Tassa soggiorno: 90% dagli alberghi

ALGHERO – “Sono 968.476 le presenze ufficiali nelle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere della Riviera del Corallo da gennaio al 31 settembre 2015. Superato il milione di euro nella previsione d’incassi dell’imposta di soggiorno in vigore per il primo anno sperimentalmente ad Alghero, con 97.838 pernottamenti esentati (99% minori di 12 anni)”. Cosi inizia il report dell’incontro della Giunta Bruno al Lo Quarter riguardo la tanto contestata tassa di soggiorno. “L’analisi del gettito di entrata, evidenzia come rispetto alle previsioni elaborate sui dati ufficiali della Provincia di Sassari ai fini Istat riferiti all’anno 2014, si è andati oltre le più rosee aspettative, con un incremento netto di pernottamenti nei primi nove mesi del 21% (erano 799.688 nel 2014), distribuiti in maniera uniforme nel corso dell’anno: +30% nel primo trimestre, +24% tra aprile e giugno, +11% nel terzo trimestre”.

“Sono i dati più interessanti del primo rapporto sul turismo e l’applicazione dell’imposta di soggiorno presentati ufficialmente lunedì sera in occasione della riunione con le associazioni e realtà imprenditoriali aderenti alla Consulta per lo Sviluppo Economico e il Lavoro della città di Alghero, alla presenza del sindaco Mario Bruno e della giunta. Le strutture – Il 41% degli ospiti ha scelto strutture alberghiere a 4 stelle o superiori, il 12% hotel a 2 stelle, l’8% casa vacanze, 10% camping (bungalow e piazzole), il 4,5% bed & breakfast. La permanenza media dei turisti in città è stata di 3 giorni (come in passato), con punte di 4,7 giorni negli alberghi a 2 stelle e 2 giorni in ostello. Circa l’87% degli incassi deriva dagli alberghi, mentre sono praticamente ininfluenti gli incassi da immobili in locazione turistica”.

“Utilizzo – Parallelamente la dettagliata presentazione del report ha riguardato le esigue somme già utilizzate (quelle riguardanti i primi 6 mesi): Servizio di pulizia delle spiagge affidato alla società Alghero in house per 182mila euro; manutenzione beni immobili destinati a servizi culturali della città (38mila euro); Manutenzione del verde e sfalcio (da giugno a dicembre 2015) affidato alla società Alghero in house per 122mila euro; Appalto servizio smaltimento rifiuti vegetali (28mila euro); 188mila euro per la potatura, messa in sicurezza e abbattimento su 170 alberi e i trattamenti sulle palme. Progetti specifici che riguarderanno tutti gli introiti incassati e finalizzati alla realizzazione di interventi per il verde pubblico, il decoro e la manutenzione degli spazi urbani. 200mila euro saranno invece destinati alla lotta all’abusivismo di settore e i controlli sul sommerso, spendibili dai prossimi mesi in linea con i progetti di dettaglio in attivazione dal 2016. Entro il 31 ottobre di ogni anno spetta alla Giunta comunale determinare le tariffe di applicazione (con le relative scontistiche) per l’anno successivo”.

Nella foto l’incontro di ieri sulla tassa di soggiorno

M.S.R.

Aeroporto chiuso. Sogeaal in vendita

ALGHERO – Da questa mattina alle 9.00 l’aeroporto chiude fino alle 19 del 6 novembre. Questo per il noto rifacimento della pista. La Sogeaal ha programmato un intervento strutturale al fine di riqualificare un tratto di 600 metri. Al fine di attenuare al massimo i disagi, Sogeaal e Enac si sono accordate con la società privata di trasporti Sun Lines per l’istituzione di un servizio navetta che collegherà lo scalo, Sassari e Alghero con l’aeroporto e il porto di Olbia.

