suggerito come “rimedio” un impegno diretto da parte degli albergatori, degli esercenti turistici e degli esercenti della ristorazione, perché “beneficiano in maniera rilevate dell’aumento dell’arrivo dei turisti”.

“Tutto il comparto ha dato la massima disponibilità per prendere una posizione attiva sulla questione – spiega il presidente regionale di Federalberghi, Paolo Manca – ma allo stesso tempo ci poniamo delle domande importanti. Dobbiamo sostituire noi la Regione quando si tratta di un problema di accessibilità del territorio dell’isola? Ricordiamo che l’accessibilità indispensabile per fare accoglienza è un diritto di ogni sardo e non solo dei turisti”.

Federalberghi Sardegna, come già evidenziato più volte, deve però fare i conti con l’abusivismo che di fatto assorbe oltre il 60 per cento degli arrivi dei turisti. “La richiesta del nostro intervento sarebbe giustissima nel caso in cui tutto il turismo confluisse in aziende legali – dice ancora il Presidente – ma come più volte denunciato, oltre due terzi degli arrivi viene assorbito dagli abusivi. Un problema per il quale attendiamo ancora la legge regionale. Vorremmo evitare la beffa di contribuire ad un iniziativa che per 2/3 agevola i nostri concorrenti abusivi”.

Infine Federalberghi Sardegna si interroga su quanto fatto negli ultimi anni per gestire al meglio i trasporti regionali. “È possibile che in dieci anni di continuità di gestione della politica dei trasporti pubblici – sottolinea Manca – non sia stato messo a punto un piano preciso per l’organizzazione dei low cost e dell’accessibilità in genere?”. “Questo taglio dei voli – conclude il presidente – porterà sulla sola Alghero un calo di oltre 500mila presenze. Una riduzione del 10 per cento delle presenze di tutto il nord ovest della Sardegna”.

Nella foto i voli Ryanair

S.I.

Ryanair rassicura. Sogeaal cruciale

ALGHERO – “La programmazione Ryanair per l’estate 2016 è attualmente in vendita. Non abbiamo intenzione di lasciare la Sardegna e non interveniamo su voci e speculazioni”. Poche parole, ma chiare e senza necessità di alcuna interpretazione. Dichiarazioni rilasciata all’agenzia Ansa e riprese da tutti i mezzi di informazione. “Nessuna intenzione di andare via dall’Isola. Una risposta in qualche modo ai rumor di questi giorni che avevano coperto il cielo del futuro low cost sopra Cagliari e Alghero di nuvole grigie”.

E allora, se i vertici Ryanair dicono questo, chi è che ha interesse a continuare a diffondere (forse) inutili allarmi? Questo non è chiaro, certamente, come come avevamo anticipato su Algheronews.it tutti sanno, anche i bambini, che l’attuale momento di programmazione degli slot e vendita conseguente dei voli da parti dei vettori fuori dalla continuità territoriale, dunque è il caso di Ryanair, è legato alla privatizzazione della Sogeaal e dunque alle scelte della Giunta Pigliaru.

Il vettore irlandese, senza più sostegni pubblici (visto il paventato nuovo ricorso dell’UE contro la legge 10, anche se nuove direttive europee permetterebero il sostegno dei collegamenti), dovrà necessariamente verificare quali sono i piani della Regione in relazione ai suoi tre aeroporti e in particolare su quello della Riviera del Corallo dove è in atto un cruciale passaggio di vendita delle quote maggioritarie ai privati. Dunque, nessun allarme, se non la solita paura che la compagnia di Michael O’ Leary lascia lo scalo a fronte di un dato di carico (load factor), da e per Alghero, sempre più inferiore e soprattutto di un indice di fidalizzazione dei viaggiatori sotto lo zero.

Dunque invece di gridare tardivi “al lupo, al lupo” su eventuali tagli dei voli, forse bisognerebbe chiedersi perchè Alghero (e la Sardegna in generale, rispetto alle altre mete del Mediterraneo) è sempre meno attrattiva. Perchè la stagione turistica è sempre più corta e condizioni affinchè il turista ritorni e resti ad Alghero sono sempre meno esistenti. Tutto questo, nonostante l’utile studio dell’Università di Architettura che, già da qualche anno, spiegò come il viaggiatore ritorna solo se ha dei motivi di attrazione, altrimenti addio. Dunque cambia poco il mezzo usato, l’obiettivo è richiamare i turisti, non trattenere i vettori che fanno, giustamente, business. E la Ryanair senza conferma dei fondi e con un traffico irrisorio sulla Sardegna (la nostra Isola 4milioni di turisti, le Baleari, con Ibiza, 40milioni) è ovvio che possa lasciare. Ma tutto, ribadiamo, è legato a doppio filo alle privatizazzione. Iter che sta subendo dei rallentamenti. Nuova deadline per la presentazione delle offerte: 20 dicembre 2015.

Nella foto Michael O’ Leary

S.I.

Ryanair, 5 Stelle: politica incapace

ALGHERO – “C’è una regola certa che caratterizza il mondo imprenditoriale Anglosassone che viene riassunta in “Business is Business”: Business is Business significa, in parole povere, che “Gli affari sono affari” e tende a sottolineare, in maniera molto cruda, quanto nel mondo degli affari niente possa condizionare una contrattazione, neanche il rapporto umano che lega le parti, che siano essi sconosciuti, amici o addirittura parenti non fa nessuna differenza”. Cosi il Movimento 5 Stelle sulla questione Ryanair.

“Ci stupisce dunque leggere che qualcuno sostiene di aver risolto la questione Ryanair, anni fa, solamente andando a Dublino… a meno che lo stesso non abbia portato una valigia piena di soldi. O’Leary infatti, come molti dei nostri albergatori d’altronde che chiudono in bassa stagione, fa dei semplici calcoli contabili e punta a ridurre quei voli che rischiano di portare perdite o, al massimo, pareggio alla propria azienda. E’ importante sottolineare infatti che i voli per la Sardegna non partono solo il mese di Agosto ma coprono tutta la stagione estiva (Aprile/Ottobre). Sarebbe interessante allora capire se, a parti inverse, i nostri albergatori, con la promessa di dieci voli in più durante la stagione invernale, sarebbero disposti ad aprire tutto l’anno su richiesta del Direttore Generale Ryanair. Analizzando poi gli eventi odierni, non possiamo che rimanere basiti dal fatto che ancora oggi ci sia qualcuno, come il nostro attuale Sindaco, che è convinto che le sorti delle rotte possano cambiare attraverso un dialogo con la Regione, Sfirs, Enac, Governo e Commissione europea”.

“Ci piacerebbe a questo punto capire su quale base si instaurerà questo dialogo visto che Ryanair ad oggi cerca finanziamenti. La realtà, purtroppo, è che Alghero è si in estremo ritardo, ma non per le operazioni di convincimento verso la Regione o la compagnia aerea Irlandese, ma verso politiche di promozione del nostro territorio a breve, medio e lungo termine, politiche che negli anni si sono dimostrate assolutamente disastrose. Alghero infatti, e nonostante abbia da anni una Fondazione (Fondazione META) che si dovrebbe occupare anche di promozione Turistica, e per farlo ha a disposizione oltre 1.800.000 Euro l’anno di proventi provenienti dall’incasso delle grotte di Nettuno da investire, invece di programmare una promozione seria continua a sperperare questi soldi con piccole iniziative, qualche concerto e i soliti fuochi d’artificio che riassumono in maniera eccezionale l’unica capacità reale dei politici nostrani che è quella di mandare in “fumo” i soldi pubblici. Nessuna operazione di marketing mirata a pubblicizzare il Brand (Marchio) “Alghero” infatti nell’ultimo secolo se non la partecipazione a qualche fiera Europea dove Alghero è presente con altre diecimila città del mondo e che puntano ad un mercato che non è assolutamente quello di attrarre i clienti delle low cost. Nelle maggiori fiere internazionali infatti si ha la possibilità di incontrare diversi Tour Operator che però non hanno nessuna possibilità di creare pacchetti vacanze appoggiandosi sulla Ryanair, compagnia aerea che ha un portafoglio clienti basato su un turismo “fai da te” con prenotazioni di voli, Hotel e Macchine a Noleggio direttamente online”.