Intanto a breve, i primi di novembre, ci sarà, salvo ulteriori dilazioni, l’apertura delle buste per la privatizzazione della Sogeaal. Un progetto atteso da alcuni lustri e richiesto da numerosi politici locali al fine di dare nuova linfa vitale alla principale industria del territorio. Secondo indiscrizioni, ovviamente non confermate, le offerte giunte a Nuraghe Biancu sarebbero tre. Sembra che ci siano delle buone proposte derivanti anche da riferimenti regionali in accordo con grosse società estere.

Sul tavolo, ovviamente, ci sono alcune incognite a partire dalla Ryanair. Nonostante agli albori (anno 2000) ci fu chi osteggiò l’arrivo della compagnia low cost (perfino taluni che ricoprivano ruoli fondamentali per il turismo e il sistema ricettivo ad Alghero), la compagnia irlandese, con i suoi numeri record, è diventata la ciambella di salvataggio per il Nord-Ovest dell’Isola e per lo stesso scalo. Però, come tutti sanno, questa sua presenza è molto onerosa per le casse pubbliche, all’incirca 11milioni all’anno. Il vettore con sede a Dublino lo ribadisce ad ogni scadenza contrattuale: o confermate i soldi a passeggero oppure andiamo via. Questo non per un atteggiamento irriverente, ma perchè l’indice di fidelizzazione del viaggiatore su Alghero è sempre molto basso. Già anni fa era quasi a zero: chi viene, non ritorna. Questo in sintesi. E ciò non garantisce alla Ryanair di avere una certezza imprenditoriale sui voli da e per la Riviera del Corallo.

Anche in questo caso, cosi come nell’enorme mole delle assunzioni in Sogeaal, siamo davanti ad una sorta di “ancora di salvataggio sociale”. Bisognerà vedere se il privato che arriverà vorrà ancora fare il benefattore oppure, com’è più probabile, se gli verrà data possibilità, chiederà di poter investire sul territorio per poter garantire anche i notevole e importanti esborsi utili a tenere Ryanair ad Alghero e tante persone a libro paga.

Nella foto l’aeroporto di Alghero

S.I.

La tassa di soggiorno vada al turismo

ALGHERO – “Finita la stagione turistica è tempo di bilanci e di programmazione per il futuro e soprattutto quest’anno, rappresentando essa una novità, la discussione verte sugli effetti e la destinazione della tassa di soggiorno introdotta nel nostro ambito territoriale”. L’imposta prevista dal Sindaco Bruno continua a far discutere. Non tanto per il suo inserimento, che comunque ha visto in principio il parere contrario della categoria, ma per il suo utilizzo. Essendo una “tassa di scopo” dovrebbe essere utilizzata per il medesimo comparto da cui deriva e dunque il turismo. All’inizio, giustamente, si parlò di un uso sia per il decoro ma anche per la promozione turistica. Invece pare che l’intera somma sarà messa a disposizione del verde. C’è poco da fare sembra che dalla Giunta Regionale a quella locale, a differenza di quanto (giustamente) avviene in altre parti dell’Isola, ci sia una certa insofferenza per il turismo, principale fonte di reddito e dunque di speranza per la Sardegna e i sardi.

Ed è cosi che anche il consigliere comunale di opposizione Emiliano Piras evidenzia questo aspetto “ci sono da fare dei rilievi per quanto concerne la destinazione di tale somma, già oggetto di nostre osservazioni in fase di discussione in consiglio comunale nel momento dell’approvazione del regolamento”.
Piras ricorda che “l’articolo 4 del Decreto legislativo n. 23 del 2011 enuncia chiaramente che il gettito dell’imposta di soggiorno dovrebbe essere destinato principalmente a finanziare interventi in materia di turismo, organizzazione di eventi e manifestazioni, promozione, manutenzione di musei e monumenti; e solo in maniera residuale al verde pubblico (4,8 % la media nazionale rilevata dall’osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno)”. E questo “già si evinceva dalla delibera approvata, nonostante le richieste che provenivano anche dalle associazioni di categoria e dal Consorzio turistico Riviera del Corallo, e alla luce delle dichiarazioni del Sindaco degli ultimi giorni, l’amministrazione intende destinare tali risorse principalmente alla cura del verde”.

“Se è vero che il decoro della nostra città non è un bel biglietto da visita per i nostri ospiti, e che quindi una parte degli introiti della tassa di soggiorno può essere destinata a renderla più accogliente e pulita; dall’altra non possiamo sottovalutare l’importanza della promozione del territorio e dell’organizzazione di manifestazioni di richiamo internazionale che attirino flussi, che quest’anno soprattutto per le contingenze a tutti noi conosciute (delicata situazione del Nord Africa e della Grecia),sono state superiori alla media degli anni scorsi, e che invece da questa amministrazione sono state completamente messe nel “dimenticatoio”.

“Un altro elemento che ci preoccupa sono i “rumors” che trapelano da S. Anna, dove sembra si abbia l’idea di un aumento dell’ imposta per il prossimo anno, che non riteniamo utile, oltre che perchè rappresenterebbe un ulteriore aumento delle risorse da destinare alle vacanze per i turisti; anche e soprattutto perchè tali aumenti dovrebbero essere giustificati da una serie di servizi legati appunto all’ offerta di manifestazioni importanti, all’ efficienza dei trasporti e alla pulizia della città, che in questo momento Alghero non è in grado di offrire”.

Nella foto Alghero

S.I.

Agenda Meta: bando per il direttore

ALGHERO – Unn direttore generale alla Meta? Un’idea non nuova, già emersa in passato e confermata ad inizio mandato dal Sindaco Bruno e assessore Esposito con quest’ultima, che tra le tante deleghe, gestisce anche turismo, e cultura e proprio i rapporti con la fondazione. Un organismo che, come detto da molti, è da anni “ingessato” e non produce per quanto potrebbe ciò viste anche le notevoli somme che incamera ogni anno dalle Grotte di Nettuno. Oramai, e quasi ci siamo convinti, si parla da troppo tempo di Alghero come di un comune povero, non lo è. D’altra parte per attuare progetti e metterli a regime, e renderli produttivi, ci vogliono idee, legami e soprattutto una visione d’insieme.

Ma ritornando al ruolo del direttore generale per la Meta, è il consigliere d’opposizione Michele Pais che ha “rubato” un’immagine della lavagna della struttura di Piazza Porta Terra su cui, tra i vari appunti, appare chiara la scritta “bando selezione direttore generale”. E lo stesso Pais commenta: “mentre il Comune di Alghero nn riesce a rinnovare i contratti ai precari, ai giardinieri e finanziare qualche cantiere lavoro per disoccupati, la Fondazione Meta pare che sia alla ricerca di un “Direttore Generale”. Chissà se anche in questo caso lo starà facendo all’insaputa del Comune come per l’acquisto del terreno. Quanto a dirigenti l’Amministrazione Bruno non vuole essere seconda a nessuno”.

Da ricordare che per accordi per-elettorali la Meta spetterebbe all’Udc, anche se il gruppo di Curedda non nasconderebbe la volontà di esprimre un nome. Ma oramai, passato quasi un anno e mezzo dall’insediamento, con un cda ancora targato Lubrano, non è chiaro se veramente ci sia la volontà dello Scudo Crociato di andare a gestire questo fondamentale organsismo che dovrebbe occuparsi anche di promozione del territorio, programmazione degli eventi e soprattutto dei rapporti tra privato e pubblico nell’ottica di far crescere l’economia che ruota intorno alla cultura. Possibile che dall’Udc esca il nome, nella persona di Antonello Usai, per ricoprire il ruolo di presidente e poi il direttore, come da lavagna, venga fuori da un bando pubblico. Vedremo. Per adesso, siamo a metà ottobre 2015, e Capodanno, cosi come gli altri appuntamenti, è dietro l’angolo.

nella foto la lavagna con i vari appunti tra cui quello del bando

S.I.