“La realtà dunque ci dice chiaramente che per colpa di tutti questi politici incapaci che oggi si ergono a statisti del settore aereo e che pensano che fare turismo sia “pagare una compagnia aerea per atterrare nella nostra città”, Alghero, oggi come allora, continua a rimanere alla finestra schiava dei vettori aerei e navali. Ancora oggi manca, all’interno di questa fondazione, un Direttore specializzato nella promozione Turistica in grado di analizzare i segmenti di mercato presenti ad Alghero, i flussi turistici inerenti a questi mercati che, attraverso la commercializzazione di un Brand Riconosciuto, sia in grado di penetrarli con campagne pubblicitarie mirate fattibili a bassissimo costo se solo, appunto, si conoscesse il mercato. Questo si renderebbe il nome Alghero riconoscibile, appetibile e richiesto sia dai possibili turisti che, inevitabilmente dai vettori aerei che punterebbero ad aggiungere una meta richiesta al loto portfolio. Ed invece, come per una delle regole base del Marketing che sostiene che con l’assenza di un marchio/prodotto riconosciuto a vincere è sempre e comunque il prezzo più basso, Alghero oggi vale quanto una qualsiasi altra meta di “Mare” presente sul sito Ryanair e cioè, se analizzassimo per esempio Dusseldorf, che è una delle destinazioni che Alghero potrebbe perdere, una qualsiasi “Thessaloniki, Chania e Faro”. Se poi, a queste mete sconosciute aggiungessimo che dallo stesso aeroporto la Ryanair porta i cittadini tedeschi anche in località rinomate o sicuramente più conosciute di Alghero come Barcellona, Corfu, Ibiza, Malta, Malaga, Mallorca, Porto, Valencia, Alicante, Lanzarote, Fuerteventura, Tenerife, Gran Canaria, Faro e Agadir in Marocco, i giochi sono praticamente fatti. Perchè, se è vero che per un viaggiatore una città sconosciuta vale l’altra, così non è per chi da questi viaggiatori deve creare un utile vendendo, in più, biglietti a bassissimo costo e dunque mirando a tenere i costi fissi più bassi possibile, costi fissi che per una compagnia aerea comprendono il servizio a terra, il costo della permanenza dell’aeromobile all’interno dell’aeroporto se è per l’intera notte, delle tasse che sono racchiuse all’interno del costo del Biglietto, tutti costi che in Italia sono inevitabilmente più cari del resto d’Europa”.

“Se poi, a tutto questo aggiungessimo il fatto che attraverso una attenta analisi fatta da professionisti (Parola sconosciuta ai politici nostrani) la Ryanair è in grado di sapere il numero di passeggeri per volo che ad Alghero, per i voli cancellati risulta su per giù il 90% (Questa è la percentuale che Alghero perderebbe con un totale di circa 110.000 passeggeri) , e che questi passeggeri, venendo a mancare la nostra destinazione nel calendario estivo, si potrebbe spostare su altri voli Ryanair garantendo il 100% di passeggeri e dunque massimizzando i profitti per volo a disposizione, il direttore generale ryanair avrebbe fatto in maniera eccellente il suo lavoro. Come detto inizialmentei infatti, Business is Business (Gli affari sono affari), ed il compito di un grande uomo d’affari come O’Leary è quello di Massimizzare i profitti per la propria compagnia così come, quello di un qualsiasi Sindaco, dovrebbe essere quello di garantire, attraverso tutti i mezzi possibili a disposizione, i posti occupazionali all’interno del proprio comune garantendo presenze turistiche e dunque i posti di lavoro creati da questo settore turistico in maniera diretta, indiretta ed indotta, attraverso la ricerca di professionisti che siano in grado di rilanciare il prodotto Alghero. Ed invece, purtroppo, a differenza del Direttore generale di Ryanair che il suo lavoro lo fa estremamente bene, qui da noi si continua, sempre e comunque, a spartire per garantirsi una poltrona invece di cercare il meglio per il bene comune”.

Nella foto aerei Ryanair ad Alghero

S.I.

Addio Ryanair? Sindaci a raccolta

ALGHERO – In programma ad Alghero per la giornata di venerdì 27 novembre (ore 11,30) il tavolo-operativo sugli incentivi low-cost e le iniziative del territorio. Il sindaco Mario Bruno ha invitato a partecipare ai lavori che si terranno nella Casa comunale di via Sant’Anna, i Sindaci del territorio, Consiglieri regionali e referenti Provinciali delle associazioni di categoria in campo turistico.