Tassa delle promesse: zero decoro

ALGHERO – “La macchina mediatica del sindaco non ha perso tempo nello snocciolare numeri e risultati mirabolanti sulle presenze turistiche ad Alghero e sulla relativa ricaduta sugli incassi della tassa di soggiorno, che come già si pensava ha superato il gettito di 1.000.000 di euro “. Cosi Forza Italia Alghero per bocca del suo coordinatore locale Andrea Delogu che da subito sottolinea che i “meriti dell’amministrazione comunale? Pari a zero!”.

“Abbiamo già avuto modo di scrivere a quali fattori possa ascriversi il netto miglioramento del numero di arrivi e presenze e fra le cause di sicuro non c’è un’azione positiva dell’amministrazione, che niente ha fatto per promuovere la destinazione Alghero, niente ha fatto per creare un calendario di eventi, niente ha fatto per presentare una città vivibile, decorosa e pulita. Nel primo semestre si sono incassati  circa 400.000 euro..come sono stati spesi?? mah, mistero, pare che in un recente incontro con gli imprenditori turistici il sindaco abbia snocciolato cifre e dichiarato che, udite udite, si sia speso addirittura di più degli incassi al 30 giugno…in pulizia delle spiaggie, potatura piante, pulizia ect… ma a dir la verità non se ne è accorto nessuno… e sembra un pò il gioco delle tre carte,  perchè ad esempio… le spiaggie si pulivano anche prima.”.

“Diciamo le cose come stanno:  si è utilizzata la tassa di soggiorno per coprire e per consentire altre spese correnti, in barba alle promesse fatte agli imprenditori turistici. E della lotta al sommerso che ne è stato?? Niente, dimenticati, a parte la solita conferenza stampa in pompa magna con la quale, come al solito si promettevano mirabilie, accordi con la guardia di finanza, task force comunale e chi più ne più ne metta… Niente, perchè come dichiarato recentemente in un incontro con gli albergatori, le risorse servivano per altro.  Ancora una volta quello che risalta è il vuoto pneumatico dell’azione amministrativa, che vacuamente rimanda la spesa degli ulteriori 600.000 al 2016!!! come se le entrate della tassa non dovessero invece essere almeno impegnate entro il loro anno di incasso.

“Tutti gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno sono giunti per congiunture favorevoli, non per effetto di azioni positive messe in campo dagli amministratori e siamo certi che se davvero si fosse creato un serio progetto per far emergere le strutture extraricettive si sarebbe incassato molto ma molto di più. Lascia basiti infine l’ipotesi,  già proposta agli albergatori, di aumentare per l’anno prossimo la tassa di soggiorno, per il principio del “non sono bravo ad incassare da chi lavora in nero, spremo ancora di più gli imprenditori onesti”

“Saremo a fianco degli operatori turistici  per impedire che ciò accada e per proporre un’azione di utilizzo ponderato e a favore della città delle risorse economiche  che i nostri turisti (ospiti) pagano, per rendere vivibile ed accogliente Alghero”.

Nella foto Andrea Delogu

S.I.

Turismo: tassa da record. E il verde?

ALGHERO – Dopo l’articolo di questa mattina di Algheronews, arriva la nota del Comune di Alghero riguardo la tassa di soggiorno. Confermato lo sforamento del milione di euro anche se, nella stessa comunicazione, non viene indicato il perchè ancora non sia stati utilizzati questi soldi vista la vera emergenza decoro e pulizia in cui si trova Alghero da diversi mesi.

“Superato il milione di euro nella previsione d’incassi dell’imposta di soggiorno in vigore dal 1 gennaio ad Alghero (mancano solo le dichiarazioni di poche strutture). 157.001 arrivi e 586.332 presenze nel terzo trimestre del 2015, contro i 115.814 arrivi e le 529.210 presenze nello stesso periodo del 2014. Sono i dati ufficiali elaborati dall’Ufficio Attività Ricettive del Comune di Alghero risultanti dalle dichiarazioni trimestrali effettuate dai soggetti imponibili ai fini dell’imposta di soggiorno nel periodo luglio-settembre del 2015. L’analisi del gettito di entrata, evidenzia come rispetto alle previsioni elaborate sui dati ufficiali della Provincia di Sassari ai fini Istat riferiti all’anno 2014, si è andati oltre le più rosee aspettative, con un incremento netto dell’11% di pernottamenti, in linea con l’ottimo trend evidenziato in bassa stagione (+24% nel secondo trimestre, +30% nel primo)”.