“Sarà l’occasione – fanno sapere da Sant’Anna – per condividere con operatori e rappresentanti istituzionali strategie e percorsi comuni d’incentivazione e sostegno al trasporto aereo low cost, che evidenti benefici ha generato sul territorio regionale non solo in termini economici e turistici. Il sindaco di Alghero incontrerà nella giornata di giovedì a Cagliari l’Assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, al Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, e Raffaele Paci, Assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con i quali ha avviato una stretta interlocuzione per capire insieme quali attività s’intende supportare a sostegno del trasporto aereo low cost, che negli anni ha consolidato la destinazione Sardegna”.

Nella foto l’aeroporto di Alghero

S.I.

Turismo in nero: lavoriamo per legge

ALGHERO – La polemica sulla “tassa di soggiorno”, mai sopita, è ritornata alla ribalta nei giorni scorsi con la conferenza stampa degli operatori del settore (tutti uniti) che hanno bocciato le scelte dell’amministrazione. Uno dei punti che ha creato maggiore distanza tra Sant’Anna e i privati riguarda la lotta al sommerso. Un compito arduo che, come hanno suggerito gli albergatori potrebbe essere attuato utilizzando i vari portali che ospitano tutte le strutture regolari e non (booking, expedia, etc), non ha prodotto i risultati sperati. “E dunque a pagare sono sempre i soliti, quelli che fanno le cose in regola”, hanno degli gli imprenditori.

Sul tema interviene il consigliere regionale Marco Tedde che annuncia la definizione di una legge ad hoc. “Su tre turisti che sbarcano in Sardegna due soggiornano in esercizi abusivi. Concorrenza sleale contro gli imprenditori che pagano le tasse e grave danno per la filiera dell’accoglienza, anche sotto il profilo della qualità dei servizi offerti e del conseguente scadimento dell’immagine del prodotto Sardegna. Occorre una legge che faccia emergere questo grigio fenomeno. Ci lavoriamo!”.

Nella foto i consiglieri regionali Zedda, Locci e Tedde

S.I.

Turismo, privati-Giunta: è rottura

ALGHERO – Negli scorsi giorni, come come annunciato da Algheronews.it, la presidente della terza commissione Monica Pulina ha convocato gli imprenditori del sistema ricettivo per discutere della famigerata “tassa di soggiorno”. Imposta, nonostante i diffusi pareri contrari, voluta dall’amministrazione del Sindaco Bruno e recentemente oggetto pure di un aumento. Nell’aula di via Columbano si sono presentanti i rappresentanti di tutti i rami del comparto, dunque, Stefano Visconti, Massimo Cadeddu, Marco Di Gangi, Minio Fonnesu, Antonello Macciotta, Lorenzo Carboni, Mario Piras, Lelle Coghene e Davide Simula.

Tutti uniti, come non mai, hanno ribadito in generale la non contrarietà alla “tassa di soggiorno”, ma la totale bocciatura rispetto all’applicazione da parte della Giunta Bruno e le scelte che ne sono derivate. Forti critiche per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati: lotta al sommerso, pulizia, decoro e soprattutto promozione turistica. “Niente di tutto questo è stato fatto, anzi ci troviamo con un città mai vista cosi sporca e con una promozione del territorio quasi totalmente inesistente”, hanno detto gli operatori.

Per l’amministrazione erano presenti gli assessori Lampis, Esposito e Tanchis. Le parole di quest’ultimo, riguardo alcuni introiti ancora non incassati dall’amministrazione, derivanti proprio dagli alergatori, hanno fatto infuriare ulteriormente i privati. “E’ inutile che si voglia sempre colpire chi già paga quando poi ci sono 30.000 posti letto in “nero””, hanno tuonato i privati. Ma l’amministrazione ha ribadito che su queste tematiche ha già intenzione di intevenire destinando ancora più risorse. Promesse che non hanno convinto gli impreditori, tanto che ad un certo punto, dopo che lo scontro si è fatto rovente, stavano per lasciare la commissione.

La presidente Pulina, col vice Piras, ha fatto il possibile per portare avanti i lavori con anche i privati e le minoranze che hanno fatto un plauso alla sua scelta di convocare questa commissione utile ad affrontare un tema che fino ad adesso, è stato detto, “aveva visto l’amministrazione scegliere senza alcuna condivisione e partecipazione”. Insomma il clima della commissione non ha fatto altro che palesare l’attuale crisi politica e la distanza abissale tra il mondo produttivo e l’attuale amministrazione. Condizione ribadita dagli stessi rappresentanti di categoria con parole chiare: “non parteciperemo più ad incontri della Consulta dello sviluppo e tanto meno a commissioni e riunioni organizzate dall’amministrazione”. La rottura tra Sant’Anna e la prima industria del territorio è definitiva.

Nella foto gli imprenditori del turismo nell’aula di via Columbano

S.I.

Continuità: ottima notizia per i sardi

CAGLIARI – “Un’ottima notizia per la Sardegna che non soddisfa in pieno le esigenze dei cittadini dell’isola, ma che segna finalmente un concreto punto a favore per risolvere lo squilibrio esistente tra questa parte d’Italia e il resto del Paese”. Lo afferma il senatore del Pd Silvio Lai che ha commentato così la notizia dello stanziamento deciso dal governo per la continuità territoriale aerea.

“Dal governo Renzi – aggiunge Lai – è giunto un segnale forte, che segna un approccio nuovo dopo anni di frustranti attese. E a questo risultato hanno contribuito in maniera determinante il Presidente della regione Pigliaru e l’Assessore ai trasporti Massimo Deiana che non hanno mai arretrato di un passo nel confronto con il governo. Resta ora da sciogliere il nodo complessivo del problema, quello dei trasporti da e verso l’isola, delle compagnie aeree e di navigazione, del numero dei voli e dei traghetti, e soprattutto il costo dei relativi biglietti. Oggi registriamo un progresso reale che consentirà di innovare la continuità territoriale 1, aumentando il numero di voli, abbassando le tariffe sia per i sardi che per i non residenti. Per questo motivo non si può negare un grande plauso all’esecutivo”.

Nella foto Silvio Lai

S.I.

Tassa soggiorno: Pulina convoca i privati

ALGHERO – La tassa di soggiorno è ancora un tema molto caldo. Negli scorsi giorni ci sono state tante polemiche con la presa di posizione degli gli imprenditori che hanno bocciato l’imposta, o meglio la sua applicazione e utilizzo, e soprattutto la consulta per lo sviluppo. Rabbia anche per l’aumento rispetto a quelli che sono gli effetti mancati di questi mesi soprattutto in tema di decoro e cura del verde.

Adesso per provare a fare sintesi e riavvicinare le posizioni (anche se gli operatori hanno chiaramente manifestato la loro contrarietà per la mancanza di partecipazione nelle scelte dell’attuale amministrazione), la presidente della terza Commissione Monica Pulina ha convocato per venerdi alle ore 12 presso sala del consiglio comunale di via Columbano i rappresentanti di categoria, in particolare il consorzio Riviera del Corallo, Confcommercio, Confartigianato, Domos, Faita e gli affitta camere. Vedremo se una volta sentite le posizioni dei privati, grazie anche all’interessamento della stessa Pulina, ci sarà un passo indietro dell’amministrazione Bruno riguardo le dinamiche della tassa.

Nella foto il Municipio

S.I.

Selfie montani: Alghero bella e vuota

ALGHERO – Domenica 8 novembre. Caldo, sole, mare come una tavola. E’ l’estate di San Martino. Un periodo in cui ogni anno si apre una finestra di clima perfetto per godersi le località costiere e anche le spiagge. E’ noto, tutti lo sanno. Quando arriva, largamente anticipata dalle previsioni che oramai hanno una percentuale di precisione notevole, ritorna per qualche giorno la stagione del “solleone”. Per una città come Alghero questo dovrebbe essere sinonimo di invasione turistica. Un assalto dei villeggianti che potrebbe permettere di regalare una boccata d’ossigeno in bassa stagione al fine di allungare la stessa come tanto decantato dagli amministratori che si sono succeduti negli anni a Sant’Anna, compresi questi ultimi.

Eppure niente. Totale deserto. Mare caldo cristallino e spiagge bianchissime totalmente vuote. Pochi stabilimenti aperti, ma soprattutto una totale e completa desolazione e nessuna manifestazione organizzata dal Comune. Questo non solo lungo la fascia costiera, ma perfino nel centro storico. Qualcosa c’è stato nelle borgate, ma poca roba. Solamente pochi algheresi e niente più. E questa sarebbe la città che ha inventato il turismo in Sardegna e una delle prime in Italia e Europa? Oggi molto difficile da credere. Oramai senza quei pochi voli Ryanair rimasti, la crisi del Nord-Africa, qualche evento sporadico, questo territorio sembra incapace di creare “appeal” e momenti di richiamo consolidati e fruttuosi per l’economia cittadina che, tradotto, significano posti di lavoro.