“Nel trimestre più importante dell’anno ammontano a 629mila euro le dichiarazioni effettuate dai titolari delle strutture ricettive, con la Secal che procede all’accertamento dell’effettiva entrata nel conto corrente dedicato. Emerge prepotentemente l’extra-alberghiero, una novità assoluta rispetto al passato, con casa vacanze, immobili in locazione, affittacamere e bed & breakfast che contano il 20% circa dei pernottamenti totali. Tutti gli introiti incassati sono finalizzati alla realizzazione di interventi per il verde pubblico, il decoro e la manutenzione degli spazi urbani, la lotta all’abusivismo di settore e i controlli sul sommerso, e saranno spendibili dai prossimi mesi in linea con i progetti di dettaglio in attivazione dal 2016”.

Come indicato nella nota del Comune queste somme saranno utilizzate per il decoro e abusivismo. In principio, quando naque la tassa di soggiorno, si parlò anche di promozione turistica del territorio (scopo più che onorevole). Ciò che si chiedono gli imprenditori è il perchè ancora non siano state utilizzate queste somme per ripulire la città e migliorare le aree verdi ancora troppo in abbandono.

 

Nella foto Mario Bruno

Tassa di soggiorno: game over

ALGHERO – “Ieri (15 ottobre 2015) era l’ultimo giorno utile per il versamento del terzo trimestre della tassa di soggiorno e sarà quindi possibile in giornata quantificare le entrate e verificare se tutte le strutture ricettive hanno adempiuto”. Cosi il sindaco Bruno questa mattina nel suo diario quotidiano. Sempre il Primo Cittadino spiega: “come noto è una tassa di scopo, per cui le risorse saranno spese per il decoro urbano e per il controllo sull’evasione e sul sommerso. Entro fine mese rendiconteremo alla consulta sviluppo economico e al Consiglio le entrate e le modalità di spesa”.

Queste le parole di Bruno. Dopo una prima tranche in cui si era ricavato poco, già nel secondo trimestre la somma era notevolmente salita per arrivare al terzo trimestre ad oltre il milione di euro. Una cifra notevole per le casse comunali. Da anni sentiamo ripetere dagli amministratori la solita litania “non ci sono soldi”. E’ evidente che sono diminuiti trasferimenti degli enti sovraordinati e la crisi globale morde il freno, ma Alghero non è un piccolo comune e apparentemente avrebbe importanti entrate (tasse comunali, sanzioni, grotte di Nettuno, bucalossi, etc).

Fatto sta che ci siamo trovati ad non avere soldi, e dunque personale, da destinare anche alla sistemazione del minimo decoro richiesto. Perciò per l’attuale Giunta si è reso indispensabile introdurre la famigerata tassa di soggiorno. Balzello aprioristicamente non criticabile vista la sua presenza in numerose località. Certamente, come lamentano anche molti imprenditori e albergatori, ad Alghero ancora non si sono visti gli effetti benefici. Dicono che si debba attendere la riscossione e conteggio finale della terza tranche.

Intanto la seconda stagione estiva è trascorsa. Alghero certamente non ha brillato per decoro e pulizia, anzi. Forse siamo al record negativo. “Non capisco a cosa siano serviti i quasi 6.000 euro che ho versato con la mia struttura visto che la città è sempre più sporca”, lamenta un imprenditore. L’attesa è tanta per vedere gli effetti benefici del famigerato tributo. Per adesso, a quanto risulta da un recente incontro con gli operatori turistici, la tassa vedrebbe un ulteriore aumento.

Nella foto Alghero

S.I.

Turismo: destagionalizzare? Un sogno

ALGHERO – Da anni, molti anni, si parla di destagionalizzare il turismo ad Alghero. Almeno da quando, nel 2000, si avviarono i primi collegamenti Ryanair. Ma per raggiungere questo obiettivo non si è fatto proprio niente. Anzi, è sempre peggio. Tralasciando la mancanza (oramai certificata) di volontà di realizzare, promuovere e soprattutto sostenere appuntamenti culturali e artistici di qualità fuori dai “mesi caldi”, appena arrivano le prime piogge la Riviera del Corallo pare, ad un tratto, rimpiombare del grigio, nero e triste inverno.

Questo anche se il calendario segna ancora, ad esempio, settembre ed una località come Alghero, visto anche il clima, potrebbe vivere tranquillamente di turismo 10 mesi all’anno. Ma quello estivo oramai dura 40 giorni, se va bene, l’altro dei mesi spalla e’ lasciato al caso e all’improvvisazioni di appuntamenti che possono più o meno attirare pubblico. Del resto, come viene sottolineato da anni, non c’è uno spazio pubblico al chiuso dove poter ospitare appuntamenti, spettacoli, conferenze e altro. Alla faccia della volontà di creare un “distretto della creatività”. Se si fosse pensato, almeno, a dare alla città un luogo nuovo e moderno dove ripararsi da vento e pioggia tutti ne avrebbero giovato, dagli indigeni ai visitatori, dagli artisti ai professori. Ma tant’è, queste cose, ancora, nel 2015, paiono utopie. E il risultato si vede con orde, oppure semplici coppiette, di turisti che, una volta terminato l’assalto agli arenili, girano spauriti per la città senza sapere cosa fare a parte bere e mangiare. Per questo ristoranti e bar restano l’unica degna alternativa.

E allora pensare di allungare la stagione turistica è quasi sognare. Ma sognare è gratis e dunque, finchè ci sarà possibilità e non sarà vietato anche questo lo faremo. Poi, certo, fotografie come quella dell’articolo, che rappresenta appieno la maggior parte delle porzioni del litorale nel Comune di Alghero, fanno venir meno anche la voglia di volare con la mente. Pineta Mugoni, cosi come altre zone, piena di sporicizia con cestini lanciati in aria e in acqua dal maestrale. Ma nessun intervento in tempo reale per restituire un immediato decoro utile a rendere frequentabili luoghi pubblici e privati. Senza considerare concessionari pubblici di chioschi e altro pronti, con le prime gocce dall’alto, ad abbassare la serranda e riaprire ai primi caldi. Tutto questo ci ributta giù nella triste realtà: prime piogge, turismo addio. Ma forse anche senza le prime piogge.

Nella foto un cestino dell’immondizia con a fianco cumuli di rifiuti sulla spiaggia di Mugoni

S.I.

Nautica e porto: basta perdere tempo

ALGHERO – “Sul turismo nautico ho fatto mea culpa dopo che Ucina – Confindustria Nautica mi hanno rappresentato i dati e la potenzialità del settore e ho capito che attorno all’industria nautica ci sono molte cose. Sono una scettica pentita. In Italia il livello centrale deve riprendere la regia del coordinamento del turismo, la riforma del titolo 5 della Costituzione ha frammentato la politica turistica, ha depauperato, ha annientato la potenza del brand Italia ci è costata molto”. E’ Francesca Barracciu, sottosegretario alla Cultura del Governo Renzi a pronunciare queste parole durante il convegno “Turismo Nautico Ricchezza del Paese”, un incontro tra industria e politica organizzato dal Partito Democratico alla vigilia della discussione in Aula della Legge Delega per la riforma del Codice della Nautica da Diporto e della presentazione della Legge Finanziaria. L’ampio panel degli interventi ha visto alternarsi sul palco, coordinati da Gianluca Benamati, il capogruppo PD in commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, esponenti del Partito Democratico, del Governo e di Ucina – Confindustria Nautica. Soddisfazione del Presidente di Ucina – Confindustria Nautica, Carla Demaria. “Al Salone presenteremo una ricerca della Fondazione Symbola che ritocca il moltiplicatore di occupazione della nautica, prima fermo al 6,4% che mostrerà valori a due cifre. Per questo la nautica deve essere un argomento di cui questo paese discute per trarne beneficio”.