Ma non solo Alghero ha perso “appeal” non sa più intercettare quei flussi interni che per decenni hanno caratterizzato (e salvato) giornate come queste dove, ad esempio, solo il “bogamarì” richiamava migliaia di persone. Un trend che vedeva i cugini sassaresi spostarsi dal sabato, passare i pomeriggi a fare shopping, la sera del sabato uscire per bar e discoteche e poi l’indomani, domenica, godersi, magari in qualche ristorante oppure con una semplice scampagnata i panorami mozzafiato della Riviera del Corallo. Ed invece niente, dove sono finiti tutti questi visitatori, algheresi compresi? A Mamoiada. O comunque in generale a frequentare gli appuntamenti che settimanalmente vengono organizzati nei centri montani dell’Isola. Ciò che però ulteriormente meraviglia (o forse, visto il periodo inedito e marziano, non lo dovrebbe fare) è che a recarsi in questi luoghi sono anche tanti amministratori. Entusiasti postano le loro foto e commenti da questi centri.

Mentre Alghero grazie ad clima quasi estivo, brilla e splende della sua straordinaria bellezza, allo stesso tempo è vuota. Desolante. Chiusa per lutto. Novembre è il mese dei morti, ma una città non può soccombere ai selfie tra porcetti e abiti sardi di chi non ha mezza idea su cosa fare per il turismo. Invitas a Cagliari insegna. Una sorta di mini Expò nella fiera dei centri periferici del sud Sardegna che hanno esposto le loro tradizioni e bontà nel capoluogo: oltre 60.000 ingressi. Questo è fare turismo. Alghero può e deve ritornare ad essere anche punto di riferimento per l’intero territorio fin’anche dei paesi montani. Una straordinaria vetrina da sempre aprezzata anche da visitatori regionali che oggi, invece, pare retrocedere e arrendersi in balia degli eventi (catastrofici) esterni.

Nella foto un (unico) bagnante nella spiaggia di Maria Pia ieri alle 11 del mattino

S.I.

Cagliari: in 60mila per Invitas

CAGLIARI – A cancelli ancora aperti, si stimano circa 60mila visitatori che si sono immersi nell’atmosfera del Sulcis Iglesiente nella due gironi in Invitas 2015, alla Fiera di Cagliari. L’evento organizzato dall’Associazione Primavera Sulcitana e patrocinato dalla Confcommercio Sud Sardegna e dalla Fiera Internazionale della Sardegna ha colto nel segno richiamando tantissime persone per degustare i prodotti tipici, imparare a preparare i dolci, il pane e la pasta fatta a mano e ammirare le bellezze del territorio del Sud ovest dell’Isola. Solo nella giornata di sabato i visitatori sono stati 25mila e sono stati distribuiti 2.700 pasti.

Nelle otto le postazioni food in cui si sono svolte le “mini sagre” dedicate al Cous Cous carlofortino, il Pilau Calasettano, le pietanze a base di funghi, il pesce fritto e quello arrosto, il maialetto arrosto, le lumache e i ravioli fritti si sono assiepati migliaia di visitatori che poi, negli stand degli espositori e delle istituzioni, hanno anche acquistato e semplicemente preso informazioni su prodotti enogastronomici, turistici, artigianali e ambientali del Sulcis. Molto apprezzate anche anche le esibizioni degli sbandieratori e dei figuranti medievali di Iglesias, dei balestrieri e le ricostruzioni sulla vita ai tempi dei fenici e lo sport praticato dai nuragici, nonché i bambini di Gonnesa vestiti con abiti tradizionali che hanno inscenato “Is Giogus Antigus”.

“Non ci aspettavamo numeri così importanti che ricordano i migliori fasti della Fiera Campionaria e non di un’esposizione di settore – commenta il presidente della Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti – Possiamo dire che è un esperimento riuscito benissimo, da confermare e da replicare non solo per il Sulcis Iglesiente, ma anche per altre realtà territoriali. E’ un modello in cui la Confcommercio crede e, come associazione – aggiunge – siamo pronti a strutturare eventi di questo tipo ricoprendo, insieme alla Fiera e in collaborazione con la Camera di Commercio e l’aeroporto, un ruolo da protagonisti per lo sviluppo del territorio guardando anche ai mercati internazionali”.

Nella foto uno stand di Invitas

M.S.R.