Una ricerca dell’Osservatorio Nautico Nazionale chiarisce alcuni valori economici, spesso sottovalutati, della nautica da diporto. Per un Paese alla ricerca della ripresa indica una strada importante. Queste alcune cifre: per ogni 3,8 barche si crea un posto di lavoro; per ogni addetto alla costruzione si creano 6,5 posti di lavoro nell’indotto. I diportisti sono tra i «turisti» più interessanti per spesa giornaliera distribuita sul territorio, che arriva a superare i cento euro pro capite al giorno. Il contributo al Pil del turismo nautico è di 1,5 miliardi, che purtroppo non sono distribuiti in maniera uniforme sulle nostre coste per praticare una corretta programmazione economica. “La nautica da diporto è un settore industriale e quindi va aiutato con politiche industriali conseguenti – ha affermato l’onorevole Tiziano Arlotti – lunedì arriva in aula la Legge Delega richiesta da Ucina, presentata dall’onorevole Mario Tullo, pensiamo di chiudere la discussione in settimana. Perché ci sembra importante arrivare al Salone Nautico di Genova con questo risultato per dare un segnale positivo. Il tema del Codice della Nautica da diporto mira a una semplificazione amministrativa decisa”. Dispone l’equiparazione a tutti gli effetti dei marina resort alle strutture turistico ricettive come già previsto dal decreto approvato prima dell’estate. “Cultura e Turismo non sono da considerare politiche di serie «B». Possono essere un pezzo del motore indispensabile per far ripartire il nostro paese”.

“Non possono che far piacere, seppur come ammette lei stessa, le tardive considerazioni del sottosegretario Barracciu e degli altri responsabili del mio partito riguardo un settore fondamentale per il rilancio dell’Italia e nello specifico della Sardegna”, cosi Enrico Daga, dirigente regionale dei democratici che continua “la mia città, Alghero, può e deve essere un esempio di questa rinascita, per questi motivi non comprendiamo il ritardo nell’avvio nell’avvio del procedimento per l’assegnazione della concessione del porto di Alghero, una perdita di tempo che contrasta con le dichiarazioni a vari livelli del Governatore Pigliaru e del Premier Renzi che parlano, un giorno si e l’altro pure, dell’urgenza dell’immediato sblocco di investimenti pubblici e privati nelle opere di maggiore importanza strategica per i vari territori”.

Nella foto Enrico Daga, consigliere comunale e dirigente regionale del Pd

 

Stefano Idili

Rebus Meta: Sant’Anna traballa

ALGHERO – Ci risiamo. Occhi puntati sulla Meta. Ancora una volta la fondazione è crocevia di interessi (nell’eccezione positiva del termine) da parte di chi amministra e non. Nonostante, in passato, alcuni partiti ed esponenti anche dell’attuale maggioranza abbiano definito la Fondazione Meta “un ennesimo carrozzone” e soprattutto l’abbiano, nel momento del battesimo, bocciata come una creatura nata per assecondare i capricci dell’allora sindaco Marco Tedde, sulla gestione di questo organismo si sono giocate, in parte, le sorti dell’amministrazione Lubrano e adesso pare possa accadere lo stesso con l’attuale compagine uscente vincente dalle ultime elezioni. Nella campagna elettorale dell’anno passato, anche se sembra trascorso molto più tempo, la Meta era stata protagonista del dibattito pre-voto, non per la validità dell’organismo, ma per la presunta volontà di cancellarla. Questa possibilità era stata già ventilata, salvo poi lasciarla intatta. Talmente intatta da conservare intonso il consiglio d’amministrazione targato Lubrano. Un apparente contro senso se si considera che proprio importanti esponenti dell’attuale maggioranza hanno giudicato molto negativamente quell’esperienza tanto da contribuire a farla terminare. Ma al netto dell’inedita e poco comprensibile scelta di continuità, da qualche anno, la Meta pare non avere una meta. E questo al netto della validità delle maestranze e lavoratori presenti al suo interno e anche delle scelte del Presidente Alfonso che, è chiaro, fa quanto gli è possibile.

Da una parte viene continuamente discussa la sua mission: musei, spettacoli, promozione o altro? Certamente lascia perplessi vedere il suo logo sulle feste di quartiere. Una scelta, diremmo, azzardata per organismo nato con tutt’altri intenti. Altra particolarità l’impossibilità, come denunciato anche dal consigliere di 5 Stelle Roberto Ferrara, di poter attuare una seria e anticipata promozione dei calendari predisposti dallo stesso ente. Siamo arrivati, addirittura, nel recente passato, ma pare anche recentamente, a delibere post evento. Tutto questo mentre solo pochi anni addietro assessori come Costantino, Conoci e il presidente di Meta Delogu venivano pesantemente criticati riguardo la promozione e programmazione ritardata degli eventi. Innanzi tutto c’è da specificare subito che quelli, anche per una maggiore disponibilità di denari, erano veri eventi (ne ricordiamo solo alcuni, i concerti di James Brown, Shaggy, Francesco De Gregori, Baglioni, Subsonica, Pat Metheny, Jovanotti, Sud Sound System, oltre che un ricco cartellone di teatro e danza, rassegne di musica rock e jazz di alto livello e tanto altro), ma certamente oggi, dati alla mano, non c’è, per diversi motivi, una programmazione all’altezza di una città turistica qual è Alghero. Stesso discorso per la promozione nei mercati esteri, in particolare nelle città collegate dall’aeroporto. Anni fa c’era un team in seno all’assessorato al turismo dedicato solo a questo, ma pure questo, via, smantellato.

Adesso ci troviamo ad un bivio, non imposto dalla stampa o dalle opposizioni, ma proprio da importanti porzioni della stessa maggioranza che bussano a Sant’Anna e chiedono conto di questa gestione non proprio lungimirante.  Sembra che oramai la clessidra stia per terminare alcuni gruppi consiliari e singoli esponenti pretendano un cambio di passo. Non solo della Giunta, ma anche per la Meta. E qui si innestano di classici “accordi elettorali. In ballo, ma non è detto che vogliano o debbano ricoprire il ruolo di presidente, ma solo provare a dare un indirizzo all’ente, ci sono due esponenti ingombranti: Antonello Usai e Carlo Sechi. In lizza anche un’indicazione proveniente dal gruppo che fa capo a Curedda. Proprio per decisioni prese durante la campagna elettorale, la guida della Meta sarebbe dovuta andare all’Udc in accordo con anche porzioni della sinistra. Ma visto il percorso ad ostacoli di questi mesi tale ruolo pare sia stato rivendicato anche da altri.

In questi giorni ci saranno degli incontri decisivi. Ad oggi tutto è rimasto immutato andando a creare sempre più diffusi malumori indirizzati anche all’assessorato al Turismo. Non è chiaro cosa possa accadere, non sono esclusi scossoni che potrebbero far cadere dell’albero qualche altro assessore e non solo. Del resto, in una fase dove la politica di qualità è merce rara, la crisi ancora morde il freno, affidarsi a personaggi, sicuramente non proprio giovanissimi, ma di grande esperienza istituzionale potrebbe garantire il raggiungimento di alcuni obiettivi oggi molto lontani. I legami di Sechi con la Catalunya, ad esempio, oppure i rapporti sempre validi con chi “muove i fili” a Cagliari e a Roma, nel caso di Usai. Dopo un’estate che ha visto il ritorno dei turisti (maggiormente per i problemi in Nord Africa), Alghero non può più perdere tempo e la Meta potrebbe, se riorganizzata e valorizzata, viste anche le notevoli qualità del personale che vi opera, garantire uno slancio verso un futuro più roseo e con il volto rivolto verso l’alto.

Nella foto una conferenza stampa alla Meta con gli assessori Lampis, Esposito e il presidente Alfonso

S.I.